sabato 25 luglio 2009

Paolo Murgia, il pecoraio che tiene in scacco Berlusconi: da trent'anni

Pecoraio Un pastore sardo da 30 anni Inchioda Berlusconi e la sua  "Costa Turchese" - Non si piega ai ricorsi né a sacchi di soldi

[di Franco Bechis - Italia Oggi] 

Non c'è bisogno di congresso, e nemmeno di lotte estenuanti fra le fazioni. Il leader ideale del Partito democratico c'è già, anche se pochi lo conoscono. Vive in Sardegna, a due passi dalla Costa Smeralda. Pochi chilometri da villa Certosa. È il campione dell'opposizione a Silvio Berlusconi. E non usa colpi bassi né campagne di stampa organizzate: solo le regole del gioco. Potrebbe piacere perfino ad Antonio Di Pietro. Si chiama Paolo Murgia. Di mestiere fa il pastore. È l'unico italiano che da ben 30 anni riesce a tenere in scacco proprio Berlusconi. Che le ha provate tutte, proprio tutte. Anche offrendo montagne di soldi. Ma gli è andata sempre male.

Perché Murgia gli tiene testa e non molla... Ne sanno qualcosa i poveri amministratori di Edilizia Alta Italia, società del gruppo Fininvest. Dal 1980 stanno cercando di realizzare il progetto “Costa Turchese”, un comprensorio di ville, abitazioni e alberghi e un porto turistico da 2 mila posti barca. Ma una parte del terreno non viene liberata da Murgia e dalle sue pecore. “Ci pascolo da una vita”, sostiene lui, “su questa terra ho l'usucapione. Non la cedo”. E via a guerre di carta bollata davanti a Tar e tribunale di Tempio Pausania.

Costa-turchese “Nel novembre 1984”, racconta nell'ultimo bilancio il presidente di Edilizia Alta Italia, "con verbale di conciliazione giudiziaria che pose fine all'ennesimo procedimento, la società concesse a Murgia, a titolo gratuito e sino a revoca, il diritto di pascolo su una parte dei terreni in località Murta Maria confidando con ciò di porre fine alle pretese e alle azioni prevaricatrici del soggetto". Murgia mica si è accontentato, i suoi pascoli avevano bisogno di più terra. E ha sconfinato. Altre guerre di carta bollata, ma per la società di Berlusconi nulla da fare.

Nessuna sentenza definitivamente favorevole. E pastore e pecore lì, per tutti gli anni '90. Quando sembrava arrivata la svolta, ecco nel 2004 giungere invece Renato Soru e la sua legge ambientale che vieta ogni nuova costruzione vicina alla costa. Qualche mese fa nuova speranza.

Via Soru, arriva Ugo Cappellacci. Edilizia Alta Italia esulta: “le recenti elezioni amministrative”, nota la relazione al bilancio 2008, “permettono di ipotizzare nel medio periodo un allentamento e una migliore definizione degli odierni vincoli...”. Si può costruire dunque. Ma c'è sempre Murgia di mezzo. Il pastore ha rifiutato un'offerta in denaro. E anzi, ha sconfinato prendendosi altri terreni da pascolo. Di nuovo carta bollata. Tutto fermo, davanti al tribunale. Ma il pastore è lì. E Berlusconi non riesce a costruire.

giovedì 23 luglio 2009

Come diventare Matteo Salvini in 10 mosse

Razza Questa settimana sono successe poche cose. Un gruppo di vip si è riunito a L’Aquila per ricordare i tempi andati, Repubblica ci ha fatto sapere che nell’Era Berlusconi le orge si chiamano “torte”, e - soprattutto - ho imparato a memoria il testo di Cicale, colto evergreen di Heather Parisi (”per cui la quale… Cicale cicale cicale“: alta scuola).(di Andrea Scanzi)

A parte questo, tutti noi vorremmo essere Matteo Salvini. Proprio per questo, venendo incontro alle vostre grigie esigenze trotzkiste, ho redatto un vademecum che vi permetterà di emulare in sole dieci mosse le gesta del vostro idolo.

Matteo Salvini ha fatto parlare di sé, nei giorni scorsi, per un affettuoso riferimento ai napoletani. La sua esibizione mi è piaciuta molto, anche se nello specifico preferisco il Maestro Gentilini che arringa l’idolatrante plebe dicendo di voler “eliminare i bambini” rom.

Salvini ha 36 anni e ne dimostra 74. E’ un bruttino convinto di essere bellino (ahi). Un leghista che a inizio carriera faceva parte della corrente “comunisti leghisti”, un po’ come se uno tifasse Milan (lui, appunto) e si iscrivesse al Milan Club degli “interisti rossoneri”.

Eletto alla Camera dei Deputati nel 2008. Da questa carica si è dimesso lo scorso 7 luglio, a ridosso della polemica sulle serenate napoletane, non per decenza istituzionale ma per motivazioni meramente burocratiche (incompatibilità con la carica di deputato europeo: sì, adesso Salvini è andato a far danni in Europa. Lambrate non bastava più).

Da piccoli volevamo essere tutti come Big Jim (o Memo Remigi: io, almeno, volevo essere Memo Remigi; mi sembrava rassicurante, quieto, una persona a modo). Da grandi vogliamo essere tutti Matteo Salvini. Io posso dirvi come.

Seguitemi.

C’mon.

 

1 - Coté (Part One). Analizziamo nuovamente il video, col cuore colmo di misericordia e afflato abbacinante.

Il filmato è stato messo su Youtube da un blogger laureando in Scienze dell’Educazione, Gabriele Casagrande, che qui dà la sua (poco canonica) versione dei fatti. Casagrande stava lavorando per la tesina di laurea sulla Lega e faceva interviste. Risposta tipo di un militante: “Io non ho niente da dire, dico solo viva la Lega e fuori tutti i negri!“. Vamos.

2 - Coté (Part Two). Dicevamo: il video. Matteo Salvini entra in uno stand di Pontida. Ha in mano un boccale di birra e il suo sguardo dimostra che non è la prima. Indossa una tenera t-shirt: “Più rum meno rom”. Qualcuno gli dovrebbe ricordare che il Rum non lo fanno esattamente a Pontida (al massimo da quelle parti c’è il Moscato di Scanzo), ma proseguiamo. Salvini è vestito come uno sfollato daltonico e si guarda in giro con l’acume di un dromedario colpito a morte. La plebe, vedendolo entrare, d’ardimento s’accende e al contempo (?) grida: “Eeeh Matteo capogruppo, eeeh Matteo capogruppo!”. Dal video si evince così che Matteo Salvini è il Mick Jagger della Lega, o molto più semplicemente il Povia di Pontida.

Razza13 - Coté (Part Three). Attenti, siamo all’acme del reperto video. Ora: se tu sei un uomo, e pure un po’ ubriaco, cosa fai se sei circondato da amici egualmente ebbri? Non giriamoci intorno, non facciamo gli snob di MicroMega. In contesti di questo tipo, da suburra machista, il leader del gruppo tira fuori prima o poi l’argomento-catalizzatore: il sesso. Non per nulla, come cantava Gaber, “un figone resta sempre un’attrazione/che va bene per sinistra e destra”. Funziona così, nei secoli dei secoli. L’uomo si vanta di improbabili conquiste, l’alcol incentiva la trivialità e le risate grasse faranno gruppo. A Pontida, no. Non funziona così. Il concetto di divertimento, di comunanza, di giubilo, è diverso. Salvini si guarda in giro, tracimante fermentazione alcolica , e - quasi rispondendo ad antichi rituali - intona un coro da stadio. Eccoci: il massimo della “compagnia”, per un leghista, è cantare un coro da stadio. Possibilmente razzista. Wow, che sballo. Non mi divertivo così dai tempi della Tombola a Capodanno.

