sabato 28 aprile 2007

L'assoluzione di Berlusconi: ecco perchè è così contento

Previti_berlusconi Naturalmente come si dice in questi casi, bisogna attendere le motivazioni della sentenza. Ma già dal dispositivo della II sezione della Corte d’appello di Milano nel processo Sme-Ariosto qualcosa si può arguire. Dunque Silvio Berlusconi «non ha commesso il fatto». O, meglio, non ci sono prove sufficienti che lo abbia commesso.

Questo vuol dire infatti il comma 2 dell’articolo 530 del codice di procedura penale. Il fatto però c’è, tant’è che gli altri imputati - gli avvocati Previti e Pacifico, e il giudice Squillante - furono condannati in primo e secondo grado per corruzione (semplice per i due legali, giudiziaria per l’ex magistrato), salvo poi salvarsi in corner grazie alla sentenza della Cassazione che l’anno scorso, smentendo se stessa, decise di spedire il processo a Perugia perché ricominciasse da capo. Anzi, non ricominciasse affatto perché, mentre le carte viaggiavano dal Palazzaccio verso Perugia, è scattata la prescrizione. Qual è dunque il fatto? Il bonifico bancario di 434.404 dollari (500 milioni di lire tondi tondi) che il 5 marzo 1991 partì dal conto svizzero Ferrido della All Iberian (cassaforte estera di casa Fininvest, alimentata dalla Silvio Berlusconi Finanziaria) e in pochi minuti transitò sul conto svizzero Mercier di Previti e di lì al conto svizzero Rowena di Squillante. Un bonifico molto imbarazzante per Berlusconi, che di Squillante era amico (si telefonavano per gli auguri di Capodanno, Squillante lo inquisì e lo interrogò e poi lo prosciolse nel 1985 in un processo per antenne abusive, poi il Cavaliere tentò di nominarlo ministro della Giustizia e gli offrì pure un collegio sicuro al Senato). Tant’è che l’allora premier tentò di sbarazzarsi delle prove giunte per rogatoria dalla Svizzera (legge sulle rogatorie, 2001), poi del giudice Brambilla che lo stava giudicando in primo grado (trasferito nel gennaio 2002 dall’apposito ministro Castelli), poi direttamente del processo (lodo Maccanico-Schifani del 2003 sull’impunità per le alte cariche dello Stato). Fu tutto vano. Ottenuto lo stralcio che separava il suo processo da quello a carico dei coimputati, Berlusconi fu poi processato da un altro collegio e ritenuto colpevole per quel fatto. Ma si salvò per la prescrizione, grazie alla generosa concessione (per la settima volta) delle attenuanti generiche. Contro quel grazioso omaggio, la Procura ricorse in appello affinché, spogliato delle attenuanti, il Cavaliere fosse condannato. A quel punto l’imputato, tramite il suo onorevole avvocato Pecorella, varò una legge che aboliva i processi d’appello dopo i proscioglimenti di primo grado: per esempio, il suo. La legge fu bocciata da Ciampi in quanto incostituzionale. Lui allora prorogò la legislatura per farla riapprovare tale e quale. Poi la Consulta la cancellò in quanto incostituzionale, e l’appello ripartì. Ieri s’è concluso con questa bella sentenza.

Insomma la condotta berlusconiana non somigliava proprio a quella di un imputato innocente. «Mai visto un innocente darsi tanto da fare per farla franca», commentò efficacemente Daniele Luttazzi. Tant’è che ieri, alla notizia dell’assoluzione (per quanto dubitativa e ancora soggetta a un possibile annullamento in Cassazione), il più sorpreso era proprio lui, il Cavaliere. Era innocente o quasi, ma non lo sapeva. O forse non aveva mai preso in considerazione l’ipotesi.

In attesa delle motivazioni, che si annunciano avvincenti, la questione è molto semplice. Cesare Previti è stato definitivamente condannato a 6 anni per aver corrotto un giudice, Vittorio Metta, in cambio della sentenza Imi-Sir del 1990 (tra l’altro, la sentenza che lo dichiara pure interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, è del 4 maggio 2006, ma a un anno di distanza l’onorevole pregiudicato interdetto è ancora deputato a spese nostre). Due mesi fa la Corte d’appello di Milano l’ha condannato a un altro anno e 8 mesi per aver corrotto lo stesso giudice Metta in cambio della sentenza che, due mesi dopo di quella Imi-Sir, toglieva la Mondadori a De Benedetti per regalarla a Berlusconi (che, processato come mandante di quella mazzetta, è uscito da quel processo grazie alle attenuanti generiche e alla conseguente prescrizione). Restava da definire il ruolo di Berlusconi in quel versamento estero su estero a Squillante, risalente a un mese dopo la sentenza Mondadori: marzo 1991. Tre tangenti giudiziarie in 5 mesi, tra la fine del 1990 e l’inizio del ’91. Se Previti, com’è irrevocabilmente accertato, pagò Metta per conto della famiglia Rovelli per vincere la causa (altrimenti persa) dell’Imi-Sir; se Previti pagò Metta per conto di Berlusconi per vincere la causa (altrimenti persa) del lodo Mondadori; ecco, se è vero tutto questo, per conto di chi Previti pagava Squillante? E perché Squillante, nel 1988, al termine della causa Sme vinta da Berlusconi e Barilla e persa da De Benedetti, ricevette 100 milioni estero su estero tramite Previti e Pacifico da Barilla, cioè dal socio di Berlusconi che non conosceva né Pacifico, né Previti, né Squillante? Questi erano i termini della questione che ieri i giudici dovevano risolvere. Hanno stabilito che, per i 100 milioni di Barilla a Squillante, «il fatto non sussiste»: sarà stato un omaggio a un giudice che stava particolarmente simpatico al re della pasta (che però non lo conosceva). Quanto ai 500 milioni della Fininvest a Squillante, Previti avrà fatto tutto da solo. Pur non essendo coinvolto personalmente in alcun processo (all’epoca, almeno), pagava il capo dell’ufficio Istruzione di Roma con soldi di Berlusconi, ma all’insaputa di Berlusconi, che non gli ha mai chiesto conto dei suoi quattrini (ma adesso lo farà, oh se lo farà: andrà da Previti, presso la comunità di recupero per tossicodipendenti dove sta scontando la pena, lo prenderà per il bavero e lo strapazzerà a dovere, per avergli causato tanti guai con la giustizia). O almeno non c’è la prova, nemmeno logica, che Berlusconi lo sapesse. Squillante, quando gli telefonava per gli auguri di Capodanno o negoziava il suo seggio al Senato, non gli parlò mai di quei generosi bonifici in Svizzera. Che so, per ringraziarlo. Invece niente, nemmeno una parola gentile. Che ingrato.

Marco Travaglio - L'Unità

 

venerdì 27 aprile 2007

Eugenia Roccella: Santa Subito!

Espresso

 

PERSONAGGI: EUGENIA, LA PALADINA ANTI-DICO
di Marco Damilano

Dalle battaglie con Marco Pannella al Family Day. Così la Roccella è diventata la prediletta della Cei

ResurrezioneDice: "L'essere radicale è un metodo. Resta per sempre". Deve essere proprio così: 26 anni fa, di questi tempi, era stata trascinata via dalle forze dell'ordine in piazza San Pietro, con cartelli contro il Concordato, e processata per manifestazione non autorizzata. Con lei, nel 1981, c'era il giovane segretario del partito radicale, Francesco Rutelli. Oggi si prepara a manifestare ancora sul sagrato di una chiesa, dalla parte opposta, però: San Giovanni in Laterano, 12 maggio, il Family Day organizzato contro i Dico. In prima fila, di nuovo lei, Eugenia Roccella. Parlerà in piazza insieme all'ex leader Cisl Savino Pezzotta. Stessi toni apocalittici, stesso piglio da Giovanna d'Arco: ieri anti-clericale, oggi prediletta delle gerarchie ecclesiastiche di Camillo Ruini e Angelo Bagnasco.

