giovedì 29 giugno 2006

Cristiano Malgioglio, Francesco Merlo, e il... "servizio" pubblico

Th_malgioglio3ju Cristiano Malgioglio, il grande mediatore delle veline di casa Rai

di FRANCESCO MERLO - Repubblica.it

Nei trafficatissimi luoghi statali, che la senatrice Merlin aveva chiuso e che la Rai ha riaperto, non si è ancora capito chi è colpevole e di che cosa. E tuttavia, sempre e comunque, risulta indiscutibile la mediazione di Cristiano Malgioglio, alle cui "competenze" si fa riferimento in ogni intercettazione, in ogni verbale, in ogni intervista, in ogni confessione. Dietro ad ogni "porcella" c'è Malgioglio. E alla Rai non c'è bellezza che Malgioglio non abbia "trattato".

E non c'è carezza sulle gote di Sottile che Malgioglio non abbia indirizzato. Perciò Malgioglio è il re dei broker italiani, "agenti di cambio" tra un punto povero e un punto ricco, tra un deficiente di sesso e un'abbondante di sesso, tra una botte piena e un bicchiere vuoto. E difatti broker, in inglese, è quel manicotto, quel tubicino, quell'arnese che, infilato nella botte, permette di spillare il vino. Paradigma inarrivabile di tutti i mediatori, da Moggi a Totò Riina, dal caporale che tastava in piazza i muscoli dei braccianti al sensale nuziale, dal ruffiano dei salotti a quello delle redazioni, dal governatore di banche all'immobiliarista del quartierino, Cristiano Malgioglio è dunque diventato, grazie alle intercettazioni telefoniche, il nuovo mito italiano. Questo cantautore non privo di talento, questo show man della Rai, che trasfigura la famosa pettinatura punk nello stile "a spazzola arancione" del parrucchiere della sua Ramacca, è il supermezzano che rappresenta tutti i mezzani nazionali. Insomma davvero Malgioglio è il nuovo eroe d'Italia.

Più che un paese di "porcelle" qui viene fuori un paese di mezzani, figure chiave Sottilefini dell'arretratezza, non solo sessuale, che Boccaccio nel Decamerone battezzò "ricottari" perché - spiegò - vivono di "ricotta", che è la schiuma dell'amplesso. Anche i vari presidenti della Rai, quelli nominati dalla destra e quelli nominati dalla sinistra, che via via si sono assicurati, in viale Mazzini, l'esclusiva sessual sentimentale della bella artista in cerca di opportunità, non rimandano tanto alle vicende di Eloisa e Abelardo, di Tristano e Isotta, di Angelica e Orlando, quanto a questi topoi, alle figure scollacciate della narrativa erotica dove sempre il maschio è un prosseneta e la femmina è una donnina.

Insomma Malgioglio, per dirla con Orazio, è la virtù che sta nel mezzo. E' il Moggi dell'avanspettacolo sessuale che ogni giorno va in onda in Rai: permette di "acquistare" sesso, così come Moggi acquistava giocatori, arbitri e giornalisti. E come gli immobiliaristi, Malgioglio avvicina e media tra punti lontani: quelli mettono insieme il bisogno di liquidità con l'avidità di beni immobili e lui mette insieme gli orizzonti pubici del maschio brutto e frustrato e della femmina bella e spregiudicata.

Anche i famosi gabelloti mafiosi erano mediatori che avvicinavano la proprietà terriera incolta del latifondo alla fame di terra dei braccianti. E ancora oggi, in quella particolare arretratezza dinamica che è il mezzogiorno d'Italia, cos'altro sono i mafiosi se non mediatori? E furono mediatori i protagonisti di Tangentopoli, da Silvano Larini, che portava le buste a Craxi come Malgioglio portava le ragazze a Sottile, a Primo Greganti e al suo conto "gabbietta" che in una canzone di Malgioglio prenderebbe certamente un altro doppio senso.

Lasciamo ad altri la biografia di Malgioglio, che ha scritto canzoni belle come "L'importante è finire" o quell'altra sulla solitudine che Visconti volle come colonna sonora del suo ultimo film. In Rai, tra i registi, tra i dirigenti e tra i compagni di lavoro c'è sicuramente chi lo disprezza, ma c'è anche chi gli vuole bene e lo definisce "innocente come una bambina". Molti raccontano aneddoti bizzarri e piccanti, un Fichidindia regista ricorda per esempio che si esibiva "nella rottura dell'uovo tra le natiche". E dicono che ogni tanto va a Cuba, gira documentari per Raiuno, poi torna con corpi da ballo: cubani e cubane. Ed è anche questa, forse, un'altra trasfigurazione, quella dell'antico vizio di una generazione di ragazzi di destra che consideravano gli odiati paesi del socialismo reale come opportunità per il turismo sessuale.
Di certo c'è che, in questo universo di pornicizia, Malgioglio porta sul palco televisivo i ruffiani italiani, li caricaturizza e li esalta allo stesso tempo, e alla fine tutti parlano di lui come di un eterno e simpatico sbruffone, sin da quando, portato in Rai da Agostino Saccà, millantava una grande amicizia con Nicola Mancino e si sa che la millanteria è la forza, la grande risorsa dei mediatori, il loro abito mentale. Sempre i mediatori sono "name-droppers", fanno cadere i nomi: "Se ti serve qualcosa, ricordati che sono suo amico". Il loro capitale infatti è tutto nelle entrature vere o presunte, la loro professione è vendere e magnificare merce, quella che non hanno come quella che hanno.
"Malgioglio - ha raccontato La Russa - era l'unico che veniva alle nostre feste quando noi missini eravamo messi all'Indice e davvero tutti ci evitavano". Perciò l'arrivo al potere del centrodestra ha trasformato un mediatore millantatore in un mediatore vero, lo ha messo davanti alle sue responsabilità, lo ha sfidato a mantenere le promesse, e ha fatto di questo bravo autore di canzoni un mostro dell'avanspettacolo, lo ha condannato ad essere l'omosessuale immaginato da loro: l'omosessualità come oltranza della volgarità in prima serata Rai, e come strumento per arrivare agli attributi femminili, edera che si attacca alla donne, parodia degli ammiccamenti allusivi, cavallo di troia.

Francoprati Questo istruttivo scandalo, probabilmente destinato a sgonfiarsi dal punto vista penale, conferma che purtroppo in Italia la destra ha un rapporto losco con il sesso, rude, crudo, diretto, strumentale e ossessivo. Ci rifletta Gianfranco Fini: dopo Fiuggi, che ha definitivamente consegnato alla democrazia la destra italiana, ci vorrebbe adesso un'altra svolta, una nuova Fiuggi che consegni la destra all'eleganza, un congresso che butti il cuore oltre il becerume, che chiuda questa sorta di universo parabukowskiano, che è un trafficare pubico, una pornolalia goliardica, un pierinismo alla Alvaro Vitali, una condanna dei Malgioglio a caricaturizzare gli omosessuali, a degradarli e a degradare se stessi al ruolo di Madame Rimbalzello, la vecchia tenutaria, tutta parrucche e occhiali tempestati di brillanti, di una casa chiusa di Ramacca, a quei tempi ancora famosa solo per il carciofo doc.

martedì 27 giugno 2006

Tafanus, Ezio Mauro, e il referendum

...ubi Ezio Mauro, Tafanus cessat... e tuttavia vogliamo fare qualche considerazione, a freddo, complementare allo splendido articolo di Ezio Mauro di ieri, su quanto è successo in questo week-end referendario, iniziando proprio dal meccanismo referendario stesso.

PannellaTutti hanno gioito, dicendo che l'istituto referendario non è morto, perchè per la prima volta, dopo 12 anni, si è raggiunto il quorum; non è così: il referendum così com'è per le  leggi ordinarire, cioè col quorum, è morto e sepolto. Lo hanno ucciso gli abusi che ne hanno fatto negli anni Pannella & soci (indimenticabili i venti quesiti referendari sul sesso degli angeli, presentati tutti insieme), e la scoperta dell'acqua tiepida, cioè dell'uso immorale che ormai viene fatto, da chiunque, dell'astensionismo fisiologico. Ormai questo meccanismo è supercollaudato: chiunque voglia far fallire un referendum con quorum, non deve far altro che associare al voto della propria parte politica i trenta punti di astensionismo fisiologico, ed il gioco è fatto...

...una delle prime riforme da fare è quindi quella di abolire il quorum. Questa volta, paradossalmente, il quorum è stato raggiunto PROPRIO PERCHE' il quorum non c'era; nonostante la difficoltà dei quesiti, ed il fatto che siamo quasi a luglio, il quorum è stato largamente superato; ciascuna delle due parti sapeva di poter contare solo sui propri voti: in queste condizioni, chi vuole vincere DEVE andare a votare...

...questo referendum ha confermato che non è sufficiente l'insulto preventivo per portare il voto degli italiani dalla propria parte. Prima delle politiche, c'è stato il mantra berlusconiano del "chi vota a sinistra coglione è, è...": non ha funzionato. Prima di questo referendum, c'è stato il mantra degli "indegni": ha funzionato ancora meno...

...questo giro infinito di consultazioni ha dimostrato la assoluta incapacità di perdere e la assoluta inadeguatezza di questa destra: sondaggi fasulli venduti come buoni, assoluta mancanza di rispetto per le già deboli leggi sulla comunicazione, insulti ad avversari ed alleati non perfettamente allineati, ai Presidenti emeriti, ai senatori a vita, ricontiamo.com, e via discorrendo...

Calderoli1 ...ma il massimo dello squallore è stato toccato in questi giorni: non appena è iniziato l'arrivo dei primi risultati, la Lega ha mandato a Rai Tre un poveraccio di cui non ricordo il nome, che ha iniziato a straparlare di exit-poll inaffidabili (la conduttrice ha impiegato dieci minuti a spiegargli che non c'erano exit-polls, ma solo dati dello spoglio e proiezioni); niente da fare; a metà scrutinio, non un divario che superava i 20 punti, il leghista non poteva commentare, perchè i dati erano molto incerti. Qualche sera prima, il Calderolo si era prodotto in una splendida manifestazione di ignoranza, dimostrando di non sapere che la Costituente del '46/48 coincideva con le assemblee legislative...

...nel frattempo il piduista Cicchitto iniziava a parlare di non meglio identificate irregolarità in un seggio: qualcuno avrebbe dovuto spiegargli che 700/800 voti, anche se fossero stati TUTTI a favore del si, non avrebbero potuto colmare il gap, che era di circa 10 milioni di voti!!!...