 4 - Il testo (un’esegesi). Salvini, alzando il braccio destro (quello con la birra) con fare da anfitrione, dà il la al coro. La folla è in estasi. In particolare, alla sua sinistra c’è un militante che batte le mani come il ballerino bischero che negli 883 aveva il ruolo di ricordarci la stretta filiazione tra uomo e orango. Ladies and gentlemen, benvenuti al Salvini-Rave. “Senti che puzza/scappano anche i cani/ stanno arrivando i napoletani/ O colerosi, terremotati/ voi col sapone non vi siete mai lavati/ Napoli merda, Napoli colera… (qui Salvini ricomincia a bere, sempre con sguardo da dromedario abbattuto nella tundra)”. Glossa 1: i cani, se fiutano una “puzza”, tutto fanno fuorché scappare. Glossa 2: il riferimento al “terremoto”, considerando i facili appigli con l’attualità, pare un ulteriore florilegio di grazia. Glossa 3: questo coro era già vecchio, oltre che impronunciabile, al tempo di Badoglio. Sintesi definitiva: questo coro fa pena.

5 - Pinguedine. Salvini ha cominciato a furoreggiare in tivù da un annetto. Lo ricordo, satollo di spensierata intolleranza, far la parte del guastafeste a Tatami, irrinunciabile programma di Camila Raznovich (credo si scriva così). In forma, peso giusto, parlantina spigolosa: perfettamente tarato per dimostrare (quasi) la superiorità della razza padana su quella italiana. Un ariano de noantri. Lo rimembro con nostalgia, perché ultimamente non è più lui. Ha messo su più chili di Ronaldinho, appare trasandato. Più che dimostrare che i successori di Federico Barbarossa non avranno mai vita facile, sembra ormai lo spot dei trigliceridi sbagliati alla mensa di Borghezio.

6 - “Era una battuta”. E’ la tecnica con cui Salvini prova a disinnescare tutte le bischerate che dice (va detto che ultimamente non si sta dietro: non ce la fa). Nulla di nuovo, è solo la Tecnica Sultano-Ghedini in salsa padana. “Non l’ho mai detto”, “Era una battuta”, “Sono invenzioni”. E’ facile. I posti riservati ai milanesi nelle metro? Scherzavo. Lambrate comune a se stante? Facevo lo zuzzurellone. I cori napoletani? Una goliardata. Daje.

 7 - La Trinità di Salvini. “Nulla di politico”. Potrebbe essere l’epitaffio per un quasi quarantenne che in qualsiasi altro paese del Mondo farebbe (al massimo) l’esperto di pulegge o il venditore di pentole longobarde, ma è stata la sua rilassata reazione alle polemiche. “Nulla di politico, è solo uno sfottò, un coro da stadio che testimonia la sana rivalità tra tifosi milanisti e napoletani. Quando vado in trasferta, mi dicono ben di peggio”. Il bello è che Salvini mica scherzava. Era sincero. Mica sono razzisti, loro: siete voi che avete la rogna. E loro ve lo dicono. Non per cattiveria: per una errata sensazione di democrazia. Secondo la concezione salviniana, non c’è nulla di male nel cantare cori da stadio. E’ la Trinità di Salvini: il Parlamento come la curva; la rivalità calcistica come paradigma ideologico; e la Fossa dei Leoni come palestra culturale.

8 - Amico uligano (così uomo e così bambino). “Perché vi offendete?”. Così ha detto ai napoletani. Ha ragione: se vi dessero dei puzzoni, colerosi e terremotati, voi avreste pure l’indecenza di offendervi? Quanto siete pallosi (uffa). Io ne sarei felice e - anzi - offrirei giubilante un’altra birra al mio amico uligano, coi capelli un po’ corti, così uomo e così bambino (cit).

Razza2 9 - Fan di De André. “Io lo avrei fatto dimettere perché canta da schifo”. Lo ha detto Umberto “Lynch” Bossi, che - col suo contagioso senso dello Stato e delle istituzioni - ha prontamente fotografato il problema. Bravo il mio Lynch. E’ però e piuttosto un altro l’aspetto affascinante: Matteo Salvini è fan di Fabrizio De André. Lo ha detto lui, lo ripete ogni volta. Naturale: De André era il cantore della diversità, degli umili, dei disperati. Quando Salvini ascolta canzoni come Khorakhanè e Smisurata preghiera, ne trae insegnamento. Nel senso che capisce tutto quello che non dovrà fare. Salvini ascolta De André come Gramsci leggeva il Mein Kampf: per avere il polso del Nemico.

10 - “In Europa lavorerò anche per i napoletani”. Certo. E Dick Cheney era amico di Gandhi.

E ora scusate, vado su Facebook a chiedere l’amicizia a Renzo Bossi. Al quarto tentativo ha superato l’esame di maturità. Non ero così felice dai tempi delle Scimmie di Mare pubblicizzate nell’Intrepido. Come il quarto Re Magio, offrirò al Redentore Leghista polenta, xenofobia e birra in segno di stima.

[di Andrea Scanzi (immagini di Edoardo Baraldi)]

martedì 21 luglio 2009

Off Topics del 21 Luglio


TAGLIAMOGLIELO !!!
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Era un uomo di destra, il nazista Goebbels, che diceva: "...quando sento parlare di cultura, metto mano alla pistola...". Berlusconi, che non ha la "statura" di Goebbels, si limita a mettere mano alle forbici. La cultura per quest'uomo da drive-in e da escort è un impaccio. E' così che dovendo far quadrare i conti, pena un default di tipo argentino, il nano spende una barca di soldi per salvare le "città amiche", come Catania, dalla bancarotta, e manda in malora la cultura, tagliando di oltre un terzo il fondo per lo spettacolo. Dai 511 milioni per il 2008 previsti da Prodi, ai 380 stanziati da Berlusconi.

Si sa, la qultura non è proprio al top dei pensieri del premier. Un lungimirante. E ieri, con grande gioia, ho visto il recente fulminato sulla via di Arcore, Carlo Verdone, in piazza, a protestare contro il Nuovo Dio.  Non ho visto cantante romanesco che si presenta sempre vestito col camice da parrucchiere. Una goduria veder subissati di fischi due miti della destra e dello spettacolo: la Carlucci (che stamattina al "Caffè" di Corradino Mineo ha fatto un delirante intervento in difesa dell'indifendibile "sexual addicted" di Arcore), e  il mitttico Luca Barbareschi, subissato dai fischi. un uomo, un me-too. Entrambi hanno prima votato a favore dei tagli, ora sono in piazza a protestare. Ma annatevene affanculo, per piacere...

Notata la pudica assenza dell'altro arcorizzato eccellente: quel Michele Placido ex mito della sinistra cogliona. Non pervenuta la Ferilli (deve pur conviverci col fidanzato-cotonato Cattaneo, ex DG della RAI Berlusconiana). Per parlare un linguaggio a loro comprensibile: "...e je stà bbene..."


BERGAMO LADRONA: Il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di concussione. Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia di un imprenditore che ha raccontato di essere stato costretto a consegnare somme di denaro al sindaco, pena il ritardo nella riscossione di alcuni crediti vantati nei confronti del comune. Il De Rubeis (del quale inutilmente cerchereste una foto in rete) è stato eletto coi "leghisti del Sud", l'MPA di Lombardo, Movimento per l'Autonomia), ex pupillo di Totò Cuffaro, appoggiato dalla Lega di Bossi.

Invano cerchereste in rete una foto del De Rubeis. Era più facile trovarne una di Provenzano prima dell'arresto. La vicesindaca di Bernardino era la pasionaria Angela Maraventano, 43 anni, ristoratrice, ("sono una cuoca", precisa, "non ho lauree e la mia famiglia s'è fatta da sola svenandosi col mare"), sposata, due figli, spesso in tivù a fare barricate davanti al Cpt di Lampedusa per i clandestini. Insomma, un'accolita di gente perbene.

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Il consenso del Premier? addirittura imbarazzante. E' vero. Imbarazzante il fatto che nonostante tutto ancora un italiano su due sia arcorizzato. Imbarazzante il fatto che da nessuna parte si trovi il mitico 75,1% di consenso che il nano accampava, e che non è mai esistito, se non in qualche sondaggio della paleontologa di Euromedia (quella di sua fiducia). Imbarazzante che nessun sondaggio (con la eccezione del nano e di Euromedia), che il 64% di consenso di cui straparla ancora oggi, dal dato della ISPO risulta essere invece um 49%, il più basso da sempre. Imbarazzante, infine, che in due mesi abbondanti di "puttanopoli", il nano abbia perso la fiducia SOLO di un elettore su cinque. Imbarazzante per l'Italia.
Fiducia-premier  

domenica 19 luglio 2009

...ma ora di Mara Carfagna e di legge sulle puttane parliamo seriamente...