In nome della famiglia è tornata a frequentare i politici. È stata ricevuta da Piero Fassino, interessato alla manifestazione. È andata da Pier Ferdinando Casini, ma qui giocava in casa. Dal compagno di lotte Rutelli ancora no, ma ci andrà a breve. "L'Eugenia dei due mondi", la chiama compiaciuto 'Il Foglio' di Giuliano Ferrara, uno dei quotidiani da cui la Roccella diffonde il suo verbo. L'altro è il giornale della Cei 'Avvenire' che già rintraccia i segni di una conversione annunciata: "L'infanzia l'ha trascorsa in Sicilia, con nonni e zii che la battezzarono a cinque anni", strappandola al destino relativista, pare di capire.Roccella_aborto

Laica, la Roccella giura di esserlo ancora. Esibisce con orgoglio il distintivo nelle trasmissioni tv dove difende l'onore della famiglia. E non dimentica il pedigree radicale: il papà Franco è stato tra i fondatori del partito, a lungo deputato, amico di Marco Pannella dai tempi dell'università, fino all'inevitabile litigio. Qualche giorno fa, incontrandola a Montecitorio, Ciriaco De Mita l'ha abbracciata: "Da quando non c'è più tuo padre non so con chi discutere di politica".

Oggi Eugenia rivendica: "Se fosse vivo, papà sarebbe con me". Franco Roccella è morto nel 1992, la sua malattia, insieme a quella della madre negli anni Ottanta, sono state decisive per far cambiare strada alla figlia. "È morto in casa, come voleva lui, non ha mai chiesto di lasciarlo morire", ricorda con riferimento al caso Welby. Anche questo è metodo radicale: il corpo, la vita, la morte da usare come un oggetto contundente nelle Roccella_contro_cristianesimo polemiche politiche. Rudimenti appresi negli anni Settanta, quando la Roccella, appena ragazza, era già una leader del movimento di liberazione della donna. Militanza dura e pura, raccolta di firme per il referendum radicale del 1981 sull'aborto, quello che voleva abrogare la legge 194, ma nel senso della liberalizzazione. "Non ero d'accordo con quella battaglia. La consideravo un grave errore", ammette Roccella. Pubblicamente, però, non ne prende le distanze, forse per disciplina di partito o di tribù, forse per rispetto della sua storia personale che tiene insieme tante cose, troppo diverse, spesso.

L'incontro tra la Roccella e gli ultras cattolici è avvenuto due anni fa, in occasione dei referendum sulla fecondazione assistita, quando la scrittrice-giornalista annunciò la sua astensione. All'ultimo meeting ciellino di Rimini è stata la più applaudita con il suo intervento contro la pillola abortiva Ru486, in tandem con la scienziata Assuntina Morresi.Roccella_femminismo  Anche l'altra amica del cuore, la storica Lucetta Scaraffia, combatte a spade sguainate: al punto da sobbarcarsi perfino l'ingrato compito di recensire un libretto del capogruppo dell'Udc Luca Volontè sul 'Corriere', quando si dice la devozione a una causa. Insieme, Eugenia e Lucetta, abituate a pensare in grande, hanno scritto un libro contro l'Onu, colpevole di voler distruggere il cristianesimo. Insieme, hanno curato il volume 'Italiane' commissionato dal ministro delle Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo in era centrodestra. Spuntavano, in quei ritratti di donne illustri del Novecento, le varie anime della Roccella: Adelaide Aglietta, Elsa Morante, Carolina Invernizio, Liala. Riecheggiavano gli antichi slogan: non siamo streghe, solo donne. Oggi, però, da testimonial del Family Day, Eugenia Roccella appare soprattutto come una sorridente, combattiva madonna. Pellegrina.

...come canterebbe ancora oggi Fiorella Mannoia..."come si cambia, per non morire"...

 

giovedì 26 aprile 2007

Afghanistan, Strada: Emergency sospende tutte le attività

MILANO (Reuters) - Emergency, l'associazione umanitaria fondata da Gino Strada, ha detto di aver sospeso le attività di tutti i centri di soccorso, tra cui gli ospedali, che gestisce in Afghanistan. Lo ha riferito oggi Gino Strada.

"Negli ultimi giorni, tutti i nostri centri, tra cui gli ospedali, in Afghanistan sono stati chiusi, il personale dello staff internazionale ha lasciato il Paese e il personale locale non lavora più nelle nostre strutture", ha detto Strada al telefono a Reuters. La prima ragione che ha spinto l'associazione umanitaria ad abbandonare il paese è che il collaboratore afghano di Emergency, Rahmatullah Hanefi, si trova in carcere dal giorno successivo alla liberazione dell'inviato di Repubblica, Daniele Mastrogiacomo.

"Per tornare ad essere operativi in Afghanistan chiediamo in primo luogo la scarcerazione di Hanefi. (Questa) è la precondizione senza la quale non si comincia neanche a discutere", ha detto Strada. "Inoltre servono (garanzie) sulle condizioni di sicurezza per il nostro staff", ha aggiunto. Il personale internazionale di Emergency - 38 persone, di cui 30 italiane - aveva lasciato temporaneamente l'Afghanistan lo scorso 11 aprile, ma alcuni membri erano poi tornati nel paese per valutare la situazione.

In Afghanistan Emergency ha gestito tre ospedali, una clinica di maternità, 28 ambulatori e sei cliniche all'interno di carceri. Dal 1999 ha curato oltre un milione e mezzo di persone negli ospedali di Kabul, Lashkar Gah e Anabah. Hanefi è stato arrestato il 20 marzo dai servizi afghani dopo avere fatto da mediatore nel sequestro di Mastrogiacomo, rapito il 5 marzo nella provincia di Helmand assieme a due afghani, poi uccisi.

Reuters - Sara Rossi

lunedì 23 aprile 2007

Toglieteci tutto, ma non le salamelle! (Muoiono PCI, DS, DL, e nasce il PD: con parto cesareo)

20070423_2E’ nato il partito democratico. Viva il PD, abbasso i DS e i DL. I toni trionfalistici che stanno accompagnando questo parto cesareo stanno facendo colpevolmente dimenticare la realtà: per ora quelli che si sono imbarcati in questa avventura ci richiamano alla mente una bocciofila che noleggia un pullman per fare una gita, senza mettersi d’accordo prima sulla meta. Sono partiti, ma senza sapere dove andare. Qualcuno, saggiamente, è sceso per tempo, per evitare di trovarsi ancora a bordo quando tutti tenteranno di girare lo sterzo dalla loro parte. Altri stanno contestando addirittura il modo in cui è stata presa la decisione di noleggiare il pullman.

.

 

Oggi, finalmente, qualcuno inizia a porsi delle domande. Meglio tardi che mai. Alcune sono molto serie. Altre possono apparire folcloristiche ad un primo sguardo, ma non ad un più accurato approfondimento. A costo di essere noiosi, vogliamo riproporre le domande, irrisolte, che ha posto il Tafanus; iniziamo da quelle serie:

.

 

1.    Come si terranno insieme i laici DS (ma anche DL) coi teodem di Carra, Binetti e Rutelli?

2.    Che fine faranno i PACS? la Bindi, che è la Bindi, ha già detto che “non sono una priorità”. Ne ha parlato con quel paio di milioni di persone per le quali SONO una priorità?

3.    Per la fecondazione assistita, prevarrà la tesi degli ex DL, che vorrebbero mandarci tutti a farla in Spagna o in Turchia, o potremo farla anche in Italia, come in quasi tutti i paesi civilizzati del mondo occidentale?

4.    I DL sono pronti ad accettare il principio della laicità dello stato, ed il principio della non ingerenza reciproca fra stato e chiesa?

5.  C’è una strategia comune per quanto concerne conflitto d’interessi, sistema delle incompatibilità, assetto dei media?

6.  C’è un accordo di massima sulla riforma del sistema elettorale?

7.  Perchè non è stato affrontato prima il tema della collocazione europea del nuovo soggetto, sul quale già si sta litigando?

8.  E’ stato affrontato il tema dei criteri di formazione dei quadri dirigenti del nuovo soggetto, a partire dalla scelta del leader?

9.  E’ stato affrontato il tema della formazione delle decisioni in caso di contrasti interni?

10. E’ stato affrontato il tema della ripartizione dei collegi elettorali e della formazione delle liste?

11.  Il sindacato di riferimento sarà la CGIL o la UIL?

12.   Resteremo in Afghanistan o andremo via?

.

 

E veniamo alle domande folcloristiche ma non troppo:

.

 

  1. La Sede del PD sarà al Botteghino o a Piazza del Gesù?
  2. Che fine faranno i funzionari in esubero?
  3. Come ci si dividerà “la roba”, intesa come patrimoni, crediti e debiti?
  4. Ci toglierete le “Case del Popolo”?
  5. Che fine faranno le mitiche Feste dell’Unità? Non vorrete mica che accettiamo impunemente che diventino “Feste del PD”?, vero?

