domenica 30 agosto 2009

Dieci domande a Silvio Berlusconi

20090830

 

-1) Quando ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia? Quante volte ha avuto modo d'incontrarla, e dove? Ha frequentato e frequenta altre minorenni?

-2) Qual'è la ragione che l'ha condotta a non dire la verità per mesi, fornendo quattro versioni diverse per la conoscenza di Noemi?

-3) Non trova grave che lei abbia ricompensato con candidature e promesse di responsabilità le ragazze che la chiamano "papi"?

-4) Lei si è intrattenuto con una prostituta la notte del 4 Novembre 2008, e sono decine le "squillo", secondo le indagini, condotte nelle sue residenze. Sapeva che fossero prostitute?

-5) E' capitato che "voli di stato", senza la sua presenza a bordo, abbiano condotto nelle sue residenze le ospiti delle sue festicciole?

-6) Può dirsi certo che le sue frequentazioni non abbiano compromesso gli affari di stato? Può rassicurare il Paese che nessuna donna, sua ospite, abbia oggi in mano armi di ricatto?

-7) Le sue condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day o firmare una legge che punisce il cliente di una prostituta?

-8) Lei ritiene di potersi candidare ancora alla Presidenza della Repubblica? E, se lo esclude, ritiene di poter adempiere alla funzione di Presidente del Consiglio?

-9) Lei ha parlato di un progetto eversivo che la minaccia. Può garantire di non aver usato né di voler usare intelligence e polizie contro testimoni, magistrati, giornalisti?

-10) Alla luce di quanto è emerso in questi due mesi, quali sono, signor presidente, le sue condizioni di salute?

P.S.: Anche il Times e Liberation hanno pubblicato le Dieci Domande. Aumentano i curiosi...
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L'APPELLO DEI TRE GIURISTI

L’attacco a "Repubblica", di cui la citazione in giudizio per diffamazione è solo l’ultimo episodio, è interpretabile soltanto come un tentativo di ridurre al silenzio la libera stampa, di anestetizzare l’opinione pubblica, di isolarci dalla circolazione internazionale delle informazioni, in definitiva di fare del nostro Paese un’eccezione della democrazia. Le domande poste al Presidente del Consiglio sono domande vere, che hanno suscitato interesse non solo in Italia ma nella stampa di tutto il mondo. Se le si considera "retoriche", perché suggerirebbero risposte non gradite a colui al quale sono rivolte, c’è un solo, facile, modo per smontarle: non tacitare chi le fa, ma rispondere.

Invece, si batte la strada dell’intimidazione di chi esercita il diritto-dovere di "cercare, ricevere e diffondere con qualsiasi mezzo di espressione, senza considerazioni di frontiere, le informazioni e le idee", come vuole la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, approvata dal consesso delle Nazioni quando era vivo il ricordo della degenerazione dell’informazione in propaganda, sotto i regimi illiberali e antidemocratici del secolo scorso. Stupisce e preoccupa che queste iniziative non siano non solo stigmatizzate concordemente, ma nemmeno riferite, dagli organi d’informazione e che vi siano giuristi disposti a dare loro forma giuridica, senza considerare il danno che ne viene alla stessa serietà e credibilità del diritto.

Franco Cordero, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky
 

L'appello è stato firmato da oltre 70.000 persone in due giorni.

[per firmare l'appello]
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martedì 25 agosto 2009

...a famigghia padana... Renzo Bossi Consulente per l'Expò (25 agosto 2009)

 

Zucconi-tempo reale Leggo sul Sole 24 Ore che Renzo Bossi veterano e reduce di ben tre trombature all’esame di maturità e chiamato con lusinghiero soprannome “la Trota” dallo stesso papà Humbert, è entrato, sicuramente per meriti e curriculum, a far parte della speciale commissione che avrà il delicatissimo compito di sorvegliare per conto delle piccole imprese la realizzazione dell’Expo 2015 a Milano e la distribuzione di fondi e commesse in quel carrozzone che comincia a suscitare le preoccupazioni di Formigoni e a richiamare l’attenzione del magistrati.

 

Bossi-bossino E’ una nomina che offre sicure garanzie di attenta e preparata supervisione sullo snodo cruciale del carrozzone - i danèe - e un esempio concreto, fattivo, non parolaio, di come la Lega protegga la famiglia e affermi i valori più autentici della cultura italiana, fondata sulla parentela, già mostrato quando Humbert sistemò al Parlamento Europo (dunque a spese nostre) alcuni dei suoi cari. Lo specchietto del “merito” è per i polli che danno i voti. La famigghia è per noi che l’abbiamo potente e duro. (Full disclosure: sono figlio, purtroppo ormai orfano, di un giornalista, ma almeno superai la maturità a giugno e al primo tentativo, con grande stupore di mia madre e mio padre, stupore superato soltanto dal mio conseguimento di una laurea cum laude alcuni anni più tardi. E mio padre non mi diede mai della trota, semmai del più nobile e colto “asino”)


[dal blog di Vittorio Zucconi]

domenica 23 agosto 2009

L'Avvocato e il Cavaliere - di Giuseppe D'Avanzo

        Il Portaborse

Feltri_vittorio Pubblichiamo i passi salienti dell'articolo odierno di Giuseppe D'Avanzo su Repubblica, dedicato alla grande... indipendenza del giornalista (?) Littorio Feltri, ed alle sue prime leccate al Cav. attraverso le pagine del "Geniale", del quale è diventato Direttore, dopo il giornalista (?) coccodé Mario Giordano...
 
Si è insediato ieri alla direzione del Giornale della famiglia Berlusconi Vittorio Feltri, un tipo che - a quanto dice di se stesso - "non ha la stoffa del cortigiano". Lo dimostra subito. Feltri scatena, fin dal primo editoriale, un violentissimo, sbalorditivo assalto a Silvio Berlusconi, suo editore e capo del governo. Per dimostrare che, nel lavoro che lo attende, non sarà né ugola obbediente né sgherro libellista, il neo-direttore sceglie un astuto espediente. Le canta a nuora perché suocera intenda. O, fuor di metafora, ad Agnelli (morto) perché Berlusconi (vivo) capisca e si prepari.

