sabato 31 luglio 2010

La famiglia Brambilla in vacanza

Ricordate la favolosa campagna lanciata dalla Brambilla Autoreggenti per incentivare gli stranieri a passare le vacanze in Italia??? Qualcosa di assolutamente demenziale, per chiunque abbia qualche familiarità con le tecniche di marketing. La coscialunga voleva proporre di spendere un euro in pubblicità, per ogni straniero che arrivava a passare le vacanze in Italia. Che sprecona! Un  "advertising to sales ratio" non inferiore all'1 per mille. Una roba che avrebbe fatto scon-pisciare addosso persino un ripetente della Cepu. Ma non la ineffabile Michela Vittoria Autoreggenti. Ma non basta. Ecco che la nostra, dopo aver promosso in misura così intensiva ed efficace il turismo degli stranieri in Italia... Ecco cosa apprendiamo dall'Espresso in edicola:

Brambilla-vacanza

Lancia campagne a favore delle vacanze in italia. e poi va in ferie in Provenza. con famiglia e cani al seguito.

E' l'esempio che dà il ministro di un turismo in crisi.La ricetta del governo per il turismo in crisi? Il ministro Michela Vittoria Brambilla ne ha una piuttosto originale: andarsene in vacanza in Francia. Maniaca della tintarella in Costa Azzurra, alla faccia degli italiani che solo pochi giorni fa s'erano sorbiti lo spot ufficiale "Magic Italia" con la voce di Silvio Berlusconi che invita a non tradire il Belpaese: voce impostata, da bravo presentatore di saponette, il Cav. ci sta ammorbando non solo con la sua politica, ma anche col suo spot (commissionato dalla coscialunga?):

"Questa è la nostra Italia! Un Paese unico, fatto di cielo, di sole e di mare, ma anche di storia, di cultura e di arte. È un Paese straordinario che devi ancora scoprire: impiega le tue vacanze per conoscere meglio l'Italia, la tua magica Italia". E la ministra del Turismo con i conti in rosso come i suoi capelli, che gli dava pure corda: "Mettersi a disposizione del proprio Paese è un atto di grande amore. Facessero tutti così!". Già, tutti. A partire da lei, che mentre ancora giravano il trailer già progettava la fuga all'estero per la sua villeggiatura. Con meta il borgo di Menton, terra di Provenza, a una manciata di chilometri da Montecarlo.

La scusa ufficiale c'è: una missione a caccia di spiagge dog-friendly, per lei e chi come lei ama i cani. Questo racconta a un giornale amico. Strano, però, che anche lo scorso anno, sempre in questo periodo, la bella Michela si trovasse ancora una volta qui a Menton, sempre a spasso per le stesse strade dove ormai è una star. E con tanto di famiglia al seguito. Perché deve tenerci proprio a questa missione di Stato, se alla faccia di Capri, Cortina e Forte dei Marmi, i Brambilla si sono fatti addirittura l'appartamento sulla Promenade du Soleil, il lungomare che da Garavan scorre dritto fino a Cannes passando per Nizza, per studiare le spiagge aperte ai cani. Sarà pure un caso se il residence che s'è scelta porta addirittura il suo secondo nome di battesimo: The Victoria Palace. Ma certo non è una coincidenza che nei locali della movida di Menton non si parli d'altro che di lei, la ministra italiana che da quelle parti è più conosciuta di Napoleone.

Staranno allegri i suoi cani a spasso, quando nei bar, nei ristoranti, in spiaggia, perfino sulle panchine all'ombra delle magnolie dove tirano fiato gli anziani del paesello la sentono nominare a ogni ora: "La tenda è aperta, sono in casa. Lassù, guardi, da là dominano tutto il panorama", fa il signor Pietro, torinese in pensione, che qui ci viene dal 1989. "Ci vengono sempre qui, parlano con tutti. Anch'io conosco Michela. Esce da quella porta. Vede, abitano al quinto piano". Intanto un furgone bianco arrivato dritto da villa Brambilla a Calolziocorte, vicino a Lecco, posteggia di fronte all'ingresso della lussuosa palazzina che nel 1996 sostituì le vecchie casupole dei pescatori. Non sembra un furgone in missione, ma piuttosto il trasloco estivo di casa Brambilla, visto che in un paio d'ore da là sopra scaricano di tutto: bagagli, biciclette, lampade, sdraio e perfino i climatizzatori.

E neppure il collega d'Oltralpe Dominique Perben pare sapere che, nella sua Francia, ci sia un ministro straniero in visita per ragioni di studio. Annunci a parte, insomma, sembrano proprio le vacanze ufficiali del ministro italiano del Turismo, quella che in patria predica di spendere i quattrini lungo la Penisola e poi fugge all'estero quando i soldi in questione sono i suoi.