 

Ecco, siate pietosi, toglieteci tutto, anche la speranza di far vivere i nostri figli in uno stato moderno, giusto e laico. Però non toglieteci le salamelle.

 

.Salamelle_2

P.S. semiserio: oggi su Repubblica Ilvo Diamanti ci ricorda che alle recenti elezioni politiche al Senato DS e DL, che si erano presentati separati, hanno preso tre punti in meno che alla Camera, dove si sono presentati insieme “Uniti nell’Ulivo”. E’ un fatto; ma è un fatto anche che questo surplus di voti è stato preso da una coalizione, e don da un partito unico. E’ un fatto che un partito unico potrebbe mostrare sinergie ancora maggiori, ma è un fatto anche che, sempre in teoria, potrebbe succedere il contrario.

.

 

Enrico_berlinguer A noi sembra evidente che Mussi, Salvi, Angius, da una coalizione come l’Ulivo non sarebbero fuggiti, proprio perchè una coalizione non è vissuta come un bunker di cemento armato, ma come un recinto virtuale, non costrittivo. Hanno invece rifiutato il bunker, perchè hanno avuto, giusta o sbagliata che fosse, l’impressione che il bunker non lasciasse alcun grado di libertà, ma al contempo non era stato chiarito a sufficienza libertà da cosa.

 

Ora a sinistra del PD si aprono praterie. Le istanze laiche e libertarie di gran parte dei DS non possono essere cancellate da questa “fusione fredda”, o annacquate in ciò che ne risulterà. Se ciò che già esisteva a sinistra del futuro PD (RC, PDCI, Verdi) e ciò che arriva (Mussi e soci), riusciranno a darsi un minimo di strategia e di forma associativa, non tutto sarà perduto, per la sinistra. Se questo non avverrà, e la sinistra resterà uno spezzatino di quattro mini-partitini, allora arrendiamoci: moriremo tutti democristiani.

Toglieteci tutto, ma non le salamelle! (Muoiono PCI, DS, DL, e nasce il PD: con parto cesareo)

20070423_2E’ nato il partito democratico. Viva il PD, abbasso i DS e i DL. I toni trionfalistici che stanno accompagnando questo parto cesareo stanno facendo colpevolmente dimenticare la realtà: per ora quelli che si sono imbarcati in questa avventura ci richiamano alla mente una bocciofila che noleggia un pullman per fare una gita, senza mettersi d’accordo prima sulla meta. Sono partiti, ma senza sapere dove andare. Qualcuno, saggiamente, è sceso per tempo, per evitare di trovarsi ancora a bordo quando tutti tenteranno di girare lo sterzo dalla loro parte. Altri stanno contestando addirittura il modo in cui è stata presa la decisione di noleggiare il pullman.

.

 

Oggi, finalmente, qualcuno inizia a porsi delle domande. Meglio tardi che mai. Alcune sono molto serie. Altre possono apparire folcloristiche ad un primo sguardo, ma non ad un più accurato approfondimento. A costo di essere noiosi, vogliamo riproporre le domande, irrisolte, che ha posto il Tafanus; iniziamo da quelle serie:

.

 

1.    Come si terranno insieme i laici DS (ma anche DL) coi teodem di Carra, Binetti e Rutelli?

2.    Che fine faranno i PACS? la Bindi, che è la Bindi, ha già detto che “non sono una priorità”. Ne ha parlato con quel paio di milioni di persone per le quali SONO una priorità?

3.    Per la fecondazione assistita, prevarrà la tesi degli ex DL, che vorrebbero mandarci tutti a farla in Spagna o in Turchia, o potremo farla anche in Italia, come in quasi tutti i paesi civilizzati del mondo occidentale?

4.    I DL sono pronti ad accettare il principio della laicità dello stato, ed il principio della non ingerenza reciproca fra stato e chiesa?

5.  C’è una strategia comune per quanto concerne conflitto d’interessi, sistema delle incompatibilità, assetto dei media?

6.  C’è un accordo di massima sulla riforma del sistema elettorale?

7.  Perchè non è stato affrontato prima il tema della collocazione europea del nuovo soggetto, sul quale già si sta litigando?

8.  E’ stato affrontato il tema dei criteri di formazione dei quadri dirigenti del nuovo soggetto, a partire dalla scelta del leader?

9.  E’ stato affrontato il tema della formazione delle decisioni in caso di contrasti interni?

10. E’ stato affrontato il tema della ripartizione dei collegi elettorali e della formazione delle liste?

11.  Il sindacato di riferimento sarà la CGIL o la UIL?

12.   Resteremo in Afghanistan o andremo via?

.

 

E veniamo alle domande folcloristiche ma non troppo:

.

 

  1. La Sede del PD sarà al Botteghino o a Piazza del Gesù?
  2. Che fine faranno i funzionari in esubero?
  3. Come ci si dividerà “la roba”, intesa come patrimoni, crediti e debiti?
  4. Ci toglierete le “Case del Popolo”?
  5. Che fine faranno le mitiche Feste dell’Unità? Non vorrete mica che accettiamo impunemente che diventino “Feste del PD”?, vero?

 

Ecco, siate pietosi, toglieteci tutto, anche la speranza di far vivere i nostri figli in uno stato moderno, giusto e laico. Però non toglieteci le salamelle.

 

.Salamelle_2

P.S. semiserio: oggi su Repubblica Ilvo Diamanti ci ricorda che alle recenti elezioni politiche al Senato DS e DL, che si erano presentati separati, hanno preso tre punti in meno che alla Camera, dove si sono presentati insieme “Uniti nell’Ulivo”. E’ un fatto; ma è un fatto anche che questo surplus di voti è stato preso da una coalizione, e don da un partito unico. E’ un fatto che un partito unico potrebbe mostrare sinergie ancora maggiori, ma è un fatto anche che, sempre in teoria, potrebbe succedere il contrario.

.

 

Enrico_berlinguer A noi sembra evidente che Mussi, Salvi, Angius, da una coalizione come l’Ulivo non sarebbero fuggiti, proprio perchè una coalizione non è vissuta come un bunker di cemento armato, ma come un recinto virtuale, non costrittivo. Hanno invece rifiutato il bunker, perchè hanno avuto, giusta o sbagliata che fosse, l’impressione che il bunker non lasciasse alcun grado di libertà, ma al contempo non era stato chiarito a sufficienza libertà da cosa.

 

Ora a sinistra del PD si aprono praterie. Le istanze laiche e libertarie di gran parte dei DS non possono essere cancellate da questa “fusione fredda”, o annacquate in ciò che ne risulterà. Se ciò che già esisteva a sinistra del futuro PD (RC, PDCI, Verdi) e ciò che arriva (Mussi e soci), riusciranno a darsi un minimo di strategia e di forma associativa, non tutto sarà perduto, per la sinistra. Se questo non avverrà, e la sinistra resterà uno spezzatino di quattro mini-partitini, allora arrendiamoci: moriremo tutti democristiani.

venerdì 20 aprile 2007

Telecinco: Riccardo Farabi assolve Berlusconi, e mi scrive ( e io rispondo)

Questi destri sono fantastici. Ricevo questa lettera-sfida da Riccardo Farabi, di redazione@finanzaonline.com :

 

Ti suggerirei un bel post sulla notizia che ti allego [...] Dal momento che, qualche anno fa, hai messo giustamente  in evidenza la notizia del processo è ancor  più giusto mettere in evidenza anche questa notizia sul tuo blog. Del resto non metto in dubbio che tu lo faccia, visto che sei sempre puntuale ... "nell'informazione" su Fininvest ed il Berlusca e vista la tua... imparzialità nel dare informazioni sull'argomento giustizia/politica/affari. Ciao

Riccardo Farabi - redazione@finanzaonline.com

 

Allegato:

Sentenza Telecinco: Fininvest, "Montatura giudiziaria crollata di schianto"

 

La Fininvest prende atto con estrema soddisfazione dell'esito del processo Telecinco "che non doveva nemmeno cominciare e rivendica con ancora maggior forza tutto il proprio orgoglio imprenditoriale per il decisivo contributo dato, senza alcuna ombra di irregolarità, alla nascita e all'affermazione di una realtà di assoluta eccellenza quale è Telecinco". Recita così il comunicato stampa diffuso oggi dalla società che orbita nella galassia Mediaset, sottolineando che "Ancora una volta giunta al vaglio di giudici super partes, l'incredibile montatura è crollata di schianto". "Non c'è ombra di reato", continua la nota. Con una sentenza lapidaria, il tribunale madrileno ha stabilito che anche nella vicenda Telecinco la Fininvest si è comportata in modo corretto. "Ma ci sono voluti dieci anni prima che il castello accusatorio costruito dalla Procura Anticorruzione di Madrid su impulso della Procura di Milano venisse completamente spazzato via da questo verdetto".

