martedì 30 ottobre 2007

Grillismo - Che fine ha fatto la Rivoluzione di Settembre?

So che questo post potrà scatenare nuove polemiche, ma lo devo a me stesso, a Charly Brown, e ad altri lettori del blog coi quali circa un mese fa ci eravamo concessi un mese di tempo, ed avevamo preso l’impegno di verificare, a posteriori, queste due ipotesi: 

-1) Il V-Day ha dato la scossa alla politica, e dopo l’8 settembre “nulla sarà più come prima” 

-2) Di Grillo e del V-Day, a fine ottobre, non parlerà più nessuno. 

L’impegno era anche metodologico: fatti staccati dalle opinioni.

 I POSTS DEL BLOG DI GRILLO:

 18 ottobre: sui pastori ed agricoltori sardi
19 ottobre: sul DL dell’editoria: l’allarme sui blogs
20 ottobre: sempre sul DL Levi-Prodi
21 ottobre: contro Mastella
22 ottobre: contro Mastella
23 ottobre: contro Mastella
24 ottobre: sul DL Levi-Prodi
25 ottobre: sul DL Levi-Prodi
26 ottobre: sui biglietti allo stadio per i consiglieri (di Napoli; quelli di Milano sono esenti da critiche)
27 ottobre: sulle firme raccolte (con un sacco di cazzate - vedi nota) e sui soldi
28 ottobre: in favore della Forleo.
29 ottobre: nulla
30 ottobre: contro l’UDC

Da notare che non c’è un solo post contro Di Pietro, il Ponte sullo Stretto, il CdA RAI, il G8, mentre ce ne sono tanti contro Mastella…

LE BALLE PRECOCI

Il 17 Luglio Grillo lancia la prima megaballa:

CORTE CONTI: OK BEPPE GRILLO: LA CASSAZIONE D'ACCORDO.
"Via, per sempre, i politici corrotti: chi riveste una carica pubblica e viene condannato in via definitiva per "cattiva amministrazione", non deve avere la possibilita' di candidarsi di nuovo. A sorpresa, la Corte dei Conti si dichiara d'accordo con la proposta, che definisce "un po' forte, clamorosa", come quella di Beppe Grillo che recentemente ha depositato alla Cassazione una richiesta di legge popolare per un "Parlamento pulito". Il procuratore generale della magistratura contabile Claudio De Rose, in occasione di una riflessione sui risultati raggiunti dalla Procura generale in vista del suo prossimo collocamento a riposo, si spinge ancora piu' in la': "Chi e' condannato in via definitiva deve essere destituito dalla carica che riveste".

Balle!!!. la Cassazione, ad alcuni dei cui membri è capitata fra le mani la Costituzione, si dichiarano d'accordo sulla esclusione dei politici condannati IN VIA DEFINITIVA, non dice una parola su quelli condannati in primo o secondo grado. Senonchè negli "articolati di Grillo" si parla di condanne NON definitive. E si parla di condanne ad un anno e tre mesi, e non, come fa la Cassazione, di alcune precise ipotesi di reato . Ma il popolo italiano applaude. 

Dunque, dal 18 al 30 ottobre sulla raccolta-firme c’è un solo post, suddiviso a metà fra notizie esilaranti sulla raccolta firme e fra “batticassa” per coprire il deficit della manifestazione. 

Vediamo prima le cazzate sulla raccolta-firme: 48 ore dopo il V-Day Grillo scolpiva: abbiamo raccolto 332.437 firme (non una di più, non una di meno). Nell’unico accenno fatto sul blog negli ultimi 13 giorni, le firme sono “circa 300.000”; passano alcune ore, e diventano “oltre 350.000; si passa in un’altra sezione del blog, e si scopre che sta ancora chiedendo ai meetup di inviare per sms il numero delle firme raccolte (tenere presente che il V-Day è passato ormai da 52 giorni!) 

Più avanti, un’altra perla: “…Sto ricevendo dai comitati e dai meetup scatoloni su scatoloni con i moduli…”

Ora, ad uno che come titolo di studio vanta un diploma in ragioneria, il minimo che si può chiedere è che le parole siano coerenti coi numeri. Prendiamo per buone le 350.000 firme. Queste sono raccolte in fogli da 50 firme ciascuno. Quindi 350.000 firme stanno in 7.000 pagine: scatoloni su scatoloni??? La città più “firmarella”è stata Bologna, con meno di 25.000 firme: 500 fogli. Un libro! Scatoloni su scatoloni? Io credo invece che si tratti di balle su balle, ed anche costruite con una certa ingenuità!

Poi passa ai soldi: il V-Day si sarebbe chiuso con un deficit di circa 80.000 euri: ecco un’altra fondata ragione per la quale di V-Day non sentiremo mai più parlare. Il milione di entusiasti partecipanti al V-Day ha lasciato nelle casse dell’organizzazione 40.000 euri: la calcolatrice, se non è faziosa, mi spiega che trattasi di 4 centesimi di euro a testa (meno di 100 lire). Se Il Rag. Grillo è genovese, sembra che non scherzino, in quanto ad “attenzione” agli sprechi, neanche gli entusiasti grillini.

 Poi, puntuale come la cometa, arriva la solita botta da “delirio di onnipotenza”:

 “…a fine novembre andrò a Roma a depositare le firme alla Cassazione. Se non verranno sollevate eccezioni, quando le proposte arriveranno in Parlamento, chiederò di illustrarle alla Camera, in diretta, in diretta…” 

Caspita!!! Non solo un privato cittadino non sa che le “proposte”, ammesso che mai arrivino in Parlamento”, non possono essere illustrate da un comico, sia pure bravo, come il Rag. Grillo, ma possono essere illustrate solo dal relatore (insomma, non basta comprare un'azione Telecom, per poter partecipare all'assemblea ed avere diritto di prendere la parola). Ma addirittura vuole illustrarle “in diretta”. In diretta cosa? Televisiva? E gli sarà sufficiente una rete, o vorrà le reti unificate, come vengono concesse persino a Napolitano per il messaggio di fine anno alla Nazione?

 Ma veniamo ai media:

I GIORNALI 

(Sono stati monitorati Repubblica, Corsera, Messaggero, Stampa, Giorno, Il Tempo, l’Unità, Il Riformista, Europa, Il Giornale, Il Foglio, Libero) – Solo Home pages dei giornali online e sommari.

 24 ottobre: NULLA
25 ottobre: NULLA
26 ottobre: NULLA
27 ottobre: NULLA
28 ottobre: quasi nulla: solo Il Quotidiano pubblica il “bilancio” reso noto da Grillo
29 ottobre: NULLA
30 ottobre: NULLA

Per il resto, buio totale. Le 5 pagine a quotidiano tutti i giorni? Un lontano ricordo.

LE TV

 Dalle trasmissioni dedicate al nostro nei primi dieci giorni, in prima e seconda serata, di notte, all’alba, di giorno, non è rimasto più nulla. Il vuoto spinto.

 CARTA CANTA (Travaglio)

27 settembre: contro Castelli
28 settembre: contro Gargani
1 ottobre: contro Berlusconi
2 ottobre: contro Bossi
3 ottobre: contro Bossi
4 ottobre: contro Berlusconi
5 ottobre: contro Burlando
8 ottobre: contro Mastella
9 ottobre: contro Mastella
10 ottobre: contro Mastella
11 ottobre: contro il governo USA
12 ottobre: contro Mastella
15 ottobre: contro Rosy Bindi
16 ottobre: contro Prodi
17 ottobre: contro AN e Lega
18 ottobre: Miccichè
19 ottobre: Musotto e Miccichè
22 ottobre: contro Mastella
23 ottobre: contro Mastella
24 ottobre: contro Dini e Berlusconi
25 ottobre: contro Dini e Berlusconi
28 ottobre: contro Dini e Berlusconi
29 ottobre: contro Berlusconi.

Sarà un caso… ma da quando Grillo, Di Pietro, Travaglio stanno insieme sulla stessa barca, in un mese nella rubrica “Carta canta” di Travaglio Mastella ha un posto d’onore, con ben 6 articoli “dedicati”. Invece Travaglio non ha trovato nulla, ma proprio nulla, su Grillo o su Di Pietro. Eppure lo spirito d’osservazione non gli manca, e i database neppure. 

P.S.: Da nessuna parte si parla più di “liste civiche”, di “liste civiche nazionali”, di “bollini blu”…

Ecco, questo è tutto. Si chiama “tenere separati i fatti dalle opinioni. E i fatti, spesso, sono impietosi. Chi volesse leggere i fatti senza gli occhiali dell’ideologia, potrebbe leggerli così:

 “Qui giace il Grillismo, morto alla tenera età di neanche due mesi, per una grave forma di bulimia”

...stronzi! stronzi! stronzi!... 1000 volte stronzi!...

DiazItalia dei "Valori" e Udeur con la Cdl, stop a inchiesta sul G8 - I partiti di Di Pietro e Mastella ancora una volta si distinguono dall'Unione, e la maggioranza va sotto anche alla Camera.

ROMA - La proposta di legge per istituire una commissione di inchiesta sul G8 di Genova non è stata approvata in prima commissione della Camera. Con 22 voti contrari e 22 voti favorevoli la commissione non è riuscita ad affidare il mandato al relatore a riferire in aula. La Cdl, accorsa in massa a votare, ha salutato il risultato con un lungo applauso. Con la Cdl hanno votato anche Idv e Udeur. "Un atto gravissimo, preferiscono insabbiare", il commento deluso del ministro Paolo Ferrero di Rifondazione comunista.

In particolare il deputato dipietrista Carlo Costantini ha detto 'no', mentre l'altro esponente dell'Idv, il capogruppo alla Camera Massimo Donadi, non si è presentato. I due esponenti della Rosa nel Pugno, Cinzia Dato e Angelo Piazza, non hanno preso parte alle votazioni. E l'unico deputato dell'Udeur ha votato contro.

Mezz'ora prima che si arrivasse al voto i parlamentari del centrosinistra erano in sovrabbondanza. Nessuno temeva per il peggio visto che mancavano all'appello sette esponenti di Forza Italia. Pochi minuti prima della conclusione dei lavori si è presentata in commissione una nutrita 'pattuglia' di deputati azzurri guidati dal capogruppo Elio Vito. E il loro arrivo ha fatto la differenza. A quel punto anche nell'Unione si è cominciato a telefonare freneticamente agli assenti per vedere di non andare sotto su un provvedimento tanto delicato.

