lunedì 31 luglio 2006

Berlusconi & Friends - Stasera tutti a soffrire: al "Billionaire"...

Billionaire_1 Berlusconi Re del Billionaire: "Prodi non dura e io non mollo

"Lunga notte del Cavaliere nel regno di Briatore a Porto Cervo

dal nostro inviato LAURA LAURENZI

IL PERSONAGGIO. Cena fiume per l'ex premier tra musica vip e belle donne. "E' la prima serata libera da dodici anni"

(...nella foto Daniela Santanché, Flavio Briatore, ed altre BRA [Braccia Rubate all'Agricoltura])
 
Flavio Briatore, al centro, con Daniela Santanchè alla festa per l'inagurazione della stagione estiva del Billionaire

PORTO CERVO - "È la mia prima serata libera. È la prima volta in dodici anni che vado a cena fuori", esulta il Cavaliere, ospite a sorpresa, sabato sera, del Billionaire orfano di Flavio Briatore. Per "cena fuori" intende la sua prima nottata di svago assoluto: un autentico e inatteso bagno di folla nella vetrina del rampantismo in stile Costa Smeralda, dove lo champagne scorre a fiumi e il caviale viene servito con maxi-cucchiai.

Tutti i tavoli sono occupati, a bordo piscina, sotto i baldacchini velati di garza che poggiano su esotici e pregiati tappeti kilim. Letti giganti di tipo keniota, pouff, enormi cuscini. Ardono le fiaccole e tremano le fiamme di cento candele imprigionate nei lucernai stile Mille una notte.

Al tavolo del Cavaliere una decina di persone, fra cui Emilio Fede e un Lele Mora come sempre vestito di bianco ma più abbattuto del solito, e alcune giovani donne del tipo decorativo, da rotocalco, ma per ora sconosciute.

Pienone di vip di categoria solvibile. Al tavolo accanto il playboy imprenditore Tommaso Buti con Fawaz Gruosi, proprietario della gioielleria de Grisogono visitata, giusto sabato, dall'attore Denzel Washington. Al piano di sopra, nel settore più chic, gestito da Cipriani, Paolo Barilla in camicia a scacchettoni da farmer americano, il flautista lanciato da Pavarotti Andrea Griminelli e, a un altro tavolo, a festeggiare il suo onomastico con grandi scatole di caviale che viene servito a palettate, la contessa Marta Marzotto (...detta "Il Prezzemolo"...), in gran forma, con il figlio Matteo e gli amici.

Silvio Berlusconi sembra appena uscito da un lifting. Capelli di un marrone compatto, camicia di seta blu con le maniche arrotolate e golfino di cachemire color cielo appoggiato sulle spalle, fa il suo ingresso a sorpresa poco prima della mezzanotte. Dispensa sorrisi e gira addirittura tra i tavoli come si fa a un matrimonio.

"Plastica? Nessuna plastica. Sono solo più riposato. Lavoro un po' di meno, anche se con il dottor Letta per quattro sere di seguito questa settimana abbiamo fatto le due e mezzo di notte". Come ai vecchi tempi, quando governava. Qualcuno gli chiede se non è il caso che si conceda una vacanza più lunga, se non è arrivato il momento in cui finalmente mettersi a riposo. Gli viene chiesto se intende lasciare la politica: "Non posso ritirarmi, non posso farlo. Metà degli italiani mi detesta, anzi, mi odia, quelli di sinistra. Ma l'altra metà, quella che mi ha votato, mi detesterebbe se mi ritirassi. E quindi non ho nessuna intenzione di farlo".

Berlusconi continua a sorridere: "Tanto questo governo non dura. Su temi fondamentali come l'economia e la politica estera non c'è nessun accordo. che per me sia stato facile tenere insieme la mia coalizione. Avevo anch'io le mie belve: Padoa Schioppa è solo un nome. Uno messo lì che non conta niente. Non crediate Lega e alcuni ultrà di Alleanza Nazionale. Ho avuto il mio daffare: ho tenuto 360 consigli dei ministri e abbiamo fatto 34 grandi riforme tutte importantissime e i cui risultati si vedranno soltanto negli anni a venire. Abbiamo fatto più riforme noi negli ultimi cinque anni che non tutti i governi precedenti in quasi sessant'anni. E ora il nuovo governo sta cercando sistematicamente di smontare tutto".

Circondato da belle donne, ragazze giovanissime in microgonne di jeans e trampoli di strass, fa il galante con tutte. A una giovinetta biondissima seduta al tavolo accanto al suo stringe vigorosamente la mano e con un inchino si congeda dicendo: "Complimenti per la sua bellezza". Saluta Simona Ventura, strizzata come sempre in un apprezzato abito-bustino. Quando gli presentano l'esangue Eleonora Abbagnato, étoile del Teatro dell'Opera di Parigi e ultima bionda fidanzata in carica di Matteo Marzotto, in pantaloni da odalisca d'oro a vita bassissima e minuscolo reggiseno di jeans, chiede con un sorriso malizioso: "Non ha freddo?".

Che fermento fra i tavoli. Dalla lunga scala che immette alla discoteca c'è una gran via vai di simil veline, letterine, anzi "billionairine". Raro un tasso così alto di belle & possibili, raro un simile concentramento. Il Cavaliere si guarda intorno beato e sorride, sorride, sorride. Poi sospira: "Le signore ci salveranno".

Come quasi sempre ormai non è scortato dalla moglie Veronica, ma ne parla con trasporto visibile, e anche con l'aria di chi è a posto con la coscienza, chi più di così proprio non avrebbe potuto fare. Si gloria della festa di compleanno a Marrakech ma ristabilisce la verità su quel "surprise party" che lo ha visto travestito da beduino: "È tutto vero, mi sono mascherato da uomo del deserto, sono andato da mia moglie e le ho offerto il mio regalo senza che lei potesse riconoscermi. Non è vero però che io abbia ballato. Quello no, quello non l'ho fatto. Quella è pura fantasia".

Al Billionaire la folla del sabato sera ondeggia, le signore gli chiedono autografi, fanno la fila per poter fare una foto con lui, lo baciano, lo stringono, e gli gridano: "Silvio, non ci abbandonare". Lui gongola. Sono passate le tre del mattino quando l'ex premier decide di tornare a casa.

...ecco, chi ha detto che i nostri non siano attenti al "sociale" e ai lutti della guerra in Libano? erano tutti al Billionaire, a soffrire con molta compostezza...

Berlusconi, e il "Manuale del perfetto leader"

Berlusconi, "Resto in politica - Sono l'unico leader della Cdl"

ROMA - "Non ho nessuna intenzione di lasciare la politica, io sono l'unico leader che riesce a tenere unita questa coalizione". Parola di Silvio Berlusconi che risponde così ai giornalisti alla Camera che gli chiedevano se avesse letto l'intervista di Pier Ferdinando Casini a Repubblica.

Berlusconi sottolinea di "non voler appendere le scarpe al chiodo", perchè "se lo facessi perderei la stima di oltre il 50 per cento degli italiani: non posso permettermi di concludere la mia avventura umana in questo modo". "Ho il rigetto del teatrino della politica, dei telegiornali e dei giornali", spiega l'ex premier, per poi aggiungere: "So che sono condannato a restare a fare quello che faccio, perchè sono una persona responsabile"
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da Repubblica.it
 
...a pagina 5 del "Manuale del Perfetto Leader" già si apprende che quando qualcuno è costretto a riaffernare ogni due giorni la propria leadership, ha già perso la leadership... Silvio, se ne faccia una ragione: metà UDC è già sostanzialmente dall'altra parte; AN le rimane attaccata come ad una ciambella di salvataggio, per il semplice rischio di ritornare, in pochi anni, al ghetto del 5/6% da cui era partita prima dello "sdoganamento" e del lavaggio di Fiuggi; la Lega ha dovuto rinviare la pagliacciata di Pontida per evitare che, dopo la bocciatura sonora dei "saggi di Calderolo", si contassero i "pro" e i "contro" Silvio, e che metà della lega chiedesse conto a Bossi & Calderoli la ragione dell'essersi sdraiati acriticamente per anni sulle sue posizioni, senza peraltro riuscire a portare a casa neanche un pugno di mosche...
 
...infine, Cavaliere, non si sopravvaluti, perda questa brutta e consolidata abitudine; se lei, come sembra credere, avesse il consenso di "oltre il 50% degli italiani" non solo avrebbe vinto le elezioni, ma non starebbe lì a dover contrattare tutto con Casini, Calderolo e Fini... insomma, sarebbe un leader...
 
...c'è un tempo per tutte le cose, Cavaliere; si faccia un regalo: appenda la politica al chiodo. Ormai dalla politica ha ottenuto tutto quello che si proponeva. Si da del tu (anche in inglese) coi potenti del mondo; i bilanci Fininvest sono bellissimi, ed i problemi giudiziari sono ormai ridotti praticamente a zero; fra 24 ore potremmo addirittura scoprire che il Milan, fra le quattro squadre sotto processo sportivo, sarà l'unica a non essere retrocessa, perchè Meani non era un Dirigente del Milan addetto agli "Arbitri" (?) ma un incrocio fra un co.co.co ed un millantatore, al quale Galliani telefonava, si, per sentire come andavano i contatti cogli arbitri, ma solo per assecondare questo folle che si riteneva Dirigente del Milan AC...

domenica 30 luglio 2006

Il vizietto degli israeliani di ammazzare avversari grandi e piccini ha origini solide

Libano, strage di bambini a Cana - Rice: "E' tempo di cessare il fuoco" - Olmert: "Altri 15 giorni di guerra" - Consiglio Onu si riunisce d'urgenza

L'aviazione bombarda un edificio nel Libano del sud: 54 morti, 37 erano bambini. Un ufficiale israeliano: "Da quelle finestre gli Hezbollah sparavano razzi katyuscia contro i nostri villaggi". Il segretario di Stato Usa in Israele chiede una tregua. La Casa Bianca: "Gerusalemme sia più attenta alle perdite civili. Il premier libanese ringrazia gli Hezbollah: "Si sacrificano per l'indipendenza del nostro Paese". Benedetto XVI: "Deponete subito le armi". D'Alema in Israele. Assalita la sede Onu a Beirut.