Carfagna-da-guzzanti E' passato quasi un anno dalla presentazione ed approvazione del ddl dal titolo "Misure contro la Prostituzione" E' stato presentato in CdM l'11 settembre 2008. Questo fantastico disegno di legge, frutto dell'ingegno e della... coerenza del Ministro delle Pari Inopportunità (Tale Mara Carfagna da Salerno: ballerina, calendarista, velina, show girl e quindi ministra), fra meno di due mesi avrà compiuto un anno di gestazione, ma per ora "giace". Non si sa dove, ma "giace" Nel frattempo, molti di noi hanno ingiustamente ironizzato su questo fantastico ddl, senza neanche prendersi la briga di leggerlo.  E' per questo che il Tafanus, nella sua infaticabile opera da Servizio Pubico, ne pubblica il testo integrale, non senza sottolinearne le parti più signi(fica)tive, specie alla luce degli ultimi sviluppi di puttanopoli (pardon... volevo dire di "escortopoli")

DISEGNO DI LEGGE: Misure contro la prostituzione: Consiglio dei Ministri: 11/09/2008 - Proponenti: Pari Opportunità

ART. 1. - Modifiche alla legge 20 febbraio 1958, n. 75: all’articolo 1 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, sono aggiunti, in fine, i seguenti commi:

" Chiunque esercita la prostituzione ovvero invita ad avvalersene in luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con l'arresto da cinque a quindici giorni e con l'ammenda da duecento a tremila euro.

Alla medesima pena prevista al secondo comma soggiace (...e ddaie con questo "soggiacere"...è un pensiero fisso...) chiunque in luogo pubblico o aperto al pubblico si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione o le contratta.” (...insomma... prudenza! chiedere a una battona "quanto prendi per una sveltina?" può costare 6 milioni del "vecchio conio". E' più prudente non farlo direttamente, ma attraverso l'intermediazione di un barese: meglio se Tarantino...)

ART. 2 - (Prostituzione minorile e rimpatrio assistito ).

1. L'articolo 600-bis del codice penale è sostituito dal seguente Art 600-bis (Prostituzione minorile):

E’ punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 15.000 a euro 150.000 chiunque:

a) recluta o induce alla prostituzione una persona di età inferiore agli anni diciotto (...i congiuntivi, Mara, i congiuntivi...)

b) favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla la prostituzione di una persona di età inferiore agli anni diciotto, ovvero altrimenti ne trae profitto. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici ed i diciotto anni, in cambio di denaro o di altra utilità , anche solo promessi, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da euro 1.500 a euro 6.000. (...capito, birichino di un cavaliere? ...da 14 a 18 anni... non vorrei che in un eccesso di foga - che Dio la benedoga - Mara la mandasse in galera per quattro anni...  sempre che lei abbia qualcosa da nascondere...Vabbé che c'è il lodo Alfano, ma metta che la Suprema Coltre decida di non starci più... Per la multa fino a 6.000 € non si preoccupi... in fondo la severissima Mara punisce un atto sessuale con una minorenne solo due volte quanto chiedere ad una puttana adulta: "quant'è?"...)

Se i fatti di cui al primo e secondo comma sono commessi nei confronti di persona che non abbia compiuto gli anni sedici, la pena è aumentata da un terzo alla metà. Le circostanze attenuanti eventualmente concorrenti, diverse da quelle previste dagli articoli 98 e 114 del codice penale, non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti rispetto alla presente aggravante e le diminuzioni di pena si operano sulla quantità di pena risultante dall’applicazione della stessa.

Se l’autore dei fatti di cui al secondo e terzo comma è minore di anni diciotto la pena è ridotta da un terzo a due terzi.”. (...non si ecciti, Cavaliere... questa fattispecie non la riguarda...)

2. I soggetti minori stranieri non accompagnati che esercitano la prostituzione nel territorio dello Stato sono riaffidati alla famiglia o alle autorità responsabili del Paese di origine o di provenienza, nel rispetto dei diritti garantiti al minore dalle convenzioni internazionali, dalla legge e dai provvedimenti dell’autorità giudiziaria [...] (sempre che lei, o il nano, o "in concorso" fra di voi, riusciate a farvi dire dal minore chi cazzo sia e da vove venga... o no?)

ART. 3 - (Associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione).

1. All’articolo 416 del codice penale è aggiunto il seguente comma: “Se l’associazione è diretta a commettere taluno dei delitti previsti dall’articolo 600-bis ovvero i delitti di reclutamento, induzione, agevolazione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, si applica la reclusione da quattro a otto anni nei casi di cui al primo comma e la reclusione da due a sei anni nei casi previsti dal secondo comma.”.

ART. 4 - (Norme finanziarie e abrogazioni) -

1. Dall’attuazione del comma 2 dell’articolo 2 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Alle attività previste dalla presente legge le amministrazioni interessate provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. (...tradizione: accà nun ce stà 'na lira... facite chellu ca vulite, ma 'a gratis... Tradotto dal salernitano in italiano: la legge, quando e se sarà discussa ed approvata, è assolutamente priva di qualsiasi copertura finanziaria, quindi non servirà a un c.....)

2.E’ abrogato l’articolo 5 della legge 20 febbraio 1958, n. 75.
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Riportiamo anche - visto che ad essa si fa spesso riferimento - il link alla  [Legge 20/02/1958, n° 75]

Caro Cavaliere,

Cave Maram... metta che un giorno la Coltre Costituzionale smetta di coprirla... metta che un giorno questa zelante zelota, passata dalle cabine dei TIR all'associazione "Dio - Patria - Famiglia" faccia sul serio la sua legge, per guadagnare punti-qualità nell'associazione. Ebbene, lei, just in case abbia avuto storie con "mìnori di anni 18", rischierebbe di brutto... Intanto, non meno di 6 mesi di galera (ma non si preoccupi, fino a tre anni c'è l'indulto. E poi, addirittura, una multa di almeno 1.500 euri. Sempre meno di quanto costava una puttana (pardon... una escort) spedita per via aerea al domicilio dell'Utilizzatore Finale), ma pur sempre una bella cifretta... senza contare le spese vive di vitto, alloggio, stiratura, farfalline, tartarughine, Viagra, docce UV, shopping guidato, e quant'altro; tutto irrimediabilmente perduto...

Insomma, resti vigilante... "All'erta stia". Queste neo-int (neo-integraliste, non neo-interiste) non si sa mai dove vadano a parare. Sono imprevedibili. Ieri nelle cabine dei TIR, oggi nelle bacheche dell'Associazione Cattolica... Diffidi, Cavaliere, diffidi. E, se può, tappi la bocca a questa signora, prima che sia troppo tardi. Suo estimatore,
Tafanus

venerdì 17 luglio 2009

La castrazione chimica secondo Calderoli

20090714 ...e se dessero retta a Calderoli, e gli bruciassero  il pisello con l'acido solforico?

PENULTIMA ORA: Benedetto XVI si è recato al pronto soccorso dell'ospedale di Aosta per sottoporsi ad accertamenti. Lo riferiscono fonti ospedaliere. Secondo le prime notizie il pontefice dovrebbe farsi controllare una distorsione alla caviglia causata da una scivolata nel bagno del suo chalet a Les Combes.

ULTIM'ORA: Berlusconi si è recato al pronto soccorso dell'ospedale di Olbia per sottoporsi ad accertamenti. Lo riferiscono fonti ospedaliere. Secondo le prime notizie il pontefice dovrebbe farsi controllare una distorsione alla caviglia causata da una caduta  Il Premier sarebbe caduto per aver inciampato nella sua cravatta di Marinella..