Diaz_2 Ma non c'è stato nulla da fare perché l'ultimo "convocato" dell'Unione è arrivato troppo tardi, subito dopo il voto. Il 'ritardatario' che non è riuscito a votare era l'esponente della Rosa nel Pugno Lello Di Gioia, che avrebbe dovuto sostituire in commissione uno dei due "titolari" del gruppo. Su 44 votanti 22 hanno detto sì e 22 'no' e quando si arriva alla parità, per regolamento, il mandato al relatore a riferire in Aula non viene conferito. La Cdl ha esultato per questa bocciatura, mentre la maggioranza ha lasciato la commissione piuttosto delusa.

E se la sinistra radicale stigmatizza il risultato del voto denunciando "l'indignazione fortissima per il comportamento di Idv e Udeur che disattendono gli accordi comuni firmati nel programma dell'Unione", anche Ermete Realacci parlamentare del Pd è critico con gli alleati. "Quello che accade nei giorni del G8 - dice - rimane una ferita aperta nella nostra storia e nel rapporto tra cittadini e forze dell'ordine. Ancora oggi abbiamo la necessità di avere massima trasparenza e conoscere la verita".

Di parere opposto la Cdl che commenta: "Sconfitto chi voleva processare le forze dell'ordine".

lunedì 29 ottobre 2007

Dario Fo settimo nella hit parade dei geni viventi

Messaggero

LONDRA (29 ottobre) - Dario Fo è un genio. Ed è anche l'unico italiano che compare nella hit parade dei 100 geni viventi, compilata da sei esperti di creatività sulla base anche di un sondaggio tra i sudditi di Sua Maestà. La top 100 è stata realizzata da Creators Synectics, una società britannica, che ha compiuto la selezione servendosi di un sondaggio e tenendo conto di una serie di fattori: popolarità, cultura, potere intellettuale, realizzazione professionale e "paradigm shifting" (capacità di impatto e innovazione in un determinato settore).

Dario_foLa classifica vede al primo posto Albert Hofmann, 101 anni, il chimico svizzero che ha scoperto la sostanza stupefacente Lsd. A seguire, Sir Timothy Berners-Lee, 52, l'inventore della rete World wide web; George Soros, 77, il politico e il mago della finanza americano; Matt Groening, 53, l'uomo che ha dato vita ai cartoni animati Simpson e Futurama; Nelson Mandela,89, il presidente del Sud Africa a pari merito con Frederick Sanger, 89, il biochimico strapremiato per i suoi lavori sulla sequenza del Dna. Al settimo posto l'unico genio italiano, secondo la hit parade britannica: il premio Nobel per la letteratura Dario Fo, ottantunenne...]

...ora è del tutto evidente che gli inglesi devono aver preso un abbaglio. Innanzitutto per aver valutato geniale il premio Nobel Dario Fo (premio a suo tempo giustamente contestato da Forza Italia, che poi per tentare di rimediare alla brutta figura ha mandato avanti l'Albertina, sindachessa di Milano, con l'offerta pacificatrice dell'Ambrogino d'Oro... al Nobel Dario Fo)...

...ma è anche evidente, a chiare lettere, che nessuno ha spiegato alla giuria che (vedi gli utlimi avvenimenti), in Italia disponiamo di ben altri geni (Umberto Bossi, Luca Volonté, Papa Ratzinger, Luca di Montezemolo... e mi fermo qui. Speriamo che l'anno prossimo la giuria voglia rimediare...

l'Udc inventa un reato: "Apologia di Comunismo"

Repubblica_2

 .

La proposta del capogruppo alla camera dell'Udc Luca Volontè

ROMA - Si chiama Luca Volontè. E' capogruppo alla Camera dell'Udc. Piuttosto attivo, il suo volto è spesso impacchettato nei pastoni dei tg Rai, le sue idee chiare e conseguenti. Ha deciso di stanare tutti i comunisti italiani.

Sulla scorta delle notizie ricevute dalla Polonia dei gemelli Kaczynski, tra l'altro appena sconfitti alle urne, Volontè ha deciso di aprire la più grande delle questioni politiche. "Martedì mattina ogni deputato riceverà in casella il modulo di adesione alla nostra proposta di legge di riforma costituzionale per inserire il divieto di apologia del comunismo insieme al reato già previsto per il fascismo".

"Siamo un Paese Vergogna", attacca quindi Volontè, secondo il quale "è necessaria una operazione verità sui 100 milioni di morti irrisi dai comunisti al governo. Staneremo uno per uno i fedeli amici di Lenin e dei suoi gulag". La proposta lanciata nei giorni in cui il suo capo Pier Ferdinando Casini è in viaggio di nozze, non ha trovato l'entusiasmo che Volontè presumibilmente valutava di raccogliere.

Finanche Roberto Calderoli, che è Calderoli, pur trovando l'iniziativa "condivisibile", la ritiene "superflua o comunque tardiva". E Gianfranco Rotondi, democristiano e moderato almeno quanto Volontè, ricorda che "non esiste il comunismo, ma tanti partiti comunisti. Il comunismo italiano non ci ha negato la libertà, ma ce l'ha portata col sangue dei partigiani". L'amichevole osservazione di Rotondi forse rallenterà la raccolta delle firme alla quale, come ha annunciato, da domani il deputato vorrebbe destinare ogni energia.

Certo, Volontè non ha ancora chiarito, ma ne avrà tempo, quale sarà il destino di coloro che verranno "stanati". Tra l'altro proprio di fronte al suo banco, e per giunta nella qualità di presidente dell'assemblea, è seduto un comunista: Fausto Bertinotti. Altri si trovano al governo, molti anche in Parlamento. Un illustre ex al Quirinale. Stanarli tutti sarebbe una fatica, per non dire dell'imbarazzo a lavorare sulla Carta Costituzionale frutto, purtroppo per Volontè, dell'opera (e dell'inchiostro) di parecchi comunisti.

Volont Avevamo conosciuto Volontè attraverso il mitico scambio epistolare con Paolo Farinella Prete, a proposito della temuta raccolta in volume di "Giaculatorie" del "Suo in Cristo" Luca Volonté, finito fra pernacchie e risate del web italiano. Ma, come è noto, il poco onorevole Luca è dotato di grande forza di Volonté, ed è già pronto a nuove battaglie, e a nuove figure di merda.

Uno che non riesce proprio a distinguere fra chi ha rovinato l'Italia con la retorica di Imperi, Fasci, gagliardetti, alleanze con imbianchini di Monaco, marce e marcette su Roma e su Salò, otto milioni di baionette, Imperi e Regni, e coloro che da questo pattume ci hanno liberati, spesso a costo della vita, non può essere definito un cretino di taglia "medium, ma gli deve essere riconosciuta la taglia XL (Extra Large).

Non è chiaro quante firme raccoglierà intorno a questo storico progetto di revisione della Costituzione: probabilmente la sua, quella di Berlusconi e dell'ex comunista Bondi (a proposito, Bondi era comunista: il reato sarà già caduto in prescrizione?). E "Straccio" Liguori starà già facendo rotta su Cuba? e Giuliano Ferrara?

Non è chiaro quale sia la pena prevista per "apologia del comunismo": se, per fare un peresempio, mi dovessero scovare col poster di Enrico Berlinguer in camera, rischio grosso? E potrò chiedere di essere messo nella stessa cella di Claurio R., che addirittura conserva un post di Lenin? Ci sarà una qualche forma di attenuante per le t-shirts col faccione del Che?

Si pone forse anche un problema strategico all'interno dell'intera Casa del Fascio delle Libertà: una volta inviati al confino o in un lager tutti gli ex adoratores del comunismo che albergano a destra (da Bondi a Pera, da Adornato a Maroni, da Bossi a Ferrara, e via destreggiando), il centro-destra riuscirà a superare lo sbarramento del 5%, se dovesse passare il sistema elettorale tedesco?

Noi, da parte nostra, chiederemo al miglior esperto italiano in "Leggi di Iniziativa Popolare" di darci una mano a presentarne una: quella che punisce l'Apologia dell'Uddiccismo. Non è facile definire l'uddiccismo, perchè è un mix di appecoronamenti di vario genere: alla chiesa di Roma, alla Mafia di Palermo, al leader minimo di Arcore, e di "lotta dura senza paura" alla coerenza, all'onestà, all'intelligenza.

Luca Volontè: un eroe del nostro tempio (direbbe Natzinger); un uomo che non teme nulla, neanche il senso del ridicolo.

domenica 28 ottobre 2007

Ultime dalla Padania: sempre più grosse

Bossi_pontidaUmberto Bossi torna con espressioni pesanti. Dà del "cretino" a Garibaldi e poi avverte: "Noi vogliamo la nostra libertà, i nostri magistrati. Non vogliamo essere schiavi di Roma". E ha assicurato: "Qualcosa avverrà. Ci sono 15 milioni di veneti, 18 milioni di lombardi e la gente prima o poi si incazza. Se mi metto davanti a camminare loro sono pronti a camminare".

Dai dati ISTAT:

LOMBARDIA: ab. 9.032.554; VENETO: ab: 4.527.694

...aiuto... quest'uomo dev'essere internato. Con urgenza. In un colpo solo ha moltiplicato per 3,3 gli abitanti del Veneto, e per 2 quelli della Lombardia (inclusi i bambini di due mesi). Poi ha deciso che sono tutti leghisti, e infine ha deciso che sono tutti leghisti disponibili a marciare dietro lo scorreggiatore di Cassano Magnago.

Ora si pone un grande problema organizzativo: marceranno con o senza mitra? ed eventualmente, dove troveranno 33 milioni di mitra?

giovedì 25 ottobre 2007

Italia dei "Valori": Di Pietro, "quanto"??? Fattura o ricevuta fiscale?

FINANZIARIA: mattinata terribile: no dell'aula alla soppressione della società del Ponte. L'Italia dei Valori vota con l'opposizione.

Dipietro_megafono ROMA - Mattinata davvero amara per maggioranza e governo al Senato: quattro volte l'Unione è andata sotto (sugli emendamenti sulla soppressione della società Stretto di Messina Spa e su quella della Scuola superiore della Pubblica amministrazione, i dirigenti del ministero della Giustizia e sulla tv). Di questi quattro rovesci, tecnicamente, due possono essere attributi anche al governo: su Giustizia e tv, visto che sugli emendamenti era stato espresso parere favorevole dall'esecutivo. Su questi due emendamenti il voto dell'aula è stato, rispettivamente, di 155 pari e 156 pari, parità che al Senato equivale a un no. Sugli altri due emendamenti bocciati dall'Aula, e presentati in Commissione Bilancio, l'esecutivo non si era impegnato[...]

