domenica 31 dicembre 2006

sabato 30 dicembre 2006

...auguri che vanno e che vengono...

Marisarosa ..ieri ho ricevuto una bellissima e-mail di auguri da Rita & Carlo da Venezia; mi prendo la libertà di pubblicare parzialmente l'inizio, poi capirete perchè...

Carissimi Antonio e Marisa,
Ieri abbiamo ricevuto il vostro bellissimo biglietto di auguri con i due  francobolli di valore inestimabile, con tanto di timbro postale,  che io e Carlo  aggiungeremo  alla nostra  raccolta di oggetti "affettivamente preziosi".  Ci avete commossi! Per ricambiarvi vi vogliamo dedicare una calle di Venezia...(vedi allegato) sicuri che chi ha pensato a questo nome aveva in mente persone come voi, che sanno amare e farsi amare dagli amici [...]
Rita e Carlo

...ora, non vorremmo che pensaste che, improvvisamente impazziti, abbiamo affrancato un biglietto di auguri ai nostri amici con un prezioso "Gronchi rosa"... molto più semplicemente, abbiamo affrancato con un "Antonio & Marisa Rosa" Calle_amor_dei_amici

Tanto per farvi capire di cosa si tratta, non avendo sottomano un "Antonio & Marisa Rosa", pubblico il dettaglio di un "Silvio & Marisa Rosa", recentemente inviatoci da "anonimo", e regolarmente annullato dalle Poste Italiane.

Rita e Carlo ci hanno, in cambio, dedicato una calle veneziana, senza stare li a menarla tanto come con la storia di Craxi... ce l'hanno dedicata e basta. Noi ci prendiamo la libertà di estendere la dedica di Rita e Carlo a tutti i Tafani del mondo...

                                             BUON ANNO A TUTTI  !!!!!!!!!!!!!

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ED ANCHE QUEST'ANNO E’ ANDATO. COME SI DICE...L'ANNO PROSSIMO SARA’ MIGLIORE. VE LO AUGURO DI CUORE. BUON ANNO....DA BERLINO
TEODORO CERAULO

Grazie, Teodoro… Berlino, una città che adoro, e dove da studente universitario ho passato molti mesi (casetta a Charlottemburg, jazz tradizionale a Breitenbachplatz, jazz moderno al “Badewanne” nella Kudamm… chissà se è sparito tutto. Buon Anno anche a te

Taf

Buon Anno !!!!!! Grazie per le mail ... sempre precise , puntuali e pungenti...un grande lavoro !!!

Anna Freisa

Grazie a te, Anna; noi del Tafanus ricambiamo con molto affetto

Antonio Tafanus

Caro amico ricevo regolarmente (e con piacere) le tue "rassegne" che trovo molto serie e molto divertenti. Complimenti. Ti auguro che  il nuovo anno sia per te pieno di soddisfazioni e ricco di buoni risultati. Un abbraccio
Piero Chimient, Editore

Grazie anche a te, Piero; ho dato un’occhiata al tuo sito e al tuo catalogo: fantastico! A te il successo non mancherà

Tafanus

 

I miei più cari Auguri x un felice 2007 di pace gioia e salute

Erica

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Carissimi amici Tafani,

dal tempo lontano della mia infanzia, fino ad oggi, per quella cinquantina di volte, che mi riesce di ricordare, ogni fine anno si veniva a concludere con una specie di disprezzo per il vecchio moribondo anno e tanta, speranza per il nuovo. Anche quest’anno, il “vecchio” rischia di essere buttato senza misericordia in pattumiera, tra gli osanna e il tripudio per il “nuovo” ancora ignoto.

In tutti questi anni ho imparato a capire che “anni buoni” e “anni cattivi” sono, a consuntivo, sempre in relazione alle aspettative che ognuno di noi si era fatto in precedenza. Direi che a consuntivo, per noi Tafani, il 2006 è stato un anno stupendo, che merita di essere ricordato attraverso quei risultati che avevamo auspicato e che infine si sono realizzati:

 

  • Ci siamo liberati dal regime berlusconiano.
  • Il tafano ha raggiunto livelli di consultazione e di partecipazione superiori alle aspettative. Questo non come regalo del Cielo, ma è grazie alla intensa partecipazione di persone desiderose di ottenere un futuro migliore per il proprio Paese.
  • L’Italia ha riportato a casa i militari impegnati un una guerra assurda, risparmiando il nostro Paese, per quanto possibile, d’ora in poi, dalla complicità in una guerra d’aggressione, giustificata con sordide menzogne e scandalosa ipocrisia.
  • Abbiamo mangiato il panettone assieme ai nostri criticati, scazziati e fustigati rappresentanti, a cui tutto sommato non abbiamo mai lesinato il nostro appoggio.
  • E’ stata approvata, a dispetto di tutte le cassandre, la legge Finanziaria, che dovrebbe costituire la base di partenza per un rinnovamento economico e morale della società italiana.

 

Se poi ognuno di noi saprà riempire quest’anno in fin di vita, con i migliori ricordi di cui dispone, scoprirà che tutto sommato il 2006 è stato – per noi Tafani - un anno favoloso. Il mio augurio, per una volta diverso dal solito, pertanto, è che il 2007 continui su questa traiettoria proiettata nella giusta direzione.

Un brindisi all’amicizia e alla collaborazione .

Charly

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un 2007 pieno di salute e di allegria... e di nipotini! – bacioni

Marcella

 

Auguri a te. Che tu possa continuare a tempestare le nostre email per tanti tanti anni ancora ;

Ciao

Andrea
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Con l'anno nuovo rimarrete IL mio unico contatto Italiano: MI sono rotto Le palle a sentire e leggere ogni giorno e cento volte al giorno Le notizie sul Papa e compagni, e I loro comunicati e pareri-ordini su ogni possibile argomento. Ed ho disattivato tutti I canali Italiani compresa la storica rai3  che ormai si è adeguata e trasmette a tutto spiano Le vite dei papi e I miracoli ecc.. Perfino la Settimana Enigmistica é diventata  Settimana Mistica, che schifo! Qui is torna al medio evo, unico paese al mondo. Io non ci sto, meglio Le TV Canadesi o Tedesche o francesi o anche zulù. Che pena, siamo al disastro col berlusconismo senza Berlusconi, come fare a farsi restituire IL voto dal mortadella dell'indulto?  Per darlo a chi? A nessunoBah, auguri.

Romano Fioravera

 

 

 

 

venerdì 29 dicembre 2006

Quando scrive Oscar Giannino Asterisco

"Libbbero" (si fa per dire)
Quotidiano inDipendente diretto da Littorio Feltri
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di OSCAR GIANNINO*
 
Caro direttore, come sempre, ai lettori di Libero bisogna dire le cose come stanno, a costo di usare toni un po' spicci e fuori dalla melassa ingessata con cui i media italiani trattano spesso i politici del centrosinistra. E allora lo dico subito, e con un'espressione volutamente un po' forte. Poco istituzionale, molto colorita, ma secondo me appropriata: ieri, la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio è stata una gran fiera di balle. Diceva Mark Twain che una delle differenze principali tra un gatto e una bugia, è che un gatto ha soltanto nove vite. Le bugie ripetute ne hanno di più: e la dimostrazione ieri è puntualmente venuta da un gran maestro dell'arte, l'attuale presidente del Consiglio. Quando alla prima domanda una brava collega del Corriere della Sera ha chiesto a Prodi che cosa pensasse degli aspri dissensi che emergono nella sua maggioranza e nei vertici sindacali sul punto dell'annunciato intervento in materia previdenziale, a correzione del cosiddetto "scalone Maroni", Prodi ha ironizzato che lui di divisioni non ne vede, e che bisogna evitare artificiose drammatizzazioni.
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...dobbiamo confessarcelo: ormai Oscar Giannino* (proprio così: oscar giannino asterisco), è diventato un punto di riferimento per tutti noi. Quando vediamo un attaccapanni con su appeso uno spaventapasseri vestito con un gessato ricavato dalla fodera di un vecchio materasso, noi ci poniamo all'ascolto. Perchè Oscar Giannino Asterisco merita di essere ascoltato con estrema attenzione. Nell'attesa, ormai spasmodica, che dica qualcosa di sensato... Abbiamo tempo, ma non abbiamo secoli, a disposizione, solo anni.

mercoledì 27 dicembre 2006

Via Craxi o Craxi via? il craxista non ci sta..

