martedì 25 dicembre 2007

I debiti di un operaio verso Grillo: è Natale! ed anche noi siamo costretti ad essere buoni...

Papagiovannixxiii_2"Tornando a casa date una carezza ai vostri bambini e dite loro questa è la carezza del Papa..."
La frase citata è tratta dal famoso "discorso alla luna " che papa Roncalli fece in diretta televisiva agli Italiani una sera d'estate da Piazza S.Pietro...Beppe_grillo 

"Quanto vale il denaro non necessario per vivere? Nulla, anzi è un debito, lo paghiamo con il nostro tempo, con i nostri affetti. E’ una droga che fa impazzire la società. Più della cocaina, più dell’eroina. E genera mostri che uccidono. Non indebitatevi più, se potete, e a Natale date un bacio ai vostri figli e anche ai vostri nonni da parte di Beppe. Buon Natale!"
La frase citata è tratta dal blog di Beppe Grillo, post del 24 Dicembre

«L´ho fatta grossa. Ma no. In fondo sono contento di avere raccontato questa storia». La strada di Franco Innocenti da Dicomano, provincia di Firenze, oggi cinquantenne, agli inizi degli anni 80 si incrociò per una sera con quella di Beppe Grillo. Un ragazzo appena uscito con fatica dal precariato ed un comico già predicatore, in cambio di adeguato compenso. Anche se per pagarlo fu necessario fare un mutuo.

Fax, telefonate, la posta elettronica del giornale piena di messaggi. Franco Innocenti iscritto ai Ds, e prima al Pds, e ancor prima al Pci ed ora pronto a credere nel Partito democratico e in Walter Veltroni, ha scritto una lettera pubblicata dall´Unità a proposito di una partecipazione di Beppe Grillo alla Festa di Dicomano, il suo paese in provincia di Firenze. Erano gli inizi degli anni 80. All´epoca fu necessario sottoscrivere un mutuo per pagare il compenso del comico. La storia ha suscitato molto interesse.

«Forse non la dovevo raccontare questa vicenda ma ogni volta che vedo Grillo in televisione non posso fare a meno di dire ai miei figli: ecco ci fa la morale, eppure quella volta... E così ho preso carta e penna e vi ho raccontato la storia». Franco Innocenti ora ha cinquant´anni. Quando si è "incrociato" con Beppe Grillo ne aveva meno della metà. Era uno dei ragazzi della segreteria della sezione Pci di Dicomano. Quella che faceva un gran lavoro per fare una festa dell´Unità di cui poi si parlava per tutto l´anno. «Era molto importante trovare un ospite d´onore di livello. Per noi era una sfida. Volevamo sorprendere e nello stesso tempo riuscire a fare un buon incasso. Una volta c´è venuto anche Roberto Benigni. Tutti, ovviamente sono stati pagati, perché anche allora ero convinto come lo sono oggi che chi lavora deve essere retribuito. Abbiamo fatto tanto precariato noi, figuriamoci se chiedevamo a qualcuno di esibirsi gratis. Uno veramente c´è stato che non volle niente. Era Beppe Dati, l´anno in cui vinse il festival di Sanremo. Lo andai a prendere con la 127 di mio padre e gli bastò». Il Dati in questione, per i non esperti, è l´autore di un sacco di canzoni famose cantate da Mia Martini, Raf, Guccini, Marco Masini, compresa una anticipatrice "Vaffanculo".

Ma questa è un´altra storia. Che poco ha a che fare con i predicatori. Torniamo al "caro" incontro. «Era una notte terribile, c´era stata una gran pioggia. Minacciava di continuo di venir giù acqua a catinelle. Beppe Grillo arrivò in ritardo e non trovò nessun punto d´incontro con i coraggiosi che avevano sfidato il maltempo pur di esserci. Incassammo solo quindici milioni. A lui ne avremmo dovuti dare trentacinque. Davvero troppi per le esangui casse della nostra sezione ancora più vuote dopo quella serata andata a vuoto. Cercammo di ricontrattare il compenso. Non ci fu niente da fare. I soldi dovevano essere quelli stabiliti. Se li prese e se ne andò». «Da buon taccagno genoano se ne strafregò della situazione», ha scritto all´Unità e poi ripetuto Innocenti.

Per fare fronte al "buco" non ci fu molto da fare se non rivolgersi alla Banca Toscana per ottenere un prestito con un mutuo ventennale. «La segreteria della sezione era fatta tutta di giovani. Io avevo 26 anni ed ero l´unico con una busta paga. Ora faccio parte del servizio tecnico dell´Univerità di Firenze, allora ero stato assunto come portiere grazie a una domanda che mio padre aveva fatto mentre io ero militare. Lui era parrucchiere, mia madre invalida al 100 per cento. E così toccò a me firmare la richiesta anche se non avevo molto più del mio stipendio e di una vecchia Vespa 150 di terza mano. Per vent´anni è stato pagato regolarmente quel debito per l´esibizione di Beppe Grillo. Io ci avevo messo la firma, hanno pagato tutti. Poi un po´ di tempo fa mi hanno fatto andare in banca per chiudere definitivamente con questa vicenda. Non ho mai avuto dubbi che quella che avevo fatta era la cosa giusta. Io, come tanti altri, al partito ho dato la mia gioventù, la mia vita. Il costo della politica per me è questo. Non è stato mai niente di più. Per questo non mi piace quando qualcuno mi fa la morale. Voglio rifare la domanda a Grillo: forse quando si riferisce alle banche, a D´Alema, o agli ex comunisti, parla di quel mutuo? I populisti possono dire ciò che vogliono però a me non piacciono».

...avrei proprio voluto essere più buono, almeno a Natale. Poi sono andato sul blog dell''odiato Grillo, perchè avrei voluto lasciargli gli auguri di Buon Natale. In fondo, perchè no? ...e invece... ho sbattuto la faccia contro la frase riportata in rosso all'inizio di questo post, e... ho visto rosso... Come in un lampo, mi sono riaffiorate alla mente, contemporaneamente, la celebre frase di Papa Roncalli, e la storia del mutuo ventennale del portinaio Franco Innocenti. Allora i miei propositi di buonismo sono andati a farsi fottere. Tanti auguri di Buon Natale a Franco Innocenti, e a tutte le persone perbene che questo blog mi ha fatto conoscere. A Beppe Grillo, che ormai, quando parla, evoca il "Papa Buono", un cortese, sincero, urlato, sentito VAFFANCULO...

lunedì 24 dicembre 2007

Palle di Natale

Palle_nataleLa Tassitani è stata uccisa e fatta a pezzi. Da un Italiano (per la prima volta, la nazionalità del macellaio è stata citata nei titoli dei giornali). Inaudito! Un Italiano! e per giunta nel Veneto di Gentilini! eccheccazzo!

