sabato 31 maggio 2008

Gentilini, lo sceriffo di Treviso, vuole bandire i cani stranier

Cani "Noi non vogliamo razze di cani stranieri". E' l'ultima sparata del vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini. Parlando in occasione della presentazione delle unità cinofile del Corpo Forestale, in piazza dei Signori, lo Sceriffo anti-immigrati stavolta se l'è presa con il meticciato dei nostri amici a quattro zampe: ok al lupo italiano, una razza nata alla fine degli anni Sessanta, al bando pechinesi, chihuahua, labrador, husky e tutto quanto suoni "esotico". Anche se si chiama Fido e non Mohamed.

In piazza dei Signori era in corso un'esibizione del Corpo forestale che presentava le unità cinofile per il recupero di animali di specie estinte. Si tratta di cani di una razza chiamata "lupo italiano", creata negli anni Sessanta. Cani che piacciono a Gentilini: "Questi sì che vanno bene, sono gli animali dei nostri progenitori. Dobbiamo dire no, invece - ha proseguito il vicesindaco di Treviso - a quei cani stranieri che non sono rispettosi dell'ecoflora nostrana e del nostro ambiente".

Gentilini non è nuovo a sparate contro gli stranieri, in particolare gli immigrati islamici. Ma è la prima volta in assoluto che se la prende con i cani "meticci" o di razze estere, anche se in passato era già stato protagonista di una memorabile battaglia contro le cacche dei quattro zampe.

...immaginiamo i futuri sviluppi della faccenda: il lupo italiano è tollerato, ma sarebbe altamente raccomandabile scegliere, per la residenza in patania, cani più tipici della zona, come, ad esempio, il pastore bergamasco. Assolutamente sconsigliabili, oltre ai pechinesi (comunisti), anche i mastini napoletani (terroni). Tollerati i rottweiler, solo se utilizzati per tenere le vie di Treviso monde dagli immigrati.

Non sarà più tollerato l'uso del tedesco nell'addestramento dei cani. D'ora in poi sono raccomandate le lingue della Serenissima. Tollerato il lumbard. Quindi, niente più SITZ!, ma il più ortodosso "setes giò!"...

venerdì 30 maggio 2008

Piazza della Loggia - Gli Illustrissimi Sospettati, fra cui il Cap. Delfino, che indagò sulla strage di Brescia

Espresso STRATEGIA DELLA TENSIONE - Medaglia al disonore - Gli elogi dei giudici al capitano Delfino che indagò sulla strage di Brescia. E che ora è a processo per aver contribuito a organizzarla. Una pagina choc sull'Italia delle trame
di Alfonso Contrera - L'Espresso

Brescia A Francesco Delfino, "comandante del nucleo investigativo, dato atto della tenacia nella ricerca della verità, vanno riconosciuti l'intuito di avere individuato l'esatta direzione dell'indagine". È un documento inedito, spuntato dagli scaffali dell'Archivio di Stato di Roma. Porta la data del 23 giugno 1975: un anno prima a Brescia in piazza della Loggia una bomba era esplosa durante una manifestazione antifascista provocando otto morti e 94 feriti. Quell'encomio è firmato da tutti i magistrati che condussero l'istruttoria. Elogiano l'ufficiale dei carabinieri che guidò la prima inchiesta, invocandone formalmente la promozione. Un attestato paradossale: oggi Delfino è stato rinviato a giudizio proprio per quell'eccidio. L'accusa contro di lui non è solo quella di avere depistato le indagini, ma anche di essere stato parte del disegno che ha organizzato il massacro: è imputato di concorso in strage. A chiedere e ottenere il processo sono stati i magistrati bresciani che occupano gli uffici dove 23 anni fa venne stilato l'encomio agiografico. Nel documento del 1975, recuperato da 'L'espresso' nell'archivio centrale di Stato, si loda invece "l'intelligenza, l'acutezza, la prontezza e lo stile con i quali Delfino ha sempre operato a fianco degli inquirenti, quale collaboratore fedele e discreto capace di apprezzare difficili situazioni affrontandole con fermezza d'animo e decisione".

La storia del dopoguerra ci ha abituato al capovolgimento di ruoli, a storie di investigatori che finiscono nei guai per un favore di troppo o di uomini dello Stato che si mettono al servizio di altri poteri. Il caso più clamoroso e discusso resta quello di Bruno Contrada, l'ex poliziotto ed ex ufficiale del Sisde condannato per collusioni con la mafia. La parabola di Delfino però riesce a mostrarsi addirittura più sorprendente.Delfino

La leggenda dell'ufficiale più decorato dell'Arma nasce in Sardegna nel 1967, durante l'escalation dei sequestri di persona. Figlio di un famoso maresciallo che dava la caccia ai latitanti in Aspromonte, Delfino si impone per la capacità di risolvere situazioni delicate per la credibilità delle istituzioni: sa gestire informatori e infiltrati, garantisce sempre il risultato operativo. A Brescia diventa un protagonista nazionale, con un filo diretto con Roma che gli affida un ruolo chiave nella lotta al terrorismo rosso e nero in Lombardia. Un pentito di 'ndrangheta dichiarò persino che Delfino aveva un suo uomo tra i rapitori di Aldo Moro, senza però fornire riscontri. Poi negli anni Ottanta un lungo periodo di missioni all'estero per conto dell'intelligence e il ritorno in Italia con i gradi di generale. Nel 1992 un altro colpo sensazionale: è l'uomo chiave nell'arresto che porta alla cattura di Totò Riina.

Non sarebbe mai arrivato a tanto senza il 'successo di Brescia', quella pioggia di encomi che adesso riemergono dall'Archivio di Stato: "Con la prontezza, la fermezza, la capacità, la squisitezza dei modi che sono loro congeniali per costume e per tradizione ma che hanno assunto particolare rilievo per una sensibilità che i delitti oggetto dell'indagine hanno acuito, sì che il dovere si attuasse al di là dei limiti della norma, quale espressione di una sofferta partecipazione umana".

Pinorauti Tutto falso, sostengono ora i magistrati: Delfino sapeva la verità su quelle trame e le aveva anche manovrate, pilotando infiltrati e distribuendo esplosivi. Per questo oggi lo accusano, insieme con ordinovisti come Pino Rauti, Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e personaggi minori di quel sottobosco di spie e doppiogiochisti che servivano ad alimentare la strategia della tensione. Il colpo finale, in caso di condanna, al capovolgimento di immagine nasce sempre a Brescia, da una vicenda parallela. Nel 1997 viene rapito l'industriale Giuseppe Soffiantini: Delfino si fa consegnare dalla famiglia 800 milioni di lire per una trattativa personale e illegale. L'alto ufficiale viene arrestato, in cella tenta il suicidio. Cerca di difendersi, giustifica le sue azioni e respinge le accuse. Ma si scopre che il figlio di Soffiantini ha sposato la ragazza che nel '74 era stata arrestata da Delfino per la strage. L'allora fidanzatina di un neofascista dilaniato da una bomba in circostanze misteriose era stata convinta dall'allora capitano a firmare rivelazioni che poi aveva ritrattato. Poi 23 anni dopo le loro strade si incontrano di nuovo. E segnano la fine della leggenda.

...si... proprio quel Pino Rauti nostalgico del fascismo, repubblichino non pentito, suocero del mini-struzzo Alemanno (quello tutto low and order). Non trascurate gli sviluppi di questa faccenda: ne vedremo delle belle... (DdR)

 

giovedì 29 maggio 2008

L'Italia che vince: Giovanni Soldini trionfa nelle Transat

Dopo aver vinto, in novembre, la Transat Jacques Favre (per equipaggi di due persone), in coppia con Pietro D'Alì, Giovanni Soldini si ripete e vince la "Artemis Transat", transoceanica in solitario partita da Plymouth l'11 maggio scorso. E i francesi un po s'incazzano...

40pieditelecomitaliaMILANO - Alle 13 e 11 italiane (le 11 e 11 Universal Time Coordinated) Giovanni Soldini sulla barca "Telecom Italia" ha tagliato il traguardo a Marblehead, vicino a Boston negli Usa, vincendo l'Artemis Transat, leggendaria regata in solitario partita da Plymouth nel Regno Unito l'11 maggio. Per completare il percorso di poco meno di 3.000 miglia il velista ha impiegato 16 giorni, 22 ore, 11 minuti e 27 secondi. Nell'ultima telefonata al comitato di regata, mercoledì mattina, ha raccontato: «È stata una notte impegnativa, con molto traffico di navi sulla rotta. Sono molto felice, è stata una bella gara. Ho navigato bene facendo qualche errore, ma va bene così. Vi avevo detto - ha concluso - che quel tipo su "Beluga" sarebbe stato un osso duro!». Un riferimento al tedesco Boris Herrmann, su "Beluga" appunto, che è stato il più strenuo inseguitore dell'italiano ma è finito secondo.

LA REGATA - È stata una regata condotta in modo esemplare: partito ultimo dalla lattiginosa bonaccia di Plymouth nel Regno Unito, Soldini ha scelto la rotta più a Nord di tutti, andando a cercare il vento migliore. Che, alla fine, lo ha trasportato per primo fino agli Stati Uniti mentre gli altri sono stati tutta la regata, per la precisione da Lizard Point in poi, ad inseguire senza mai arrivare a meno di 40 miglia dall'italiano. La navigazione non è stata semplice, più per il vento debole e ballerino che per le tempeste. Lo skipper si è destreggiato magistralmente tra "bolle d’alta pressione", forti correnti contrarie, accelerazioni improvvise della furia del mare. Il che ha significato lunghe notti insonni a bordeggiare e cambiare vele, o lunghe sedute al tavolo da carteggio, ormai una consolle computerizzata, mentre "Telecom Italia" saltava sulle onde dell'oceano e in cabina c'era un frastuono indescrivibile, come stare nella cassa di una gigantesca chitarra sballottata.