Craxi_berlusconi …quale onore… giulianorob@libero.it mi scrive, e mi invia una lunga citazione dalla mia newsletter di oggi:

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“…periodicamente l'affaire Craxi, in Italia, riemerge come un fiume carsico, e la politica si schiera in maniera prevedibile: da una parte quelli che non rubavano, dall'altra quelli che rubavano. Questa volta con due clamorose eccezioni: Castagnetti e Caldarola. Gli allora "giustizialisti di destra" (Lega e AN, quelli che agitavano in aula cappi e manette) fanno quello che ci si attende che facciano. La lega dice e non dice, AN è per il si ma anche per il no: come dice La Russa: "...non promuoviamo, ma non ostacoliamo...". Fantastico. Non si poteva nascondere meglio sotto il tavolo […]

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...la palma della dichiarazione più idiota la assegniamo a Giovanardi (questo non è uno scoop), che associa Craxi e le sue ladrate a Togliatti e Gramsci che, se la memoria non ci inganna, non morirono miliardari...

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...e "il miglior amico"? quello che la TV?... quello per il quale Bettino tornò indietro da un incontro internazionale? Per ora tace, forse per via del pace-maker...

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...per quanto ci riguarda, si sa, siamo "giustizialisti", nel senso letterale del termini. Siamo convinti che ad uno che è morto in latitanza non si debbano intitolare né piazze, né strade, e neanche vicoletti. Piuttosto che "Via Craxi", meglio Craxi via...”

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Ma giulianorob non ci sta, e mi risponde quanto segue:

.Raggio_1
”…Voi  non siete giustizialisti  siete solo partigiani, e stupidi faziosi perche  gramisci (GRAMSCI) è una vittima di Togliatti e Togliatti ha le mani sporche di sangue, (;) la differenza  non è tra chi ruba o rubava e chi non ha rubato (:) quando Craxi disse alla camera (:) chei (CHI) non ha preso un finanziamento illecito alzi la mano nessuno la alzò; ma come pensate che si aiutava OLP o i democratici cileni, spagnoli o greci con le salamelle alla festa dell'Unità ? la discriminate è tra ladri bugiardi ed ipocriti e coloro che hanno posto il problema del finaziamento illecito alla politica  riconoscendo un costume o mal , di tutto il parlamento. e voi credetwe che oggi la destra e la sinistra non si finaziano illecitamente a cominciare da uno di sinistra si fa per dire come di pietro? un fatto è l'ironia un fatto è la falsificazione della realtà…”

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Caro Giulianorob, hai messo su un polpettone che più composito non avresti potuto: Craxi e Togliatti, Gramsci (anzi, gramisci), le tangenti e le “mani sporche di sangue”, le salamelle e Di Pietro… le uniche cose che pervicacemente ti rifiuti di trattare sono quelle accertate;

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-1) Craxi non è morto, come ormai sostenete solo tu, Stefania e la Margherita Boniver, “esule in terra straniera”: è morto latitante. Persino Andreotti, Previti, Dell’Utri, Totò Cuffaro, si sono fatti o si stanno facendo processare; Bettino, no.

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-2) Craxi non c’entra niente con Togliatti, e Togliatti non c’entra niente con “gramisci”; infine, Togliatti c’entra pochino coi crimini di Stalin: ecco cosa scrive di Togliatti Wikipedia:

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“…Grande protagonista del dopoguerra italiano, Togliatti fu spesso accusato dai suoi detrattori di aver taciuto i crimini dello stalinismo, anche se i suoi ultimi appunti sui rapporti tra socialismo e democrazia (il cosiddetto Memoriale di Yalta, dal nome della cittadina sul Mar Nero in cui Togliatti morì) mostrano un atteggiamento di forte indipendenza dal PCUS e di critica verso la degenerazione del regime sovietico…”

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Gramsci_manifesto2Quanto a Gramsci, qualsiasi biografia ti può spiegare che:

“…È nel novembre del ‘26 che, in seguito alle leggi speciali emendate dal parlamento fascista contro le opposizioni, Gramsci viene arrestato e condotto a Regina Cœli. Condannato a cinque anni di confino sull’isola di Ustica. [..] Alla fine di maggio del 1928 viene condannato a vent’anni quattro mesi e cinque giorni di reclusione. Nel luglio del 1929 viene trasferito nella colonia penale di Turi, nei pressi di Bari, per motivi di salute. Qui divide la cella con altri cinque detenuti politici. Nel 1929 ottiene il permesso di scrivere in cella e inizia la stesura dei Quaderni dal carcere. Intanto comincia a sostenere posizioni lontane da quelle dell’Internazionale, inimicandosi i detenuti comunisti.

Il 1931 è l’anno in cui le condizioni di Gramsci cominciano a peggiorare in maniera precipitosa e inarrestabile. Inizialmente viene trasferito in una cella individuale dove si dedica allo studio e al mantenimento dei contatti con parenti e amici. Ad agosto sarà vittima di una grave emorragia. Due anni dopo, per un ulteriore aggravarsi delle sue condizioni, viene trasferito nell’infermeria di Regina Cœli, e poi da qui in una clinica. Intanto falliscono i tentativi diplomatici fatti da Mosca per ottenere la sua liberazione. La vita in carcere è ulteriormente amareggiata dal deteriorarsi dei rapporti con il Pcd’I. Per questo motivo si trova totalmente isolato. Scrive in questo periodo: «Io sono stato abituato dalla vita isolata, che ho vissuto fino dalla fanciullezza, a nascondere i miei stati d'animo dietro una maschera di durezza o dietro un sorriso ironico».

Nel 1934 ottiene la libertà condizionata per motivi di salute. Quando però consegue la scarcerazione definitiva, nel 1937, le sue condizioni fisiche sono troppo compromesse. Morirà in un letto d’ospedale il 27 aprile dello stesso anno. Le sue ceneri sono conservate al Cimitero degli Inglesi, a Roma….”

Quali siano le associazioni logiche fra Craxi, Togliatti e Gramsci (anzi, gramisci) lo sapete solo tu e Giovanardi. Cosa c’entrino le salamele lo sappiamo tutti. Purtroppo a gramisci non trovarono alcun deposito miliardario nei paradisi fiscali, nessun camerier di Portofino che gli teneva aperto il sacco mentre lui lo riempiva, nessuna Enzina che ogni lunedì mattina riceveva i “depositanti in Piazza Duomo.

Rinoformica Che Craxi abbia chiamato come correi gli altri politici non mi frega una mazza: è stato l’unico a darsi alla latitanza, tutto il resto è noia; gli altri hanno affrontato i processi. Parliamo di fatti, amico; dei Giallombardo, di assessori ai cimiteri, dei Larini, delle Anie Pieroni, delle contesse, dei nani e delle ballerine. E parliamo dell’On. Formica (uno che vi era vicino, I suppose, il quale pronunciò la celeberrima frase: “… il convento è povero, ma i monaci sono ricchi…” per certificare che i soldi arrivavano, arrivavano, ma che al partito restavano le briciole, mentre ai “monaci” andava la polpa. Poi, se hai tempo e voglia, parlaci della “Legge Berlusconi”, e del perché il “Cuore”, giornale di sinistra, dedicava le sue micidiali copertine non a “tutti i partiti”, ma al 70% ai “socialisti di Craxi”, gli eredi di Matteotti, i cui più fedeli epigoni oggi sono alleati politicamente coi cuginetti di chi Matteotti ha ammazzato. Stiamo ai fatti, per una volta. E stiamo al fatto che “gramisci” si è fatto otto anni di galera per le sue idee, e che Bettino non si è fatto neanche otto minuti di galera per le sue ruberie. Parliamo di cose serie, vuoi?

martedì 26 dicembre 2006

Nigeria - Quando piove sul bagnato

Breaking News - Agenzia AGINIGERIA: ESPLODE OLEODOTTO - CENTINAIA di MORTI
 
(AGI) - Lagos, 26 dic. - E' di 500 morti il bilancio provvisorio di una spaventosa esplosione lungo un oleodotto danneggiato dai ladri di carburante a Lagos, in Nigeria. Centianaia di persone si erano precipitate per raccogliere fusti di carburante ad Abule Egba, un popoloso quartiere della citta' attraversato da una conduttura nella quale durante la notte i ladri avevano aperto una falla. Secondo un bilancio fornito dal direttore della Croce Rossa, Abiodun Orebiyi, le vittime accertate sono 14 e i feriti una trentina. Stando a fonti giornalistiche presenti sul posto, i morti accertati al momento sarebbero invece circa duecento; vi sono tuttavia decine e decine di persone che presentano ustioni gravissime, e il bilancio appare dunque destinato ad aggravarsi. I pompieri stanno lavorando a pieno regime per cercare di riportare sotto controllo l'incendio, scoppiato nella parte settentrionale della citta'. Le strade sarebbero ingombre di corpi esanimi e di detriti, invase dall'acqua e dalla schiuma ignifuga utilizzate dai soccorritori per soffocare le fiamme.
26 DIC 06 - 19,16