Feltri si dice stupefatto per "quanto sta avvenendo sul fronte fiscale". Trasecola per quel che si dice abbia combinato in vita Gianni Agnelli che "avrebbe esportato o costituito capitali all'estero sui quali non sarebbero state pagate le tasse". Decide di liberarsi una buona volta di quell'inutile fardello che è il garantismo, favola buona soltanto per il Capo e gli amici del Capo, e picchia duro, durissimo.
 
Questo "furfante" di un Agnelli, scrive Feltri, "ha sottratto soldi al fisco", e quindi "ha procurato un danno allo Stato", "ai cittadini che le tasse le pagano"; ha saccheggiato "per montagne di quattrini neri" le casse di società quotate in Borsa, "derubando gli azionisti". E allora, si chiede, è più grave "rubare al popolo o toccare il sedere a una ragazza cui va a genio di farselo toccare"? Conclude quel diavolo di un Feltri: "Ne riparleremo".
 
Berlusconi_mills E' l'impegno che Feltri assume dinanzi ai suoi lettori e la minaccia che il neo-direttore del Giornale riserva, nel primo giorno, al suo povero editore. Feltri non è ingenuo e non è uno sprovveduto. E' un professionista tostissimo e soprattutto ha memoria lunga. E statene certi - questo annuncia il suo editoriale - parlerà presto di quel "furfante" del suo editore.
 
Gli getterà in faccia, senza sconti, le 64 società off-shore "All Iberian" che Berlusconi si è creato all'estero, governandole direttamente e con mano ferma. Gli ricorderà, e lo ricorderà ai suoi lettori, come lungo i sentieri del "group B very discreet della Fininvest" siano transitati quasi mille miliardi di lire di fondi neri, sottratti al fisco con danno di chi paga le tasse; i 21 miliardi che hanno ricompensato Bettino Craxi per l'approvazione della legge Mammì; i 91 miliardi (trasformati in Cct) destinati non si sa a chi (se non si vuole dar credito a un testimone che ha riferito come "i politici costano molto... ed è in discussione la legge Mammì").

E ancora, la proprietà abusiva di Tele+ (violava le norme antitrust italiane, per nasconderla furono corrotte le "fiamme gialle" ); il controllo illegale dell'86 per cento di Telecinco (in disprezzo delle leggi spagnole); l'acquisto fittizio di azioni per conto del tycoon Leo Kirch contrario alle leggi antitrust tedesche; le risorse destinate poi da Cesare Previti alla corruzione dei giudici di Roma che hanno messo nelle mani del capo del governo la Mondadori; gli acquisti di pacchetti azionari che, in violazione delle regole di mercato e in spregio dei risparmiatori, favorirono le scalate a Standa, Mondadori, Rinascente.

Previti-berlusconi In attesa di sapere se Agnelli sia stato o meno un "furfante", Feltri, che non è un maramaldo, ricorderà quanto sia furfantissimo il suo editore, come al fondo della fortuna di Berlusconi ci siano evasione fiscale e falso in bilancio, corruzione della politica, della Guardia di Finanza, di giudici e testimoni; manipolazione, a danno degli azionisti, delle leggi che regolano il mercato e il risparmio in Italia e in Europa.

E, giurateci, quel diavolo di Feltri non si fermerà qui. Ricorderà le diciassette leggi ad personam che hanno salvato il suo editore da condanne penali, protetto i suoi affari, alimentato i profitti delle sue imprese. Ricorderà, con il suo linguaggio concreto e asciutto, quanto quell'uomo che ci governa sia, oltre che "un furfante", un gran bugiardo.

Rammenterà ai lettori del Giornale quando Berlusconi disse: "Ho dichiarato pubblicamente, nella mia qualità di leader politico responsabile quindi di fronte agli elettori, che di questa All Iberian non conoscevo neppure l'esistenza" (Ansa, 23 novembre 1999, ore 15,17). O quando giurò sulla testa dei figli: "All Iberian? Galassia off-shore della Fininvest? Assolute falsità".
 
La trama dell'offensiva di Feltri contro il suo editore già fa capolino. Presto leggeremo un altro editoriale, altri editoriali all'acido muriatico. Nel solco delle menzogne diffuse dal premier che evade le tasse, Feltri ricorderà che è stato Berlusconi a mentire agli italiani negando di frequentare o di aver frequentato minorenni, giurando sulla testa dei figli di condurre una vita morigerata da buon padre di famiglia, prossima alla "santità", per intero dedicata alla fatica di governare il Paese.

Feltri concluderà che un uomo, un "furfante" che trucca bilanci, deruba i contribuenti e le casse dello Stato, si cucina legge immunitarie perché governa il Paese e per di più mente senza vergogna sull'origine della sua fortuna e sulla sua vita privata, diventata pubblica, non può essere affidabile quando parla del destino dell'Italia, qualsiasi cosa dica o prometta.
 

venerdì 21 agosto 2009

L’Unto e il Bisunto - di Paolo Farinella, prete

Paolo-Farinella Possiamo stare tranquilli, il Corruttore ha parlato e ha tranquillizzato: nessun problema con il Vaticano e la Chiesa perché i rapporti non sono stati mai così buoni. La colpa semmai è di qualche fessacchiotto di parroco che è «caduto nella trappola della sinistra». Lui, poi, poverino! non ha mai cercato un incontro con il papa perché non ce n’era bisogno. Il bugiardo non perde né il pelo né il vizio: resta bugiardo in aeternum, ma ha paura e ha perso la sicumera di un tempo. L’uomo non può smentirsi, ma credo che lo imbottiscano di psicofarmaci per non farlo sbulaccare come sarebbe suo carisma.
 