......intanto, in ordine sparso, assistevo alle seguenti amenità:

-1) La Russa spiegava, con un conteggio approssimativo, che avendo vinto il NO con metà circa dei voti espressi, i quali erano la metà circa degli aventi diritto, il NO aveva finito col prevalere nonostante rappresentasse la volontà di un solo italiano su 4, mentre secondo lui 3 su 4 volevano il si... nessun cronista ha spiegato a La Russa che solo il 38% del 54% degli italiani si era scomodato, ed era uscito di casa per rispondere agli ordini del Cav. e del Bossi (mal contati, solo un italiano su cinque...)

-2) l'ex meccanico Alitalia, nonchè ex ministro delle Riforme del Berlusconi Uno, tale speroni (quello che portava giacche da cameriere di piano-bar, ed orrendi cravattini filiformi di cuoio) , spiegava che gli italiani fanno schifo e che l'Italia fa schifo...

Speroni -3) la parola d'ordine arrivata da Via Bellerio era che aveva votato si l'Italia produttiva, no quella parassita; nessuno aveva ancora provveduto a spiegar loro che il SI aveva vinto solo nel Veneto tranne Venezia e Rovigo, e nella Lombardia senza Milano, cioè senza la Lombardia; insomma, la Padania operosa si era ridotta ad una sorta di Lombardo-Veneto senza Venezia e senza Milano...

-4) il Cipria ha taciuto a lungo, e quando ha rotto il silenzio è stato per dire che gli italiani "avevano sprecato una grande occasione". Meglio sarebbe stato se il Cipria non avesse rotto il silenzio, perchè noi, nel frattempo, ci eravamo già fatti una ragione di questa occasione perduta; insomma, come dire, eravamo rassegnati, ed il Cipria ha riaperto in noi una ferita ormai rimarginata...

Si rassegnino, i Riformatori.. noi Conservatori abbiamo vinto, e per qualche decennio di Grandi Riforme Epocali studiate fra Arcore, Chignolo Po e Lorenzago non sentiremo più parlare.

ITALIA, FORZA!!!     ...'NCULO, VAFFA...

Orgogliosamente coglione, indegno e schifoso... La sconfitta del populismo

La sconfitta del progetto populista - di EZIO MAURO - Repubblica

Giannelli26NEL Paese indeciso, diviso e indecifrabile che la politica fatica da più di un decennio a governare, i cittadini hanno compiuto in una domenica di fine giugno una scelta netta e precisa, che è la più importante svolta culturale degli ultimi anni in Italia.

Un voto forte e partecipato (con il 53,6 per cento degli elettori alle urne), ha risposto all'appello del presidente Napolitano e ha riportato il referendum sopra la soglia del quorum, mai più raggiunta negli ultimi undici anni. Un voto positivo, perché bocciando una riforma confusa e pasticciata, che sarebbe stata pericolosa per il Paese, ha scelto la difesa della Costituzione e del suo disegno istituzionale. Un voto, infine, politicamente consapevole e rivelatore, perché non ha soltanto sconfitto la destra, ma ha spazzato via il falso presepio televisivo di un'Italia spaccata a metà, con il nord e la modernità in mano al Cavaliere, pronti a pretendere o imporre a forza le larghe intese: e invece dietro i muscoli berlusconiani di cartapesta c'è una destra a pezzi, senza più una politica, con un progetto delle istituzioni bocciato senza rimedio dal popolo, con un'alleanza senza leader e senza ragioni.

Vediamo le cose per ordine. Prima di tutto, l'interesse del Paese. La posta in gioco era molto alta, con i cittadini chiamati a confermare o bocciare una legge che manometteva la Costituzione più che riformarla, senza un disegno organico, un piano istituzionale, uno spirito costituente, sia pure aggiornato ai tempi. Dal soffio dello Spirito Santo laicamente invocato da Croce alla baita di Lorenzago apparecchiata da Tremonti: il passo era troppo lungo, e i cittadini hanno scelto di dire no. Per farlo, hanno votato con una partecipazione che nessuno aveva previsto, dimostrando la validità dell'istituto referendario, la volontà di prendere parte nelle questioni che davvero contano, la capacità di scegliere e di decidere, anche davanti a quesiti complicati.

Non è una scelta conservatrice, come dice il futurismo arditista dei falsi modernizzatori. Sono ormai abbonati alle sconfitte e reagiscono con un curioso - anche se sterile - tic lessicale: chiamano "noia" la politica altrui, Maramotti26_1incidentalmente premiata dal voto e appoggiata dai cittadini ad ogni consultazione negli ultimi anni, e battezzano come "riforma" la spinta disordinata che il mondo berlusconiano dà periodicamente e casualmente alle istituzioni, secondo le sue private necessità. In questo caso, il "no" viene dipinto come un arroccamento e una chiusura ad ogni cambiamento. È invece un sì alla Costituzione e all'equilibrio dei poteri che la Carta disegna, con la precisa indicazione alla politica di cercare altrove - e in se stessa - la causa delle disfunzioni, dei ritardi e dei vuoti della nostra democrazia. La Costituzione, com'è ovvio, è riformabile. Ma il referendum dice che per gli italiani la Costituzione non si cambia per aderire all'ideologia di una piccola fazione che ricatta politicamente la metà del Parlamento, né - ancor peggio - per aderire ad una biografia titanica e incompiuta che cerca nel ridisegno dei poteri quella forza politica che ha smarrito anno dopo anno.

Ecco perché (e siamo al secondo punto, dopo l'interesse del Paese) il voto è una svolta culturale. Con questo referendum tramonta infatti l'idea che tutto - anche i principi e le norme costituzionali - sia strumentale ad un'avventura politica, e che ogni cosa - anche le istituzioni dello Stato - sia disponibile pur di compiere quell'avventura come un destino della nazione. Non è così, fortunatamente per il Paese. I cittadini hanno messo al riparo i poteri dello Stato, il loro equilibrio, un quadro istituzionale che ha retto la prima e la seconda Repubblica. Non per blindare la Costituzione, ma per sottrarla ad un uso politico contingente, per non trasformarla da cornice a semplice mezzo estemporaneo di parte.

La destra televisiva predicava la parola d'ordine del cambiamento, e la coniugava nel qualunquismo del taglio dei parlamentari. Una miscela che poteva essere esplosiva, unita alla leadership ferita di Berlusconi, alla ricerca di un plateale risarcimento da parte del suo popolo dopo la sconfitta, e all'insediamento ideologico della Lega, ormai arroccato tutto nella parola d'ordine della devolution, sfocata e confusa, ma unica bandiera concreta di Staino26una forza in ritirata. Ciò che è stato sconfitto, invece, è proprio l'asse culturale tra Bossi e Berlusconi, quel cemento pre - politico, di vera destra "naturale", che è un'intesa anche umana e antropologica, ed è sempre prevalso sulle tentazioni moderate o istituzionali - peraltro intermittenti - di Fini e Casini. Oggi quell'asse è saltato, facendo saltare nello stesso tempo l'equilibrio e il baricentro che reggeva la Casa delle libertà. In quella Casa risuona la libera uscita, perché va in pezzi non solo una politica, non tanto una leadership, ma molto di più: l'inedito esperimento del populismo applicato ad una moderna democrazia, come via originale ed inedita per la semplificazione della politica. Il no al referendum, un referendum complesso, di natura costituzionale, nega proprio quest'illusione diabolica, figlia della modernità. La politica deve sciogliere i suoi nodi, anche i più complicati: la spada populista che li taglia è un'illusione, non la soluzione.

Il referendum dunque ci racconta finalmente un Paese diverso da quello narrato da Berlusconi e manda in frantumi anche la sua stessa rappresentazione della sconfitta, dopo le elezioni politiche. Una rappresentazione di comodo, - come la stanza imbandierata in cui il Cavaliere si fa riprendere dalle sue televisioni, senza accorgersi ormai che sembra la scena di un re in esilio - quasi una partnership di governo, con un Paese spaccato, la forza politica divisa in due, la sinistra nel Palazzo vuoto, e la destra nell'Italia produttiva e moderna. Tutto questo non c'è più. Una coalizione con il 49,7 per cento dei voti alle politiche ha mobilitato nel referendum appena il 38,7 per cento dei cittadini, mentre la sinistra ha portato alle urne il 61,3 degli elettori. La destra parla a vuoto, con il suo leader indeciso se insultare gli avversari (come puntualmente ha fatto) o ritirarsi nel silenzio per paura della sconfitta e soprattutto per il timore, mostrandosi, di mobilitare l'elettorato avversario, con un talento rovesciato. Come la Lega di Bossi, ormai forza locale non del Nord ma del Lombardoveneto, che ieri ha registrato il fallimento della sua avventura politica di governo. Quando più di 15 milioni di elettori votano contro un tema programmatico della destra, fondativo, addirittura identitario, e solo 9 milioni lo sostengono, il giudizio è senza appello, ed è il giudizio di un Paese tutt'altro che diviso: un Paese deciso.

Soprattutto, nel paesaggio berlusconian - bossiano si spegne la luce del Nord, unica stella cometa di questa destra in declino. Anche nel Nord, infatti, vince il no alla riforma della Costituzione. E lo stesso Nord si fa spaccare in due dal referendum, con Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Trentino, Friuli ed Emilia - Romagna a favore del no, e soltanto Lombardia e Veneto per il sì: con le eccezioni delle due capitali, Milano e Venezia, per la prima volta ribelli ed eretiche, come ad anticipare un'inversione di tendenza, un cambio di clima e forse di stagione. Dunque, dopo il referendum non c'è più una questione settentrionale. O meglio: c'è, ma da oggi interroga in ugual misura destra e sinistra, è un problema per entrambi i Poli, com'è giusto che sia quando una parte del Paese fortemente dinamica lamenta sottovalutazioni, inadempienze, ritardi nella modernizzazione. Un problema per tutta la politica che in quanto tale cessa di essere un'arma della destra contro la sinistra.

Il referendum ridisegna dunque il profilo del quadro politico, due mesi dopo il voto. I numeri del governo Prodi restano certamente fragili e ancor più fragile resta l'identità culturale del centrosinistra, pronta a dividersi su ogni questione, grande e piccola. Ma dopo la partenza difficile, dopo gli errori dei partiti nell'assemblaggio dell'esecutivo, il referendum poteva essere per il governo una prima sanzione, e invece è stato un successo. Tocca a Prodi usare quel successo per trasformarlo in politica. Il premier ha già detto che sonderà ufficialmente la destra, per verificare la disponibilità ad un percorso comune di riforme. Non pensa a Bicamerali, semmai ad un comitato di saggi che identifichi poche questioni urgenti cui mettere mano nella Costituzione, su un percorso condiviso, che necessariamente viaggia insieme alla riforma della legge elettorale. È una proposta saggia e utile, anche perché il referendum dimostra da un lato che la Costituzione non si cambia con i voti di una sola parte, e dall'altro che l'equilibrio istituzionale della Carta non va sovvertito da "grandi riforme" ideologiche, ma può essere rivisto in uno spirito condiviso di aggiornamento, alla luce dei principi fondamentali.