26 Dicembre 2004/26 dicembre 2006: due anni dallo tsunami in Indonesia.PER NON DIMENTICARE i 230.000 morti

Tsunamiphuket laRepubblica
Tsunami, 2 anni fa l'onda assassina. Un disastro che fece 230.000 morti - Prima il terremoto, poi l'onda anomala che travolse l'Indonesia - Un disastro da cui il sud-est asiatico non si è ancora ripreso
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Le 7:59 del 26 dicembre 2004: un terremoto di violenza inaudita - magnitudo 8,9 della scala Richter, il più forte degli ultimi 40 anni, con epicentro in mare aperto, al largo di Sumatra - colpì il sud-est asiatico.  La scossa provocò un maremoto e, quindi, un'onda anomala che, accumulando sempre maggiore potenza nella sua corsa, si abbattè dapprima sulle coste dello Sri Lanka, poi, via via, su quelle di Thailandia, Indonesia, India, Maldive e Malaysia, fino ad arrivare in Africa. Un massa imponente d'acqua, alta molti metri, che provocò morte e distruzione prima investendo le coste, e dopo, quando si ritirò verso il mare aperto trascinando con sè centinaia di persone. Il numero dei morti e dei dispersi provocati dallo tsunami è stato, secondo i dati dei governi dei Paesi coinvolti nella catastrofe, di 229.361. Wreckage_1

Il tributo più alto, in questo drammatico conteggio, è stato quello dell'Indonesia, con 131.934 morti e 37.066
dispersi. Poi lo Sri Lanka (35.322 tra morti e dispersi), la Thailandia (5.395 morti e 2.817 dispersi). I morti italiani furono 40.

Alle 9:25 del 26 dicembre le autorità dello Sri Lanka avevano già dichiarato lo stato di disastro nazionale. Alle 18:44, ora italiana, giungevano testimonianze drammatiche. In Thailandia, meta tradizionale del turismo occidentale e asiatico, l'isola di Phuket, resa famosa perché scelta come location di alcuni film di James Bond, apparve a un testimone "un disastro con tutti i ristoranti e i locali distrutti".
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Da un'altra isola, Koh Phi Phi, altrettanto famosa (per il film "The Beach" con Leonardo Di Caprio), un altro testimone, Mike Williams, disse: "Sentivamo urlare, mentre un'enorme onda saliva dal mare, invadeva la strada... decine di automobili venivano portate via come dei g
iocattoli. Era terrificante".
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Tsunami_vittime I bilanci si aggravarono di ora in ora. In Indonesia, dove le vittime accertate alla fine saranno oltre 130 mila, la provincia più colpita fu quella di Aceh. In India (più di 12 mila morti accertati) le aree più flagellate furono il Tamil Nadu con la capitale Madras, e quello dell'Andhra Pradesh, tutti e due nell'India meridionale, dove le vittime si sono avute soprattutto tra i pescatori. Con il calare della notte sull'Asia si parlava di 30.000 morti - la Croce rossa internazionale affermava di averne accertati 23.700 - e gli esperti già dicevano che il numero dei morti poteva essere di 100.000. Senza contare le eventuali vittime di epidemie. I turisti stranieri cercavano di lasciare i vari Paesi.
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Scene di caos si verificarono all'aeroporto di Phuket. Moltissimi i viaggiatori che rimasero a lungo isolati in zone troppo difficili da raggiungere e con le comunicazioni interrotte. Poi, dopo settimane, il terribile bilancio definitivo: quasi 230 mila morti.
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...non dimentichiamoli... in un attimo il mare, fonte di vita, ha portato via 230.000 vite umane; 84 volte le Torri Gemelle. Solo lo tsunami georgedabliu, in Iraq, riuscirà a fare tre volte meglio. Quando vediamo un povero disgraziato che arriva dallo Sri Lanka, o dalle altre zone colpite, e ci chiede dignitosamente un piccolo aiuto, non sentiamoci infastiditi, perchè con la sola presenza della sua fastidiosa povertà turba il nostro piccolo benessere da piccoli borghesi...

lunedì 25 dicembre 2006

Per Natalòe, un regalo MOLTO speciale da Emi (Brasile)

Pai_desembLa Premessa: Il 13 Dicembre, dopo essersi imbattuta, per caso o per ricerca, sul nostro post su Lale Andersen, Maria Emilia (Emi) ci aveva inviato questa bellissima lettera dal Brasile:

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Hi there, I hope I can reach you in English. My name is Maria Emília, I'm Brazilian and my deceased father fought in Italy during the World War II. Although I'm post-war, I used to listen him singing Lili Marlene in Italian at home. Of course he wasn't "warsick", but he was certainly "italysick", if you know what I mean. Anyway, I've been looking for the Italian version of this song since my father was still alive, and he left us in 2001. I'd wanted to give it to him while he was still among us, but I wasn't fast enough. Now, I want to thank you because you gave me some important clues of what I need to have the song in the way I want it! God bless you, and have a Merry Christmas.

Emi

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Noi avevamo risposto così:

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Dear Emi,

it’s really a pleasure to receive your letter, and to learn that we have been helpful. When we put the post about Lili Marlene on the blog, we couldn’t imagine we were going to ship a moment of happyness till Brazil. Our objective was just to celebrate the singer, Lele Andersen, that first brought Lili Marlene to success. The idea was of my old friend Umberto, 84, who participated in the “Resistenza”, the clandestine war of anti-fascists against the regular troops of Hitler and Mussolini. The biggest part of the post was due to my dear friend Pasionaria. I’ve just assembled stories, pictures, musics…

Your happyness is a positive “collateral effect”, of which we are really  glad. We’re sorry we didn’t arrive in time to reach you father alive, but please receive this small gift also “in memory” of your father, of his love for Italy, and of the sacrifice he did to fight abroad against “our” internal ennemies. Please, come and visit us on the blog once in a while. Merry Xmas and a happy New Year from me, but I’m sure I can speak also on behalf of all the blog’s friends.

Tafanus, alias Antonio

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Oggi, con mia grande gioia e sorpresa, ho ricevuto questa bellissima lettera, che trascrivo integralmente. Insieme ad una vecchia, bellissima foto color seppia, di 60 anni fa, che riprende lo sbarco di suo padre in Italia.

.Rio_arvore_de_natal_1

Hi Antonio,
It was really nice to find your reply in my mailbox and to see my message posted on you blog, thanks a lot! This morning, I felt courageous enough to try to read your entry about Lale Andersen, which I managed with some effort, filling the gaps of my language comprehension with inferences - and with some guessings too, I must admit. I hadn't ever heard about that singer before, which makes me think that, in more recent times, instead of keeping telling me "you must read the books", my father would say "you must read the books AND the blogs"!
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As far as I could understand it, I enjoyed Marcella's letter very much,  because it made me realize that Lili Marlene doesn't have to do only with Marlene Dietrich (just joking), but specially because it provides a strong impression of what that song of love and war represented to the youth of that time.   
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When my father went to Italy, he was a 27 years old doctor, and the attached picture shows him in  the foreground, disembarking (I don't know exactly where) in September 1944. His first mission was in Monte Castelo. The image was originally part of a news movie that was exhibited in the cinemas all over the country. My father used to tell that, at that moment, he was almost dying of seasickness, but when he noticed that he was being filmed, he forced a smile, thinking that the family would perhaps see him, which actually happened.

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I've been sharing all this story about Lili Marlene with my two older sisters, including your blog, CD's with the four versions provided by you, lyrics in different languages and so on. We've been talking a lot about the subject (by phone and e-mail, since I live far from them) and, sometimes, they recall something of that time that I hadn't ever heard before, which I enjoy very much.

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Have a nice Chrismas Eve, in peace and with the ones you love.

A kiss from Brazil, Emi.

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Dear Emi, you are a real Xmas gift for me and for all the blog’s friends. Your father’s picture and story, more than sixty years old, so soft and gentle, are true fresh air for us, especially in those days, while in Italy we have been forced to face the orrible Welby story, of which you maybe had a chance to read something even into the brazilian newspapers…

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I wonder… maybe your father and my friend Umberto, who was also fighting this orrible war from “the right side”, could have met… who knows?