C’è un crescendo inquietante che aumenta d’intensità nell’assuefazione generale e nel silenzio della politica (colla “p” minuscola). L’opposizione, quella che resta, si è liquefatta alla calura estiva ed a governare il rodeo sono rimasti solo il Bossi e i suoi bossolotti. Non avendo idee, straparla e appena vede un bicchierino di «snappa», va fuori di testa, ottenendo purtroppo il risultato voluto: non si parla d’altro che di bandiera e di gabbie salariali, lasciando in ombra le tende in Abruzzo, il Pil che crolla, l’economia che va alla deriva, la militarizzazione dell’Italia con la presenza più che simbolica dei militari che però sono utili idioti per introdurre sempre più il nostro Paese in processo autoritario. Ecco la decadenza: ignoranti e mafiosi al governo!
 
Berlusconi ha attaccato il tg3 e il PD non ha preteso l’apertura forzata del Parlamento per tempestare di interrogazioni il governo su una ingerenza malefica e maledetta del diretto interessato: è lui, Berluskonijad, parente stretto di Putin e di Amin Dadà che deve dimettersi, non il tg3 che a noi va bene così come è e che vorremmo più libero e aggressivo. Berluskonijad non ha diritto di parola in un Paese che ha svergognato in ogni angolo del mondo. Dopo il tg3 come se fosse una affermazione di passaggio ha attaccato i parroci che per dabbenaggine sarebbero «caduti nella trappola» della sinistra perché lui non ha nulla di che vergognarsi davanti a nessuno e davanti ai figli. Dobbiamo dire che mai il proverbio fu così calzante come quello che dice «tale il padre, tali i figli?».
 
Posso capire che a figli e figlie interessi il patrimonio arraffato con i soldi (almeno in parte) degli Italiani (frodi fiscali) e con la corruzione (almeno in parte) dei partiti, e con le turbative d’asta e l’esportazione all’estero di valuta. Vorrei sapere dalla figlia Barbara e dal pio Luigi (si dice che sia fervente discepolo di Comunione e Liberazione) che mi parlino ancora della «equità» del loro «papi» e svelino in pubblico quanti miliardi sono depositati all’estero, al sicuro dal fisco italiano e dagli imbecilli idioti che mentre li derubava gli hanno consegnato l’Italia, mani e piedi legata.  Se i figli fossero «equi» e non figli di codesto papi di Casoria, dovrebbero restituire tutto al popolo italiano, vero proprietario della mala ricchezza di famiglia e andare a lavorare come fa la gente per bene. Noi non possiamo tollerare che un pirla faccia di noi quello che vuole lui e la sua congrega. Dobbiamo porre in atto una strategia di sopravvivenza, di attacco e di civiltà.

Avete visto il PD in questi mesi? Se ne trovate anche solo l’ombra, fatemelo sapere: così solo per conoscenza, perché a volte mi prende l’illusione che esista un fantasma di opposizione. Che volete sono un utopista! Mi pare che i candidati alla segreteria siano tutti abbronzati, riposati, sereni, teneri, distesi, rilassati; D’Alema poi deve essere infognato in qualche corpo a corpo con qualche squalo marino, perché i suoi baffetti sono silenti e taciturni; ma forse è a pescare con Berluskonijad con cui pianifica la funzione della sinistra nel contesto della destra e di Berluskonijad che ha il diritto di governare a suo piacimento. Si sa, d’estate anche le rivoluzioni fanno una pausa!

La presenza dei militari nelle nostre città è il segno della prova per militarizzare il Paese: dopo il tg3 e i parroci è il turno delle città. A Genova in tre fermano un immigrato ubriaco che non riescono a contenere: chiamano aiuto e ne arrivano altri due. Cinque contro uno e ubriaco. Alla fine tre militari vanno al pronto soccorso e due finalmente vincono la guerra contro l’immigrato e lo portano dentro. Il servizio militare cittadino si svolge di giorno, rigorosamente dalle ore 10 alle ore 18,00, con gelato incorporato. Di notte, però, i soldatini, no, non possono uscire, sia perché la mamma li sgrida sia perché i piccini si spaventano e corrono il rischio di fare il latte cagliato.
 
Il decreto antiumano e antirazzista probabilmente farà svegliare i vescovi che finalmente si sono accorti che vieta anche i matrimoni «misti», creando anche problemi di natura giuridica tra Stato e  Chiesa in nome del famigerato concordato. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. Il matrimonio è un diritto fondamentale che viene prima del diritto primario. Nessuno può proibire ad alcuno di sposarsi. Questo governo della vergogna lo fa e si arroga il diritto di violentare la natura. Ora potrebbe accadere un conflitto giuridico tra Stato e Chiesa perché, per i matrimoni concordatari, il prete è anche ufficiale di stato civile: per la Chiesa i matrimoni sarebbero validi, però non lo sarebbero per lo Stato; ma i matrimoni concordatari hanno anche valore civile. Quando governano gli ignoranti, digiuni di diritto e di naturale buon senso.

Boicottare questa legge razzista è il minimo che possiamo fare se vogliamo mantenere la dignità di essere cittadini dell’umanità. In prima fila dovrebbero essere i credenti, i quali in nome di un Dio perseguitato, non possono scendere a compromessi con questi immondi autisti del vapore senza patente e senza bussola. Spero e prego che come presidente di una associazione che si occupa di barboni, io possa essere denunciato e portato in carcere. Non chiederei nemmeno l’avvocato d’ufficio, chiedendo di difendermi da solo. A mia difesa leggerei il vangelo: Beatitudini (Mt 5) Magnificat (Lc 1), Giudizio universale (Mt 25), Padre nostro (Mt 6). Il resto è superfluo.
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Ultim’ora: Intervista a «Chi», giornale addomesticato di famiglia (18-08-2009)

Testa-alta Rispondendo alle [critiche dell'Avvenire],  che peraltro è stato molto parco e trattenuto, Berlusconi dice: «Sono anche loro caduti nel tranello delle calunnie contro di me, prendendo per vere notizie false». E dunque «io non ho mai intrattenuto “relazioni” con minorenni e non ho mai organizzato “festini. Ho partecipato soltanto a cene certamente simpatiche, ma assolutamente ineccepibili sul piano della moralità e dell’eleganza. E non ho mai invitato consapevolmente a casa mia persone poco serie».