STATO DI GRAZIA - Non sono mancate le piccole avarie, con gli strumenti del vento saltati che hanno costretto Soldini a navigare "a naso" e qualche altra rottura minore. In questa competizione è peraltro vietato il "routage", cioè, le indicazioni di rotta che arrivano via satellitare dal team a terra. Questa transat ha confermato lo stato di grazia del più noto e amato dei velisti italiani, già reduce dalla vittoria della Le Havre-Bahia con Pietro d'Alì. Ormai Soldini ha scalzato la leadership dei francesi proprio nella loro specialità, la "course au large", compiendo una bella impresa italiana. (Corriere.it)

martedì 27 maggio 2008

Nucleare alla Scajola: al Prof. Carboni di Tor Vergata piace

Quale onore! come reazione ai nostri scritti sul nucleare di Scajola, ci scrive nientepopodimeno che il Professor Giovanni Carboni, Docente presso il Dipartimento di Fisica dell'Università "Tor Vergata" di Roma, e con un indirizzo email (e suppongo quindi anche con un incarico) presso il CERN di Ginevra (quel CERN dove il Prof. Carlo Rubbia è stato Direttore, e dove non sappiamo quali mansioni svolga il Professor Carboni).

Con la tipica arroganza dei baroni noti solo ad una ristretta cerchia di amici, ed abituati a trattare prevalentemente con tremebondi ragazzini di 19/20 anni al primo o secondo esame, il Dott. Prof. Carboni ci invia queste poche righe, che trasudano buona educazione e modestia da ogni byte:

"Propaganda e' quello che scrivete voi sul nucleare. E, nel caso non lo sapeste, il metano bruciando produce CO2. Il metano non e' certo la soluzione al problema del gas serra. Che il nucleare non sia conveniente e' un'altra fandonia: un anno fa pagavo l'elettricita' a casa in Francia la meta' che in Italia. Ora il divario e' ancora cresciuto. Saluti"
G. Carboni

Il Dott. Prof. Carboni, insomma, ci ha fatto l'esamino, e ci ha bocciati per corrispondenza, senza pietà, e senza neanche sapere se di mestiere facciamo gli idraulici, i suonatori di sax o gli scienziati. Insomma, uno con l'occhio lungo... Uno che ci spiega, "qualora non lo sapessimo", che il metano, bruciando, produce CO2. Caspita! questa si che è una notizia! Però, a pensarci bene, lo sapevamo dal lontano 1956, quando abbiamo superato con un misero 27/30 il nostro primo esame universitario: Chimica Generale, con una commissione composta dal Prof. Giordani, dalla Professoressa Bakunin (figlia del rivoluzionario russo), e dal Prof. Vitagliano. In particolare, del Prof. Francesco Giordani, Presidente della terna di esaminatori che mi ha affibbiato un misero 27, leggo:

"...Francesco Giordani (1896-1961), si laurea in Chimica generale e inorganica a Napoli dove diventa professore di chimica generale e direttore del laboratorio di elettrochimica della stessa università. Giordani è stato presidente dell' IRI, del CNR e del CNEN. Accademico d'Italia, membro dell'Accademia dei Lincei (di cui fu presidente dal 1956 al 1961), della Pontifica Accademia delle Scienze. Autore di ricerche di elettrochimica, Giordani ideò con Pomicio un metodo adattato in moltissimi paesi del mondo per l'estrazione della cellulosa dalla paglia di cereali..."

Poi è arrivato il turno di "Fisica Sperimentale", superato questa volta con un 30/30, col Prof. Antonio Carelli, ex presidente della RAI, unico professore dell'ateneo napoletano di cui si fidasse il Prof. Majorana (che forse lei, Dott. Prof. Carboni, ha persino sentito nominare). La rinvio a questo articolo:

                                                  Articolo su Majorana - Carelli

Quanto ad Analisi Matematica mi sono dovuto accontentare delle lezioni (e degli esami) di tale Prof. Renato Caccioppoli, il matematico che ha ispirato il film "Morte di un matematico napoletano". Un genio. Si fa quel che si può. E' andata peggio con Geofisica: mi è toccato tale Giuseppe Imbò, che era solo Direttore dell'Osservatorio Geofisico del Vesuvio. Mi è andata bene e male (dipende dai punti di vista) con la Geologia Applicata: Prof. Felice Ippolito (se cerca su Wikipedia, può farsi un'idea del personaggio). Benissimo mi è andata invece con Idrogeologia (nel frattempo mi ero trasferito in Belgio), dove ho avuto la fortuna di incontrare ed avere come "tutor" per una mia ricerca il Prof. Paul Fourmariér, dell'Università di Liegi, che ha avuto la bontà di sponsorizzare, insieme al dottor J. Simpson dello US Geological Survey, una mia ricerca sperimentale sui movimenti della falda freatica in funzione delle variazioni della pressione atmosferica. Non era una ricerca fine a se stessa, ma era fatta per studiare possibili soluzioni per il problema, irrisolto, dello stoccaggio e della messa in sicurezza delle scorie radioattive nel sottosuolo. Problema irrisolto, caro Professore! Quanto al prof. Fourmariér, faccia conto, se non ne conosce il nome, che sta alla Idrogeologia come Enrico Fermi sta alla energia nucleare.

E veniamo alla Francia, ed ai costi dell'energia elettrica in Francia. Premetto che qualcosa di Francia so. Dal '60 al '62, mentre lavoravo in Belgio, ci ho trascorso quasi tutti i weekends; dal '65 al '68, sono andato a Parigi due volte al mese, per lavoro. Dal '69 al '75 con frequenza dimezzata (una volta al mese). Dal '75 al 2000 ci ho trascorso tutti i week-ends ed i ponti primaverili ed autunnali, tutte le vacanze estive, e da quando sono andato in pensione, non meno di 120 giorni all'anno. Dimenticavo: ci ho fatto anche un anno all'Unesco. Dal 2000 a tutt'oggi ci vado ogni volta che lo desidero, avendo mio fratello preso una casa a Nizza. Se sommo tutto, forse ci ho trascorso l'equivalente di dieci anni! Quindi non mi dice niente di nuovo. Quello che invece non dice (forse perchè non l'ha capito), è quanto segue:

-1) La Francia opera nel campo del petrolio da ben prima che nascessero l'Agip e l'ENI.

-2) La Francia non ha, nella bolletta, costi impropri come i nostri, dovuti per l'eternità per lo smantellamento di centrali nucleari mai entrate in funzione.

-3) fra costo industriale di un prodotto, e prezzo al consumatore, a volte non c'è una relazione molto logica. Succede, sa? Nei casi di monopolio, nei casi di prezzi politici, e nei casi in cui nella cost-analysis non viene correttamente inserito il costo, dormiente ma non morto, della sistemazione delle scorie, e dello smantellamento delle centrali. Nessuno vieta alla Francia di ignorare questi costi industriali. Però lei, per piacere, eviti di ripetere questo errore. Quei costi, prima o poi, qualcuno dovrà pagarli. Noi, per otto centrali mai entrate davvero in produzione, li paghiamo da trent'anni sulla bolletta dell'Enel. O no?

-4) Che gli elevati costi del nucleare siano una fandonia (anche quando correttamente calcolati, includendo il problema dello smantellamento delle centrali e dello smaltimento delle scorie), lo vada a spiegare a quei paesi che, pur non avendo, come noi, vincoli referendari, è da trent'anni che non mettono in cantiere nuove centrali di terza generazione. Lo spieghi agli USA, non a noi.

-5) Infine, i costi: noi siamo dipendenti dall'importazione di petrolio, è vero. Sarebbe molto meglio essere dipendenti dall'importazione dell'uranio? E perchè? Si da il caso che la mia tesi di laurea si intitoli "Metodi di ricerca e prospezione dei minerali di uranio", relatore il Prof. Antonio Scherillo, Istituto di Mineralogia della Università di Napoli. Se è interessato e fortunato, la trova ancora. Quando l'ho scritta, il petrolio non costava un tubo, e quindi non c'era uno straccio di giacimento italiano di uranio economicamente sfruttabile. Trent'anni fa, la zona più promettente era nelle Alpi Orobie, ad una quota fra i 900 ed i 2000 metri di altitudine, senza vie d'accesso. Il potenziale di quel GRANDE giacimento, a prescindere dagli irragionevoli costi di estrazione e trasporto, avrebbero consentito di mandare avanti la SOLA centrale di Latina, per SOLI 15 anni. E le altre? e poi? Andiamo, prof., anche una matricola di Tor Vergata capirebbe che se facessimo davvero delle centrali vecchie come il cucco, a fissione, diventeremmo dipendenti dai mercati esteri dell'uranio ancor più di quanto non lo siamo oggi per il petrolio. A che pro? per far contenti Berlusconi e Scajola? Lasciamo perdere.

-6) Qualcuno della facoltà di Economia di Tor Vergata le ha spiegato che i prezzi delle materie prime variano in funzione di domanda, offerta e visioni speculative? Vede, Dott. Prof., basterebbe che tre/quattro paesi si rimettessero a correre verso il nucleare vecchio (perchè è quello, che abbiamo) perchè in cinque minuti la grande speculazione sui futures delle materie prime buttasse a mare il prezzo del greggio, e facesse salire alle stelle quelli della pechblenda e di altri minerali uraniferi. Si concentri, non è difficile. Le uniche cose che gli speculatori non possono trattare alla borsa merci di Chicago sono il sole ed il vento, che se ne sbattono dei confini geopolitici, delle sue e delle nostre teorie.

Le nostre teorie possono essere errate, per carità... però qui sembra che siamo tutti vittime di un abbaglio collettivo. Altrimenti non si spiegherebbe come mai solo nel 2007 siano stati messi in opera impianti fotovoltaici pari alla somma di TUTTI quelli messi in opera nei trent'anni precedenti. Tutti pazzi, tranne il Prof. Carboni? Andiamo, professore, sia più modesto. Eserciti di più il suo spirito critico. Quando scrive che "facciamo propaganda", abbia la compiacenza di spiegarci anche contro chi, a favore di chi, e con quale fine recondito.

P.S.: Mi scriva, se vuole, quando sarà inaugurata la prima centrale di "terza generazione avanzata" (???) costruita dal duo Scajola - Berlusconi. La prima delle 10-5-6-8 di cui si è straparlato in questi giorni, sparando ogni giorno una cifra diversa.