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I wish you and your dearest a very happy new year, together with all other blog’s friends. Kisses from Italy, Tafanus/Antonio

venerdì 22 dicembre 2006

...mangeremo il panettone... e la destra si abbufferà di Malox

Panettone_1 ...a tutti quei geni che preconizzavano che il governo Prodi sarebbe caduto sulla missione in Libano, vogliamo dire che non è caduto...

...a tutti quei geni che avevano allora rinviato la inevitabile caduta alla finanziaria, vogliamo dire che la finanziaria è stata approvata, senza batticuore e senza stravolgimenti...

...a tutti quei geni del centro-destra che avevano preconizzato: "...non mangeranno il panettone..." vogliamo dire che ci accingiamo a mangiare il panettone; anzi, dato che siamo persone gentili, li invitiamo a mangiare il panettone con noi...

...a tutti quei geni che preconizzano la prossima, ineluttabile caduta sui PACS, diciamo di mettersi pure il cuore in pacs: mangeremo la colomba a Pasqua, e poi di nuovo il panettone, e così via, fino al 2011...  CE DOVETE 'STA'...

mercoledì 20 dicembre 2006

STORIE PARALLELE: BERLUSCONI E RIINA RICOVERATI PER ACCERTAMENTI

Riina_1 Riina ricoverato per accertamenti cardiologici - MILANO - Totò Riina è ricoverato da domenica nel reparto 'speciale' destinato ai detenuti dell'Ospedale San Paolo di Milano per accertamenti di tipo cardiologico. Riina, 76 anni, è attualmente detenuto nel carcere di Opera. In passato ha avuto due infarti ed è la quarta volta che viene ricoverato all'esterno dell'istituto di pena per problemi di salute, in particolare di tipo cardiologico. Da quanto si è saputo, le sue condizioni non sono gravi.
la Repubblica – 20/12/06
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2006_01_11_ccquartiere_01 ROMA - Berlusconi ricoverato per accertamenti cardiologici. Lo ha detto  il portavoce del leader di Fi, Bonaiuti, rispondendo ai cronisti che chiedevano una conferma di quanto detto da Bossi a Milano ("Berlusconi è in Usa per farsi operare"). Berlusconi è latitante da Palazzo Chigi dal 10 aprile 2006. Da quanto si è saputo, le sue condizioni non sono gravi.
Televideo – 17/12/06
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La redazione del Tafanus porge ad entrambi i leaders i più sinceri auguri, affinché possano tornare al più presto alle loro attività, per il bene del Paese

sabato 16 dicembre 2006

SANITA' MODELLO FORMIGONI: COI SOLDI DEI MORTI

Unit Chi s´intasca i soldi dei morti lombardi

Luigi Cancrini

 

Ho consegnato ieri in Procura a Milano, insieme al collega Elias Vacca, un Cd-Rom pervenuto a me personalmente presso la Camera dei Deputati che conteneva dati impressionanti sulla Sanità della Regione Lombardia. Il confronto fra le liste degli assistiti e quelle dei cittadini residenti nella Regione al giugno 2003 infatti, rende subito evidente il numero incredibile di cittadini deceduti ormai da molti anni che a quel tempo erano deceduti ormai da molti anni ma che risultavano ancora vivi e titolari del diritto all'assistenza sanitaria. Formigoni_manifesto

Una bimba morta a sei mesi, Maria Elena, per esempio, era rimasta viva, per la Regione, fino a 22 anni: 22 anni durante i quali la Regione Lombardia ha continuato a percepire i trasferimenti dello Stato per lei, ha richiesto ulteriori soldi ai cittadini sotto forma di ticket anche per lei, ed ha pagato il medico di base per lei. Trasformandola in una piccola miniera d'oro per molte persone. Così come ha fatto, per trascuratezza o per generosità, con un gran numero di anziani morti per l'anagrafe ma non per la Regione. Sviluppando una situazione paradossale per cui l'elenco degli assistiti per cui la Regione chiedeva soldi conteneva, solo a Milano, 850 ultracentenari, tre dei quali avrebbero avuto più di 120 anni e 79 dei quali avrebbero oggi più di 110 anni. Con un risultato estremamente interessante, però, per le casse della Regione Lombardia perché, fino al giugno 2003, tutti questi ritardi nella cancellazione dalle liste degli assistiti avrebbero determinato, secondo calcoli ancora approssimativi, un maggiore introito (ed un corrispondente danno all'Erario) di 550 milioni di euro.


Formigoni_aziz Quello che viene da pensare è che sorprese ancora maggiori si avranno, probabilmente, verificando (ci penseranno la magistratura e la Corte dei Conti) cos'è successo dopo, nel 2004 e nel 2005. All'interno, va detto qui con grande chiarezza, di una Regione come la Lombardia che si è vantata come poche del suo particolare «modello» di Sanità ma che ha puntato tutta la sua politica sulla apertura di strutture private sempre più costose e sempre meno controllate: come ben dimostrato, in questi giorni, dalla testimonianza resa nel corso di un processo in corso a Milano sulla situazione del San Raffaele dove le prestazioni di Pronto Soccorso venivano trasformate, per la Regione che non se ne accorgeva e generosamente pagava, in ricoveri della durata di qualche giorno.


La magistratura avrà modo e tempo di acquisire dati più precisi e più esaurienti di quelli disponibili oggi su tutta questa questione. Valutando, in particolare,Formigoni_oilforfood_1   se si sia trattato di comportamenti omissivi per dolo o per trascuratezza. Quella che politicamente va subito avviata, però, mentre da destra infuriano gli attacchi contro la finanziaria di Prodi e dell'Unione, è una riflessione seria sul comportamento reale di tante amministrazioni guidate, in questi anni, da esponenti prestigiosi della Casa delle Libertà. Cominciando dalla Regione Lombardia in cui quello che si comprende ora è il nesso logico fra la trascuratezza nei bilanci in uscita (con i privati che se ne arricchivano indebitamente) e quella dei bilanci in entrata (con la Regione che si rifaceva di queste maggiori spese facendosi pagare dallo Stato per le sue «anime morte»). Ma ragionando, dal punto di vista politico, sullo sfascio determinato nella Regione Lazio da un governatore, Storace, che aveva addirittura progettato di rientrare dei debiti fatti finanziando in modo indebito (e a volte, forse, ai confini del lecito) i privati della sua Regione vendendo il San Giovanni e/o altri Ospedali ad altri privati che li avrebbero poi «affittati» alle ASL e alla Regione e sulla enormità degli scandali scoppiati in Sicilia dove la contiguità mafiosa di cui oggi è accusato il Presidente della Regione Cuffaro aveva a che fare, ancora una volta, con i finanziamenti della strutture sanitarie private. Storace_classe Quello che risulta evidente infatti, nel momento in cui si mettono insieme tutti questi elementi, è che, al di là delle conclusioni cui caso per caso arriverà la magistratura, il problema vero della Sanità italiana è oggi quello legato alla leggerezza, alla superficialità e al vero proprio cinismo con cui alcune Regioni spendono i soldi dei contribuenti. Il fatto che l'insieme degli scandali con cui abbiamo a che fare riguardano sempre e soltanto le amministrazioni di centro destra indica bene, d'altra parte, il fatto che l'insieme di interessi privati che si muove all'interno di quella che è ormai la più grande industria di Stato del paese abbia trovato proprio a livello di quelle amministrazioni delle aperture, delle ambiguità, a volte delle complicità particolarmente forti. La destra non ha mai particolarmente creduto, in questo paese, al Servizio Sanitario Nazionale. La stessa destraCuffaro_7  ha ampiamente utilizzato in questi anni, tuttavia, la possibilità di facilitare l'assalto portato alle casse dello Stato da quei privati che alla Sanità si sono avvicinati con finalità di tipo eminentemente speculativo.

Dobbiamo rappresentare con più chiarezza all'opinione pubblica di questo paese la contraddizione gravissima di una Casa delle Libertà che attacca il governo accusandolo di far pagare le tasse a chi le deve pagare e utilizza poi senza pudore tutti gli spazi che trova per far scivolare impropriamente nelle mani degli amici e degli amici degli amici i soldi di uno Stato in cui evidentemente molti dei suoi esponenti credono troppo poco.

 

Ringrazio Marilù che mi ha segnalato questo splendido articolo de "L'Unità" di ieri.