Infine, a mio parere, c'è un'ultima lezione da trarre, e forse è la più importante. Da oggi esiste la possibilità che una larga parte dell'Italia si ritrovi su una piattaforma politico - culturale comune e condivisa. Io non so definirla altrimenti che così: una piattaforma costituzionale, repubblicana, europea. Non sarebbe affatto poco, per ricostruire e ripartire. Se il Paese lo volesse, se la sinistra lo sapesse.

domenica 25 giugno 2006

Le Perle Musicali/1 - Bruno Martino

Bruno Martino, pur non essendo mai assurto a livelli di celebrità elevatissimi fra il grande pubblico, ha lasciato una traccia indelebile fra i conoscitori di bella musica.  

Ha iniziato a suonare giovanissimo e di nascosto il piano in piccoli complessi; adolescente, emigrò nei paesi scandinavi, dove trovò notorietà e stima, inventandosi una strana fusion fra jazz, melodia italiana e un pizzico di Brasile. Tornato in Italia (era l'epoca dei night club con musica dal vivo) approdò ben presto nei luoghi canonici (Bussola Domani, il Charlie Max di Milano, il Rosso e Nero di Napoli).

A quell'epoca i "nomi" non facevano la suonatina di un'oretta e via andare; suonavano, per contratto, per tutta la serata; senza soste. Fu al "Rosso e Nero" che scoprii le eccezionali qualità musicali di Bruno Martino: quando, a turno, i suoi suonatori andavano a fumarsi una sigaretta o a bere qualcosa, lui li sostituiva tutti, uno per uno, non importa quale strumento suonassero, e nessuno si accorgeva di nulla...

Una sera mancò il suo vocalist... e si scoprì Bruno Martino cantante. Il suonatore era già notissimo, non tanto fra il grande pubblico, quanto fra i grandi musicisti. E' noto il grande apprezzamento per Bruno Martino di Gato Barbieri, di Astrud Gilberto, di Tom Jobim, e di tantissimi altri musicisti...

Fra una serata e l'altra, Martino si rivelò come il più grande compositore di "musica americana" made in Italy (Estate, E la chiamano estate, Cos'hai trovato in lui...) Trovò anche il tempo di introdurre l'uso intensivo, nei piccoli complessi, del sintetizzatore, che usò non come pessimo surrogato di altri strumenti, ma come splendido strumento musicale "a se stante", ricavandone effetti fantastici.

E' soprattutto per farvi godere di questa innovazione che oggi vi proponiamo il seguente brano:

                                                Bruno Martino - Smoke gets in your eyes

                                  Download bruno_martino_smoke_gets_in_your_eyes.R.mp3

edit

 

sabato 24 giugno 2006

No comments... Calderoli e i "brogli" sul referendum

Calderoli_4 Referendum, posticipare l'inizio dello spoglio delle schede - "Grave rischio di pericolosi disservizi e problemi operativi"

Comitato del Sì: "Rinvio, c'è l'Italia" - Il Viminale: "Lo spoglio sarà regolare"

L'allarme-brogli di Calderoli: "Possibile e prevedibile distrazione"

ROMA - La democrazia può attendere. Almeno fino alla fine della partita dell'Italia con l'Australia. Che il caso ha voluto si giochi in contemporanea con l'inizio dello spoglio delle schede del referendum confermativo della riforma costituzionale. Per questo, con una lettera indirizzata al ministro dell'Interno Giuliano Amato, il Comitato del Sì ha chiesto che le operazioni di spoglio abbiano inizio a partire dalle ore 20.00 del 26 (anziché alle 15.00 come previsto). Ma, in serata, il Viminale, ha escluso rinvii: "Lunedì i seggi del referendum chiuderanno alle ore 15 e subito dopo, come previsto dalla legge, cominceranno le operazioni di scrutinio che dovranno proseguire senza interruzioni. Poco dopo, alle ore 17, avrà però inizio la partita Italia-Australia, determinando una 'delicata' sovrapposizione".

E proprio "delicata sovrapposizione" è l'oggetto di una circolare che il Viminale ha inviato a tutti i prefetti affinché vi sia una "garbata ma ferma opera di sensibilizzazione sui presidenti delle sezioni elettorali, in modo da evitare qualunque interferenza dovuta alla aspirazione degli scrutatori di seguire la partita tifando per la nazionale".

Si chiude così quella che all'inizio sembrava una provocazione di Roberto Calderoli. Che si era detto "molto preoccupato" della coincidenza, perché "nelle scorse elezioni politiche - osserva - è successo di tutto". E aveva espresso il timore che "la cosa si ripeta anche in quest'occasione, magari agevolata dalla possibile e prevedibile distrazione degli scrutatori durante la diretta tv dell'incontro di calcio".
Quello del senatore leghista si è rivelato un timore diffuso. Tant'è che Amato s'è visto recapitare una precisa richiesta dal Comitato per il "Sì". "Lo spoglio delle schede e l'attività degli uffici di sezione per il voto sul referendum si sovrapporranno, nella giornata di lunedì 26 giugno - hanno argomentato nella lettera Andrea Pastore e Aldo Brancher - alla partita degli ottavi di finale dei mondiali di calcio, che vedrà impegnata la nazionale italiana".

Totti_sputo_big_348 Nella lettera al ministro dell'Interno il Comitato ha fatto notare che "non è credibile un'attività di controllo puntuale e capillare in ogni sezione elettorale", e si ritiene "più prudente" il posticipo dell'inizio delle operazioni di spoglio alle ore 20 (nella lettera si precisa "considerando l'ipotesi dei tempi supplementari e dei rigori"). Fino ad allora, "dalla chiusura delle operazioni di voto, le sezioni siano semplicemente sigillate e custodite da personale militare o civile".
Poi, in serata, la nota del Viminale che ha chiuso la questione.
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...Siamo senza parole... la più Grande fra le Grandi ed Epocali Riforme del Centro-Destra dovrebbe fermarsi, perchè c'è Australia-Italia dei Pallonari... e lo chiedono senza vergognarsi... la motivazione? gli scrutatori potrebbero distrarsi, e favorire il NO...

...senza parole... ma i COGLIONI VERI, in Italia, appartengono solo alla destra?

 

 

domenica 18 giugno 2006

Commenti al post del 18 giugno

Lorenza ha detto:

E' fantastica! Ho passato tutte le estati della mia adolescenza (tanti anni fa), vicinissimo a Genova. Quando la riascolto mi viene un crampo allo stomaco...

 Tafanus ha detto:

Per Ufficio Stampa di Italymedia. Ho cancellato il vostro commento, perchè trovo estremamente scorretto utilizzare la sezione "commenti" di un post dedicato a Bruno Lauzi, per promuovere tale Loredana Bontempi. Se si vuole parlare d'altro (ma non fare pistolotti promozionali, che su questo blog non sono ammessi) esiste ogni giorno una sezione di "off Topics". Grazie

 anna ha detto:

Un bel ricordo, anche Tafanus ogni tanto scopre i suoi sentimenti. Lauzi meritava di più e mi spiace per tutte le volte che lo prendevano in giro tra macchiette e gag. La musica con lui era davvero solidale. Nasceva dal cuore non dal computer. Oggi molte compiszioni avvengono così. Purtroppo.

 tafanus ha detto:

Caro Umberto, io sono solo il "corpo digitante"... per fortuna le "anime pensanti" del blog sono tante, e da tutte imparo quotidianamente qualcosa.

 Umberto ha detto:

Grazie Antonio,e grazie a Bruno Lauzi che è uno dei piu' validi cantautori che fecero la colonna sonora della nostra giovane vita. Divertiti nelle tue vacanze marinaresche ,ma torna presto perchè tu sel l'anima pensante del Tafano.Un abbraccio e una affattuosa pacca sulla tuga del tuo bel Comet.Cordialmente,Umberto.

 tafanus ha detto:

Grazie a tutti... non mi aspettavo tanto gradimento per questa scelta; vedrete che domenica riuscirò a farvi ancora una scelta interessante, anche se di segno totalmente diverso. Tafanus

 ziazen ha detto:

x Rita: Taf lo fà di proposito a rievocare certi Grandi Personaggi di quanche giorno fà: NON VUOLE SENTIRSI SOLO. E' bellissimo il ritornare e ricordare a quando avevamo anni diversi. Ti abbraccio ziazen

 ziazen ha detto:

... T A F A N U S !!!!!!!! ma che fai? urka! TU mi leggi nel pensiero e mi ascolti? a me puoi dirlo: sei un ISTRIONE! Proprio l'altra settimana, mi sono incontrata con con mia nipote e quattro suoi amici e cicola e ciacola (parla e parla) di teatro, di musica, di jazz, di cabaret ... e agganciandomi una frase di Luca, che parlava del concerto di Paolo Conte ho canticchiato "onda su onda" e da li abbiamo rievocato le canzoni di Bruno! Quasi nessuno le conosceva... però i ritornelli di molte Si! (Amore caro Amore bello; Menica Menica; L'appuntamento -cantata dalla Vanoni; Piccolo uomo -cantata dalla dolcissima penetrante e limpida MiaMartini). Tipo anticonformista intelligente, COERENTE, PULITO, ironico... sensibile, attento osservatore e POETA. Non tutti siamo dalla stessa parte ma proprio perchè INTELLETUALMENTE ONESTO mi è sempre piaciuto e l'ho sempre apprezzato. GRAZIE TAF! ziazen

 Tullio Cella ha detto:

Credo che su Bruno Lauzi ci sia più poco da dire. Essendo io di Chiavari, e da giovane sono stato uno dei fondatori di Radio Chiavari International, ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente. Credo che lui possa rappresentare il classico personaggio ligure che vorrebbe sempre passare inosservato, lui, infatti, ha scritto molte canzoni che sono state portate al successo da altri famosi cantanti. Nell’assoluto rispetto della sua malattia, lo ho ascoltato in Tv e cantava dal vivo, e mi pare che con il passare degli anni la sua voce sia maturata e migliorata. Forza Bruno. Tullio

 Rita ha detto:

Bruno Lauzi era ed è uno dei cantautori che ho molto amato e amo. L'ultima volta che l'ho visto in TV mi sono commossa nel constatare con quanta dignità si mostrava al pubblico, scosso dal tremore non più nascondibile che gli procurava quella fetente malattia di cui soffriva da molti anni chiamata "Parkinson". Le sue belle canzoni interpretate da lui o da cantanti del calibro di Mia Martini (quanti pianti ho fatto ascoltando la canzone "almeno tu nell'universo...) e quella cantata da lui "amore caro amore bello.." Oddio, Tafanus, mi hai fatta tornare indietro di un bel po' di anni scrivendo quello che hai scritto di Bruno Lauzi e facendoci ascoltare la canzone "Genova per noi". Un altro punto d'incontro che sono certa accomunerà tanti altri tafanini della "nostra età"...o giù di lì. Grazie Tafanus. Un caro saluto. Rita P.S.: è stata fortunata tua moglie ad aver conosciuto Bruno Lauzi di persona! Un caro saluto anche a lei che non so perchè, ma la sento "amica".