...54 morti oggi... quattro osservatori dell'ONU ammazzati l'altro ieri, quattro osservatori ganesi feriti il giorno prima, un osservatore italiano quasi ammazzato il giorno precedente... aerei americani con "bombe iltelligenti" destinate agli "amici israeliani" scoperti in Inghilterra...

...di quanti morti ammazzati innocenti abbiamo ancora bisogno prima che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU imponga, senza il veto di Georgedabliu, un serio " cessate la carneficina"?

P.S.: i 54 morti di Sana erano sfollati dall'estremo Sud del Libano, in fuga verso Nord su "ordine" degli israeliani... non sarebbe stato più semplice ammazzarli a casa loro, senza prima costringerli ad una fuga precipitosa?...

martedì 25 luglio 2006

.La legge "SalvaPreviti"? Una vergognosa "tana libera tutti"

Previtisbarre_3 Salva-Previti: sembra ieri

Marco Travaglio - Repubblica
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"Un provvedimento scandaloso, che dimezza i tempi di prescrizione per usura, mafia, corruzione. Per dare una scappatoia a un deputato di FI vicino al premier, si rimetteranno mafiosi e usurai in libertà" (Francesco Rutelli, Margherita, 15 dicembre 2004).
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"Il lodo Schifani, la salva Previti e tutte le leggi ad personam fatte per salvare i suoi soci e amici le avete votate come un sol uomo, avete sfasciato la giustizia a vostro uso fino a quest' ultima legge che abolisce l'appello del pm (la Pecorella, ndr) che Ciampi ha rinviato alle Camere!" (Francesco Rutelli a Silvio Berlusconi, Matrix, Canale5, 20 gennaio 2006).
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"Con quello che sta succedendo con Bancopoli, saremmo dei pazzi a fare un'amnistia per i reati finanziari" (Giuseppe Fanfani, Margherita, la Repubblica, 16 dicembre 2006).
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"Se non lasciamo nel testo la possibilità di far beneficiare dell'indulto anche Cesare Previti, Forza Italia non voterà con noi questo provvedimento. E vorrei ricordare a tutti che il quorum per farlo passare è di due terzi" (Pierluigi Mantini, Margherita-Ulivo, Ansa, 20 luglio 2006).

...vogliamo fare un commento semiserio su questa commedia che si sta trasformando in tragedia?...

-1) L'indulto per i piccoli reati, in presenza del sovraffollamento delle carceri, sarebbe quasi un atto dovuto: se finisco in galera per una sciocchezza, lo stato ha il diritto di mettermi in galera, ma non di infliggermi la pena aggiuntiva di una cella sovraffollata, al di fuori da ogni norma umana ed igienica.

Pecorella_1-2) Al netto della idiozia di qualcuno, che prevede la costruzione di venti carceri seduta stante (5 minuti? 5 ore? 5 giorni?), quelle stesse carceri che il precedente governo non ha costruito in 5 anni (nonostante le mirabilia della legge-obiettivo), la soluzione al problema "sovraffollamento" non è alle viste nel breve termine.

-3) Per esplicito ricatto Previti > Berlusconi > CdL, l'indulto senza il salvataggio dei 67 ladroni di stato non avrà la maggioranza dei due terzi, e quindi non passerà.

-4) Ma forse non passerà neanche con l'estensione dei benefici a Previti et similia, viste le opposizioni di AN, Lega, Dipietristi e frange di varia grandezza fra gli altri partiti.

-5) Quindi, allo stato, o si liberano 12.000 disgraziati (ma anche i 67 grandi ladroni), o non se ne fa niente.

-6) Infine, comincia ad emergere una proposta Violante, che per ora non riscuote grande successo: la proposta prevede la modifica costituzionale della legge sull'indulto, per abbassare il quorum al 50%+1, e quindi il varo dell'indulto stesso senza i grandi ladroni, coi soli voti del centro-sinistra. Questa proposta non mi piace, perchè oggi governiamo noi, ma domani chissà... vi immaginate una legge così in mano alla CdL? Sarebbero capaci di mettere fuori anche assassini e stupratori, se servisse a salvare qualcuno dei loro...

Cuffaro_3 -7) L'alternativa immediata potrebbe essere quella di NON fare la legge sull'indulto, ed alleviare la condizione dei 12.000 "piccoli criminali" facendo ricorso più frequentemente e generosamente alle leggi esistenti in termini di regimi speciali (semilibertà, domiciliari, affidamento ai servizi sociali, etc..) Non è il massimo, ma non sarebbe il massimo neanche mettere fuori Previti e furbetti vari.

L'Unione non può permettersi di fare questo regalo, in termini di immagine, alla Casa delle Libertà Proprie.

...Infine, un caldo invito a Di Pietro: smetta di fare manifestazioni di piazza contro il SUO governo; se crede che non esista compatibilità fra il governo Prodi e le proprie idee, si dimetta. Anche le manifestazioni folcloristiche devono avere dei limiti...

 

domenica 23 luglio 2006

Fini, ma non troppo

Finiculturista …Fini, il Grande Profeta…


…sono passati solo pochissimi giorni dal dibattito alla Camera sul rifinanziamento delle missioni all’estero; Fini, il Grande Profeta (di sciagure altrui), aveva rivendicato la Grande Immagine costruita dal governo del Cipria per l’Italia, all over the world… il Grande Statista era giustamente preoccupato (di più, terrorizzato...) da quanto male avrebbero potuto fare i “comunisti” all’immagine dell’Italia così sapientemente e solidamente costruita da lui medesimo e dal Cipria…


…il gallo non ha cantato tre volte, che D’Alema e Prodi raccolgono un grandissimo successo, d’immagine e di sostanza, organizzando e presiedendo a Roma, insieme agli USA, e con pochissimi giorni di preavviso, una conferenza dei potenti del mondo sul medio-oriente…


...il Cipria visto da un giornale danese...

Parmalatberlusca_2 …peccato, Fini: sarà per la prossima volta; per intanto ci limitiamo ad incassare il FATTO che, dopo aver riacquistato la nostra indipendenza dagli USA, svenduta per un paio di invitate nel ranch del texano più idiota dell’universo, raccogliamo i frutti del ruolo ritrovato dell’Italia in Europa e nel mondo…


…come scriveva oggi Rampoldi su Repubblica:

…aver riacquistato l’autonomia persa dal Polo nei mesti anni della subalternità ai neocons ha persino giovato ai rapporti con Washington, che adesso ha un utile alleato, dove prima aveva un inutile seguace…”


Crediamo che meglio non si sarebbe potuto dire.

I fattacci di Genova. Brava Rai Tre, ma non troppo

Giuliani1 …si sarebbe potuto fare prima; si poteva fare meglio…

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In questi giorni cadono esattamente 5 anni dai fattacci del G8 di Genova. Ieri notte, verso l’una, ho acceso la TV per beccare un TG, e su Rai Tre stava andando in onda un collage di riprese video dei giorni del G8 di Genova; senza commenti, senza tagli, senza montaggi. Alle 5 del mattino lo show non era ancora finito.

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Viene da chiedersi perché questi documenti, evidentemente disponibili da tempo, non siano mai stati mostrati in RAI, in ben cinque anni di governo del Cipria. Tutti abbiamo visto mille volte le foto di Giuliani che sta per fare una strage lanciando un estintore, nessuno ha mai visto cosa sia stata realmente Genova in quei giorni.

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G81 Guardando questo sconvolgente documento, ho avuto una sconcertante sensazione, che proverò a trasmettervi, sicuro di beccarmi qualche ‘affanculo… ma lo faccio lo stesso. Dunque, ho avuto l’impressione che il “focus-point” di quelle giornate non sia stata la morte di Giuliani (per quanto dolorosa e superflua); in fondo, con tanta buona volontà, quella morte può essere anche inquadrata nell’inevitabile incidente nel quale si incorre quando si mandano allo sbaraglio carabinieri ragazzini, inadeguatamente preparati, senza esperienza, e con nessuna conoscenza della viabilità di Genova.

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Colpe gravi di valutazione, ma comunque “colpe”; quello che invece mi ha lasciato assolutamente scioccato, è stata la “matrice costante” di quelle giornate. Un susseguirsi di violenze continue, di umiliazioni, di inutili prove muscolari dei poliziotti, verso gente spesso inerme e con facce perbene. Ho visto pestaggi disumani di giovani che erano già inermi e massacrati per terra; in sei, sette a dare addosso in tutte le parti del corpo, coi famosi manganelli speciali e coi calci; ho visto un vice-questore (credo si chiamasse Manganelli… omen nomen) colpire a calci in faccia un ragazzo chiaramente svenuto; ho visto fermare e sbattere nei cellulari persone disarmate e pacifiche; ho visto una strada con un portico, sotto il quale ogni due metri c’era qualche ragazzo massacrato, steso per terra; ho sentito cellulari che invocavano per mezz’ora soccorsi medici per un ragazzo insanguinato e privo di sensi, che non si capiva se fosse vivo o morto.Da_bolzaneto_ad_abu_gharib

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Non ho visto (e ne solo felice… ho i miei limiti) scene della Diaz o di Bolzaneto; non ho visto, e mi chiedo perché, i famosi black-blocs, dei quali nessuno è stato fermato o caricato. Ecco, ritorna la domanda, la solita domanda di sempre: perché è successo? Ed inoltre: come ci facevano a Genova, nella sede operativa della Questura, gli onorevoli post-fascisti Fini ed Ascierto? Hanno detto che erano lì per “portare solidarietà”… ma quanta ne hanno portata, per aver avuto bisogno di tutte quelle ore?