 

martedì 12 dicembre 2006

12 Dicembre 1969: Piazza Fontana, Milano. Sette chili di tritolo danno il via alla strategia della tensione.

01

Oggi, 12 Dicembre 2011, ripropongo un post del Tafanus di 5 anni fa, per raccontare alle giovani generazioni cosa ha rappresentato Piazza Fontana. Lo lascerò in home-page per un paio di giorni, poi lo rimetterò nella sua giusta collocazione cronologica.

Il post è attuale, perchè in fondo da allora nulla è cambiato, se non la coltre dell'oblio che diventa sempre più pesante... Aggiungo il link ad un bellissimo servizio di RaiNew24 uscito in questi giorni, che merita di essere visto, sia da chi ha vissuto la nascita della strategia della tensione, sia da chi ha sbiaditi ricordi di seconda mano: [RaiNews24]

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 Milano. Era il 12 Dicembre 1969. Sono passati 37 anni, ma sembra ieri… una giornata uggiosa, non freddissima. Strade affollate, ma con un traffico che non aveva niente a che vedere  con quello di oggi. La gente era in giro a far spese (lo stipendio di novembre si poteva spendere alla svelta, tanto stavano per arrivare le tredicesime).

 Piazza Fontana è a poche centinaia di metri dal Duomo, dal Palazzo Reale, Dal Palazzo di Giustizia; alle 16,37, gli orologi infranti fotografano l’ora esatta della bomba della Banca Nazionale dell’Agricoltura. La Banca, in quel giorno, a dispetto dell’orario, era in piena attività, perché un giorno alla settimana si svolgeva una specie di arcaica “liquidazione dei conti” fra allevatori ed altri operatori del settore agricolo.

Chi ha messo quella bomba “non poteva non sapere”: non si va in giro con 7 chili di tritolo e con sofisticati timers, se si pensa di dover fare solo un botto dimostrativo davanti ad una banca chiusa. Chi ha messo quella bomba lo ha fatto per uccidere, e per uccidere molte persone. Il botto è tremendo. Alla fine si conteranno 17 morti e 88 feriti.

Pochi minuti dopo, stavo facendo in macchina Corso XXII Marzo, ma improvvisamente mi sono trovato col traffico bloccato. Ho fermato la macchina ed ho proseguito a piedi, col rumore tetro delle sirene. Tante sirene: pompieri, tanta polizia, tante, troppe ambulanze… mi sono avvicinato a piedi ai margini di Piazza Fontana: dal portone scardinato usciva fumo, odore di bruciato, odore di polvere da sparo, e tanta gente che entrava e usciva, come impazzita… uscivano in continuazione barelle, tante barelle; gente che si muoveva ancora, gente che era già coperta con un pietoso lenzuolo…

 

02Giovanni Arnoldi, Giulio China, Eugenio Lorsini, Pietro Dendena, Carlo Galani, Calogero Galatioto, Carlo Garavaglia, Paolo Gerli, Vittorio Mocchi, Luigi Meloni, Mario Pasi, Carlo Perego, Oreste Sangalli, Angelo Scaglia, Carlo Silvia, Attilio Valè e Gerolamo Papetti lasciano questo mondo senza accorgersene, e senza sapere perché…  

Non è stato un balordo isolato: la bomba esplode alle 16,37. Lo stesso giorno una bomba viene scoperta nella sede di Milano della Banca Commerciale Italiana, fortunatamente inesplosa, ma viene fatta brillare subito dopo, con molta, troppa sollecitudine, occultando così una prova importantissima che avrebbe forse permesso di risalire all'origine dell'esplosivo e a chi aveva preparato gli ordigni. A Roma, sempre lo stesso giorno alle 16,55, una bomba esplode nel passaggio sotterraneo della Banca Nazionale del Lavoro che collega l'entrata di via Veneto con quella di via San Basilio, facendo tredici feriti. Altre due bombe esplodono a Roma tra le 17,20 e le 17,30, una davanti all'Altare della Patria e l'altra all'ingresso del museo del Risorgimento, in piazza Venezia, facendo quattro feriti. In sostanza 5 attentati terroristici nel pomeriggio dello stesso giorno, tra il primo e l'ultimo un lasso di tempo di soli 53 minuti…

Inizia ufficiosamente quella che passerà alla storia come “ la strategia della tensione”. Nelle ore successive agli attentati, verranno fermati due militanti di destra, e 84 di sinistra, tanto per chiarire come gireranno le indagini. Nei cinque anni successivi (1970/1974) si conteranno non meno di 130 attentati

 

05pinelli Le indagini prendono subito una piega precisa: a sinistra, a sinistra, senza esitazioni… sembra di vedere all’opera tanti piccoli Pisanu ante-litteram, con la loro fissa degli anarco-insurrezionalisti… Lo stesso giorno della bomba, la polizia ha già il primo colpevole “quasi certissimo”: il Pinelli, commovente “anarchico” che non aveva mai lanciato, in vita sua, che qualche parolaccia e qualche volantino. Ma tant’è: è un anarchico, è uno che non scappa di casa (quando vanno a prenderlo ha già pronta la borsa cogli effetti personali, forse, perché tanto vanno sempre da lui). Il Pinelli è uno che non si ucciderebbe neanche se avesse un tumore in fase terminale e tre miliardi di debiti. Dopo tre giorni di interrogatori, vola misteriosamente giù dal quarto piano della questura, dove il commissario Calabresi (momentaneamente e provvidenzialmente assente dalla stanza) conduce gli interrogatori; però, col freddo che fa a Milano a metà dicembre, e col Pinelli “disperato perché si sente incastrato”, la finestra è aperta; la versione ufficiale parla di suicidio, ma i quattro poliziotti e il capitano dei carabinieri Lo Grano, presenti nella stanza dell’interrogatorio al momento della morte del ferroviere, non riusciranno a fermare la corsa del Pinelli verso la finestra aperta…Saranno oggetto di un’inchiesta per omicidio colposo. Verrà poi aperto nei loro confronti un procedimento penale per omicidio volontario. Nei confronti del Commissario Calabresi, che non si trovava nella stanza, si procederà per omicidio colposo. Tutti gli imputati verranno poi prosciolti nel 1975, perché "il fatto non sussiste". Tranquilli, forse il Pinelli non è neanche morto...                                                      

La Ballata dell'Anarchico Pinelli

Quella sera a Milano era caldo - ma che caldo, che caldo faceva,
"Brigadiere, apri un po' la finestra!", una spinta ... e Pinelli va giú.

"Sor questore, io gliel'ho giá detto, le ripeto che sono innocente,
anarchia non vuol dire bombe, ma uguaglianza nella libertá".

"Poche storie, confessa, Pinelli, il tuo amico Valpreda ha parlato,
é l'autore di questo attentato ed il complice certo sei tu".

"Impossibile!", grida Pinelli, "Un compagno non puó averlo fatto  

e l'autore di questo delitto fra i padroni bisogna cercar".
"Stai attento, indiziato Pinelli, questa stanza é giá piena di fumo,
se tu insisti, apriam la finestra, quattro piani son duri da far".
C'e' una bara e tremila compagni, stringevamo le nostre bandiere,
quella sera l'abbiamo giurato, non finisce di certo cosí.
E tu Guida, e tu Calabresi, se un compagno é stato ammazzato,
per coprire una strage di Stato,
questa lotta piú dura sará.
Quella sera a Milano era caldo ma che caldo, che caldo faceva,
"Brigadiere, apri un po' la finestra!",
una spinta ... e Pinelli va giú.

Questa canzone fu scritta qualche tempo dopo la morte di Giuseppe Pinelli, precipitato durante l'interrogatorio alla questura di Milano avvenuta dopo la strage di Piazza Fontana. La canzone, scritta sull'aria della vecchia canzone rivoluzionaria "Il feroce monarchico Bava" divenne, per anni, un inno della sinistra extraparlamentare contro i complotti e le stragi di stato.

 Ci fu qualcuno che credette di ripercorrere le strade sperimentate con successo da Hitler e dai nazisti con l’incendio del Reichstag : compiere attentati, attribuirne la colpa alle sinistre e utilizzare la paura e il disgusto dei cittadini per dar vita ad un governo autoritario.

.

04 16 dicembre 1969: col cadavere di Pinelli ancora caldo, arriva il secondo colpevole “quasi certissimo”: viene arrestato Pietro Valpreda, appartenente al gruppo 22 Marzo, il quale viene accusato di essere l’esecutore materiale della strage. Valpreda era un ballerino, che rimase in carcere per anni sino al punto in cui il parlamento italiano dovette votare una nuova legge per risparmiare a lui altre ingiuste sofferenze e allo stato, un’insostenibile vergogna. La conferma di tali accuse è data da un tassista, Cornelio Rolandi , che racconta di aver portato Valpreda il 12 dicembre sul luogo della strage e da Mario Merlino anch’egli militante nel gruppo 22 marzo, che però si scoprirà poi essere un neofascista infiltrato dai servizi segreti.