ULTIMISSIME: folle immense si sono unite spontaneamente in preghiera sia intorno all'ospedale di Aosta, che intorno a quello di Olbia. Nessuno dei numerosi intervistati dalla TV di Minzolini ha voluto dire per cosa stesse pregando.

mercoledì 15 luglio 2009

Puttanopoli sulla stampa cattolica: "Avvenire" all'attacco, ma "con juicio"

Berlusconi-daddario Numerosi editoriali denunciano "il degrado morale" e dicono "basta": "Escort, una melma inaccettabile" - La stampa cattolica contro il premier
[di Orazio La Rocca - Repubblica]
 
"Degrado morale e libertinaggio: bisogna reagire". "Lettera aperta a Berlusconi: tra confusione e immoralità". "Basta eccessi e derive, gli italiani chiedono coerenza e sobrietà". "Una privacy che non si può nascondere". "Le vicende che coinvolgono il premier gettano molte ombre sulla credibilità del Paese: speriamo di uscire presto da questa melma". "Il re è nudo?".

Sono solo alcuni dei titoli degli editoriali dedicati al caso Berlusconi dai settimanali diocesani dell'ultimo mese sulla scia dei richiami già fatti da Famiglia Cristiana e dal quotidiano dei vescovi Avvenire, che ancora ieri ha pubblicato un altro severo editoriale sul premier, pur senza nominarlo, dal titolo "Reati e peccati: riscoperta l'etica pubblica, adesso un passo avanti".

Lo firma Francesco D'Agostino, ex presidente del Comitato nazionale di Bioetica, che stigmatizza i "disdicevoli comportamenti pubblici", richiamandosi a "quell'etica pubblica" alla quale "i nostri governanti" sembra siano portati a "mancare di rispetto". Dichiarandosi persino "d'accordo con i "laicisti": gli scandali sono intollerabili per una democrazia". Altri interrogativi, altrettanto severi, uniti a critiche e a richieste di "chiarezza", adesso emergono anche dalla galassia dei periodici diocesani, una rete di informazione cattolica di base che fa capo ai vescovi locali, formata da 168 testate per oltre un milione di copie diffuse ogni settimana. L'ultimo nato è Vola, il quindicinale della diocesi dell'Aquila presentato lunedì scorso.

Tra i giudizi più taglienti quello de il "Corriere Cesenate" che nell'editoriale "Autorevolezza ricercasi" parla di "clima da basso impero in cui" un premier "si trova nella necessità di dover smentire in pubblico le accuse che provengono da signore di dubbia fama", accuse che "lo pongono in una condizione "sotto ricatto" non accettabile per un Paese che si rispetti. Se ancora di rispetto si può parlare. Speriamo di uscire quanto prima di questa melma. Il puzzo è davvero insopportabile".

Il Corriere Cesenate dedica anche una "Lettera aperta a Berlusconi, tra confusione e immoralità", nella quale lo critica perché non fa emergere "la verità", "parla di immondizia, ma non smentisce chiaramente, lascia che le domande fluttuino nella testa dell'opinione pubblica e alla fine, qualsiasi cosa sia successa, tutta questa confusione lascerà negli italiani un'idea di immoralità e di marciume". Al recente richiamo del segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, La Cittadella di Mantova dedica un editoriale indignato fin dal titolo, "Degrado morale e libertinaggio, bisogna reagire", notando che l'intervento di Crociata ha suscitato "una vasta eco" nel paese.

Il Risveglio popolare, del Canavesano, ricorda il "duro attacco di Giuliano Ferrara al premier per le vicende scabrose delle veline e delle escort a Villa Certosa e a Palazzo Grazioli", lamenta che "l'opinione pubblica è disorientata" e per questo si spinge a chiedere "una parola risolutrice" persino al capo dello Stato. E' di "basso profilo la politica italiana in questo momento" lamenta la Voce del Logudoro di Ozieri che ammonisce: chi assume "ruoli di rappresentanza nazionale e internazionale ha l'obbligo morale di rispondere all'opinione pubblica, con una vita il più possibile integerrima e al di sopra di ogni privato festino o quant'altro".

Sulla Vita Cattolica di Cremona, il direttore don Vincenzo Rini invoca "chiarezza" e quella "verità che non appare in comportamenti che disprezzano la dignità del corpo e della sessualità". In un altro editoriale si chiede, polemicamente, "Il Re è nudo?". L'Appennino Camerte aderisce, invece, "al disagio espresso da Avvenire" sul caso Berlusconi, "un disagio che sta affiorando, al di fuori di ogni meschino interesse partitico, in altri giornali di diverso orientamento e anche all'interno del collegio episcopale".
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Tafanus Bene. Siamo contenti che persino l'Avvenire abbia finalmente "preso atto". Peccato che Avvenire, al contrario, per esempio, di "Famiglia Cristiana", faccia sempre una sorta di "coitus interruptus": scrive l'articolo di condanna del libertinaggio (e chi potrebbe obiettare qualcosa?), ma si guarda bene dal citare l'innominabile; mette l'artico sul giornale cartaceo, che vende quattro copie, ma si guarda bene dal metterlo in forma digitale e scaribale sul giornale online. C'est plus facile. Cos' si evita che l'articolo dell'Avvenire finisca, moltiplicato per mille, in rete.

E se L'Avvenire provasse a fare un articolo SERIO, con tanto di immissione in rete, e con la lista dei "Personaggi e Interpreti"?
Tafanus

lunedì 13 luglio 2009

L'addio a Beppe Cremagnani, fra lacrime e dolci ricordi...

...niente di organico... un pot-pourri di sensazioni, buttate giù a caldo...

HPIM1293

...arrivo all'inizio di via Melzo con molto anticipo. Rallento il passo, per far scorrere il tempo. E tuttavia, quando arrivo alla redazione del Diario, c'è già un sacco di gente che aspetta. Facce note, facce sconosciute. Un incredibile miscuglio di età. Non mi aspettavo di vedere così tanti giovani...

...la prima persona che mi tocca salutare è Ada, la sorella di Beppe. Metto in funzione i miei occhiali da cieco, formato casco integrale. La moglie rimane defilata, quasi a voler schivare la valanga d'affetto che le precipita addosso. I figli sono travolti dall'affetto di tutti...

HPIM1294

... mi faccio forza; vado a salutare Enrico Deaglio, defilato, ci abbracciamo in silenzio, senza quasi scambiare una parola. la "scena" della cerimonia è quanto di più laico e spoglio si possa immaginare: il grandissimo cortile su cui si affaccia la redazione del Diario; due cavalletti sui quali sarà poggiata la bara in arrivo; un trespolo con un'unica foto di Beppe, reiterata tante volte...

...quando arriva la bara, c'è molta compostezza. Che strano... si fa fatica a pensare che in quella cassa ci sia un uomo che è stato tuo amico, che solo qualche giorno fa pedalava spensierato sul lungolago di Lecco...Poi guardi i figli, la moglie la sorella, e ti rendi conto di cosa dev'essere stata quella giornata per loro. Chi li avrà informati? come? Chi e come avrà detto loro che non avevano più un marito, un fratello, un padre, un collega di mille battaglie?...

HPIM1298

...inizia la triste sequenza delle rievocazioni. Tante persone che raccontano le loro esperienze umane condivise con Beppe. Inizia il padrone di casa, Enrico Deaglio. Svolge benissimo il suo compito, senza un tremito nella voce. Sembra fatto di calcestruzzo. Poi, però, quando ascolterà le rievocazioni altrui, "mollerà" anche lui. Non avevo messo in bilancio di dover vedere delle lacrime solcare la barba grigia di Enrico...

...Beppe e "l'etica della professione", rievocata da Enrico. I quattro ingredienti che servono per essere un buon giornalista: "occ, gamb. bus de cu, memoria" (occhio, gambe, culo, memoria). In un giornalismo fatto di internet, di taglia, copia, incolla, di un supermarket in cui trovi di tutto, tranne che un serio controllo di qualità, senti parole ed ingredienti d'altri tempi...