 

Caro Farabi, vorrei farle alcune precisazioni:

 

-1) prima di tutto, come vede, appena ho avuto questa “notizia” mi sono affrettato a pubblicarla.

 

-2) E’ escluso che io possa aver pubblicato qualcosa “qualche anno fa”, esistendo questo blog esattamente da un anno e cinque giorni.

 

-3) Come vede sono stato puntuale (puntini) nell’informazione (virgolette), giustamente (corsivo, grassetto, sottolineato)

 

Dopodichè arriva LA NOTIZIA: e da dove è tratta??? Surprise!!! dal sito di cui il Farabi è redattore (www.finanzaonline.com), il quale la trae non da un altro giornale, ma “...da un comunicato stampa diffuso oggi dalla società che orbita nella galassia Mediaset...” Dalla. Non “da una”. E comunque da quale non è dato sapere.

 

Il Farabi prosegue inviandoci “in allegato” la Sentenza Telecinco – Fininvest: non abbiamo finito di leccarci i baffi per la leccornìa che ci attende, ma, a-ri-surprise! la sentenza non c’è, perchè l’allegato è solo il comunicato stampa diffuso a mezzo Farabi da “una società gravitante nell’orbita Mediaset. FANTASTICO!

 

Però noi, come è noto, siamo stronzi, e quindi siamo andati a cercare la “sentenza” assolutoria di Berlusconi sui principali giornali spagnoli (“El Pais” e “El Mundo”) e ecco cosa abbiamo trovato:

 

La Sección Primera de lo Penal de la Audiencia Nacional, absolvió ayer al ex presidente de la Organización Nacional de Ciegos Españoles (ONCE) Miguel Durán y los otros siete acusados de delitos fiscales y de falsedad que les imputaba la fiscalía por supuestas irregularidades cuando estaban al frente de la gestión de la cadena de televisión Telecinco. Los otros acusados absueltos por la Audiencia Nacional son Santiago Muñoz, Francisco Javier de la Rosa, Rafael Álvarez-Buiza, Ángel Medrano, Alfredo Messina, Giovanni Acampora y Juan Carlos López-Cid.

 

En este mismo procedimiento el instructor del caso, el juez Baltasar Garzón, se vio obligado a dejar en suspenso las imputaciones existentes contra Silvio Berlusconi por su condición de primer ministro italiano.”

 

L’articolo prosegue dicendo che gli otto sono stati assolti dal reato di evasione fiscale, mentre ovviamente per i più gravi reati (violazione della legge sull’assetto TV e falso in bilancio), nulla dice perchè l’imputazione riguardava solo Berlusconi...

 

Niente, l’agognato nome di Silvio non lo abbiamo trovato nella lista degli otto assolti. Anzi, nello stesso articolo, si precisa che contro Silvietto il PM Baltasar Garzón “si è visto obbligato a sospendere le imputazioni per la sua condizione di Primo Ministro". Azzo... Farabi... Non assolto. Processo sospeso perché una legge fatta da Silvio Berlusconi (una delle tante leggi fatte per il bene della Patria) lo ha obbligato a sospendere  il processo a Silvio Berlusconi.

 

Ma ora voglio fare io una domandina al Farabi: perché??? perché se Silvio era candido come un giglio ha fatto una epocale figura di merda facendosi l’ennesima legge ad personam per non andare in Spagna a rispondere al magistrato??? Peggio di Craxi, che almeno si è dato alla latitanza. E comunque, caro Farabi, tranne che nel suo sito, che ospita un comunicato di una non meglio precisata società della “galassia” Mediaset, in nessun luogo è possibile leggere di assoluzioni di Silvio. Ecco perché non abbiamo dato la notizia. Oppure il luogo ci è sfuggito, e lei gentilmente ce lo segnalerà.

 

giovedì 19 aprile 2007

DS: Il congresso dello scioglimento - Open Forum

Pci ...muore il PCI di Berlinguer, muore il PDS di Occhetto, Pds muoiono i DS di Fassino. Cosa resterà di una storia di 60 anni? ...a me resta un senso di amaro in bocca, perchè mi è abbastanza chiaro, per averlo vissuto per mezzo secolo, cosa sta andando via, ma non mi è altrettanto chiaro cosa prenderà il posto di ciò che stiamo seppellendo in questo momento...

Ds ...sto seguendo il funerale congresso su Radio Radicale, ma non riesco ad ascoltare un solo intervento che parli nè al mio cuore, nè al mio cervello. Ma forse è colpa mia... Se qualcuno è riuscito Punto_interrogativo ad isolare qualche aspetto positivo, me lo comunichi, per tirarmi su di morale...

...se persino Berlusconi si è lasciato scappare qualche applauso, ci dev'essere senz'altro qualcosa di sbagliato...

...ho detto la mia, dite la vostra...

AIUTATEMI A TOGLIERE UN PUNTO INTERROGATIVO DAL DESERTO

Ci risiamo: donna aggredita da due rottweiler

A sole 24 ore di distanza dalla morte della piccola Alessia di Rivara, nel torinese si è verificata un’ altra aggressione da parte di due cani della stessa razza

Il giorno dopo la tragica morte di Alessia, la bimba di 8 mesi, uccisa da due rottweiler, nel Torinese, si deve registrare un’altra aggressione analoga. Questa volta a venire aggredita e ferita alle gambe è stata una donna di 55 anni morsicata da rottweiler [..]  La donna è ricoverata all’ospedale di Ciriè (Torino). La prognosi è fra i 20 e i 30 giorni per le ferite riportate alle braccia e alle gambe[...]

Rottweiller: quando la smetteremo di dire minchiate

Leggo dal sito http://www.animalservice.it/ep/__rottweiler.asp le seguenti informazioni su questa razza:

Rottweiler ...solido ed energico, con un'altezza tra i 60 e i 68 cm e un peso di circa 50 chilogrammi. La sua testa è tonda, allargata tra le orecchie; ha mascelle evidenti e dentatura a forbice. Gli occhi sono bruni e le orecchie a triangolo, ricadenti in avanti; la coda viene tagliata se troppo lunga. Il mantello ha pelo corto e ispido, fitto, nero con macchie sulle guancie, sul muso, sul petto e sulle zampe.

...è un cane mansueto, docile ai comandi, temerario; si comporta bene se sottoposto ad addestramento; è molto protettivo nei confronti del padrone. Utilizzazione: cane guardiano di mandrie, ausiliario della polizia; ottimo difensore della persona e della proprietà. I bambini e lui si adorano a vicenda...

Visto il nome del sito dal quale provengono queste notizie, non ci sembra una fonte molto obiettiva... insomma, sembra uno spot pubblicitario degli allevatori di rottweiler...

La razza è stata catalogata, in base all'ordinanza del Ministro Sirchia, come razza "pericolosa". La classificazione è stata mantenuta dai successivi ministri. Ed ecco l'ennesima conferma dei quanto siano mansueti ed amanti del padrone in genere, e dei bambini in particolare:

Quotidiano Muore bimba di 8 mesi: tragedia nel Torinese: la piccola era in braccio alla nonna nel giardino di casa quando è stata aggredita dai due rotweiller dei genitori.

RIVARA (TORINO) 18 aprile 2007 - Non ce l'ha fatta la piccolina che è stata azzannata stamattina dai due rottweiler dei genitori nel cortile di casa. La bimba, solo 8 mesi, è morta. E' stata aggredita da due rottweiler a Rivara, mentre era nel cortile di casa in braccio alla nonna, ed era ricoverata in rianimazione all' ospedale di Cuorgne' (Torino).

Anche la donna è rimasta ferita, ma le sue condizioni non sono gravi: è ricoverata all'ospedale Cto di Torino con una ferita lacero contusa al braccio destro provocatale dai cani. Secondo quanto si e' appreso dai carabinieri, stamani verso le 11 la bimba era insieme alla nonna di 68 anni quando e' stata aggredita dai cani...