Sotto casa ci passeggia un'amica milanese che condivide con lei la passione per i cani. I barboncini Tommy e Matteo, sempre al guinzaglio, sono ormai diventati le mascotte di Menton, eppure nemmeno lei sa nulla di questa missione: "Qui si sta bene, ci sono le spiagge pure per loro. Ma quest'anno glielo dico proprio alla Michela: cosa penserebbero gli italiani, se sapessero che proprio lei passa le vacanze all'estero?". Già. Che direbbe il Cavaliere se sapesse che da queste parti se la contendono come un trofeo e, forse, a guadagnarci in fatto di turisti non è lui, bensì il collega Nicolas Sarkozy?

E infatti in pochi minuti gira la voce del suo arrivo. Al punto che, con i bilanci del turismo italiano che si ritrova, madame Brambilla che fa? Si fa scattare un paio di foto e si presenta agli italiani come la ministra-turista per caso che passa da Menton a studiare. Macché. Dire che da quelle parti è habituée è dire poco. Ormai è l'attrazione principale di rue Saint-Michel, la stradina di Menton che fra salite e piazzette ottocentesche serpeggia fino al Bastione arabeggiante su cui sventola, battuto dal libeccio, il tricolore di Francia. Lei pare in relax più che in missione. Vestitino a fiori, occhiali da sole e fidanzato al seguito. Quell'Eros Maggioni, coetaneo e odontotecnico, che poche settimane fa il ministro con un blitz nominò all'Aci di Milano, scatenando polemiche. Una famigliola proprio unita, dunque, a passeggio in Francia mentre l'industria turistica italiana va a rotoli. Certo, sempre con gli immancabili cani al guinzaglio perché non si dica che sta lì in villeggiatura.

C'è pure un blog che denuncia come la Brambilla passi "tutte le proprie vacanze in quel di Menton in Francia. Sia durante i periodi di vacanze (natalizie, pasquali, ponti, ecc) che durante il mese di agosto, la si può trovare la sera sempre allo stesso ristorante". A cena - gli osti invidiosi se ne diano pace - preferisce l'insegna blu de Le Nautic sul Port Vieux. Qui i Brambilla hanno il tavolo fisso [...]

È così che il ministro Brambilla va in missione. Lungo quelle viuzze dove tira un'aria che più parigina non si può, fra baguettes fumanti, coppe di champagne e rossi di Borgogna. E ancora qui dove i ristoranti italiani hanno nomi del tipo Pasta al dente, la tovaglia a quadrettoni e servono il Pastis de Marseille al posto dell'Averna. Meta d'obbligo il bistrot Jack's Sab. Se a un italiano capita di passarci, il titolare lo aggancerà: "Ma lo sa chi ci viene qui a bere? La ministra italiana". E così fan tutti, anche a Le Paparazzi, dove un gruppetto di sedicenti suoi amici brinda al suo arrivo con litri di champagne discettando di Ferrari, yacht ed evasori fiscali in attesa che si faccia viva. Magari qualcuno esagererà pure, ma puntare sull'italica rossa, nel senso di Michela, per attirare curiosi e potenziali clienti è una formula collaudata da queste parti. Fra promesse di foto, autografi e strette di mano i barman ci campano. Al punto che l'hanno incoronata testimonial del turismo, in piena ripresa. Peccato solo sia quello francese. (Di Tommaso Cerno - l'Espresso).

Ma chi vuole davvero sapere quanto grande sia l'amore della Brambilla per i cani, non deve fare altro che leggere un articolo di Repubblica, che noi abbiamo ripreso nel 2007:

La Brambilla inciampa sul canile

LECCO - Michela Vittoria Brambilla vive nella natia Calolziocorte in una villa che è una specie di zoo: 25 gatti, 14 cani, quattro cavalli, due asini, tre caprette, duecento piccioni. Un manifesto-spot della sua passione per gli animali. Soprattutto, i cani. Pochi lo sanno, ma oltre a essere imprenditrice «votata all' iniziativa di successo» (vedi curriculum vitae) - ramo importazione e vendita prodotti ittici, e alimenti per cani e gatti - la signora dei Circoli della Libertà gestisce anche il canile di Lecco. Da sette anni. Per questo incarico, nel 2002, Brambilla, con la sua Lega italiana per la difesa degli animali, ha ricevuto dal Comune l' affidamento diretto per nove anni. Il che vuol dire 540 mila euro. Il che vuol dire che i 307 cani ospitati in questo capannone in zona Pescarenico dovrebbero per lo meno passarsela discretamente.