...quanta gente, che ha qualcosa da dire... entro quel cortile stracolmo di gente, scorre tutta la sua vita. l'Unità, il Diario, la TV di "Milano, Italia", la Luben, i documentari, le lotte... Beppe era un grande casinista. Viaggiava a pezzettini di carta, ritagli di tutto, appunti che spesso neanche lui riusciva a ritrovare, ma aveva davvero una grande memoria. E una grande curiosità. A volte era assolutamente imprevedibile. Come quella volta che mi mandò una email all'una di notte per chiedermi "come si vive a Bernareggio? quanto costano le case?" Oppure come la volta che, parlando con un amico, confessò, fra il serio e il faceto, che, per quando la sua vita fosse finita, aveva una sola ambizione: quella che gli dedicassero un piccolo busto non al Pincio, ma nei giardinetti di Vimercate... Cazzeggio puro. Chi potrebbe pensare seriamente a queste cose, a 57 anni?...

HPIM1297

... Beppe ricordato da amici che gli dicevano "brutto pirla, troppo lavoro, e troppa bicicletta... " e ricordato con commozione da quello scricciolo di Barbara Pollastrini, che Beppe chiamava alternativamente "Barbie" o "tusa" (ragazza, in lumbard). La "tusa", legata da grandissimo affetto a tutta la famiglia, che rivedrò nei prossimi giorni per una chiacchierata  a freddo su Beppe e sul resto, spero...

...che strano... Ada, che prima della cerimonia era una cascata del Niagara, man mano che il ritratto di Beppe riaffiora nel ricordo di amici, parenti, colleghi, sembra quasi ritrovare un po' di serenità. Forse capisce di quanta stima, di quanta amicizia fosse circondato il suo Beppe... Forse realizza che chi si è costruito un simile castello di valori intorno, non sarà mai "morto del tutto"...

...qualcuno del clan mi chiede di raccontare anche la mia. Declino. No, grazie. Non potrei. Mi conosco. La mia la racconterò con calma, per iscritto, cosa che posso fare al riparo da occhi indiscreti... Incontro Giusy, che mi presta la sua macchinetta digitale, giusto per fare qualche foto dell'"ultima volta", poi si chiude. Esco. Vado nel primo baretto che trovo a mangiare un panino. Al tavolino accanto, due signore cogli occhi arrossati. Sono di Firenze. Erano venute apposta, per dare l'ultimo saluto a Beppe...


giovedì 9 luglio 2009

Matteo-salvini-multietnicoDa Milano, Capitale Morale: Quando si dice il valore di un uomo. Matteo Salvini è un uomo di valore. Vale tanto, che è contemporaneamente deputato al Parlamento di Roma Ladrona, Capogruppo della Lega al Consiglio Comunale di Milano, e Europarlamentare. Minchia!!!! ma la Lega non riesce proprio a trovarlo, uno altrettanto idiota, in tutto il lombardo-veneto?

Mai ci saremmo appassionati alla biografia di un pagliaccio di questa portata, se non fosse emerso,  dal  [video di Repubblica], girato alla festa di Pontida, dove viene ripreso mentre intona un coro razzista contro Napoli e i napoletani, e dalla [successiva intervista a Capital], dalla quale emerge un personaggio ancor più scemo di quanto da noi immaginato nelle nostre pur non ottimistiche valutazioni.  Un vaneggiante ubriacone da osteria di infimo ordine, che viaggia a metanolo puro.

Per un attimo, Repubblica aveva dato trionfalmente la notizia che Salvini si era dimesso da Deputato. Verissimo, ma, come ha tenuto a precisare lo stesso statista, questo non era un atto di pentimento, ma solo l'obbligo di scegliere fra Roma Ladrona e Strasburgo Comodona. A Roma, non foss'altro che per schiacciare bottoni, ogni tanto bisogna andarci. A Strasburgo, se Matteo non ci mette piede, l'80% del Parlamento neanche se ne accorge, ed il 20% restante tira un sospiro di sollievo.

Apprendiamo dalle non numerose biografie che questo non più giovanissimo idiota è nato a Milano (non in Val Brembana) nel '73. "E'  un politico italiano", afferma Wikipedia, con sprezzo del ridicolo...  Matteo non è un coglione qualsiasi, al quale si possa perdonare tutto. No, è una "testa... d'uovo" della Lega, un Insostituibile, un Coglione XXL. Consigliere Comunale a Milano (non a Caprino Bergamasco), ad appena vent'anni;  segretario provinciale della Lega Nord (provincia di Milano, non di Lodi) a 25 anni. Praticamente un genio. O un segno di grave carenza di iodio e di cervelli all'interno della Lega?

 Ci informano che Matteo, all'interno del movimento leghista, ha svolto anche diverse attività giornalistiche sul quotidiano La Padania e Radio Padania Libera (una sorta di Radio Londra dei tempi della guerra, tanto per capirci. Solo che adesso si combatte la guerra per la liberazione della Padania. Dai Salvini). Due testate che si presentano da sole. Prendete "La Padania": è da quasi 14 mesi (22 maggio 2008) che cliccando sul link del sito, ci appare inesorabile la scritta "Sito in costruzione". Cazzo!!! peggio della piramide di Cheope! Quando invece il sito funzionava, per due anni mi sono divertito a cliccare ogni due/tre settimane sulla sezione "Qultura". Implacabile, appariva l'avviso "Sezione momentaneamente priva di contenuti".

RondeMa torniamo alla folgorante carriera politica. Nel 1997 era capolista nelle elezioni per il Parlamento della Padania (quello che aveva la sua sede a Chignolo Po (una volta al mese prestigiosa sede del Parlamento Padano, per il resto "cresime, battesimi e matrimoni - prezzi modici"). Si presenta per la corrente "Comunisti Padani", che ottenne 5 seggi su 210.

Viene eletto per la prima volta al Parlamento europeo nel 2004; decade dalla carica nel 2006 e viene rieletto, alle elezioni amministrative di quell'anno, consigliere comunale a Milano. Attualmente è capogruppo della Lega Nord in Consiglio Comunale a Milano e vice-segretario Nazionale della Lega Lombarda (vice segretario nazionale, micacazzi... e poi qualcuno osa dire che sia scemo. E gli altri, allora?) I biografi ci informano che è anche Membro (in che senso, scusi?) del Movimento Giovani Padani, a soli 36 anni. Appena supererà i 40, gli daranno la maglietta di "Lupetto della Val Seriana" Alle elezioni politiche del 2008 è stato eletto parlamentare alla Camera dei Deputati. Dal 2004 al 2006 è stato deputato del Parlamento europeo.

Ma ora tenetevi forte, perchè arriva la notizia choc: Salvini, a Strasburgo, è stato membro della Commissione per la cultura e l'istruzione!!! così, avendolo sul biglietto da visita, ha imparato che cultura si scrive con la "C". Nel 2008 diventa Deputato.

Questo non più giovane coglionazzo ormai è diventato imbarazzante persino per i suoi alleati di coalizione, tranne che per i due più geniali: Berlusconi e Bossi. Questi due residuati bellici hanno le loro attenuanti. Uno ha avuto un ictus, e potrebbe non essersi ripreso del tutto. L'altro, pur di non perdere un alleato, sarebbe disposto persino ad allearsi con Fiore, con Mastella o con Pacciani. Figuriamoci se è disposto a litigare con Bossi!!!

Il 7 maggio 2009, in occasione della presentazione dei candidati milanesi della Lega Nord alle elezioni provinciali, il quasi-giovane Salvini ha proposto di usare vagoni della metropolitana riservati per donne e milanesi. Si sa... Milano è sempre stata una città d'avanguardia. Anzi, di avanguardisti. Il colto boy-scout cresciutello voleva far fare a Milano un balzo all'indietro. Gli seccava molto, essere avanti a Martin Luther King. Matteo, I have a dream, ma non le dirò quale,,,

Matteo-salviniQuesta genialata sul metrò è stata fortemente attaccata, sia da esponenti del PDL sia del PD. L'8 maggio 2009 il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dichiara: "Lo stesso Matteo Salvini ha detto che si trattava di una battuta, di una provocazione che non ha alcun fondamento". Ah... allora...

Il presidente della commissione Politiche sociali di Palazzo Marino, Aldo Brandirali (Pdl) non la prende invece tanto alla leggera:"...l'unico modo per applicare questa sua proposta è mettere stelle sul petto, di diversi colori a seconda della razza. Salvini pur di conquistare voti è disposto a rischiare la ferocia umanitaria. È scandaloso il ruolo diseducativo che Salvini svolge..."