IL PONTE - La mattinata si era aperta con il no all'emendamento che prevede la liquidazioneU_ponti_vulemu della società Ponte Stretto di Messina Spa. L'emendamento aveva il parere favorevole del relatore di maggioranza Natale Ripamonti mentre il governo si era rimesso all'Aula. Italia dei Valori ha votato contro l'emendamento insieme alla Cdl. «Non e’ giusto buttare al vento tutto il progetto, tutto il lavoro fatto dalla società», ha detto il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, il cui partito ha votato contro.

BATTUTA - Sul Ponte la maggioranza è stata battuta dal voto contrario dei quattro senatori dell'Italia dei Valori e di Roberto Barbieri (Costituente Socialista) che avevano annunciato il voto contrario. Il risultato infatti ha registrato 145 sì, 160 no e 6 astenuti. Questi 5 voti della maggioranza si sono uniti a quelli della Cdl. Tecnicamente il governo non è stato battuto perché si era rimesso alla votazione dell'Aula dopo le difficoltà incontrate in commissione Bilancio: tra mercoledì e giovedì mattina l'esecutivo aveva provato a ritirare l'emendamento in commissione, ma l'Idv aveva premuto - insieme alla Cdl - per sottoporre la norma alla votazione del Senato. Il risultato della votazione è che la società che deve gestire la progettazione dell'opera rimane attiva [...]
Corriere.it - 25 ottobre 2007

Il 20 Ottobre 2006 Piercamillo Falasca , dichiaratamente favorevole alla realizzazione del Ponte, scriveva, testualmente:

"...Sulle ragioni in favore o contro il Ponte tra Scilla e Cariddi si può discutere a lungo. Ma se un Governo decide che il Ponte non s’ha da fare, dovrebbe conseguentemente sciogliere la società costituita a tal uopo.

Se del Ponte qualcuno (come il sottoscritto) ne vede l’opportunità economica e strategica, è difficile immaginare quale sia l’opportunità di questa ennesima società pubblica, nata per uno scopo ben preciso e trasformata in questi giorni in non meglio identificata holding finanziaria che investa nel settore delle infrastrutture europee ed internazionali..."

Caro Di Pietro, noi del Tafanus (forse non tutti) le siamo grati. Gli italiani, grazie a lei, potranno continuare ad autotassarsi per mantenere nel lusso di stipendi milionari (in euro) una fortunata banda di nullafacenti. Ora attendiamo con impazienza (certamente non ne saremo privati) una ben acuminata campagna contro di lei, e contro questa indecorosa faccenda, da parte del suo sodale blogger di recente acquisizione. Le ripetiamo la domanda del titolo: fattura o ricevuta fiscale?

Felice_dipietro P.S.: nelle ultime ore Di Pietro ha votato con la CdL il siluramento del siluramento del CdA RAI varato dall'Unione, l'approvazione del Piano delle Grandi Opere di Berlusconi, la rianimazione della Società Ponte sullo Stretto, fantastica casa di riposo per miliardari, per risiedere nella quale non si paga, ma si è pagati, e profumatamente.

Si è difeso dicendo che lo scioglimento avrebbe comportato il pagamento di una penale, il cui importo potrà invece essere utilmente speso per la realizzazione di qualche opera. Di Pietro, nella sua infinita intelligenza, ha dimenticato due piccoli particolari:

-1) Il mancato pagamento della penale non sono "soldi freschi che entrano", ma solo soldi veri la cui uscita è solo rinviata (al momento, inevitabile e fatale, in cui questo "catorcio" bisognerà pur scioglierlo);

-2) il mancato scioglimento del "catorcio" avrebbe comportato un esborso (che comunque è solo rinviato) "una-tantum", mentre il mantenimento in vita del "catorcio" stesso, oltre che immorale,e in linea coi capitoli peggiori della "Casta", è un costo "perpetuo.

Viva Di Pietro!. Viva tutti i fustigatori di costumi!.

lunedì 22 ottobre 2007

Come la RAI paga milioni a gente tenuta nel sottoscala

Fatti & Misfatti di Viale Mazzini: contenzioso legale da record. Una sfilza di cause perse. E di ricchi risarcimenti. I mali della tv nel libro di un dirigente
(Di Loris Mazzetti - L'Espresso)

"Fatti e misfatti della tv di Stato raccontati da un protagonista". È questo il sottotitolo de "Il libro nero della Rai" (in uscita il 31 ottobre), scritto per Bur-Rizzoli da Loris Mazzetti, capostruttura della televisione pubblica e autore, tra gli altri, dei programmi di Enzo Biagi (che scrive la prefazione) e Fabio Fazio. Ecco di seguito un capitolo.

Freccero I l bilancio 2006 della Rai si è chiuso in rosso di 78,6 milioni di euro (87,4 milioni considerando tutto il Gruppo). Le spese che hanno concorso alla passività sono state: i Mondiali di calcio e le Olimpiadi invernali (124 milioni), gli incentivi per il prepensionamento del personale (10,6 milioni), i 15,8 milioni di euro pagati per la multa dell'Authority per il caso Meocci. A tutto questo va aggiunta un'altra voce passiva: circa 13 milioni gli euro spesi in cause, la maggior parte perse, a favore di dipendenti e collaboratori. Tutto sommato non è andata neanche male perché negli ultimi anni la cifra media era intorno ai 15 milioni, tra risarcimenti e studi legali esterni costosissimi. Molte di queste cause coinvolgono direttori sostituiti e dimenticati qua e là in qualche stanza dell'azienda, dirigenti, giornalisti, programmisti , registi, parrucchieri e truccatori, operatori, specializzati di ripresa, al momento i dipendenti che hanno intrapreso le vie legali con la Rai sono più di mille. I motivi, sempre gli stessi: demansionamento, precariato utilizzato come personale dipendente per dieci e in alcuni casi addirittura vent'anni, riconoscimento della qualifica professionale, ecc.Conlitto

Leggendo il bilancio è molto difficile risalire alla cifra esatta, perché non c'è una voce unica "cause perse" ma è spezzettata in tante parti... Nella Relazione sulla gestione allegata al bilancio, nel 2002, alla voce Risorse umane, paragrafo 'Relazioni industriali', si legge che il personale assunto è stato di 165 unità di cui 57 reintegri a seguito di causa; nel 2003 alla voce 'Costi del lavoro' si legge che il personale è aumentato di 101 unità senza specificare se parte proviene da cause di lavoro; nel 2004 le assunzioni sono state 233 di cui 125 per causa; nel 2005, 219 assunzioni, per causa 163; nel 2006, 276, a seguito sentenza 132.

Nei documenti della Commissione parlamentare di Vigilanza il dato è approfondito: una causa di lavoro dura in media quattro anni, buona parte di esse arrivano al secondo grado di giudizio, altre raggiungono anche la Cassazione. Mediamente la Rai paga 100 mila euro di risarcimento a causa, per non parlare poi di quelle perse con cifre di risarcimento altissime. Alcuni esempi: Michele Santoro, circa 1 milione e 500 mila euro per la nota vicenda bulgara; il giornalista Franco Alfano, 263 mila euro; Sandro Ruotolo, 300 mila circa; Riccardo Iacona, 200 mila euro; Moratti Donato Bendicenti, che fu rimosso dalla vicedirezione dei Servizi parlamentari con l'accusa di aver partecipato a una riunione con un registratore in tasca e fu mandato ai Canali di pubblica utilità, per sentenza la Rai dovette pagare 3 mila euro per ogni mese di "dequalificazione professionale" per un totale di circa 300 mila euro; lo stesso Enzo Biagi, che ricevette dalla Rai un assegno di 1 milione e mezzo di euro come transazione perché non portasse l'azienda in tribunale; Sergio Pezzolla, vicedirettore di RaiDue arrivato sei anni fa da Mediaset, considerato uno dei più bravi produttori di intrattenimento, 'Mai dire Gol', 'Zelig' ecc., praticamente mai impiegato e risarcito dalla Rai con 850 mila euro; Oliviero Beha, altra causa persa, ex vicedirettore di RaiSport e autore e conduttore di importanti trasmissioni radio di servizio molto seguite... Altre cause perse: Massimo Gigotti, giornalista direttore di RadioRai, poi amministratore delegato e presidente di RaiClick, anche lui è messo da parte, in tribunale ha vinto tre volte; Ennio Chiodi direttore del Tg3 poi del Centro di produzione di Milano; Renzo Salvi di RaiEducational; Felicia Conte caporedattore centrale, la lista è lunghissima.

...nella Cina di oggi (non in quella di Mao) i responsabili di questo scempio di risorse economiche ed umane sarebbero semplicemente impiccati al cavallo di Via Teulada, e il costo della corta e del boia sarebbe messo a carico degli eredi delle vittime. Nell'Italia degli anni 2000, ai responsabili dello scempio regaliamo poltrone da sindaco, collegi sicuri, direzioni di enti inutili. E se adottassimo il sistema cinese?...

venerdì 19 ottobre 2007

Storia del Tafanus: genesi, evoluzione, tentativo di suicidio, tentativi di assassinio/1

In questa pausa di riflessione che mi sono preso, ho approfittato per disintossicarmi dalle tossine portate da nemici ed amici, per tentare una serena analisi della nascita ed evoluzione del Tafanus, e per decidere che andrò avanti, con o senza il consenso di nemici ed amici, perchè lo devo a chi ancora oggi ha la pazienza di seguirmi, a coloro che mi hanno chiesto di non mollare, e lo devo principalmente a me stesso. Chi vorrà continuare il viaggio, sarà "welcomed on board". Chi è sceso o vorrà scendere, non farà che esercitare un suo pieno diritto. Ci mancherebbe...

Questa storia interessa a pochissime persone, è lunga (e quindi sarà spezzata in alcuni capitoli). Pertanto la generalità dei lettori è generosamente esentata dal leggerla. Chi invece nei prossimi giorni ci onorerà di discutere sui modi di conduzione del blog, abbia la compiacenza di compiere, PRIMA, lo sforzo sovrumano di leggere queste pagine.

Il Tafanus, non è nato nè come blog, nè, quando è diventato blog, è nato con questo nome. All'inizio c'era un forum su Repubblica... su questo forum si è creato l'incontro, del tutto casuale, fra molte persone che si sono "annusate" e piaciute. A quell'epoca, il sottoscritto si firmava, provocatoriamente, "Banane & Mazzette", perchè eravamo passati dalla repubblica delle Mazzette, scoperchiata e distrutta (ahimè non in maniera definitiva) da Mani Pulite, alla Repubblica delle Banane (o, a scelta, dei fichidindia, per dirla con Gianni Agnelli).