Le perle musicali/3 - Bruno Lauzi ("read-back di un post del 18 giugno 2006)

Lauzi1 Bruno Lauzi, un uomo che forse dalla vita avrebbe meritato qualcosa in più...

...una foto impietosamente sbiadita... anni '60: una delle brunette inquadrata di spalle è mia moglie; era insieme a Bruno e ad altri alla Sorbona, per uno stage di perfezionamento linguistico (entrambi frequentavano la Scuola Interpreti, anche se in sedi diverse). Lo abbiamo rivisto anni dopo, col morbo di Parkinson già in fase abbastanza "visibile", ma con tutto intatto il suo humour anglo-genovese e la sua umanità, forse addirittura accresciuta dal male che non ha mai provato a nascondere...

L'inclinazione artistica si era già manifestata precocemente: erano gli anni '50 quando, insieme all'amico Luigi Tenco, compagno di scuola al Ginnasio con il quale condivideva la passione per i film musicali e per il jazz, iniziava a scrivere i primi brani. Tra questi "Il poeta" decretava, per Lauzi, l'inizio di una lunga carriera segnata da indimenticabili successi.

Negli anni Settanta il brano "Onda su onda" diventa ben presto un successo al quale seguiranno, tra gli altri, "Angeli" inciso con Lucio Dalla, "Naviganti" con Ivano Fossati; mentre "Almeno tu nell'universo", scritto con Maurizio Fabrizio e interpretato da Mia Martini, vince il premio della critica al Festival di Sanremo del 1989. Tra le altre sue canzoni storiche si ricordano "La tartaruga", "Ritornerai" ed "Amore caro amore bello" (scritta per lui dall'amico Lucio Battisti).

È considerato insieme con Umberto Bindi, Luigi Tenco e Gino Paoli tra i maggiori esponenti della scuola genovese dei cantautori.

Nonostante il peso della sofferenza per la malattia che lo ha colpito, il morbo di Parkinson, conserva intatta la sua straordinaria verve e la personalità schietta e vigorosa. Nel mese di giugno del 2005 é uscito il suo ultimo romanzo, dal titolo curioso "Il caso del pompelmo levigato", edito da Bompiani.     

Il video linkato in calce è quello che è... una registrazione amatoriale del 1978. Sono trascorsi 44 anni! Ma ci riporta comunque indietro ad anni in cui eravamo under 'anta...


  edit

 

sabato 10 giugno 2006

Un bruttissimo spettacolo... Prodi batte il record delle poltrone ministeriali

GivernoprodiCORRIERE DELLA SERA
 
Con la nomina di 3 nuovi sottosegretari superati l'«Andreotti VII» e i dicasteri di Berlusconi - Governo a quota 102: record delle poltrone battuto.
 
Dopo il ciclo-pellegrinaggio di 837 chilometri da Roncisvalle fino a Santiago di Compostela e la maratona di Reggio conclusa in 4 ore e 41 minuti, Romano Prodi ha messo a segno un altro record personale: nominando altri tre sottosegretari è arrivato, lui compreso, a quota 102 poltrone, sofà e sgabelli ministeriali. Stracciando quell'«Andreotti VII» per anni additato, a causa dei suoi 101 membri del governo, come la feccia clientelare della prima repubblica.
 
Con un premier, due vicepremier con dicastero allegato, 24 ministri, 9 viceministri e 68 sottosegretari, è il «Prodi Bis», adesso, la preda da inseguire. Gli italiani di sinistra delle adunate a San Giovanni, che si ritrovarono al Circo Massimo con Cofferati, che organizzarono i girotondi, che accorsero al Palavobis di Milano intorno a Dario Fo, che si riconobbero nell'invettiva di Nanni Moretti e nell'invito a «resistere, resistere, resistere» di Borrelli agognando per cinque anni l'arrivo di un governo diverso, sono serviti. [....]

Ma ve li ricordate? Era tutto un coro a rinfacciare alla destra che loro sì erano stati bravi, perché certo, il «D'Alema Bis» era arrivato a 91 ma solo per forza d'inerzia giacché proprio la sinistra aveva cambiato la legge per finirla col mercato delle vacche e snellire finalmente i carrozzoni clientelari. «Guardi qua, dottor Vespa», aveva detto il «Líder Maximo» estraendo a Porta a Porta il programma dell'Ulivo: «Le leggo la tesi numero nove: "Ridurre i ministeri e i ministri"». Neanche il tempo che il Cavaliere nominasse i titolari della sua squadra e Antonio Di Pietro tuonava: «Per soddisfare gli appetiti di partiti e correnti è stata stravolta la riforma Bassanini aumentando il numero dei ministeri. Il che lascia facilmente prevedere che cosa accadrà, con l'infornata di sottosegretari!». «Avevano promesso semplificazione e invece c'è una gran confusione, con la moltiplicazione delle poltrone da spartire per accontentare tutti », sentenziò, levando il sopracciglio l'attuale vicepremier Francesco Rutelli. Troppi ministri, troppi: «Dovevano essere 12 e sono più del doppio, con una valanga di sottosegretari». E ci fu chi andò a sbattere in faccia (sia chiaro: giustamente) al nuovo governo non solo l'invenzione dei viceministri che mai prima erano esistiti, ma il voltafaccia del Cavaliere che mille volte aveva promesso uno snellimento e subito dopo il trionfo del maggio 2001 aveva fatto la faccia cattiva: «In centoquaranta hanno fatto domanda per diventare sottosegretario. Ma i posti sono solo ventisei». Ne fece il doppio: 53.

Prodi_ciampiChi è senza peccato scagli la prima pietra. Ma certo, a mano a mano che il numero dei componenti del governo si gonfia, fanno sorridere certi scandaletti del passato. Come una storia raccontata anni fa da Antonello Capurso. Era il 1953: «Alcide De Gasperi si accingeva a formare il suo governo e nel compilare la lista scrisse a fianco di ogni carica il nome del nuovo ministro, ma arrivato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, vergò a penna: "resta", a intendere che era confermato il sottosegretario precedente. L'ufficio legislativo cui fu passato il foglio per le convocazioni, però, scovò nell'annuario dei parlamentari un certo Raffaele Resta, che fu così buttato giù dal letto e convocato a Palazzo per il giuramento. De Gasperi, visto arrivare pieno di gratitudine l'onorevole Resta, non ebbe il coraggio di dirgli la verità e se lo prese al governo».

Se anche il signor Raffaele Gentile, un socialista che nell'altro millennio fu assessore regionale siciliano e adesso è segretario dello Sdi isolano, sia stato imbarcato perché Prodi aveva sottolineato quanto fosse «gentile» un altro non si sa. Certo il Professore deve essere un fantastico «talent scout»: il nuovo «vice» ai trasporti, infatti, è non solo ignoto al di qua dello Stretto ma anche in Sicilia lo conoscono solo gli addetti ai lavori. Auguri. Non si tratterebbe peraltro dell'unica «scoperta» prodiana. Se Nicola Sartor, il sottosegretario all'Economia imbarcato per fare la Finanziaria (i sei che già c'erano non erano in grado?) ha un curriculum lungo un metro, quello all'agricoltura Gianni Mongello è riuscito a guadagnarsi due citazioni minori in 27 anni di archivi Ansa. Meno di un sindaco di Alcamo o Cantù.

Ma su con la vita. Proprio per dimostrare di essere perfettamente all'altezza della stanza dei bottoni di un Paese del G8, c'è chi ha messo sul sito internet del governo il suo prestigioso curriculum. Come il sottosegretario agli Affari regionali Pietro Colonnella che spiega di essere perito industriale, consigliere Provinciale ascolano e di esser stato capogruppo nel Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto», presidente dell'Istituto Consortile Musicale «Gaspare Spontini» di Ascoli. Di più: come presidente della Provincia ascolana è stato protagonista della «creazione di n. 587 posti di lavoro», dell'«apertura del Traforo di Forca Canapine», della nascita del «casello autostradale di Grottammare», del «gemellaggio con l'Istituto di Calcografia Nazionale di Madrid", dell'avvio dei lavori per il «Polo scolastico del Pennile di Sotto». Il tutto per un totale di 1.068 parole: 319 in più di quelle usate nella sua autobiografia per la «Navicella» da Giulio Andreotti, che quando nacque Colonnella era già stato per sette anni sottosegretario e per due volte ministro.
(Gian Antonio Stella)
 
...Prodi ce lo faccia dire: non è per avere dal Corriere, peraltro dichiaratamente amico, un simile articolo, che ci siamo fatti il mazzo per il successo del centro-sinistra; non è per avere al governo tale Pietro Colonnella, o alla presidenza della commissione Difesa il Gaglioffo... quando Ciampi formò il suo governo, passò alla storia per avere, per la prima volta, applicato la Costituzione: preparò la lista dei Ministri senza trattare con nessuno, la presentò al Capo dello Stato, e andò in Parlamento a chiedere la fiducia. Questo è il mio Governo, questi i miei ministri; non si tratta nulla; prendere o lasciare. Credo che rimpiangeremo non solo Ciampi Presidente della Repubblica, ma anche la breve stagione di Ciampi Presidente del Consiglio...
 

giovedì 8 giugno 2006

La priorità: cancellare la "Legge Porcata"

Degregorio Sergio De Gregorio, eletto alla commissione Difesa coi voti di Forza Italia. Giornalista, editore, famoso per aver fotografato il pentito di mafia in crociera - Si è candidato per Forza Italia, per la Dc e, poi per l'Idv.


di ROBERTO FUCCILLO - Repubblica


NAPOLI - SERGIO De Gregorio è sempre stato uomo di frontiera. L'anno scorso, alle regionali campane, nel giro di un mese, dovette pubblicare tre manifesti: il primo annunciava la sua candidatura come leader della associazione "Italiani nel mondo"; il secondo comunicò ai napoletani che quella candidatura avrebbe trovato spazio nella lista di Forza Italia; il terzo, preso atto che gli uomini di Berlusconi non ne volevano sapere, cambiò il simbolo tricolore con lo scudo crociato della Nuova Dc di Gianfranco Rotondi. 

 

...poi è arrivato Di Pietro, ed ha scoperto questo tesoro nascosto di uomo politico, e lo ha fatto suo...