E invece pare che questo non sia. I volontari che ci lavorano hanno presentato una denuncia al Comune e all' Asl per raccontare lo stato di abbandono e incuria in cui versa il canile. Da un mese loro non possono più entrare. Lo ha deciso Michela Brambilla, interrompendo qualsiasi collaborazione. In effetti il posto non è proprio accogliente. Nella denuncia si parla di sovraffollamento (Fido vive in gabbie con simili non idonei), di morti a causa di sbranamento, di box fatiscenti, umidi e bagnati, e gravi problemi fognari. E ancora: «cibo di scarsa qualità», con conseguenti problemi intestinali, e presenza di topi. «Una realtà drammatica - dice Susanna Chiesa, una volontaria - . Non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta dal Comune, e la sospensione improvvisa della nostra attività non è ancora stata revocata» [...]
[segue su Repubblica del 10/09/2007]

Infine, permettetemi una autocitazione: vi invito a rileggere  [il post del Tafanus] che documenta la minchiata sparata dalla Brambilla dopo una prima alla Scala, straparlando di 250 (?) nazioni collegate, e della proposta, seria, di investire un euro a turista. Tanto per tenerci allegri... Tafanus

giovedì 22 luglio 2010

Classi dirigenti e dita "fuck you"

Bossi-dito    Santanche_dito

Serata leghista al Gianicolo di Roma. Gli stati maggiori del Carroccio, in testa il leader Umberto Bossi, che all'ingresso alza il dito medio all'indirizzo dei fotografi, si sono ritrovati a Villa Aurelia per i tradizionali auguri prima della pausa estiva. Ospite d'eccezione tra gli altri, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Bocche cucite all'ingresso della sede dell'American Academy, la location scelta per l'occasione, e parata di leghisti. Tra i primi ad arrivare i governatori di Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia, entrambi in completo blu ma senza cravatta. Più casual il ministro dell' Interno, Roberto Maroni, addirittura in bermuda - rigorosamente verdi - il ministro Calderoli, mentre il sottosegretario Castelli a jeans chiari e maniche di camicia. Tra gli ultimi ad arrivare, intorno alle 21,30, Bossi, l'unico ad entrare in auto blu a Villa Aurelia. Il Senatur non ha gradito la presenza dei fotografi all'ingresso e li ha "salutati" alzando il dito medio da dietro il finestrino blindato della sua auto. Con qualche minuto di ritardo è arrivato anche il ministro Tremonti, che di fronte ai fotografi ha atteso alcuni minuti prima di scendere dalla sua auto. "Non avevo la giacca", si è poi giustificato il ministro con eleganza

 

Berlusconi-biancofiore-dito

Il Precursore e la Biancofiore

venerdì 2 luglio 2010

Movimento 5 Stelle: "Non avrai altro Grillo all'infuori di me"

Movimento-5-stelle Litiga con De Magistris. Contesta i sostenitori di Modena. Sconfessa quelli di Bologna che studiano un patto con il Pd. Il comico contro i suoi eletti

(di Francesca Schianchi - l'Espresso)

Cosa sta succedendo al Populismo Megafonante? Prima scendono dal carro del grillismo Oliviero Beha, Elio Veltri, Pancho Pardi, Franca Rame... poi Flores d'Arcais, che molla Di Pietro, e produce un devastante dossier sull'Italia dei Valori e su Di Pietro stesso; poi arriva la rottura fra Popolo Viola e Grillo; quindi cala il gelo fra Grillo e Di Pietro, compagni di megafono; Infine... Infine rompe con chiunque non sia pronto e prono a subire il suo non-statuto, che in quanto tale può essere modificato in 5 minuti dal suo non-autore... 

Il Rag. Grillo, pronto a tutto, ma capace di nulla. Avrebbe una sola cosa da fare, per passare dalle megafonate alla politica: metterci nome e faccia, ma il ragioniere non ama rischiare in proprio. Preferisce metterci il nome e la faccia di altri. Che o obbediscono, o entrano in rotta di collisione con l'imbolsito post-comico della politica, ridotto a fare vacanze da solo a Porto Cervo, nell'ultimo luogo dove un predicatore come lui dovrebbe andare in vacanza. Nella Patria del Cafonal Associato. Ma lasciamo il resto del discorso a Francesca Schianchi. Senza dimenticare (giusto per ponderare bene le cose) che l'Espresso - insieme alla altre testate del gruppo - Repubblica e MicroMega - è stato fra i più longevi ammiratori del comico. Forse solo Michele Santoro ha saputo fare di peggio).