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Last but not least: perché abbiamo dovuto aspettare 5 anni per vedere queste immagini? E perché alle cinque di notte?

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Ora sembra che il tutto si avvii verso la prescrizione, come era inevitabile che accadesse con le leggi-porcata ad personam volute dal nano pittato. Criminali e seviziatori la faranno franca, e noi siamo qui a chiederci, ancora una volta, se e quando diventeremo un paese occidentale.

sabato 22 luglio 2006

...che fine ha fatto il pio Antonio Fazio, governatore emerito di Bankitalia?

Fazio_2   I furbetti, un anno dopo

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di Stefano Livadiotti e Vittorio Malagutti – L’Espresso

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Fazio ha ancora l'auto blu e un ufficio galattico[….] Un anno fa, proprio a metà luglio, la banda dei furbetti sembrava a un passo dalla meta. Gianpiero Fiorani con la benedizione del governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, era lanciato alla conquista di Antonveneta. L'Unipol guidata da Gianni Consorte era pronta all'Opa su Bnl. Ricucci, forte di una quota del 20 per cento, guardava dall'alto in basso tutti gli altri soci del 'Corriere', Mediobanca e Fiat comprese. Dietro di loro una scia di amici e sodali con in prima fila il finanziere bresciano Chicco Gnutti e l'allora presidente di Confcommercio, Sergio Billè. Di lì a poco suonò il rompete le righe. Le indagini dei pm, le dimissioni a raffica, il carcere per alcuni (Ricucci, Fiorani e il suo braccio destro Gianfranco Boni), per tutti l'addio forzato a ogni ambizione di potere. Un anno, però, non è passato invano. Per mesi sottotraccia, schiacciati dall'incalzare delle inchieste giudiziarie, adesso i furbetti cominciano a riorganizzarsi. In ordine sparso, con strategie differenti l'uno dall'altro, pensano al futuro.

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Come passa per esempio le giornate l'ex governatore, quello che fu il regista numero uno dei furbetti? La sveglia di Mario Pasquini, autista della Banca d'Italia, squilla ora un po' più tardi di un anno fa, visto che il suo (tuttora) capo se la prende più comoda. Quasi mai Fazio arriva prima delle 9 e 30 del mattino nel nuovo ufficio tutto marmi e stucchi a villa Huffer (sempre in via Nazionale): ascensore personale e due stanze con bagno privato. In tutto, circa 200 metri quadrati, ricavati, Parmalatberlusca_1 secondo voci di corridoio, anche dalla soppressione della sala riunioni degli archivisti dell'Istituto. Lo Stregone di Alvito (copyright Diego Della Valle) ne dispone in base a una delibera approvata alla fine dello scorso dicembre dal consiglio superiore di Bankitalia (13 componenti, con ancora una salda maggioranza fazista), che gli ha consentito di tenere con se anche la storica segretaria Maria Antonietta Martini, detta la zarina. La decisione non è passata inosservata: la Procura di Roma ha aperto un fascicolo e un'istruttoria è stata avviata dai magistrati della Corte dei Conti. Pare che lo stesso governatore Mario Draghi, nella seduta del consiglio di fine giugno, non abbia fatto granché per nascondere il suo disappunto per la situazione ereditata.

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Indagato dalla Procura di Milano per aggiotaggio e da quella di Roma per abuso di atti d'ufficio, Fazio riceve pochissimo. Prima delle elezioni lo andavano a trovare i parlamentari amici, come Luigi Grillo e Ivo Tarolli, che cercavano di convincerlo a candidarsi. Oggi, oltre naturalmente al legale Franco Coppi, a via Nazionale si affacciano solo l'ex fidatissimo segretario particolare del direttorio (carica abolita da Draghi) Angelo De Mattia (ormai sull'orlo della pensione), l'ex direttore della Vigilanza Francesco Maria Frasca e il membro anziano del consiglio superiore Paolo Emilio Ferreri.

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GrilloTutto casa e chiesa, il pio ex governatore, che nell'estate dei furbetti si lasciava nottetempo baciare telefonicamente in fronte dall'allora banchiere emergente Fiorani, ha mantenuto l'abitudine ai weekend nel paesello natìo di Alvito, che raggiunge con l'auto blu e quella di scorta (la cui assegnazione non dipende dalla Banca d'Italia, ma dal prefetto). È li che, martedì 6 giugno, in occasione della festa del patrono San Valerio Martire, è stato raggiunto dal cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della congregazione per i vescovi. Alcuni ne hanno trovato la conferma a una voce che voleva Fazio candidato (in alternativa all'ex governatore della Bundesbank, Hans Tietmeyer) al vertice dello Ior, la banca vaticana che amministra un patrimonio dell'ordine dei 5 miliardi e dove nell'estate del 1989 Angelo Caloia ha preso il posto di Paul Marcinkus. Ma i boatos, forse messi in giro ad arte per destabilizzare il vertice dell'Istituto (che dopo tre conferme nell'incarico era in fase di prorogatio), hanno avuto vita breve: nei giorni scorsi, dopo un colloquio di un'ora e mezzo con il Papa, Caloia, ha avuto un nuovo mandato. E Fazio continuerà a passare il tempo studiando i faldoni dei processi [….]

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...non è magnifico? voglio dire... il fatto che la mattina Fazio si alzi, vada in un ufficio di 200 metri quadri, che abbia personale, che impegni risorse nostre... per fare cosa? nessuno lo sa di preciso... poi, dopo una settimana di intenso riposo, sale sull'auto blu con autista, seguito da un'auto di scorta, e va in quel di Alvito, dove probabilmente sentirà quattro messe, e forse farà anche un salto al Bar dello Sport, per una partita a scopone (o più probabilmente a rubamazzetto), coi maggiorenti del paese, e forse anche col fido senatore Luigi Grillo...

venerdì 21 luglio 2006

Le liberalizzazioni del "komunista" Bersani, e le esilaranti dichiarazioni di un farmacista

Federfarma Un gentile signore che non si firma, ma mette la e-mail (romano.anton@libero.it) apre una polemica sulla parte "farmacie" del decreto Bersani; per chiarezza, riporto in rosso le parole del Tafanus, in nero quelle di Anton.

 

Complimenti Prodi!!!!!!!!
L'Italia ha il cancro e come pensi di curarla? con l'aspirina al supermercato. Davvero complimenti
PS - non occorrevano tanti professori per dare un po' di mangime alle coop.


Forse lei è persona molto distratta...
-1) le liberalizzazioni non sono una ma 12, e toccano anche banche, assicurazioni (persino la Unipol...), notai, avvocati, e via elencando;

-2) non andrà solo l'Aspirina, al supermercato, ma tutti i farmaci cosiddetti da banco;

-3) infine, il "mangime" non andrò solo alle Coop (immagino lei abbia in testa quelle rosse e basta...) ma anche alle coop bianche ed a tutti gli altri supermercati (inclusa la Esselunga di Caprotti, grande amico e finanziatore di Berlusconi)

E' cos' difficile recuperare un minimo di obiettività e serietà nelle discussioni?

Tafanus

 

 

Caro Tafanus,

non so chi Lei sia (un giornale indipendente senza sovvenzioni pubbliche????? e che dice solo la verità???? e mi saprebbe illustrare il concetto di verità assoluta di cui Lei ritiene di essere depositario???).

 

Egregio, impalpabile amico… perché tanti punti interrogativi????? Esatto, un giornale è indipendente quando NON vive di sovvenzioni (né pubbliche, né private). Mi indica dove ho detto di essere il depositario del concetto di verità assoluta? Forse lei è distratto, o non sa leggere: la nostra newsletter el il nostro blog RIVENDICANO a chiare lettere la loro natura Coop_pane faziosa, così chi ci capita dentro sa subito di cosa si tratta. Se vuole discutere con me, può farlo. Ma sappia che il mio sistema (i lettori del blog lo sanno) è che se qualcuno mi attribuisce non già frasi da me scritte, ma frasi che il lettore distratto di turno VORREBBE che io avessi scritto, la cosa non funziona: per sistema, chiedo che mi venga mostrato un copia & incolla della frasi che mi vengono attribuite.

 

Veda  Lei sta prendendo alcuni slogan dal forum di Repubblica e sta facendo mailing non richiesta con chiari intenti politici altrettanto non richiesti.

 

Vede (non veda), io non prendo “slogan” dal forum di Repubblica; per dirla tutta, prima un forum di Repubblica, poi a macchia d’olio su decine di siti e blogs, è invece dilagato un mio nomignolo (Il Cipria) col quale due anni fa ho iniziato a definire il pittato di arcore; se si prende la briga di andare su Google e digitare “il cipria”, troverà oggi più di 600 referenze…

 

Le mailing “non richieste” si ricevono e si scrivono… personalmente, nel tempo ho ricevuto robaccia non richiesta (nell’ordine: orrendi euroconvertitori con bandierina di Forza Italia; fotoromanzi sulla vita del Cipria; lettere sulle magnifiche realizzazioni del suo governo); sa qual’era la differenza col nostro “mailing non richiesto? Che nel nostro esiste l’opzione <cancella>, mentre nei “mailings non richiesti” del Cipria questa opzione non c’era… Mi perdoni, ma dato che io sono un noto estimatore del Cipria, ho dedotto che se lui fa “mailing non richiesto”, posso farlo anch’io. L’esempio cala sempre dall’alto.

