martedì 28 novembre 2006

Quando muore la moglie di un amico

...Ciao Antonio, questa sera mia mamma ha vinto la sua ultima battaglia...Deposizione_2 MaurizioCiao

Antonio, questa sera mia mamma ha vinto la sua ultima battaglia, riuscendo finalmente a sconfiggere il dolore di un'esistenza non più desiderata. Se ne andata nel sonno della morfina, così come avevo sperato, e silenziosamente, senza disturbare, è scivolata via, verso il suo ultimo approdo. Il suo grande cuore ha dovuto infine cedere ad un corpo andato in pezzi, alla volontà di quella pace da raggiungere altrove. Da bambino pregavo affinché mia mamma non morisse, almeno fino a quando non fossi stato grande. Oggi ho la consapevolezza che non si diventa mai veramente adulti e  pronti ad accettare il pur inevitabile ultimo evento. Non è strazio, ma tristezza, un po' quel sentore mesto,  tipicamente autunnale, che ti lascia la consapevolezza di qualcosa che comunque si è chiuso, ma che non si è veramente esaurito. Parte della sua anima è con me e sta a me farla ancora risplendere, il suo sorriso dovrà essere nel mio sorriso continuando ad emozionarmi davanti alle cose semplici delle quali mi ha insegnato la meraviglia. Vorrei far giungere a te ed agli amici del blog il ringraziamento per la sentita partecipazione  manifestata attraverso il post sull'eutanasia. Un abbraccio forte (a mia mamma tu e Marisa sareste piaciuti tantissimo).

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Antonio2Carissimo Maurizio, questa mattina, aprendo la posta, per la prima volta dopo anni, ho inzuppato il fazzoletto. Non mi era mai capitato, in vita mia, di sentirmi così vicino, sul piano affettivo, ad una persona che ho incontrato solo due volte, e ad una donna che mi piace immaginare fragile e forte al tempo stesso… Non ho pianto di dolore: il dolore lo avevo provato quando, per la prima volta, hai voluto parlarmi di tua madre. Oggi ho pianto di sollievo, immaginando il sorriso sardonico col quale tua madre (sono sicuro che sia stata una donna dotata di grande ironia), scendendo dalla sua croce, avrà pensato: “…ho vinto io…” Ho voluto inserire su questo post questa dolce e serena deposizione, perchè so che è una immagine che ti piaceva. Vuole essere il mio fiorellino sulla tomba di tua madre-

 

 

Un bacio e un fiore da Antonio, Marisa, Marzia, Marianna

lunedì 27 novembre 2006

Enrico Berlinguer - Come muore un comunista

 

Enrico32picc "Ricordo ancora la folla muta e silenziosa a via delle Botteghe Oscure, ricordo l'arrivo dei treni e delle navi, ricordo Fellini impettito davanti alla bara di Berlinguer, ricordo gli operai dell'Italsider, la fabbrica di Guido Rossa. E ricordo le parole che furono scritte in quei giorni. Ciò che scrisse Norberto Bobbio: "Caratteristica fondamentale di Enrico Berlinguer è stata, a mio avviso, quella di non avere i tratti negativi che contraddistinguono tanta parte della classe politica italiana. Penso alla vanità, all'esibizionismo, all'arroganza, al desiderio di primeggiare che purtroppo fanno parte del 'mestiere', della professione del politico". O quello che scrisse Luigi Pintor : "E' come se quest'uomo integro, verso il quale ho sempre provato un'istintiva amicizia, che in qualche modo sentivo ricambiata, fosse caduto vittima di uno sforzo troppo grande". O quello che scrisse Roberto Benigni : "Il dono breve e discreto che il cielo aveva dato a Berlinguer era di unire parole ad uomini, ora la sua voce è sparita e se è vero, come dice il poeta, che la vita si spegne in un falò di astri in amore, in questi giorni è bruciato il firmamento". Su "La Stampa" di Torino fu scritto amaramente che "Berlinguer predicava rigore, moralità equilibrio, pazienza, fatica, tenacia. Tutte cose così fuori moda"

(Walter Veltroni)

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“Un uomo introverso e malinconico, di immacolata onestà e sempre alle prese con una coscienza esigente, solitario, di abitudini spontanee, più turbato che alettato dalla prospettiva del potere, e in perfetta buona fede di cui ci resta un programma sociale, politico, economico, etico e morale non scritto basilare per il futuro democratico e di progresso del nostro Paese."

(Indro Montanelli)

                                             QUESTIONE MORALE

Der_spiegel_1 "La questione morale esiste da tempo, Ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perchè dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico."

(dall'intervista a "L'unità", dicembre 1980)

"I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei programmi della società, della gente; idee, ideali, programmi pochi o vaghi; sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune".

"Noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato. I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione, concorrere alla formazione della volontà politica della nazione: e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi dello Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo…"

Fondamentale è la sua visione del "socialismo democratico" che lo portò a contestare apertamente la repressione da parte dell'Unione sovietica  della "primavera di Praga" guidata da Dubcek nel '68 ; Altrettanto netta fu la posizione berlingueriana nel caso dell'ingerenza di Mosca nei confronti dell'Afghanistan e della Polonia nei primi anni '80. Altro tema cardine della politica di Enrico Berlinguer fu la “questione morale”, ossia la denuncia della corruzione e dello strapotere del sistema dei partiti. (solegemello)

Funeraliberlinguer1 Nel novembre 1980 lanciò la proposta del governo delle sinistre, aperto ai laici e ai cattolici progressisti, ma i rapporti con il partito socialista andarono sempre più deteriorandosi. Condusse poi una dura opposizione al pentapartito guidato da Craxi, specie sui decreti economici e per la riduzione dei meccanismi salariali della scala mobile. Su questi temi lanciò la proposta di un referendum popolare, che sancì la sconfitta del PCI e la frattura non solo all'interno della sinistra ma anche nelle stesse organizzazioni sindacali (1984).

Alla sconfitta della sua proposta politica sul piano interno (compromesso storico) corrispose, sul piano internazionale, il venir meno delle aspettative dell'eurocomunismo in seguito al declino del partito comunista francese e di quello spagnolo.

Colto da malore mentre teneva un comizio a Padova nel corso della campagna per le elezioni europee, Berlinguer morì poco dopo.

AL FUNERALE DI BERLINGUER ERANO PRESENTI UN MILIONE E MEZZO DI PERSONE, DI TUTTI I PARTITI POLITICI. NELLA CAMERA ARDENTE COMPARVE, A SORPRESA ANCHE ALMIRANTE, L'AVVERSARIO DI MILLE BATTAGLIE. ALTRI TEMPI, ALTRI FASCISTI...

BERLUSCONI SVIENE SUL PALCO, INTERROTTO INTERVENTO

L'incidente a Montecatini, nel corso della kermesse dei 'circoli' di Dell'Utri - Silvio Berlusconi e' stato colto da malore mentre stava parlando dal palco.

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L'ex premier e' svenuto pochi minuti dopo aver iniziato il suo intervento alla platea dei 'Circoli' lanciati dal senatore 'azzurro' Marcello Dell'Utri. Berlusconi, come mostrano le immagini diffuse dalle tv, ha improvvisamente perso i sensi e si e' accasciato sul podio. Prontamente soccorso dal parlamentare e medico personale Scapagnini, Berlusconi e' stato portato via a braccia dagli uomini della scorta.

 

AGI 26 novembre 2006

 

Berlusconiscapagninibaciamano_3 Da fonti riservate, di cui solo il Tafanus è in possesso, sembra che il Cavaliere abbia avuto questo malore non appena informato dei primi risultati del “ricontiamo.com”. 

 

La provvidenziale presenza in sala del medico personale Scapagnini, nonchè sindaco di Catania eletto nelle file di Forza Italia, che in passato aveva assicurato:

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…Berlusconi è tecnicamente immortale…”, ha evitato guai peggiori.

 

Infatti Silvio è già in piedi, è andato via con la sua macchina, ed è già pronto per nuove battaglie.

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Ultimissime da Repubblica.it

 

MILANO - Notte tranquilla all'ospedale San Raffaele di Milano per Silvio Berlusconi, ricoverato dal tardo pomeriggio di ieri, dopo il malore che lo aveva colto durante la kermesse dei circoli della libertà a Montecatini Terme. Il ricovero è stato voluto dai medici in via precauzionale per accertamenti clinici che si sono resi necessari dopo che un elettrocardiogramma, che gli è stato effettuato nella sua residenza privata di Macherio, aveva mostrato delle extrasistole.