Uomo inquieto, e prolifico di iniziative, Sergio De Gregorio, 45 anni, nasce come cronista d'assalto. Si vanta di essere il più giovane giornalista iscritto all'albo: vi arrivò a 19 anni, iniziando dalle cronache napoletane di "Paese Sera". Si fa le ossa negli anni della camorra scatenata, e segue le vicende di Raffaele Cutolo, sul quale scrive anche un libro, "I nemici di Cutolo". Negli anni '80 attraversa da collaboratore anche molte trasmissioni Rai (da "Chiamate Roma 3131" a "Domenica in") e Fininvest (ad esempio "L'Istruttoria" con Giuliano Ferrara). In Rai conosce anche Enzo Tortora, di cui seguirà poi le vicende giudiziarie fino a pubblicare un altro volume, "Tortora, morire di ingiustizia". La vera gloria nazionale la raggiunge però per diporto. È il 1995, De Gregorio è in crociera nel Mediterraneo, a un certo punto sulla nave vede un volto vagamente familiare, è lo scoop: "Oggi", la rivista per la quale lavora in quel periodo, rivela agli italiani che Tommaso Buscetta, il più grande pentito di mafia, si era concessso una vacanza. Intanto era anche riuscito a essere il primo a intervistare Bettino Craxi esule a Hammamet.



Nel frattempo, da semplice cronista, De Gregorio è divenuto un imprenditore dell'informazione: è amministratore delegato della società che edita "
Ideazione", il bimestrale di destra diretto da Domenico Mennitti, fonda una agenzia fotogiornalistica e produce programmi per reti locali, si spende per rimettere in piedi il Festival della canzone di Napoli che va poi in onda su Retequattro, è amministratore delegato della società che edita l'inserto campano del "Giornale" di Feltri, infine fa il direttore editoriale dell'"Avanti" e, in tempi recentissimi, approdato alla corte di Antonio Di Pietro, fa il direttore editoriale de "L'Italia dei valori", organo del partito omonimo dell'ex pm. Ma soprattutto nel frattempo mette in piedi la sua creatura. "Italiani nel mondo": una associazione che intende promuovere il "made in Italy" all'estero. De Gregorio organizza meeting e fiere, apre sedi da Londra a Buenos Aires, si guadagna un posto sulla Fifth avenue per la sfilata del Columbus Day a New York, apre "Italiani nel mondo Channel", la rete satellitare della associazione.

È il background col quale De Gregorio conquista le prime pagine dei giornali di recente, quando, a elezioni avvenute, si fa alfiere di un paventato
Aventino dei dipietristi contro Prodi che non prevede nel suo dicastero il ministero per gli italiani nel mondo. È quasi una offesa personale: a De Gregorio era persino capitato di dare un premio, in quel di Ischia, al creatore di quel ministero, iL missino Mirko Tremaglia. Inquietudini che vengono sedate all'atto della formazione del governo. Il resto è cronaca di queste ore. Con un flashback: lo stesso De Gregorio, un paio di giorni dopo il voto, annunciò: "Forza Italia già corteggia alcuni senatori dell'Unione...".

 

...riepiloghiamo? proviamoci, non è facile... dunque, questo personaggio si è candidato per Forza Italia, poi per la DC di Rotondi (non per quella vera), ed infine per L'Italia dei Valori; ha collaborato con la RAI, ma non si è fatto mancare neanche la Fininvest; ha lavorato per un giornale comunista (Paese Sera), è stato editore di un giornale fascista (Ideazione), poi per un giornale italoforzuto (Il Geniale di Littorio Feltri), e per un giornale socialista (l'Avanti)... siamo quasi certi di omettere qualcosa...

...poi arriva Di Pietro: che dopo aver avuto in lista, a Napoli, il Santone di cui si è occupato il nostro blog (cacciato a furor di proteste da noi innescate), scopre quest'altra perla di girovago della politica, e lo fa suo (uno, per dire, che era stato scartato persino da Forza Italia)... si può andare avanti così? No, non si può. Auspichiamo che il centro sinistra si dia una priorità delle priorità: affossi la legge-porcata con la quale abbiamo votato; vari, con o senza il consenso dell'opposizione, una legge elettorale uninominale a doppio turno di collegio, e che si torni a votare. Con questi personaggi, ha ragione Berlusconi: questa coalizione non arriva a mangiare il panettone...

Commenti al post dell'8 giugno

Rita ha detto: 

Cara Mietta, Mi sembra che su questo argomento tutti noi, escluso bisi, diciamo e vogliamo, magari esprimendoci in modo più o meno incazzato e amareggiato, le stesse cose: Buttare a mare la legge porcata; fare la finanziaria; fare la legge sul conflitto di interessi e...tirare le orecchie e tutto quello che si può tirare... a quelli della Margherita che non vogliono "toccare" la legge sulla fecondazione assistita. Anch'io ho votato CSX perchè venisse "toccata" ! Riguardo alla pulizia in casa, ci conviene, per il momento, cercare di nascondere lo sporco sotto il tappeto se non vogliamo farci troppo male (ricordiamoci sempre della maggioranza risicata che abbiamo in Senato...). E' brutto dirlo ma bisogna giocare anche d'astuzia, non ti pare? ciao e buona domenica anche a te

 mietta ha detto:

Cara Rita, bisogna rifare DI CORSA la legge elettorale (oltre a quella sul conflitto di interessi!!), perchè è opportuno che venga messa una soglia, onde evitare questa proliferazione di partitini e partitelli che poi non fanno altro che porre condizioni o....ricattare!Ecco qua, ci ritroviamo gente in Parlamento che non fa onore al nuovo governo....si deve trovare un modo per fare pulizia. ciao e buona domenica

 Rita ha detto:

Caro Gian Nicola (10.35) come dici tu "il vero problema è quello di fare chiarezza nell'Unione e riuscire a comporre una coalizione dove non possano trovare spazio figure torbide e ricattatorie, bande di avventurieri, voltagabbana di ogni sponda" DUNQUE CI VUOLE UN MIRACOLO! Mi chiedo anche che fine ha fatto la firma, l'adesione al programma di 281 pagine dell'Unione DI TUTTI LORO... Non doveva essere la loro BIBBIA che dovevano semplicemente attuare? Rutelli l'ha letto il programma o ha letto soltanto il suo riassunto a schede? Ho deciso che scriverò anche a lui, al massimo non mi risponderà o risponderà con stronzate soprattutto per quello che riguarda la "fecondazione assistita" ma almeno per me sarà chiaro che è solo uno Str***o che galleggia, che vuole galleggiare anche a costo di mandare a picco tutto e tutti! Mi voglio proprio togliere questa soddisfazione! Ritorniamo a incrociare le dita ragazzi! Ciao Gian Nicola

 Rita ha detto:

X Tafanus, Ho capito... ognuno di noi si affidi al Dio, o a quello in cui crede e spera. Io mi aggrapperò ancora al filo di "ottimismo" che mi rimane... Le prove, le battoste che si prendono nella vita a volte rinforzano i muscoli e fanno fare "miracoli". Spero che succeda anche per questo governo nato "malformato" e con parto "podalico"...

 Gian Nicola ha detto:

Cara Rita, permetti anche a me di rispondere alle tue domande logiche e pertinenti. Nessuno può sapere come andranno eventuali elezioni.Resta il fatto che una situazione del genere è insostenibile anche nel breve termine. Sono come sempre, o quasi,d'accordo con l'analisi di Antonio: alla finanziaria e alla legge elettorale aggiungerei quella sul conflitto d'interessi per rendere impossibile l'accesso alle cariche pubbliche a certi personaggi ( non solo a B.).Il vero problema è quello di fare chiarezza nell'Unione(creare il Partito Democratico non è la panacea di tutti i mali, anzi!)e riuscire a comporre una coalizione dove non possano trovare spazio figure torbide e ricattatorie,bande di avventurieri,voltagabbana di ogni sponda. Nel frattempo, operare con cinico realismo a dividere l'avversario, offrire e promettere cadreghe,corrompere tutti i corruttibili fino ad avere i numeri per governare sul serio e poterli buttare a mare senza pericolo. L'alternativa è di fare gli offesi,esibire la nostra purezza ideologica, ritirarci dignitosamente nella vigna di Cincinnato e sciropparci un altro decennio di merda. 

Tafanus ha detto:

Rita, io sono certo solo di una cosa: che con questi personaggi, più attenti ad una presidenza di commissione che alla saldezza dell'Unione, non andremo molto lontano. Se si votasse domani con la legge porcata, perderemmo alla grande. Io non voglio che questo governo si suicidi, ma metto in bilancio che vada a sbattere. E se va a sbattere, deve avere l'air-bag; e questo può essere rappresentato solo dalla legge "dei sindaci", con la quale la destra perde sistematicamente, da anni, 70 a 30. P.S.: sento che la Margherita ha già iniziato a dire che la magnifica legge sulla fecondazione assistita non si tocca; ma io ho votato a sinistra anche per toccare questa legge ignobile.

 marius17 ha detto:

A me la lettera di Di Pietro non e' piaciuta. "Sergio De Gregorio ha sbagliato nel metodo", "nemmeno noi eravamo d'accordo ad avere una No Global a capo della Commissione Difesa del Senato". Ma quale "metodo"! Sembra quasi che, in fondo in fondo, De Gregorio abbia fatto una cosa buona (una "ragazzata"!) per non far andare un NO GLOBAL (!) alla Commissione Difesa del Senato. Ma insomma, si puo' semplicemente riassumere la storia di Lidia Menapace come No Global? Ma che razza di semplificazione e'? Pare un'analisi alla Cicchitto o alla Bondi! Appiccichiamo le etichette cosi' capiamo tutti! "il problema però è che si poteva trovare un accordo con Rifondazione" E quando? Dopo il voto? Perche' non hanno affrontato PRIMA il discorso? "siamo una forza politica che ha nel DNA la caratteristica di difendere le forze armate e le forze dell'ordine" E quindi? O meglio, che significa? Si difende qualcuno o qualcosa se lo merita, non a priori (stile An, per intenderci) secondo un cliche' da vecchia destra. E poi, c'e' forse qualcuno nell'Unione che complotta contro le forze armate e/o le forze dell'ordine? A che allude Di Pietro? "ci sentiamo anche l'ago della bilancia... " Ecco, credo che nell'attuale governo ci siano troppi aghi della bilancia.

 Rita ha detto:

X Tafanus, Sono d'accordo che bisogna fare subito una legge elettorale a doppio turno e la finanziaria perchè non c'è altra via di scampo, però siamo sicuri che è meglio ritornare a votare? Siamo sicuri che così facendo ritorneremo a vincere? Io non ne sono così sicura Taf... Ho paura del ritorno del nano, tu no? ciao

 Tafanus ha detto:

Nella risposta di Di Pietro a Rita c'è tutto il dramma di un uomo; è chiaro che Di Pietro dovrà abbozzare al ricatto del Gaglioffo, e tenerselo alla commissione Difesa; ma il grande errore di Di Pietro è un altro: è quello di aver imbarcato cani e porci nella coalizione (dal Gaglioffo, al Santone). Doveva stare attento prima, perchè una volta che imbarchi un gaglioffo, non puoi aspettarti dei comportamenti da gentleman della politica. Ora è troppo facile dire che "non me la sento di sbatterlo fuori per non fare andare sotto la coalizione". Facciamo la finanziaria, facciamo una legge elettorale a doppio turno, e torniamo a votare...