Dal dizionario francese "Le monde et la nature":

"Un jour de 1962, des prospecteurs chargés de dresser l'inventaire des ressources de l'Italie en uranium s'arretent pour déjuner à Novazza, près de Bergame, dans le Nord du pays. Tout près du restaurant se trouve une fontain publique. Saudain, un des prospecteurs, qui a gardé son compteur Geiger à portée de la main, entend son appareil crépiter. C'est l'indice que de l'uranium se trouve dans les parages. La radioactivité qui fait crépiter le compteur provient de la fontaine et, en particulier, d'un des grands blocs de pierre dont elle est faite. Renseignement pris, ce bloc provient d'une montagne voisine. Les prospecteurs se rendet à l'endroit où la pierre a été enlevée. Ils découvrent que la montagne recèle des roches dont la teneur en sels d'uranium est suffisante pour justifier la mise en exploitation. Aujurd'hui, près de Novazza, l'unique mine d'uranium d'Italie fournit un kilogramme de ce métal par tonne de roche extrait."

Ora la nostra ex - unica - miniera di minerali uraniferi è tristemente chiusa, e nessuno parla di riaprirla, nonostante che il greggio sia arrivato (ed abbia superato) i 130 $ al barile. Si è chiesto perchè, Professore? Il fatto che noi non abbiamo centrali attive non c'entra nulla. Quello che non si consuma in Italia, si può esportare, o no? Unico vincolo: il minerale estratto deve costare meno di quanto il mercato sia disposto a pagarlo. Elementare, Mr. Watson!

Mi permetta, inoltre, di suggerirle una lettura molto istruttiva:

.                 Daniele Ravagnani - I Giacimenti uraniferi italiani e i loro minerali

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Nucleare alla Scajola: al Prof. Carboni di Tor Vergata piace

Quale onore! come reazione ai nostri scritti sul nucleare di Scajola, ci scrive nientepopodimeno che il Professor Giovanni Carboni, Docente presso il Dipartimento di Fisica dell'Università "Tor Vergata" di Roma, e con un indirizzo email (e suppongo quindi anche con un incarico) presso il CERN di Ginevra (quel CERN dove il Prof. Carlo Rubbia è stato Direttore, e dove non sappiamo quali mansioni svolga il Professor Carboni).

Con la tipica arroganza dei baroni noti solo ad una ristretta cerchia di amici, ed abituati a trattare prevalentemente con tremebondi ragazzini di 19/20 anni al primo o secondo esame, il Dott. Prof. Carboni ci invia queste poche righe, che trasudano buona educazione e modestia da ogni byte:

"Propaganda e' quello che scrivete voi sul nucleare. E, nel caso non lo sapeste, il metano bruciando produce CO2. Il metano non e' certo la soluzione al problema del gas serra. Che il nucleare non sia conveniente e' un'altra fandonia: un anno fa pagavo l'elettricita' a casa in Francia la meta' che in Italia. Ora il divario e' ancora cresciuto. Saluti"
G. Carboni

Il Dott. Prof. Carboni, insomma, ci ha fatto l'esamino, e ci ha bocciati per corrispondenza, senza pietà, e senza neanche sapere se di mestiere facciamo gli idraulici, i suonatori di sax o gli scienziati. Insomma, uno con l'occhio lungo... Uno che ci spiega, "qualora non lo sapessimo", che il metano, bruciando, produce CO2. Caspita! questa si che è una notizia! Però, a pensarci bene, lo sapevamo dal lontano 1956, quando abbiamo superato con un misero 27/30 il nostro primo esame universitario: Chimica Generale, con una commissione composta dal Prof. Giordani, dalla Professoressa Bakunin (figlia del rivoluzionario russo), e dal Prof. Vitagliano. In particolare, del Prof. Francesco Giordani, Presidente della terna di esaminatori che mi ha affibbiato un misero 27, leggo:

"...Francesco Giordani (1896-1961), si laurea in Chimica generale e inorganica a Napoli dove diventa professore di chimica generale e direttore del laboratorio di elettrochimica della stessa università. Giordani è stato presidente dell' IRI, del CNR e del CNEN. Accademico d'Italia, membro dell'Accademia dei Lincei (di cui fu presidente dal 1956 al 1961), della Pontifica Accademia delle Scienze. Autore di ricerche di elettrochimica, Giordani ideò con Pomicio un metodo adattato in moltissimi paesi del mondo per l'estrazione della cellulosa dalla paglia di cereali..."

Poi è arrivato il turno di "Fisica Sperimentale", superato questa volta con un 30/30, col Prof. Antonio Carelli, ex presidente della RAI, unico professore dell'ateneo napoletano di cui si fidasse il Prof. Majorana (che forse lei, Dott. Prof. Carboni, ha persino sentito nominare). La rinvio a questo articolo:

                                                  Articolo su Majorana - Carelli

Quanto ad Analisi Matematica mi sono dovuto accontentare delle lezioni (e degli esami) di tale Prof. Renato Caccioppoli, il matematico che ha ispirato il film "Morte di un matematico napoletano". Un genio. Si fa quel che si può. E' andata peggio con Geofisica: mi è toccato tale Giuseppe Imbò, che era solo Direttore dell'Osservatorio Geofisico del Vesuvio. Mi è andata bene e male (dipende dai punti di vista) con la Geologia Applicata: Prof. Felice Ippolito (se cerca su Wikipedia, può farsi un'idea del personaggio). Benissimo mi è andata invece con Idrogeologia (nel frattempo mi ero trasferito in Belgio), dove ho avuto la fortuna di incontrare ed avere come "tutor" per una mia ricerca il Prof. Paul Fourmariér, dell'Università di Liegi, che ha avuto la bontà di sponsorizzare, insieme al dottor J. Simpson dello US Geological Survey, una mia ricerca sperimentale sui movimenti della falda freatica in funzione delle variazioni della pressione atmosferica. Non era una ricerca fine a se stessa, ma era fatta per studiare possibili soluzioni per il problema, irrisolto, dello stoccaggio e della messa in sicurezza delle scorie radioattive nel sottosuolo. Problema irrisolto, caro Professore! Quanto al prof. Fourmariér, faccia conto, se non ne conosce il nome, che sta alla Idrogeologia come Enrico Fermi sta alla energia nucleare.

E veniamo alla Francia, ed ai costi dell'energia elettrica in Francia. Premetto che qualcosa di Francia so. Dal '60 al '62, mentre lavoravo in Belgio, ci ho trascorso quasi tutti i weekends; dal '65 al '68, sono andato a Parigi due volte al mese, per lavoro. Dal '69 al '75 con frequenza dimezzata (una volta al mese). Dal '75 al 2000 ci ho trascorso tutti i week-ends ed i ponti primaverili ed autunnali, tutte le vacanze estive, e da quando sono andato in pensione, non meno di 120 giorni all'anno. Dimenticavo: ci ho fatto anche un anno all'Unesco. Dal 2000 a tutt'oggi ci vado ogni volta che lo desidero, avendo mio fratello preso una casa a Nizza. Se sommo tutto, forse ci ho trascorso l'equivalente di dieci anni! Quindi non mi dice niente di nuovo. Quello che invece non dice (forse perchè non l'ha capito), è quanto segue:

-1) La Francia opera nel campo del petrolio da ben prima che nascessero l'Agip e l'ENI.

-2) La Francia non ha, nella bolletta, costi impropri come i nostri, dovuti per l'eternità per lo smantellamento di centrali nucleari mai entrate in funzione.

-3) fra costo industriale di un prodotto, e prezzo al consumatore, a volte non c'è una relazione molto logica. Succede, sa? Nei casi di monopolio, nei casi di prezzi politici, e nei casi in cui nella cost-analysis non viene correttamente inserito il costo, dormiente ma non morto, della sistemazione delle scorie, e dello smantellamento delle centrali. Nessuno vieta alla Francia di ignorare questi costi industriali. Però lei, per piacere, eviti di ripetere questo errore. Quei costi, prima o poi, qualcuno dovrà pagarli. Noi, per otto centrali mai entrate davvero in produzione, li paghiamo da trent'anni sulla bolletta dell'Enel. O no?

-4) Che gli elevati costi del nucleare siano una fandonia (anche quando correttamente calcolati, includendo il problema dello smantellamento delle centrali e dello smaltimento delle scorie), lo vada a spiegare a quei paesi che, pur non avendo, come noi, vincoli referendari, è da trent'anni che non mettono in cantiere nuove centrali di terza generazione. Lo spieghi agli USA, non a noi.

-5) Infine, i costi: noi siamo dipendenti dall'importazione di petrolio, è vero. Sarebbe molto meglio essere dipendenti dall'importazione dell'uranio? E perchè? Si da il caso che la mia tesi di laurea si intitoli "Metodi di ricerca e prospezione dei minerali di uranio", relatore il Prof. Antonio Scherillo, Istituto di Mineralogia della Università di Napoli. Se è interessato e fortunato, la trova ancora. Quando l'ho scritta, il petrolio non costava un tubo, e quindi non c'era uno straccio di giacimento italiano di uranio economicamente sfruttabile. Trent'anni fa, la zona più promettente era nelle Alpi Orobie, ad una quota fra i 900 ed i 2000 metri di altitudine, senza vie d'accesso. Il potenziale di quel GRANDE giacimento, a prescindere dagli irragionevoli costi di estrazione e trasporto, avrebbero consentito di mandare avanti la SOLA centrale di Latina, per SOLI 15 anni. E le altre? e poi? Andiamo, prof., anche una matricola di Tor Vergata capirebbe che se facessimo davvero delle centrali vecchie come il cucco, a fissione, diventeremmo dipendenti dai mercati esteri dell'uranio ancor più di quanto non lo siamo oggi per il petrolio. A che pro? per far contenti Berlusconi e Scajola? Lasciamo perdere.

-6) Qualcuno della facoltà di Economia di Tor Vergata le ha spiegato che i prezzi delle materie prime variano in funzione di domanda, offerta e visioni speculative? Vede, Dott. Prof., basterebbe che tre/quattro paesi si rimettessero a correre verso il nucleare vecchio (perchè è quello, che abbiamo) perchè in cinque minuti la grande speculazione sui futures delle materie prime buttasse a mare il prezzo del greggio, e facesse salire alle stelle quelli della pechblenda e di altri minerali uraniferi. Si concentri, non è difficile. Le uniche cose che gli speculatori non possono trattare alla borsa merci di Chicago sono il sole ed il vento, che se ne sbattono dei confini geopolitici, delle sue e delle nostre teorie.