20061127 Che il leader della Casa delle Libertà si senta però già in forma è testimoniato da una telefonata di lavoro effettutata già nelle prime ore di stamane: "Ho ricevuto alle 7 e 20 di questa mattina una telefonata del presidente Silvio Berlusconi - ha raccontato il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto - che, dopo aver rassicurato circa le sue condizioni di salute, ha incitato tutti noi a proseguire il lavoro per la manifestazione del 2 dicembre in piazza San Giovanni a Roma".

Ecco, diciamola tutta... la differenza fra noi comuni mortali e Silvio è tutta qui: uno come noi, all'idea di risorgere per avere, come premio immediato, una telefonata con Cicchitto, si sarebbe appellato al "Testamento Biologico" e avrebbe invocato la dolce morte. Silvio no, lui è fatto di un'altra tempra... un concentrato di volitività, di energia, di sangue, muscoli e maskara...

sabato 25 novembre 2006

Brogli elettorali: titoli di testa o titoli di coda?

Uccidetelademocrazia_5 ...sono le tre di notte... ho appena finito di guardare il film di Deaglio; che dire? che nessuna persona realmente interessata a sapere la verità dovrebbe perderselo. nè a sinistra, nè a destra. I fatti sono convincenti, e se fossimo in un paese normale ci sarebbero elementi  a sufficienza per aprire non solo una indagine parlamentare, ma anche un vero e proprio procedimento penale. E' vero che la "fattibilità" di un reato informatico non significa aver compiuto questo reato; è vero che la stranezza di certi accadimenti statistici non ne configura l'impossibilità di accadere; è vero che la legge non vieta ai sondaggisti di sbagliare, nè a Pisanu di affidare un appalto senza gara a suo figlio, nè di lasciare il Viminale per correre nel tinello del padrone a farsi insultare, nè di sostituire 12 prefetti, guarda caso, la settimana prima delle elezioni.  Ma è anche vero che quando tutte queste cose succedono INSIEME, allora qualcosa di strano è davvero accaduto. Non molliamo.

Giovedì il Tafanus ha toccato 1850 accessi, di cui mille NUOVI (uno sproposito) perchè evidentemente il tema è sentito; venerdì, che è normalmente un giorno "debole", ha sfiorato i 1700 accessi. Come per un segno del destino, questa notte il Tafanus ha raggiunto contemporaneamente due traguardi psicologici "storici": ha toccato i 110 paesi collegati nella settimana, ed ha superato di slancio le 500.000 pagine aperte dall'aprile 2006, cioè dall'inaugurazione.

TitolicodaNoi siamo molto orgogliosi di aver dato il nostro modesto contributo all'apertura di questo dossier, che continueremo a tenere aggiornato nei suoi sviluppi, e continueremo ad inviare periodicamente a politici e procure, finchè non ci sarà una reazione di nostra soddisfazione. Le battaglie per la democrazia sono quelle che meritano di essere combattute fino in fondo, e senza fare troppi calcoli di dare e avere. Per i nostri figli, affinchè un giorno possano ringraziarci, così come noi oggi ringraziamo Umberto e gli altri "giovanissimi" del blog, che la resistenza l'hanno fatto anche per noi.

Stasera, mentre scorrevano i titoli di coda coi ringraziamenti che Deaglio, non richiesto, ha ritenuto di rivolgerci (e che ho avuto la debolezza di fotografare per inserire l'immagine in questo post), il fatto di essere stato inserito fra Arcoiris TV e i detenuti di Saluzzo mi ha strappato un sorriso... che il posto del Tafanus sia proprio fra il diavolo e l'acqua santa? Voglio affettuosamente ringraziare a mia volta tutti coloro che hanno partecipato alla formazione del dossier con competenza ed entusiasmo, e tutti coloro che semplicemente ci sostengono con la loro vicinanza, la loro attenzione, il loro lavoro, il loro affetto.

In questo momento, mentre anch'io faccio scorrere i titoli di coda di questo post, mi viene in mente che forse non stiamo scrivendo dei titoli di coda, ma i titoli di testa di una partita che inizia qui, ed è tutta da giocare...

La cura di Visco, e gli evasori "emergono" che è una bellezza..

È boom del gettito fiscale Visco: abbasseremo le tasse - Bersani: «È un buon segnale»

Visco_5 La terapia fiscale del governo «funziona»: il vice ministro dell'Economia Vincenzo Visco è soddisfatto del boom del gettito nei primi undici mesi dell'anno, che ha portato anche all'emersione di sacche di lavoro nero. «È stata importante la manovra di luglio, che ha chiuso possibilità di evasione ed elusione», dice il ministro. C'è più attenzione a pagare «assolutamente. E la cosa più interessante di questi dati - ha sottolineato Visco - è che l'imposta che aumenta di più è l'iva che è quella in teoria è legata al ciclo dell'economia: qui finisce che molta gente si è messa a fare ricevute, e a pagare di più». Secondo Visco, «la cosa più importante è che abbiamo invertito una tendenza negativa del gettito». Anche se questo non si tradurrà in un immediato abbassamento delle tasse.

«Dipendesse da me, lo farei anche subito, se fossimo sicuri sul lato della spesa». Ma il fatto è che «quello di cui l'opinione pubblica non è stata informata assolutamente è che la situazione del Paese era sull'orlo del collasso. Sul bilancio 2006 vale la sentenza sull'iva auto che si poteva evitare tranquillamente se avessero gestito la situazione con più consapevolezza. Poi abbiamo la questione delle Ferrovie che pesa sul disavanzo. Poi abbiamo le spese pubbliche che erano bloccate e devono ripartire, perché sennò si ferma la macchina dello Stato. C'è l'ordine pubblico, la Difesa, l'istruzione: erano tutti tagli spaventosi fatti solo sulla carta per far tornare i conti. Tutta questa roba viene meno. Poi ci sono situazioni come Alitalia: la situazione è drammatica. Quello che c'è di positivo è che probabilmente abbiamo ripreso il controllo del bilancio, e riavviato un minimo funzionamento ordinario. E quindi, se le cose continueranno così, forse, potremmo cominciare a ridurre le tasse abbastanza presto».

Più in dettaglio, il gettito delle entrate tributarie è cresciuto nei primi undici mesi dell'anno dell'11,3% rispetto al corrispondente periodo del 2005 (+23 miliardi di euro). Al 16 novembre scorso, senza quindi calcolare gli introiti derivati dall'autoliquidazione, il gettito è aumentato del 12,2% su base tendenziale con incassi maggiori per 2,4 miliardi di euro. Si assiste in particolare ad una crescita dell'Irpef da lavoro autonomo nella misura del 9,7% e da lavoro dipendente per il 12,4%. Ancora più evidente, in termini percentuali, il balzo dell'iva sugli scambi interni che ha registrato una crescita del 13,1 mentre l'ires aumenta del 12.

Anche il ministro per lo sviluppo economico, Pierluigi Bersani, giudica positivamente l´aumento delle entrate fiscali, che si è registrato a novembre, «è un buon segnale» anche per i contribuenti. perché «l'unica possibilità di diminuire le tasse è il fatto che tutti le paghino».

L'Unità

L'onorevolessa Mara Carfagna vuole "ricontare"

Maracarfagna3 ...intanto, sul sito www.ricontiamo.com che sembrava sparito, non si "riconta" più, ma si riporta l'opinione dell'On. Mara Carfagna (così abbiamo scoperto che Mara ha non solo "attributi", ma persino opinioni...)
 
25 novembre 2006 - dal sito www.ricontiamo.com

CARFAGNA: E' LA MAGGIORANZA CHE RIFIUTA LA VERIFICA DELLE SCHEDE

"Riguardo ai presunti brogli elettorali che qualcuno, in spregio alla logica, vorrebbe attribuire agli sconfitti, riteniamo di dover ricordare che l’Italia e’ l’unico Paese nel quale e’ stato impedito, a fronte di un risultato elettorale estremamente incerto, il riconteggio immediato delle schede". Lo ha dichiarato Mara Carfagna, vice responsabile nazionale dei Dipartimenti di Forza Italia.(...azzo!...) "Occorre anche sottolineare come a favore del riconteggio si erano espresse in blocco tutte forze che compongono la Casa delle liberta’ e ancora oggi la maggioranza di governo si rifiuta di procedere alla verifica delle schede bianche nella competente commissione parlamentare".