Gesù Bambino è stato regolarizzato. Finalmente. PapaRazzi ha seguito le direttive di Gentilini. Niente permesso di soggiorno agli extra-comunitari. Chi oggi si recherà a visitare il tradizonale presepe in San Pietro, scoprirà che Gesù Bambino, su ordine di PapaRazzi, è stato spostato: da una grotta di Betlemme, in casa di Giuseppe, a Nazaret. Dalla grotta, ad un modesto ma dignitoso bilocale, termo-autonomo, citofono. Ora, finalmente, questa ingombrante presenza potrà essere tollerata, persino da Paparazzi.

Babbo_natale_pervertito Forse avviata la procedura per il licenziamento di Agostino Saccà, Premio Chupa Chupa 2007. Il licenziamento potrebbe avvenire subito dopo l'Epifania, che, come è noto, tutte le carogne si porta via.

In alcune città del "nordest", i sindaci patani hanno deciso: niente residenza a chi non conosce la lingua e la costituzione italiana. Un'ondata di panico ha colpito il 98% dei residenti: il 60% è corso ad iscriversi alle scuole di recupero (quelle che in tre anni mettono in grado di distinguere un congiuntivo da una congiuntivite); l'altro 38% è corso dal medico di famiglia, a richiedere un certificato di "sana e robusta costituzione". Infine, il restante 2% è rimasto tranquillo, conscio di conoscere sia la lingua che la costituzione italiana. Si tratta di una comunità di senegalesi.

La Regina d'Inghilterra ha deciso: d'ora in poi, gli auguri ai sudditi li farà su YouTube. Però ha disattivato i commenti. Saggezza che solo la vecchiaia può dare.

Un cronista di Liberazione si finge gay, e si rivolge per aiuto ad un'associazione cattolica per essere "aiutato. "Il giornalista è stato ascoltato da vari psicologi dell'équipe di Tonino Cantelmi, presidente e fondatore dell'Associazione italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici e docente di psicologia all'Università Gregoriana, e poi si è sottoposto per sei mesi a sedute di guarigione. Il fatto è gravissimo perché l'Organizzazione mondiale della sanità ha definito l'omosessualità una variante naturale della sessualità", e non una "malattia".

Strettamente riservato: Giancarlo si è prodotto in questa magnifica raccolta di "palle di Natale" realizzata utilizzando come "palle" le faccine dei partecipanti al raduno di Firenze ed alla pizza di Milano...

Natale2007

...e per

 

 

 

Palle di Natale

Palle_nataleLa Tassitani è stata uccisa e fatta a pezzi. Da un Italiano (per la prima volta, la nazionalità del macellaio è stata citata nei titoli dei giornali). Inaudito! Un Italiano! e per giunta nel Veneto di Gentilini! eccheccazzo!

Gesù Bambino è stato regolarizzato. Finalmente. PapaRazzi ha seguito le direttive di Gentilini. Niente permesso di soggiorno agli extra-comunitari. Chi oggi si recherà a visitare il tradizonale presepe in San Pietro, scoprirà che Gesù Bambino, su ordine di PapaRazzi, è stato spostato: da una grotta di Betlemme, in casa di Giuseppe, a Nazaret. Dalla grotta, ad un modesto ma dignitoso bilocale, termo-autonomo, citofono. Ora, finalmente, questa ingombrante presenza potrà essere tollerata, persino da Paparazzi.

Babbo_natale_pervertito Forse avviata la procedura per il licenziamento di Agostino Saccà, Premio Chupa Chupa 2007. Il licenziamento potrebbe avvenire subito dopo l'Epifania, che, come è noto, tutte le carogne si porta via.

In alcune città del "nordest", i sindaci patani hanno deciso: niente residenza a chi non conosce la lingua e la costituzione italiana. Un'ondata di panico ha colpito il 98% dei residenti: il 60% è corso ad iscriversi alle scuole di recupero (quelle che in tre anni mettono in grado di distinguere un congiuntivo da una congiuntivite); l'altro 38% è corso dal medico di famiglia, a richiedere un certificato di "sana e robusta costituzione". Infine, il restante 2% è rimasto tranquillo, conscio di conoscere sia la lingua che la costituzione italiana. Si tratta di una comunità di senegalesi.

La Regina d'Inghilterra ha deciso: d'ora in poi, gli auguri ai sudditi li farà su YouTube. Però ha disattivato i commenti. Saggezza che solo la vecchiaia può dare.

Un cronista di Liberazione si finge gay, e si rivolge per aiuto ad un'associazione cattolica per essere "aiutato. "Il giornalista è stato ascoltato da vari psicologi dell'équipe di Tonino Cantelmi, presidente e fondatore dell'Associazione italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici e docente di psicologia all'Università Gregoriana, e poi si è sottoposto per sei mesi a sedute di guarigione. Il fatto è gravissimo perché l'Organizzazione mondiale della sanità ha definito l'omosessualità una variante naturale della sessualità", e non una "malattia".

Strettamente riservato: Giancarlo si è prodotto in questa magnifica raccolta di "palle di Natale" realizzata utilizzando come "palle" le faccine dei partecipanti al raduno di Firenze ed alla pizza di Milano...

Natale2007

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domenica 23 dicembre 2007

E' quasi Natale... e siamo tutti un po più stronzi: dalla Moratti, a Gobbo, a Gentilini

Treviso, offensiva leghista: il vicesindaco Gentilini caccia i fedeli dai luoghi di preghiera - "I musulmani sono un tumore" - Imbarazzo di Forza Italia, attacca il centrosinistra: "Orrida inciviltà"
di FILIPPO TOSATTO - Repubblica.it

Musulmani_treviso TREVISO - Tempi duri per i musulmani nella città amministrata dal sindaco Gobbo e dallo sceriffo Gentilini: una cinquantina di fedeli è stata costretta a celebrare la preghiera collettiva del venerdì in un parcheggio, con i tappeti stesi sull'asfalto, dopo che l'amministrazione leghista ha proibito loro di riunirsi nel centro sportivo messo a disposizione, gratuitamente, da un imprenditore locale. Non è facile, per gli islamici, trovare un luogo di culto nella città roccaforte del Carroccio: in passato si riunivano nella sala di un oratorio dell'hinterland ma le pressioni della Lega - che ha inviato una lettera di protesta al Vescovo - hanno indotto il parroco a revocare il permesso.