...quante notizie simili abbiamo letto negli ultimi 12 mesi? è forse giunto il momento che la smettiamo di essere buonisti ad ogni costo; che arriviamo alla conclusione che cani come i rottweiler non sono compatibili con la sicurezza delle persone, e che pertanto il loro uso "domestico" dev'essere vietato, una volta per tutte. Che sia consentito solo ai "singles" di possederne. Se vogliono farsi del male, lo facciano pure, purchè lo facciano solo a se stessi. Di quanti bambini ammazzati, di quanti adulti mutilati abbiamo ancora bisogno, prima di prendere la decisione di vietarli e basta?

PD: inizia oggi il Congresso DS, che dovrebbe sciogliere il partito

CORRIERE DELLA SERA
19 aprile 2007
.
Nasce il Partito Democratico, la nuova formazione del centrosinistra - Il partito americano
di Paolo Mieli
 
.
Fabio_mussi Il modo critico, talvolta ipercritico (giustamente ipercritico) con il quale un po’ da tutti è stata seguita la gestazione del Partito democratico, va oggi lasciato da parte per fermarci a riflettere in modi più appropriati su cosa rappresentino e cosa siano le assise con cui di qui a domenica Ds e Margherita si scioglieranno. Come prima cosa va osservato che, al di là degli esiti che potrà avere l’operazione, siamo al cospetto di un evento di dimensioni storiche. Quattro anni fa, quando il lungimirante Michele Salvati propose la fondazione di questo partito, il suo isolamento fu pressoché totale. E ancora pochi mesi fa lo scetticismo era prevalente. L’idea che l’esperienza organizzativa del comunismo e del postcomunismo italiano nonché quella della sinistra Dc e di parte dell’area laica intermedia potessero avere fine con lo scioglimento dei due partiti in un unico contenitore, appariva ingenua o eccessivamente ambiziosa. E invece ciò accade.
.
Veltroni Non ci sembra poi di scarso rilievo la circostanza che i fondatori della nuova formazione politica, anziché ispirarsi a una delle denominazioni del centrosinistra europeo, abbiano optato per quella del più antico partito statunitense, il partito di Franklin Delano Roosevelt ma anche dell’anticomunista Harry Truman, di John Kennedy ma anche del «guerrafondaio» Lyndon Johnson e poi di Jimmy Carter e di Bill Clinton. Chi conosce la storia americana sa quanto apparenti fossero le contrapposizioni tra questi presidenti e quanto diverso da quello della nostra sinistra sia sempre stato il rapporto del Democratic Party con parole come democrazia o guerra. Quel nome, Partito democratico, implica la collocazione di radici importanti del nuovo albero dall’altra parte dell’oceano. Implica in buona sostanza la scelta del modello americano anche se ancora a lungo, per prudenza e dissimulazione, ciò verrà negato. Quantomeno nel discorso pubblico.
.
Rutelli Nella storia di questo dopoguerra c’è un precedente dell’attuale matrimonio (sia pure allargato) tra Ds eMargherita: l’unificazione socialista del 1966. Un precedente sfortunato, che può essere portato a esempio solo di quel che non si deve fare. La fusione di due apparati recalcitranti, socialista e socialdemocratico, produsse scissioni, un flop elettorale (nel 1968) e la rottura dell’anno successivo, quando Psi e Psdi ripresero ognuno la propria strada. A onore dei contraenti del patto odierno va detto che, pur se gli errori di quarant’anni fa possono essere commessi di nuovo tutti e in parte sono già stati commessi, in caso di disfatta l’esito non potrà essere lo stesso; nel senso che, se dovranno ridividersi, i due partiti non potranno mai tornare ad essere quel che sono adesso. Ds e Margherita, a differenza dei socialisti degli anni Sessanta, si muovono dunque senza rete. E questo nobilita l’impresa.
.Binetti
Tale condizione dovrebbe far sì che da adesso in poi chi deciderà di militare nel partito democratico dovrà dimostrarsi all’altezza della prova. A cominciare dai leader. Anzi dal leader. Oggi ancora non sappiamo chi possa capeggiare il nuovo partito e candidarsi alla guida del governo (un’idea ce l’avremmo, ma non spetta a noi dare questo genere di indicazione). Sappiamo in ogni caso che quel leader deve essere una sola persona — sottolineiamo: una sola persona—e che dovrà uscire allo scoperto nel giro di poche settimane. Solo se guidato fin dai primi passi da un capo certo e carismatico il partito democratico potrà avere successo. Un successo i cui effetti, riverberandosi anche nel campo opposto, possono produrre una stabilizzazione dell’intero sistema. Del che c’è evidente bisogno.
Paolo Mieli
.
 
...diciamo la verità... la "sterzata al centro" dei DS è un evento temuto da molti. Molte idee dei centristi non ci piacciono, e non ci riferiamo solo a fenomeni folcloristici come la Binetti e i suoi cilici. No, ci riferiamo proprio alle mille giravolte del leader dei centristi, giravolte "etiche" prima che politiche. Staremo a vedere. Speriamo che Mussi e Angius abbiano torto, ma non possiamo impedirci di temere che abbiano ragione...

mercoledì 18 aprile 2007

Il Cav. mostra il suo orto botanico alle militanti di Forza Italia.

Silenzio nel giorno della pubblicazione delle foto del Cav tra 5 ragazze - «Veronica Lario non ha nulla da aggiungere» La segretaria della moglie di Berlusconi diffonde un comunicato. «La signora ha già detto tutto nella lettera aperta di due mesi fa»

.

Berlusconi_haremMACHERIO (Milano) - «La signora non ha nulla da aggiungere rispetto a quanto scritto nella lettera a Repubblica»: così la segretaria di Veronica Lario, con riferimento alla lettera di due mesi e mezzo fa, risponde a chi le chiede un commento della signora sulle foto che sono pubblicate da Oggi che ritraggono il marito, Silvio Berlusconi, insieme a cinque ragazze nella sua villa in Sardegna.

.

«GIA' DETTO TUTTO» - Contattata telefonicamente dalla segretaria, Veronica Lario, assente per il pomeriggio dalla villa di Macherio, dove vive con i figli Barbara e Luigi, non ha voluto rilasciare ulteriori commenti sull'argomento. Berlusconi a suo tempo aveva risposto alla sua lettera, nella quale chiedeva, in relazione ad alcuni apprezzamenti fatti dall'ex premier nel corso di una cena ad alcune soubrette, pubbliche scuse a difesa della sua dignità di moglie e di madre. Ma la signora non è un pò delusa da questa nuova vicenda? è stato chiesto insistentemente alla segretaria, che non può che ripetere: «ha già detto tutto quello che doveva dire nella lettera».

.

Veronica: «Silvio e le ragazze? Ora capite la mia lettera» - Ira di Berlusconi: «Violata la mia privacy» - «C'è una strategia». Ghedini: pronti alla querela. Indagine del garante sulle immagini di «Oggi»

.

Bonaiuti_berlusconi MILANO — «Questa volta sono deciso ad andare fino in fondo all'azione legale. Quelle foto ritraggono degli ospiti escludendo ad arte le altre persone che erano presenti. Dietro alla scelta di pubblicare quelle immagini c'è una precisa strategia mediatica e politica». Silvio Berlusconi «è molto irritato», per il reportage pubblicato dal settimanale «Oggi» che ritrae l'ex premier la vigilia di Pasqua in atteggiamenti confidenziali con cinque ragazze nel parco di Villa Certosa, la sua residenza in Costa Smeralda. Azioni penali e civili annunciate dal suo legale, il senatore forzista Niccolò Ghedini: «Fotografie procurate in dispregio di ogni diritto della privacy. Si è scelto di pubblicare soltanto immagini in cui l'ospite è ritratto in compagnia di invitati femminili, omettendo di evidenziare la presenza di altri invitati [...]

.