Mentre si prosegue ad indagare negli ambienti anarchici, si scopre che le borse utilizzate per contenere l’esplosivo sono stata acquistate a Padova e che il timer dell’ordigno proviene da Treviso. Da questi indizi si arriverà dopo più di un anno ad indagare anche negli ambienti di eversione nera.

I primi neofascisti ad essere individuati come coinvolti nell’attentato sono Franco Freda e Giovanni Ventura. Freda nasce ad Avellino e vive a Padova dove milita nella gioventù missina alle superiori e nel Fuan all’università. Abbandonerà poi l’Msi per aderire 08rauti all’organizzazione Ordine Nuovo guidata da Pino Rauti. Grande ammiratore di Hitler ed Himmler è convinto sostenitore della supremazia della razza ariana. Ventura nasce a Treviso, milita nell’Azione cattolica e poi nell’Msi. È amico di Freda e come lui ha una formazione ideologica di stampo neonazista. Adesso la pista che si segue è quella nera, e l’indagine coinvolge nuovi personaggi come Guido Giannettini appartenente al Sid esperto e studioso di tecniche militari. Il suo nome viene coinvolto nelle indagini dopo le dichiarazioni di Lorenzon, un professore di Treviso amico di Giovanni Ventura, il quale riferisce al giudice Calogero alcune confidenze fattegli da Ventura circa gli attentati dinamitardi avvenuti i quel periodo. Lorenzon prende questa iniziativa il 15 dicembre ‘69, giorno in cui si reca dall’avvocato Steccarella, a Vittorio Veneto, dove stende un memoriale che poi verrà consegnato alla magistratura. Valpreda si trova ancora in carcere quando nel 1971, si scopre per caso un arsenale di munizioni NATO presso l’abitazione di un esponente veneto di Ordine Nuovo. Tra le armi ritrovate sono presenti delle casse dello stesso tipo di quelle utilizzate per contenere gli ordigni deposti in Piazza Fontana. Quell’arsenale era stato nascosto da Giovanni Ventura dopo gli attentati del 12 dicembre ’69. I magistrati scoprono inoltre che il gruppo neofascista si riuniva presso una sala dell’Università di Padova messa a disposizione dal custode Marco Pozzan, anch’egli esponente di Ordine Nuovo e fidato collaboratore di Franco Freda.

 Il 23 marzo 72 inizia a Roma il primo processo per la strage, che vede come principali imputati Valpreda e Merlino. Il processo verrà poi trasferito a Milano per incompetenza territoriale ed infine a Catanzaro per motivi di ordine pubblico… Il 3 marzo ’72 Freda e Ventura vengono arrestati e con loro finisce in manette anche Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, su mandato del procuratore di Treviso, con l’accusa di ricostituzione del partito fascista, e perchè implicato negli attentati del’69 e nella strage di piazza Fontana. L’inchiesta è in mano ai magistrati milanesi D’ambrosio e Alessandrini, i quali decidono di rimettere in libertà Pino Rauti senza far cadere i capi d’accusa, per evitare che se Rauti fosse eletto deputato i fascicoli passassero ad una commissione parlamentare. Dalle indagini emerge sempre più chiaramente un collegamento fra Servizi segreti e movimenti di estrema destra. È infatti alla fine del 1972 che uomini del Sid intercettano il Pozzan , latitante dal giugno dello stesso anno, quando fu emesso nei suoi confronti un mandato di cattura per concorso nell’attentato di piazza Fontana, e dopo averlo sottoposto ad un interrogatorio ed avergli fornito un passaporto falso lo hanno fatto espatriare in Spagna.

07ventura

Il Sid interviene anche per Ventura all’inizio del 1972, quando questi, detenuto nel carcere di Monza, sembra voler cedere e rivelare alcune informazioni sulla strategia della tensione, gli viene fatta avere una chiave per aprire la cella e delle bombolette di gas narcotizzante per neutralizzare le guardie di custodia permettendogli la fuga. Siamo adesso alla volta di Giannettini, il quale, legato al Sid da un rapporto di collaborazione, dopo essere stato sospettato di coinvolgimento nella strage, viene indotto ad espatriare in Francia dove continuerà ad essere stipendiato dal Servizio.

 Il verminaio che ha visto allegramente coinvolti servizi italiani e stranieri, fascisti di tutte le specie, imboscatori, traslocatori di processi, sarà l’oggetto di un altro articolo. Qui vogliamo solo ricordare quello che forse tutti sanno, ma alcuni non vogliono sentirsi ripetere: il 3 maggio 2005 il processo in Cassazione (il settimo sulla strage) si chiude con le assoluzioni degli imputati e l'obbligo, da parte dei parenti delle vittime, del pagamento delle spese processuali […]

(continua alla prossima puntata)

lunedì 11 dicembre 2006

Petizione TV: la risposta del Sen. Salvatore Allocca, di RC

Allocca_s Cari amici,

con tutta la franchezza di cui sono capace vorrei rispondervi che mi sono rotto i coglioni. Ricevo ogni giorno circa ottanta messaggi di posta elettronica, spesso inviati da privati cittadini, altre volte da associazioni e, molto spesso da organizzazioni di ogni tipo che mi propongono Viagra, Cialis ed altri sostegni erettili. Cerco di seguire il contenuto della posta nei brevissimi ritagli che il lavoro di aula e di commissione lascia liberi. Solo in alcune occasioni, come questa, riesco a rispondere a qualcuno. Le altre volte faccio solo una operazione di pulizia cestinando le coglionate più palesi e lasciando il resto a momenti migliori.

In tale condizione di "overdose" comunicativa è davvero singolare che qualcuno pretenda di avere risposta solo per avere fatto la fatica di spingere un cazzo di bottone che invia automaticamente la posta a centinaia di indirizzi. Venite a trovarmi, datemi 10 minuti del vostro tempo e ve ne restituirò 20, altrimenti non è possibile stabilire contatti efficaci.
.
In quanto al "profumatamente pagati", sarebbe ora di affrontare un discorso un poco più complessivo su tutte le retribuzioni pubbliche (molte delle quali gridano vendetta) riconoscendo ai parlamentari, meno quattrini e più servizi efficaci per svolgere i loro compiti di rappresentanza, avendo la serietà di dire che ciò sarebbe senza dubbio più etico ma non costerebbe meno alla collettività. In questo modo ci sarebbe modo anche per rispondere alla posta operazione per cui non basterebbe un dipendente a tempo. Non vi infilate anche voi nel vento dell'antipolitica e del qualunquismo populista, come quelli che pretendono insieme la riduzione drastica del numero dei parlamentari e poi si incazzano perchè quelli che ci sono non ce la fanno ad incontrare gli elettori ed a rispondere alla posta. Saluti sinceri . Senatore Salvatore Allocca
 
Egregio senatore Allocca,
 
-1) ricevo la sua risposta, che non esito a definire sorprendente. Riceve 80 (addirittura!) e-mails al giorno, molte delle quali propagandano il viagra ed altre cosette simili? La sorprenderò dicendole che nei giorni in cui ricevo meno di 200 emails mi sento fortunato. Le emails sul viagra le elimino con qualsiasi anti-spamming (ne esistono anche di gratuiti). Al resto cerco di rispondere, sempre ed educatamente, pur non disponendo di un "portaborse".
 
-2) La ringrazio per aver trovato il modo di rispondere al nostro secondo sollecito, ma vorrei sottolineare che lei non risponde a me, ma a circa 1100 persone che le hanno scritto per mio tramite. Quindi, come vede, non si tratta di "qualcuno che pretende (sic!) di ricevere una risposta solo per aver fatto la "cazza di fatica" di pigiare un bottone; le posso assicurare che la nostra fatica è un pò più dura, prolungata e consistente, ma non proverò a spiegargliela in dettaglio: dubito che capirebbe. Noi non "pretendiamo" un bel nulla, si metta pure tranquillo. Noi chiediamo. Una prima volta con educazione e gentilezza. La seconda volta con educazione ma senza gentilezza, Poi c'è qualcuno che risponde e qualcuno che non lo fa; qualcuno che risponde in maniera civile, e qualcuno che risponde come lei. Non se ne faccia un cruccio, ci siamo abituati.
 