Da parte sua, il sindaco nega che il divieto costituisca una vessazione: "Lo Sporting Club non è omologato a ospitare tutte quelle persone - afferma Giancarlo Gobbo - Qui l'intolleranza non c'entra, è una questione di regole e a Treviso la legge la facciamo rispettare". "Tanta severità è quantomeno sospetta", ribatte a distanza Giuseppe Zambon, il proprietaro del circolo sportivo: "In passato qui abbiamo ospitato molti convegni e feste e mai Comune e polizia municipale hanno avuto qualcosa da obiettare". Legalismo o persecuzione? A chiarire il significato reale del "niet", ci ha pensato come al solito, il duro dei padani, Giancarlo Gentilini: "Era un tumore che poteva degenerare in metastasi, noi l'abbiamo estirpato".

Amarezza e sdegno tra i fedeli musulmani:
"L'amministrazione dimostra, ancora una volta, un livello culturale e politico molto basso. È vergognoso come a Treviso si continuino a calpestare i diritti delle minoranze", dichiara il presidente della comunità Joussef Tadil. "Solo due giorni fa i vigili sono venuti a controllarci, uno ad uno, durante la preghiera. Potevano benissimo farlo prima o dopo, senza interferire in un momento che per noi è sacro".

Anche la prossima preghiera settimanale si svolgerà all'aperto, stavolta nel piazzale di un'abitazione privata di proprietà di un fedele musulmano, nel paesino di Villorba, alle porte del capoluogo. Ma non si escludono altri intoppi: gli amministratori locali leghisti, hanno già fatto sapere di non gradire affatto "un assembramento di stranieri".

Nel centrodestra, Forza Italia tace imbarazzata e solo An sembra condividere la linea della giunta. Durissime, invece le reazioni da sinistra. "Un orrido segnale di inciviltà che rischia di attirare sui veneti l'odio dei fanatici", commenta il sociologo e consigliere regionale verde Gianfranco Bettin. "Un'offensiva razzista senza precedenti", fa eco il dirigente dei Comunisti italiani Nicola Atalmi, autore di un appello alla Chiesa cattolica affinché "metta all'indice la follia persecutoria della Lega".

Sferzante, infine, l'editoriale della Tribuna, il quotidiano più diffuso nel Trevigiano: "Un'escalation che lascia sbigottiti e proietta un'ombra cupa, violenta, sulla città e sulla Marca", scrive il direttore Sandro Moser. "Ciò che stupisce però - aggiunge - è che pochi, pochissimi, nella cosiddetta società civile, anche di fronte alle manifestazioni più brutali e vergognose di intolleranza, fanno sentire la loro voce. Da che parte stanno, davvero, i trevigiani?".

...già... da che parte stanno? stanno dalla parte che se cacciano lo straniero chiudono la fabbrichetta il giorno dopo, e devono anche occuparsi personalmente di pulire il culo alla nonna con l'Alzheimer, quindi vorrebbero "adoperarli" dalle 8 alle 18, ma poi vederli sparire nelle buche in cui abitano...

...si sa, è Natale, ed a Natale i buoni sono un po più buoni, e gli stronzi sono un po più stronzi. Essere un po più stronzi per i leghisti è impresa ardua, perchè sono già quasi al top; per i fascisti di Arrapanza Nazionale è solo un pochino più difficile. Per gli italoforzuti e quelli dello scudo crociato, invece, un po di spazio esiste...

...Forza Italia è imbarazzata??? e chi se ne fotte? faccia qualcosa, e si sbarazzi. Oppure Veltroni faccia qualcosa lui, e si sbarazzi di ogni trattativa e di ogni contatto con questi stronzi. Con questa feccia, neanche un caffè al banco...

...e in tutto questo Luca Volontè cosa fa... giacula?...

venerdì 21 dicembre 2007

Letizia Moratti: il classismo razzista di chi ha il culo al caldo.

Letizia Moratti: "Fuori i figli degli immigrati privi di permesso di soggiorno dalle scuole materne" - La Bindi attacca la Moratti: "è un pessimo esempio di politica locale. I bimbi non vanno discriminati"

di ZITA DAZZI - Repubblica.it

MorattiROMA - "La circolare del Comune di Milano è un pessimo esempio di politica locale. Mi stupisce che il sindaco Moratti assecondi scelte così gravi, che colpiscono la famiglia e nelle famiglie i diritti dei più deboli e dei bambini". Il ministro delle Politiche sociali Rosy Bindi critica la decisione del Comune di Milano di lasciare fuori dalle 170 scuole materne comunali i figli degli immigrati clandestini e irregolari. "Non sono tollerabili discriminazioni di alcun genere nell'accesso a servizi essenziali, come le scuole dell'infanzia. Tutti i bambini, compresi i figli degli immigrati privi di permesso di soggiorno, hanno diritto a frequentare l'asilo nido non è quindi accettabile introdurre clausole di esclusione di questo tipo", aggiunge il ministro, commentando anche le dichiarazioni dell'assessore alle Politiche sociali di Milano, Mariolina Moioli, che ha dichiarato stamattina "Le nostre scuole comunali non hanno mai accettato i bambini senza permesso di soggiorno".

Il caso è scoppiato alla vigilia dell'apertura delle iscrizioni per l'anno prossimo alle scuole dell'infanzia milanesi, che accolgono 21.517 bambini, di cui oltre 4.700 figli di immigrati. "L'educazione è la via maestra per favorire l'integrazione delle famiglie straniere, per imparare a vivere insieme e a non avere paura gli uni degli altri - aggiunge la Bindi - Il governo ha predisposto un piano straordinario per gli asili nido che nel triennio prevede un investimento di circa 800 milioni di euro e l'intesa che abbiamo siglato con le Regioni non prevede alcun tipo di discriminazione".Piccoli_immigrati 

Il caso milanese ha suscitato una valanga di reazioni in tutta Italia. "Proviamo a fermarci un attimo, perché qui sia viaggia sull'onda di fattori emotivi. Quando si diffondono sentimenti xenofobi non ci si ferma e prima si cominciano a colpire gli adulti, poi si ledono i diritti fondamentali dei bambini", ha detto il sottosegretario alle politiche della Famiglia, Maria Chiara Acciarini. Il capogruppo del Prc al Senato, Giovanni Russo Spena, ammonisce: "La sindaca Moratti si vergogni. L'istruzione e la socializzazione, la scolarizzazione sono diritti universali. Che la seconda città italiana neghi l'ingresso agli asili nido ai figli di extracomunitari senza permesso di soggiorno è un'ignominia. Già Milano aveva norme assurde per quelle iscrizioni, perché accettava con riserva quelle domande da parte di lavoratori in attesa del rinnovo del permesso per poi cacciarli fuori se questo non arrivava. Adesso la discriminazione è completa: neanche chi è in regola ma in attesa della burocrazia italiana può iscrivere il proprio bambino negli asili milanesi".