Bravo, Brandirali! Bene! Bis!... ma questo pezzo di bravura non lo faccia a nostro uso. Noi queste cose le sappiamo; sono nel nostro DNA. Non le dica neanche al giovane scemo, tanto non le capirebbe. Le dica a Silvio. Mostri di avere le palle. Lo dica a Silvio, ed aggiunga che, se Silvio non smentirà la versione morbida, lei è pronto a dimettersi da TUTTO. Della serie "o Salvini, o io". Non faccia come i padani, che scorreggiano scemenze contro Roma ladrona e contro la Casta, ma poi "aggiungono un posto a tavola".
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Filippo, che per primo mi aveva segnalato l'osceno video dell'ubriacone padano, ha accompagnato la segnalazione con questo scritto:

Cari amici, ho sempre desiderato poter rivendicare una mia identità specifica (Calabrese? A metà. Ci sono nato e ho vissuto tra Catanzaro e Cosenza i miei studi medi/inferiori. D'estate andavo a "fare i bagni "a Roccella Jonica da mia nonna. Ma non basta. Romano? Un paio di anni di università. Siciliano? Un anno a Messina non giustifica un'appartenenza radicata. Napoletano? Sette anni, mi ci sono laureato, ci ho preso moglie, mi ci sono divertito, ci ho visto morire mio padre e mia madre. Ho vissuto nelle case legge 774 (chiarisco ghetti popolarissimi).

Però i miei fratelli ed io siamo usciti indenni da certe influenze ambientali. Abbiamo trovato tutti lavoro, avvalendoci di canali normali, senza ricorrere ad inutili monsignori e politici locali.  Poi decenni e decenni a Milano dove ho vissuto tutta la mia vita professionale, dove mi sono risposato, e dove ho trovato bellissime amicizie milanesi e non. Ed anche qualche simpatico "terun" era usato con grande affetto e pulizia. Mi considero quindi un albero milanese con sementi e radici provenienti dalla bassa Italia. "Bassa Italia" non è una espressione geografica, è la compiaciuta definizione attribuita alla Terronia da certa gentucola.

Ed io a Milano voglio bene e cerco, quando posso, di proteggerla da certe sporcizie che denunzio con maggiore forza di quanto facciano (o dovrebbero fare) molti milanesi di Milano. Ora qui di seguito vi segnalo le performances culturali di questo poveraccio. Ma non è lui a dispiacermi. Se mi dispiacessi del comportamento di un mini/idiota sarei io un maxi/idiota.
Voglio esprimere tuttavia il mio malessere per il fatto che può avvenire, ed avviene, che alcuni miei amici, pochi tuttavia, di matrice terronica, sarebbero ben lieti di unirsi ai cori di Pontida. E quando io non capisco mi incavolo con me stesso, e poi mi imbufalisco sempre con me stesso proprio per il fatto di essermi imbufalito. E trovo finanche umano che un terrone voglia unirsi a certi cori. Se la cosa lo fa felice, è giusto che condivida la cultura di Matteo Salvini.
Filippo
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Massimo-troisiCaro (si fa per dire) Onorevole (si fa sempre per dire) Salvini,

mi scusi se le ho dato dell'imbecille, ma lo rifarei anche se fossi sotto processo. Lo rifarei, in difesa del "body-odour" dei miei numerosi parenti, amici, ex colleghi d'università e di lavoro. napoletani. Voglio stupirla, giovane idiota: non puzzavano più di quanto non puzzi la media dei milanesi. (...anzi, dato che il tasso di umidità, a Milano, è mediamente più elevato...). Talvolta, quando qualcuno puzzava, puzzava di sudore, per quel lavoro che a Napoli si chiama fatica
. A Napoli niente "terziario avanzato": a stento "secondario arretrato"

Si chiama "fatica" non perchè non piaccia lavorare, ma perchè, come diceva Massimo Troisi (un genio che lei non conosce, e se conosce non capisce) a Napoli nessuno ti offre un lavoro, ma solo di faticare: in nero, a giornata, a cottimo, un "lavoretto"... Come diceva Troisi: a Napoli il "lavoro e basta", senza ulteriori specificazioni di genere, non esiste. Quindi, chi vuole mangiare, spesso è costretto a lavori che "puzzano" e fanno puzzare. A lei, amico, puzza il cervello. Sa, quando la materia organica entra in putrefazione, i cattivi odori sono inevitabili. Tafanus
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Non posso comunque esimermi dal dire una cosina, che ho sullo stomaco da un pezzo, anche ai miei amici napoletani, che alle politiche dell'anno scorso hanno plebiscitato il centro-destra, con oltre 21 punti di scarto sul centrosinistra. E che, nun ce lo sapevate che col voto al PdL non vi arrivava solo il Dio Berlusconi (quello che fa sparire la monnezza) ma vi arrivavano al governo centrale, anche la Carfagna, il Salvini e il Maroni? Questa gente l'avete voluta, ora tenetevela. Non è intelligente punire Bassolino, e/o la Iervolino, portando al governo questi razzisti. Hanno sbagliato sul piano dell'amministrazione locale? Bene, non rivotateli. Ma portare in alto i Patani per punire Bassolino è come tagliarsi l'uccello per far dispetto alla moglie (scusate per il francesismo). Ora vi tenete Salvini. A domani. Tafanus

martedì 7 luglio 2009

Federico Aldrovandi ammazzato per la seconda volta

Berlusconi_obama-incontro-atteso BREAKING NEWS: in caso di pandemia di cacarella da terremoto, sembra che Silvio (un uomo dalle mille risorse) abbia fatto adattare in gran segreto a lussuosissime stanze dall'insolita forma cilindrica i vagoni di Viareggio, non senza averli prima fatti svuotare dal GPL.
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Federico Aldrovandi ammazzato una seconda volta. Il tribunale di Ferrara ha condannato a tre anni e sei mesi i quattro poliziotti accusati di eccesso colposo nell'omicidio di Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni morto il 25 settembre 2005 durante un intervento di polizia. Alla lettura della sentenza i genitori del ragazzo si sono abbracciati piangendo e in aula sono partiti applausi.

"Volevo che a mio figlio fossero restituiti giustizia, rispetto e dignità",
ha detto il padre di Federico. "Mio figlio non era un drogato, era un ragazzo di 18 anni che amava la vita e che quella mattina non voleva morire". Sua moglie è sembra stata convinta della colpevolezza degli agenti: "Ci sono stati momenti in cui ho avuto paura che se la potessero cavare, ma in fondo ci ho sempre creduto. Ora quei quattro non devono più indossare la divisa". [...] Il pm Nicola Proto aveva chiesto condanne per tre anni e otto mesi.

Federico Aldrovandi L'accusa è di aver ecceduto nel loro intervento, di non aver raccolto le richieste di aiuto del ragazzo, di aver infierito su di lui in una colluttazione imprudente usando i manganelli che poi si sono rotti. La parte civile ha ricostruito sotto quattro angolazioni diverse le difficoltà per raggiungere non la verità ma il processo stesso, sostenendo che la morte di Federico sia addebitabile alla colluttazione con gli agenti (nel corso della quale si ruppero due manganelli) e all'ammanettamento del giovane a pancia in giù con le mani dietro la schiena. Posizione che, secondo i loro consulenti, avrebbe causato un'asfissia posturale. A questa causa va aggiunta la tesi di un cardiopatologo dell'Università di Padova, il professor Thiene, secondo il quale il cuore avrebbe subito un arresto dopo aver ricevuto un colpo violento [...] [Repubblica]