 Rita ha detto:

X Taf e tutti Vi incollo quì sotto la lettera di Antonio Di Pietro in risposta alla mia che gli avevo inviato ieri per chiedergli chiarimenti sulla vicenda "De Gregorio". Per quello che mi riguarda la sua risposta mi ha tolto qualche perplessità. Continuerò a dargli la mia fiducia e a sperare che lui riesca a far mettere giudizio e a tenere a bada anche le persone "poco trasparenti"(speriamo ce ne siano poche), come si è dimostrato di essere il De Gregorio, che purtroppo ci sono anche nell'Unione. Buona giornata a tutti! ---------------------------------- Gentile Rita, Sergio De Gregorio ha sbagliato nel metodo. Il fatto è che nemmeno noi eravamo d'accordo ad avere una No Global a capo della Commissione Difesa del Senato, il problema però è che si poteva trovare un accordo con Rifondazione e non agire attraverso un'alleanza strategica con gli avversari politici. Abbiamo fatto una bruttissima figura. Adesso cercheremo di recuperare. Io ho chiesto a De Gregorio di fare un passo indietro, se non lo farà mi prenderò la responsabilità di questa vicenda. Spero che i cittadini comprendano perché, vista la risicata maggioranza al Senato, quello che mi chiedo è: si vuole paralizzare il Paese, ritornare alle urne, per una presidenza di commissione espellendo De Gregorio dal partito e quindi dalla coalizione? Io non me la sento, per rispetto delle emergenze che questo Paese deve gestire in questo momento. Del resto siamo una forza politica che ha nel DNA la caratteristica di difendere le forze armate e le forze dell'ordine. E ci sentiamo anche l'ago della bilancia fra le spinte No global di alcune forze dell'Unione e il rispetto dovuto verso certe istituzioni dello Stato. Cordialmente Antonio Di Pietro

 Tafanus ha detto:

Brava Silvana, una parola di cinica saggezza; proprio perchè il tizio ha quella faccia che farebbe la gioia di Lombroso, non rinuncerà facilmente ai 40 milioni al mese. In un certo senso, proprio la esiguità della maggioranza potrebbe spingere tutti a non fare scherzi da prete. Poi ci sarà il referendum, e mezza UDC che passerà al gruppo misto, prima di transitare nel CS.

 Silvana ha detto:

Ma ragazzi, ragioniamo! Questo De Gregorio (che ha una faccia che è tutta un programma) alla "cadrega" ci tiene eccome, come il Padellaro, suppongo, per cui sarebbe contro i loro interessi far cadere un governo che gli assicura tele cadrega, con il rischio che il cdx non vinca le prossime elezioni e, in tal caso, sarebbero inevitabilmente tagliati fuori. Per queste nobili ragioni, ci sono buone speranze che di sgammbetti ne facciano pochi. O no?

 Andrea ha detto:

Mi và di spezzare una lancia per Di Pietro. Ora se è vero che nessuno lo contringe a fare politica è anche vero che non sono fatti miei cosa lo muova ( passione senso dello stato o interessi spiccioli ) resta il fatto che presa la decisione di occuparsi di politica entrare in un partito era per lui estremamente difficile. Un pò per tutti i nemici che si è creato da P.M. un pò per la posizione politica presa non facilmente schematizzabile nel sistema italiano. Diciamo francamente che era praticamente inevitabile si facesse un suo partito. Ora fare un partito dal niente è praticamente impossibile anche se resiste il mito di Forza Italia nata dal niente vittoriosa in 3 mesi, qualasiasi persona ragionevole sà che F.I. non è nata dal nulla ma dagli 8000 miliardi di patrimonio del suo capo dalla rete di venditori di publitalia 80' dai legami intessuti in 20anni di presenza sulla scena immobiliare imprenditoriale e mediatica del Presidente del milan ( con annessi club sparsi su tutto il territorio nazionale). E facendo un passo indietro bisogna ricordare che nonostante i potenti mezzi che sono serviti da piattaforma di lancio del cosidetto "partito di plastica" gli anni di piccole scissioni locali e riaggiustamenti organizzativi sono stati molti e forse non sono nemmeno finiti. Detto questo forse risulta maggiormente chiaro , o almeno io mi sono dato questa risposta, il perchè I.d.V. risulti spesso un poco traballante risulta molto più comprensibile visto che la base dalla quale è partito Di Pietro è stata la sua popolarità di magistrato un pò di fondi pubblici e la disponibilità di volontari di cui diversi erano più attirati dall'idea di potenziali vantaggi e credo che De Gregorio faccia parte di quest'ultima categoria o almeno non ha fatto nulla per non farlo intendere.

 silvano ha detto:

sono daccordo con Gian Nicola,però cambiamo subito la legge elettorale,mi sentirei, senza dubbioalcuno,più tranquillo.........

charly brown ha detto:

Gian Nicola, concordo. viva l'humor abbasso le ulcere. Non dimentichiamo: incazzarsi son sempre due fatiche...

 Gian Nicola ha detto:

Oh giovani !!! Non vi farete abbattere per così poco? Abbiamo superato, 20 anni di fascismo, 40 anni di D.C, 10 anni di Craxi e altri 10 di Schifo. Se il Biscione solleverà ancora la testa, saremo sempre in grado di schiacciarlo.In maniera definitiva.Stiamo belli incazzati, ma anche allegri,ironici e sfrontatamente coraggiosi.

 marius17 ha detto:

x Claudio Ranieri Mi sa che sta cosa dell'incazzatura permanente e' un problema molto diffuso tra noi "sinistri" :-)

 Gian Nicola ha detto:

Padellaro e De Gregorio,illustri rappresentanti dell'IdV :Italia dei Voltagabbana.

Claudio Ranieri ha detto:

Sono d'accordo per il cambio di legge elettorale, con o senza accordo con l'opposizione. Alla stato attuale la migliore da adottare mi sembrerebbe quella simile alla francese. Io non mi illudo e sto sempre in guardia; in famiglia mi dicono sempre che mi alzo incazzato e incazzato resto per buona parte del giorno (e sempre per motivazioni poltiche).

 Gian Nicola ha detto:

Sostiene Pereira: hai ragione ! Il silenzio fragoroso e sinistro dell'Ex non mi dice niente di buono.

charly brown ha detto:

Bisi 14.28 Il problema in Italia e'' sempre lo stesso, non solo si parlano poco o niente le lingue estere, ma anche politici e giornalisti ne masticano poche. Vede Bisi, il termine tedesco "verlsaven" che letteralmente significa "schiavizzare" in tedesco si usa per tradurre il nostro termine di "intossicare" o "rendere tossicodipoendenti" A non sapere le lingue si rischia di dire cazzate. Se va in Spgna per le vacenze, e per colazione all'hotel. chiamasse il cameriere per chiedere il buro con : "camarero , burro"! mi raccomanderei prima di prenotarsi un posto all'ospedale piu'vicino. 

 bernie ha detto:

Concordo conSostienePereira, di piú: ció che e´successo é un'opportunitá per mettere ordine nella coalizione. Per ora mi pare non ci siano danni grossi, ma é un esempio di ció che puó succedere se si abbassa la guardia. Finora era andato tutto bene, elezioni, regionali, commissioni, siamo tutti amici etc. NO!! Siamo, non dico in guerra per non abbassarmi ai toni usati dalla opposizione, ma in territorio nemico. Silenzio radio, parlare solo quando e perché é necessario, massima copertura e soprattutto guai a chi tradisce (lo spirito dell'accordo, in questo caso). Solo dopo aver fatto il riconoscimento del territorio ed eliminato le sacche di resistenza (legge-porcata e conflitto di interessi, oltre alle frequenze TV) si potrá uscire allo scoperto. Altrimenti, rischiamo un colpo dai franchi tiratori. ATTENZIONE!! Prodi é un ottimo leader, ma per questi tempi penso ci voglia la collaborazione stretta di gente piú 'scafata', che ha vissuto la politica pre-mani pulite.

marisu17 ha detto:

SostienePereira, Mi sono espresso male. Intendevo dire, riallacciandomi alla considerazione di Tafanus delle 17.35, che poiche' il governo puo' "andare sotto da un momento all'altro", occorre subito avere la garanzia che in caso di nuove elezioni non ci ritroviamo con questa legge elettorale e con tutte le Tv a promuovere la Cdl. Pero' non auspico un ritorno immediato alle urne, e spero anzi che il governo duri. Pero', e' bene prepararsi al peggio: cambiare legge elettorale e risolvere il conflitto di interessi! ...e se nel frattempo si mandasse Berlusconi in galera non sarebbe male :-)

 marius17 ha detto: 

Legge elettorale e conflitto di interessi. Poi si puo' tornare al voto.

Tafanus ha detto:

Claudio Ranieri, il tuo commento è, come spesso ti accade, un compendio di saggezza e moderazione (quella che spesso manca a me...) Però insisto sulla necessità che facciamo pressione per un rapidissimo cambio di legge elettorale (fatta con o senza il consenso della destra). Insisto: questo governo, con questi personaggi, può andare sotto da un momento all'altro; quando e se dovesse succedere, non dobbiamo essere colti a metà del guado, con questa legge-porcata ancora in

 Claudio Ranieri ha detto:

Io penso che condivido tutti gli interventi di critica precedenti, ho anche ricevuto la risposta di Di Pietro alla mia e-mail in merito a De Gregorio (risposta che mi ha soddisfatto per meta'), pero' dico anche: cerchiamo di non essere troppo ipercritici, e' vero ci sono segnali contrastanti, ma c'e' stato anche l'intervento di Mussi (che fra l'altro ha bloccato tre decreti sull'universita'), lo stesso ha fatto Fioroni. Poi purtroppo la realta', in Italia, e' questa non illudiamoci di cambiare tutto e subito, io sono assai pessimista penso che occorreranno ancora alcuni anni pieni di luce ma anche di ombre.