Addirittura di "barbarie" parla il segretario confederale della Cgil, Morena Piccinini: "'Quando il livore xenofobo di alcune realtà del nord del paese arriva a vietare il diritto alla scuola per i bambini migranti, le coscienze di tutta la società civile devono sentirsi scosse. Quando le pubbliche istituzioni, arrivano a scaricare sui più piccoli le tensioni della politica, negando loro il diritto alla accoglienza e all'integrazione, non si deve tacere perché l'accoglienza, l'inserimento e l'integrazione, che sono presupposti per l'apprendimento, la formazione e la cultura, sono diritti primari".
(21 dicembre 2007)

...c'era una volta "Milan col coer in man". Ora c'è Letizia Brichetto Arnaboldi Viendalmare in Moratti. La mano l'ha definitivamente spostata dalla sinistra, dove normalmente risede il cuore, alla destra, dove alloggia il portafogli. Letizia, tutta casa (delle libertà), famigghia (la sua) ed una cenetta di tanto in tanto a San Patrignano, tanto per far vedere quanto è buona; ma preoccupandosi di essere ben circondata, a tavola da gente sana, importante, siero-negativa, e docciata di fresco.

C'era una volta Milano, città aperta. Poi è arrivata la Milano da bere di craxiana memoria. Con Forca Italia e la Letizia Brichetto, si chiude il ciclo: con l'avvento del razzismo muscolare esercitato contro i deboli fra i deboli. Letizia, vaffanculo...

P.S.: i vari "Eminenz" e cardinaloni, che vanno in giro conciati come madonne pellegrine cariche di ex-voto e pronte per la processione, non hanno nulla da dire? E quelli che "a Natale aggiungi un posto a tavola"? Ci facciano sapere.

Saccà e Berlusconi: il "feccia a feccia"

                  ...proponiamoli per il Premio Nobel per la cultura 2008...

Berlusconi_sacc_comb

I sette minuti del padrone
di CURZIO MALTESE - Repubblica

Per capire cos'è stata la politica ai tempi di Berlusconi un saggio serve meno di una telefonata di sette minuti fra il "Presidente" e "Agostino" che chiunque può scaricare dal sito di Repubblica e L'Espresso. Ancora una volta un'intercettazione disvela per caso il vero volto del potere in Italia. Ancora una volta gli intercettati, Berlusconi in testa, reagiscono lamentando la violazione della privacy, senza mai entrare nel merito dei contenuti. Devastanti.

Andiamo alla scena. Protagonisti il presidente, naturalmente Berlusconi, e Agostino Saccà, direttore della fiction Rai, l'uomo più potente della prima azienda culturale italiana, in teoria il capo della concorrenza a Mediaset. I rapporti sono chiari dal "pronto". Saccà dà del "lei" a Berlusconi e lo chiama sempre "presidente". Berlusconi risponde con il "tu" a Saccà, lo chiama "Agostino" e lo tratta come i servi ai tempi di Swift.

Nei sette irresistibili minuti di conversazione, dai quali forse un giorno una Rai libera trarrà finalmente una bella fiction, si mescolano generi teatrali, perlopiù comici, e argomenti. Si parla di televisioni, attrici raccomandate e politica. Senza soluzione di continuità perché sono la stessa cosa.

"Agostino" declama dall'ingresso in scena la sua natura di servo contento. Batte le mani al padrone, che fa il ritroso, lo gratifica di "uomo più amato d'Italia" ("lei colma un vuoto nel Paese, anche emotivamente"), usa il "noi" di parte per vantare la sua fedeltà. "Abbiamo mantenuto la maggioranza nel consiglio d'amministrazione Rai". Quindi, sempre in posizione genuflessa, il servo Agostino porta idealmente la bocca dalla scarpina rialzata del signore all'orecchio per sussurrargli i nomi dei traditori. Non quello "stronzo" di Urbani, come pensa il signore ma "i nostri alleati", An e Lega, "che hanno spaccato la maggioranza per un piatto di lenticchie". Lo implora di "richiamarli all'ordine".

Il Presidente prende nota e passa alle comande di giornata. Ha bisogno che vada avanti la fiction sul Barbarossa ("Bossi mi fa una testa tanta..."). Il fido Agostino acconsente con entusiasmo, ma segnala che il regista Renzo Martinelli ha creato problemi vantandosi troppo con la Padania. Il Martinelli è uno di quegli intellettuali molto di sinistra con eccellenti rapporti a destra e con Mediaset, eppure sempre liberi e alternativi e "contro", checché ne dicano alcuni moralisti borghesi di merda. Nella sintesi di Saccà, a tratti acuta, "un vero cretino". Comunque non c'è problema, assicura il boss Rai. La fiction s'ha da fare "perché poi Barbarossa è Barbarossa, Legnano è Legnano". Argomenti inoppugnabili. Senza contare l'autocitazione. Saccà è infatti il geniale inventore dello slogan "perché Sanremo è Sanremo". D'altra parte, insiste il servitore, il padrone è così modesto, così liberale, gli chiede sempre tanto poco che è un piacere contentarlo.

"Per la verità, ogni tanto ti chiedo di donne", lo corregge Berlusconi, introducendo la seconda comanda. Si tratta di piazzare la solita Elena Russo e una certa Evelina Manna, per conto di un senatore della maggioranza di centrosinistra col quale Berlusconi tratta la caduta di Prodi. "Io la chiamo operazione libertà" chiarisce Berlusconi, che quando non racconta barzellette, rivela un involontario ma formidabile sense of humour.

Esaudito il terzo desiderio, il genio Saccà, invece di rientrare nella lampada, come nella tradizione, continua a profondersi in inchini e profferte di servigi. Tanto che perfino Berlusconi si stufa e lo liquida.

20071221L'intercettazione è allegata all'inchiesta per cui Berlusconi è indagato con l'accusa di corruzione per la Rai e per il mercato dei voti, come ha rivelato Giuseppe D'Avanzo su Repubblica. In Italia, per effetto del combinato disposto di riforme di giustizia promosse da destra e da sinistra, si sa che i processi a imputati eccellenti finiscono tutti in prescrizione. In assenza di una verità processuale, le intercettazioni servono dunque nella pratica a farsi un'idea del Paese: e l'ascolto, fornisce anche un'idea sulle persone.
Il Paese degli Agostini e dei Berlusconi è una nazione dove la politica non governa nulla, tranne la televisione. Al singolare, perché la telefonata tra il leader della destra e Saccà rivela come il sistema berlusconiano sia una vera "struttura delta" che controlla l'universo Tv. Per necessità, il padrone della televisione è diventato il padrone della politica. Usa l'una per fare l'altra e viceversa.