Il losco, dunque, vuol farci credere che le intercettazioni, le registrazioni e anche la sua voce chiara e forte pubblicate dai giornali di mezzo mondo siano tutte falsità. Da che pulpito! Ora sappiamo che non si chiamano più «festini orge, ammucchiate, prostituzione, scambio di favori, ecc., ma si chiamano «cene certamente simpatiche». Ho provato ad immaginare come possa essere una cena «simpatica, ma per mio difetto non ci sono riuscito. Conosco cene tra amici, di lavoro, di rappresentanza, noiose, schifose, ma non mi sovviene di conoscere il «tipo» della cena «simpatica», a meno che «l’utilizzatore finale» non abbia in mente una cena durante la quale si proiettano filmati sulle sue prodezze all’estero e che sfocia direttamente nel bordello: dalla tavola al dessert di carne fresca e stagionata. Se i vescovi volevano la prova, eccola: non solo Berluskonijad non è pentito per avere mentito agli Italiani, non solo non è pentito per avere spergiurato sulla testa dei figli in tv dal servo Vespa, ma ora è anche recidivo sapendo di esserlo. Nega l’evidenza, nega la realtà.

I frati di Padre Pio si dicono disposti a ricevere l’impenitente, ma aspettano la dichiarazione ufficiale, come se fosse una questione di Stato. Sapevo che Padre Pio è sempre stato ed è uno slogan affaristico per vendere religione scadente a buon mercato, ma che fosse anche un lasciapassare per impenitenti recidivi e spergiuri giulivi, questo doveva ancora avvenire. Forse a settembre si riempie il vuoto. Amen.

Con l’intervista a «Chi», giornaletto della «famiglia», corredato di foto scattate all’uopo, il Berluskonijad ancora una volta ha trasformato la sua famiglia, i suoi figli e i suoi nipoti in affare pubblico e nello stesso tempo rivendica il diritto alla privacy. O c’è o lo fa. Lo fa, lo fa!

Spero solo che i vescovi e Boffo dell’Avvenire ne prendano visione e atto e sappiano agire di conseguenza. Eppure sento ancora fare dei «distinguo» e vedo che la gerarchia e Avvenire lo prendono con le «pinze» e sono circospetti, precisano che non vogliono giudicare e più parlano e più fanno rimpiangere il tempo in cui tacevano. Che si decidano: invece di girarci attorno con mille precauzioni, che stiano zitti oppure dicano: Berlusconi è un porco, è scaduto come uomo e come governante; passerà alla storia come il ricco che comprava prostitute; riteniamo che per il bene del Paese debba dimettersi  Le sue leggi su misura personale e l’ultima sul reato di clandestinità, che meglio potrebbe essere definita come .«legge sul reato di esistere». Qualsiasi altra parola è di troppo, anche il tacere perché tutti siamo ormai certi che l’Unto del Signore è diventato il Bisunto d’Italia.

Paolo Farinella, prete

domenica 16 agosto 2009

I "Grandi" della Terra - Off Topics del 16 Agosto

Berlusconi-sarkozy 20090727 ...il solito ottimismo di Altan...













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Aldo-Antonelli Da don Aldo Antonelli: alla domanda se nutrissi dei dubbi sulla "moralità" del personaggio e sul "silenzio prudenziale" della Chiesa nei suoi confronti, ho risposto:

"Dubbi? Ma scherziamo. Ho solo delle certezze categoriche; sono degli assoluti, ormai! Lui, il personaggio, di uno squallore senza appropriati aggettivi. Lei, la chiesa, di una lasciva correità famelica senza giustificazioni di sorta.

Ambedue fornicatori, in un rapporto incestuoso che in Italia sta generando mostri: un popolo in ginocchio, una omologazione in basso dei costumi e delle credenze, una costituzione ridotta a carta da macero, un ceto politico imbecille e servile, uno squadrismo culturale squallido al di là di ogni immaginazione. Al di sopra di tutto Lui, il ladro piglia tutto: ladro di appalti e di licenze, ladro di voti e di coscienze, ladro di sogni e di progetti. Lei, invece, silente e benedicente".

Questa la risposta ad una televisione svizzera, la Schweizer Fernsehen,  che il'altro giorno è venuta ad intervistarmi.

don Aldo Antonelli

venerdì 14 agosto 2009

Off Topics del 14 Agosto

...scorte...
20090808
...ed escort...
20090807
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... c'è grande crisi...
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Bertolini ...a volte ritornano... prendete la ex dichiaratrice pluriquotidiana, la Isabella Bertolini... sembrava sparita in un mare di cellulite, ed invece riecchila, più dichiarante che mai...

Scuola, On. Bertolini: Bene Ministro Gelmini. Il ricorso su ora di religione difende laicità

"Giusta la decisione del ministro Gelmini di presentare ricorso al Consiglio di Stato a seguito della strampalata sentenza del Tar. La scelta del ministro serve a tutelare la laicità, a fronte di un verdetto intriso del peggior laicismo". Lo ha dichiarato l'Onorevole Isabella Bertolini, della Direzione Nazionale del Pdl. "Il Consiglio di Stato farà tornare la normalità e la giustizia nella scuola italiana. Gli studenti che scelgono di frequentare l'ora di religione e i loro insegnanti non devono essere ghettizzati. Non sarebbe davvero accettabile".

Ormai siamo all'auto-mitizzazione... solo il suo sito poteva ospitare una simile scemata, ma lo fa alla grande. la bertolona parla di se stessa, sul suo sito, in terza persona. Appena passerà al pluralis majestatis, la affideremo alle cure della Professoressa Isabella De Martini...


mercoledì 12 agosto 2009

Lo chiamavano Bocca Mafiosa

Berlusconi-coppola

Ringrazio di cuore l'amico Luca Schiavoni per avermi segnalato tempestivamente la versione in musica - peraltro eseguita benissimo - di "Boccuccia Mafiosa", che spero entri nella hit-parade dello "horror" della Seconda Repubblica"


Lo chiamavano Bocca Mafiosa
portava l’amore portava l’amore
lo chiamavano Bocca Mafiosa
portava le gnocche a Villa Certosa

appena egli scese in campo
contro le forze della sinistra
tutti si accorsero in un lampo
che era un colluso ed un piazzista

chi fa politica per un ideale
chi se la sceglie per professione
Bocca Mafiosa né l’uno né l’altro
lui per scampare alla prigione

ma la passione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie
a frequentare le minorenni
fino a tradire la propria moglie

e fu così che da un giorno all’altro
Bocca Mafiosa subì l’affondo
degli scoop de La Repubblica
e dei giornali di tutto il mondo

ma tutti gli uomini del Presidente
con una strategia surrettizia
sui tg e nelle televisioni
non diffondevano la notizia.