 Gian Nicola ha detto:

X Bisi delle 14,28. Caro Bisi, il fatto stesso che Lei continui a scrivere su questo blog, testimonia che La percepiamo come una persona garbata e intelligente ( il che mi farebbe escludere "a priori" che sia di destra) Devo però amichevolmente rimproverarLe certi Suoi modi un po'polizieschi, da questurino vecchia maniera : Lei infatti, come i vecchi "segugi" alla Basettoni,vuole a tutti i costi beccarci con le mani nel sacco,sorprenderci sul fatto e inchiodarci alle nostre bieche responsabilità.Ogni tanto,dopo accurate e meticolose indagini, tira fuori una malefatta del CSX e apostrofa il Suo colpevole preferito, Tafanus,con fare perentorio e ultimativo:" Giusticami le cazzate di Parisi! Dammi il tuo alibi per il giorno in cui Prodi ha detto queste castronerie!" A questo punto, in veste di correo di Taf,mi permetto di indirizzare il Suo indubbio fiuto su una circostanza apparentemente banale ma di grande valenza probatoria.Qui dentro non c'è un solo complice, un sodale, un fiancheggiatore dei nostri attuali governanti. Ci sono solo persone che, in estrema e totale autonomia di giudizio, hanno votato per il CSX Hanno cioè dato incarico a determinate "persone" di amministrare la Res Publica (sanità, istruzione, difesa etc.etc.) nel migliore dei modi possibile. Incarico, come è evidente, a tempo determinato e salvo rescissione del contratto per giusta causa o giustificato motivo.Non abbiamo scelto nè dei, nè duci da adorare (non avendone francamente bisogno)e da incensare comunque e ad ogni costo.Paghiamo generosamente la nostra servitù e la rispettiamo fino a prova contraria.Però la teniamo d'occhio e siamo piuttosto esigenti.D'altro canto dobbiamo accontentarci:i domestici che avevamo fino a poco tempo fa ( non scelti da noi)erano degli avventurieri cialtroni e ladri che hanno distrutto la nostra casa e lasciata vuota persino la dispensa (dopo aver rubato l'argenteria).Si fidi di noi, torni in commissariato e riservi i Suoi talenti investigativi per scopi più meritori.

 Giancarlo ha detto:

Secondo voi come avrebbe descritto il personaggio Lombroso? E si che Di Pietro è stato magistrato.

 marius17 ha detto:

Angelo, Forse occorre distinguere le parti in cui De Gregorio fa' IRONIA da quelle in cui cazzeggia, poi dalle altre in cui E' STATO CAPITO MALE, e anche da quelle che ha detto per potersi poi smentire; e occorre altresi' immaginare quello che avrebbe voluto dire ma non dicendolo si puo' comunque affermare che e' come se lo avesse detto... (Berlusconi docet) E' ho detto tutto!

 Angelo ha detto:

Scrive De Gregorio "Prendo atto del disappunto del Ministro Di Pietro e dei colleghi deputati e senatori di Italia dei Valori. Mi dispiace aver creato disagio al partito e nei confronti della coalizione,......" LIBERA TRADUZIONE (a senso): "....NON ME NE FREGA UN C..." (perchè, secondo me, il buon senso gli avrebbe dovuto suggerire di rifiutare l'incarico, e fugare cosi ogni dubbio di futura trasparenza). "......anche se, apprendo con piacere da una nota, che ...." Udite udite "...IDV sottolinea la necessità da parte dell'Unione di comunicare con chiarezza e ad ogni livello il senso dello Stato e della responsabilità istituzionale che ci spinge a stare dalla parte delle forze dell’ordine e delle forze armate che lavorano a tutela della pace, della legalità e della sicurezza...." Questo è veramente troppo. Ma chi crede di essere....e sopratutto con chi crede di stare nell'unione ? L'on MenaPace (cognome guarda caso anche molto emblematico), dichiarandosi contro gli sprechi delle freccie tricolori secondo questo intelligentissimo personaggio, non sta dalla parte della legalità , della pace è questo il senso delle parole ? mi aiutate a capire? "......Resto in Italia dei Valori e continuerò a fare il mio lavoro di Presidente della Commissione Difesa al Senato al servizio del mio partito e delle scelte di coalizione che questo indicherà....." Qui vi è una contradizione, non capisco come mai se la coalizione ed il partito ha scelto le Sue dimissioni non abbia prontamente eseguito. continua: ".....Ribadisco il senso della lealtà istituzionale che mi ha spinto ad un'iniziativa magari esasperata, ma - ha concluso De Gregorio - forte nel piano dell'orgoglio e della lealtà alla bandiera e alle istituzioni del Paese". Insomma una comunicazione che esprime l'esatto contrario di quello che abbiamo constatato. On. Di Pietro questo non ce lo doveva fare.

 marilu' ha detto:

Oddio...che cacchio ho scritto? Correggo: "Visto che D'Alema etc..." Ecco, cosi' va meglio! :-)

 Tafanus ha detto:

x Caio: te ne sarei grato

 marilu' ha detto:

Roberta, so che il consolato italiano di londra e' lo stesso: non rispondono mai al telefono. Siccome io abito a luton, mi servo del vice-consolato di bedford (una cittadina a nord di londra piena di italiani), che non e' perfetto ma, almeno, rispondono (dalle 15 alle 17). Forse alla fine ti conviene chiamare direttamente roma. Fammi sapere! Un abbraccio anche a te! P.S. Per muoversi nella burocrazia italiana bisogna vestirsi da esploratore, munirsi di bussola e avventurarsi nella jungla! x Bisi Signor Bisi, se e' per questo anche D'Alema, quando ha parlato del povero soldato Pibiri, ha detto che era morto in missione di pace. E sa che le dico? Visto D'Alema che era andato in iraq, poteva pure rimanerci...a fare il missionario! Solo lontano dalle comode poltrone degli uffici del potere e andando sul campo a dare una mano ai nostri soldati, lui e gli altri sostenitori delle "missioni", possono rendersi davvero conto che la loro missione di pace, nel linguaggio delle persone con un po' di cervello, si chiama guerra.

 mietta ha detto:

Caro Candido, magari li avesse scelti alla Corrida, almeno sarebbero dei sempliciotti ruspanti...questi invece hanno il pelo sullo stomaco!

 marisu17 ha detto:

Tafanus, penso anche io che Di Pietro non scelga bene i suoi colleghi di partito, come gia' si e' visto in passato. Ieri sera commentavo con un amico questa vicenda di De Gregorio, e sono venuto a sapere che un comune conoscente, rappresentante locale dell'Idv, e' poi uscito dal partito proprio per dissidi diretti con Di Pietro riguardanti l'arruolamento di biechi personaggi autoctoni (gente che ha sventolato tutte le bandiere). Insomma, in Idv c'e un "sincretismo" che fa paura!

 Gian Nicola ha detto:

X Anna. Ciao Anna( e scusami per il ritardo). Mi farebbe piacere che tu parlassi dei motivi che ti spingono a votare No per questa riforma costituzionale.A presto. X Sostiene Pereira. Hai ragione: suggestioni lombrosiane, lo ammetto.Ma guarda le fotografie del gaglioffo e dimmi se, in coscienza,non mi assolveresti. 

mietta ha detto:

x Tafanus Ci diciamo sempre....stiamo attenti, stiamo attenti....ma a questo punto quali sono i poteri nelle nostre mani? Hai visto che naenche rispondono alle sollecitazioni dei loro DATORI DI LAVORO (qui ha ragione Grillo!)? Mi renderò antipatica, ma mi piace mettere il dito nella piaga....perchè le delusioni continuano e invece avrei/avremmo tutti bisogno di una iniezione di fiducia.....Cosa dovremmo concludere dopo tutte le osservazioni che abbiamo fatto: che non c'è speranza perchè c'è del marcio .......in Italia?

 Salvatore ha detto:

So che è OT ma vorrei segnalare questo opuscolo da stampare e distribuire per il referendum del 25 Giugno, spero vi torni utile. http://www.lacostituzione.it/opuscolo_costituzione.pdf Tafanus, scusa per l'OT.

 marius17 ha detto:

Carissimo SostienePereira, Il popolo sara' pure bue, o reso tale, ma io sono dell'opinione che basterebbe poco (si fa per dire!) per "inchiodare" i politici alle loro responsabilita'. Pensa se un giornalista, invece di limitarsi a impersonare una "staffa per microfono", con faccia incredula domandasse a De Gregorio ulteriori spiegazioni sulla sua frase; e poi ad insistere, con faccia sempre piu' stupefatta, sulla cosa, magari andando ad intervistare qualche altro politico e qualche esponente delle forze armate e magari pure un espero di diritto ecc. ecc. E poi, il bravo giornalista, stanco di essere un reggi-gelato, tornerebbe sulla notizia anche il giorno dopo, e quello ancora, e l'altro pure, ecc. ecc. Insomma, il popolo e' bue e forse anche zebra e pure facocero, ma io ritengo i giornalisti (non tutti, e' chiaro! ma di sicuro quelli che hanno piu' visibilita') i maggiori responsabili dell'abbassamento della "guardia etica" degli italiani. E che cavolo! Riescono ad inventarsi notizie sul nulla! Convincono la gente a guardare le trasmissioni piu' assurde e ad appassionarsi sul niente; ai Tg raccontano le scemenze piu' sublimi e poi, glissano su notizie importanti che dovrebbero scuotere le coscienze e le menti!!! E' inaccettabile!

 Tafanus ha detto:

Marius, non sono schizofrenici i commenti nel sito di Di Pietro, ma i fatti... ho la triste impressione che Di pietro abbia imbarcato gente che con la cultura politica della sinistra non abbia nulla da spartire, ed ora ne sia in una certa misura ostaggio. Spero che in un modo o nell'altro riesca a liberarsene. Perà stiamo attenti anche a Rutelli: anche lui ha fatto ponti d'oro a gente che avrei preferito restasse dall'altra parte.

mietta ha detto:

Bravo Diego. Neanche io ci sto, ho votato per avere il meglio ( nei limiti de possibile!)....altrimenti mi sarei tenuta quel che c'era| Brrrrrrrrrrrrrr

 mietta ha detto:

Così vedremo il prezzolato De Gregorio votare mo' sì, mo' no.....a seconda dei casi, con l'Unione! Che delusione, ragazzi......forse ci siamo aspettati troppo anche da Di Pietro? Per fare numero si è preso anche la mondezza....?