Ci sarebbe un sistema semplice per interrompere questa perenne fonte di corruzione. Prendere un canestro, ficcarvi dentro in bussolotti una ventina di leggi europee sui sistemi televisivi, quindi estrarne a sorte una. Questo sistema, che rispecchia più o meno la logica seguita per discutere la riforma elettorale, non è mai stato preso in considerazione. Per quanto la riforma televisiva figurasse nei programmi del centrosinistra, prima e seconda versione.

I leader del centrosinistra, comunque si chiamino, alla fine s'innamorano dell'idea di poter trattare con Berlusconi, portatore di un conflitto d'interessi così gigantesco e pervasivo, accordi istituzionali "nell'interesse della collettività". Ora, l'interesse di Berlusconi per la collettività è ben illustrato dal suo dialogo con il boss della tv pubblica. Non si tratta di demonizzare i patti fra destra e sinistra. Se per esempio la sinistra e una parte di destra si trovassero finalmente ad approvare una decente e sempre più urgente riforma della Rai e dei monopoli televisivi, saremmo in prima fila a festeggiare il valore "bipartisan" dell'accordo. Ma allora si rischierebbe davvero di voltar pagina, di cambiare una politica che così com'è farà schifo ma garantisce a tutti un posto al sole, una fiction, una quota raccomandati e fidanzati, il proprio Saccà pronto ad esaudire i desideri.

...avevo promesso di piantarla lì con la storia di questi due "stronzi della democrazia" (in senso metaforico, si capisce...). Poi mi è capitata fra le mani questa irresistibile, ripugnante descrizione del grande Curzio Maltese, e non ho resistito alla tentazione. Chiedo venia...

La porcilaia RaiSet/3 - Bertlusconi: in RAI solo troie o comunisti

Repubblica Intercettazioni, Berlusconi furioso: "Un attacco criminale alla privacy" - La reazione del Cavaliere dopo la pubblicazione del colloquio con Agostino Saccà: "Lo sanno tutti, in Rai lavori solo se sei di sinistra o se ti prostituisci" - Palazzo Chigi: "Conferma necessità di riforma radio-tv". Fini: "Vicenda indecente" - Viale Mazzini all'ex premier: "Accuse indiscriminate, difenderemo i dipendenti".

Berlusconi1 Queste dichiarazioni, fatte da uno che ha messo in RAI, in posizioni di responsabilità, cani e porci (ma soprattutto porci), purchè abbastanza servi e abbastanza di destra, ed ha cacciato qualsiasi giornalista non fosse sufficientemente allineato dalle sue ed altrui TV, sono incommentabili. Sono il sintomo di una malattia mentale terminale ed irreversibile. Quest'uomo è pazzo. Ormai gira già con un ideale scolapasta in testa. Si avvera la profezia di D'Alema. Il maggiordomo Fini commenta: "Vicenda indecente"; ma non si capisce se sia indecente la vicenda delle cose dette (e cioè la malattia) o la pubblicazione delle intercettazioni, penose, fra un corruttore ed un suo servo (e cioè il termometro). Infine, per completare il quadro della devastazione della sua residua credibilità, già ridotta al lumicino, non ha trovato niente di meglio da fare che inventarsi un sostituto procuratore di Napoli fratello di un capo-redattore di Repubblica. Ovviamente smentito. Dai fatti, prima che da Repubblica.Sacc_agostino_2

Quest'uomo ha bisogno d'aiuto. Ha toccato il fondo, e adesso sta disperatamente scavando la buchetta, per poter scendere ancora più in basso. Noi speriamo che dalla buchetta non riemerga mai più. Con questo, Tafanus chiude definitivamente, salvo dare notizia di sviluppi clamorosi, questa serie di posts. Li chiude spargendo nel post le foto di alcune troie e di alcuni comunisti che affollano la RAI. Non abbiamo ancora capito come inquadrare quelle donne della RAI (la Dandini, la Berlinguer, la Gabanelli) che sembrano essere contemporaneamente troie (in quanto donne) e comuniste (per definizione). Aiutate quest'uomo. Adottate un cretino, ma a debita distanza. 
Tafanus

Bruno_vespa ROMA - "Un attacco criminale alla privacy". E' furiosa la reazione di Silvio Berlusconi dopo la pubblicazione sul sito dell'Espresso e di Repubblica.it del colloquio telefonico con il responsabile di Rai Fiction Agostino Saccà. Il caso arriva in serata anche a palazzo Chigi che ribadisce la richiesta alla magistratura di indagare ''senza dimenticare le prerogative delle persone e rispettando le garanzie costituzionali''. La presidenza del Consiglio auspica quindi una accelerazione della riforma del sistema radiotelevisivo.

L'ira di Berlusconi. Il cavaliere attacca frontalmente: "Sono stato esposto al pubblico ludibrio senza motivo. Non c'è niente di preoccupante, salvo il fatto che siamo in un paese in cui non c'è più libertà". Poi l'affondo del Cavaliere si sposta contro la Rai dove lavora "chi si prostituisce o chi è di sinistra". Parole dette da chi, nella telefonata con Saccà, "suggerisce" il nome di alcune avvenenti attrici. Una in particolare che il Cavaliere lega a un senatore della maggioranza che Berlusconi cerca di convincere a cambiare schieramento. "In Rai non c'è nessuno che non sia stato raccomandato, a partire dal direttore generale che non è certo stato scelto attraverso una ricerca di mercato". "Io - continua il Cavaliere - ho fatto diversi interventi solo per segnalare personaggi che non sono di sinistra e che sono stati messi completamente da parte in Rai".Aldo_forbice

"Rivendico ciò che ho fatto". In serata il capo del Pdl difende le sue parole al capo di Rai Fiction. "Si capisce benissimo - dice - che in tutti e due i casi ho fatto interventi assolutamente apprezzabili. Uno per un'ingiustizia. L'altro per un caso doloroso di una persona che non lavorava e che non facevano lavorare".

Rai e Fnsi. Viale Mazzini risponde all'ex premier con un comunicato: "Di fronte ad accuse indiscriminate e dai toni inaccettabili, la Rai ribadisce la piena fiducia nei propri dipendenti e collaboratori, nelle loro capacità professionali e nel loro costante e reale impegno per il miglioramento del servizio pubblico radiotelevisivo".

