domenica 28 novembre 2010

Culista al lavoro

Cubista
Culista al lavoro

...se qualcuno ci tiene a capire perchè l'ATAC (l'azienda trasporti romana di Alé Magno)) perde un bordello di miloni di euro all'anno, basta guardare i curricula di [chi la guida] ...cubiste e parenti di.

E quello che vedete è lo [sconcio elenco]

Dirigenti con le palle o dirigenti con le chiappe? [giudicate voi]

mercoledì 24 novembre 2010

L'ultimo "miraolo": Berlusconi e la Ministra dei "ggiovani" Giorgia Meloni hanno risolto il problema della disoccupazione ggiovanile. Con l'operazione "Diritto al Futuro"

...per trasmettere il verbo, hanno addirittura convocato una conferenza stampa, sotto la solita tetta velata del Tiepolo. La "soluzione finale dei problemi dei ggiovani" ha anche un nome suggestivo: "Diritto al Futuro"...

Tafanus Questi non ne azzeccano una, neanche sotto tortura. A cominciare dal nome dato a questa fantastica operazione. Dopo averci giustamente spiegato che questo governo ha raggiunto risultati "epocali  al vertice di Lisbona, ha iniziato a parlarci dell'operazione salvaggiovani. Nome in codice: "Diritto al Futuro".

Sbagliata, tanto per cambiare, fin dall'incipit. Provare per credere. Sarebbe bastato digitare su Google "Diritto al Futuro", per scoprire che esiste già un sito che si chiama [Diritto al Futuro], registrato da Gianfranco Drogo il 4 Dicembre 2008 presso Aruba, e che si occupa di ambiente e di politiche sul trattamento dei rifiuti. Non sarebbe stato difficile neanche sapere chi sia Gianfranco Drogo, visto che digitando nome e cognome su Google emergono oltre 300.000 riferimenti. Oddio, non è che io lo adori, visto che è un fanatico della minchiata "rifiuti zero", ma, insomma... esiste, ed ha un sito e un dominio, reperibilissimi, che si chiamano "Diritto al Futuro". Come andrà a finire? Intanto mi premurerò, giusto per vedere l'effetto che fa, di informarlo della grande novità berluscon-mellonica di stamattina...

Berlusconi-meloni
Silviu vasa-vasa Meloni dei ggiovani

Ma veniamo al piano che ha risolto per sempre, alla base il problema dei ggiovani. La voce-clou del progetto è un finanziamento di ben 19 milioni di euro (milioni, non miliardi), per finanziare i ggiovani con prestiti per studio, stages e quant'altro, da restituire a partire da tre anni dopo l'erogazione dell'ultima tranche del prestito. A prescindere dal fatto che abbiano o non abbiano trovato da lavorare (come succede, nei paesi civili, per i cosiddetti "prestiti sull'onore". Ma il paragone è improprio. Questa prassi riguarda i paesi evoluti. Noi che c'entriamo?

Dunque, 19 milioni. Il costo di una quarantina di appartamenti, e abbiamo risolto il problema. A quante persone? Ce lo dicono gli stessi "ineffabili": 30.000 ggiovani. Circa il 6% dei nati in un solo anno, pur in periodo di "baby-sboom". Ma quanto investono, su ogni singolo "ggiovane"? Tantissimo! Ben 633 € e 33 centesimi.

Pagliacci. Pagliacci privi di vergogna, di pallottoliere e di testa. Prevedo che dopo questa legge salvaggiovani il numero dei ggiovani senza diritto al futuro, da oggi salirà in misura esponenziale.  E così crescerà in numero dei ggiovani che protestano. Perchè forse i due coatti della conferenza stampa non abbiano il pallottoliere, ma i ricercatori e gli studenti che stanno pernottando al freddo sui tetti delle università il pallottoliere ce l'hanno, e lo sanno anche usare. Ci metteranno circa cinque minuti a capire. Tafanus

sabato 20 novembre 2010

La lettera del Rettore del Politecnico di Milano, Giulio Ballio, agli allievi

Ciao Antonio,

da ex allievo del politecnico di Milano (che in tempi precedenti era uno dei migliori atenei al mondo) ricevo questa lettera dall'attuale rettore, che mi pare sia utile e necessario diffondere anche per dimostrare che il "governo del fare" in realtà sia inequivocabilmente uno "sgoverno del disfare".  Utile alla lettura [questo file], che certifica il fallimento epocale nella gestione dell'università di questo esecutivo.