Lo scoop di Oggi diventa un caso politico e scoppia la polemica. La tesi dell'entourage dell'ex premier, affidata al portavoce Paolo Bonaiuti, è dunque duplice: da una parte si sottolinea l'innocenza delle immagini, dall'altra si sollevano dubBerlusca_smile bi sul perché della pubblicazione: «Quel giorno c'era il solito via vai di tutte le feste - dice Bonaiuti -. Giovani di Forza Italia, ragazzi e ragazze con Berlusconi contento di mostrare le meraviglie del suo parco. Tutto alla luce del sole con tante gente intorno. Si è voluto invece buttare tutto quanto in malizia proponendo solo le foto del gruppo delle ragazze» .Ufficialmente, la reazione pià attesa, quella di Veronica Lario moglie di Silvio Berlusconi, non c'è. La sua segretaria conferma: «La signora non ha nulla da aggiungere rispetto a quanto scritto nella lettera a Repubblica». Cioè la richiesta di pubbliche scuse dopo che il marito, alla cena dei Telegatti in gennaio, si era lasciato andare a galanti apprezzamenti nei confronti di alcune signorine presenti. «Bagatelle», come le liquidò lo stesso Berlusconi. In realtà, sfogandosi con chi gli è vicino, Veronica avrebbe detto che ora tutti possono comprendere il perché di quella lettera che fece tanto clamore. E che abbia chiesto, per telefono, spiegazioni al marito. Il quale avrebbe risposto che si trattava di un gruppo di ragazze iscritte a Forza Italia alle quali ha fatto fare un semplice giro per l'orto botanico di Villa Certosa. Giustificazione che avrebbe indispettito ancor di più la signora la quale avrebbe replicato che, più che di un giro nel parco si è trattato di un giro al museo.

.Angela_grandefratello_2

Intanto è scattata la ricerca delle cinque nuove «bagatelle» del Cavaliere: tre more, una castana e una rossa. Quest'ultima è la più riconoscibile del gruppo. Si tratta di Angela Sozio, ex protagonista della terza edizione del Grande Fratello, ex opinionista di Buona Domenica a Canale5. Lei conferma: «E allora? Non vedo cosa ci sia di interessante nel fotografare un gruppo di collaboratori di Forza Italia riuniti in un giorno di festa». Mistero, per ora, sulle altre ospiti [...]

Roberto Rizzo – Corriere.it

.

Quest'uomo è decisamente sfigato. Dovrebbe essere esorcizzato, magari da don Baget Bozzolo, o dall'ex prete On. Brancher. Una volta lo beccano che fa il "farenella" (come dicono a Napoli: rivolgersi ad Antonio DG per la traduzione); questa volta, in un parco pieno di militanti di Forza Italia, con un sapiente"montaggio" gli infilano sulle ginocchia cinque emerite... alle quali il nostro sta illustrando la "botanica" del parco. I maschietti sono temporaneamente tutti assenti, o sono stati maliziosamente cancellati dal sapiente ritoccatore di "Oggi". Solo una delle 5 studiose di botanica è stata identificata. Trattasi di Angela del Grande Fratello, che prima di darsi alla botanica svolgeva la professione di "Tronista" con la De Filippi, indi quella di Grande Sorella. Insomma, l'ennesima "opinionista" fornita di tette number five.

.

P.S.: Cosa avrà voluto dire Veronica, con quella battutaccia sul museo?

martedì 17 aprile 2007

11 settembre: la Francia aveva avvertito Washington dei dirottamenti

LiberazioneStavolta arriva dalla (odiata) Francia il motivo di un prevedibile imbarazzo per l'establishment dell'Amministrazione Usa di George W. Bush. E' stato infatti ieri il quotidiano le Monde a pubblicare un lungo articolo su una mole di documentazione proveniente dalla centrale dei servizi segreti nazionali, la Dgse, su piani d'attacco di Al Qaeda per il 2001 intercettati dalle "barbe finte" d'Oltralpe. In particolare, l'autorevole giornale ha messo in pagina persino la riproduzione della prima pagina d'in una nota datata 5 gennaio 2001 e titolata: «Progetto di dirottamento aereo da parte di  integralisti islamici radicali». Due dettagli appaiono particolarmente importanti: il primo è il fatto che la nota stessa sarebbe stata trasmessa alla Cia attraverso il suo capocellula a Parigi pochi giorni dopo la sua redazione, secondo quanto riferito dai servizi francesi e come risulta da altri dossier attinti tra le 328 pagine da metà 2000 all'ottobre 2001 oggetto dell'articolo di Twin_towersGuillaume Dasquié (titolato in prima pagina «Quel che i servizi francesi sapevano di Bin Laden nel 2000» e a centrogiornale «11 settembre, i francesi la sapevano lunga»). Il secondo aspetto è che in quella nota ci si riferisce ad un piano coltivato proprio da Al Qaeda, supervisionato da Osama Bin Laden, già immaginato come operativo nel 2000, abortito e poi rilanciato nell'ottobre dello stesso anno, e infine riguardante aerei americani.

La Dgse aveva persino selezionato una lista di sette compagnie esposte al rischio diretto di dirottamento: tra queste le due, American e United Airlines, delle quali il commando di piloti-kamikaze avrebbe poi effettivamente si sarebbe impadronito dei velivoli scagliati l'11 settembre 2001 sulle Twin Towers di New York e sul Pentagono di Washington.

Gli agenti francesi interpellati da le Monde dicono adesso che all'epoca non si poteva prevedere la modalità degli attacchi suicidi. Sta di fatto che l'allarme su un ambizioso piano di dirottamenti aerei ai danni degli americani curato dal vertice di Al Qaeda sarebbe in tal modo stato dato agli Usa otto mesi prima dell'11 settembre. E che, invece, agli atti dell'inchiesta del Congresso non risulta alcuna notizia fornita dalla Cia e dall'Ammistrazione Bush su questa segnalazione.

domenica 15 aprile 2007

Clamoroso!!! Berlusconi entra nel Politburo!

CORRIERE DELLA SERA
 
Il commento dell'ex premier dopo la protesta contro il presidente russo Berlusconi : «La Russia crede nella democrazia - Repressione gonfiata dalla stampa» Putin mi ha detto che i manifestanti erano 700».
 
.
Berlusconi_putin La Russia è «un Paese che crede nella democrazia, non una democrazia di secondo piano»: lo ha detto Silvio Berlusconi, dopo il suo incontro con il presidente russo Vladimir Putin a San Pietroburgo. Secondo Berlusconi, la repressione delle manifestazioni di sabato a Mosca è stata gonfiata dalla stampa: «Ero con Putin mentre parlava con il ministero dell'Interno», ha detto Berlusconi, aggiungendo che l'opposizione «aveva organizzato dimostrazioni in strade non concesse dal comune per questioni di traffico».
 
...insomma, un problema di viabilità...
 
«SOLO IN 700» - Il leader di Forza Italia ha sottolineato che Putin gli ha riferito come i manifestanti fossero circa 700, a fronte dei 15 mila sostenitori del leader del Cremlino riuniti davanti all'Università. «Gli ho regalato un Dvd della nostra manifestazione in Italia che ha raccolto 2 milioni di persone, e gli ho detto: 'tutt'al più di questo dovresti preoccuparti...». L'ex premier inoltre ha lasciato intendere che il prossimo vertice di Forza Italia potrebbe tenersi proprio a San Pietroburgo, nel complesso del palazzo di Costantino nel quale è stato ospite del presidente russo.
 
..dopo il passaggio di Sandro Bondi dal Partito Comunista a Forza Italia, assisteremo al passaggio di Berlusconi da Forza Italia al Partito Comunista?...
.
STANDING OVATION - L'ex premier, sabato sera, ha partecipato allo spettacolo che Putin ha offerto a un gruppo di selezionatissimi ospiti: un combattimento tra marzialisti. Berlusconi ha affermato di essere stato accolto con una 'standing ovation' dagli spettatori del Palasport . «C'è in Russia il problema del successore di Putin: lo stesso Putin mi ha detto che se mi fossi presentato, sarei stato sicuramente io», ha detto sorridendo. «Anche in Italia - ha aggiunto - siamo vicini al 60% dei consensi».
 