Clemente_mimun Il consigliere di amministrazione della Rai Sandro Curzi si dice "sconvolto", sia "per la sostanza" che per "il tono del contenuto". Curzi, inoltre, stigmatizza "l'umiliante scenario di oscure manovre politiche avvenute ai danni e alle spalle del Cda". Mentre un altro consigliere, Nino Rizzo Nervo si dice "non stupito" dall'intercettazione: "E' la dimostrazione che una parte politica ha continuato sino a oggi a dirigere dall'esterno la Rai".

Anche la Federazione nazionale della stampa italiana interviene dichiarando che "stavolta l'onorevole Berlusconi ha davvero passato il segno. La rabbia per la diffusione di notizie che confermano le sue pesanti intromissioni nella gestione della Rai, lo ha portato a dichiarazioni di sconfinata volgarità nei confronti delle donne e degli uomini che lavorano nel servizio pubblico. Adesso ci sono soltanto due cose che deve fare: vergognarsi e chiedere scusa".Gabanelli

Guai per Saccà. Il capo di Rai Fiction, che si è autospeso, sarà sottoposto a un procedimento disciplinare dalla Rai. Una decisione in tal senso è stata presa dai vertici di viale Mazzini, secondo l'Agi. Saccà rischia anche il rinvio a giudizio dal tribunale di Napoli per corruzione.

Attacco a "Repubblica". L'ira del Cavaliere, oggi, non ha risparmiato Repubblica. In particolare la redazione napoletana del nostro quotidiano. "Mi si dice - azzarda Berlusconi - che il sostituto procuratore di Napoli è il fratello del capo della redazione napoletana di Repubblica". A questo proposito la nostra direzione sottolinea che la notizia "è destituita di ogni fondamento, ed è dunque falsa".

Rossella_carlo Le reazioni politiche. Carlo Giovanardi (Udc) punta l'indice sulla pubblicazione delle intercettazioni. "Una cosa che umilia tutte le regole parlamentari e processuali di un paese civile" dice il presidente della giunta per le autorizzazioni della Camera. E, in serata, anche Gianfranco Fini, pur non entrando nel merito, polemizza "Al di là degli aspetti legali, in questa vicenda si è superato il limite della decenza" (...in che senso, scusi?...). Il leghista Roberto Maroni sostiene che la pubblicazione di una telefonata privata è l'ennesima dimostrazione della violazione sistematica di ogni legge, ogni regola ed ogni etica per colpire gli avversari politici. E' necessario che le istituzioniSocci_antonio democratiche a partire dal Presidente della Repubblica (che presiede il Csm) intervengano subito per dirci se viviamo ancora in un Paese civile".(...le rispondiamo noi, Maroni: NO. Dal 1994 viviamo in una repubblica delle banane...)

Mastella. ''Ho sempre ritenuto e piu' volte apertamente dichiarato che la riservatezza sia un diritto costituzionale da garantire a tutti senza eccezioni'', dice in una nota il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, che aggiunge: ''Credo che, anche alla luce delle ultime notizie di cronaca sia importante che il Parlamento si esprima al piu' presto sulla delicata materia delle intercettazioni, fondamentale per le investigazioni degli inquirenti, ma a rischio strumentalizzazioni, approvando il ddl che ho presentato" (...il titolo del ddl presentato dal Ministro: "Salvate il Soldato Mastella"...)

martedì 18 dicembre 2007

Hanno la faccia come il culo/3

Federica_zarri3_dettaglio_2

Caso "Speciale: la CdL sfiducia Padoa Schioppa: "Dimettiti".

Il_giornale_2

Giordano_marioRoma - I capigruppo dellDegregorio’opposizione al Senato e il presidente della Commissione Difesa, Sergio De Gregorio, hanno presentato una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. Nel documento si fa riferimento alla rimozione di un consigliere di amministrazione Rai e del Comandante Generale della Guardia di Finanza, provvedimenti adottati dal ministro con motivazioni del tutto illegittime. "Si tratta di un atto dovuto, ma ci auguriamo che il ministro dell’Economia voglia evitare, rassegnando le dimissioni, questo dibattito in Senato che sarebbe per lui estremamente imbarazzante" ha dichiarato il presidente dei senatori di Forza Italia Renato Schifani. (...Sergio De Gregorio, meglio noto come "Il Gaglioffo": quello che è transitato da Di ietro a Berlusconi previa assegnazione di poltroncina e di congruo assegno mensile stabilito per contratto. A coso!!! e se avessi il pudore di annatte a nasconne?!...)

"Arroganza e violazione delle regole" "Questo governo dei pasticci - aggiunge il capogruppo azzurro - che convive con atti di arroganza e di violazione delle regole, puntualmente censurate dalla magistratura, e con decreti contenenti norme inapplicabili su cui pone la fiducia, che poi tenta disperatamente di correggere, aumenta sempre più nel Paese il senso di una precarietà che lo fa sprofondare nel declino".

Questo il lapidario articolo del Geniale, non firmato. Non una parola sui viaggetti speciali della CdL (ma esiste ancora???); non una parola sui 45 weekends del generale molto speciale, o sugli ATR42 che volano solo per portare le spigole fresche a questo soldato pieno di mostrine... Cazzo, ma questo è un "Giornale"? ...e chi ci lavora dentro, non avverte un minimo di vergogna? Eppure anche LORO dovrebbero aver letto gli elenchi di decine di pagine di voli speciali degli uomini della Casa della Libertà! Libertà di volare, e di dilapidare il danaro pubblico. Ed hanno la faccia di culo di chiedere le dimissioni di Padoa Schioppa, che quando può prende persino i voli low-cost...

Se fossi in lui, in Palamento, quando e se ci sarà una discussione su una eventuale mozione di sfiducia, risponderei, provocatoriamete, solo leggendo, per tutto l'intervento di replica, pignolescamente, l'elenco dei voli "Speciali": quelli dell'ex soldatino pieno di mostrine e di onori, e quello dei suoi numerosi "parentes" ed amici di destra. Tanto per chiarire chi può fare domande, e chi deve dare risposte.

lunedì 17 dicembre 2007

Le dimissioni del Generale molto Speciale

Berlusconi_speciale Dunque, finalmente se n'è andato. Dopo aver annunciato ai quattro venti che oggi si sarebbe ripresentato nel suo ufficio a riprendere il Comando che gli era stato ingiustamente scippato, deve aver fatto quattro chiacchiere coi suoi avvocati, e deve aver deciso che forse non era il caso. Se n'è andato con lo stesso stile col quale aveva governato la GdF, cioè con uno stile prossimo allo zero. Ha presentato le dimissioni a Napolitano, dicendo in sostanza che "questo governo non merita uno come lui:
da Repubblica.it:

ROMA - Il generale Roberto Speciale si è dimesso dall'incarico di comandante della Guardia di Finanza, con una lettera inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La mossa a sorpresa del capo delle Fiamme Gialle, che la scorsa settimana il Tar del Lazio aveva rimesso in sella dopo la rimozione dall'incarico decisa dal governo, vanifica di fatto l'incontro di due ore svolto questa mattina a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa.