Sono feice della soddisfazione dei genitori, ma c'è qualcosa che non mi consente di condividerla. Un ragazzo è stato ammazzato a 18 anni, e gli assassini sono stati condannati a tre anni e mezzo: poco più dei tre anni ai quali possono essere condannati la badante ucraina e il suo "datore di lavoro", se la badante non ha i documenti in regola. Non vedo il nesso, non vedo la proporzione. Le "norme d'ingaggio" prevedono che si continui ad infierire su un ragazzino ormai inerme, steso per terra, tanto delicatamente da spezzare due manganelli??? ma questi "tutori dell'ordine" quale mai impegno ci hanno messo, a picchiare un ragazzino inerme? No, signori Aldrovandi... se voi siete contenti, cercherò di esserlo anch'io, per solidarietà con voi. Ma non trovo elementi di grande soddisfazione che siano stati condannati a poco più di quanto può beccare una brava badante "sans papièrs". Tafanus

domenica 5 luglio 2009

"Sporco negro di merda" (e sporco giornale di merda)

 Congolese-aggredito Negro di merda/1

Chi nel pomeriggio avesse digitato su google congolese aggredito, ai primi posti avrebbe trovato un articolo del "Messaggero", il giornale del papi di Azzurra Caltagirone in Casini, nel quale, pudicamente, si parlava del congolese selvaggiamente picchiato nel quartiere bene di Monteverde Alta, Roma, a cura di tre "bbrava ggente" italioti. Il Messaggero riportava il particolare che il congolese avesse riportato "superficiali escoriazioni". Insomma, dei graffietti. Vuoi vedere che Casini e il papi della Azzurra non volevano che si sapesse che invece si trattava di razzismo e violenza vere, fomentate dalla politica del PdL, verso il quale Casini sta cercando di risalire, visto che "è lì la festa"?

Nessun accenno neanche al fatto che il congolese (ci scusiamo, ma non ne conosciamo il nome) non fosse un rompicazzo clandestino, ma uno con un regolare status di rifugiato politico; che fosse in Italia da 5 anni; che si fosse sposato in Italia, dove ha avuto anche una bambina; che non stesse spacciando, ma stesse facendo il lavoro, come tutti possono immaginare MOLTO remunerativo, di distribuire volantini pubblicitari nella cassetta delle lettere, previa citofonata agli inquilini per chiedere il permesso di lasciare il volantino.

Poi stasera cerco quegli articoli e, Miracolo!!! non li trovo più. Spariti dalla rete, e spariti anche dalla cache di google tutti gli accenni ad "escoriazioni superficiali". Nessun modo di ritrovare l'articolo del Messaggero letto da me, coi miei occhi.

Perchè è sparito l'articolo del Messaggero? perchè dopo i resoconti degli altri giornali, che parlavano non di "superficiali escoriazioni", ma di "escoriazioni superficiali e profonde, e di trauma cranico" (informazioni contenute nel referto medico), il Messaggero dev'essersi accorto di aver fatto una minzolinata, e quindi ha fatto retromarcia. E l'ha fatta tanto bene, da riuscire a far sparire da Google anche le copie cache, che in genere resistono per mesi e mesi... Ma tant'è... da questo momento in poi, le versioni del Messaggero si allineano a quelle degli altri giornali, con le stesse parole. Stesse agenzie di stampa, forse...

ROMA (4 luglio) - Gli hanno urlato «sporco negro», «dovete tornare a casa vostra», poi hanno lanciato bottiglie dalle finestre. Non contenti sono scesi in strada, l'hanno inseguito e ferito al sopracciglio sinistro. Poi l'hanno anche derubato dei soldi che aveva in tasca e del passaporto. 

Vittima dell'aggressione avvenuta nella zona di Monteverde a Roma un cittadino congolese, rifugiato politico, che è riuscito a scappare riparandosi nell'androne di un palazzo. L'uomo portato all'ospedale San Camillo, ha avuto una prognosi di sette giorni per trauma cranico non commotivo e una ferita lacero-contusa. Il fatto è avvenuto lo scorso 2 luglio ma è stato reso noto solo oggi. Gli aggressori sono tre uomini, tra i 30 e i 50 anni, fuggiti all'arrivo della polizia chiamata da alcuni testimoni.

Secondo una prima ricostruzione il congolese stava suonando ai citofoni di un edificio di via di Donna Olimpia per effettuare un volantinaggio porta a porta quando alcuni residenti gli hanno intimato di andarsene, affacciandosi alle finestre e lanciandogli anche alcune bottiglie. Infine uno di loro è sceso in strada ed è iniziata una discussione, a cui si sono aggiunte altre due persone del palazzo, poi degenerata in una colluttazione. Alla fine il congolese è riuscito a fuggire e a rifugiarsi in un palazzo vicino da dove ha chiamato il 113.

Lo straniero, padre di una bambina, spiega di amare l'Italia, dove si è sposato e vive dal 2004, dopo la fuga dal suo Paese d'origine. Ora si chiede come spiegare alla figlia perché è stato picchiato: «Mia figlia - spiega in un italiano stentato ai microfoni del Tg3 - mi guarda e mi dice "papà, che cosa è successo, ti hanno fatto del male?"». E aggiunge: «Mi sono mancate le parole per risponderle, perché non so come può vivere una cosa del genere».

L'Alemannata. «L'insulto razziale offende persino più della violenza fisica. Indubbiamente quello che rende grave l'aggressione a Monteverde non è tanto l'entità delle lesioni riportate, quanto l'idea che nella nostra città si aggirino personaggi che odiano e assalgono in base al colore della pelle». Lo afferma, in una nota, il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Esprimo piena solidarietà alla vittima di questa aggressione razzista e chiedo - conclude - agli inquirenti un'indagine approfondita per individuare e punire i responsabili».

Tafanus Bravo, Alemanno. Condivido la sua impazienza di "individuare e colpire i responsabili". Se vuole, le do una mano. E' un lavoretto che può essere fatto in due ore (basta volerlo): dunque, il congolese è stato preso a bottigliate da un energumenno il cui sonnellino è stato disturbato dal citofono del negro di merda; mi affidi due vigili urbani, e il negro di merda, per due ore, e i responsabili (o almeno il primo, e principale) glieli trovo io. Si fa così: si torna col "negro di merda" sul luogo del delitto; si individua il palazzo da cui è iniziato il bombardamento di bottiglie e da cui è poi emerso l'energumeno lanciatore per assestare la bottigliata definitiva in testa; poi si torna in comune, si fa l'elenco degli individui che abitano in Via Tale N° Zero, si va con lo sporco negro a vedere le copie delle foto nell'archivio delle carte d'identità, e il gioco è fatto. Forza, Alemanno, ci dia prova della sua efficienza, e del suo rinnovato amore e rispetto per i negri di merda.  Lo deve a "Roma Città Aperta e Sicura" Tafanus

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Negro di merda/2

Come molti sanno, nel pomeriggio di ieri sono andato a dare il doloroso, ultimo saluto alla mia cara amica Lucia C., con la quale io e Marisa abbiamo condiviso vent'anni di buon vicinato, e di vita di club insieme. Poi le nostre strade si sono separate. Lei e Gino si sono trasferiti in Corsica, nella splendida Baia di Santa Manza. Qualche mese fa, quando la malattia ha iniziato a picchiare duro, si sono trasferiti a Nizza, perchè avevano bisogno di strutture più adeguate. 

Si è sentita a telefono con Marisa la settimana scorsa. Aveva un filo di voce, e ha detto che sarebbe stata poco a telefono, perchè si sentiva molto stanca. E' andata avanti ancora due giorni, Poi, nel pomeriggio di ieri, i funerali, dove eravamo stati amici per vent'anni.

Centro Edilnord (prima "new-town" del nano di Arcore): milieu al 60% italoforzuto e leghista. Sono entrato in chiesa per ultimo, ultime file, perchè sapevo che ne sarei uscito dopo pochi minuti. Invece...

Invece ho scoperto che ad officiare la cerimonia era un giovane prete di colore, nigeriano. Sono rimasto: prima per vedere la faccia di quelli che non lo conoscevano e non se lo aspettavano. Facce prima smarrite. Poi, man mano che il prete parlava, incredule e rasserenate. Era un prete vero. Colto, fine oratore, a tratti persino commovente. Ho avuto l'impressione che oggi qualcuno fra gli italoforzuti dell'Edilnord, per la prima volta in vita sua, abbia realizzato che si possa essere contemporaneamente negro e uomo, e persino negro e prete.