 
 
...qualcuno, con le dovute cautele, faccia sdraiare l'on. Mara Carfagna su un calendario, e le spieghi che la "maggioranza di governo" non può rifiutare un bel niente; che le richieste che pervengono alla "competente commissione parlamentare" (ha un nome, Mara, si chiama "Giunta per le Elezioni") possono essere accolte o respinte solo dalla "competente commissione parlamentare"; che la "competente commissione" è presieduta dall'On. Bruno di Forza Italia; last but not least, che finora Forza Italia ha chiesto di "ricontare" solo sui giornali e nei dibattiti TV, ma non risulta abbia presentato formale richiesta alla "competente commissione"...

Il mio regalo a Pisanu

Nel dossier sui brogli elettorali, che era già molto “polposo” durante le prime ore dal voto, avevamo messo in evidenza una “stranezza: decile dopo decile di voti “pervenuti” al Viminale, c’è una COSTANTE diminuzione delle percentuali di voti all’Unione, ed un costante AUMENTO di voti alla Casa delle Amenità; la cosa ha un senso? E se non lo ha, un andamento del genere, calcolo delle probabilità alla mano, quante probabilità ha di realizzarsi “per caso”?Decili

Abbiamo rispolverato i nostri antichi ricordi universitari di studio del calcolo delle probabilità. I “decili” in questo caso sono dieci eventi separati e indipendenti. Essi si completano, al Viminale, in maniera “random”. In altri termini, non c’è alcuna ragione al mondo che arrivassero con una certa linea di tendenza. Questo potrebbe verificarsi SOLO se, per scelta, si decidesse di scrutinare per prima la regione più “rossa”, e si proseguisse così verso la regione più “azzurra”. Sempre ammesso di conoscere esattamente quest'ordine, e di conoscerlo "prima".

Ma così non è, perché i dati arrivano in contemporanea, ed in maniera incontrollabile, da seggi di tutta Italia. Allora ogni “decile” di voti scrutinati dovrebbe essere soggetto alla legge del caso. E’ come se mettessimo nel sacchetto della tombola dieci numeretti (da uno a dieci), mischiassimo bene, e facessimo estrarre i numeretti da un innocente bimbo bendato. I numeri dovrebbero venir fuori non ordinatamente dall’uno al dieci, ma in maniera ASSOLUTAMENTE randomatica (ad esempio 3, 6, 5, 4, 1, etc.)

Invece il nostro bambino estrae i numeri nel seguente ordine: 1, 2, 3, 4 ,5, 6 ,7 ,8 ,9 10. Fantastico… L’estrazione che abbiamo descritto, nel calcolo delle probabilità, si definisce come il calcolo di una successione di eventi “senza ripetizione", perché ad ogni estrazione il numeretto non viene rimesso nel sacchetto dei numeretti, ma viene eliminato. Come nella tombola.

La probabilità di estrarre dieci “eventi” esattamente in quell’ordine decrescente è uguale al prodotto delle probabilità di ogni singolo evento. Esattamente, che il primo estratto sia il decile nel quale l’Unione ha i valori più alti ha un livello di probabilità di 1/10; che il secondo estratto sia il più alto dei valori rimanenti ha una probabilità di 1/9 (perché il valore più alto in assoluto non è più nel sacchetto); la propabilità che i due eventi si verifichino uno dopo l’altro sono pari a 1/10 per 1/9, cioè 0,100 per 0,111, cioè pari a 0,011, cioè 1/0,011, cioè una su 91.

Ora prendete un foglio excel, e fate il calcolo seguente:

Probabilità = 1/10 x 1/9 x 1/8 x1/7 x 1/6 x 1/5 x ¼ x 1/3 x1/2 x1/1

…Fantastico… la probabilità che i dati vengano estratti in quell’ordine sono esattamente UNA su 3.628.800

...FARE 13 AL TOTOCALCIO E' MOLTO PIU' SEMPLICE...

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venerdì 24 novembre 2006

…Pisanu… Pisanu… chi era costui?…/1

...Pisanu ci aveva avvertiti: se i bloggers "alimenteranno questo polverone", potrebbero pentirsene... Non so gli altri, ma il Tafanus è molto ben intenzionato ad "alimentare"; e per iniziare ad alimentare bene, intende ripercorrere la storia politica degli ultimi 10 anni di Pisanu, tralasciando, per carità di Patria, gli anni della P2 ed altro... Questa è la prima puntata di un sintetico ricordo dedicato a questa grande personalità politica.

Pisanu_5 …che tristezza queste scene di caccia al pm. Questa trafelata discesa in campo dei detrattori full-time di Mani pulite. Questi 40 deputati di Forza Italia, compreso il loro capo Beppe Pisanu, che reclamano l'immediata sospensione della Boccassini .per evitare ulteriori comportamenti che compromettano i diritti fondamentali delle persone indagate.. Che pena questa fretta di liquidare un magistrato sgradito, questa ferocia nel descriverlo come un concentrato di scorrettezze, come un mostro con la toga. Claudio Rinaldi – 17/07/97

 

Sessant'anni, ex dc, ora capogruppo di Berlusconi a Montecitorio, l'8 luglio Beppe Pisanu è il primo firmatario di un'interrogazione a Flick in cui 40 deputati di Forza Italia reclamano un'immediata azione disciplinare e la sospensione dall'ufficio per la Boccassini, nonché un'ispezione urgente alla Procura di Milano. Pisanu attribuisce alla Boccassini .scorrettezze., condotta .fortemente inquietante., .comportamenti illegali verso indagati, colleghi e testimoni.; e sollecita la sua cacciata - Telesio Malaspina – 7/08/97

 

Chi si è trovato senza copione è stato Beppe Pisanu, nuova star estiva del Polo delle libertà. Con il capo alle Bermude, Pisanu era stato messo di guardia alla caserma vuota. E se la cavava come un sergente senza istruzioni. La lunga militanza democristiana gli permetteva di conferire un tono reciso a opinioni malferme […] Pisanu comincia a capire come mai, nella sua vicenda politica, Berlusconi abbia avuto più portavoci che opinioni. Tajani, Ferrara, Gawronsky, Pisanu: portare la voce di Berlusconi ai telegiornali significa farsi smentire in quarantotto ore. E riapparire, nei telegiornali, per effettuare, belli decisi, una conversione a U. Vietata dal codice della strada, normale nella pratica politica. Tanto, a quell'ora, i telespettatori sono tutti a prendere il Maalox. Emanuele Pirella – 11/09/97

 

…Pisanu, troppo zelo Malumore nel clan Berlusconi per i maldestri eccessi di zelo del capogruppo di Forza Italia alla Camera, Beppe Pisanu. Costui ha attaccato sguaiatamente il ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick, rimproverandogli di essere pusillanime nei confronti della Procura di Milano. Ma la violenza di Pisanu è stata tale da costringere il Pds a prendere le difese del Guardasigilli e ad aggiustare il tiro sul caso Previti, passando dallo sconcertante agnosticismo dei primi giorni alla denuncia della gravità delle accuse mosse da Francesco Saverio Borrelli e dai suoi sostituti all'avvocato del cavaliere 25/09/97- L’Espresso

 

Molti professionisti, commercianti e piccoli imprenditori, per esempio, disprezzano i colleghi che, come gli ex dc Beppe Pisanu e Publio Fiori, l'ex liberale Alfredo Biondi, l'ex radicale Marco Taradash o l'ex rifondatrice comunista Tiziana Maiolo, hanno abbandonato i partiti in cui militavano nella prima Repubblica per trovare riparo, dopo qualche peregrinazione, nel porto accogliente del Polo: li chiamano i Pigafetta della politica. Guido Quaranta – 4/12/97

 

Ma di Berlusconi a Cossiga non piacciono neppure i collaboratori e i consiglieri. Dice che il capo dei deputati di Forza Italia, Beppe Pisanu, non ha la minima influenza sul suo padrone perché non ha ancora raggiunto la condizione di liberto. Guido Quaranta – 8/10/98

 