"Ho rassegnato le definitive ed irrevocabili dimissioni dal comando generale della Guardia di Finanza - ha chiarito poco dopo Speciale - direttamente al capo dello Stato, che è al di sopra del governo, rappresenta la Nazione ed è il capo delle Forze Armate, nell'interesse della Guardia di Finanza, del Paese, e perché non intendo più collaborare al servizio di questo governo"

Nella lettera al Quirinale, Speciale se la prende anche con Repubblica che in questi mesi ha svelato le sue gite sulla neve a spese della collettività. "Non pretendo alcuna gratitudine - scrive il generale - poiché credo che, chi opera nello spirito di servizio verso le istituzioni, non si debba aspettare riconoscimenti, né in alcun modo possa anelarvi. La mia immagine, che in questi mesi è stata fatta oggetto di un assalto ingiusto e selvaggio da parte di informatori spregiudicati, faziosi e privi di ogni moralità, è stata, finalmente, risarcita e onorata" (sic!) [...]

Nella lettera di questo generale sempre più speciale, non c'è traccia del fatto che la sentenza del TAR tocchi solo questioni di metodo, e non di merito. Nessuna traccia dell'elenco dei casi di peculato denunciati da quella stessa Corte dei Conti di cui gli era stata offerta, a disdoro perenne del CSX, la Presidenza; nessun cenno al clamoroso elenco di abusi "aerei" del generale e dei suoi cari, ma solo accuse a Repubblica, rea di aver pubblicato una sterminata lista di eventi che rassomigliano tantissimo a reati di peculato.

Marzano_speciale Il Generale molto Speciale incassa la solidarietà del centro-destra, compatto, ma noi incassiamo l'elenco degli habitués della aeroflotta personale dello speciale, e sono tutti o quasi politici del centro-destra, anche se alcuni del centro-sinistra, in questo tourbillon di abusi, si lasciano trascinare dal fascino del "volo di stato". Non una parola viene spesa dal generale davvero speciale su questo tourbillon di voli. Repubblica riporta un elenco in pdf di ben 41 pagine, con la distinta degli impieghi dei mezzi della GdF (aerei, elicotteri, motovedette, e persino motoscafi). Manca l'elenco dei pedalò, ma speriamo di poter rimediare.

Scorrendo l'elenco dei beneficiati dalla generosità del Generale veramente Speciale, troviamo, fra i più beneficiati, alcuni signori che fino al '94 avevano le pezze al culo, ed ora non vanno neanche a fare un bagno in rada se non hanno una vedetta della Guardia di Finanza: e per andare da Punta Raisi a Palermo Città vogliono l'elicottero, come Miccichè. Un tale Marzano durante l'estate vede aumentare a dismisura le sue esigenze di viaggi di lavoro, sempre sulle stesse rotte: Napoli Capri, Capri Ischia, Ischia Napoli... Stessa cosa per il Ministro delle Comunicazioni Gasparri: d'estate sembra che a Marettimo sia stata aperta una succursale del Ministero delle Comunicazioni. E davanti a questi personaggi e a questi abusi continui del danaro pubblico fatto da Speciale in favore degli amici degli amici, noi ci facciamo venire i complessi??? Bertinotti, che cazzo dici...

Continua l'articolo di Repubblica:

La questione stava iniziando a creare crescenti malumori all'interno dell'Unione, con il moltiplicarsi di voci imbarazzate e accuse al governo di aver gestito l'intera vicenda malamente. Difficoltà aumentate dagli attacchi del centrodestra che ha continuato a chiedere le dimissioni del ministro dell'Economia, malgrado l'emergere di nuovi dettagli sull'uso di aerei, elicotteri, motovedette e motoscafi della Finanza da parte di esponenti della ex maggioranza.

GasparriAlleanza nazionale ha insistito ad esempio perché Speciale riprenda subito il suo posto al vertice della Gdf (...in questa operazione, uno più cazzuti ed attivi è stato lo statista Gasparri, quello che andava e veniva da Marettimo con le motovedette della GdF di Speciale, graziosamente concesse come fossero dei pedalò... NdR), mentre il portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti, ha attaccato Padoa-Schioppa perché colpevole di "un caso di prepotenza mai vista". A chiedere le dimissioni del ministro dell'Economia anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, mentre Forza Italia ha concentrato i suoi attacchi su Vincenzo Visco, il viceministro delle Finanze protagonista diretto dello scontro chiuso con la rimozione di Speciale. (Quello che fa pagare le tasse. NdR)

Oggi le dimissioni del generale hanno ridato fiato alle polemiche. Il leghista Roberto Calderoli parla di "lezione di stile" data al governo mentre, aggiunge Alfredo Mantovano di An "chi ha fatto della cialtroneria la bussola dell'agire politico ha perso un fine settimana, impegnato nel decidere se e come ricorrere al Consiglio di Stato". Esalta il gesto di Speciale anche il capogruppo di Forza Italia al Senato Renato Schifani. "Un gesto che merita rispetto - afferma - per un uomo dello Stato che dimostra di non essere interessato al potere personale, ma alla sola tutela della verità e della sua dignità".

Noi invece, testardi, non "esaltiamo", e pubblichiamo invece un estratto moooooooolto parziale dei beneficiati dal Generale Speciale, quasi tutti appartenenti alla sterminata categoria dei fustigatori di costumi: quelli, per capirci, alla Marzano, che quando lo senti concionare, sembra che l'Italia sia stata rovinata dai privilegi. Da quelli concessi agli altri, evidentemente.