 

A titolo informativo Le rappresento il massimo disappunto per l'arroganza e l'approssimazione dei giudizi sommari da Lei espressi in questa mail. Ma visto che Lei si riferisce ad un mio slogan inviato al forum di Repubblica accusandomi di mancanza di obietività Le rappresento qyuanto segue:

 

Intanto, prima che lei inizi “a rappresentarmi”, mi faccia dire che invece io, conoscendo l’arroganza della classe alla quale lei appartiene (avendo lavorato con due diverse multinazionali che avevano a che fare con la sua categoria) non sono toccato da alcun “disappunto”

 

Sirchia 1) gli OTC, cioè i farmaci etici (quelli da banco) contano in Italia circa 1.200 specialità delle quali circa 200 coprono il 60% del mercato

2) le farmacie, in quanto svolgenti servizio pubblico, sono tenute a disporre di almeno il 95% delle referenze farmaceutiche, ivi inclusi gli OTC; le farmacie sono inoltre tenute a rispettare direttive dei comuni e delle ASL in tema di apertura e servizi prestati alla clientela

 

Per sua informazione: le farmacie, appena si chiede un prodotto di non larghissima diffusione, dicono di “ripassare domani”, e ordinano al grossista farmaceutico; comprano sul già venduto; rischio commerciale? Zero.

3) i centri commerciali offriranno invece solo all'incirca 200 referenza (è un caso caro Tafanus?? la rinvio al Sole 24 ore del 01/07/2006 intervista al presidente di Ipercoop Tirreno) senza alcun controllo da parte di ASL e Comuni. D'altro canto essi non svolgeranno servizio pubblico.

 

Sbagliato e presuntuoso, amico: i supermercati venderanno quello che vorranno, all’interno dei 1200 prodotti da banco esistenti; hanno comunicato a lei personalmente che ne tratteranno solo 200? E se qualcuno volesse trattarne 467? Quando voi farmacisti vendete seggiolini da auto della Chicco svolgete servizio pubblico? Non mi dica… e per far questo ci vuole una laurea, sia pure in Farmacia? Giacchè c’è, perché non ci fa la lista di tutti i paesi occidentali “incivili” dove i prodotti da banco sono in libera vendita fuori dalle farmacie?

4) Lei ha mai visionato i bilanci 2004 e 2005 della GDO italiana? Se lo avesse fatto avrebbe riscontrato che la tutta la Grande Distribuzione Italiana (coop bianche e rosse, gruppi multinazionali francesi e tedeschi, amici di Berlusconi etc.) è in crisi presentando bilanci pericolosamente in rosso.

 

No, amico, prima di tutto perché non esistono i “bilanci della GDO (grande distribuzione organizzata, per quelli più ignoranti del nostro); non esistono neanche i bilanci “della Coop”, tanto per chiarirci, perché “la Coop” è un aggregato, un concept, ma ogni punto-vendita è una entità fiscale a se stante; quindi se mi chiede se ho visto il bilancio della Coop di Viale Famagosta a Milano, le posso rispondere; se mi chiede (addirittura!) se ho visto il bilancio della GDO, dico che lei straparla di argomenti di cui è totalmente digiuno. Nel merito, i bilanci della media delle società appartenenti alla Lega delle Cooperative sono splendidi: macinano utili, ed hanno raddoppiato i livelli occupazionali in 6 anni. Buoni i Delorenzo bilanci della Esselunga. In Italia, a perdere soldi a palate (200 miliardi all’anno di vecchie lire), c’è riuscito solo un genio: il mitico Cipria, con la Standa.

 

5) evidentemente occorre dare una boccata di ossigeno a grandi imprese della distribuzione per salvare posti di lavoro ed il rilancio potrebbe partire proprio dal settore benessere che tradizionalmente nei supermercati non "tira"; per cui si pensa che agganciandolo alla distribuzione dei farmaci OTC più venduti e più redditizi si possa creare un traino ed un effetto domino sulle performance di vendita.

 

Dare una boccata d’ossigeno alle imprese della distribuzione (andiamo già meglio, nella prima e.mail parlava solo di coop) con duecento prodotti da banco tipo aspirine e cerotti??? Tanto per farle capire di cosa sta straparlando, le allego questi dati della Lega delle Coop di Bologna (per avere i valori nazionali, può moltiplicare per dieci quelli di Bologna):

 

“Il 2005 è stato un altro anno di crescita per la cooperazione bolognese: il valore della produzione è aumentato del 6,2% rispetto al 2004 che pure aveva segnato una crescita analoga del 6,1%; arriva così a sfiorare gli 11.500.000.000 euro. Balzo in avanti anche dell’occupazione con un + 4,1% degli occupati fissi: la cooperazione bolognese dà così lavoro a circa 33.000 persone. Anche i soci aumentano di un 3,9% fino a superare il milione di unità (sono 1.034.550, di cui circa la metà a Bologna e provincia). La cooperazione bolognese rappresenta oltre il 10% del valore della produzione delle imprese cooperative di  Legacoop  nazionale”

 

Ma lei pensa davvero che la coop abbia bisogno del regalino dei prodotti da banco? Regalino del quale peraltro usufruirà anche Caprotti (Esselunga) grande elettore del Cipria??? Sono esterrefatto!

 

6) Gli OTC danno un margine medio del 35/40%; Lei davvero pensa che la grande distribuzione intende entrare nel settore per fare beneficenza ai consumatori riducendo i margini? Se riducesse i margini del 50% (come è stato detto) dovrebbero raddoppiare le vendite di farmaci rispetto alle farmacie per competere altrimenti finiscono fuori mercato.

 

Mi consenta… questa non l’ho capita… per competere, in un libero mercato, basta anche Storace_6 ridurre i propri margini di un solo punto percentuale; perché dovrebbero dimezzarli? Come “è stato detto” da chi, di grazia? Che cosa significa (abbia pietà di noi) “raddoppiare le vendite rispetto alle farmacie”? che se non triplica la vendita di cerotti (100 in farmacia, 200 nei supermercati) qualcuno fallisce? Semplicemente succederà che i cerotti costeranno meno, voi guadagnerete margini meno esosi, ed io troverò i cerotti più vicino casa, in orari più comodi, ed a prezzi migliori. Fine della storia.

7) Visto che la GDO non è un ente assistenziale ma un insieme di imprese commerciali con finalità di lucro (sembra strano ma lo sono anche le coop.)-
(non è strano; è strano che lei non sappia come funzionano le cose; le coop fanno legittimamente utili, che reinvestono per statuto nell’azienda. E’ per quello che raddoppiano l’occupazione ogni sei anni, sa? Niente di misterioso, se non per un farmacista)

 

Dove sarà il vantaggio per il consumatore? Sa cosa accadrà? arriveranno gli OTC  a marchio proprio della GDO allo stesso prezzo dell'aspirina tradizionale (il brevetto è scaduto) con confezioni dal contenuto di pillole maggiore non disponibili in farmacia ed allo stesso prezzo del farmaco tradizionale disponibile in farmacia con una confezoine più piccola. Lei mi dirà che questo è risparmiio ma io le dico che questo è un incentivo al consumo (è la stessa logica del 3x2). Ioltre i farmaci sono dei veleni, servono ad uccidere cellule malate lo ricorrdi. Le ricordo che un'impresa commerciale se entra in settore lo fa perchè si attende degli ampi margini e non perchè intende perderci (che impresa commerciale sarebbe????)

 

Andiamo, amico… c’è un limite fisiologico anche alle idiozie consentite ad un farmacista… cosa pensa, che inizieremo tutti ad imbottirci di aspirine e a ricoprire tutto il corpo di cerotti “secondo la logica del 3x2”? riservi a se stesso queste valutazioni sul Q.I. degli italiani, la prego…

8) Visto poi che io sono superficiale e poco obiettivo Le rammento che il prezzo dei farmaci in Italia è imposto dalle case farmaceutiche e concordato col Ministero della Salute (ha mai sentito parlare di prontuario?)

 

Come no? E lei ha mai sentito parlare di Sirchia? E di tale Poggiolini? E di tale De Lorenzo?

 

pertanto il prezzo finale del farmaco non è stabilito dal farmacista (come accade per Comifar esempio dal fruttivendolo per la frutta) bensì dalle case in accordo con il ministero. Le chiedo allora perchè non agisce come in Francia dove il Governo invece di fare demagogia populistica come avviene in Italia, ha convocato le case farmaceutiche (nel 2004) ed ha chiesto loro una revisione dei prezzi pena l'esclusione dal mercato francese (molte molecole sono sostituibili); la riduzione del prezzo si è così trasformata in vantaggio effettivo per il consumatore senza alterare i margini delle imprese commerciali (farmacie e GDO)

 

No, amico… dopo il tanto sbandierato decreto Storace sulla “possibilità” delle farmacie (possibilità, noti bene, non obbligo) di ridurre i prezzi rinunciando a parte dei ricarichi, non è cambiato nulla, invece la legge vi avrebbe consentito di abbassare i prezzi al pubblico. Tiri un respiro profondo, e poi provi a spiegarmi come mai…

10) a prposito di farmacie Lei lo sa che i rimborsi delle ASL arrivano anche, specie al sud, con 18/20 mesi di ritardo? Chi anticipa il costo dei farmaci? Una farmacia media anticipa 150/200 mila Euro al mese di farmaci al SSN.