Il nervosismo fa brutti scherzi. Ne sa qualcosa Beppe Pisanu, iracondo capogruppo di Forza Italia alla Camera. Giovedì 22 ottobre, nel colmo dell'indignazione per la nascita del governo D'Alema, Pisanu ha minacciato quella che gli pareva una brutale ritorsione: d'ora in poi, ha dichiarato, .anche la più piccola delle leggine dovrà passare al vaglio dell'aula.. L'idea era di impedire che alcune leggi vengano approvate dalle commissioni parlamentari in sede legislativa, senza cioè il voto d'assemblea. Perciò, ha tuonato Pisanu, .i capigruppo del Polo ritirano tutte le legislative finora concesse, e dicono no a ogni altra richiesta.. Ma è stata un'iniziativa balorda; e non soltanto perché è sempre una sciocchezza porsi come obiettivo il rallentamento dei lavori parlamentari. Il fatto è che dal meccanismo delle leggi approvate direttamente in commissione, finora, aveva tratto vantaggio proprio il Polo. Soltanto grazie a quella procedura abbreviata, per esempio, le commissioni Giustizia di Camera e Senato - scatenando i malumori di non pochi parlamentari dell'Ulivo - avevano potuto varare alla chetichella e in tempi rapidi tutta una serie di modifiche ai codici che a Silvio Berlusconi premevano moltissimo. Di conseguenza, la proposta di Pisanu è stata accolta dai gruppi parlamentari azzurri con molta freddezza e qualche sarcasmo. L’Espresso – 5/11/98

 

FORZA ITALIA Il congresso sono me Silvio Berlusconi continua a non capire bene i meccanismi di funzionamento di un partito che si vuole democratico. In Forza Italia decide da solo e spesso non si consulta neppure con i capigruppo parlamentari. Beppe Pisanu ed Enrico La Loggia hanno appreso dai giornali la notizia del nuovo congresso degli azzurri, previsto per maggio. I più maligni giustificano però il cavaliere: non si tratterà di un vero e proprio congresso, ma piuttosto di un espediente per sollecitare l'interesse dei mass media a un mese dalle elezioni europee. Un "one man show", appunto. L’Espresso – 11/02/99

Deaglio: "Uccidete la Democrazia" - Ultimi sviluppi

Prime mosse della procura di Roma dopo l'uscita del film di Deaglio - Saranno messi a confronto i verbali dei seggi con i dati arrivati al Viminale - Brogli elettorali, i giudici riconteranno le schede bianche
 
Bianche ROMA - Acquisire i verbali dei seggi per contare le schede bianche e, quindi, confrontare i dati con quelli arrivati al Viminale. E' la verifica che il pm Salvatore Vitello e il procuratore Giovanni Ferrara intendono fare nell'ambito del fascicolo aperto sui presunti brogli elettorali denunciati nel film "Uccidete la democrazia!", di Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio.

Il documentario, nel quale si ipotizza l'esistenza di un programma informatico che avrebbe trasformato alle ultime elezioni politiche le schede bianche in voti per Forza Italia, sarà visionato oggi dai magistrati che leggeranno quanto prima anche il libro "Il broglio", firmato da un anonimo "agente italiano".

Il fascicolo aperto dal pubblico ministero Vitello per il momento nell'intestazione non ha nessuna ipotesi di reato. Aldilà della inchiesta giudiziaria, che si preannuncia molto lunga e complessa (è attesa in procura l'annunciata querela dell'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu, contro Deaglio), l'eco dell'iniziativa dei magistrati ha fatto andare esaurite in breve tempo in edicola le copie del settimanale Il Diario che offre il dvd in allegato.


(24 novembre 2006) - Repubblica.it

Rettifica: il docufilm di Deaglio non è sequestrato, ma esaurito

Mi ha appena scritto la Segretaria di Deaglio, che gentilmente mi ha conservato una copia del DVD, informandomi che il DVD non è sequestrato, ma esaurito. Passerò a ritirarlo nel pomeriggio.

Un successone! Alla faccia di Pisanu e del Cipria!

DEAGLIO: SEQUESTRATA LA DEMOCRAZIA - Bloccato in edicola il docufilm di Deaglio e Cremagnani

Pisanu_6 ...LA MIA EDICOLANTE MI INFORMA CHE IL DVD DI DEAGLIO E' STATO BLOCCATO - MA COME! SE PISANU HA SOSTENUTO CHE ERA UNA BOIATA PAZZESCA! AVREBBERO POTUTO CHIEDERE NON IL SEQUESTRO, MA ADDIRITTURA LA DIFFUSIONE A SPESE DEL CENTRO-DESTRA, PER DIMOSTRARE LA FALSITA' DELLA ACCUSE "COMUNISTE"...

 

Pisanu: “Deaglio pagherà in giudizio” - “Durissimo il commento dell'ex ministro dell'Interno: “Affermazioni infondate, false e calunniose. L'inchiesta farà luce, Deaglio pagherà”

 

Roma, 23 novembre 2006 - «Sono assolutamente infondate, false e calunniose le affermazioni di un settimanale circa presunti brogli sui risultati delle ultime elezioni politiche. Per rendersene conto basterebbe una minima conoscenza delle norme che regolano le operazioni di scrutinio, di trasmissione dei dati e di proclamazione dei risultati»

 

 

Uccidetelademocrazia_6 È quanto afferma il senatore di Forza Italia Beppe Pisanu, ex ministro dell'Interno che aggiunge: «ben venga, comunque, l'iniziativa della Procura di Roma, perchè servirà sicuramente a cancellare anche il più remoto dei dubbi. Per parte mia ho già provveduto a dare mandato ai miei legali per tutelare in sede penale e civile i miei diritti, con la serena convinzione che il signor Deaglio pagherà in giudizio le gravissime offese che mi ha rivolto.

 

Eguale iniziativa assumerò nei confronti di chiunque alimenterà questo vergognoso polverone».

 

 

...noi bloggers siamo avvertiti... se "alimenteremo questo vergognoso polverone" l'ex piduista "assumerà eguale iniziativa"... dopo gli "avvertimenti" ai bloggers di Cuffaro, puntuali come la cometa arrivano quelli di Pisanu... Noi, da parte nostra, vogliamo "avvertire" Pisanu:  "..alimenteremo, alimenteremo..."

mercoledì 22 novembre 2006

Quando Arturo Diaconale creava un giornale dal titolo "L'Opinione delle Libertà" - Senza vergogna

Diaconale POLITICA . Costituito il nuovo direttivo di Forza Italia. Un nuovo direttivo romano per Forza Italia e' stato costituito, di intesa con il coordinatore regionale Tajani, dal responsabile provinciale Luigi Muratori nel quadro della ristrutturazione del movimento avviata dal presidente Berlusconi e dal coordinatore nazionale Antonio Claudio Scajola. Il direttivo, presieduto da Muratori, e' formato da Maurizio Bertucci, Paolo Barelli, Arturo Diaconale, Pietro Di Muccio, Paolo Pascucci, Bruno Romiti, Gianfranco Saraca, Giuseppe Siciliani e Cosimo Ventucci. Al direttore de "L' Opinione", Arturo Diaconale, e' stato affidato l' incarico di creare un' agenzia stampa per assicurare una migliore informazione tra i rappresentanti e gli elettori di Forza Italia e gli organi di informazione della Capitale

Corsera 22.11.1996

 

...poi Diaconale ha preso troppo alla lettera il suo compito, ed ha creato addirittura un giornale: "L'Opinione (delle Libertà)". Senza vergogna.

martedì 21 novembre 2006

Obiettivo raggiunto: abbiamo raccolto 1000 firme su petizione dell'assetto della TV

...in un momento indeterminato di questa notte, il signor Luciano Mastracci ha apposto la firma N° 1000 sulla nostra petizione su assetto TV e conflitto d'interessi. Complimenti al signor Mastracci, ma complimenti anche al Tafanus. E' infatti la prima volta, a mia memoria, che su un blog si riesce a raggiungere il traguardo delle 1000 firme su una qualsiasi petizione. Questo è un grande traguardo collettivo, perchè mi risulta che diversi bloggers abbiano attivamente fatto campagna per raccogliere adesioni alla nostra petizione...
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...ieri sera, per molte ore, la raccolta si era inchiodata a 998 firme: evidentemente molti aspettavano la firma 999 per poter avere il piacere simbolico di essere quelli che apponevano la firma n° 1000. Ora che il traguardo psicologico è stato superato, spero che si aggiungano altre 40/50 firme "di riserva", per tacitare coloro che hanno "scoperto" che qualche burlone si è firmato George Bush o Tony Blair. Nel frattempo, prepareremo la lettera da inviare a Gentiloni,  a Prodi e a tutti i parlamentari dell'Unione....