Si sa che la gente mantiene il silenzio
come Mills fece per l’assistito
si sa che la gente mantiene il silencio
se tale silenzio è retribuito

così una escort mai stata ministra
che le parole del premier registra
si recò alla procura di Bari
a testimoniare sui loschi affari

e rivolgendosi al Cavaliere
e all’avvocato suo faccendiere
disse “le cose che ho rivelato
saran valutate da un magistrato”

e quelli andarono da “Il Giornale”
e rilasciarono un’intervista:
“quella schifosa c’ha qualche mandante
sicuramente un comunista”

“E arrivarono a diffamarmi
questi cosacchi questi cosacchi
se qualcuno vuole incastrarmi
risponderò con le mie armi”

il senso etico non è una dote
di cui sian colmi i politicanti
ma quella volta a difendere Silvio
non si schierarono tutti quanti.

Dietro al suo culo c’erano tutti
Minzolini, Fede, Gasparri
con una lingua talmente asciutta
che sembravano dei ramarri

ad osannare chi da trent’anni
con le sue imprese, con le sue imprese
ad osannare chi da trent’anni
condiziona tutto il paes

c’era un cartello giallo
con una scritta nera
diceva “candidami alle europee
te la do se mi fai far carriera”.

ma gli scandali di Berlusconi
che siano tangenti o che sian condoni
nella Repubblica delle Banane
durano solo due settimane

e all’occasione successiva
con altre zoccole si divertiva
chi ebbe un lavoro chi ebbe una spilla
lui solo in mezzo a tante Brambilla

persino il parroco lo disprezza
per la sua lotta all’immigrazione
lo spot effimero della monnezza
il nucleare, la sicurezza

e con Obama neopresidente
inevitabile è il paragone
a loro un giovane vincente
a noi un maniaco col pannolone!

domenica 9 agosto 2009

Ultime su Noemi Letizia

L'Unità - Berlusconi contro l'Avvenire: "Mai partecipato ai "festini"

«Sono anche loro caduti nel tranello delle calunnie contro di me, prendendo per vere notizie false». Lo ha affermato in un'intervista al settimanale «Chi» il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rispondendo a una domanda sulle critiche manifestate dal quotidiano della Cei, «Avvenire» alla sua vita privata. «Non ho mai intrattenuto 'relazionì con minorenni e non ho mai organizzato "festin". Ho partecipato soltanto a cene certamente simpatiche, ma assolutamente ineccepibili sul piano della moralità e dell'eleganza. E non ho mai invitato consapevolmente a casa mia - conclude Berlusconi - persone poco serie».

Berlusconi-gesu
Borgorosso.it: All'estero ci invidiano. Perché nessun altro Capo del Governo si intrattiene con fanciulle, di cui è solo stato "utilizzatore finale" la notte precedente, dispensando l'indomani anche consigli su una corretta sessualità (ovvero una più frequente masturbazione)
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IMPORTANTISSIMI AGGIORNAMENTI!!!

-1) A Noemi Letizia è stato conferito dal sindaco PDL di Valva (Valva, signoramia, non vulva) il Premio Artistico. Per qualcosa di fatto? Naaaaa!!! Per qualcosa che forse, chissà, potrà fare in futuro. Insomma un Premio alla Carriera Prossima Ventura. Complimenti. Al sindaco PDL, non a Noemi... [i dettagli]

-2) Noemi, ex velina di Canale 21, ha un nuovo fidanzato. Solo 23 anni, ma già un grande futuro alle sue spalle. E' stato "Carramba Boy" nell'ultimo spettacolo della Carrà. Che spettacolo! Ma la notizia non è questa. La notizia è che, con 5.000 kms di coste a disposizione, Noemi  ha scelto per le vacanze Porto Rotondo, Cala Marinella, ad un tiro di uccello da Villa Certosa. Quando si dice in buon gusto!

L'Aquila del dopo-sisma: Polistirolo City - Quanti "punti" vale un nonno di 85 anni?

20099807 (di Fabrizio Gatti - l'Espresso)

spese folli per tirare su in tutta fretta case in cartongesso, legno pressato e altri materiali. Mentre l'Esercito ha migliaia di alloggi-containers inutilizzati. E' questa la ricostruzione di Berlusconi e Bertolaso. Dopo il G8 e tante promesse
 
Il piccolo climatizzatore gira al massimo. Ma il termometro è implacabile. Dentro la tenda segna 37 gradi. Fuori, sullo zerbino arroventato dal sole, 46 virgola due [...] Sono 25.815 le persone costrette da quattro mesi a vivere nelle tendopoli. E 28.400 quelle sparse tra gli alberghi e i residence della costa. Un totale di 54.215 donne, uomini, anziani, bambini prigionieri di un esperimento imposto dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dal capo della Protezione Cvile, Guido Bertolaso. È il modello B&B, la ricostruzione show: passare dalla distruzione alla rinascita saltando la fase intermedia degli alloggi temporanei. Mentre a Capua, in provincia di Caserta, migliaia di case mobili che potrebbero servire in Abruzzo stanno marcendo in un deposito dell'Esercito.

 

Il risultato è un carosello di opere di facciata che solo per L'Aquila città ha già bruciato 500 milioni di euro sottraendoli alla vera ricostruzione. Queste che stanno tirando su in fretta e furia sono case imbottite con largo impiego di legno pressato, cartongesso e polistirolo. Quanti anni dureranno? E ora che i lavori della Protezione civile sono cominciati, si scopre che forse hanno sbagliato i conti. Secondo il Comune della città, i progetti voluti dal governo lasciano senza tetto almeno 5 mila famiglie. E altre 8 mila persone entreranno negli alloggi temporanei in costruzione soltanto tra ottobre e dicembre. Significa costringere la maggior parte dei sopravvissuti ad affrontare in tenda, dopo il caldo, anche il freddo e il maltempo che qui cominciano a fine settembre.