Le nostre teorie possono essere errate, per carità... però qui sembra che siamo tutti vittime di un abbaglio collettivo. Altrimenti non si spiegherebbe come mai solo nel 2007 siano stati messi in opera impianti fotovoltaici pari alla somma di TUTTI quelli messi in opera nei trent'anni precedenti. Tutti pazzi, tranne il Prof. Carboni? Andiamo, professore, sia più modesto. Eserciti di più il suo spirito critico. Quando scrive che "facciamo propaganda", abbia la compiacenza di spiegarci anche contro chi, a favore di chi, e con quale fine recondito.

P.S.: Mi scriva, se vuole, quando sarà inaugurata la prima centrale di "terza generazione avanzata" (???) costruita dal duo Scajola - Berlusconi. La prima delle 10-5-6-8 di cui si è straparlato in questi giorni, sparando ogni giorno una cifra diversa.

Dal dizionario francese "Le monde et la nature":

"Un jour de 1962, des prospecteurs chargés de dresser l'inventaire des ressources de l'Italie en uranium s'arretent pour déjuner à Novazza, près de Bergame, dans le Nord du pays. Tout près du restaurant se trouve une fontain publique. Saudain, un des prospecteurs, qui a gardé son compteur Geiger à portée de la main, entend son appareil crépiter. C'est l'indice que de l'uranium se trouve dans les parages. La radioactivité qui fait crépiter le compteur provient de la fontaine et, en particulier, d'un des grands blocs de pierre dont elle est faite. Renseignement pris, ce bloc provient d'une montagne voisine. Les prospecteurs se rendet à l'endroit où la pierre a été enlevée. Ils découvrent que la montagne recèle des roches dont la teneur en sels d'uranium est suffisante pour justifier la mise en exploitation. Aujurd'hui, près de Novazza, l'unique mine d'uranium d'Italie fournit un kilogramme de ce métal par tonne de roche extrait."

Ora la nostra ex - unica - miniera di minerali uraniferi è tristemente chiusa, e nessuno parla di riaprirla, nonostante che il greggio sia arrivato (ed abbia superato) i 130 $ al barile. Si è chiesto perchè, Professore? Il fatto che noi non abbiamo centrali attive non c'entra nulla. Quello che non si consuma in Italia, si può esportare, o no? Unico vincolo: il minerale estratto deve costare meno di quanto il mercato sia disposto a pagarlo. Elementare, Mr. Watson!

Mi permetta, inoltre, di suggerirle una lettura molto istruttiva:

.                 Daniele Ravagnani - I Giacimenti uraniferi italiani e i loro minerali

sabato 24 maggio 2008

La Roma di Alemanno: Città Aperta

Roma, giovane conduttore aggredito e minacciato perché gay - Christian Floris, 24 anni, è uno dei protagonisti del portale di DeeGay.it - Due persone l'hanno malmenato e gli hanno intimato di smetterla

Carfagnamara1_2 ROMA - Christian Floris, 24 anni, conduttore di punta del portale DeeGay.it, è stato aggredito la scorsa notte a Roma mentre rincasava. Due persone gli hanno sbattuto la testa contro il muro minacciandolo perché si occupa di tematiche legate al mondo dell'omosessualità e gli hanno intimato di smetterla. Il giovane, che è stato portato all'ospedale dove è stato giudicato guaribile in sette giorni, ha sporto denuncia contro ignoti.

E dopo il raid neonazista al Pigneto, Floris ha parlato di "correlazioni" tra i due fatti. "Credo che sia la stessa corrente di persone, che oltre ad aver aggredito me e di infondere terrore nel mondo omosessuale, si sia ora concentrato sugli extracomunitari - ha affermato - La mia convinzione - proprio guardando le immagini televisive e ascoltando le dichiarazioni rilasciate sul posto da testimoni, è che gli aggressori appartengano alla stessa matrice". DeeGay.it è un portale che co-produce una trasmissione con Radio Città Futura, Eco tv e Nessuno tv.

Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti: Mara Carfagna ha ragione. Il pregiudizio anti-gay non esiste, è una invenzione dei komunisti. L'Italia di Berlusconi & Alemanno ormai è il paese più tollerante del mondo. L' opera educativa svolta dalla destra inizia a dare i suoi frutti.

Le Grandi ed Epocali Opere: Il libro dei sogni del nano di Arcore

ChernobylLE CENTRALI NUCLEARI DI SCAJOLA: Lo ha promesso: entro pochissimi anni inizierà la costruzione di 10 centrali nucleari di quarta generazione. Per intenderci: quelle che riutilizzano il combustibile nucleare, riciclandolo per un secondo utilizzo. Non si azzerano le scorie, ma si riducono notevolmente. Secondo il Presidente dell'Enea le centrali di quarta generazione, che il Rag. Scajola costruirà ad horas, richiedono ancora dai 15 ai 20 anni di ricerca. Secondo l'Agenzia Nucleare Americana, ci vorranno ancora dai 25 ai 30 anni. La fusioni nucleare è ancora nel libro dei sogni, come l'allungamento della vita media a 120 anni (Dio ce ne scampi!).

A Scajola qualcuno dovrebbe spiegare, con le dovute cautele, che l'Italia è da decenni alle prese con migliaia di tonnellate di scorie delle 8 centrali nucleari iniziate (e mai completate - salvo due), e che secondo l'azienda incaricata di "svuotarle, l'opera potrà essere completata entro il 2022. Attenzione, una volta svuotate, bisognerà "sistemare" queste scorie da qualche parte. Chi si offre volontario per averle "in his backyard"?

Nel frattempo negli USA del nucleare (Repubblica di oggi), "...l'eolico ha sorpassato il nucleare: il 30% della potenza installata viene dall'eolico. Il 2007 è stato l'anno del sorpasso: a livello globale, dal punto di vista dei nuovi impianti, l'eolico ha battuto il nucleare. L'anno scorso sono stati installati 20 mila megawatt di eolico contro 1,9 mila megawatt di energia prodotta dall'atomo. E' un trend consolidato da anni e destinato, secondo le previsioni, a diventare ancora più netto nei prossimo quinquennio. Ma non basta. Per la prima volta l'eolico ha vinto la gara anche dal punto di vista dell'energia effettivamente prodotta. I due dati non coincidono perché le pale eoliche funzionano durante l'anno per un numero di ore inferiore a quello di impianto nucleare e dunque, a parità di potenza, producono meno elettricità... La novità è che, anche tenendo conto di questo differenziale di uso, nel 2007 l'eolico ha prodotto più elettricità del nucleare"; e gli impianti eolici che verranno costruiti nel periodo 2008 - 2012 produrranno una quantità di elettricità pari a due volte e mezza quella del nuovo nucleare. Se poi nel conto mettiamo anche il solare fotovoltaico e termico possiamo dire che, tra il 2008 e il 2012, il contributo di queste fonti rinnovabili alla diminuzione delle emissioni serra sarà almeno 4 volte superiore al contributo netto prodotto dalle centrali nucleari costruite nello stesso periodo" [...]Campoeolico_3

E' una tendenza in linea con l'andamento di paesi europei come la Danimarca (21 per cento di elettricità dall'eolico), la Spagna (12 per cento), il Portogallo (9 per cento), la Germania (7 per cento). Nonostante le scelte dell'amministrazione Bush, che ha incentivato con fondi pubblici la costruzione di impianti nucleari, negli Stati Uniti l'energia dall'atomo resta invece ferma, sia pure a un considerevole livello, da trent'anni: l'ultimo ordine per una nuova centrale risale al 1978. Nell'aprile scorso sono stati annunciati impegni per 38 nuovi reattori nucleari, ma è molto probabile che il numero scenda drasticamente, come già è avvenuto in passato, nel momento in cui si passa alla fase dei conti operativi: le incertezze legate ai costi dello smaltimento delle scorie, ai tempi di realizzazione e allo smantellamento delle centrali a fine vita hanno rallentato la corsa dell'atomo.

In attesa della quarta generazione di reattori nucleari, che però deve ancora superare scogli teorici non trascurabili e non sarà pronta prima del 2030, le stime ufficiali prevedono una diminuzione del peso del nucleare nel mondo. La Iea (International Energy Agency) calcola che nel 2030 la quota di elettricità proveniente dall'atomo si ridurrà dall'attuale 16 per cento (è il 6 per cento dal punto di vista dell'energia totale) al 9-12 per cento"

Insomma, l'Italia è sepre al primo posto nelle innovazioni di retroguardia. Qualcuno avverta Scajola e Berlusconi.

IL PONTE DELLE MERAVIGLIE: Ancora ieri il ministro Matteoli assicurava: "la prima pietra sarà posata nel 2009". Contrordine, camerati. Nei giornali di oggi siamo già arrivati al 2010. Però tranquilli, il Ponte farà rifiorire (parola di ministro) regioni altamente industrializzate come la Calabria e la Sicilia. Si prevedono traffici intensissimi di limoni dalla Sicilia alla Calabria, e di bergamotto dalla Calabria alla Sicilia. Si può fare a meno del Ponte?. Intanto 'ndrangheta e mafia, finalmente unite ed in pace, brindano a Cirò e Nero d'Avola.

IL "REGALO" DELL'ABBASSAMENTO DEI TASSI VARIABILI SUI MUTUI: Le associazioni dei consumatori hanno calcolato che, poichè si tratta non di un regalo (sconto netto sui tassi), ma di un trasferimento dello sconto eventuale su rate di mutuo aggiuntive, in coda alla naturale scadenza dei mutui stessi, il "regalo" per i consumatori sarà in media di 6 anni aggiuntivi di rate, e di un aggravio complessivo, sul costo degli interessi, compreso fra il 10% ed il 20%. L'ABI (che peraltro non ha ancora accettato) ringrazia.

20080521_2 LE DIECI DISCARICHE "SEGRETE": poichè sono "segrete", e tali dovranno restare, nessuno potrà mai portarvi autocolonne di monnezza. Altrimenti che segreto è? Intanto qualche segreto "filtra", tanto è vero che i fortunati vincitori delle locations hanno iniziato a bruciare qualche autobus. De Gennaro, che ha così brillantemente operato come commissario con superpoteri (ha censito le discariche), è stato premiato col comando dei servizi segreti. Bertolaso comincia a lamentarsi perchè i media e "la ggente" non collabora e non gli vuole bene.