Ing. Alessandro Cariani

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Cara Allieva, Caro Allievo,

In questi ultimi due anni stiamo assistendo a una campagna denigratoria, sempre più intensa e aggressiva, nei riguardi dell’Università italiana e di tutti coloro che onestamente vi operano. E’ una campagna che rischia di demotivare profondamente tutti noi e soprattutto quei giovani che vi sono entrati da poco o che desiderano entrarvi. E’ una campagna che può indurre legittimi dubbi in Voi e nelle Vostre famiglie.

Spesso le persone che incontro mi chiedono se è reale il quadro che viene rappresentato dai molti interventi riportati dai media, oppure se stiamo assistendo, forse senza rendercene conto, a un attacco teso a sfiduciare le università statali.

Ballio-giulio-rettore Appare legittimo il dubbio che vi sia il desiderio di sostituire l’università pubblica con un sistema privato, devastando le aspettative di più di un milione e mezzo di famiglie italiane. Noi, che  siamo allo stesso tempo insegnanti e ricercatori, ci sentiamo profondamente offesi perché ci si vuole delegittimare proprio di fronte alla comunità che abbiamo scelto di servire col nostro lavoro e con i nostri sacrifici.

Questi tentativi di delegittimazione fanno male a tutti noi che crediamo nell’università, che vi lavoriamo per formare e per traghettare Voi giovani dalla scuola secondaria al mondo del lavoro, per fare ricerca e servire il nostro Paese, in cui ancora crediamo.  Ci fanno perdere l’entusiasmo, ci spingono a fare il minimo richiesto, ci allontanano dalla voglia di operare in un servizio che abbiamo scelto e in cui ancora crediamo. Vogliamo reagire soltanto perché, altrimenti, faremmo il gioco di chi ci vuole distruggere privandoci di quella libertà che, sola, permette di fare ricerca e insegnare a Voi giovani.

In questi giorni si parla di agitazioni dei ricercatori, di richiesta di sospensione delle lezioni, di volontà a non tenere insegnamenti,  di rivendicazioni  da parte di persone che possono sembrare fortunate perché hanno ancora un lavoro, ma alle quali  si sta togliendo quella speranza che li aveva spinti a rinunciare ad attività più remunerative per iniziare quel lavoro che a noi, più vecchi, è sempre parso il  più bel lavoro del mondo: fare ricerca e contemporaneamente insegnare ai più giovani.

Le aspettative di carriera dei più giovani sono deluse. Da più di tre anni non sono banditi concorsi per passare da ricercatore a professore associato e da associato a professore ordinario e non si può ragionevolmente prevedere il numero di anni che dovranno ancora passare prima che questi concorsi vengano banditi. Per non invecchiare senza speranza molti giovani valenti stanno vincendo concorsi per  posizioni di professore in università straniere e  coloro che vanno via non sono sostituiti da  colleghi stranieri che desiderino venire a lavorare in Italia.

Ci viene impedito di fare ricerca con colleghi stranieri - anche se riusciamo a farci finanziare da enti pubblici o privati - perché un nuovo dispositivo legislativo prescrive di spendere in missioni di lavoro meno della metà di quanto speso nel 2009.

Ci viene impedito di  continuare a offrire una formazione finora apprezzata dal mondo del lavoro perché un recente decreto ministeriale impone una riduzione di insegnamenti e corsi di laurea, indipendentemente dal numero di allievi iscritti. Forse il nostro Ateneo sarà costretto a ridurre le immatricolazioni oppure a chiudere attività didattiche che fino ad oggi hanno soddisfatto le esigenze dei territori in cui il Politecnico è presente.

Ci viene proposto un Disegno di Legge che, seppur necessario, presenta alcuni punti critici:

# l’imposizione di forme di governo dell’Ateneo molto diverse da quelle da noi  adottate nell’ultimo decennio che ci hanno permesso di crescere nella reputazione internazionale

# l’obbligo di assumere docenti provenienti da altre Università in un paese che fa di tutto per contrastare la mobilità a causa della carenza di servizi erogati

# pesanti incertezze sul destino dei giovani ricercatori che lavorano con noi per la mancanza di una programmazione nella progressione delle loro carriere

# scarsa attrattività della carriera accademica per le nuove generazioni poste di fronte a una serie di contratti a tempo determinato che aumenta il loro senso di precarietà.

L’approvazione di una legge che non tenga conto di queste criticità e di un programma pluriennale di finanziamento all’Università rischia di produrre una situazione anche peggiore dell’attuale. Come si fa a gestire un Ateneo o a fare una programmazione adeguata quando ancora oggi non si conosce  l’ammontare del finanziamento statale del Politecnico relativo all’anno 2010?