 

-a) se lo stato ritarda indebitamente nei rimborsi, prendetevela con lo stato, e fate come avete già fatto altre volte, chiedendo il pagamento al consumatore: vedrà che in una settimana lo stato diventerà pagatore puntuale

 

-b) 200.000 € al mese SOLO di prodotti da prescrizione… caspita… mi sta dicendo che una farmacia media, solo per questa classe di prodotti (ripeto, prodotti rimborsabili dalla mutua) fattura 5 miliardi all’anno di vecchie lire, sulle quali prende un margine di quasi 2 miliardi di lire?? Ecco, ora mi ha mosso veramente a compassione.

 

-c) per completezza, perché non ci da anche i numeri per i prodotti da prescrizione non mutuabili e per gli OTC (tutta roba sulla quale si incassa in contanti?)

 

E' il farmacista che anticipa e se non lo sa l'unica valvola di liquidità per potersi finanziare è proprio il farmaco da banco perchè è in vendita pronto contanti al consumatore finale.

 

No, amico, non è l’unico canale: esistono le banche (solo che hanno un costo, vero?)

 

 

Chicco Allora se proprio vogliamo parlare di competizione e liberalizzazione il supermercato deve convenzionarsi con la ASL e vendere tutti i farmaci su prescrizione in modo che anche loro anticipano per un paio di anni alle ASl e poi ne riparliamo. E inoltre devono avere tutte le referenze e fare i turni etc.

 

Guardi che non è un problema, sa? Voglio dire, trattano tante di quelle referenze, che i vostri numeri sono una roba ridicola; e alla flessibilità di orari e giorni di apertura, credo che abbiano un allenamento superiore al vostro.

 

Altrimenti che liberalizzazione è? Glielo dico io di cosa si tratta: il governo con la scusa delle liberalizzazioni (che sono necessarie ma non devono funzionare a senso unico) sta reintroducendo in Italia la lotta di classe per decreto legge.

 

Addirittura!!!

 

Guardi che l'obiettivo è quello di limitare tutto il lavoro autonomo per trasformarlo in lavoro dipendente massificando ed appiattendo tutte le classi sociali. il dipendente si sindacalizza e diviene politicamente controllabile e strumentalizzabile;

 

Guardi che nessuno è costretto ad iscriversi ad un sindacato; se lo fa, non è obbligato a scegliere la CGIL: può scegliere persino i sindacati “gialli” tipo quello padano o la Cisal (non lo sapeva?) infine, nel segreto dell’urna, Dio ti vede, Epifani no…

 

allo stesso (?) l'economia diviene controllabile in maniera molto puntuale. Le faccio notare che se di liberalizzazioni dobbiamo parlare dobbiamo farlo con obirettività (sic) come Lei ma non nel modo in cui suggerisce Lei;

(veramente io dico “con obiettività”…) dice ad esempio se ccorre (occorre) smantellare le corporazioni questo deve riguardare tutti, cioè gli ordini professionali ma anche il sindacato e confindustria. il sindacato e confindustria sono le due più forti corporazioni italiane (lo sa che in fabbrica non c'è la libertà di non sindacalizzarsi?); Montezemolo il presidente della più potente corporazione italiana ha detto che occorre abolire tutte le corporazioni (anche la sua??) - Sole 24 Ore del 09 luglio 2006.

 

Preservativo Ineffabile amico, il suo stato confusionale peggiora… cosa c’entra il sindacato con gli ordini e le corporazioni??? L’iscrizione agli ordini è “conditio sine qua non” per poter svolgere certe professioni”, mentre lei può lavorare in un’azienda, e persino per conto suo, senza iscriversi al “sindacato”… Vede, disinformatissimo amico, ho fatto per 30 anni il Dirigente di Aziende Industriali: mai nessuno mi ha costretto ad iscrivermi all’ALDAI, che è il sindacato di categoria. Se poi vogliono abolire la Confindustria (o anche la Federfarma, amico) io non ho nulla in contrario. Perché non lo propone, alla sua corporazione?)

Se vuole proseguire questo dialogo la prego di informarsi sulle cose che dice e poi ne riparliamo cortesemente senza arroganza (non tollero giudizi di obiettività da parte Sua che tra l'altro non conosco). Dice il filosofo che ciò di cui non si sa bisogna tacere e le cose che non sappiamo sono la mggioranza.

 

Non poteva dire meglio, amico; “dice il filosofo”??? … e lei che “parla solo di cose che sa” non mi cita neanche l’opera e l’autore? Amico, lei “suona ad orecchio”

Cordialmente

mercoledì 19 luglio 2006

D'Alema: grande intervento sugli interventi di Israele contro i palestinesi

Dalema1_1 Camera, parla il ministro degli Esteri Massimo D'Alema - "Crisi innescata dagli integralisti, reazione di Israele sproporzionata"

"C'è il rischio che la crisi si allarghi – La guerra in Iraq ha alimentato terrorismo"

da Repubblica.it

ROMA - Dice che la crisi "è stata innescata da Hamas e Hezbollah" ma che la reazione di Israele è stata "legittima ma sproporzionata". E siccome c'è il rischio "che la spirale di guerra investa l'intera regione", c'è solo una sola via d'uscita: il cessate il fuoco e il negoziato. Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema va alla Camera mentre non si arresta la violenza in Libano. E' chiaro sulle responsabilità iniziali del conflitto, il ministro degli Esteri: "La crisi è stata innescata da forze estremiste, Hamas ed Hezbollah, proprio quando si apriva un importante spiraglio nel conflitto israelo-palestinese, grazie al lavoro di Abu Mazen".

Ma a fronte di questo, D'Alema definisce sproporzionata la reazione di Israele ''soprattutto per quel che riguarda le tante vittime civili e gli attacchi a Gaza con conseguenze molto gravi per tutta la popolazione". ''E' per questo - prosegue il ministro - che il governo italiano e l'Unione Europea hanno invitato Israele a moderare la propria risposta, per interesse della sua stessa sicurezza''. Anche perché la visione quella visione "prevalentemente militare" produce "insostenibili costi umani e fa crescere il livello di odio e di insicurezza". Senza contare che la "disintegrazione del Libano - continua il titolare della Farnesina - non rafforzerebbe Israele". Ma aumenterebbe l'instabilità.

Beirut1 Se questa è la situazione D'Alema vede nel negoziato e nel coinvolgimento dell'Onu la sola via d'uscita. I "caschi blu", che arriverebbero solo dopo il cessate il fuoco, servirebbero "a garantire l'applicazione della risoluzione 1559 delle Nazioni Unite". Una missione esiste già, ribadisce il ministro, ma essa si è rivelata "insufficiente", per questo ad una nuova iniziativa allargata "il governo italiano si è già detto disposto a contribuire". Sia in Libano che a Gaza: "Per fermare la violenza e contribuire a garantire la sicurezza di Israele".

 

 
 
Infine, il ministro degli Esteri individua l'esigenza "di costruire progressivamente, a partire dalla pacificazione del Libano, un nuovo assetto della sicurezza regionale, che consenta di far avanzare i diritti democratici dei popoli, di combattere efficacemente il terrorismo, di opporsi alla proliferazione nucleare".

Ed è per questo che l'Europa deve giocare un ruolo ben più incisivo di quello ricoperto negli ultimi anni: "Una crisi come quella che abbiamo sotto gli occhi non sottolinea solo la passata debolezza dell'Europa, può anche essere l'occasione di una ripresa di iniziativa. Questa è la linea verso cui spinge il governo italiano". i qui la sollecitazione di D'Alema all'Europa perchè "prepari una posizione comune in vista delle prossime decisioni del Consiglio di Sicurezza. Abbiamo già visto quanto le divisioni europee ne abbiano in passato pregiudicato le possibilità di influenza in Medio Oriente. E' una lezione negativa e da non ripetere".

Poi il titolare della Farnesina è tornato ad attaccare la guerra in Iraq. Legando quel conflitto "ai fallimenti della politica di questi anni". "Torna alla mente l'analisi semplicistica di chi considerava la guerra in Iraq come l'avvio di una nuova straordinaria stagione - prosegue D'Alema - l'effetto domino che avrebbe prodotto democrazia e pace in tutta la regione, una visione ideologica illusoria. Ci eravamo opposti a quella guerra anche per questa ragione".
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...Fini non ha gradito (...et pour cause...); avendo per anni sposato tutte le idiozie del Cipria sull'argomento, come avrebbe potuto condividere le feroci battute di D'Alema?... ma Fini ha toccato delle vette ineguagliabili di umorismo quando ha diffidato D'Alema ed il Governo Prodi dal distruggere la magnifica immagine ed il prestigio che l'Italia si era guadagnato in tutto il mondo negli splendidi (e speriamo irripetibili) cinque anni di governo berlusconi...

 

 

 

Cassazione: dare del "frocio" è reato... Se le sentenze fossero retroattive, mezza AN andrebbe in galera...

Storace_5 Cassazione: "Dare del frocio è reato - chiaro l'intento di deridere"

La Suprema Corte riforma la sentenza di assoluzione del giudice di pace di Teramo

ROMA - Dare del "frocio" a qualcuno è un reato. Lo sostiene la Cassazione in una sentenza appena pubblicata: "Si ravvisa nel termine frocio un chiaro intento di derisione e di scherno espresso in forma graffiante". La Suprema Corte è stata chiamata a pronunciarsi sul parere di un giudice di pace di Teramo che riteneva invece la parola non offensiva.