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I porno - Circoli della Libertà: i misteri di Federica Zarri, alias Diana Buson

Federica_zarri3 Federica Zarri da Desio, pornostar e "membra" della scuderia BB (Berlusconi-Brambilla), o Diana Buson, benzinara da Rovigo? E questo St. George College di Las Vegas, dove una ex-benzinara di Rovigo corre a laurearsi in "Business Philosophy" (nientemeno!... e cchedeè???) esiste o non esiste? Assa perlo... certo che su Internet, dove si trova persino il Tafanus, di questo prestigioso istituto non c'è traccia... C'è traccia invece, su "La Voce di Rovigo" del 25 Gennaio 2006, di una Diana Buson, benzinara, fotografata con tale Rocco Siffredi, credo un Professore Applicato del St. George College di Las Vegas, applicato a spremere una tetta della Diana, che rassomiglia come una goccia d'acqua alla Rinata in B&B (Brambilla e Berlusconi) Federica Zarri da Desio...

Riportiamo l'articolo di Antonello Caporale, segnalato da Marprof, e integrato da altre notiziole e photo-galleries collegate. Insomma, oggi GOSSIP !!!

Federica Zarri, attrice di film porno ha fondato un circolo -  A Lecco il primo Porno - Circolo della Libertà - "Sto con la Brambilla e voglio una legge sull'hard"
di GIUSEPPE CAPORALE - Repubblica.it

Michela_brambilla3 Anche il settore dell'hard, ha bisogno "urgente" di una riforma. Di nuove leggi. Parola di Federica Zarri, 30 anni, attrice di film porno e fondatrice del circolo della libertà di Lecco. Sì, proprio uno dei circoli del movimento della Brambilla.La pornostar, sostiene di essere stata folgorata sia da Silvio Berlusconi che da Michela Brambilla, e di aver deciso così, di impegnarsi in politica. Leggere per credere. Su internet, si può trovare sia il sito erotico (www. federicazarri.com) sia quello politico (www. federicazarri.it).

Ma la Zarri, è già andata oltre. Ha messo a punto una proposta di riforma del settore dell'hard (che lei già chiama "legge Zarri") ed ora sta girando i club a luci rosse italiani, per spiegarne i contenuti, e cercare consensi. Un intervento politico prima di ogni suo show. Una campagna elettorale partita con larghissimo anticipo? Chissà. Tra le sue proposte, quella che prevede che in Italia, si possano svolgere festival di film hard sotto il patrocinio del ministero dei beni culturali. "Altro punto importante è abolire la legge che, attualmente, vieta di girare film pornografici nel nostro Paese" assicura. Non solo. Tutti gli attori sul set, secondo la sua proposta, dovranno essere muniti di certificato medico, che sarà controllato prima di iniziare le riprese. "Per ogni film, non si potranno girare più di tre scene di sesso ed il compenso per gli attori sarà minimo di seimila euro per le donne e cinquemila per gli uomini".Berlusca_smile

Federica_zarri4 E continua: "i disco sex dovranno, almeno un giorno alla settimana, far esibire un'attrice hard". E poi: "potranno avere la qualifica di pornostar, solo le ragazze iscritte in un apposito albo ed abbiano girato almeno un film di produzione italiana.

Con Michela Brambilla "ci sentiamo - assicura - e posso dire che è una persona molto motivata e con tanta voglia di mettersi in gioco per il bene dei cittadini. Ho aderito a questa splendida idea dei circoli che ha avuto il presidente Silvio Berlusconi (...ma come, i "circoli della libèrta" non erano una cosa fatta "in autonomia" da Michela Brambilla in Autoreggenti?...) , poiché occorre un forte movimento, che sappia dare impulso al centrodestra, per raggiungere nuovi traguardi, maggiore coerenza programmatica e maggiore coesione. Lavorerò per sollevare l'Italia caduta in grave difficoltà, certamente non a causa nostra, ma di una classe politica lontana dai problemi della gente e che fa troppa demagogia". E poi comincia il suo spettacolo.

...hanno la faccia come il culo...

Circolo_liberta_zarri

Federica_zarri3_dettaglio ...io avrei alcuni consigli per la Zarri - Buson, per aiutarla a portare avanti il suo progetto politico. Innanzitutto lancerei un "Vaffanculo-Day". Se i suoi fans dovessero leggere l'iniziativa alla lettera, il successo sarebbe assicurato.

Forse su di un certo target (camionisti, politici di Arrapanza Nazionale, Mele dell'UDC), la Zarri alias Buson (omen, nomen) potrebbe fare una offerta politica molto più efficace di altre analoghe iniziative già viste.

Poi, cercherei degli appoggi politici ed intellettuali: Mara Carfagna, Angela del Grande Bordello, Alessandra Mussolini, Camilla Ferranti, Elena Russo, Evelina Manna... Insomma, la Zarri, se ha culo, potrebbe riuscire dove altri hanno parzialmente fallito: nel compito di trasformare il paese in un Grande Bordello (Format Endemol). Mi farei dare una mano, nella formazione delle strategie di comunicazione, dalla Debora(h) Bergamini, stratega attualmente sottoccupata.

Tutti gli uomini del Presidente (La Galleria dei Cervelli)

L'editoriale di Federica Zarri: (micacazzi!)

Circolo_federica_brambillaA nome del mio Circolo Federica Zarri e di tanti amici di altri Circoli, propongo al nostro caro amato Presidente SILVIO BERLUSCONI, di indicare quale segretario del nascente Partito del popolo della Lbertà, MICHELA VITTORIA BRAMBILLA, una donna competente e al servizio dei cittadini. Ovviamente Lei, On. BERLUSCONI resta, per sempre, il Presidente di tutti noi.
Sarà il più grande segno di discontinuità dalla vecchia politica dei parrucconi del passato.


La "Bozza" della Legge Zarri (a-ri-micacazzi!)


Federica_zarri5La mia bozza, "Legge Zarri", che presenterò a nome del Circolo della Libertà Federica Zarri al nuovo Partito del Presidente BERLUSCONI, avrà come scopo una miglioria nel mondo dell'erotismo ITALIANO.Evelinamanna_2

Una riforma completa, che si occupa delle Case di Produzione Cinematografiche, Produttori, Attrici, Attori, Locali Notturni, Manifestazioni e Festival dell'Erotismo, infine delle Chat Line.
Una bozza di legge che coniuga aiuto e tutela per chi ha determinati requisiti professionali e morali per lavorare nel settore, e nello stesso tempo rigida inflessibilità nell'espellere o non fare accedere personaggi che discreditano o infangano l'ambiente.Grande_fratello_2

Mara_carfagnaPromuoverò questa mia Riforma di Legge da fine novembre con conferenze stampa nei migliori locali d'Italia.

Camilla_ferranti Elena_russo  Debora_bergamini Alessandra_mussolini_3Gardini Santanche_statista   Berlusconi_harem_2

 

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...

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