IL REATO DI CLANDESTINITA': i Magistrati, di ogni corrente, hanno espresso grande felicità. Sembra che i tempi della giustizia, già oggetto di molto cortese attenzione da parte della Corte di Strasburgo, si allungheranno a dismisura, perchè i magistrati dovranno occuparsi da mane a sera del "reato di clandestinità". Gli imputati di altri reati (corruzione, concussione, falso in bilancio, corruzione in atti giudiziari, associazione mafiosa) festeggiano alla grande. La prescrizione è assicurata. Intanto dovremo espellere le 300.000 badanti "sans papiér", ad iniziare dalla badante della mamma della Carfagna, che è disperata. Poi restano le altre 299.999 persone disabili, di cui si occuperanno direttamente Maroni & Berlusconi (sti cojoni), e le nostre figlie, che finalmente potranno avere un ambitissimo posto di lavoro.

Ed ora non precipitatevi tutti insieme al botteghino del lotto, a giocarvi i numeri ispirati dalle minchiate del berluska. Ricordate che si può giocare anche online, sul sito di Lottomatica.

venerdì 23 maggio 2008

Capaci, 23 Maggio 1992: muore lo Stato

Capaci_aerea Capaci (Palermo): ore 17,58 del 23 Maggio 1992: Il magistrato Giovanni Falcone salta in aria, insieme a sua moglie, Francesca Morvillo, e a tre uomini della sua scorta: Antonio Montinaro, Vito Schisani e Rocco Di Cillo. La mafia si vendica così, con cinquecento chili di tritolo, del protagonista del maxiprocesso: l'uomo simbolo della ribellione istituzionale al potere mafioso non c'è più.

 

Noi siamo, oggi come allora, con lo stato e contro tutte le mafie. Noi siamo, oggi come allora, convinti che Vittorio Mangano non sia un eroe, ma un mafioso, checché ne pensino Berlusconi e Dell'Utri. Noi siamo dell'idea, oggi come allora, che gli eroi siano Falcone, sua moglie, e gli uomini della sua scorta. E tutti gli altri magistrati morti ammazzati per mano di "eroi" come Vittorio Mangano.Falconemorvillo

 

Noi siamo, ora come sempre, scandalizzati da un popolo che, nel segreto della "gabbina", vota Miccichè anzichè Caponnetto, vota Cuffaro anzichè Rita Borsellino, e vota Lombardo anzichè Finocchiaro.

 

Noi, oggi come allora, continueremo a lottare contro i mulini a vento. Forse non faremo in tempo a vedere noi un paese migliore, ma dobbiamo lottare fin quando saremo in vita affinché almeno i nostri nipoti, se non i nostri figli, possano vivere in un paese di cui non doversi vergognare.

 

Quando creperemo, vorremo avere la consapevolezza di aver fatto tutto quanto era nelle nostre limitate possibilità, per contribuire a cambiare questo mondo.

 

P.S.: Sono onorato di constatare che questo post è stato ripreso, con grande rilievo grafico, dal sito di Don Giorgio De Capitani, un altro prete che, come Don Aldo Antonelli, e Paolo Farinella, è fortemente impegnato in battaglie di civiltà e contro il berlusconismo. Gliene sono grato.

 

                                              Il Tafanus sul sito di Don Giorgio 

 

                                 

martedì 20 maggio 2008

Clamoroso! Mara Carfagna parla!!!

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Lettera aperta a Mara Carfagna, Ministra per Caso

Carfagnamara1 Cara Mara,

Quando lei, per il divertimento della stampa estera, è stata nominata Ministro, con un atto che a molti ha ricordato lo statista Caligola, deve aver rivolto un pensiero di gratitudine, ma anche di forte incredulità ed imbarazzo al suo “donatore di poltrona” (o di dormeuse?). La stampa tedesca si è dilettata nello scovare le sue foto scollacciate. Il “Bild”, il più diffuso settimanale popolare tedesco, l’ha definita “la più bella ministra del mondo”, e forse non ha sbagliato.

Ma a nessun giornale, proprio a nessuno, è venuto in mente di analizzare i suoi meriti politici e professionali. Nessuno, proprio nessuno, ha avanzato il sospetto infamante che dietro le sue fattezze ci fosse anche un qualsivoglia pensiero politico. D’altronde nessuno, in anni di scaldatura di un seggio in parlamento, aveva avuto il piacere di sapere quale fosse il timbro della sua voce. Quando, nei vari “totoministri”, è apparso con sempre maggior insistenza il suo nome, tutti abbiamo pensato ad uno scherzo.

Non era uno scherzo. Un bel giorno, abbandonati gli svolazzanti abitini da “partecipante” a Miss Italia, a Domenica In, a Piazza Grande e alla Domenica del Villaggio, ce la siamo ritrovata in un castigatissimo e sobrio giacca-pantalone (si chiama così?) color ghiaccio. Molto, molto ministeriale. Dobbiamo confessarle che, da vecchi bavosi, la preferivamo in versione porno-soft. Tant’è. Ancora una volta, il Cavaliere è riuscito a stupire il mondo, nominandola Ministra (micacazzi!). L’ha presentata come “Dottoressa Avvocato Mara Carfagna”, mentre a noi risulta solo una laurea in giurisprudenza conseguita presso la prestigiosa Università di Fisciano (SA). Un polo d’eccellenza che il mondo ci invidia.

Mara_carfagna Una volta nominata ministra, qualcuno deve averle spiegato che non poteva insistere nell’ostinato e riservato silenzio che aveva caratterizzato la sua vita da parlamentare semplice. Fra i compiti dei ministri, si dice che ci sia anche quelli di prendere delle decisioni, e persino di parlarne. E così lei, preso il coraggio a quattro mani, ha parlato, ignorando il proverbio (attribuito erroneamente da alcuni a Dante, da altri a Monteverdi): “un bel tacer non fu mai scritto”…

Dopo aver scoperto la bellezza delle parole del Papa Natzinger contro la 194, e dopo aver attribuito il calo delle nascite a questa ignobile legge che facilita gli aborti (che peraltro sono dimezzati, da quando erano praticati in tinello dalle mammane), adesso scopre che dare il patrocinio al Gay-Pride (patrocinio che finora c’è sempre stato), è cosa non ignominiosa – per carità! – ma assolutamente inutile, visto che ormai l’Italia è un paese dove il pregiudizio contro gli omosessuali è assolutamente superato. Voce dal sen fuggita (Metastasio).

Ora, con tutte le cose serie di cui potremmo occuparci, lei ci sottrae del tempo, costringendoci ad occuparci di lei. Pregiudizio superato? Vediamo. Forse lei, prima di lasciarsi fuggire dal sen questa voce, avrebbe dovuto accertarsi di aver ben collegato la bocca al cervello, cosa che ha colpevolmente trascurato. Lei, come dovrebbe sapere, è stata alleata, fin dall’inizio della sua carriera politica (si fa per dire), con gente che si è saltuariamente occupata di omosessuali. Le citerò (ma solo andando a memoria) qualche esempio preclaro del superamento del pregiudizio:Storace1_2

L’esempio più datato è quello dei nazifascisti (di cui era capetto anche quello che Fini definiva “il più grande statista del secolo”), che passavano per i camini ebrei, zingari, down, omosessuali ed altre categorie non discriminate. Lei è stata a lungo fedele, meditabonda, silente alleata sia di fascio-fini che della affezionata nipotina. O no?

Alcuni anni dopo, un altro esponente illustre della sua coalizione, tale Storace, si è prodotto in una serie di manifestazioni di “cessato pregiudizio” nei confronti degli omosessuali. Ricordo di quando sbeffeggiò Paissan, invitandolo a non graffiarlo, che gli si sarebbe rovinato lo smalto delle unghie. Storace non era uno qualsiasi. E’ stato, nella sua coalizione, e col suo appoggio, Presidente della Commissione di Vigilanza sulla RAI, Presidente della Regione Lazio (posizione nella quale si è segnalato per gli episodi legati a “Laziogate”; per i 475 dirigenti – molti con la terza media inferiore – assunti alla regione poche settimane prima delle elezioni perse comunque contro Marrazzo. Poi è stato persino Ministro della Sanità. In tale funzione, si è segnalato per aver concesso, a volte nel tempo record di 48 ore, convenzioni molto redditizie alla Signora Daniela di Sotto, ex Signora Fini, e a tutto il clan familiare dello stesso Fini. Insomma, un vero statista. Tanto è vero che lui gli omosessuali, avendo superato il pregiudizio, li chiama affettuosamente froci, raffinato termine molto usato in Ciociaria. Era un suo alleato, Mara… non sia di memoria corta. E’ lo stesso che, con un sublime e delicato pensiero, inviò in regalo alla Senatrice Rita Levi Moltalcini un paio di stampelle.

La stessa signora Di Sotto, quando era Signora Fini, ebbe a dire che non avrebbe mandato i figli in una scuola dove ci fosse stato un maestro frocio. La classe non è acqua. Ora questo Fini, se non erro, svolge diligentemente il ruolo di “Voce del Padrone” nel PdB.(Partito di Berlusconi).

StranoninoanUn altro esponente della sua coalizione, diventato molto popolare il giorno del voto di sfiducia a Prodi, Nino Strano da Catania, ha così apostrofato l’on. Cusumano, reo di essersi dissociato da Masella e di aver votato la fiducia a Prodi: “…esteta fottuto, amico di travestiti, troie e gay … checca squallida…” A nessuno può sfuggire il salto qualitativo da frocio a checca. Insomma, siamo già sulla buona strada nel superamento del pregiudizio anti-gay.

Un parlamentare napoletano, di cui mi sfugge il non celebre nome, dava man forte usando il termine più morbido e rotondo di ricchione. La tradizionale gentilezza e bonomia dei napoletani.

Questa bonomia manca totalmente fra i suoi alleati patani. Per loro, gli omosessuali possono essere definiti in un modo solo: culattoni (Borghezio, Bossi, Gentilini, Boso e altri).

Infine, per alcuni cardinaloni di quelli ricoperti di ori e tessuti damascati, così vicini ideologicamente a Papa Natzinger, col quale lei sembra essere entrata in risonanza, da quando non si mostra più senza veli, in tutto il suo splendore, hanno stabilito, una volta e per sempre, che l’omosessualità è una “devianza”. Non siamo più ai tempi in cui Ruini diceva ai malati di AIDS, con grande carità cristiana, che se hai l’AIDS, è perché te lo sei cercato, ma non siamo molto lontani.