Alla fine di quel forum, il distacco dalle persone che avevo "annusato" e che mi erano piaciute (non faccio nomi, per non far torto a coloro che dovessi dimenticare di citare), la crisi da astinenza che mi creava il non poter continuare a dialogare con queste splendide persone mi ha dato l'idea di far nascere una piccola newsletter, mittente "Banane & Mazzette", titolo della newsletter: "La Rassegna Stanca". La "Rassegna Stanca", com'è implicito fin dal titolo, era una selezione di pessime e spesso ripetitive notizie di ordinario malcostume, arroganza, idiozia da parte degli emergenti uomini della "seconda repubblica". Insomma, una descrizione impietosa del "nuovo che avanza". Ognuno sforzi la propria memoria per riempire di ricordi il concetto, vago, di "nuovo che avanza". Alla "Rassegna" hanno dato un prezioso contributo persone (mi viene in mente per prima Mietta) che già alle 9 di mattina mi facevano trovare fra la posta segnalazioni di notizie, articoli, che meritavano di essere "toccati" dalla Rassegna.

La Rassegna è cresciuta, come diffusione, geometricamente, grazie al fatto che i primi lettori mi inviavano gli indirizzi di altri aderenti, e questi di altri ancora, in una sorta di non invocata catena di Sant'Antonio, fino a raggiungere, in pochissimo tempo, 2.000 iscritti. Però... c'era un però: era un mezzo non interattivo. Io la scrivevo, qualcuno mi scriveva, ma io non potevo materialmente rispondere a tutti. Interattività vicina allo zero. 

E' stato allora che mi è nata l'idea di creare il primo blog, che non sostituiva, ma integrava sinergicamente la newsletter, in modo da avere anche uno spazio interattivo (per capire cosa sia l'interattività è sufficiente fare un giro sul Tafanus ed uno sul blog di Beppe Grillo, e quasi tutti riescono ad afferrare a volo la differenza). La sinergia fra newsletter e blog ha creato una forte ed immediata crescita di entrambi. La newsletter, con l'inserimento di nomi istituzionali (come tutti i parlamentari di CS, tutte le delegazioni di Emergency), ma principalmente per merito di richieste di iscrizione che pervenivano dal blog), si è impennata fino alle oltre 6.500 copie attuali. 

Il Blog "La Rassegna Stanca", nato dal nulla, e senza i supporti di una pregressa fama dovuta a 40 anni di palcoscenico o di TV, o all'aiuto della "Casaleggio & Associati"", o alla celebrità derivata dall'essere attore di Mani Pulite, o dall'essere affermato giornalista di successo, ha superato rapidamente le 1000 visite al giorno ed i 100 paesi di provenienza delle visite, ed è diventato uno dei blogs più odiati nel web di destra. Con mia grande gioia.

In avvicinamento alle elezioni politiche dell'Aprile 2006, e mentre alcuni geniali politologi alla Bisi (ma non solo) cantavano già il De Profundis (cosa farà Banane & Mazzette, quando Berlusconi non sarà più al governo, e sarà esaurito lo "scopo sociale", che, secondo questi geni della politica, era SOLO quello di denigrare il "Cipria"?) Caspita! Questi geni alla Risi&Bisi, ex "Vergadiferro" del forum (o testa di legno?) sono sempre spiazzati da chi non fa politica sdraiato su qualcuno per la vita (non riescono a concepire che qualcuno possa oggi parlare bene di Di Pietro e domani parlarne male, esclusivamente sulla base dei comportamenti, e non degli schieramenti ideologici)... perchè nel frattempo "La Rassegna Stanca", dal 1° Aprile 2006, aveva già cambiato nome e scopo sociale: da "La Rassegna Stanca" era diventato "Tafanus", da fustigatore dei bananieri di Destra avrebbe iniziato a monitorare, stimolare e "pungere" le fetenzie dei nostri, che senz'altro non si sarebbero fatte attendere.

(continua)

Tutti i commenti eventuali sui 4 capitoli della "Storia del Tafanus", onde evitare dispersioni, sono concentrati sulla prima puntata. I commenti sulle puntate 2, 3 e 4 sono inibiti.

Storia del Tafanus: genesi, evoluzione, tentativo di suicidio, tentativi di assassinio/2

(continuazione)
Il Tafanus è cresciuto bene. E' cresciuto con le sue gambe e con le sue forze, oltre che coi già citati supporti di validi collaboratori. Ha continuato a crescere, però sono iniziati i primi problemi. Prima i primi segnali (prevedibili e giusti) di dissenso. Sparare addosso al nano di Arcore era, ovviamente, sport unanimemente praticato. Concordare su priorità e metodi, in un quadro di frequentatori del Tafanus che andava dalla "destra tollerante" di un nostro amico al marxismo-leninismo di altri amici, era cosa più complessa.

Sono apparse le prime discussioni di prospettiva. Sempre improntate al massimo di civiltà. Ho dissentito, di volta in volta, dai miei più affezionati e tolleranti lettori: Con le due Rite, con Ziazen, con tanti. Anche altri hanno avuto discussioni con altri. Sempre ricomposte, nello spirito di due principi - base:

-1) Una voltairiana tolleranza per le idee altrui.

-2) La sempre assente "presunzione di ragione"

Nessuno, per mesi, si è sognato di dire "tu hai torto ed avrai sempre torto, perchè te lo dico io". Nessuno ha mai dato pagelle etiche o comportamentali a chi non la pensava come lui. Soprattutto, nessuno ha mai provato per più di un paio di posts a convertire gli altri alle proprie tesi. Scricchiolii veri, fino a quel momento, non ce n'erano stati. Nessuna defezione, se non di gente cacciata a calci in culo dal sottoscritto.

Qualcuno ricorda "Semoletta", il più grande battutista vivente? o Luciano, quello che tentava di ricattare una nostra amica?, o il mitico onanista da ambulatorio, il Kagnolazzi da Parma? o il Nonno Pasquale? ...ed il Bisi - Vergadiferro? e il Bocchetta? Tutte persone che ho dovuto cacciare a calci in culo DA SOLO, perchè quando ho chiesto genericamente aiuto agli amici, e l'invito era chiaramente indirizzato prioritariamente a quelli più attrezzati, tecnicamente, a darmi una mano, non ho avuto alcuna offerta di collaborazione. No problems, la merda l'ho spalata da solo, con nottate passate a distruggere mailboxes. E' normale, il blog è mio e me lo devo spalare dalla merda io. Però, per piacere, che nessuno, fra quelli tecnicamente attrezzati a darmi una mano, immoti e sordi nel momento del bisogno, venga a spiegarmi, a spalatura finita, come si spala, dove sbaglio, come loro si che potrebbero far di meglio... Non lo metto in dubbio. Sarà per la prossima volta. Per ora sono felice di sapere che c'è gente che sarebbe capace di darmi ottimi consigli. Solo che nel momento in cui ce ne sarebbe stato bisogno, era un pò distratta...

Questo non toglie nulla al prezioso contributo che TUTTI i collaboratori hanno dato. Però vorrei puntigliosamente e puntutamente ricordare che una cosa è dare una collaborazione settimanale, ed una cosa è stare al pezzo 12/15 ore al giorno tutti i giorni. Perchè nessuno sottovaluta le collaborazioni ricevute, ma perchè nessuno dimentichi il senso delle proporzioni.

E veniamo al successivo tentativo di blogghicidio perpretato da Kataweb e Typepad congiunti, in pieno periodo estivo, quando si è consumato con scarso preavviso il divorzio fra i due.

Improvvisamente, aprendo l'indirizzo noto (e spesso inserito fra i bookmarks) del Tafanus, la gente non ha trovato più il blog. Sparito. L'indirizzo Kataweb non era più valido, e non era stato predisposto un opportuno reindirizzamento automatico, per qualche mese, al nuovo URL. Sparito dai links, sparito dai preferiti, sparito da Google, sparito e basta. Gli accessi al Tafanus sono piombati in un minuto da 1500 tendenti ai 2000, a... 200. Poi, grazie a molti lettori che hanno informato la loro mailing-list; grazie alla newsletter; grazie ai nuovi monitoraggi di Google, lentamente le cose hanno ricominciato ad andare a posto. Il Tafanus non è stato ucciso, ma gravemente ferito, questo si. Oggi, senza questa mascalzonata, il Tafanus sarebbe tranquillamente attorno alle 1800 visite al giorno, sabati e domeniche inclusi). Con la trovata Kataweb, dall'abisso delle 200 visite al giorno siamo risaliti alle 1000, con tendenza alla crescita di 150/200 accessi al giorno per mese. Diciamo che i 2000 accessi al giorno di media, anzichè toccarli a dicembre, come da trend precedente, li toccheremo a maggio 2008. Ci hanno rubato 5 mesi di sviluppo.

Il secondo tentativo di uccidere non solo il Tafanus, ma tutta la piattaforma Typepad, su cui anche il Tafanus poggia, si è consumata subito dopo il divorzio fra Kataweb e Typepad.

Un gruppo di cretini, fra cui primeggiava il blog "gpdimonderose", aveva iniziato a postare decine e decine di volte al giorno posts pieni di bits, ma vuoti di qualsiasi contenuto, sottraendo banda ai bloggers perbene. e riempiendo col suo nome la colonna dei "Blogs recentemente aggiornati", che per molti bloggers è un preciso riferimento, perchè indica chi ha postato di recente qualcosa. Anche questa volta, chiedendo collaborazione solo ad alcuni bloggers amici (alcuni me l'hanno data, altri non hanno risposto, uno ha risposto di essere contrario) ho preso la pala ed ho iniziato a spalare la merda dalla casa comune. Typepad, di fronte alla mia richiesta di riportare questi cretini alla decenza, ha risposto di non poterlo fare, non avendo strumenti giuridici.

Io, che sono un ragazzo di campagna, mi sono detto: se Typepad mi ha certificato di non poter fare niente perchè si trova di fronte ad un comportamento lecito, allora è lecito anche per me buttare merda nel cortile comune. E così ho fatto. Ogni volta che appariva uno di questi idioti che postavano il nulla, inserivo dieci posts vuoti, per vanificare i loro oscuri obiettivi, facendoli sparire in 5 minuti dalla colonna dei blogs aggiornati di recente.
(Continua)

N.B.: tutti i commenti sulle 4 puntate della "Storia del Tafanus" sono concentrati sulla prima puntata, onde evitare dispersioni.

Storia del Tafanus: genesi, evoluzione, tentativo di suicidio, tentativi di assassinio/3

(Continuazione)

Un mio caro amico mi ha fatto notare che così facendo, poichè la gente apriva il Tafanus e vedeva una sfilza di posts vuoti prima di arrivare al primo post vero, facevo apparire il Tafanus come un "blog cretino". Giusta osservazione. Scelta dei termini alquanto sopra le righe (non si poteva trovare un termine meno, diciamo così, "brutale" di cretino)? Ed eventualmente questo prezioso giudizio non avrebbe potuto essermi inviato per email, anzichè dalle pagine del blog? Mistero. Era forse la prima volta che da questo amico prendevo delle pagelle. Altre sarebbero seguite, a ritmi sempre più intensi.