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Grazie a tutti!

lunedì 20 novembre 2006

Deaglio: Il docufilm sui brogli elettorali finisce in parlamento

Uccidetelademocrazia_1 Film di Deaglio sui brogli elettorali - E' scontro, il Polo attacca la Rai - Polemica dopo la partecipazione del giornalista a "In 1/2ora", la trasmissione di Lucia Annunziata, dove ha presentato un'inchiesta sui lati oscuri del voto di aprile - Landolfi: "Disinformazione faziosa, tesi eversive e verità di parte" - Giulietti: "Proietteremo il documentario a Montecitorio"

ROMA - Nel mirino "una lunga intervista senza contraddittorio", "una tesi assurda e falsa", e il servizio pubblico. Questi i cardini intorno ai quali gira la polemica animata dalla partecipazione di Enrico Deaglio al programma di RaiTre In 1/2ora, condotto da Lucia Annunziata. Il giornalista ha parlato del film-inchiesta Uccidete la democrazia - realizzato con Beppe Cremagnani, regia di Ruben H. Oliva, in edicola venerdì 24 - in cui si sostiene che il voto del 9 e 10 aprile avrebbe subìto delle manomissioni attraverso una gestione poco chiara delle schede bianche. Nel corso dell'intervista, fra l'altro, Deaglio ha chiamato direttamente in causa l'allora ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu: "Dovrebbe dire perché le schede bianche sono inspiegabilmente crollate da un milione e 700mila a 400mila". La Cdl contesta le tesi di "un film pieno di menzogne" e chiede un intervento urgente del Parlamento, RaiTre viene accusata di "faziosità e collateralismo". E Giuseppe Giulietti, dell'associazione Articolo 21, annuncia: "Faremo vedere il documentario a Montecitorio".
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Deaglio_1 Deaglio ha riferito che, esaminando i dati delle precedenti elezioni, provincia per provincia, il numero delle schede bianche è differente a seconda delle regioni e delle province. "Questa volta, le schede bianche non solo sono crollate, ma stanno tutte in una percentuale tra l'1 e il 2%. Non c'è un solo posto dove siano aumentate". Le riduzioni "non seguono un criterio logico, sono tutte schiacciate tra l'1 e il 2%. Questo è impossibile". Tutti questi dubbi "possono essere spiegati dal principale protagonista di quella notte: Beppe Pisanu".

Replica Annunziata: chi può dimostrare che non sia stata la sinistra ad architettare il meccanismo? "Il problema - risponde Deaglio - è che la sinistra avrebbe dovuto essere infiltrata dappertutto, perché la cosa avviene tra le prefetture e il ministero dell'Interno, che non era guidato dalla sinistra. Ora, però il Viminale è guidato dalla sinistra, da Giuliano Amato, e mi colpisce che non forniscano dati su quanto accaduto".
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Parla di "patacca, spacciata per moneta buona, coniata da un professionista del giornalismo Pisanu_4 militante" il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Mario Landolfi, che accusa RaiTre di aver superato "il livello di decenza oltre il quale la faziosità diviene disinformazione, e la cordialità con il governo amico sfocia in aperto collateralismo. Senza che un esponente della parte politica accusata potesse replicare" [...]
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Una "tesi assurda e falsa", quella del film, secondo Gregorio Fontana di Forza Italia, e quanto sostenuto da Deaglio è "impossibile" poiché "il ministero dell'Interno non può intervenire, è compito dei magistrati delle Corti d'appello e della Cassazione la raccolta, il conteggio e la proclamazione dei dati delle elezioni". "Nessuno contesta la libertà di Deaglio di avanzare tesi sgangherate e fantasiose - aggiunge - il problema è che, davanti ad accuse fatte sul servizio pubblico, le istituzioni devono rispondere facendo la propria parte".
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Previti_berlusconi Alle critiche replica il diessino Giuseppe Giulietti: Uccidete la democrazia sarà proposto, in anteprima nazionale, mercoledì 22 nella sala conferenze di Montecitorio. Un'iniziativa di un gruppo di parlamentari di diverse aree politiche del centrosinistra. "E' singolare - osserva Giulietti - che il servizio d'ordine della Cdl sia intervenuto in modo pesante, che si levino gli strali dopo che per settimane, dopo il voto, Berlusconi ha parlato di brogli che avrebbero penalizzato il centrodestra, e che si accolga in modo diverso il fatto che l'ipotesi di brogli non sia più a scapito del centrodestra ma del centrosinistra".

(19 novembre 2006) - Repubblica.it

Non hanno aspettato neanche un'ora. Non erano ancora terminati i titoli di coda dell'intervista a Deaglio, che già alla Camera il MinCulPop fascista era scatenato contro la Annunziata e contro Deaglio. Scatenati sul "metodo", perchè Deaglio era stato intervistato "senza contraddittorio", non sul merito, visto che nessuno ha ancora visto il documentario. Il giorno prima Pisanu era stato intervistato senza contraddittorio, aveva affermato senza contraddittorio che il documentario era una boiata, aggiungendo che non lo aveva visto e che non lo avrebbe mai visto, perchè tanto era una boiata. Nessuno,  a destra o a sinistra, aveva protestato per l'intervista "senza contraddittorio". Comunque Pisanu era riuscito, in pochi minuti, a riaffermare la propria natura di statista della P2, e la sua elevata statura di scienziato della politica: giudicare "a prescindere" quello che non si conosce. Tanto per mettere le manine avanti...

domenica 19 novembre 2006

DVD di Deaglio e Cremagnani in uscita il 24 Novembre

Uccidetelademocrazia

CORRIERE DELLA SERA

Contro una "bufala, anzi una calunnia, un tentativo di depistaggio, interverranno gli avvocati di Forza Italia". Non poteva essere più duro ieri mattina Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, dopo aver letto le anticipazioni del Corriere sul film di Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani, "Uccidete la democrazia", che uscirà il 24 novembre con "diario" e nel quale si ricostruiscono presunti brogli della Cdl nelle Politiche del 9 aprile. "E' un film - ha accusato Bonaiuti - che ribalta la verità e dietro al quale c'è una forte carica ideologica. Niente di quello che viene raccontato è infatti mai avvenuto: telefonate, liti, grida, riunioni nella notte, imbrogli informatici... Proprio per queste inverosimiglianze, il film appare come un tentativo i depistaggio: perché se brogli ci sono stati - e lo accerterà la commissione d'inchiesta voluta proprio da noi - non sono certo venuti da parte nostra".

Lapidario, in serata, l'allora ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu: "Più che fantapolitica, sono fantascempiaggini che possono essere concepite solo da chi non riconosce nulla delle leggi che regolano l'esercizio del voto, scrutini e proclamazioni dei risultati". Querelerà per diffamazione? "Mah, si dicono tante stupidaggini al mondo - ha risposto - una più o una in meno che differenza fa?".

A Bonaiuti ha replicato Dorina Bianchi, Margherita: "Sono gli italiani ad attendere chiarezza, ma dalla magistratura. Attendono ancora che Pisanu spieghi i motivi della sua irrituale fuga dal Viminale per recarsi nella casa privata di Berlusconi, in pieno spoglio dei voti".

E Pierluigi Castagnetti, vicepresidente alla Camera: "Se lo riterrà opportuno, la magistratura avrà modo di comprendere cosa avvenne nella notte delle elezioni. Fatto sta che il continuo prolungarsi degli spogli aveva allarmato un po' tutti noi dell'opposizione. Quei continui ritardi concentrati in particolari aree del Paese sembravano studiati e questo ci insospettiva. Così si decise di allarmare tutti i nostri deputati". Il DVD, per chi avesse problemi a trovarlo in edicola, può essere ordinato via Internet al seguente link:

                           http://www.uccidetelademocrazia.com/index.php?
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Comunque vada a finire, noi del Tafanus siamo orgogliosi di aver sentito, forse per primi nel mondo dei bloggers, un nauseabondo odore di bruciato, mentre ancora lo spoglio era in corso. Siamo grati a Deaglio di aver fatto questo straordinario lavoro, e non mancheremo di fornire il nostro modesto supporto al successo della sua iniziativa.
 

venerdì 17 novembre 2006

Fini caccia Storace. Vuole rimandarlo a fare l'autista di un autobus di linea?