 

L'incertezza sta spingendo alcuni proprietari di case danneggiate a vendere. Soprattutto i più anziani. Da Roma si sono fatti avanti costruttori e immobiliaristi per rilevare al 10-15 per cento del valore di superficie i negozi, le palazzine gravemente danneggiate o i volumi di quelle da demolire. È l'ombra di una speculazione colossale. "Quando tra dieci anni l'Aquila tornerà a rivivere, nel centro storico gli appartamenti ristrutturati o nuovi riavranno il loro valore di quattro o 5 mila euro al metro", sostiene un costruttore romano che chiede l'anonimato: "Chi ha denaro liquido a disposizione ne approfitta. Per gli anziani è l'occasione per raccogliere qualche soldo e andare altrove o rimanere nelle case costruite dal governo. Anche perché non è risolta la questione dei proprietari di più appartamenti. Lo Stato per ora risarcisce i danni della prima casa. Rimettere a posto il resto richiede milioni di euro".

 

Il numero degli abitanti che a L'Aquila avranno un tetto prima dell'arrivo del freddo lo si ricava dallo scadenziario delle opere, stabilito dal bando della gara d'appalto. Appena 4.480: entreranno nelle case dopo il 26 settembre. Altri 4.480 andranno dopo il 16 ottobre, 3.840 dopo il 7 novembre. E senza case per tutti, è stata inventata la protezione civile a punti. Un bambino fino a 5 anni vale 4 punti. Dai 6 ai 16 anni, 3 punti. Un nonno tra i 75 e gli 84 anni, 1,5 punti. Sopra gli 85 anni, 2 punti. Ogni vittima in famiglia, 5 punti. Il problema sarà la gestione della graduatoria tra persone già esasperate da quattro mesi di attesa. Anche perché non sono ancora cominciate le riparazioni delle case danneggiate (...ricordate? il 75% delle case dell'Aquila tornerà agibile entro il 10 Settembre... NdR) Nemmeno quelle di categoria A con preventivi sotto i 10 mila euro. Un po' perché la terra continua a tremare, ma soprattutto perché su norme e risarcimenti è il caos. "In questa situazione", dichiara Paolo De Santis, presidente dell'Ordine degli ingegneri de L'Aquila, "neppure a Natale partirà la ricostruzione. La gente è confusa e impaurita perché deve anticipare i soldi. Anche i professionisti hanno molti dubbi sulle ordinanze. E le imprese, in questo clima di incertezza, vogliono prima i soldi, poi cominciano i lavori. Ma le istituzioni, a partire dalla Protezione civile, rifiutano ogni tipo di confronto".

 

Il sottosegretario Guido Bertolaso, dopo aver imposto le sue decisioni a colpi di ordinanza, se la prende con i Comuni: "Le altre amministrazioni e i cittadini si devono impegnare per affrontare i problemi e risolverli", ha detto qualche giorno fa alla riapertura della strada per la funivia del Gran Sasso. Adesso che sta montando la rabbia, c'è aria di scaricabarile. Tanto che il sindaco, Massimo Cialente, a capo di una giunta di centrosinistra, ripropone il suo piano alternativo, cassato in aprile dalla coppia B&B: "Bisogna accettare l'idea delle case mobili e anche reperire alloggi sfitti", dice Cialente. Gli appartamenti liberi in città e provincia sarebbero un migliaio. "Il problema è che i numeri delle case di classe E, gravemente danneggiate o da demolire, sono peggiori di quanto si pensasse. Sono il 78 per cento nel centro storico", racconta il sindaco, "e nelle frazioni come San Gregorio, il 90 per cento". Il 10 agosto scade il termine per partecipare alla graduatoria a punti. (...cioè, dato che il 10 agosto è, secomdo ilcalendario civile, un lunedì. di fatto i termini per le graduatorie sono già scaguti dal giorno 7... NdR)  E nelle ore successive si saprà quante persone resteranno senza un riparo migliore della tenda. Il Comune de ll'Aquila ha già stimato 10 mila famiglie con la casa distrutta: di queste 3.900 andranno entro dicembre nei miniappartamenti costruiti dalla Protezione civile, mille forse negli alloggi sfitti (ancora da censire). Ne restano da sistemare cinquemila. Più altre 10-12 mila che hanno subito danni oltre i diecimila euro (classe B e C) e devono attendere la ristrutturazione. Ammesso che le continue scosse non costringano fuori di casa anche le altre diecimila famiglie che hanno subito pochi danni.

 

Uno dei monumenti alle spese folli del modello B&B è a Cese di Preturo, pochi chilometri sulle colline a nord de L'Aquila. Quattro gigantesche piattaforme antisismiche in cemento armato, più altre sedici sparse in città, per reggere la leggerezza di altrettante case di legno. L'ingegnere e il geometra che dirigono il cantiere ammettono la stranezza: "Effettivamente", dicono, "per le case di legno, queste piastre di cemento sono sovradimensionate". Sovradimensionate è un giudizio professionale per dire esagerate, eccessive, inutili, sprecate. Per queste, spiegano i due tecnici, hanno usato calcestruzzo 525: "Cioé con una resistenza di 525 chili per centimetro quadrato. È l'impasto che si usa per costruire ponti e dighe". Ogni piattaforma antisismica costa 600 mila euro: un progetto diretto da Gian Michele Calvi, presidente del centro di ricerca Eucentre, fondato dalla Protezione civile e dall'Università di Pavia. Ogni casa di tre piani e 26 miniappartamenti, compresi gli arredi e le opere di urbanizzazione, brucia altri 3 milioni e 400 mila euro. Di piattaforme antisismiche la Protezione civile ne ha appaltate 150. Un totale di 3.900 miniappartamenti. E una previsione di spesa di 530 milioni, aggiungendo costi di progettazione e direzione tecnica. Cioè un prezzo medio ad alloggio di 135 mila euro. Ed è il costo di costruzione, al quale andrebbero sommati gli oneri finanziari e i terreni espropriati e occupati per sempre. Il 27 luglio su otto aree non erano ancora cominciati i lavori: partenza ritardata per 1.352 miniappartamenti. Il 3 agosto restavano da aprire ancora quattro cantieri, tra i quali Paganica, una delle frazioni de L'Aquila più devastate dalle scosse. Uno sforzo enorme in soldi pubblici e ore di lavoro, giorno e notte, al quale vanno aggiunte altre quattordici piastre e relative case: decisione di qualche giorno fa che aumenta gli alloggi da consegnare entro dicembre a 4.264. Comunque sotto le necessità previste dal Comune.