Un quarantenne abruzzese era stato denunciato nel maggio 2005 per aver rivolto a un suo conoscente l'epiteto incriminato. Il giudice lo aveva assolto ma la parte civile, insieme al pubblico ministero, erano ricorsi alla Cassazione. Oggi il pronunciamento della Suprema Corte: "La sentenza del giudice di pace è contraria alla logica ed alla sensibilità".

Accogliendo le richieste dei ricorrenti, la quinta sezione penale della Suprema Corte presieduta da Bruno Foscarini, ha annullato la decisione rilevando che il giudice di pace "ha svalutato la portata lesiva della frase pronunciata dall'imputato". Quella del collega abruzzese, spiegano i supremi giudici nella sentenza 24.513, è una decisione contraria "alla logica ed alla sensibilità sociale che ravvisa nel termine 'frocio' un chiaro intento di derisione e di scherno, espresso in forma graffiante".

I giudici di Piazza Cavour hanno rinviato gli atti al giudice di pace di Teramo che dovrà riesaminare la vicenda tenendo conto del loro pronunciamento.

lunedì 17 luglio 2006

Israele - Anche stamattina il sole si è levato: sul caos

Israele …mettiamo in ordine  un po’ di cose. In questi giorni di festa ci siamo rilassati con argomenti light, come la musica o il calcio, ed abbiamo quasi dimenticato cosa succede in Italia e nel mondo. Mi scuso, ma di tanto in tanto scrivere mi serve a mettere in ordine prima di tutto le mie idee…

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-1) Medio Oriente: le azioni di Hamas ed Hezbollah e le reazioni di Israele stanno andando fuori controllo. Tutti sono convinti (eccettuate alcune frange islamiche estremiste) del diritto di Israele di vivere in sicurezza. Molti sono convinti che Israele non abbia fatto, negli anni, quanto di sua spettanza per raggiungere questo scopo (a partire dal mancato rispetto di mille risoluzioni ONU). Quasi tutti sono convinti che Israele stia facendo un uso “sproporzionato” degli strumenti di reazione. Quando vedo bare di bambini bruciati viti perché Israele colpisce un pulmino col quale una ventina di persone tenta di lasciare, su ordine di Israele (tempo concesso: due ore) il Sud del Libano, mi viene il sospetto che, se Dio esiste, in questo periodo sia già partito per le ferie estive.

 

Cosa succederà se questi fatti serviranno a saldare tutte le frange estreme dei paesi arabi? Se gli egiziani moderati saranno costretti ad essere meno moderati? Se prima il Libano maronita e poi la Siria si uniranno agli sciiti Hezbollah? Se, come sembra, l’Iran è pronto a fornire agli Hezbollah missili ben più sofisticati, in grado ci colpire QUALSIASI PUNTO dello stato d’Israele? Israele pensa veramente che la legge del taglione riuscirà a smantellare le centrali terroristiche? Da che mondo è mondo (vedi Iraq) le armi hanno sempre fatto crescere il terrorismo.

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Kabullion2 -2) Sulla permanenza dell’Italia in Afghanistan ho anch’io molti dubbi; però in quel paese ci siamo, fin dall’inizio, in un contesto internazionale, e non come in Iraq, al semplice scopo di poter consentire al Cipria di dare del tu a georgedabliu e a Tony. Pacta sunt servanda. Zapatero, che tanto abbiamo ammirato, ha tolto i soldati dall’Iraq, ma ha rafforzato la presenza spagnola in Afghanistan. Dobbiamo rifinanziare la missione “coi nostri voti”, rendendo irrilevanti quelli del centro-destra. Spero che l’ala sinistra della nostra coalizione esprima i suoi distinguo nei talk-shows e nei convegni, ma che al momento del voto si ricordi di far parte di una coalizione, e si ricordi che il pericolo Berlusconi non è sotterrato. Questo governo deve durare, spesso mediando al suo interno, perché a volte “i mostri ritornano”. E noi purtroppo non siamo pronti con niente (non con la legge elettorale, non con le norme antitrust, non con le norme sul conflitto d’interessi, non con la revisione della ignobile Gasparri). Prima aggiustiamo queste cose, poi, se proprio dobbiamo, spacchiamoci e contiamoci di nuovo.

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Carraro_1 -3) Su Calciopoli il Cipria ha adottato l’abituale politica del “chiagne ‘e fotte”; sono emerse a carico del Milan responsabilità ben più consistenti di quelle della Fiorentina e della Lazio (queste ultime non telefonavano ad arbitri e guardialinee, il Milan si), ma il Milan esce indenne (rimane in serie A con una piccola penalizzazione di 15 punti, non dovrà rinunciare all’Europa perché giocherà comunque la coppa Uefa al posto dell’Empoli che ha rinunciato, e Galliani, uno dei maggiori responsabili del sistema calcio, ha avuto poco più che una multa per divieto di sosta; eppure esistono intercettazioni di allucinanti conversazioni fra lui ed il co.co.co Meani. Le toghe non sono più rosse, sono rosso-nere. Spero che l’appello non funzioni da lavatutto, ma riequilibri le pene.

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Visco_1 -4) Visco ha buttato fuori i vertici della Guardia di Finanza della Lombardia. Il centro-destra si era affrettato a dire che Visco si stia vendicando per le indagini sul caso Unipol. Non è così: questi finanzieri si sono occupati, bene, dei casi Parmalat ed Antonveneta; male di “grandi evasori fiscali” (e qui mi fermo: “tengo famiglia” anch’io). Questi alti ufficiali facevano parte del “giro stretto” Tremontiano, quello che non ha scoperto neanche un bar che non rilascia tutti gli scontrini che dovrebbe rilasciare. E’ la stessa Guardia di Finanza che prestava, gratis, caserme della GdF alla sorella di Tremonti, pittrice non celeberrima, perché vi organizzasse le sue mostre? …quando il peculato ed il cattivo gusto si fondono… Infine, Visco ha applicato esattamente le regole dello spoil-system voluto dal centro-destra e prodotto dalla legge Frattini: chi vince piglia tutto, alias ti caccio quando e come voglio, perché adesso comando io…

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-5) Infine i taxi, gli avvocati e gli altri: Prodi e Bersani non cedano; appena caleranno le braghe su una sola categoria, potranno buttare nel cesso tutte le altre liberalizzazioni, perché tutte le categorie capiranno che il “boia chi molla” è arma vincente. Abbiano il coraggio di scontentare le piccole lobbies; si guadagneranno il consenso del ben più vasto mondo dei consumatori (cioè di tutti). Noi siamo pronti ad affrontare i disagi connessi. Non tocchino il diritto di sciopero, ma controllino che gli scioperi avvengano nel rispetto delle leggi vigenti. E dei vigenti codici di autodisciplina.

 

Pennetta Piccola nota di ottimismo finale: nel più assoluto silenzio dei media, due di quelle che Gianni Clerici chiama “le sorelle d’Italia” del tennis, Francesca Schiavone (in pessima forma) e Flavia Pennetta (in splendida forma) hanno portato, per la prima volta nella storia del tennis, l’Italia nella finalissima di Federation Cup (la “Davis” femminile), battendo in casa loro le temibili avversarie spagnole. Credo che la notizia non abbia trovato neanche due righe in quei TG che stanno spaccando in quattro la sentenza su Calciopoli. Non potremmo “riequilibrare”?

domenica 16 luglio 2006

 Andare_peggioBESTIARIO

 
Betulla l'incauto e la sua doppia vita
di Giampaolo Pansa - L'Espresso
 

Il vicedirettore di 'Libero', Renato Farina, e i Soliti Ignoti del Sismi tra una montagna
di dossier taroccati, documenti fasulli e carte sporche

 
Dico subito che voglio bene a Renato Farina, il giornalista di 'Libero' che, a sentir lui, si era arruolato nei nostri servizi segreti per combattere la guerra mondiale contro il terrorismo islamico. Gli voglio bene perché è un uomo candido e generoso. L'ho constatato nei rapporti con me, che la penso all'opposto di come la pensa Renato. Quando stavo sotto la grandine per i miei libri sulla guerra civile, mi è rimasto accanto, ha scritto dei miei lavori, è venuto a presentarli. Gli devo molto e non lo dimentico. Però non posso offrirgli nessuna solidarietà per come si è mosso da quando è diventato 'Betulla', una fonte (retribuita) del Sismi.

Ridotta all'osso, la storia è la seguente. Farina ritiene che l'Italia rischi le bombe di Bin Laden e gli attentati del terrorismo islamico. Per questo si mette a disposizione del servizio segreto militare. Lo fa da persona zelante, vogliosa di strafare, incurante dei limiti che dovrebbe porsi, incautamente militante. E che proprio per questo non si rende conto di commettere due errori fatali.

Il primo è di mutarsi nella 'fonte Betulla' senza abbandonare il giornalismo. Chi si è assunto l'impegno di informare i cittadini in modo corretto, e in totale autonomia, non può essere un centauro: metà giornalista e metà agente dei servizi. Sono due mestieri che confliggono. Il secondo è la negazione del primo. Ti obbliga a osservare regole che uccidono la tua imparzialità, la dedizione all'interesse dei lettori, la ricerca della verità.

Volgare C'è chi sostiene che questo giornalismo, se mai è esistito, oggi non esiste più. È una stupida illusione di pochi romantici. Il giornalismo odierno sarebbe tale e quale la politica: faziosità all'eccesso, furbizia continua e schierata a vantaggio di qualche padrone dei media e dei suoi protettori partitici. Lo vedo anch'io questo pericolo. Ma se rinunciamo a contrastarlo, allora tanto vale chiudere i giornali. E correre ad arruolarci in qualche parrocchia di partito o in qualche servizio segreto.