BREAKING NEWS

Storace, scontro con Fini: messo fuori dall'esecutivo di An - L'ex governatore del Lazio: "Roba da manuale della democrazia" 

Storace_8 ROMA - E' di nuovo scontro fra Storace e Fini. L'ex ministro della Salute, infatti, è stato messo fuori dall'esecutivo e dalla direzione nazionale di An. E sostiene di averlo appreso dal sito internet del partito. "La sostanza è che non si ha più la fiducia di Fini perchè se ne critica la linea. Roba da manuale della democrazia" dice l'ex governatore del Lazio.

Suscitando la replica dei vertici di An: "L'esecutivo del partito è un organo fiduciario nominato dal presidente nazionale e le posizioni di Storace, in dichiarato dissenso con la linea del partito, dimostrano il venir meno del rapporto fiduciario con il presidente del partito". Più dirette le parole che Fini avrebbe consegnato ai suo collaboratori: "Ha voluto fare il presidente della Regione e l'ho appoggiato, ha voluto fare il ministro e ho detto di sì, non riesco a capire cosa vuole Storace" [...]

...che voglia tornare a guidare un autobus di linea sulle strade della sua Ciociaria?...
(17 novembre 2006)

giovedì 16 novembre 2006

Fascisti Naturali - Gli eroi del "10 contro 1, possibilmente disabile

LA VIOLENZA DEL BRANCO: Picchiò il disabile e ora chiede scusa - 'Mi metto in ginocchio davanti a lui'

Uno dei quattro minorenni indagati a Torino per il pestaggio di un giovane disabile a scuola, ha cercato di chiedere perdono. "Non mi scuso, mi inchino... quando uno fa certe cose non se ne rende conto... Intanto spunta un secondo video messo sotto sequestro dalla magistratura
 
 
LA VIOLENZA DEL BRANCO TORINO 16 novembre 2006 _ Uno dei quattro minorenni indagati a Torino per il pestaggio di un giovane disabile a scuola, ha cercato di chiedere perdono. "Non mi scuso, mi inchino... quando uno fa certe cose non se ne rende conto...", ha detto. Lui, come gli altri compagni, non fanno che ripetere di fronte agli inquirenti il proprio pentimento, ma nei loro confronti è scattata l'accusa di violenza privata: rischiano 4 anni di carcere. A questo punto, però, occorre che la procura verifichi le responsabilità di ognuno dei giovani, tutti proveniente da famiglie agiate. (...insomma, nopn hanno neanche l'alibi del "disagio sociale"...) Insomma, chi ha picchiato, chi ha filmato, chi ha montato il video e chi l'ha messo su internet. Lui, il sedicenne con gravi handicap fisici e psichici, non è andato a scuola e difficilmente tornerà in quell'istituto tecnico alla periferia del capoluogo piemontese. I genitori hanno intenzione di costituirsi parte lesa e stanno facendo tutto il possibile per garantirgli un futuro sereno. Non vogliono raccontare la brutta esperienza che stanno vivendo, anche se hanno già fatto sapere che non rimanderanno loro figlio in quella scuola. Solo il fratello ammette che c'era qualcosa che non andava: "Lui ce lo diceva, che in classe c'erano dei monelli..." [...]
Quotidianonet_3
 
 
 
...non tutti i vigliacchi sono nazifascisti, ma tutti i nazifascisti sono vigliacchi..." ...l'Arditismo del "dieci contro uno", possibilmente disabile. Poi, quando li becchi, strisciano e chiedono perdono... Mandateli in galera: forse è l'unico luogo di cura che funziona per i fascisti... al ragazzo down ed ai suoi familiari tutta la nostra solidarietà, per quel poco che serve...

mercoledì 15 novembre 2006

Pisanu nega brogli elettorali e attacca Deaglio

Pisannu_robocop ...in questo momento è terminata una insulsa intervista di Radio Radicale a Pisanu: praticamente un comizio, nel quale Pisanu ha detto che:

-1) sarebbe stato stupido imbrogliare per essere scoperti il giorno dopo;

-2) a tutela della regolarità delle elezioni ci sono i presidenti dei seggi, estratti a sorte da "appositi elenchi"...

-3) non c'è niente di strano che il Ministro degli Interni sparisca dal ministero nella notte dei contestati spogli per "passare la nottata" in via Grazioli.


Ovviamente Radio Radicale si è guardata bene dal fare le seguenti domande:

-a) come si spiega l'andamento "anomalo" (a dir poco) dello spoglio?

-b) è successo a tutti i suoi predecessori - ministri di passare le ore calde fuori dal ministero, a casa del loro "segretario"?

-c) era opportuno che fosse il figliolo, senza gara d'appalto, a gestire un lavoretto da 64 miliardi di lire?


Infine, ha aggiunto che non ha visto e non vedrà il DVD di Deaglio. Ecco un altro che, come il nostro amico di "scheggedivetro", ha giudicato il lavoro di Deaglio "una boiata" senza averlo visto. Che sia una malattia congenita della Destra? ...o magari la preoccupazione che a vedere un DVD poi ci sarebbe anche l'obbligo di commentarlo nel merito?

Povera Italia! attendiamo commenti da "scheggedivetro"...

domenica 12 novembre 2006

E Silvio Bunga Bunga ordina: "Santoro, si contenga!"

Santoro_1 Annozero: Berlusconi protesta con Santoro e Petruccioli

(Fonte: Kataweb)

Silvio Berlusconi ieri sera ha telefonato alla redazione di “Annozero”, chiedendo che Michele Santoro leggesse una precisazione sui contenuti della trasmissione e alcune affermazioni del suo conduttore, ma Santoro non ha dato corso alla richiesta.

A squillare è stato poi il telefono di casa Petruccioli: al presidente della Rai il leader di FI ha rinnovato le sue proteste per la trasmissione e ha sottolineato che la sua conseguente richiesta era stata respinta. A riferire della seconda telefonata è stato lo stesso Petruccioli, durante la seduta di questa mattina del Cda di viale Mazzini. Quanto invece alla telefonata in trasmissione, sembra che Santoro si sia rifiutato anche di colloquiare con Berlusconi. Tutto questo ha quindi spinto il Cavaliere a chiamare Petruccioli, preannunciando che la vicenda sarebbe finita in commissione di Vigilanza ed anche il ricorso alle vie legali.

Berlusconi_banditi2_3 Forse qualcuno (magari il fedele Confalonieri), dovrebbe affrettarsi a spiegare al Cipria che la RAI non appartiene a Mediaset, che Santoro non è un suo impiegato, e che lui stesso non è più il Pres. del Cons., ammesso che questo possa significare qualcosa. Quest'uomo ha perso il senso della misura (che forse non ha mai avuto in dosi eccessive), e noi sttiamo facendo di tutto per ritrovarcelo a Palazzo Chigi...

Tafanus

Nassiriya: una brutta storia, finita così...

Nas11 ...alle 10,40 del 12 novembre 2003 un’autocisterna carica di esplosivo arriva, indisturbata, accanto alla palazzina di Nassiriya dove ha sede il contingente italiano, ed esplode. E’ strage. Muoiono, a scelta, 17, o 19, o 28 persone. Dipende da chi ne parla: se ne parlano i militari, sono morti 17 soldati italiani (12 carabinieri e 5 soldati dell’esercito); se ne parla qualcuno più attento, aggiunge 2 civili italiani; infine, se ne parla qualcuno per il quale i morti sono morti, qualsiasi divisa o abito da lavoro indossino, e di qualsiasi nazionalità siano, allora ci si ricorda anche di 9 morti iracheni.

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Oggi sono passati tre anni da quel giorno, e possiamo tentare di parlare freddamente del perchè siano arrivati a Nassiriya, del perchè siano morti, del perchè gli altri non siano ancora tornati a casa. Possiamo anche tentare di fare un bilancio sulla (molto) eventuale utilità del loro soggiorno in Iraq.