...caspita! come direbbe Fabio Mussi: "Cavaliere, quando supererà il 100%, ci dia un colpo di telefono, che la aiutiamo a cercare l'errore di calcolo"...

sabato 14 aprile 2007

Come Israele fa di tutto per resuscitare il razzismo

Scudi_umani

Alcuni militari israeliani obbligano due giovani palestinesi a sistemarsi come "scudi umani" davanti ad un'autoblindo. Il caso denunciato dal quotidiano Yediot Aharonot. Un breve filmato su Repubblica.it. al link

http://multimedia.repubblica.it/home/655064

>

Riceviamo da Pietro De Carli, Capo Programma Emergenza della Cooperazione Italiana, Kabul

Alla attenzione di TAFANUS.
.
Ho letto la vecchia intervista a Gino Strada del 25 maggio 2006 da voi riportata nella quale, in polemica con la Croce Rossa Internazionale, descrive un ospedale di Kabul per come lo aveva trovato nel 2000. Si tratta dell'allora ospedale "Karte Seh" che definisce "una sorta di immondezzaio dove le pazienti-donne stavano chiuse in una prigione con un chiavistello e la guardia davanti, a impedire visite a chiunque, medici compresi. Chiuse a chiave e guardate (non a vista, naturalmente) dai talebani, in un ospedale sostenuto dalla Croce Rossa. In questo modo erano «coperti» i bisogni. Da loro".
.
Ospedale_esteqlal Per dovere di informazione, mi preme rendere noto che quell'ospedale, che ora si chiama Esteqlal" (liberazione), e' stato completamente ricostruito nel 2003-04 dalle macerie della guerra civile ad opera della Cooperazione Italiana ed ora, grazie al supporto che il governo italiano, assiste 120mila persone all'anno (750 ricoveri chirurgici al mese, 140 ustionati al mese, 680 ricoverati al mese nel reparto di medicina, 675 parti al mese del reparto di maternita', 700 donne al mese che ususfruiscono del consultorio familiare con la distribuzione gratuita di anticoncezionali, 3.400 esami di laboratorio al mese, 3.600 visite specialistiche al mese) con un costo medio-procapite di 3 euro per ogni persona assistita.
.
Al riguardo Le invio una nota informativa sui servizi sanitari resi dall'Esteqlal Hospital di Kabul.
Nel nostro sito (www.coopitafghanistan.org) riportiamo tutti i progetti di emergenza realizzati dalla cooperazione italiana in Afghanistan, che suggeriamo di consultare, dove riportiamo anche i rendiconti contabili ufficiali di come sono spesi i soldi dei contribuenti.
. 
Mi corre l'obbligo di segnalare, a questo proposito, che il 94% dei fondi in loco disponibili stanziati dal Ministero Affari Esteri sono stati impiegati in favore dei beneficiari nei progetti di emergenza realizzati in 9 province del paese negli ultimi 5 anni, mentre solo il 6% e' assorbito dai costi di gestione in loco (affitto uffici, staff locale, mezzi di trasporto, utenze, ecc.).
.
Ci farebbe piacere che anche le altre organizzazioni che operano in campo umanitario usassero lo stesso criterio di trasparenza pubblicando nei loro siti due dati che interessano i contribuenti, e cioe' (1) il costo pro-capite dei fondi impiegati in favore dei beneficiari e (2) il rapporto tra fondi spesi in favore dei beneficiari e quanto sostenuto per i costi di gestione. Grato per l'attenzione.
Pietro De Carli - Capo Programma Emergenza della Cooperazione Italiana - Kabul (Afghanistan)
.
Caro De Carli,
la ringrazio per la sua esaustiva e cortese lettera, che però mi lascia quasi sorpreso, perchè non vedo alcun contrasto fra quanto contenuto nell'intervista dell'anno scorso a Gino Strada, e quanto da lei scritto. Gino Strada, come lei stesso correttamente ricorda, si riferisce all'ospedale della CRI "Karte Seh" ed alle condizioni nelle quali si trovava del 2000. Lei ci spiega come questo ospedale, che ora si chiama "Esteqlal", sia stato ristrutturato nel 2003/4. Mi sembra di capire che possiate avere ragione entrambi: Gino Strada a dirci com'era nel 2000, lei a dirci com'è adesso, dopo la ristrutturazione.
.
Lei ci fa successivamente un elenco dettagliato degli interventi di vario tipo effettuati dopo il 2004 dall'ospedale suddetto, ma non vediamo come questo possa in alcun modo sminuire l'opera di Gino Strada in Afghanistan, Cambogia, Iraq, Sierra Leone, Sri Lanka, Sudan, etc.. Non credo che nè Gino Strada nè il Tafanus abbiano mai aperto una sorta di gara fra Emergency e CRI. Noi siamo dell'avviso che in un ipotetico mondo migliore, si dovrebbe poter fare a meno sia della CRI che di Emergency. Purtroppo così non è. Che poi quando una équipe di volontari che opera in zone di guerra possa correre il rischio di "sfioramenti" fra attività istituzionale e risvolti politici, mi sembra inevitabile, più che disdicevole.
.
Mi cita poi dei significativi dati di bilancio della sua organizzazione, concludendo che le piacerebbe che "...anche le altre organizzazioni che operano in campo umanitario usassero lo stesso criterio di trasparenza...", quasi a lasciar sottintendere che "altri" non abbiamo la stessa trasparenza. Mosso da questo dubbio, sono andato a verificare sul sito di Emergency, ed ho trovato al link http://www.emergency.it/moduli/bilanci/bilancio05.pdf 5 anni di bilanci in PDF, ognuno di circa 40 pagine, redatti sia seguendo i criteri civilistici, sia le raccomandazioni dell'Associazione dei Ragionieri Commercialisti, con particolare riguardo ai criteri da seguire nel caso di onlus. Sono bilanci redatti in forma talmente chiara ed esaustiva che si potrebbe portarli ad esempio nelle scuole tecniche.
.
Infine, non accenna alla critica di Strada sul dottor Cairo, il quale da anni permette che si pensi a lui come ad un medico chirurgo, senza sognarsi di smentire chiaramente questa leggenda metropolitana, visto che il dottor Cairo risulta essere laureato in legge e diplomato fisioterapista, e non può neanche fare un intervento di appendicite.
.
Ancora l'altro ieri, in una trasmissione radiofonica "giornalistica" condotta da tale dottor Forbice, abbiamo sentito Omar Calabrese parlare del dottor (inteso come medico) Cairo, col supporto di un altro giornalista (Magnaschi), e col silenzio assenso del dottor Forbice. Persino Chiara Valentini, vicina alla sinistra, non ha corretto la fola. Immagino quindi che si tratti di una leggenda metropolitana ormai diffusa come una metastasi. Ci dice anche la sua verità? Chi è (o meglio: cos'è) Cairo?
.
Off Topics: verso la fine dell'avventura irachena del dottor Maurizio Scelli, molti giornali, mai smentiti, hanno pubblicato la notizia che l'addetto-stampa (?) di Maurizio Scelli godesse di una retribuzione di 600 milioni di lire all'anno. Se tanto mi da tanto, il suo capo avrà preso non meno di 700 milioni all'anno? Per confronto: è più del doppio dell'attuale retribuzione di Condoleeza Rice.
.
La ringraziamo per il suo intervento, e le assicuriamo fin d'ora la nostra assoluta disponibilità a darle tutto lo spazio necessario per i chiarimenti ulteriori che volesse fornire, o anche solo illustrarci le attività della sua organizzazione. Noi non vogliamo fare gare fra CRI, Emergency, Medici senza Frontiere. Giudichiamo tutti voi dei benemeriti, ma vorremmo un mondo che non avesse bisogno di nessuno di voi. Sulla faccenda "candidatura al Nobel", abbiamo optato per Gino Strada perchè Emergency onora l'Italia, e perchè si tratta di un ente fondato sul volontariato, mentre l'ente da lei diretto, pur con tutti i suoi meriti, è a tutti gli effetti una organizzazione statale.
.
Cordiali saluti e buon lavoro
Tafanus

mercoledì 11 aprile 2007

Zapping e la lettera di Enrico Cisnetto

Come alcuni ricorderanno, il 27 Marzo il Tafanus ha pubblicato un post dedicato a Zapping, mitica trasmissione radiofonica condotta dal giornalista Aldo Forbice, la cui imparzialità è nota a tutti. Per chi volesse rivedere di cosa stiamo parlando, incollo l’URL dell’articolo:

.

 

http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2007/03/la_rai_di_sinis.html

.

 

In questo articolo c’era un paragrafo, che trascrivo,  dedicato al giornalista Enrico Cisnetto:

 

 

“...La trasmissione inizia, quasi sempre, con un intervento sui temi economici del giorno, tenuto da un giornalista economico. Però non ci sarebbe, in teoria, alcuna ragione per la quale il servizio debba essere appaltato “in esclusiva”, o quasi, a Enrico Cisnetto. Io stimo Cisnetto, ma in Italia ci sono anche giornalisti economici (da Massimo Riva a Spaventa) non necessariamente di destra. O no? Vediamo il bellissimo, ma monocromatico curriculum di Cisnetto:.