Farina ha lavorato per il Sismi senza lasciare il giornale. E senza neppure avvisare il suo direttore, Vittorio Feltri. Qualcuno ha definito questo modo di agire con un'espressione secca: fare il doppiogioco. O avere due vite. L'altra vita di Farina, lo scopriamo adesso, sarebbe iniziata ben prima dell'attacco alle Torri Gemelle: nel 1999, al tempo della guerra in Serbia. Con un'intensità di azioni, tutte retribuite, che lascia sbalorditi chi ha conosciuto soltanto la sua figura palese: mediazioni con Milosevic, affare Telekom Serbia, scandalo Parmalat... Certo, oggi Farina sta ricevendo lettere di solidarietà e di consenso. Ma temo che gli serviranno poco. Si troverà sempre alle prese con chi si chiederà: debbo credere a quel che scrive 'Betulla'?
 
...certo Farina potrà spiegarci cosa c'entrino Parmalat e lo sporco affare Telekom Serbia con la difesa del patrio suolo dal terrorismo islamico; attendiamo fiduciosi...

Il secondo errore di Farina è anche più grave del primo. Lui pensava di combattere la quarta guerra mondiale nei ranghi del Sismi. Ma non si è accorto che il baraccone guidato da Nicolò Pollari era il posto meno adatto a quello scopo. Oggi, grazie all'inchiesta milanese, sappiamo molte cosacce sul Sismi. A cominciare dallo spionaggio telefonico e dai pedinamenti contro due colleghi di 'Repubblica', Giuseppe D'Avanzo e Carlo Bonini. E per finire con la sorveglianza dei pubblici ministeri che indagano sul sequestro di Abu Omar: Armando Spataro e Ferdinando Pomarici. Due servitori dello Stato da mandare al tappeto, secondo l'inaccettabile strategia del Sismi.

Cacca_sporca Ripeto: questo lo sappiamo adesso. E tuttavia Farina avrebbe dovuto avvertire subito la puzza di bruciato: l'incompetenza dei suoi arruolatori, la loro faciloneria, l'eccessiva disinvoltura. Quando gli hanno ordinato di fare una finta intervista ai due magistrati, non si è chiesto se aveva di fronte degli spioni pataccari, che avevano bisogno di quel trucco grottesco per sapere come si stava muovendo la procura di Milano? Se si fosse posto questa domanda, non sarebbe finito in una storiaccia alla 'Soliti ignoti', sia pure in divisa e con tanti soldi da buttare. Per di più così tonti da non prevedere che i finti intervistatori sarebbero stati messi nel sacco da due magistrati accorti.

Questi Soliti Ignoti hanno poi fatto di peggio che usare 'Betulla' e forse altri giornalisti. C'è un bubbone da incidere: l'ufficio coperto di via Nazionale a Roma, sorvegliato dal magico Pompa, l'istruttore di Farina, ma dove Pollari era il padrone di casa. Undici stanze zeppe di dossier taroccati contro politici sgraditi, Romano Prodi per primo, di documenti fasulli, di carte sporche, un impasto di fango e di patacche pericolose. Eppure, più di un governo ci aveva garantito che i nostri servizi erano stati riformati, e poi riformati ancora, e poi riformati un'ennesima volta. Una bufala suprema.

Anche per questo, il governo Prodi ha l'obbligo di mandare a casa tutto il vertice del Sismi, Pollari compreso. Non capisco perché stia aspettando. Forse dovrò chiamare 'Betulla' per farmelo spiegare da lui.

sabato 15 luglio 2006

Glia anagrammi su governo del Cipria Due secondo Bartezzaghi

...Nonna Iole ci ripropone una serie di anagrammi di Bartezzaghi sul Governo Berlusconi. Gli anagrammi sono del 2001, ma rivisitandoli nell'ottica degli accadimenti di questi 5 anni, dobbiamo dedurre che Bartezzaghi non è solo un grande autore di anagrammi, ma anche un veggente...

Anagrammi del passato governo Berlusconi

Silvio Berlusconi: Il Rebus con il Viso - V’inculerò il Bossi
Gianfranco Fini: Faina in forcing
Gianni Letta: Tanti angeli
Renato Ruggiero: Euro, ergo grinta
Giuseppe Pisanu: Spesa più pingue
Franco Frattini: Non cifrar fatti
Roberto Castelli: Scorto le libertà...(?!)
Rocco Buttiglione: Un clerico bigotto
Giulio Tremonti: T’intimò: gli Euro!
Letizia Moratti: Temo: zittì la RAI - Molta itterizia
Stefania Prestigiacomo: E’ ministro: epoca sfigata!
Altero Matteoli: Attila or lo teme
Enrico La Loggia: La Region logica
Pietro Lunardi: Il pontier dura
Maurizio Gasparri: Purgar RAI mi saziò

(Stefano Bartezzaghi – La Repubblica 11-6-2001)

venerdì 14 luglio 2006

La giustizia secondo l'avvocato di Berlusconi Pecorella

GIUSTIZIA / FA DISCUTERE UNA NORMATIVA PER RIVEDERE I PROCESSI
Aprite la porta ai boss
 
di Francesco Bonazzi - L'Espresso

Una proposta di legge. E due articoli. Firmati da Forza Italia. E molto attesi dai mafiosi

 
Pecorella Puntuale come una cambiale in scadenza, la proposta di legge più amata dai boss si è già guadagnata la rampa di lancio a Montecitorio: secondo provvedimento in discussione sul fronte giustizia dopo l'amnistia. Si tratta di due articoletti presentati il 26 maggio dall'avvocato di Forza Italia Gaetano Pecorella, sotto il titolo rassicurante di 'Modifiche al codice di procedura penale in materia di revisione a seguito di sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo'. Il fine nobile sarebbe quello di riaprire i processi a carico di condannati che abbiano ottenuto una sentenza favorevole a Strasburgo, facendo valere "il diritto a un processo equo" sancito dalla Convenzione europea sui diritti dell'uomo.
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L'effetto più immediato sarebbe il ritorno della speranza per decine di mafiosi condannati all'ergastolo con sentenza definitiva. Non quelli che hanno sulle spalle una dozzina di ergastoli, come Totò Riina e Leoluca Bagarella, ma quelli che ne hanno due o tre. O soltanto uno, come il ventinovenne Giovanni Riina, figlio di Totò, che nel 2005 si è visto confermare dalla Cassazione il carcere a vita.

Oggi la revisione di un processo è ammessa in pochissimi casi: in sostanza, se emergono nuove prove d'innocenza o 'crolla' l'ipotesi di un altro reato dal quale dipende l'attuale condanna. Con il primo articolo della nuova legge, invece, basterebbe tornare da Strasburgo con una pronuncia favorevole su questioni procedurali come la pubblicità di un'udienza o il contradditorio con un pentito. Ma la vera perla è la 'norma transitoria' incastonata nell'articolo 2: la revisione può essere chiesta anche se la sentenza di Strasburgo è stata emessa prima dell'entrata in vigore della nuova legge. Una clausola di retroattovità che ha già fatto capolino in tutte le cosiddette leggi-vergogna della passata legislatura (dal falso in bilancio alla prescrizione abbreviata). Per allontanare ogni dubbio, Pecorella ha inserito un comma che esclude la retroattività per condanne di mafia, terrorismo e traffico di essere umani. Tutto a posto? Non proprio. Nella scheda allegata al provvedimento, l'ufficio studi della Camera avverte i legislatori che questa esclusione è a serio rischio di incostituzionalità, perché la maggior gravità di un reato può giustificare diverse regole processuali, ma non certo "una minor tutela del valore dell'innocenza del condannato". Insomma, le probabilità che la Corte Costituzionale travolga quella piccola cautela di Pecorella sono elevate. Poi c'è una stranezza: l'esclusione della retroattività non indica direttamente gli articoli del codice penale che puniscono i reati più gravi (ad esempio il 416 bis per la mafia), ma rimanda tortuosamente a una norma sui poteri del Pm che negli ultimi anni è stata cambiata più volte (art. 51 del codice di procedura).

Riina Merito a parte, la proposta Pecorella non è nata ieri. Ricalca quasi alla lettera una bozza di Forza Italia (primo firmatario Mario Pepe) della passata legislatura. E soprattutto evoca uno dei quattro punti della famosa 'agenda Provenzano' che spiegherebbe la pax mafiosa degli ultimi anni. Come risulta dai verbali di almeno due pentiti eccellenti (Nino Giuffrè e Giovanni Brusca) e dalla sentenza emessa a carico di Pino Lipari, il 'ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra', ai capi della mafia interessano l'abolizione del carcere duro e dell'ergastolo, l'abrogazione della legge sui collaboratori di giustizia e la revisione dei processi. Nella scorsa legislatura, i deputati dell'Ulivo e la commissione Antimafia guidata dal forzista Roberto Centaro raccolsero l'allarme lanciato contro la revisione dei processi da Pietro Grasso, all'epoca procuratore capo di Palermo. Ma ora, a differenza della Casa delle libertà, il centrosinistra ha portato in commissione Giustizia tutte facce nuove. E la commissione Antimafia non è stata ancora costituita perché entrambi gli schieramenti si stanno accordando su come ridurne fondi e poteri. Ciliegina sulla torta, alle anime belle della sinistra più garantista è stata fatta balenare l'idea che la legge Pecorella aiuterebbe anche qualche 'caso umano' condannato per terrorismo.
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...e bravi tutti... Pecorella, dopo aver attivamente contribuito a devastare i codici nella passata legislatura, in nome e per conto del Cipria, adesso vorrebbe giustamente proseguire nell'opera intrapresa, approfittando dell'ignoranza, o della inspiegabile collusione, dei nuovi arrivati di centro-sinistra; qualcuno può spiegarci cosa succede, e perchè succede?...

martedì 11 luglio 2006

I Mondiali del nipotino emigrato in Honduras

 

Roatan1_1  …questa non posso non raccontarvela… qualche anno fa un nipote di mia moglie (tale Gaetano da Napoli), ottimi studi, master post-laurea, decide, con altri tre scombinati come lui, di partire con quattro lire in tasca per i Caraibi, per vedere cosa si poteva inventare…

 

…dopo lungo peregrinare alla ricerca del Paradiso, giungono alfine a Roatan, isola allora assolutamente sconosciuta che fa parte delle “Islas de la Bahia”, Honduras, di cui allego qualche foto (la foto con la freccetta mostra esattamente dove si sono insediati)…

 

…adesso hanno un villaggetto turistico ed altre attività, vivono mezzi nudi tutto l’anno, alcuni soci sono tornati in Italia, altri sono diventati “indigeni acquisiti”, hanno sposato e figliato in Honduras…

 

Roatantaxi Chi volesse sapere di cosa si tratta, può andare a visitare il loro bellissimo sito web: www.lasrocasresort.com.