 

Una spesa giustificata da Silvio Berlusconi nelle sue visite a L'Aquila con l'intenzione di dare agli abruzzesi una vera casa. Invece, a parte qualche palazzina prefabbricata in cemento pressato, si tratta di strutture ultraleggere per le quali è abbondante l'impiego di legno, cartongesso, lamiera e perfino polistirolo. Lo stesso materiale di costruzione delle case mobili che la Protezione civile non ha voluto. Solo che invece dei 135 mila euro ad alloggio spesi dal governo a L'Aquila, una casa mobile nuova avrebbe impegnato tra gli 11.800 euro e i 20 mila euro: per dare un tetto a 3.900 famiglie, la protezione civile avrebbe dunque speso 78 milioni di euro contro i 530 milioni bruciati ora. Mentre il governo non trova i soldi per pagare gli arretrati alle migliaia di vigili del fuoco impegnati in Abruzzo dalla notte del 6 aprile.

 

Per capire cosa si sarebbe potuto fare, basterebbe leggere le relazioni della Protezione civile, allora diretta dal vulcanologo Franco Barberi, sugli interventi per il terremoto in Umbria e nelle Marche del 1997. Il 27 settembre la prima di tante scosse. Trentamila sfollati da sistemare prima dell'inverno alle porte. E la consegna delle prime case mobili che hanno tolto dalle tende migliaia di persone dopo appena due mesi. Allora ci sono riusciti con seimila i moduli abitativi.

 

Terminata la ricostruzione nel giro di qualche anno, le case container sono state restituite allo Stato. Meno del 30 per cento è stato riparato e inviato alle Regioni. Il 70 per cento è stato lasciato marcire in un'area dell'esercito a Capua. È il deposito del Raggruppamento autonomo recupero beni mobili della Protezione civile. Bisogna venire fin qui, tra le caserme e le fabbriche militari abbandonate, per vedere come può essere trattato un patrimonio del soccorso pubblico in un Paese periodicamente vittima di terremoti e alluvioni. È come se un generale in guerra lasciasse distruggere dalla ruggine i suoi carri armati. Tanto che in Abruzzo dopo quattro mesi la fase dell'emergenza non si è conclusa: restano impegnate 5.590 tende del ministero dell'Interno e migliaia di volontari per i quali lo Stato deve rimborsare le assenze dal lavoro.

 

Il paradosso è nascosto fuori L'Aquila, 20 chilometri più a sud, superate le macerie e il dolore a Villa Sant'Angelo e a Stiffe. Qui, e in tutti i paesini della provincia, con quattro mesi di ritardo si stanno finalmente costruendo le casette provvisorie di legno, simili a quelle usate dopo il terremoto in Friuli del 1976. Le stanno montando su semplici basi di pietrisco e malta. Niente piattaforme sospese su colonne, niente costi faraonici. Prezzi che la gara d'appalto della Protezione civile ha imposto tra i 30 mila e i 53 mila euro a casa. Cifre superiori ai moduli abitativi trasportabili, ma lontane dalle follie spese a L'Aquila. E anche in questi paesini ogni giorno in più trascorso nelle tendopoli sottrae soldi alla ricostruzione. Perché le tende, oltre a provocare tensioni e impedire la privacy, richiedono alti costi di gestione. A cominciare dai gabinetti. In giugno il dipartimento della Protezione civile si è accorto di avere noleggiato 676 wc chimici oltre il necessario. Poiché lo staff di Bertolaso ha firmato con i fornitori un contratto di noleggio a 80 euro al giorno a gabinetto, il surplus di cessi è costato un patrimonio: un milione e 622 mila euro al mese. Il necessario a comprare case mobili per 81 famiglie. Oppure a montare dodici appartamenti in polistirolo e cartongesso: la scenografia della finta ricostruzione voluta dal B&B show.

Cirradella-delle-istituzioni

venerdì 7 agosto 2009

La Posta del 7 Agosto

Caro direttore, sicuramente diversi uomini politici di specchiata moralità del PdL, in cuor loro non approveranno il comportamento, per dirla eufemisticamente, scanzonato del premier. Nessuno di loro però dichiara apertamente il proprio pensiero. L'alibi morale sarà: taccio per il bene del Paese. Lungi da loro il pensiero che tacciono per il bene proprio.
Elisa Merlo

Carissimo, vi sto leggendo a rate ma vi leggo. Premesso che mi mancate tantissimo volevo dire, in merito al post di cui sotto: il sindaco di Lampedusa l'ho sentito spesso intervenire  su Radio Popolare perché capeggiava la protesta popolare contraria alla formazione del centro di identificazione ed espulsione voluto da Maroni. Non vorrei che la sua parte politica abbia voluto farlo fuori. Poi tutto può essere. Altra cosa: veramente Verdone è stato folgorato sulla via di Arcore ? Ma quando è successo ? Mi ha sempre dato l'impressione di essere solo un borghesuccio ma addirittura saltare il fosso… Un bacione.
Patrizia Frezzato

Cara Patrizia,
sono felice di sapere che riesci  a seguirci nonostante il Tafanus per la tua azienda sia bloccato come “social network”. Ci mancano le tue telegrafiche stilettate, e spero che tu possa risolvere al più presto questo problema. Un abbraccio
Tafanus

Un'insegnante spagnola stava spiegando alla classe che in spagnolo , contrariamente all'inglese, i nomi possono essere sia maschili che femminili. "casa, per esempio, è femminile: la casa"; "matita, invece, è maschile: el lapiz". Uno studente chiese: "Di che genere è la parola computer?" Anziché rispondere, l'insegnante divide la classe in due gruppi, maschi e femmine, e chiese di decidere tra loro se computer dovesse essere maschile o femminile. A ciascun gruppo chiese inoltre di motivare la scelta con 4 ragioni.
Il gruppo degli uomini decise che " computer" dovesse essere decisamente femminile "la computadora" perchè:

1.Nessuno tranne il loro creatore capisce la loro logica interna.
2. Il linguaggio che usano per comunicare tra computer è incomprensibile.
3. Anche il più piccolo errore viene archiviato nella memoria a lungo termine per possibili recuperi futuri.
4. Non appena decidi di comprarne uno, ti ritrovi a spendere metà del tuo salario in accessori.