 

Enrico Cisnetto è stato direttore di alcune testate della Rusconi, vicedirettore del quotidiano L’Informazione e vicedirettore del settimanale Panorama. È tuttora editorialista per diversi quotidiani e settimanali italiani, come Il Messaggero, Il Foglio, Il Gazzettino, Panorama e Il Mondo. Insegna Finanza alla Scuola di Giornalismo dell’Università Luiss (la “chiesetta” di Confindustria) e alla Scuola Superiore di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza (chi lo ha messo lì?). E’ da sempre vicino a Confindustria [...] .

 

Con tutto il rispetto: non ci sarebbe, una sera alla settimana, spazio per un Riva, uno Spaventa, un Salvati, un Tito Boeri? Si svegli, Dottor Forbice (omen nomen): c’è gente alfabetizzata anche a sinistra.

 

.

Enrico_cisnetto Questo quanto scritto nel post su Enrico Cisnetto. Sembra evidente ai più che il pistolotto non fosse rivolto alle qualità del giornalista Cisnetto (del quale ho anzi scritto io stimo Cisnetto, e l’ho scritto senza ironia), ma al fatto che una trasmissione pubblica sentisse, su un tema sensibile come “il fatto economico del giorno”, sempre lo stesso giornalista, sempre lo stesso colore politico (qualunque esso sia). Io ho definito Cisnetto giornalista di destra, ma Cisnetto non ci sta, e mi manda il seguente scritto (del quale peraltro lo ringrazio: non sono molti quelli che si degnano di rispondere alle sollecitazioni):

.

 

Ho letto quanto scritto dal quotidiano Il Tafanus sul mio conto nel contesto di un articolo del 28 marzo sulla trasmissione radiofonica Zapping, nella quale io intervengo regolarmente. La mia linea politica è ben più articolata di come l'abbia descritta Tafanus. Di ciò, e in particolare del fatto che io non sia di destra (come sono stato invece, semplicisticamente, etichettato da Tafanus), ci si può rendere conto anche solo dando un'occhiata sul sito del movimento politico Società Aperta (www.societa-aperta.org) da me presieduto. Quanto poi al mio intervento nella trasmissione Zapping, vorrei sottolineare che non percepisco alcun compenso economico. Se questa era la preoccupazione del quotidiano, spero così di aver rassicurato il buon Tafanus.Cordiali saluti

 

Enrico Cisnetto

 

Caro Cisnetto,

 

intanto grazie per la risposta: non è abituale ricevere risposte. Lei è una felice eccezione, ed io gliene do volentieri atto. Detto questo, veniamo ai contenuti:

 

-1) Partiamo dalle cose semplici: in chiusura della sua email, sottolinea il fatto di partecipare alla trasmissione Zapping a titolo gratuito, ed io non ho alcuna difficoltà a crederle; e tuttavia devo farle notare, a mia volta, che nel mio articolo non c’è nulla che possa aver suscitato questa sua spontanea precisazione. Addirittura ipotizza che “questa fosse la mia preoccupazione”. No, Cisnetto, non lo era. Aggiungo che, anche se fosse pagato, non troverei la cosa scandalosa. Non facciamo a non capirci. Quello che trovo scandaloso è che su un tema sensibile come l’economia ci sia sempre e solo la sua voce, anche se, come le ho scritto, la stimo come giornalista economico.

 

-2) Sembra quasi che essere da me stato collocato “a destra” la offenda. La cosa mi farebbe quasi piacere (se non altro per il fatto che vedo accolta quasi come insultante questa collocazione, mentre è solo una constatazione di topografia politica). Però certamente non posso collocarla a sinistra, dato il suo curriculum ed il parterre delle sue frequentazioni e delle sue collaborazioni. Allora al centro? Andiamo, Cisnetto, è dalla “scesa in campo” che, specie da destra, mi sento dire, spiegare, urlare, che ormai dal “bipolarismo” non si torna indietro. Dai tempi in cui una sguaiata trasmissione condotta da tale Pia Luisa Bianco urlava già nel titolo che si stava “O di quà o di là”. Se la ricorda?

 

-3) Per dimostrare l’assunto (io non sono di destra), mi rinvia al sito del suo movimento, Società Aperta (www.societa-aperta.org); sito che segnalo anche ai miei tre lettori, poichè, lo dico senza ironia, è fatto molto bene. E’ anche molto istruttivo. Nel sito sono riportate le sue collaborazioni a diverse testate. Cito, dal suo sito, quelle che proprio di sinistra non mi sembrano: Il Gazzettino, Il Foglio, La Sicilia, Il Mondo, Il Messaggero, Zapping, Liberal Café, Panorama, Lobby Liberal, Liberaldemocratici, Meno Stato, etc... E’ appena il caso di notare (senza malizia) che fra i giornali ai quali collabora ce ne sono due di proprietà della famiglia Berlusconi, uno diretto da un signore che prima dirigeva il Tempo di Roma, uno di proprietà di Caltagirone... tutti comunisti?

 

-4) Nel sito c’è anche un link dal titolo La pensano come noi, dove schiera 5 nomi: Alberto Ronchey (con la “y”, come chiosava Fortebraccio); Giovanni Sartori; Stefano Folli; Arrigo Levi; Gaetano Quagliariello. Il più “comunista” dei cinque è Sartori, che più volte ha dichiarato che lui sta a sinistra perchè a destra c’è Berlusconi, che proprio non può essere digerito, come leader politico, neanche con l’uso di dosi massicce di Malox. Per dire, se il candidato premier della destra fosse Mario Monti, non dubito che Sartori voterebbe a destra. Degli altri non parliamo, perchè la loro storia è nota a tutti. Tranne quella di Quagliariello.

 

-5) La navigazione nel web è come il mangiar ciliege: un link tira l’altro, e così noi ci abbandonammo al lasciarci tirare. Quagliariello, chi era costui? scava scava, e scopriamo che uno dei 5 che la “pensa come lei” non solo, tanto per cambiare, è docente alla Luiss, Università della Confindustria, come mezza destra italiana (le potrei fare l’elenco), ma è Presidente della fondazione “Magna Carta”, che così viene descritta dal “Geniale”:

 

“...think tank vicino al centrodestra... [...] fondazione “ispirata” da Marcello Pera e cresciuta sotto la direzione del professor Gaetano Quagliariello - è riuscita in pochi anni a imporsi all’attenzione di chi guarda con attenzione alla collaborazione tra politica e cultura. Con pochi fondi e molte idee Magna Carta oggi rappresenta un punto di riferimento per chi vuole arricchire la politica di idee importate dal mondo anglosassone e dalla tradizione dei conservatori liberali. Distintasi nella battaglia per la difesa dell’Occidente e per la critica nei confronti di chi cerca l’accordo al ribasso con i tiranni e gli Stati canaglia - gli appeaser del Ventunesimo Secolo (Mario Sechi)

 

Verrebbe da dire: Caspita!... ecco dove si annida il pensiero di sinistra!... Ma vediamo alcuni nomi del Direttivo di Magna Carta (a volte l’elenco dei commensali spiega di più e meglio che una lunga descrizione): Marcello Pera, Gaetano Quagliariello, Francesco Caltagirone, Giuseppe Calderisi, Edoardo Garrone, Paolo Ligresti...

 

-6) Fatto (principalmente a mio beneficio) questo excursus sulle sue frequentazioni e su quelle dei suoi correligionari, mi corre l’obbligo di farle notare che NULLA ci dice, zero assoluto, sul merito del nostro articolo che, le ricordo, non era il fatto se lei fosse di destra o di sinistra (in regime bipolare, tertium non datur).

 

Il bulk del problema era la trasmissione Zapping, la sua conduzione, la sua imparzialità, le sue metodologie. E su questo nulla ci dice, e quindi resteremo col dubbio se lei condivida o meno lo stile e i metodi del dottor Zapping.

 

Per conto mio, non ho potuto completare il monitoraggio della trasmissione, per il quale avevo chiesto la collaborazione dei lettori del blog, e sa perchè? Perchè non ho trovato nessuno disposto a sorbirsi  Zapping, trasmissione la cui formula potrebbe  essere persino interessante, se solo fosse condotta come è condotta dalla giornalista, di cui colpevolmente non ricordo il nome, che sostituisce il dottor Aldo Forbice durante le sue forzate assenze.

 

La ringrazio e la saluto cordialmente, precisandole che ovviamente ogni suo commento sarà il benvenuto.

 

Tafanus

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...