-3) La ringrazio per il consiglio di "non infilarci nel buco nero del populismo e dell'antipolitica). Faremo tesoro del suo prezioso consiglio. Però vorrei ricambiare (gratis): nel mentre noi cercheremo di tenerci ben al riparo dal populismo e dall'antipolitica, ci piacerebbe che i parlamentari che abbiamo mandato in Parlamento iniziassero a fare la politica per la quale li abbiamo votati: e due dei principali motivi per cui li abbiamo votati sono esattamente i temi proposti nella petizione e sui quali, per usare il suo linguaggio, finora non avete fatto un cazzo.
 
-4) sulle retribuzioni dei parlamentari fà un discorso che non capisco (sarà un mio limite) che mette insieme una specie di confronto in negativo con le retribuzioni dei managers pubblici, un discorso che tende (ho capito male?) a schivare eventuali riduzioni nel numero dei parlamentari, e poi, mi consenta, la perla: se vengo a trovarla, perdendo 10 minuti del mio tempo, lei è disposto a perderne venti... Caspita, una generosa offerta di concambio: ha solo trascurato di mettere nel conto che io per venire a Roma, parlare venti minuti con lei, dovrei investire, oltre ai 10 minuti di colloquio, 16 ore di viaggio, ed alcune centinaia di euro. Le faccio una controproposta: venga a trovarci lei a Milano, e le daremo tutto il tempo di cui ha bisogno, sottraendolo al riposo o al lavoro. Perchè le sembrerà strano, ma molti di noi non vivono di solo "populismo e antipolitica", ma di tanto in tanto lavorano.
 
Distinti saluti
Tafanus
.
 
P.S.: Pubblicherò la sua lettera e la mia risposta sul blog, a beneficio dei 1100 firmatari della petizione, che hanno diritto di sapere come stia andando la cosa.

Petizione TV: la risposta del Sen. Salvatore Allocca, di RC

Allocca_s Cari amici,

con tutta la franchezza di cui sono capace vorrei rispondervi che mi sono rotto i coglioni. Ricevo ogni giorno circa ottanta messaggi di posta elettronica, spesso inviati da privati cittadini, altre volte da associazioni e, molto spesso da organizzazioni di ogni tipo che mi propongono Viagra, Cialis ed altri sostegni erettili. Cerco di seguire il contenuto della posta nei brevissimi ritagli che il lavoro di aula e di commissione lascia liberi. Solo in alcune occasioni, come questa, riesco a rispondere a qualcuno. Le altre volte faccio solo una operazione di pulizia cestinando le coglionate più palesi e lasciando il resto a momenti migliori.

In tale condizione di "overdose" comunicativa è davvero singolare che qualcuno pretenda di avere risposta solo per avere fatto la fatica di spingere un cazzo di bottone che invia automaticamente la posta a centinaia di indirizzi. Venite a trovarmi, datemi 10 minuti del vostro tempo e ve ne restituirò 20, altrimenti non è possibile stabilire contatti efficaci.
.
In quanto al "profumatamente pagati", sarebbe ora di affrontare un discorso un poco più complessivo su tutte le retribuzioni pubbliche (molte delle quali gridano vendetta) riconoscendo ai parlamentari, meno quattrini e più servizi efficaci per svolgere i loro compiti di rappresentanza, avendo la serietà di dire che ciò sarebbe senza dubbio più etico ma non costerebbe meno alla collettività. In questo modo ci sarebbe modo anche per rispondere alla posta operazione per cui non basterebbe un dipendente a tempo. Non vi infilate anche voi nel vento dell'antipolitica e del qualunquismo populista, come quelli che pretendono insieme la riduzione drastica del numero dei parlamentari e poi si incazzano perchè quelli che ci sono non ce la fanno ad incontrare gli elettori ed a rispondere alla posta. Saluti sinceri . Senatore Salvatore Allocca
 
Egregio senatore Allocca,
 
-1) ricevo la sua risposta, che non esito a definire sorprendente. Riceve 80 (addirittura!) e-mails al giorno, molte delle quali propagandano il viagra ed altre cosette simili? La sorprenderò dicendole che nei giorni in cui ricevo meno di 200 emails mi sento fortunato. Le emails sul viagra le elimino con qualsiasi anti-spamming (ne esistono anche di gratuiti). Al resto cerco di rispondere, sempre ed educatamente, pur non disponendo di un "portaborse".
 
-2) La ringrazio per aver trovato il modo di rispondere al nostro secondo sollecito, ma vorrei sottolineare che lei non risponde a me, ma a circa 1100 persone che le hanno scritto per mio tramite. Quindi, come vede, non si tratta di "qualcuno che pretende (sic!) di ricevere una risposta solo per aver fatto la "cazza di fatica" di pigiare un bottone; le posso assicurare che la nostra fatica è un pò più dura, prolungata e consistente, ma non proverò a spiegargliela in dettaglio: dubito che capirebbe. Noi non "pretendiamo" un bel nulla, si metta pure tranquillo. Noi chiediamo. Una prima volta con educazione e gentilezza. La seconda volta con educazione ma senza gentilezza, Poi c'è qualcuno che risponde e qualcuno che non lo fa; qualcuno che risponde in maniera civile, e qualcuno che risponde come lei. Non se ne faccia un cruccio, ci siamo abituati.
 
-3) La ringrazio per il consiglio di "non infilarci nel buco nero del populismo e dell'antipolitica). Faremo tesoro del suo prezioso consiglio. Però vorrei ricambiare (gratis): nel mentre noi cercheremo di tenerci ben al riparo dal populismo e dall'antipolitica, ci piacerebbe che i parlamentari che abbiamo mandato in Parlamento iniziassero a fare la politica per la quale li abbiamo votati: e due dei principali motivi per cui li abbiamo votati sono esattamente i temi proposti nella petizione e sui quali, per usare il suo linguaggio, finora non avete fatto un cazzo.
 
-4) sulle retribuzioni dei parlamentari fà un discorso che non capisco (sarà un mio limite) che mette insieme una specie di confronto in negativo con le retribuzioni dei managers pubblici, un discorso che tende (ho capito male?) a schivare eventuali riduzioni nel numero dei parlamentari, e poi, mi consenta, la perla: se vengo a trovarla, perdendo 10 minuti del mio tempo, lei è disposto a perderne venti... Caspita, una generosa offerta di concambio: ha solo trascurato di mettere nel conto che io per venire a Roma, parlare venti minuti con lei, dovrei investire, oltre ai 10 minuti di colloquio, 16 ore di viaggio, ed alcune centinaia di euro. Le faccio una controproposta: venga a trovarci lei a Milano, e le daremo tutto il tempo di cui ha bisogno, sottraendolo al riposo o al lavoro. Perchè le sembrerà strano, ma molti di noi non vivono di solo "populismo e antipolitica", ma di tanto in tanto lavorano.
 
Distinti saluti
Tafanus
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P.S.: Pubblicherò la sua lettera e la mia risposta sul blog, a beneficio dei 1100 firmatari della petizione, che hanno diritto di sapere come stia andando la cosa.

Petizione TV: la risposta dell'On. Giorgio D'Ambrosio dell'Ulivo

Dambrosio Ricevo la risposta dell’On. Giorgio D’Ambrosio, che mi sembra molto, ma molto più confortante della risposta ricevuta precedentemente:

Gent.le Tafanus,
leggo con sconforto la mail inviatami in cui ci si accusa di "bradipismo" politico o comportamentale nei confronti delle segnalazioni rivolte nei nostri confronti da parte dei cittadini italiani. Mi meraviglio che lei, attento osservatore del mondo politico, si stupisca di mancanza di riscontro alla sua mail da parte di noi politici del centro-sinistra, ma credo che lei sappia benissimo, che tutti coloro che hanno letto la sua e-mail precedente al "sollecito, oltre che a visionare la petizione in oggetto, hanno intenzione di rispettare un programma politico che ci ha permesso di essere qui a rappresentare i cittadini elettori.

La nostra banca del tempo non concede prestiti e spesso ci troviamo a non poter consultare le centinaia di segnalazioni che ci arrivano quotidianamente, soprattuto in questo periodo delicato a causa della finanziaria 2007. Nonostante i nostri collaboratori cercano di evidenziarci le segnalazioni più importanti e di rilevo, spesso circa il 70% di esse non trovano il giusto tempo per la lettura e soprattutto il giusto tempo per il loro approfondimento.
Personalmente mi ritengo fortunato di avere un collaboratore che, nonostante la mia avversità alla tecnologia, mi ha dotato di tutti i sistemi informatici utili alla mia attività di parlamentare, e, come vede, non appena la "banca del tempo" mi concede un prestito, cerco di approfondire le varie tematiche che i nostri cittadini ci propongono.
Le confesso che spesso mi soffermo a leggere la sua rivista on-line che puntualmente ci invia e non le nego che alcune volte ho preso spunto proprio dagli articoli presenti su questa rivista per intervenire in convegni e dibattiti.