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Negri di merda di tutto il mondo

Prima di questi due accadimenti, c'era stata la Chiesa di Merda. Quella ufficiale, che si era affrettata a spiegare che i vescovi che avevano parlato contro la nuova legge razziale appena approvata, festosamente, dalla destra, non parlavano a nome della Chiesa, ma esprimevano posizioni personali.  Poi è arrivato il Cardinal Tettamanzi (molto stimato - e non a caso - dall'amico Paolo Farinella), per spiegare ai mentecatti della Chiesa ufficiale la sua posizione:

Tettamanzi1 "...le sofferenze dei migranti sono causate anche da "discutibili" provvedimenti messi in pratica da quei Paesi ricchi che dovrebbero impegnarsi più degli altri in "seri" percorsi di accoglienza. E' questo un passaggio dell'omelia della Messa presieduta oggi pomeriggio in Duomo dall'arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, e concelebrata con i vescovi provenienti da Africa, Asia e America Latina che fanno parte della delegazione del G8.

"Milioni di persone al mondo - afferma Tettamanzi - subiscono ingiuste e drammatiche sofferenze, costrette come sono a migrare a causa delle difficili condizioni di vita nei Paesi d'origine. Molte di queste sofferenze sono causate ai migranti talvolta da discutibili provvedimenti messi in atto da quei Paesi ricchi che dovrebbero maggiormente impegnarsi in percorsi di accoglienza e integrazione seri, ragionati e rigorosi".

Tettamanzi ha messo quindi in guardia dal "quanto mai diffuso", "egoismo che potremmo chiamare 'sociale', un egoismo che, dietro il velo dell'apparente difesa dei propri diritti, nasconde visioni quanto mai ristrette, di chiusura, di vera e propria contrapposizione. E se queste visioni vengono lasciate cadere è solo quando si è certi che gli altri possano essere funzionali ai propri interessi".

E così "sia nei comportamenti individuali sia in quelli pubblici, l'apertura agli altri e il riconoscimento dei loro giusti diritti spesso cambia a seconda che gli altri rientrino o meno nei nostri progetti e ci possano recare qualche vantaggio". Ma si tratta, secondo l'arcivescovo di "una forma di ingiustizia accuratamente ricoperta di apparenti 'buone' ragioni. Troppo spesso l'ingiustizia si diffonde nascondendosi sotto il velo dell'apparente difesa dei propri diritti! Eppure, per chi è onesto, non è difficile distinguere la vera dalla falsa giustizia: il criterio principale è riconoscere se è compatibile con i diritti di tutti o di alcuni soltanto".

Card. Tettamanzi

giovedì 2 luglio 2009

Notizie dall'Honduras di "Pataleta Maeform Borriello

Westbay Come molti di voi sanno, mio nipote Gaetano B. (il padre della piccola, "abbronzata" Mae) vive e lavora da 16 anni in una bellissima isola dei Caraibi honduregni, col suo socio ed amico Pasquale P. (tralascio i cognomi, perchè non vorrei che ne traessero un danno). In tutta questa storia, la piccola Mae, che stava andando in Honduras per una breve vacanza, prima dei prossimi impegni "natatori" in Italia, è bloccata a Cuba, dove il suo aereo aveva fatto scalo, e da dove per il momento non ha più avuto la possibilità di ripartire per la sua isola magica. Stranamente, noi italiani siamo così abituati ai colpi di stato nel centro e nel sud America, che la cosa, in Italia, non fa rumore (o ne fa molto poco), e quindi noi italiani abbiamo sull'argomento, spesso, delle idee alquanto confuse. Adesso ricevo da Pasquale copia di una lettera che ha inviato a un giornale italiano, e accolgo con molto piacere la sua richiesta di dare diffusione a queste considerazioni, anche se, lo premetto subito, non sono d'accordo sul 100% delle considerazioni contenute nella lettera. Tafanus


Cosa sta succedendo in Honduras?

Per tutti quelli che vogliono sapere la verità,  questo è un messaggio che ho appena inviato al direttore di un quotidiano italiano. Spero che lo facciate girare perchè la gente sappia quello che sta succedendo veramente. Pasquale P.

 

Egregio direttore,

sono un italiano che vive da 16 anni in Honduras, e scrivo per raccontare la verità su quello che sta succedendo nel paese che mi ospita, dove mi sono fatto una famiglia ed ho due splendide figlie.

Le notizie che arrivano a livello internazionale non raccontano le cose come stanno effettivamente. In Honduras non c'è stato un colpo di stato militare, c'è stata la deposizione e l'allontanamento di un futuro dittatore prima che il suo progetto fosse compiuto. Zelaya e' stato cacciato dalle Forze armate con l'autorizzazione del Congresso della Repubblica e sotto un ordine della Corte Suprema di Giustizia.

Zelaya per mesi non ha rispettato la Costituzione, ha disatteso leggi del Congresso e ha deriso la Corte Suprema. Ha tentato di fare un referendum incostituzionale, senza autorizzazione, senza un quorum, e che aveva lo scopo di far cambiare la Costituzione in modo che potesse essere rieletto. La gente non sta con Zelaya, la gente sta con la Costituzione, solo che quelli a suo favore creano disordini e violenza nel paese, l'altra parte marcia pacificamente come ieri in Tegucicalpa, dove migliaia di persone hanno appoggiato il presidente pro tempore Micheletti (che è anche italiano, quindi meglio cosi) e la Costituzione.

Zelaya ora sta facendo la vittima all'estero e nelle televisioni dietro ai suoi amici comunisti Chavez, Ortega, Morales e Castro. Lo scopo di Zelaya appoggiato da Chavez era quello di instaurare il socialismo in Honduras. L'Honduras non vuole il socialismo, l'Honduras è un paese piccolo, poco importante, povero, bello e amabile ma sopratutto liberale, non socialista. Mai lo è stato e la gente non lo vuole.  Vi prego di far sapere che non c'e' stato colpo di stato, siamo un piccolo paese che ha avuto il coraggio a ribellarsi a questa onda comunista che sta invadendo i paesi latinoamericani. L'Honduras è un baluardo all'arroganza di Chavez, va difeso, non abbandonato come l'intero mondo sta facendo (Obama in testa).
Pasquale P.
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Caro Pasquale,

pubblicherò domani il tuo scritto su Tafanus, anche se, come puoi immaginare, non condivido la divisione manicheista delle colpe fra comunisti e non comunisti. Istintivamente, chi vuole cambiare la costituzione per fare due mandati anzichè uno, come Zelaya, non mi piace. Ma, come sai, anche in Italia abbiamo qualcuno, non propriamente comunista, che, fino all'esplosione di "puttanopoli", avrebbe voluto cambiare la costituzione, per portarci verso un presidenzialismo senza contrappesi. Un presidenzialismo che la gente non vuole.

Come vedi, certe cose non sono comuniste o anticomuniste, ma più semplicemente sono giuste o sbagliate. Zelaya sta facendo la cosa sbagliata. La storia del mondo è piena di dittatori, ma non appartengono tutti alla destra o tutti alla sinistra. Ci sono stati Stalin, Castro, Mao, ma ci sono stati anche Mussolini, Hitler, Pinochet, Franco. No... la propensione verso la dittatura non è un problema di destra o di sinistra. E' un problema di più o meno marcata propensione verso il potere assoluto, o, il che è lo stesso, contro il liberalismo (quello vero).


Auguro a tutti voi (a te, a tua moglie che non ho fatto in tempo a conoscere), alle tue figlie, a Gaetano, Lydia, Mae, a tutti gli honduregni, e a tutta la colonia italiana che vive in Honduras un rapido rasserenarsi della situazione, rispettoso della costituzione vigente. Un saluto anche a Carlos, (il figlio dell'ex Pres...). Un popolo democratico, quando è stufo della costituzione che ha, dovrebbe non già combatterla o stravolgerla, come ha tentato di fare Zelaya, ma dovrebbe cercare di cambiarla democraticamente, cogli strumenti costituzionalmente previsti. E questo è quello che posso augurarvi.

Un abbraccio a tutti voi. Antonio, Marisa, Marzia, Marianna

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...

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