Il gruppo delle donne, invece, concluse che i computer dovessero essere maschili c (el computador) perchè:

1. Per farci qualunque cosa, bisogna accenderli.
2. Hanno un sacco di dati ma non riescono a pensare da soli.
3. Si suppone che ti debbano aiutare a risolvere i problemi, ma per la metà delle volte, il problema sono LORO.
4. Non appena ne compri uno, ti rendi conto che se avessi aspettato qualche tempo, avresti potuto avere un modello migliore.

Le donne vinsero.

Manda questa mail a tutte le donne intelligenti che conosci .... e a tutti gli uomini con un
minimo di senso dell'umorismo..Ciao,
Sandro

Che Dio le soffi amore nel cuore - Il mio è un semplice sfogo, e non prenderà mai le pieghe dei suoi 
attacchi, così vili, vili perché tendenziosi e di visione unica. Dovrebbe seguire l'insegnamento di Gesù, che è quello di mostrare la  parola di Dio, non quella di imporre proprie idee, ad altri uomini che  l'ascoltano solo per fede, questo è un imbroglio, è un panino farcito  di allucinogeni, io non la insultò perché credo che le idee diverse  siano l'ottimizzazione della nostra bella democrazia, ma spero che  l'età la rassereni, e la convinca che anche le altre idee debbano  essere rispettate. Con rispetto
enrique dominguez

Caro Enrique, pubblico questa sua perché è la dimostrazione che “il mondo è bello perché è avariato”…

-1) “vile” e “tendenzioso”sono due categorie che non hanno nulla a che fare una con l’altra: si può essere vili e tendenziosi, vili ma non tendenziosi, tendenziosi ma non vili.  Si consentri.

-2) Non seguo l’insegnamento di Gesù perché personalmente non lo conosco, non l’ho mai incontrato, e se lo avessi incontrato  per prima cosa gli avrei chiesto perché Beppe Cremagnani è morto, e Silvio Berlusconi è vivo.

-3) Solo un deficiente può dire che il Tafanus è frequentato da “gente che mi ascolta con fede”, visto che lo frequenta non solo lei, ma anche, senza essere respinti, tanti folgorati sulla via di Genova..

-4) Io non voglio vivere “rasserenato” (né dall’età, neè da eventuali psicofarmaci alla “Radio Maria”; voglio vivere indignato e incazzato, perché iol mondo che i suoi amici mi offrono è un mondo che fa incazzare e indignare”.

-5) non mi sento, infine, vincolato a rispettare le idee di tutti. Per esempio, non mi sento vincolato a rispettare le idee di Berlusconi, quelle di La Russa. Le sue, quelle di Riina o di Pacciani, ma solo quelle che hanno una base di etica. La MIA etica.
Tafanus

L'atroce rientro dalla Corsica: collisione col maialume nostrano

Sono arrivato a casa alle 23,00, dopo esser partito dal sud della Corsica alle 10 di ieri mattina. Il primo regalo che ho trovato sono stati 516 messaggi di posta, di cui 294 di spamming. Dovrò perdere alcune ore a ripulire la posta, poi ricominceremo...

Intanto ho fatto in tempo, comprando la Repubblica a Solenzara, a godere dell'intervista rilasciata da Barbara Berlusconi a Vanity Fair. Brava Barbara... finalmente anche una figlia comincia a capire di avere un padre che vorrebbe fare contemporaneamente due cose inconciliabili: il premier e il porcone. Entrambe iniziano per "P", ma sono inconciliabili...

Intanto, ora che posso tenere di nuovo sotto controllo trolls di vario genere, posso reinserire il nostro sondaggio sulle primarie del PD, partendo esattamente dai numeri che il sondaggio aveva raggiunto prima che lo congelassi.

Bentrovati!

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Grillo-liste-regionali Roma - (Adnkronos) - Di Pietro pronto all'alleanza con Grillo: "Con il suo Movimento si può innescare il cambiamento'' - Il leader dell'Idv entusiasta dopo l'annuncio dato dal comico della nascita, il prossimo autunno, del Movimento di liberazione : "Mi auguro di avere nel nuovo Movimento un valido interlocutore e che si possa riuscire a far soffiare un vento nuovo nella politica e nella democrazia italiana in odor di vecchio e anche di marcio". Grillo: ''Lancerò liste regionali a cinque stelle per le elezioni del 2010''

...dunque, vediamo... quando accusavamo Tonino di giocare a culo e camicia con Grillo, mentre usava il taxi del PD, ci siamo presi due anni di insulti da alcuni "amici ben informati" sulle cose della politica. "Beppe non vuole fare un partito, Beppe i partiti li vuole distruggere"... Non è vero che Di Pietro sia entrato in pianta stabile nella Compagnia di Giro del comico, è un giudizio offensivo!

Ecco... ora Tonino da Montenero e Beppe da Genova, all'unisono, mi dicono che i nostri politologi della domenica avevano torto e io avevo ragione. Per sovrappeso, sapete come si chiamerà il "Movimento" di Grillo Rag. Giuseppe??? Movimento di Liberazione Nazionale"!

Prima l'8 Settembre, poi il 25 Aprile, ora il MLN. Ma questo demente non riesce proprio mai a sporcare qualcosa di suo? Tafanus

 

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...

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