La petizione che lei ci ha sottoposto, e che un mio collaboratore ha anche firmato, rappresenta un passo importante del nostro programma e che sicuramente intendiamo rispettare, senza strumentalizzare il tutto come atto di ritorsione o gelosia ma giustificando i fini democratici che danno stessi diritti e doveri a tutti i cittadini della Repubblica.
Non sono molto preparato sulla materia delle telecomunicazioni e sulle normative che regolano il settore ma sicuramente, cosi come espresso nella petizione, mi trovano d'accordo i molti dei punti presentati, anche se giustamente hanno necessità di un maggior approfondimento.

Non per la cronaca o per giustificarsi, oggi è la 67 mail a cui rispondo personalmente e come potrà ben capire, molte altre non riceveranno risposta.
Cordiali Saluti e buona concezione...
.
On. Giorgio D'Ambrosio
ULIVO

Caro D'Ambrosio, la ringrazio per la rapida risposta in un giorno festivo. Questa apre il mio cuore alla speranza. La prima risposta che avevo ricevuto, da una senatrice della coalizione, mi aveva lasciato piuttosto sconfortato. E ora DIAMOCI da fare...

Cordialmente, Tafanus

 

mercoledì 6 dicembre 2006

Un Signore in AN: Giuseppe Valentino

Valentino …per una volta che un parlamentare si comporta in maniera esemplarmente corretta, sento il dovere, anche se non richiesto, di dargliene pubblicamente atto. Parlo del Senatore Giuseppe Valentino, di Alleanza Nazionale.

Qualche tempo fa il Tafanus aveva pubblicato un articolo sugli inquisiti e i condannati che siedono in Parlamento. L’articolo era costruito attingendo a diverse fonti d’informazione (ovviamente citate, come è nostra abitudine). Nell’elenco degli inquisiti e/o condannati figurava anche il Senatore Valentino.

Alcuni giorni fa ho ricevuto dal Valentino una cortesissima e.mail, con la quale mi informava che il suo nome era finito nella lista nera per un errore delle fonti iniziali, che poi si era esteso a macchia d’olio. A riprova di ciò, mi inviava in allegato la pronuncia di in tribunale che scagionava totalmente il Valentino dai fatti a lui attribuiti.

Giuseppe Valentino, come Senatore ma anche come Avvocato, avrebbe potuto inviarmi una diffida a base di minacce di azioni legali risarcitorie, perentori inviti a rettificare ai sensi eccetera… Niente di tutto questo. Mi ha molto civilmente spiegato la situazione, e mi ha molto civilmente chiesto di eliminare non già l’articolo nel suo complesso, ma il paragrafo che riportava le notizie, errate, sul suo conto. Non mi ha neanche chiesto di pubblicare rettifiche.

Gli ho scritto rassicurandolo che l’articolo sarebbe stato emendato immediatamente, e chiedendogli scusa per l’errore in cui il Tafanus era incorso. Nel giro di 24 ore Valentino mi ha inviato una email di ringraziamento, quasi io avessi fatto qualcosa in più dello strettamente doveroso.

Voglio pubblicamente ringraziare il Senatore Valentino per il suo esemplare comportamento, anche, e soprattutto, perché Valentino appartiene ad una parte politica che mi ha sempre visto e sempre mi vedrà dall’altra parte della barricata. Quando però un avversario è anche un signore, mi piace riconoscerglielo pubblicamente.

lunedì 4 dicembre 2006

LETTERA APERTA A TREMONTI, L’EREDE DI QUINTINO SELLA

Tremonti liquida il tremontismo?

 

Tremonti_cagone_1 Caro Tremonti, lei ha, quasi sempre la capacità di stupirci. A volte per le cose che dice, a volte per come le contraddice. Scuola Berlusconi, si avverte… mai commentare sulla dichiarazione, attendere sempre, prudentemente, l’immancabile rettifica…

 

Vede, in genere lei non è declamatore di verità sconvolgenti: piuttosto di banalità prevedibili. Quando La vedo in TV, se resisto al primo impulso (che è quello di prendere a martellate l’elettrodomestico, e Lei stesso attraverso questo simbolismo), mi diverto a fare un gioco: quello di fare, con alcuni secondi di anticipo, il labiale delle Verità Rilevate che arriveranno dalla Sua bocca, puntuali come la Cometa.

Nel 1994 il Suo tormentone è stato il pistolotto contro i Ribaltonisti, dimenticando (problemi di fosforo, oltre che di iodio, nelle “valli”?) che il “genere” è stato inventato dal senatore Luigi Grillo e da Lei.

 

Nel 2001 il tormentone è stato il “buco”, denunciato non in parlamento (per carità!), ma al compiacente TgUno di Clemente J. Mimun. Un buco che si allargava e si restringeva più volte al giorno, fra i 60.000 e i 90.000 miliardi; insomma, una “forbicina” da “Datamedia” dei tempi peggiori. Alla fine si scoprì che il “buco” era esattamente quell’1,5% sul PIL esattamente previsto in DPEF, quindi il “buco” era esattamente il deficit di bilancio che avete trovato, previsto e scritto, nero su bianco, nell’ultima finanziaria del governo di centro-sinistra.

 

Twin_towers Negli anni splendidi del Cipria Due, per non farsi mancare niente, ha adottato quattro tormentoni: la Cina, le Due Torri, l’Euro, le Tasse. Inutili sono stati tutti gli sforzi fatti da economisti di varia tendenza per spiegarle che la Cina, l’Euro e le Due Torri c’erano per tutti i paesi dell’eurozona, ma che gli unici ad andare in cacca siamo stati, sotto la Sua sapiente gestione, noi italiani. Era entrato al governo delle Finanze (Superministro, La chiamavano, micacazzi…) con una promessa solenne, fatta dalla scrivania che Quintino Sella aveva indegnamente occupato prima di lei: “se entro il 2006 non arriverò al bilancio in pareggio, mi ritirerò dalla vita politica”. Ben detto, ma mal fatto; Lei, Quintino Sella della Valtellina, ha triplicato “il buco” dei comunisti, portandolo dall’1,7 al 4,8%; ha azzerato l’avanzo primario (5 punti di PIL, mica quattro euri…), e se gli italiani avessero ancora una volta premiato la pregevole opera di governo da voi svolta, Lei sarebbe ancora lì, incollato col culo alla poltrona di Quintino Sella. Col SuperAttak.

 

Strada facendo, ha trovato modo di farci vedere come Lei sia uno con la schiena dritta: cacciato a pedate dai suoi con l’accusa di aver truccato i conti, ma pronto a ritornare a cuccia al primo fischio di richiamo. SuperAttak, ma anche SuperCoerenza e SuperOrgoglio professionale.

 

Bce_palazzo_francoforte In tutto questo tempo sono riuscito a farle in anticipo il labiale delle cose sagge che avrebbe detto. Oggi, non più: ho letto la Sua intervista su Repubblica, e sono rimasto fulminato… ma come, Giulio Tremonti, il Mito di tutti noi liberali – libertari – liberisti, che prevede: “…Prodi sarà ucciso dal Mercatismo…” Forse la parola “liberismo” le sarà sembrata troppo vicina ai suoi vecchi e collaudati pistolotti…

 

E poi, la perla: fino a qualche giorno fa, Lei ha sostenuto con molta convinzione, a reti unificate, che per stare nei parametri di Maastricht una finanziaria da 15 miliardi sarebbe “bastata e avanzata”; ora, a fronte di una finanziaria da 35 miliardi (40.000 miliardi di lire in più; lo dico in lire perché so che lei con l’Euro ha qualche difficoltà non marginale), afferma che Prodi ”gnia fa…gnia po’ ffà” a stare sotto il 3% di deficit… Ecco, vede, mi ha rovinato la giornata. Per la prima volta, in 12 anni, non sono riuscito ad indovinare in anticipo il suo labiale…

P.S.: Onorevole Ex SuperMinistro: mi tolga una curiosità: cosa ne ha fatto di tutte quelle belle teorie sulla “Curva di Laffer”, le ha buttate nel cesso?

Suo, con immutata stima (cioè pochina...) Tafanus

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