 

Nas08Nassiriya, una missione all'ombra del petrolio

In un documento datato 11 novembre 2004, un anno dopo la strage di Nassiriya (12 novembre 2003), che il ministro degli Esteri Franco Frattini inviò alla Camera, venivano riassunti i motivi che sono alla base della partecipazione italiana alle missioni militari all'estero, ed in special modo in Iraq. La Farnesina, in sintesi, spiegava che «l'impegno italiano per la sicurezza internazionale» è determinato da «un calcolo razionale del nostro interesse». A pagina 2 questa filosofia viene ulteriormente specificata: il ministro Frattini spiega che «il nostro impegno nelle missioni di pace rappresenta un solido investimento» e che, di conseguenza, «possiamo attenderci considerevoli benefici economici dalla stabilizzazione di regioni sensibili per i nostri approvvigionamenti e per le prospettive di apertura di nuovi mercati e di nuove aree di collaborazione». A quali approvvigionamenti si riferisce il ministro degli Esteri, oggi commissario europeo?

Nas01 Secondo un'inchiesta pubblicata dal settimanale Diario e trasmessa su Raitre (l'autore è Sigfrido Ranucci di Rainews24) l'interesse dell'Italia in Iraq è «l'oro nero», il petrolio del quale il paese mediorientale possiede il secondo giacimento al mondo. Mai, nei tanti dibattiti parlamentari che si sono tenuti da due anni a questa parte, il governo non ha mai citato il petrolio tra le ragioni che hanno portato alla decisione di inviare le truppe a Nassiriya. Fin dagli esordi della spedizione (alle Camere se ne parlò per la prima volta il 14 e 15 aprile 2003, pochi giorni dopo la caduta di Baghdad) Frattini, e successivamente Fini, hanno solo ed esclusivamente parlato di «iniziativa umanitaria». Secondo l'inchiesta pochi giorni prima dell'inizio dell'attacco anglo-americano contro l'Iraq di Saddam il governo italiano aveva ricevuto un voluminoso dossier redatto dal professor Giuseppe Cassano, docente di statistica economica a Teramo, per conto del ministero delle attività produttive. L'analisi dello studioso era iniziata sei mesi prima della guerra e aveva come oggetto le opportunità che si offrivano all'Italia di sfruttare le risorse petrolifere irachene.

Il relatore è convinto che l'Italia possa puntare sui «giacimenti di Halfaya e Nassiriya». Sul fatto che l'Eni avesse raggiunto, come altre aziende e governi europei, un accordo con gli iracheni non vi sono dubbi. Di questo parlano anche i documenti citati nel rapporto sull'energia che Bush ebbe dal suo vice Cheney all'inizio del suo primo mandato. Viene citato un accordo, datato 1997, e realizzato tra gli iracheni da un lato e le compagnie Eni e Repsol (Spagna) dall'altro per lo sfruttamento di immense riserve, varianti tra i 2,5 e i 4 Nas06_1 miliardi di barili. Tra la metà degli anni novanta ed il 2000 (come conferma l'ex dirigente Eni Benito Li Vigni) l'Eni aveva dunque raggiunto un'intesa con Baghdad che però (come per altri accordi realizzati coi i russi ed altri paesi occidentali) non si tramutò nello sfruttamento dei pozzi perché Saddam pretendeva come contropartita la fine dell'embargo che solo gli americani erano in grado di decretare. Il professor Cassano, nel dossier consegnato al governo, guarda però al «dopo Saddam» ipotizzando che, a guerra conclusa, vi sarà dapprima una «fase emergenziale» e quindi si aprirà la corsa per la ricostruzione.

La «seconda fase - scrive il relatore - sarà più interessante della prima». Come abbiano appreso da una fonte diplomatica funzionari dell'Eni si sono recati a Nassiriya «ma solo per brevi periodi» e, anche se gli americani sono orientati a confermare i contratti realizzati ai tempi di Saddam, le condizioni di sicurezza non hanno finora permesso l'avvio della ricostruzione. A Nassiriya vi è una grande raffineria nella quale sono in funzione impianti relativamente moderni realizzati dai russi negli anni settanta, ma la produzione è modesta. Il documento del professor Cassano dimostra dunque, prove alla mano, che poche settimane prima della guerra e fin dalla metà degli anni novanta il governo italiano e l'Eni avevano puntato gli occhi sul petrolio di Nassiriya. Mentre, in Parlamento, Frattini chiedeva voti per la «missione umanitaria», nei cassetti della Farnesina c'erano già i piani per «solidi investimenti» e soprattutto per garantire «i nostri approvvigionamenti».

 

Nas04 Tutto così faciile... ma perchè eravamo proprio in quel posto? Il palazzo che alloggiava la base “Maestrale” era l’ex sede della Camera di Commercio, ed era quanto di più facile da attaccare. Gli italiani l’avevano ereditata dai marines americani, che generosamente gliela avevano passata (forse addirittura gratis...) Col senno di poi, ma non solo, era quanto di più indifendibile si potesse immaginare. Arrivando in Iraq, colpiva l’assetto di guerra della capitale, le lunghe file di pannelli di cemento “texas” alti nove metri che avvolgevano tutti gli obiettivi sensibili, compreso il “Palestine”. A Nassiriya invece solo mucchi di Hesco Bastion, sacchi riempiti di sabbia o di sassi e avvolti da una rete di acciaio. La strada che fiancheggiava la base “Maestrale” era chiusa a metà. Solo la carreggiata più vicina all’edificio era inaccessibile. Quelle riportate di seguito sono le dichiarazioni del comandante dell’Arma, il generale Guido Bellini, nell’immediatezza dei fatti: 

“Contro un’onda d’urto del genere – calcolava il numero uno dei carabinieri - forse sarebbe stato necessario uno spazio vuoto di duecento metri”. Da chi erano state scelte le due basi? “Ci sono state consegnate dai marines. Noi abbiamo potenziato i distanziamenti e abbiamo elevato la difesa passiva…ora sarà migliorata la difesa passiva di questa area. E il ponte (sull’Eufrate percorso dalla cisterna - bomba ndr.) resterà chiuso”. Perché queste precauzioni non sono state prese prima? “La presenza dei carabinieri all’interno della comunità di Nas09Nassiriya è una scelta strategica fatta di concerto con il comando inglese…continueremo il nostro servizio fra la gente e per la comunità. Il blocco del ponte ci fu impedito dal comando inglese della divisione che lo considerava una misura impopolare”. Il tenente colonnello Gino Micale, vicecomandante della M.S.U., ammette: “L’assetto è stato il frutto di un compromesso, il migliore possibile”. Circolò subito dopo l’attentato la voce che un notabile di Nassiriya avesse avvertito i militari italiani degli strani movimenti di una cisterna. I vertici della “Missione Antica Babilonia” hanno sempre negato di aver avuto segnalazioni specifiche di pericoli imminenti. Un sopravvissuto, il maresciallo Gaetano Vultaggio, ha rilasciato di recente a “News” questa sibillina dichiarazione: “ Diciamo che ho saputo che lo sapevano”... Dunque noi eravamo lì per un mix di sottovalutazione del rischio (ricordate? La “ggente” vi cuole bene...) e di vassallaggio ai comandi anglo-americani, ai quali non abbiamo mai detto un solo no. Gli inglesi ci avevano spiegato che era opportuno vivere la vita di Nassiriya, ma hanno preferito che a farlo fossero gli italiani: c’est plus facile....

Nas07

LO STUDIO DELL’OPERAZIONE

Rileggere ora le motivazioni che hanno spinto Haraz a scegliere l’obiettivo è un esercizio utile e raggelante. Il suo braccio destro Haji Thamer è passato per caso da Nassiriya e ha visto una bandiera italiana su un edificio. Nasce così l’idea di colpire il governo Berlusconi per il suo appoggio alla Coalizione dei Volonterosi. Ai primi di ottobre i due fanno un sopralluogo. Haraz è colpito dalla facilità dell’impresa.

Il 13 marzo del 2005 ha dettato a verbale: “Non riuscivamo a capacitarci della inverosimile situazione logistica degli italiani. La loro base, ubicata al centro della città, era divisa in due parti. Le misure di sicurezza erano scarse. Chiunque avrebbe potuto attaccare, visto che la strada di accesso era molto facile”. Il piano prende forma. Haraz e Thamer pensano di colpire la sede della Autorità provvisoria di Coalizione e la “Maestrale”.