 

Espresso "...caro Beppe, non vorremmo trovarci in una struttura in cui le linee politiche e l'agenda vengano decise solo da te e dal tuo staff attraverso il controllo del simbolo. Firmato: un gruppo di grillini del Meetup di Napoli". Segue invito a incontrarsi, e vari post di commento, come quello di Francesco: "Già il fatto di dover scrivere una lettera, conferma che gli slogan sono falsi". Mentre dalla Campania prendono carta e penna per chiedere più democrazia dal basso, dal suo blog Beppe Grillo continua a pontificare sull'inutilità dei leader e le miserie italiane. Democrazia orizzontale, autonomia dai partiti, massima trasparenza. Doveva essere la formula magica: peccato che focolai di polemica mettano già in crisi la rivoluzione della neonata galassia dei grillini.

 

Grillo-portocervo Non ci fosse la missiva collettiva di Napoli, ci sarebbero le divisioni nel movimento in Emilia Romagna. Là dove, alle Regionali, il risultato è stato clamoroso, 7 per cento e due eletti, smaltita la sbornia hanno cominciato a litigare. Il primo consigliere, Giovanni Favia, eletto sia a Modena che a Bologna, deve scegliere per quale collegio optare: a seconda di questo, entra in Consiglio regionale il secondo di una città o dell'altra. Per scegliere, selezione tramite "secondarie": diffusione di cd e video dei due pretendenti, sottoposti al voto di 40 "grandi elettori". Risultato: 31 a 8 per il grillino bolognese, Andrea De Franceschi, e strascico di polemiche per l'esclusione della modenese Sandra Poppi, che aveva preso il doppio delle schede nelle urne. "Sono i giochi della vecchia politica", sbottano a Modena.

 

Finisce a schifìo: interviene Grillo a estromettere dal movimento un militante furibondo che accusa i compagni di voto di scambio. E che per questo lo vogliono denunciare. Per fortuna che sono il nuovo... Anche l'idillio con l'Italia dei Valori sembra già finito. Le prime avvisaglie quando Luigi De Magistris, plebiscitato dal mondo della Rete alle Europee, propone di "fare passi concreti" per dialogare insieme. "I passi se li faccia da solo", risponde acido via blog Grillo: "De Magistris parla a nome del Movimento 5 stelle senza averne l'autorità".

 

Fatto fuori uno, arriva la disfida con l'eurodeputata Sonia Alfano, già candidata con Grillo alla presidenza della Sicilia. Ha scritto una lettera aperta al comico, per chiedergli "le ragioni del comportamento che negli ultimi mesi hai avuto nei miei confronti": prima l'indifferenza, denuncia, poi "veri e propri attacchi alla mia persona". E dire che fu lui a insistere perché mi candidassi: "Se una risposta non dovesse mai arrivare, potrei essere legittimata a pensare che convincermi a candidarmi in Europa fosse solo un modo per mettermi fuori gioco. "De Magistris è stato il primo ad essere attaccato da Grillo. Poi io. Domani a chi toccherà: a Salvatore Borsellino? A Travaglio?" [...]

 

Intanto a Bologna, per la prima volta "non precludono" un dialogo col Pd, "solo se le nostre idee e proposte diventassero le loro". Invece lui, il comico genovese, anima e fondatore del movimento, dal blog predica una "rivoluzione" per "mandare via tutta questa gente".

(Francesca Schianchi)

Tafanus ...insomma, un vero democratico. A Bologna "non preclude", ma solo se il PD compra in blocco, e a scatola chiusa, la mercanzia di Grillo. "Solo se le nostre idee diventassero le loro". Solo se il PD accettasse i diktat del partitino 10 volte più piccolo, e già così sfasciato... Matrimonio per procura, senza neanche il diritto a vedete una foto-tessera del partner. E se il PD, senza infognarsi in inutili perdite di tempo, lo mandasse a cagare?

Comunque, su ciò che sta succedendo, ci viene da dire: "meglio tardi che mai".  Veramente c'è qualcuno che a queste conclusioni era arrivato prima dei sunnominati Pardi, Rame, Flores d'Arcais, De Magistris, Sonia Alfano, e grillame di vario genere. Ora a fare la guardia al bidone di benzina nella giungla - perchè nessuno li ha avvertiti che la guerra è finita - restano Travaglio, Santoro, ed alcuni grillimi di taglia extra-small, assolutamente irrilevanti. E nessuno che si sia peritato di dare un piccolo sguardo all'andamento dell'arma fine-di.mondo di Grillo: il blog da un triliardo di accessi al giorno, che in effetti viaggia sotto - e non di poco - i 100.000 (tanti, ma non i rivendicati 700/800.000..).

E nessuno che abbia fatto una piccolissima verifica, alla portata di tutti: dal 26 giugno al 2 luglio 2008 sul blog del guru arrivavano in media 2333 commenti al giorno. Nel periodo omologo del 2010, ne arrivano 684. Una piccola flessione di circa il 71%.
Forse, prima o poi, persino a qualche "folgorato sulla via di Porto Cervo" verrà da chiedersi il perchè. Chissà se si darà una risposta... Tafanus

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...