Avendo io continuato nella mia opera di buttare merda nel cortile del condominio", affinchè il gestore di Typepad prendesse la decisione di VIETARE finalmente a chiunque di buttare merda negli spazi comuni, sempre dal mio amico ed estimatore mi sono beccato del "donchisciotte", termine lieve per dire che sono un sognatore, privo di un minimo di senso pratico, e che stavo conducendo una battaglia (cretina?) priva di ogni possibilità di vittoria. Sempre sul blog, mica per email... Comunque non me la sono presa, perchè a me i Don Chisciotte sono simpatici.

La cosa che queste pagelle fossero postate non privatamente ma sul blog non mi avrebbe creato alcun fastidio, non fosse per il fatto che un mese dopo, a ruoli invertiti, questo mio caro amico si è ritenuto molto offeso perchè io avevo pubblicato una sua email contenente solo valutazioni politiche...

Io, forse, come Prodi, ho il "fattore "C"; perchè in due giorni (non so se per decisione autonoma degli spargitori di merda, o per decisione di Typepad) questi spargitori di letame erano spariti. Vittoria su Typepad, che ha capito che gli avremmo devastato la piattaforma, qualora non fossero intervenuti? Decisione autonoma degli spargitori di merda? Non lo sapremo mai.

P.S.: Io la mia battaglia "donchisciottesca" in difesa di Tafanus, ma dei bloggers di Typepad in generale, l'ho combattuta (e forse vinta) senza ulteriormente far apparire il Tafanus come un "blog cretino", ma creandone uno ad hoc, usato solo a quello scopo. L'ho chiamato "Est modus in rebus", che voleva essere anche un messaggio... Io avrei molto apprezzato, nella circostanza specifica, di avere non l’ennesima pagella, ma magari un aiuto concreto, un consiglio tecnico, una mano nel coinvolgere altri blogs… Niente, solo pagelle, ed anche piuttosto scadenti. Mi sarei anche aspettato (ma sarebbe stato chiedere troppo) che a battaglia vinta qualcuno mi avesse detto “scusa, Antonio, ho sbagliato a darti del Don Chisciotte; hai portato a casa il risultato. Tu avevi ragione, io avevo torto. E’ una frase che ho sentito pochissime volte in vita mia, ma che io personalmente qualche volta ho pronunciato.

A proposito di pagelle: io non le ho mai rifiutate. Figuriamoci! Ho fatto la maturità scientifica quando “si portavano” 5 anni, e tutte le materie. Tutti professori esterni, tranne un impotente commissario interno. Mi sono perso la fase del 18 politico, e degli esami di gruppo all’università. Quindi a prendere pagelle sono abituato. Però… c’è un però. Io accetto e rispetto le pagelle se vengono da una persona istituzionalmente preposta a darmele (il mio professore di liceo, per esempio); non le accetto dal mio compagno di banco, specie se non mi ha prima dimostrato, coi fatti, di aver realizzato di più e di meglio nel settore nel quale mi dà le sue pagelle, partendo dagli stessi blocchi di partenza. Altrimenti, perché dovrei accettarle? E ancora: perché qualcuno dovrebbe arrogarsi il diritto di darmele?

E veniamo all’ultima fase, il dopo-Grillo. Di questa fase NON DIRO’ UNA SOLA PAROLA SULL’INCONTRO DI FIRENZE, perché non voglio sporcare uno splendido ricordo comune con le cose, abbastanza squallide, che sono successe dopo. Dirò solo che di Firenze, che mi ha fatto incontrare persone splendide che conoscevo solo, in gran parte, via web, ho un ricordo stupendo, e che sarei pronto a ricominciare domani. 

Il dopo Firenze è stato un periodo orribile. Ho detestato Grillo ed il grillismo per le stesse ragioni per le quali nel ’94 ho detestato Berlusconi ed il Berlusconismo: perché entrambi hanno avvelenato il clima politico, spaccato amicizie, reso impossibile qualsiasi tipo di dialogo politico. O di qua o di là. Chi non è con me è contro di me. Se non sei mio amico sei mio nemico. Taci tu, perché potresti parlare per settimane, ma alla fine avresti comunque torto. Uscite e rientri ad libitum nel blog, ma sempre con la speranza di convertire gli altri alle proprie idee. E se questo non si verificava, si usciva di nuovo, non senza aver irriso a chi faceva notare la cosa. Uscito dal blog????? Mai!!! Solo dalla discussione. Come se il blog fosse “qualcosa”, se privato del suo ruolo di contenitore di una discussione. 

E poi, quant’è noioso, questo Tafano! Deve proprio avere qualcosa alla prostata, per non sposare con entusiasmo le mie posizioni. Sarà la vecchiaia? E perché scrive decine di commenti su Grillo? E’ astio o invidia del pene? Ed era del tutto inutile tentare di spiegare che non ci poteva essere invidia del pene verso uno che partiva, nel fare il suo blog da un post al giorno, da una notorietà acquisita in quarant’anni di spettacolo e di TV, o cercare di spiegare la non sottile differenza fra “odio” e “disprezzo”. Sul contesto (firme di cui a 41 giorni dal V-Day non si sa nulla, volgarità del personaggio e del tema, assenza di qualsiasi progettualità per il “day-after” la distruzione dei partiti, non una parola. Sulla pretesa arrogante di distribuire bollini blu a dritta e a manca, nessuna parola. Ma Grillo ha carisma! E allora? Ne aveva di più l’imbianchino di Monaco di Baviera. Ne aveva di più il Maestro Elementare di Predappio. Carisma???? No, grazie!

Nessuna risposta sul fatto, spiegato MILLE volte, che se venti persone scrivono 5 commenti ciascuno sull’argomento chiamandomi in causa, alla fine io darò 100 risposte. E quello che resterà sarà solo il Tafanus che, poverino, ha l’astio verso Grillo, la “fissa” Grillo. Mai il minimo sospetto che il Tafanus stia semplicemente tentando, secondo i dettami della Buona Educazione, e nei limiti delle sue forze, di rispondere a tutti coloro che lo chiamano in causa. Ma il minimo sospetto che i noiosi potrebbero essere coloro che, dopo 40 giorni, ancora cercano di convertire al grillismo chi non si farà mai convertire, non sfiora nessuno? E il sospetto che dopo due/tre scambi di opinione, non è il caso nè di continuare a tentare la conversione dell'altro, nè di "prendere cappello", per non essere riusciti a convertire, non sfiora nessuno?
(Continua)

N.B.: tutti i commenti sulla "Storia del Tafanus" sono concentrati sulla prima puntata, al fine di evitare dispersioni nella meccanica della discussione

Storia del Tafanus: genesi, evoluzione, tentativo di suicidio, tentativi di assassinio

(4° ed ultima puntata)

Il resto è storia recente. Uno dei pochi risultati visibili fin qui ottenuti dal grillismo è stato quello di aver trasformato un bel blog in un merdaio, con la porta girevole, dal quale chi non è d’accordo con un altro entra ed esce a piacimento, a volte dimenticandosi persino di ringraziare per l’ospitalità di cui ha goduto, ma non dimenticandosi mai di rilasciare la sua pagella, al blog e/o al sottoscritto. Ci siamo scannati (ma io non lancio “prime pietre”, e mi assumo la mia parte di colpa, ma solo quella che mi spetta) dando uno spettacolo ignobile, non privo di aspetti esilaranti. 

Gente che insulta, ma si ritiene offesa quando riceve in cambio insulti di rimessa. Gente che da mesi periodicamente dà agli altri le pagelle, ma si indigna quando le pagelle le riceve. Gente che esce, ma negando di essere mai uscita. Amici che non hanno sentito la necessità di esprimermi una sola parola di solidarietà per la caterva di insulti e di minacce che mi è piombata addosso (solidarietà che ho invece ricevuto da persone che non avevo mai conosciuto). Collaboratori che escono indignati, perché non ho accolto con la dovuta dose di senso dell’umorismo, le battute, sottilissime e dotte, su cateteri, pappagalli e quant’altro, e perché non mi sono lasciato convertire. Un mese nel quale abbiamo fatto ridere mezzo mondo.

Io non condanno i René che sono entrati ed hanno descritto il Tafanus come un nido di vipere. Io per primo l’ho stigmatizzato, perché chiaramente ha voluto vedere solo le ultime pagine di questo blog, quelle che non onorano né me, né altri. Ma noi tutti abbiamo dato a Renè una pistola carica, con la quale spararci addosso a bruciapelo, senza la minima possibilità di mancare il bersaglio. Ben vengano i Renè, se devono rappresentare il termometro che misura la febbre che ha colpito il blog.

Ho preso, qualche giorno fa, la decisione di prendermi una pausa di riflessione. Ho pensato seriamente alla ipotesi di chiudere definitivamente il Tafanus. Nel primo giorno di mia assenza e di mancato monitoraggio, grande successo di pubblico, scarso successo di critica. Grandi insulti, la sezione commenti che ha battuto tutti i records di partecipazione numerica, e tutti i records di scarsa qualità. Insomma, sembrava essere diventato un blog "di successo" come quello di Grillo. Mancava solo la funzione "votate il commento"

Poi le tante, troppe lettere di affetto, le telefonate, i messaggi, arrivati dalle persone più impensate, mi hanno dato molto da riflettere. Il giorno dopo l’annuncio della “pausa di riflessione” non sono riuscito praticamente a combinare nulla, e a riflettere su nulla, perché ho passato il giorno a rispondere a telefono.

Poi, il colpo finale: uno stimato amico, che da qualche tempo più che stimarmi mi dà i voti, mi ha chiesto: “Antonio, non ti sei accorto di quanta gente ha lasciato il blog? Nel clima che si è andato creando sul blog non esito a vedere una tua grande responsabilità.”

Amen. Quando ricevo affermazioni così categoriche, per mia mentalità “scientifica” non resisto alla tentazione di andare a vedere le carte. E così ho riletto posts, commenti, emails, tutto. Sapete, alla mia età la memoria non aiuta… è meglio verificare sui “records”. In effetti ho trovato delle defezioni. Alcune avvenute prima del mitico 8 Settembre. Le vogliamo elencare? Eviterò di citare la decina scarsa di persone che ho cacciato io a calci in culo, perché quelle non sono classificabili fra “persone che hanno abbandonato il blog”.