Dentro un vecchio mezzo dell’esercito iracheno il capo delle operazioni di “Qaidat al Jihad fil bilad al Rafidain” ossia la “Base della guerra santa nella terra fra i due fiumi”, la succursale irachena di Al Qaeda, ha fatto stipare tre tonnellate e mezzo di esplosivo del tipo Tnt e Cnc e 50 razzi da 135 e da 155 millimetri. L’uomo si chiama Said Mahmoud Abdelaziz Haraz , è nato il 12 agosto 1969 a Qaneqin, nella provincia irachena di Diyala, a nord est di Bagdad. Voleva radere a zero il palazzo che ospitava la “Maestrale”. Non c’è riuscito per puro caso. Belgacem Bellil, il kamikaze alla guida del mezzo, un algerino trapiantato in Spagna, ha cominciato a sparare qualche decina di metri prima di piombare sull’obiettivo.
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I tiratori scelti appostati sul tetto del palazzo e quelli della base “Libeccio”, Il comando della M.S.U. sulla riva occidentale dell’Eufrate, rispondono al fuoco. La cisterna esplode poco dopo aver superato la sbarra del passo carraio.

Nas12LA RICOSTRUZIONE. Un camion forza il posto di blocco all'entrata della base e prosegue la sua corsa sino alla palazzina di tre piani che ospitava il dipartimento logistico italiano. C'è una sparatoria. Dietro al camion irrompe l'autobomba che finisce la sua corsa esplodendo e causando l'inferno. In tarda serata il generale Giorgio Cornacchione, comandante del contingente italiano, spiegherà che a compiere l' attentato sono stati "quattro kamikaze" su due veicoli con a bordo tra i 150 ed i 300 chili di esplosivo. Gli attentatori sono stati inizialmente "fermati da difese esterne", costituiti da reti e fili spinati. "Ma il quantitativo di esplosivo - ha detto il generale - era così potente da aver distrutto quasi completamente la palazzina".

L'esplosione è potentissima, fa crollare gran parte dell'edificio e danneggia una seconda palazzina dove ha sede il comando. I vetri delle finestre del complesso vanno in frantumi. Nel cortile davanti alla palazzina molti mezzi militari prendono fuoco. In fiamme anche il deposito delle munizioni, da cui provengono forti esplosioni. Il traffico nella zona circostante è in tilt, mentre la popolazione scende in strada in preda al panico.

I primi a parlare di attentato suicida sono i giornalisti della tv araba Al Jazeera che ipotizzano uno o due mezzi impiegati dai kamikaze. La base colpita, ribattezzata "Animal House" si trova nella vecchia sede della Camera di Commercio, sulle rive del fiume Eufrate. Nell'esplosione sono andati distrutti anche gli uffici di un edificio dove ha sede una Ong americana, la International Medical Corps, attiva nella zona da circa sei mesi. Tra il personale della Ong vi sono almeno altri 10 feriti, tra cui lo stesso coordinatore, il britannico Ewmar Tiangle. Gli italiani avevano già dovuto affrontare episodi di ostilità a Nassiriya lo scorso settembre. Disordini erano esplosi durante il pagamento degli stipendi ad ex militari iracheni. (12 novembre 2003)

Nassiriya... quando i bravi ragazzi italiani giocavavo al tiro a segno...

Berlusconi: "Non ci ritireremo; in Iraq proseguiamo la missione"

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Scemo_e_cretino2_2 "La nostra missione umanitaria in Iraq continua nell'ambito di una grande organizzazione quale è l'Onu". Silvio Berlusconi, parlando in diretta telefonica a "Buona Domenica" ha ribadito che l'Italia non si ritirerà dall'Iraq ricordando che il nostro paese "non ha partecipato ad azioni di guerra" perche é solo quando la guerra "si è chiusa" è stato deciso, con un voto parlamentare, di "inviare i nostri soldati".

Tanto per illustrare quanto affermato da Berlusconi, un anno dopo questa affermazione apodittica arriva la “battaglia dei ponti”, ed arrivano le immagini, trasmesse da RaiNews24 ma rifiutate dai canali analogici RAI e da Mediaset, che mostrano all’opera i “nostri ragazzi” del reggimento Tuscania, impegnati a fare il tiro a segno contro iracheni inermi, e a volte forse già feriti, con fucili di precisione e mitragliatrici che si inceppano. Il grido di guerra di uno di questi “portatori di democrazia”?

...cazzo, Luca, quello si muove ancora... annichiliscilo...

Il filmato rifiutato da tutti sarà trasmesso solo a notte fonfa da RaiNews24, ma finirà sul web: per fortuna che c’è Internet... Il filmato può essere visto al link che segue, con Windows Media Pl. Dovrebbe essere proiettato in tutte le scuole...

"Nassiriya agosto 2004, un giorno di guerra"

A Nassirya si svolge la terza battaglia dei "ponti". Nel combattimento furono impegnati carabinieri paracadutisti del reggimento Tuscania, elementi della seconda brigata mobile e dei bersaglieri . Non riteniamo di commentare queste immagini che offriamo agli spettatori per il loro indiscutibile valore documentario. Corsera 08 dicembre 2005

Fedebandana_1 Mediaset ferma il film di Nassiriya - Doveva essere trasmesso da Le Iene. Comunicato dell'azienda: «Rappresentazione dei soldati diversa dalla realtà di ogni giorno» 

Traduzione: quello che si vede nel filmato non può essere revocato in dubbio, però non lo trasmettiamo perchè non è che tutti i santi giorni “i nostri ragazzi” facciano il tiro a segno sparando addosso agli iracheni... diamine, noi siamo in Iraq in “missione umanitaria”...

Il filmato, girato da un soldato italiano durante la battaglia dei ponti a Nassiriya nell'agosto del 2004, e trasmesso da RaiNews24, non è stato invece mandato in onda nella puntata de Le Iene. «Si tratta - è scritto in un comunicato dell'azienda - di immagini molto confuse dei nostri soldati sotto attacco (sotto attacco???), commentate da un rappresentante di un'organizzazione denominata osservatorio militare difesa in modo non conforme agli standard giornalistici dell'azienda (...e quali sono questi “standard”, quelli di Emilio Fede & Paolo Liguori?), che danno una rappresentazione della presenza in Iraq dei militari italiani lontana dalla realtà di ogni giorno».

Tuscania LE IMMAGINI - Il filmato intero dura quasi dodici minuti, comincia quando il sole è alto e si conclude con il buio, con il sottofondo di voci e urla, di inviti a «annichilire un nemico forse ferito e a stare attenti a non coinvolgere altri italiani». Grida e dialoghi sottolineati da detonazioni secche e l' eco di lunghe raffiche. E' il resoconto di alcune fasi della «battaglia dei ponti» che, nell' agosto dello scorso anno, vide impegnati militari italiani contro miliziani sciiti che, a Nassiriya, cercavano di conquistare il controllo di punti nevralgici della città. Nel presentare il filmato, Rai New 24 ha indicato in unità dei carabinieri, dei bersaglieri e in militari della Seconda brigata mobile i soldati italiani impegnati.

I DIALOGHI TRA I MILITARI - Il «sonoro» in presa diretta dei militari è un susseguirsi di indicazioni: «Non sprecate munizioni», «Cosa c'ha in mano?», «Guarda come si muove, il bastardo». Ma anche di avvertimenti: «Ci sono gli italiani, lì sotto», dice qualcuno per sollecitare attenzione a non indirizzare il fuoco dove c' erano postazioni di nostri militari. Qualcuno, poi, per chiedere maggiore prudenza chiede agli altri militari, che vedono in lontananza un uomo spostarsi, «ma siamo sicuri che non sia il nostro?». E ci sono anche incitamenti, quando qualcuno sollecita a neutralizzare un miliziano che apparentemente è a terra ferito. «Annichiliscilo, Luca», è il grido che si sente e non si capisce a quale dei militari che imbracciano un fucile di precisione sia rivolto. Poi, più tardi, quando la radio fa rimbalzare la notizia che il cecchino è stato «annichilito» i commenti sono di soddisfazione e tutti rivolti a Luca, che, all' inizio del filmato, viene «accreditato» di «averne appena fatto fuori due».

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