 Angelo ha detto:

E dopo il caimano, ora scopriamo anche il CAMALEONTE Gli ideali di alcune persone ?: Uno, il portafogli sazio. Mi dispiace dirlo ma ho la sensazione che siamo di fronte al PERICOLO ELEZIONI PREMATURE. Cosa apettiamo a cambiare la legge "porcata" come è stata battezzata da un clown della politica. E' a parer mio di grandissima urgenza anche la soluzione del problema sui conflitti di interessi che sono sempre li spudoratamente presenti in Parlamento anche per togliere ossigeno ai mestieranti della politica. Intanto subito un bel NO al referendum, contro la costituzione indegnamente stravolta e per mantenere e consolidare l'equilibrio dei poteri di uno Stato Democratico.

 diego ha detto:

Beh, forse canterò fuori dal coro ma in tempi non sospetti in questo Blog si diceva che il Centrosinistra non poteva e non doveva creare casi di cui in seguito doversi "vergognare",ho letto che in Parlamento queste cose succedono e che loro i nostri Stipendiati se la menano e cantano come vogliono.E no!! Io non ci stò,abbiamo lasciato alle spalle un Governo composto da personaggi che facevano rizzare i capelli a tutti noi per le nefandezze fatte con leggi e decreti da paura, vogliamo seguirli nei modi e metodi.Se Di Pietro a sbagliato a scegliere , adesso è nell'obbligo di rimediare e con lui tutto il Centrosinistra.Ha detto giusto Antonio,noi sappiamo anche fare Autocritica ma se possiamo evitarla per questo tipo di inghippi forse sarebbe meglio.Personalmente delle Frecce Tricolori non me ne può fregare di meno,esigo però che la Maggioranza per cui ho votato abbia un atteggiamento il più possibile chiaro e unilaterale su certe questioni.

 marius17 ha detto:

Caro SostienePereira, Questa ingerenza delle forze armate, se vera, e' preoccupante! Ma si rende conto, De Gregorio, della gravita' della sua affermazione?

 marius17 ha detto:

Cara Roberta, Grazie per la segnalazione. Comunque quei comunicati mi sembrano assolutmente schizzofrenici. Ma ci sono o ci fanno??? Le avrete ormai lette tutti, ma le riporto brevemente: 07/06/2006 12:44 il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e il Senatore Formisano precisano che la decisione di farsi votare dal centrodestra appartiene unicamente alla sua personale responsabilità politica [...] “Ne tragga le dovute conseguenze politiche [...] le naturali dimissioni" ==================== 07/06/2006 12:56 Fabio Evangelisti: “Spero vivamente che il senatore De Gregorio si renda conto del vulnus che ha creato alla coalizione (e alla credibilità dell’Italia dei Valori) prestandosi alle manovre del centrodestra e ne sappia trarre le dovute conseguenze:dimissioni”. ===================== 07/06/2006 16:33 Antonio Di Pietro e gli onorevoli Leoluca Orlando, Massimo Donadi e Nello Formisano, hanno rinnovato la ferma contrarietà [...] Per questa ragione [...] si rinnoverà [...] l’invito [...] a dimettersi dalla Presidenza della Commissione Difesa. ===================== 07/06/2006 20:00 "Prendo atto del disappunto del Ministro Di Pietro e dei colleghi deputati e senatori di Italia dei Valori" ha dichiarato il Senatore Sergio De Gregorio, oggi eletto presidente della Commissione difesa al Senato. [...] "Resto in Italia dei Valori e continuerò a fare il mio lavoro di Presidente della Commissione Difesa al Senato al servizio del mio partito e delle scelte di coalizione che questo indicherà. Ribadisco il senso delle lealtà istituzionale che mi ha spinto ad un'iniziativa magari esasperata, ma - ha concluso De Gregorio - forte nel piano dell'orgoglio e della lealtà alla bandiera e alle istituzioni del Paese".

 Rita ha detto:

X Roberta, grazie per la segnalazione. Ho letto i comunicati apparsi sul blog di Di Pietro, però rimango ancora dubbiosa e aspetto di vedere se il Ministro vorrà rispondermi e togliermi i dubbi che mi sono rimasti. Un caro saluto e un abbraccio. Rita

 mietta ha detto:

x SostienePereira delle 12,49 condivido in pieno i tuoi commenti, come sempre.... x Rita il guaio dei simpatizzanti di cdx è che gli errori dei loro rappresentanti ....proprio non li vedono! X Tafanus condivido in pieno i tuoi commenti della rassegna di oggi, anche perchè da tempo anch'io andavo dicendo le stesse cose:bisogna sbrigarsi ad affossare la legge-porcata ed a porre mano urgentemente a quella sul conflitto di interessi! Poi succeda quel che deve succedere! L'importante è non correre il rischio di tornare alle elezioni nelle stesse condizioni della volta scorsa......mica vorremo correre il rischio di ricadere nelle fauci del caimano, neh!!!!!!!!

 marilu' ha detto:

Roberta, chiama il consolato, credo dipenda da loro perche' quando mi successe il casino con le schede per le politiche, mi dissero che l'errore era stato fatto dal loro tipografo (come ci ho creduto!) e mi avrebbero rispedito il certificato elettorale corretto. Let me know! :-) Rita, anche a me, dopo aver letto l'articolo, mi sono cadute le braccia... Mi pare tanto un film gia' visto...e non una volta sola! Kisses 

Rita ha detto:

X Tafanus, Già, da "Loro" "ci divide un'abissale incolmabile distanza intellettuale", lo stanno capendo anche le mie adorate figlie alle quali spesso faccio leggere i commenti del tuo blog, senza fare commenti.. Sentissi i loro commenti... Si, hai indovinato, stanno cominciando a "ragionare" senza bisogno di aiuto da parte mia ma grazie all'aiuto dei "Loro" commenti. Capito vero?

 Tafanus ha detto:

Cara Rita, come puoi ben capire, il fatto che i destri non facciano mai autocritica per me non è un motivo di rammarico, ma di felicità... mi fa capire sempre più quale abissale, incolmabile distanza intellettuale ci divida.

 Tafanus ha detto:

Bisi, glielo ho detto, ma lei non lo ha capito: l'agenda del blog la detto io, non lei; se vuole, in cinque minuti può aprire un blog suo, anche gratuito, che sarà certamente di grande successo; in questo blog sarà libero di dettare non solo la sua agenda, ma anche le sue fregnacce... A lei, come già ho spiegato, non rispondo, perchè lei non risponde agli altri.

 Rita ha detto:

Tafanus, Non c'è niente da fare, gli elettori di CDX, e i non votanti, ma simpatizzanti di CDX, non danno spiegazioni, non fanno critiche ai "loro Amati", non chiedono spiegazioni per gli erori dei "loro amati", loro si difendono segnando con la penna rossa gli errori degli altri, o quelli che loro reputano errori, che il più delle volte hanno una spiegazione. Dobbiamo semplicemente prenderne atto e farcene una ragione.

 Tafanus ha detto:

Mentre leggevo i commenti di voi tutti, sapete cosa mi veniva da pensare? che ancora non mi sono imbattuto, MAI, in un sito di destra dove UNA SOLA VOLTA, magari per errore, si trovi un elemento di critica ai propri politici... Noi di sinistra siamo diversi da voi, neh? Geometra?

 Rita ha detto:

X tutti Non ho voluto perdere tempo: ho scritto al ministro Antonio Di pietro il messaggio che vi incollo quì sotto. La mia pazienza, come penso la vostra, ha un limite. ciao a tutti Rita ------------------------------------------------------------ On. Ministro Antonio Di Pietro, come cittadina italiana, ma soprattutto come sua elettrice, Le chiedo di fare chiarezza a proposito della vicenda che riguarda la nomina a Presidente della 4a Commissione (Difesa), del senatore Sergio De Gregorio, "a scapito" della stimatissima senatrice Lidia Menapace. Le chiedo, per cortesia, di confermare o smentire quanto riportato in un articolo apparso sul giornale "La Stampa", che le linko quì di seguito, perchè sul suo contenuto sono rimasta alquanto perplessa e anche indignata. http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200606articoli/6189girata.asp La ringrazio fin da ora per la risposta, che come è Sua consuetudine, senz'altro Lei mi darà appena le sarà possibile. Cordiali saluti.

 Rita ha detto:

X Marilù, Dopo aver letto l'articolo de "La Stampa" che tu hai linkato, sono ancora più preoccupata. Stiamo cominciando ad usare anche noi gli stessi sporchi mezzucci e ricatti del CDX ? E a cominciare è proprio l'IdV, che io ho votato, che doveva fare pulizia in Parlamento? Sono profondamente indignata e ho deciso di scrivere, per l'ennesima volta, al ministro Di Pietro per avere da lui una spiegazione chiara e convincente. Grazie Marilù. un caro saluto Rita

 marilu' ha detto:

Rita, ho trovato questo articolo...la faccenda si fa sempre piu' torbida! http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200606articoli/6189girata.asp

 Gian Nicola ha detto:

Sostengo Sostiene Pereira nella sua invettiva sacrosanta contro i cialtroni da noi lautamente stipendiati.Spero ancora che ci siano delle eccezioni e prego chiunque ne abbia notizia di segnalarmele, a conforto del mio spirito amareggiato e depresso.Ciò detto, e mi rivolgo agli elettori di Di Pietro, vi pare che sia compatibile col programma dell'IDV andare in giro a raccattare simili ciofeche spacciandole per moralizzatori del costume? E' possibile che Di Pietro e il suo entourage elettorale ignorassero di che tempra morale fosse questo gaglioffo? Io non lo avevo mai visto prima (se non forse in qualche scheda segnaletica della Questura), ma se l'avessi incontrato nottetempo in una strada solitaria avrei sicuramente chiamato aiuto o, certo del mio buon diritto alla legittima difesa,avrei aperto il fuoco senza esitazione.

 Rita ha detto:

X tutti Spero di sbagliarmi, di avere sentito male, ma ieri sera la7, dando la notizia della nomina a presidente della 4ª Commissione permanente (Difesa) del senatore Sergio De Gregorio, grazie anche al voto che lui si è dato, è stato detto che il ministro Di Pietro non ha fatto una piega perchè anche lui era contrario alla nomina di Lidia Menapace. Vi risulta? Se si, dobbiamo ricominciare a chiedere spiegazioni al dott. Di Pietro? Spero proprio che qualcuno di voi mi dica che ho sentito male.

 Tafanus ha detto:

Scriviamo ancora una volta in massa ai nostri parlamentari; vogliamo che questa legge elettorale sia ammazzata al più presto.

 marilu' ha detto:

X SostienePereira Bene aveva fatto Bertinotti ad indirizzarsi ai suoi colleghi con l'appellativo "deputati" e non "onorevoli" (scatenando, of course, rimostranze bipartisan!) X Roberta Finalmente la mia attesa e' finita: mi sono arrivate le schede! Adesso mi accingo a votare...vado anche dalla mia vicina pseudo-italiana a dirle che deve votare NO!!!

 marilu' ha detto:

Qua bisogna bisogna chiamare una ditta di disinfestazione...non possiamo andare avanti con questa sporcizia...

 Carmine ha detto:

Che vi aspettavate? Il personaggio è ben noto da queste parti. Dato il numero di partiti a cui ha aderito ed il numero di tentativi elettorali fatti è evidente che si tratti di una persona alla ricerca del potere. Da conquistare in qualsiasi modo. Anche si trattasse solo di una commissione al Senato. Li avevamo avvisati in molti a quelli dell'IDV. Ora vorrei sapere come la gestiscono questa perla della politica italiana.

 Luca1047 ha detto:

P.S.: volevo dire senato. Mi scuso per l'errore.

 Luca 1047 ha detto:

Forse sciogliere il solo seanto (la costituzione lo permette)? Scommettiamo che senza chiavette USB vinciamo noi?

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...

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