Quindi, Cara Mara, si faccia e ci faccia una cortesia. Ritorni in tutto il suo splendore nelle cabine dei camionisti di tutta Italia, e non si senta in alcun modo vincolata a fare delle esternazioni o, peggio ancora, a prendere delle decisioni. E’ così gradevole, quando si mostra in silenzio…

Suo affezionato guardone, Tafanus

 

Corso breve di formazione per la ministra per caso Mara Carfagna

PRINCIPIO DI PETER
 In una gerarchia ogni membro tende a raggiungere il proprio livello di incompetenza.

COROLLARI

 1. Col tempo, ogni posizione tende ad essere occupata da un membro che è incompetente a svolgere quel 
lavoro.
 2. Il lavoro viene svolto da quei membri che non hanno ancora raggiunto il proprio livello di incompetenza.
PLACEBO DI PETER
 Un grammo di immagine vale più di un chilo di fatti.
LEGGE DI GODIN
 La generalizzazione dell'incompetenza e' direttamente proporzionale all'altezza nella gerarchia.

 

LEGGE DI IMHOFF
 L'organizzazione di ogni burocrazia è molto simile a una cloaca: i pezzi più grossi emergono sempre.

 

TERZA LEGGE DI PARKINSON
 Espansione vuol dire complessità, e la complessità tende a sgretolarsi.
LEGGE DI CORNUELLE
 L'autorità tende ad assegnare lavori ai meno capaci di svolgerli.
MASSIMA DI MATCH
 Un idiota in un posto importante e' come un uomo in cima a una montagna: tutto gli sembra piccolo e lui 
sembra piccolo a tutti.
LEGGE DI PUTT
 La tecnologia e' dominata da due tipi di persone:
· Quelli che capiscono ciò che non dirigono.
· Quelli che dirigono ciò che non capiscono.

lunedì 19 maggio 2008

Analisi del Buzzurro: Silvio Berlusconi - di Javier Marìas

Buzzurri_5...ha voglia Frattini a tentare di tamponare... non fa in tempo ad ottenere, per via diplomatica, una mezza rettifica del governo di Zapatero sul razzismo del governo italiano, che ti arriva l'incontrollabile Javier Marìas a dire, papale papale, che Berlusconi è un buzzurro. Provaci ancora, Frattini...

Maras_javier

"...questo individuo è essenzialmente una palla al piede. Quando incontra altri capi di governo, si capisce che in fondo si sente un intruso, ed è il suo atteggiamento disinvolto e allegro - e ribadisco - come se fosse l'anfitrione o il baedeker ovunque - a tradire la sua insicurezza ultima; è come se temesse che in qualsiasi momento possa entrare un ciambellano e sussurrargli all'orecchio, con discrezione, che è stato commesso uno spiacevole errore e che deve lasciare il salone, l'ufficio. il pranzo, il vertice, il ballo.

La sua eterna soddisfazione e disinvoltura sono eccessive, sottolineature in rosso. Sembra che gli vengano spontanee, quasi involontariamente, e non è così: compie uno sforzo permanente (alleggerito soltanto dalla forza dell'abitudine) e recita, ovviamente. Il suo sorriso impazzito (perché costante), le sue barzellette, le sue piccole pagliacciate, i suoi abbracci e le sue pacche e la sua iperattività triviale quanto superflua sono tremendamente involontarie. E’ come se stesse dicendo in ogni momento (ai suoi colleghi politici, alle telecamere, ai fotografi, ai telespettatori e soprattutto a se stesso): "Vedete come mi trovo a mio agio, come mi districo, come converso, come influenzo, come mi muovo, come intrigo, come appartengo a questo mondo delle decisioni mondiali?" Quest'uomo non ci crede per intero, in realtà non se ne capacita ed è per questo deve lasciar ben chiaro, in modo gridato, che si trova nel suo elemento.

Egli ritiene che la sua simpatia (che lui tale considera) gli renda enormi servigi: si considera una persona accattivante, irresistibile, persuasiva. Con questa simpatia è convinto di poter ottenere molte cose e di poter convincere di molte altre ancora persino i più potenti. Se i suoi potenti colleghi non fossero in maggioranza gente di così scarsi lumi (illuminano poco, appena una penombra tutti insieme), si renderebbero conto che quella professionale simpatia è soltanto il modo di Berlusconi di chiedere permesso, di farsi perdonare, di allungare il collo per non essere coperto nelle foto. Mi risulta che in un periodo della sua gioventù sia stato crooner, o cantante confidenziale (come si dice nella sua lingua), vale a dire intrattenitore che allietava le crociere dei ricchi. Come si sa, gli artisti dello spettacolo, per famosi che essi siano (e lui non Io era), sono nella considerazione dei ricchi più vicini alla servitù che agli invitati, cosicché, quel periodo, se le mie notizie sono corrette, gli deve essere servito da allenamento per staccarsi, per allontanarsi dai domestici e dai camerieri (ora si mostra persona alla mano con loro, ma li detesta e li vuole lontano, come se potessero contaminarlo), e per mischiarsi ai potentati più scemi, a quelli che ci cascano e che sono più sensibili alle lusinghe

BerlusconicornaSi tratta di un individuo che non ha il minimo senso del pudore quando vuole essere adulatore o addirittura ossequioso. In un certo senso, si potrebbe affermare che ha la mentalità dei vecchi portinai, quelli che a quanto pare abbondavano nella Spagna franchista e che non sono spariti ancora del tutto: si prostravano in riverenze con i proprietari e con gli inquilini facoltosi e trattavano a calci i tornitori e le domestiche. Dietro a questa mentalità c'è sempre un senso di risentimento. Se inoltre si tratta di una persona che non teme il ridicolo, allora l'individuo in questione è pericoloso, come lo è quest'uomo dietro alla sua facciata cordiale, spiritosa, quasi si direbbe bonacciona, se non fosse che la bontà - neppure la sua caricatura - è estranea al suo animo. Il fatto che ogni tanto si emozioni o si intenerisca non c'entra, fare ciò è alla portata di qualsiasi persona anche semplice e non è necessariamente segno di bontà o di compassione

In realtà, è incomprensibile che queste persone possano ingannare chicchessia, per non parlare di quasi un intero paese, ed è incomprensibile che abbia ottenuto la maggioranza assoluta alle elezioni, ma quante volte e in quanti paesi o non è accaduto Io stesso? Misteri. O forse la gente non ci fa caso, non presta attenzione, guarda e ascolta soltanto in maniera distratta, abituata com'è a come si vede e si ascolta la televisione. Il soggetto manca di scrupoli in maniera radicale, poiché questa carenza è autentica; non è il caso di tanti altri che li conoscono, e come, ma che hanno deciso di misconoscerli; egli ignora la loro esistenza e non li considera mai, nemmeno per rifiutarli o bollarli come stupidi o gravosi o bastoni tra le ruote. Non ne ha mai fatto a meno per il semplice motivo che non li concepisce proprio, non hanno mai fatto parte delle sue nozioni, meno ancora dei suoi valori. Tanto gli sono estranei, che quando li individua in un'altra persona, li considera soltanto un sintomo di debolezza e li usa per giudicare quella persona fragile o docile e, pertanto, assoggettabile.

Berlusconi_rasmussenDi fronte a questo tipo di individuo, la maggior parte delle persone è inerme, perché quasi nessuno è preparato a trattare con una persona tanto seccante e insistente (una palla al piede che non sta ferma un secondo, una di quelle persone a cui si dice di sì pur di levarseli di torno o di fermare il loro sproloquio, di riuscire a farli stare zitti), formalmente cordiale e persino affettuosa e che allo stesso tempo non osserva norme o regole d'alcun tipo. Non le considera nemmeno per disattenderle, e neanche i principi, neppure per tradirli; non ha la consapevolezza di stare esagerando o oltrepassando i limiti o trasgredendo, anche se potrà fingere di abbracciare momentaneamente delle regole - le ha viste negli altri e ha imparato a essere mimetico. Ma la cosa più difficile è questa: quasi nessuno è pronto a trattare con una persona che non sente mai vergogna di alcun tipo, nè personale, nè pubblica, politica, estetica. E nemmeno narrativa. In realtà egli non sa cos'è.

(La traduzione di questo articolo del 2002 di Javier Marìas è tratta da http://www.broderie.it/)

Javier Marìas è considerato uno dei maggiori intellettuali spagnoli. Chi volesse saperne di più sulla statura di Javier Marìas, può farlo visitando il link

                                    http://it.wikipedia.org/wiki/Javier_Mar%C3%ADas

che cita una sfilza di scritti troppo lunga per essere ripresa in questo post.

 

domenica 18 maggio 2008

Le Perle Musicali"/87 - Per fatto personale, dedicato a Marisa

MarisaMi permetterete, per una volta, di usare questa rubrica "per fatto personale": oggi coincidono, per puro caso, il giorno dedicato dal blog alla rubrica musicale, e il giorno in cui, per la cinquantesima volta, auguro "Buon Anno" a Marisa. Rosa 

Questa volta gli auguri voglio farglieli così, con una bella, bellissima canzone "di mediazione" fra la mia passione per il jazz, e la sua passione per la musica melodica "intelligente".

Mezzo secolo, non è uno scherzo. Chi riesce a sopportarmi per 50 minuti è una persona "nella media"; chi riesce a farlo per 50 anni o è pazza, o è sorella di Madre Teresa di Calcutta. In 50 anni fai in tempo a sbattere contro quasi qualsiasi cosa: vittorie e sconfitte, malattie e guarigioni, anni di euforia ed anni di disperazione. Se passi indenne attraverso tutti questi eventi, allora puoi dire di essere riuscito, da ateo, a rispettare il precetto cattolico dello "stare insieme nella buona e nella cattiva sorte".

Se anche oggi questo blog esce regolarmente, coi suoi spazi, le sue rubriche, il mio impegno, che toglie molto tempo agli affetti familiari, devo a Marisa un grande Grazie.