 

..Gaetano, meglio noto come ‘Aitano, mi ha mandato una esilarante descrizione dei mondiali visti da Roatan; il suo ex socio Luca, mi ha mandato una storiella ed una foto dei suoi trascorsi Cannavareschi… Tutto certificato.

Tafanus

 

La e-mail di ‘Aitano:

 

I Mondiali dell’emigrante:

 

La tensione comincia dalla mattina.Arrivo in hotel presto, tutto addobbato tipo albero di Natale. Maglietta ITALIA, doppio polsino ITALIA ( uno delle olimpiadi, l'altro regalato dalla unica dipendente che tifava Italia ), cappello ITALIA, bandana bandiera italiana tipo rapper americano sotto il cappello, fischietto in tasca, sciarpa del mondiale 82 e mega bandiera italiana arrivata da Formia. Vado al ristorante dove tutti i clienti sono riuniti a fare colazione, li chiamo a raccolta ( tutti americani + 4 svizzeri + 2 inglesi ) e dico loro: Oggi gioca l'Italia, chi parte si arrangiasse, chi arriva si arrangiasse, non scassate il cazzo con i conti, pagate e non mi chiamate ne a me ne a PASCUAL perche' non esistiamo.

Alle 11,30 ( 1 ora e mezzo prima della partita ) dopo una triste e-mail di Ragni (Luca, NdR) che avvisava che la partita era alle 8 e non alle 9 e un tristissimo messaggino della figlia di Franchini che ci diceva che la partita stava iniziando e che ci avrebbe chiamato per darci il risultato perche' secondo lei da noi cominciava 7 ore dopo per il fuso orario; ci avviamo al Blue Channel, bar degli italiani.

Temperatura esterna 40 gradi, temperatura interna 50 gradi. Postazioni sempre le solite. Tavolo presidenziale con bandiera italiana con Paonessa, Franchini, moglie, padre di Maurilio e Maurilio con la seggia sua portata da casa. Io dietro in piedi, dona Laura alla mia destra, Arianna e Camilla sulla fascia, davanti a me Davide e Alessandro, dietro Giorgione e a chiudere il bar Euro e Belin. Poi una sfravecata di italiani turisti. Bandiere a iosa. Da segnalare Giorgione con la bandiera della Regione Sicilia. Io avevo sparso la voce che non c'erano i rigori, ma che si sarebbe ripetuta la finale il giorno dopo in caso di pareggio dopo i supplementari. Detto con la voce seria e molto convinto, piu' della meta' mi avevano creduto. Alla fine dei supplementari volevano vattermi per la cazzata sparata.

La tensione sale, io, Giorgione e Alessandro preghiamo durante i rigori. Dona Laura al primo rigore tirato da Pirlo pensa che abbiamo vinto e che e' finita la partita, Maurilio chiede di non fumare, richiando la morte. Vari, tra cui me, sono gia completatamente ubriachi per lo champagnino TOTTI che scorre a fiumi e forse incoscienti di cio' che sta avvenendo.

Alla fine CAMPIONI DEL MONDO. Scatta la follia. Paonessa si fa immortalare mentre con un pietoso gioco di prospettive, mantiene la coppa del mondo sul maxischermo. Patricia finalmente esulta, in quanto essendo mezza italiana, mezza  australiana e mezza tedesca, c'era sempre una squadra che giocava contro l'Italia e non sapeva per chi tifare. A Dona Laura le spiegano che abbiamo vinto finalmente il mondiale. Alessandro, proprietario del bar, perde soldi con la pala.
Maurilio si va a appiccicare con Iustus ( un tedesco coglione che ieri andava con la maglietta della Francia ) Franchini e la moglie continuano a mangiare di tutto. Dopodicche' parte la carovana nel deserto, come sapete Roatan non ha una grande densita' abitativa, quindi i nostri schiamazzi erano accolti dalle frasche piu' che altro. Segnaliamo una bottiglia d'acqua chiavata in faccia a un rasta nel cammino. I chitammuorti mandati al bar degli inglesi. Una americana che si affaccia pensando che sia l'allarme uragano Due indios che vivevano in una scatola di lammera con, come antenna, una
griglia da barbecue Un pavone. Un cane

Infine arriviamo al villaggio Alpitour e comincia la festa in mare,  bandiere, musica italiana, Rum con la pala. Record di attaccamento al distributore di rum mio e di Paonessa ( 15 secondi a testa ingurcitando rum ). Risultato ............... due pezze !!!!!!!!!!!! Paonessa manda anche a cacare la moglie che se torna a casa da sola ( lui sta ancora per strada ) e dopo andiamo a cenare fuori completamente bagnati e ubriachi.

Oggi la CRUDA ( post sbornia ) e' pesante ma contenti. Per 4 anni tutte le persone che vivono sull'isola possono fare solo una cosa :
....................................... PRENDERLO IN CULO.

Per 4 anni siamo CAMPIONI DEL MONDO, abbiamo 4 stelle e abbiamo 4 anni per vendere l'hotel e andarcene perche' la soddisfazione ce la siamo presa e la rivincita non gliela diamo. Vincere un mondiale da emigrante e' una grande soddisfazione, sicuramente superiore che vincerlo da italiano. L'unico rammarico .............. stasera non essere al Circo Massimo.

FORZA ITALIA e mitico GREG che e' andato a Berlino fuori allo stadio al maxischermo.

Saluti dagli emigranti

 

Cannavaro_1 …e la e-mail di Luca Ragni (con foto Cannavaresca)…

 

e pensare che me lo sono cresciuto....!!! quando Cannavaro aveva 7 anni il padre mi pregava di farlo giocare con noi...e adesso lui alza la coppa.... E IO......manco la coppa del nonno....!!!

 

 

 

lunedì 10 luglio 2006

Arrestato consigliere azzurro: «Uomo di Provenzano»


Provenzano l'Unità

...e mentre noi sprechiamo il nostro tempo coi festeggiamenti agli "Azzurri" della Nazionale Campione del Mondo, altri "Azzurri", alquanto più opachi, continuano a fare affari: business as usual, dovunque ci sia qualcosa da mangiare. Forza, Italia...

Arrestato nel pomeriggio di lunedì il deputato regionale di Forza Italia, Giovanni Mercadante. L´accusa è pesante, anzi pesantissima: associazione mafiosa. Mercadante avrebbe infatti «costituito un punto di riferimento per la cura degli interessi del boss Bernardo Provenzano, nel periodo della sua latitanza».

Il provvedimento che ha portato alla cattura del deputato siciliano di Forza Italia è stato firmato dal gip Maria Pino ed eseguito dalla Squadra Mobile. Mercadante è stato bloccato dagli agenti mentre si trovava per strada a Palermo e condotto in Questura.

Uno solo, ma lungo dettagliato, il capo d'imputazione. Secondo i magistrati Mercadante avrebbe fatto parte «insieme ad altre numerose persone tra le quali Bernardo Provenzano, Benedetto Spera, Antonino Giuffrè, Salvatore Lo Piccolo, Giuseppe Lipari, Tommaso Cannella, Antonino Cinà e Antonino Rotolo, dell'associazione mafiosa Cosa nostra». In particolare il deputato regionale azzurro (rieletto a maggio nel parlamentino siciliano) sarebbe intervenuto «sulle istituzioni e la pubblica amministrazione» per conto dei boss: Mercadante era «Un punto di riferimento per la cura degli interessi di Bernardo Provenzano, nel periodo della sua latitanza, per aver stretto rapporti con altri capimafia quali Tommaso Cannella, Antonino Cinà e Antonino Rotolo».

Cuffaro_2 Per gli inquirenti il medico-politico arrestato avrebbe anche fornito «il proprio ausilio e la disponibilità della struttura sanitaria della quale era socio per prestazioni sanitarie in favore degli associati, anche latitanti, e la redazione di documentazione sanitaria di favore, ricevendo l'appoggio elettorale di Cosa nostra in occasione delle elezioni regionali in cui era candidato».

Il boss della Mafia Provenzano era stato arrestato l'11 aprile scorso dopo oltre 40 anni di latitanza. In seguito alla cattura del "padrino" erano finiti in manette anche i suoi tre vice Antonino Rotolo (60 anni, sanguinario capo del mandamento di Pigliarelli e protagonista delle guerre di mafia negli anni ´80), Antonino Cinà, 61 anni, medico personale di Totò Riina e Francesco Bonura, 64 anni. Insiema a loro numerosi altri esponenti di Cosa Nostra.

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...

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