Una persona è uscita per un diverbio con un’altra lettrice su una faccenda di interpretazione sul come usare la rubrica sui libri. Due persone sono uscite per gravi problemi di depressione. Una persona è uscita per gravi ragioni di salute. Una persona è uscita per gravi problemi di PC e di ADSL. Una perché era in dissenso sul blog su un tema politico (il primo della serie “se non faccio io le regole, mi porto via il pallone e non si gioca più”). Fine della fase uno.

Due persone le abbiamo perse, sempre prima dell’8 settembre, per ragioni legate ad incomprensibili diatribe sulla scelta della località dell’incontro. Per quanto ho appreso dopo, e continuo ad apprendere ancora oggi, della perdita di UNA di queste due persone ringrazio Dio, se esiste. Sulla perdita dell’altra, non l’ho capita prima, non la capisco ora, e a suo tempo non l’avevano capita neanche i miei censori del giorno dopo.

Per quanto riguarda il dopo 8 settembre, se i miei conteggi sono esatti, hanno preso cappello 4 persone: una per leso travaglismo, e tre perché non riesco a pensarla come loro su Grillo, o sulle folle di Grillo, o sul grillismo (chiamatelo come volete). E questo mio non partecipare alla santificazione del nascente populismo mi rende responsabile… com’erano le parole esatte?… di “grandi responsabilità nel clima che si è andato creando sul blog”.

Ecco perché continuerò. Perché ho ricevuto messaggi di solidarietà, di amicizia, e di incitamento a continuare, da tanti amici antigrillisti (ma questi non me li appunto al petto come medaglie, perché me li aspettavo, in un certo senso), ma anche da tanti amici grillisti pentiti o non pentiti, da tanti sconosciuti, e da tanti “Emanuele” che non nascondono, e fanno bene, simpatie politiche opposte alle mie. Chiudo come avevo cominciato: dicendo che continuerò perché lo devo a loro, e lo devo a me stesso. Continuerò con le vecchie regole, e con l’auspicio che d’ora in poi TUTTI ritroviamo il senso del limite, e che tutti ritorniamo al clima nel quale chi non la pensava come l’altro non era un bandito, un cretino, un violento, un vecchio rincoglionito con problemi di prostata, ma solo uno che ha il diritto di non pensarla come noi.
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Buonanotte a tutti, e scusate per la lunghezza di questa storia.
Tafanus

N.B.: tutti i comenti sulla "Storia del Tafanus" sono concentrati sulla prima puntata, onde evitare dispersioni nella meccanica della discussione.

Il 'fenomeno' Beppe Grillo e il lato oscuro della Rete

Chi è la Casaleggio Associati?

La società, come si legge sul loro sito, : "nasce nel 2004 a Milano per volontà di cinque persone interessate alla Rete ed alla sua evoluzione."

Fin qui tutto normale... Ma è l'obiettivo che chiarisce la natura della Casaleggio Associati:

"L'obiettivo della società è di sviluppare in Italia una cultura della Rete attraverso studi originali, consulenza strategica, articoli, libri, newsletter, seminari e con la creazione di gruppi di pensiero e di orientamento."

Bingo!, direbbero gli americani. E infatti è proprio dagli americani che la Casaleggio Associati ha copiato molto e in particolare dalla Bivings group.

Il Marketing virale

La Bivings group è un'agenzia leader nel social network negli USA, nasce nel 1993 matura una esperienza decennale collaborando con corporation di massimo livello. Le multinazionali come la Monsanto, ad esempio, affidano i propri messaggi a società come la Bivings Group, che manipolano l’opinione pubblica grazie al «marketing virale», intrufolandosi nei forum di discussione su internet e diffondendo le opinioni delle multinazionali sotto le sembianze di «comuni cittadini». Le multinazionali hanno imparato che il modo migliore per affermare il proprio punto di vista è stare in disparte e lasciare che a sostenerlo siano dei comuni cittadini.

Non vi sembra che anche nel caso di Beppe Grillo e dei 'grillini' vi siano molte analogie?

Un articolo sul sito web della Bivings intitolato "Marketing virale: come infettare il mondo" avverte che "vi sono alcune campagne in cui sarebbe poco opportuno o persino disastroso lasciare che il pubblico sappia in cosa è direttamente coinvolta la vostra azienda...semplicemente non è una mossa intelligente nel campo delle pubbliche relazioni. In casi come questo è importante prima "ascoltare" quello che viene detto on-line... una volta che vi siete collegati in questo mondo, è possibile inserire su questi canali dei messaggi, che presentano il vostro punto di vita come quello di una disinteressata terza parte... Forse il più grande vantaggio del marketing virale è che il vostro messaggio è posto nel contesto in cui è più probabile che sia preso in seria considerazione." Sul sito della Bivings viene citato un dirigente della Monsanto che ringrazia l'azienda di pubbliche relazioni per il suo "straordinario lavoro".

"A volte", si vanta la Bivings, "vinciamo dei premi. A volte soltanto il nostro cliente conosce il ruolo preciso che noi abbiamo giocato. In altre parole, a volte la gente non ha la minima idea di essere manipolata da impostori."

Riprendiamo da un post su un Meetup:

"Se pensiamo alla struttura dei due siti (quello di Grillo e quello della Bivings - ndr), che sono sostanzialmente identici, addirittura nella scelta dei colori, nella disposizione dei link, nella mappa e organizzazione del sito, che fra l'altro trattano la stessa materia, fanno gli stessi studi sull influenza di internet e sulle reti sociali on-line, con particolare interesse per le applicazioni in politica:

- studio sulla politica, Bivings group
- studio sulla politica, Casaleggio associati

Leggiamo quello della Casaleggio:

La vita dei siti dei partiti politici è scandita dalle scadenze elettorali. Gli indecisi prendono le proprie scelte nei 30 giorni precedenti le elezioni e tendono ad utilizzare tutti i media a loro disposizione per informarsi. [...] Riuscire ad influenzare il voto degli elettori è l'obiettivo primario in periodo di elezioni.

Abbiamo scaricato, dal sito della Casaleggio, questo report: " Novembre 2004 I partiti politici on line in Italia. Dati, interviste e trend della politica on line in Italia" dove leggiamo:

Gli obiettivi

- Convincere gli indecisi a votare il proprio partito.
- Comunicare senza intermediazioni ai cittadini.
- Ricevere finanziamenti direttamente, tramite iscrizioni al partito o acquisto di merchandising.
- Avvicinare le persone al partito, soprattutto i giovani ai quali piace poco frequentare le sezioni
locali del partito.
- Mettere a disposizione tutti i materiali e le informazioni per le sedi locali.
- Promuovere le attività delle sezioni locali e dei loro candidati.
- Fare pressioni politiche con iniziative di coinvolgimento attivo del pubblico.
- Costruire programmi politici assieme agli elettori.
- Tenere il contatto con i simpatizzanti con newsletter.

"In pratica è quello che sta accadendo con i Meetup di Grillo. Il blog di Beppe Grillo funziona da catalizzatore, promotore e da 'fornitore' di materiali, i meetup sono le 'sezioni locali', il coinvolgimento attivo sono la raccolta di firme, non c'è intermediazione ma filo diretto di comunicazione attraverso il web.

I blog di Antonio Di Pietro, e di Beppe Grillo concepiti e gestiti dalla Casaleggio e Associati (gli stessi di Beppe Grillo) stanno realizzando un progetto e quelli della Casaleggio hanno capito che i messaggi semplici, diretti e con un tocco di populismo in rete funzionano sempre."


Massimo Mantellini citava un intervento sul blog di Tiziano Fogliata che si chiedeva il 18 Gennaio 2006:

Di cosa avranno mai parlato Antonio Di Pietro e Gianroberto Casaleggio? Alcune voci mi hanno riferito di averli visti pranzare insieme lunedì in un locale milanese. Ripeto la domanda: di cosa avranno mai parlato? Forse che il leader dell’Italia dei Valori vuole replicare il successo di Beppe Grillo scalando le classifiche di Technorati? Se questo è l’obiettivo la scelta naturale è rivolgersi appunto alle stesse persone che curano il blog di Beppe Grillo.

La strategia mediatica e le tecniche

Ricapitaliamo... Il 'fenomeno' Grillo non sembra essere così 'naif' ma un progetto di web-marketing e comunicazione studiato a tavolino e con ben definiti obiettivi e caratteristiche mutuate da esperienze già attive e realizzate. La rete diventa il mezzo di manipolazione dell'opinione pubblica e di cambiamento dei modi e del sistema di relazione e azione. Le tecniche usate e facilmente individuabili sono le stesse della pubblicità applicate a prodotti non materiali ma, come in questo caso, a opinioni e alla formazione di 'consumatori-utenti' di un progetto politico.

Leggiamo al definizione di 'marketing-virale' e avremo altre informazioni:

Il marketing virale è un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio ad un numero esponenziale di utenti finali. È un'evoluzione del passaparola, ma se ne distingue per il fatto di avere un'intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna. Il principio del viral marketing si basa sull'originalità di un'idea: qualcosa che, a causa della sua natura o del suo contenuto, riesce a espandersi molto velocemente in una data popolazione. Come un virus, l'idea che può rivelarsi interessante per un utente, viene passata da questo ad altri contatti, da questi ad altri e così via. In questo modo si espande rapidamente, tramite il principio del "passaparola", la conoscenza dell'idea.

Un altro termine e metodo è il 'guerrilla advertising' dove si collaudano e si sfruttano tutti i nuovi percorsi della mente connettiva. La guerrilla non colpisce la massa ma il singolo, invertendo il meccanismo di generazione di notorietà. Gli attacchi di guerrilla infatti generano spiazzamento, lo spiazzamento produce passaparola, il passaparola si diffonde in maniera "virale" nella popolazione. E la diffusione virale garantisce notorietà al prodotto. L'importante è riuscire a catturare l'attenzione dell'utente-consumatore in maniera originale, perchè ormai siamo 'assuefatti' e quasi 'impermeabili' ai messaggi veicolati dai media tradizionali.

Il guerrilla advertising ha una sorta di piano di battaglia suddiviso in tre fasi:

1. Fase teaser, preparatoria, caratterizzata da attacchi sporadici e da attività propagandistica al fine di incuriosire;

2. Fase della guerrilla vera e propria: le azioni si intensificano e la marca si svela al pubblico;

3. Fase di consolidamento, in cui le operazioni diventano convenzionali e, se possibile, si passa ai mezzi di comunicazione tradizionali. Questa fase si verifica anche se l'attacco è riuscito e quindi se la guerrilla ha prodotto i risultati voluti.

Al punto 1 mettete le iniziative di Grillo ( il blog, la campagna Parlamento pulito, le inserzioni sui giornali ecc.ecc.)