Il brano di questa settimana è un bellissimo brano cantato dalla spendida Rosa Passos, col sottofondo del violoncello di Jacques Morelenbaum, ed ha un titolo... emblematico. Ascotatelo, è bellissimo!

 

Auguri, Marisa!

Rosa Passos – O Amor em paz

.Download rosa_passos_o_amor_em_paz.mp3

Maroni, migranti buoni e cattivi

Restano le badanti, fuori gli altri. La retorica si ferma sulla porta di casa

Due_maroniNessuna sanatoria, espulsioni efficaci, ma un occhio di riguardo per le badanti. Lo dice il neo-ministro dell'Interno Roberto Maroni che istituisce così una doppia corsia per i migranti: le badanti, che vivono nelle case della "gente perbene", e gli altri, delinquenti fino a prova contraria e dunque da cacciare a prescindere che lavorino o meno, che siano brava gente o ladri, magari perché costretti dalle condizioni di vita . Per la retorica leghista che oggi rischia di diventare legge di uno Stato ottuso sono diversi, troppo diversi.Badante

Lo spiega proprio così, senza apparente imbarazzo, lo stesso Maroni: «Non ci può essere sanatoria - dice - per chi è entrato irregolarmente, ma terremo conto naturalmente di quelle situazioni che hanno un forte impatto sociale, come il caso delle badanti». Non è giusto, ha sottolineato, «mettere sullo stesso piano chi viene per commettere reati, chi violenta una donna o rapina una villa, e chi viene e svolge un compito sociale importante, come quello delle badanti ed è magari irregolare perchè non ha chiesto e ottenuto il permesso di soggiorno: quindi distingueremo». Un invito a tener fuori le badanti ed i collaboratori domestici ancora non regolarizzati dal giro di vite previsto è arrivato dal ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, che per loro ha auspicato una «rigida e controllata regolarizzazione».

RaccoltalavoroneroNell'ultimo decreto flussi sono previsti 65.000 ingressi per colf e badanti extracomunitarie, ma le domande arrivate sono molte di più (sono complessivamente 700.000 a fronte di una quota di 170.000 lavoratori ammessi). Altro punto che sta molto a cuore al ministro dell'Interno è l'efficacia degli allontanamenti. E l'unico modo per un ottenerla, ha spiegato, «è l'espulsione immediata con accompagnamento alla frontiera». Nel pacchetto saranno così inseriti meccanismi più efficaci di espulsione sia per gli extracomunitari che per i comunitari. Per questi ultimi, ad esempio, la soluzione individuata è quella di far scattare l'allontanamento, con divieto di reingresso, per chi non dimostra di avere un reddito minimo lecito: se rientra in Italia, commette un reato e può essere arrestato. E si punta anche ad allargare i motivi che consentono l'allontanamento immediato dei comunitari per motivi di pubblica sicurezza. (l'Unità - 18 Maggio 2008)

sabato 17 maggio 2008

Storie ordinarie di Padania Ladrona: la signora Giorgetti

Condanna per truffa in casa di Giancarlo Giorgetti. Per la Famiglia della Lega Nord le casse della Regione Lombardia sono "Cosa Nostra"
(Articolo di Gennaro Carotenuto, Venerdì 16 Maggio 2008, segnalato da Camillo)

La notizia è avvolta da una cortina di silenzio bipartisan come neanche le nebbie in Val padana di una volta. Avete presente Giancarlo Giorgetti da Cazzago Brabbia, quel ragazzone esagitato, nominato erede universale di Umberto Bossi, già presidente della Commissione Bilancio in Parlamento, e segretario nazionale della Lega Lombarda? Sì, proprio lui, quello che sostiene la superiorità etica dei Lumbard sul resto degli italiani e che Roma Ladrona ruba nelle tasche dei lombardi.

Ebbene la sua signora, Laura Ferrari in Giorgetti, ieri è stata condannata per truffa ai danni della Regione Lombardia. Avete capito bene: la moglie del sacrestano rubava proprio in chiesa!

GiorgettigiancarloLa consorte dell’integerrimo capetto di un partito che quando rubavano i socialisti e i democristiani sventolava i cappi in parlamento e per un avviso di garanzia organizzava fiaccolate (salvo poi allearsi con i pregiudicati Previti, dell’Utri e Ciarrapico), ha patteggiato davanti al Gup del tribunale di Busto Arsizio, Chiara Venturi, due mesi e 10 giorni di reclusione per truffa ai danni della Regione Lombardia. La pena è stata convertita nella sanzione pecuniaria di 3.240 € più 25.000 di risarcimento del danno alla regione truffata.

La signora Ferrari si era organizzata una bella onlus per farsi finanziare, incredibile ma vero, corsi di equitazione. Per questa attività la Regione Lombardia versava soldi pubblici per ben 400.000 Euro agli interessati tra i quali, oltre alla signora Giorgetti, ci sono state altre due condanne. Non essendoci sufficienti iscritti ai corsi per ottenere i finanziamenti i nostri hanno ben pensato di inventare iscritti fantasma falsificando le firme.

La penosa vicenda induce ad ancor più penose riflessioni oltre all’ovvia considerazione sulla moglie di Cesare (Giulio, non Previti). Confrontate il silenzio su questo caso con le vere campagne d’odio contro la signora Mastella, rea non tanto di fare cose simili a quelle della signora Giorgetti, ma in primo luogo di essere campana e non lombarda. Pensate al calunnioso e razzista senso di superiorità con il quale la Lega Nord e simili trattano situazioni analoghe nel resto del paese. Pensate al vergognoso slogan su “Roma Ladrona” e avrete capito cos’è il federalismo fiscale per la Lega Nord: una miglior maniera per spartirsi la ricca torta delle tasse dei lombardi.

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venerdì 16 maggio 2008

SOLDI SPORCHI: VADO RICICLO E TORNO - L'INCHIESTA DI PALERMO

Espresso Il capo della banca svizzera usata da Berlusconi. Il costruttore condannato per mafia. Il grande avvocato d'affari. E un giro milionario di denaro da occultare
(Di Peter Gomez e Vittorio Malagutti)

Ennio_doris__mediolanum Era cominciato tutto con una telefonata. Una conversazione breve, quasi in codice. Poche frasi secche pronunciate nel settembre 2005 da un uomo dal forte accento palermitano che si era presentato al banchiere svizzero Nicola Bravetti come "il signor Moro". "Allora ci vediamo da Paolo giovedì", aveva detto l'uomo prima di chiudere la conversazione. E agli investigatori della Guardia di Finanza di Como, che avevano messo sotto controllo i telefoni di Bravetti per sgominare una banda di spalloni specializzata nell'esportazione di valuta, gioielli e lingotti d'oro, era rimasta la curiosità di capire chi mai fossero Paolo e il signor Moro. Nel giro di tre giorni la risposta: Moro era Francesco Zummo, un importante costruttore siciliano legato a Cosa nostra e all'ex sindaco Vito Ciancimino. Un imprenditore a cui quei rapporti pericolosi erano già costati una condanna per favoreggiamento e un processo che di lì a pochi mesi si sarebbe concluso con un verdetto di colpevolezza per il reato di concorso in associazione mafiosa. Paolo, invece, era Paolo Sciumè, uno dei più noti avvocati d'affari milanesi, all'epoca membro del consiglio di amministrazione della Banca Mediolanum, di quello del Teatro alla Scala su nomina della Regione Lombardia guidata da Roberto Formigoni (Sciumè è considerato di area Comunione e liberazione), e per 13 anni amministratore della Parmalat di Calisto Tanzi. Negli uffici ovattati dello studio Sciumè, Bravetti e Zummo s'incontravano di nascosto per parlare di soldi. Tanti soldi. Un tesoro da 13 milioni di euro, frutto di traffici di mafia, che Zummo stava tentando di sottrarre alla confisca [...]Berlusconipiersilvio

Berlusconi_marina Adesso a Milano e in Svizzera la preoccupazione sale. Nicola Bravetti infatti non è un banchiere qualsiasi. È fondatore, direttore e azionista della Arner Bank (sede a Lugano e filiali in Italia e nel paradiso fiscale delle Bahamas), l'istituto di credito che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, utilizza da quasi vent'anni per gestioni di patrimoni e operazioni finanziarie. Per questo la Arner è stata al centro di tutti i processi per falso in bilancio che hanno fin qui riguardato Fininvest e Mediaset: i soldi in nero che secondo i pm uscivano dalle casse del gruppo di Segrate grazie alle compravendite gonfiate di diritti televisivi, transitavano spesso da lì. E presso la sede milanese della Arner sono depositati in gestione 37 milioni di euro provenienti dalle holding personali di Marina e Piersilvio Berlusconi.Coppola_danilo

Berludella5 Non basta. Il nome della Arner spunta anche in altri dossier importanti della finanza milanese. Risulta per esempio intestata a un fondo gestito dalla banca svizzera di Bravetti una quota del 20 per cento circa del capitale di MolMed la società di ricerca biomedicale, appena quotata in Borsa e controllata dal San Raffaele in società, tra gli altri, con la Fininvest. Di recente, poi, la Arner è anche inciampata nella storia nera che ha finito per portare in carcere l'immobiliarista (ex rampante) Danilo Coppola, uno dei protagonisti della nuova razza mattona che nel 2005 diede l'assalto ai piani alti della finanza italiana. Ora esplode il caso Cosa nostra [...]

lunedì 12 maggio 2008

Che squadra, ragazzi!!! ecco i sottosegretari del Cipria

Ecco l'elenco dei sottosegretari:

- Maurizio BALOCCHI (Semplificazione normativa): Noto principalmente per l'apertura, in quota Lega, di fallimentari Sale per il Bingo .

- Paolo BONAIUTI (Editoria): per 13 anni silente sfondo del nano. Da un anno, straparla, Noto come il sosia del Paolini dei preservativi.

- Michela Vittoria BRAMBILLA (Turismo): Nota come Trota Salmonata.Autoreggenti, Pescivendola...

- Aldo BRANCHER (Federalismo): "...Confalonieri e' finito nel mirino dei giudici assieme ad Aldo Brancher, il suo braccio destro. Brancher e' stato arrestato venerdi' per 300 milioni versati all' ex ministro De Lorenzo attraverso il suo segretario, Giovanni Marone. Un segno "tangibile" della gratitudine della Fininvest per gli spot della campagna anti Aids? Lo ha detto Marone. La Fininvest ha smentito. Brancher ha ammesso di avere pagato i quattrini, ma ha raccontato di averlo fatto non come dirigente Fininvest, ma come titolare della Promogolden, una societa' di servizi..."

- Rocco CRIMI (Sport)

- Carlo Amedeo GIOVANARDI (Famiglia, droga e servizio civile) È il Presidente nazionale dell' Associazione Insigniti Onorificenze Cavalleresche A.I.O.C..(micacazzi...)

- Gianfranco MICCICHE' (CIPE) Quello che riceveva, non si sa perchè, uno spacciatore di cocaina al ministero delle finanze.

- Stefania Gabriella Anastasia CRAXI: unico esemplare vivente di socialista di destra, alleata coi fascisti. Matteotti ne è felicissimo...

- Alfredo MANTICA

- Enzo SCOTTI: Capece Minutolo, è stato il co-regista della ricostruzione post terremoto in Campania in qualità di capo gabinetto del dc Enzo Scotti all'epoca sindaco di Napoli e commissario straordinario di governo. Lo stesso Scotti, come ministro della Protezione civile prima e dei Beni Culturali poi, avrà la possibilità, negli anni immediatamente seguenti, di "controllare" l'andamento di lavori & appalti. E festeggiare, nel 1984, col grande business di Monteruscello, la Pozzuoli bis decisa in un battibaleno da turbo-Scotti, per 'risolvere' i problemi di un bradisisma inventato, e quindi dei nuovi sfollati da immagazzinare nel ghetto ideato dall'architetto di marca pci Uberto Siola: uno Zen - Monteruscello - in salsa puteolana, per la gioia di appaltatori, subappaltatori, & trafficanti di ogni risma. 

- Michelino DAVICO: Insegnante al Centro di Formazione Professionale presso l'Istituto Salesiano di Bra (...azzo...)

- Alfredo MANTOVANO: Toga Azzurra, smentita vivente dell'idea che vorrebbe tutti i magistrati in Toga Rossa. Nel 2005 è stato fra i promotori del Comitato Scienza e Vita, poi trasformato in associazione. Insomma, un moralista.

- Nitto Francesco PALMA: altra smentita vivente alla teoria delle toghe solo rosse.

- Maria Elisabetta ALBERTI CASELLATI: Da sottosegretario alla Salute assume la figlia presso il Ministero, senza ricorrere a concorso, come capo segreteria del sottosegretariato. Complimenti

- Giacomo CALIENDO: terzo caso di Toga Azzurra fra i sottosegretari.

- Giuseppe COSSIGA: figlio di

- Guido CROSETTO: la pagina wikipedia che lo concerne "è oscurata, in attesa che si chiariscano le vicende che lo concernono". Quali, non è detto.

- Luigi CASERO

- Nicola COSENTINO

- Alberto GIORGETTI

- Daniele MOLGORA: "...«Evadere il fisco? Moralmente giustificato». Il lavoro nero? Certo, anche nell’associazionismo. A parlare così, giovedì sera a Carpi (Modena), non è stato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ma alcuni esponenti della sua maggioranza. Che, evidentemente, hanno pensato bene di diffondere la «buona novella» durante l’incontro organizzato dalla Federimpresa con alcuni artigiani della zona. A dichiararsi quantomeno «concilianti» con evasori e sfruttatori del lavoro nero sono stati il sottosegretario all’Economia, Daniele Molgora, e l’onorevole Massimo Polledri. Due pezzi grossi della Lega Nord, a caccia di voti nel cuore rosso dell’Emilia: Carpi, appunto..."

- Giuseppe VEGAS

- Ugo MARTINAT: Geometra, agente immobiliare, inizia la sua esperienza politica nel Movimento Sociale Italiano, ricoprendo incarichi nelle formazioni giovanili e nella segreteria del Fronte della Gioventù

- Paolo ROMANI

- Adolfo URSO

- Antonio BUONFIGLIO

- Roberto MENIA: principale responsabile dell'istituzione del Giorno del Ricordo, che dovrebbe contrapporre i 5.000 infoibati ai 13 milioni di passati per i forni crematori dal nazifascismo.

- Roberto CASTELLI: È indagato dal tribunale di Roma per abuso d’ufficio per alcune consulenze in seno al Ministero della Giustizia durante il secondo governo Berlusconi. Tuttavia, grazie al voto in Senato del dicembre 2007, ha avuto l’immunità totale per i presunti reati ascritti.

- Bartolomeo GIACHINO

- Mario MANTOVANI: Nel 2008 è divenuto responsabile del Progetto Nazionale Albo Difensori Della Libertà. Questo progetto consisteva nel reclutare 120 mila rappresentanti di lista per le elezioni del 13/14 Aprile (...caspita...)

- Giuseppe Maria REINA

- Ferruccio FAZIO: medico, coté Don Verzé...

- Francesca MARTINI

- Eugenia Maria ROCCELLA :Figlia di uno dei fondatori del Partito Radicale, Franco Roccella, entra a 18 anni nel Movimento di liberazione della donna diventandone leader. Si fa portavoce in quegli anni di molte battaglie femministe. Poi si pente. Folgorato sulla via di Arcore e di Ruini, nel 2007 è portavoce insieme con Savino Pezzotta del Family Day, la manifestazione di sostegno alla famiglia tradizionale organizzata per il 12 maggio dall'associazionismo cattolico

- Pasquale VIESPOLI: ex impiegato della Banca del Sannio; ex sindaco di Benevento.

- Giuseppe PIZZA: proprietario del marchio Scudo Crociato, e seguace di Flaminio Piccoli. Grande!

- Francesco Maria GIRO.

domenica 11 maggio 2008

Specchio, specchio delle mie brame... chi è la più ministra del Reame? Mara Carfagna!

Voi komunisti siete malvagi e livorosi. Ormai è accertato. Continuate a dire che il Cavaliere Maskarato abbia devastato l'immagine dell'Italia all'estero, mentre invece la nostra immagine, proprio in questi giorni, sta toccando vette mai prima raggiunte.

E' un fatto che persino l'Avvocato Mara Carfagna (penultima nei sondaggi sull'adeguatezza al ruolo di ministra, seguita dal solo Elio Vito, ultimo), sia su tutte le prime pagine dei magazines di tutto il mondo. Una vera celebrità, che porta alle stelle l'immagine complessiva del ceto politico italiano nel mondo. Ecco un campionario di copertine della stampa internazionale.

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Analfabetismo e razzismo

Ricevo da tale Sara questo bellissimo esempio di cultura razzista, che pubblico integralmente, senza cambiare neanche una virgola. Che ognuno si faccia carico della... punteggiatura sua.

Rho_mi Mi spiace ma io appoggio pienamente le idee di Luca Claudio, son padana ( D.O.C.G. abito a milano (zona Rho) ma le mie origini sono di padova, cremona e milano) e sentire parlare il dialetto calabrese nel mio paesello nn è una bella cosa...anzi è UNO SCHIFO!!!
E poi non cè sicurezza..oggi sono stata a milano a fare un corso di computer... da aver paura.. in metropolitana è uno schifo... per le strade è uno schifo... io ho avuto paura.. zona ticinese piena di posti che vendono il kebab ( a parte che sono vegetariana) ma la cotoletta dove è finita??? a noi italiani non piace il kebab.. chissà che tipo di carne animale ( o essere umano ) è..ho fatto due passi in pausa pranzo.. tenendomi la borsa strettissima...avevo l'i-pod ma ho sentito che qualche straniero mi ha fatto la battuta (okey le fanno anche gli italiani.. ma se in branco saltano addosso a una persona sono cazzi... nessuno aiuta nessuno qui..) Il mio razzismo è dato dal fatto che viene invaso il mio territorio, le mie origini, la sicurezza.. alle 9 di sera non posso portare il cane a passeggio per il pericolo di chissà cosa mi aspetta..
NON SI è SICURI NEANCHE IN CASA PROPRIA..( e questa frase si commenta da sola ) E poi non trovo giusto dare aiuto agli stranieri e non darlo agli italiani.. diamo alloggio a quelli che arrivano sui gommoni e noi italiani non abbiamo un lavoro e non abbiamo un tetto sulla testa.. e mi sento dire che l'extracomunitario che arriva da chissà dove se rimane nel posto dove arriva prende 400 euri dallo stato...CHE SCHIFO!! e io che rimango senza lavoro vado a vivere sotto i ponti se non posso pagarmi il mutuo!!! CHE SCHIFO!!! spero tu abbia visto ieri sera Luca da Gad Lerner e stasera era su Telelombardia...
Umanamente parlando a me gli stranieri non fanno niente ma vengono a inquinare il mio paese..la tranquillità... non cè civiltà..e lo stato non Fà PAGARE!!! CIAO...non so chi tu sia ma spero di confrontarmi presto con te...
SaraCattolica_di_stilo

Chi sono? sono un calabrese. Tranquillizzati: il dialetto calabrese, che nella tua splendida Rho trovi così inquinante, l'ho dimenticato (ho lasciato la Calabria da più di mezzo secolo). Però a leggere la tua bellissima, colta lettera, piena di umanità, tolleranza ed altruismo, mi verrebbe quasi voglia di rimettermi a studiarlo, e di trasferirmi a Rho. Potrei rispondere ai punti che tocchi con dati, fatti, e punteggiatura giusta. Non lo farò, perchè dubito che capiresti la mia risposta. Mi raccomando... abbi cura del tuo i-pod, che credo sia la tua unica ricchezza culturale. Quanto al confrontarci, per il momento preferirei soprassedere. Non vedo proprio su cosa potremmo "confrontarci". Senza il minimo sentimento di stima,
Un Terrone.

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P.S.: a completamento della "qultura" di Sara aggiungo una veduta aerea della splendida Rho, ed una veduta della "Cattolica" di Stilo (Calabria Saudita), chiesa bizantina del IX secolo, piccolo, grande gioiello sconosciuto ai più, in provincia di Reggio Calabria (Saudita). Arrampicata sulle prime propaggini dell'Aspromonte. Vista mozzafiato sul mar Ionio. Un piacere che la vita, per fortuna, risparmierà a tutte le Sare(h) di Rho, con e senza acca, arroccate nelle loro paure da paesone patano.

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...

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