Al punto 2 mettete il V-Day e le liste civiche 'certificate'

Al punto 3 mettete il passaparola, i Meetup e i comitati che nasceranno per le liste cicivhe.

Una parte del piano sembra che sia stata realizzata...

19 settembre 2007

lunedì 15 ottobre 2007

Piazze e piazzate: il Vaffanculo-Day e le Primarie

Ieri, discutendo del grande afflusso alle primarie, discutendo di piazze, che secondo alcuni sarebbero sempre e comunque belle, e secondo altri sarebbero sempre e comunque brutte, le due visioni sono state sintetizzate, grosso modo, da alcune affermazioni, e da alcuni fatti:

LE AFFERMAZIONI:

-1) Il popolo delle primarie “…è in gran parte coincidente con quello delle piazze di Grillo…” (Sostiene Pereira);

-2) “…c’erano tantissimi giovani…(Riccardo e altri sul Vaffanculo-Day)

-3) “…Non ho visto una sola persona under 50…” (Mario sulle Primarie).

Code_pimarie_4 In genere, quando si ricorre ad affermazioni assolutistiche come quelle del livoroso Mario, ci si dà da soli la zappa sugli zebedei. Vorrei dire a Mario che a votare sono andate le mie figlie coi rispettivi mariti (tutta gente abbondantemente under 50, così come tanti figli di frequentatori del blog, e frequentatori del blog, anch’essi under 50. E che comunque preferisco ascoltare gli umori di gente che ha avuto modo di conoscere il bene e il male della politica, che non di gente che quando è nato il berlusconismo frequentava le elementari.

Da qui alla conclusione che le piazze sono tutte belle e tutte uguali e sovrapponibili, la strada è però lunga. Per limitarci all’ultimo mese, ci sono stati quattro fenomeni di massa: il Vaffanculo-Day, il referendum sul welfare, la Marcia su Roma dei fasci littori, le primarie del PD. Sovrapponibili? Vediamo. Intanto c’è un problema di numeri. Eliminiamo subito il discorso “referendum sul welfare”, che se non altro per una questione di numeri (5.200.000 i votanti), non può sovrapporsi o essere sovrapposta da alcuna delle altre tre, e limitiamo il confronto alle altre.

Liquidiamo subito la Marcia su Roma come merita: come una piazza tutt’altro che bella. Una piazza fascista, squadrista, priva di qualsiasi progetto che non fosse quello dell’insulto dell’avversario (anche dell’avversario di 95 anni con enormi benemerenze nei confronti del Paese. Una piazza che Prodi ha liquidato scolpendo:

“...è stata una manifestazione prevalentemente di insulti. Quando hanno finito gli insulti, se sono andati a casa...”

Il solito corollario di numeri che ballano (400.000/500.000 secondo gli organizzatori, meno della metà secondo le stime della pur “non avversa” Questura); la Brambilla (per quel che conta) che secondo alcuni c’era, ma nessuno ha visto né lei né le sue autoreggenti; il solito contorno di insulti beceri, di teste vuote rasate, di croci celtiche, di saluti romani, di eia eia alalà, qualificano la manifestazione, e ci invitano a parlare d’altro.

Naziskin_2 Ultima annotazione: i temi della manifestazione erano particolarmente innovativi… “Meno tasse” e “Più sicurezza”. Gli obiettivi erano chiari, gli strumenti per ottenere gli obiettivi erano stati dimenticati in via della Scrofa. Speriamo che la prossima volta si ricordino di portare al seguito non solo i cartelli cogli insulti, e quelli cogli obiettivi, ma anche quelli cogli strumenti, che a dei geni come i fascisti nostrani certamente non fanno difetto.

E veniamo alla supposta sovrapponibilità delle piazze di Grillo e di quelle del PD. Prima le opinioni personali (che si liquidano in fretta, e si possono anche saltare a piè pari). Non la vedo, questa quasi perfetta sovrapponibilità. Non vedo il nesso fra una piazza di molti giovani e pochi anziani, intenti a gridare vaffanculo a tutto e a tutti, con l’officiante che “batteva quattro”, e le migliaia di seggi dove un popolo, composto da molta gente matura e da pochissimi giovani, si è messa ordinatamente in fila, a pagamento, non per mandare affanculo chicchessia,  ma per scegliere un leader di partito, o per comunicare, attraverso una scheda bianca, che condivideva le primarie, ma che non trovava un candidato in grado di rappresentarlo. Per stare nell’ambito di coloro che più animatamente hanno discusso nei giorni del vaffanculo, mi sembra che Sostiene sia stato colpito favorevolmente sia dall’8 settembre che dal 14 ottobre, mentre Ricardo, entusiasta dell’8 settembre, non avrebbe partecipato al 14 ottobre neanche non un mitra alla schiena. Per quanto riguarda me, sono andato a deporre scheda bianca alle primarie, ma non mi avrebbero trascinato a gridare vaffanculo nella piazza di Grillo neanche col famoso mitra alla schiena. Sovrapponibili?20071015

Sempre sul terreno delle sensazioni, basterebbe anche confrontare lo stile dei commentatori sul blog di Grillo, e lo stile dei commentatori su altri blogs, per capire quali siano i punti di sovrapponibilità fra i frequentatori delle due piazze.

Ma veniamo ai dati: ieri, in una prima valutazione a caldo, Mannheimer ha affermato che la sovrapposizione dei grillini alle primarie è stata di circa il 30%. 30% di cosa? Perché se parliamo del 30% dei 332.000 votanti dichiarati da Grillo, siamo a 99.000 persone, che erano parte ANCHE dei 3.400.000 votanti di ieri; siamo, per capirci, ad una sovrapposizione inferiore al 3%

Se invece Mannheimer ha assunto come base il “milione” di partecipanti denunciati da Grillo, allora 300.000 grillini sono andati alle primarie del PD. 300.000 su 3.400.000 significa l’8,8%, e questa sarebbe secondo i dati di Mannheimer, il massimo di sovrapposizione possibile.

RenatomannheimerNon vedo, quindi, e me ne scuso, questa “larga coincidenza” fra le due manifestazioni, in termini quantitativi.

In termini qualitativi, la coincidenza la vedo ancora meno. Perché una piazza era istituzionalmente varata per gridare vaffanculo a tutto e a tutti; l’altra era nata per compiere un doppio atto costitutivo: la nomina del Segretario di un nuovo partito, e la nomina dei membri della relativa Assemblea Costituente. Una piazza era dedicata allo sberleffo, all’insulto ed alla distruzione. L’altra era dedicata alla parte costruttiva della politica.

Della piazza sindacale dei 5.200.000 abbiamo saputo, in 48 ore, esattamente le percentuali del si e del no. Delle primarie del PD abbiamo saputo, in 12 ore, al centesimo di punto, le percentuali di voti per ciascuno dei candidati. A distanza ormai di 37 giorni dal Vaffanculo-Day non riusciamo a sapere ancora, né come privati, né come bloggers, né come giornalisti, neanche se sia già iniziata la verifica delle 332.347 firme, e quali siano i risultati provvisori.

Intanto ci limitiamo a registrare che nella giornata del Vaffanculo-Day la maggior parte dei blogs italiani degni di questo nome ha dedicato ampio spazio alla manifestazione (per dissentire, ma anche per consentire). Nella giornata di ieri, che ha portato alla firma 3.400.000 persone “accertate”, il re dei bloggers non ha ritenuto di dedicare il suo post quotidiano all’evento, ma si è concentrato sugli stupri. Ieri c’è stato un solo stupro: quello di Grillo ai danni dell’informazione.

Io, come qualche lettore attento ha notato, in questi 37 giorni non ho mai usato il termine “antipolitica”, se non per negarne l’attribuibilità a Grillo. Grillo non è un antipolitico (e già il varo di liste civiche, bollini blu e lista civica nazionale basterebbero a dimostrare l’assunto); Grillo fa politica, e della peggiore, attraverso il populismo e la demagogia, travestite da antipolitica. Tutto è politico. L’antipolitica è una invenzione dei politici peggiori (i Berlusconi, i Grillo)

P.S.: ancora in questo momento (sono, mentre scrivo, le 15 del 15 ottobre), sul blog di Grillo campeggia solo il post di ieri sugli stupri. NON UNA PAROLA sul fenomeno di 3.400.000 persone che escono di casa, fanno la fila, e vanno ad infilare una scheda in un’urna (a pagamento) per scegliere il segretario di un partito che non c’è ancora. Qualcuno vuole azzardare una definizione o una spiegazione per questa spasmodica attenzione dedicata da Grillo a questo fenomeno?

giovedì 11 ottobre 2007

La Bella Politica: le Primarie del PD viste da Beppe Grillo

Anche oggi, per dovere professionale, ho reso la mia periodica "visita di addestramento" al blog di Grillo, il Maestro. Oggi, sorpresa! il post non è dedicato a Mastella. Oggi è dedicato alle primarie, ed al "Topo Gigio" Veltroni. Speriamo che, con l'invecchiamento, Grillo riesca a trovare un epiteto caratterizzante anche per se stesso. Alzheimer no. E' già stato speso per Prodi. Restano ancora disponibili Parkinson, Delirium Tremens, e pochi altri simpatici attributi. Ecco alcuni brani del fantastico post dell'uomo che scese fra di noi per portare il verbo (ed incassare in cambio i soldini di spettacolini, libricini, meettuppini e DVDini):

"...domenica 14 ottobre si terranno le primarie delle salme. Una firma un euro l’una. Prezzo modico. Per la prima volta in Italia si terranno delle pre-elezioni con un candidato unico..."

Grillo, ci tolga una curiosità: le primarie delle salme? Perché vede, io, al contrario di lei, non devo vendere poltroncine o libricini, e quindi mi posso ancora consentire il lusso di tenere separate le opinioni (anche quelle con valenza insultante) dai fatti. Lei non è un giovanotto di primo pelo, sbaglio? Le biografie, se non sono state scritte dai mastelliani, ci dicono che lei sia vicinissimo ai sessanta. Per carità, niente di grave; io sono molto più avanti di lei, eppure sembra che le ultime due sinapsi rimastemi in vita siano ancora collegate fra di loro. Ma qualcuno le ha spiegato che tutti i candidati alle primarie, tranne Gawronski, sono meno salme (ed a volte NOTEVOLMENTE meno salme) di lei? Rosy Bindi è una vegliarda di 56 anni, Veltroni ne ha 52, Franceschini 49, Adinolfi ne ha 37. Grillo, mi consenta! Perché non prova a pensare, prima di sparare simili minchiate?

…il Topo Gigio di: “Cosa mi dici mai...” ha dichiarato di questa grande giornata marketing della partitocrazia: “Ci sarà un giovanile entusiasmo, ma sarà una giornata molto bella senza precedenti: per la prima volta ci sarà una platea composta per metà di donne; per la prima volta i sedicenni andranno a votare e, come mai prima, ci sarà tanta società civile”. E anche tanto formaggio per tutti... Se Prodi ti addormenta, Topo Gigio ti rende lieto, è un aggettivo senza sostantivo, lieve come un palloncino. Domenica ci saranno un milione, forse due milioni, di votanti? Qual è il numero minimo per evitare il dolce fallimento delle primarie?…

Ce lo dica lei, Grillo, quale sia il numero magico: le 332.434 che dice di aver raccolto da ormai un mese e tre giorni, senza che sia seguita una sola cifra, nonostante le nostre richieste, sull’andamento della certificazione delle firme stesse? Le 2100 firme le prima erano di Carate Brianza, e poi sono diventate di tutta la Brianza? Le 6 firme di Rho? Le 4800 di Torino? E se a livello Italia ci fossero 990.000 firme VERE (visto che per votare si deve esibire il certificato elettorale), lei come lo definirebbe? Un “dolce fallimento”? Ed in tal caso come definirebbe le sue non verificate 330.000, che a casa mia sono un terzo di 990.000? Ci faccia sapere.

…Veltroni fa il sindaco di Roma, un incarico di grandi responsabilità. Veltroni è ospite fisso da mesi negli studi televisivi e fa tre interviste al giorno. Un impiegato di un’azienda privata se dedicasse il tempo di Topo Gigio a un’altra attività sarebbe licenziato in tronco. Il 15 ottobre Veltroni sarà di fatto segretario del Pd. Con i maggiori impegni che dovrà affrontare continuerà a fare il sindaco? Si! E noi a pagargli lo stipendio…

Vede, ineffabile Grillo, dai dati del Centro d’Ascolto risulterebbe che nell’ultimo mese di lei in TV si sia parlato 1000 volte più di Veltroni. Mi dirà che sono state presenze “indirette”. E poi lei è un comico, non un politico, quindi la cosa non scandalizza. Ha ragione. Però anche il suo più illustre compagno di merende, tale Di Pietro, ha un gravoso incarico istituzionale (quello di Ministro Importante). Eppure, sempre secondo i dati del Centro d’Ascolto, è MOLTO, MOLTO, MOLTO più presente del sindaco Veltroni in TV. In certe serate, fra trasmissioni in diretta e trasmissioni registrate, sembra che Di Pietro abbia il dono della ubiquità. E’ in cielo, in terra e in ogni luogo. Suggerirà il “licenziamento in tronco” anche di Di Pietro, o solo quello di Veltroni? Ancora: qualcuno dei suoi consiglieri le ha spiegato che Veltroni farà il Sindaco ed il Segretario del PD, esattamente come il suo entusiasta seguace Di Pietro sta facendo il Ministro ed il Segretario dell’Italia dei Valori? Non ci parlerebbe male anche di Di Pietro? Un bel post dedicato a lui, e magari accompagnato da un nuovo, creativo epiteto, di quelli suoi. Così creativi, così fini... 

Una ultima annotazione: dal delicato Vaffanculo-Day, e dal trionfalistico ma aihmé incontrollabile annuncio delle oltre 330.000 firme raccolte sono trascorsi esattamente un mese e tre giorni. Un tempo sufficiente a completare la verifica e la certificazione delle firme (i detestati radicali verificavano, vidimavano e portavano in cassazione 500.000 firme in una decina di giorni). Magari non tutte, ma 10.000 firme le avrete verificate, no? Perché altrimenti, di questo passo, la verifica finirà non prima di altri 32 mesi. In altri termini, avremo i dati definitivi non prima di giugno 2010. Intanto non ci potrebbe dire quante ne avete già verificate, e quale percentuale, su quelle verificate, sia risultata da scartare per irregolarità di vario tipo? Sa, siamo curiosi, e continueremo a chiederglielo finchè non ce lo dirà, o finchè i suoi adoratores non si convinceranno, dolcemente, di essere stati presi per il culo. Suo
Tafanus

P.S.: Giacchè ci siamo, non ci direbbe come mai dalla sezione “Commenti” del suo blog è sparita la funzione “Cancella questo commento”, che era nella disponibilità di chiunque si fosse registrato al suo blog?

La Bella Politica: le Primarie del PD viste da Beppe Grillo

Anche oggi, per dovere professionale, ho reso la mia periodica "visita di addestramento" al blog di Grillo, il Maestro. Oggi, sorpresa! il post non è dedicato a Mastella. Oggi è dedicato alle primarie, ed al "Topo Gigio" Veltroni. Speriamo che, con l'invecchiamento, Grillo riesca a trovare un epiteto caratterizzante anche per se stesso. Alzheimer no. E' già stato speso per Prodi. Restano ancora disponibili Parkinson, Delirium Tremens, e pochi altri simpatici attributi. Ecco alcuni brani del fantastico post dell'uomo che scese fra di noi per portare il verbo (ed incassare in cambio i soldini di spettacolini, libricini, meettuppini e DVDini):

"...domenica 14 ottobre si terranno le primarie delle salme. Una firma un euro l’una. Prezzo modico. Per la prima volta in Italia si terranno delle pre-elezioni con un candidato unico..."

Grillo, ci tolga una curiosità: le primarie delle salme? Perché vede, io, al contrario di lei, non devo vendere poltroncine o libricini, e quindi mi posso ancora consentire il lusso di tenere separate le opinioni (anche quelle con valenza insultante) dai fatti. Lei non è un giovanotto di primo pelo, sbaglio? Le biografie, se non sono state scritte dai mastelliani, ci dicono che lei sia vicinissimo ai sessanta. Per carità, niente di grave; io sono molto più avanti di lei, eppure sembra che le ultime due sinapsi rimastemi in vita siano ancora collegate fra di loro. Ma qualcuno le ha spiegato che tutti i candidati alle primarie, tranne Gawronski, sono meno salme (ed a volte NOTEVOLMENTE meno salme) di lei? Rosy Bindi è una vegliarda di 56 anni, Veltroni ne ha 52, Franceschini 49, Adinolfi ne ha 37. Grillo, mi consenta! Perché non prova a pensare, prima di sparare simili minchiate?

…il Topo Gigio di: “Cosa mi dici mai...” ha dichiarato di questa grande giornata marketing della partitocrazia: “Ci sarà un giovanile entusiasmo, ma sarà una giornata molto bella senza precedenti: per la prima volta ci sarà una platea composta per metà di donne; per la prima volta i sedicenni andranno a votare e, come mai prima, ci sarà tanta società civile”. E anche tanto formaggio per tutti... Se Prodi ti addormenta, Topo Gigio ti rende lieto, è un aggettivo senza sostantivo, lieve come un palloncino. Domenica ci saranno un milione, forse due milioni, di votanti? Qual è il numero minimo per evitare il dolce fallimento delle primarie?…

Ce lo dica lei, Grillo, quale sia il numero magico: le 332.434 che dice di aver raccolto da ormai un mese e tre giorni, senza che sia seguita una sola cifra, nonostante le nostre richieste, sull’andamento della certificazione delle firme stesse? Le 2100 firme le prima erano di Carate Brianza, e poi sono diventate di tutta la Brianza? Le 6 firme di Rho? Le 4800 di Torino? E se a livello Italia ci fossero 990.000 firme VERE (visto che per votare si deve esibire il certificato elettorale), lei come lo definirebbe? Un “dolce fallimento”? Ed in tal caso come definirebbe le sue non verificate 330.000, che a casa mia sono un terzo di 990.000? Ci faccia sapere.

…Veltroni fa il sindaco di Roma, un incarico di grandi responsabilità. Veltroni è ospite fisso da mesi negli studi televisivi e fa tre interviste al giorno. Un impiegato di un’azienda privata se dedicasse il tempo di Topo Gigio a un’altra attività sarebbe licenziato in tronco. Il 15 ottobre Veltroni sarà di fatto segretario del Pd. Con i maggiori impegni che dovrà affrontare continuerà a fare il sindaco? Si! E noi a pagargli lo stipendio…

Vede, ineffabile Grillo, dai dati del Centro d’Ascolto risulterebbe che nell’ultimo mese di lei in TV si sia parlato 1000 volte più di Veltroni. Mi dirà che sono state presenze “indirette”. E poi lei è un comico, non un politico, quindi la cosa non scandalizza. Ha ragione. Però anche il suo più illustre compagno di merende, tale Di Pietro, ha un gravoso incarico istituzionale (quello di Ministro Importante). Eppure, sempre secondo i dati del Centro d’Ascolto, è MOLTO, MOLTO, MOLTO più presente del sindaco Veltroni in TV. In certe serate, fra trasmissioni in diretta e trasmissioni registrate, sembra che Di Pietro abbia il dono della ubiquità. E’ in cielo, in terra e in ogni luogo. Suggerirà il “licenziamento in tronco” anche di Di Pietro, o solo quello di Veltroni? Ancora: qualcuno dei suoi consiglieri le ha spiegato che Veltroni farà il Sindaco ed il Segretario del PD, esattamente come il suo entusiasta seguace Di Pietro sta facendo il Ministro ed il Segretario dell’Italia dei Valori? Non ci parlerebbe male anche di Di Pietro? Un bel post dedicato a lui, e magari accompagnato da un nuovo, creativo epiteto, di quelli suoi. Così creativi, così fini... 

Una ultima annotazione: dal delicato Vaffanculo-Day, e dal trionfalistico ma aihmé incontrollabile annuncio delle oltre 330.000 firme raccolte sono trascorsi esattamente un mese e tre giorni. Un tempo sufficiente a completare la verifica e la certificazione delle firme (i detestati radicali verificavano, vidimavano e portavano in cassazione 500.000 firme in una decina di giorni). Magari non tutte, ma 10.000 firme le avrete verificate, no? Perché altrimenti, di questo passo, la verifica finirà non prima di altri 32 mesi. In altri termini, avremo i dati definitivi non prima di giugno 2010. Intanto non ci potrebbe dire quante ne avete già verificate, e quale percentuale, su quelle verificate, sia risultata da scartare per irregolarità di vario tipo? Sa, siamo curiosi, e continueremo a chiederglielo finchè non ce lo dirà, o finchè i suoi adoratores non si convinceranno, dolcemente, di essere stati presi per il culo. Suo
Tafanus

P.S.: Giacchè ci siamo, non ci direbbe come mai dalla sezione “Commenti” del suo blog è sparita la funzione “Cancella questo commento”, che era nella disponibilità di chiunque si fosse registrato al suo blog?

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