Questa lettera nasce proprio dal desiderio di condividere con Voi questi sentimenti,  di chiedere la vostra comprensione, di cercare la vostra solidarietà. Tutti noi del Politecnico vogliamo continuare la missione che da quasi 150 anni ci è stata affidata,  ma non possiamo  essere lasciati soli in balia di chi sta usando una falciatrice per fare di tutta l’erba un fascio, incurante di tagliare in un solo passaggio l’erba secca, quella verde e i fiori già cresciuti.

E’ proprio la capacità di distinguere il grano buono dalla gramigna che, insieme a Voi, indipendentemente da ogni fede politica,  vorremmo chiedere a questo nostro Paese. Vogliamo che non sia distrutto quanto di buono abbiamo, chiediamo con forza che si investa anche su quanto c’è di buono per renderlo ancora migliore.

Probabilmente molti di Voi si stanno ponendo un certo numero di interrogativi quali ad esempio: Cos’è l’autonomia dell’università? Le università sono tutte uguali? Chi sostiene economicamente le università? Perché i docenti fanno ricerca? Quali sono i doveri che la legge impone ai docenti universitari? Come si recluta un docente universitario? La ricerca italiana è così di basso livello come viene dipinta? E’ vero che le nostre università sono molto indietro nelle classifiche internazionali? I baroni esistono ancora? Il cosiddetto 3+2 è una iattura? Cosa vuol dire titolo legale?

A queste e ad altre domande, che potrete propormi scrivendo a comunicazione@polimi.it, sarà data una risposta sul sito Polimi nelle prossime settimane. Cordiali saluti

Giulio Ballio - Rettore del Politecnico di Milano

martedì 16 novembre 2010

Newsweek, vergogna Berlusconi: "Disinteresse e cultura dell'harem"

Newsweek

Nesweek in edicola questa settimana riporta un ricco servizio di ben 4 pagine su Berlusconi e la sua cultura da tardo-puttaniere. La cosa più umiliante è in un piccolo, invisibile dettaglio: l'URL del servizio, sull'edizione online, contiene questa bella definizione dell'Italia di Berlusconi: [The Bunga-Bunga Berlusconi's Nation]

La foto che illustra questo post è tratta dall'articolo, tanto per dare un'idea... Noi riportiamo l'estratto che dell'articolo fornisce [Repubblica], ma consigliamo vivamente a tutti coloro che sono in grado di leggere l'inglese di godersi il servizio originale, che meglio tratteggia il devastante quadro che dell'Italia (e degli italiani che lo seguono da quasi un "ventennio"), lascerà questo ometto pitturato, osceno incrocio fra Mr. Poirot e Ciccio Formaggio. Non saranno sufficienti vent'anni per restituiirci la dignità internazionale che Prodi e Ciampi avevano dato all'Italia. Tafanus

Berlusconi-newswwek
Il nuovo numero del settimanale americano dedica quattro pagine al presidente del Consiglio. "Escort, minorenni e ballerine che saltellano intorno a un 74enne". Critiche pesanti per la discriminazione femminile, "ha inculcato negli italiani l'idea che la donna sia solo un oggetto sessuale". Pompei, Bondi definito un "ministro senza vergogna né responsabilità". E un'imbarazzante descrizione di "Striscia la notizia"

"Berlusconi's girl problem", Berlusconi e il problema-donne. Ecco il titolo che campeggia sulla copertina del numero del 22 novembre del settimanale americano Newsweek. Illustrato da un paio di gambe femminili con scarpe dal tacco a spillo. Quattro pagine dedicate alle vicende italiane. E un ritratto impietoso dell'Italia berlusconiana, di quella che viene definita "la cultura dell'harem che sta minando l'economia italiana e il suo stesso governo".

Le donne, gli scandali, la televisione, l'incuria nei confronti dei beni culturali del Paese. Una serie di vergogne, quelle passate in rassegna dal settimanale americano. "Per berlusconi, l'eguaglianza di genere è una barzelletta", titola l'articolo di Barbie Nadeau; "Silvio si fa buttare giù, ma l'ultimo scandalo sessuale è solo uno dei suoi problemi" è invece il pezzo firmato da Jacopo Barigazzi. In un articolo si ripercorrono le recenti vicende italiane, partendo dal crollo di Pompei. "Il ministro in carica (Bondi, ndr), quando gli hanno chiesto se si sarebbe dimesso, ha risposto che non era responsabile. E' così che funziona il governo in italia. Nessuna responsabilità. Nessuna vergogna. Nessuna attenzione a un paese che si sbriciola". E ancora: "Per quasi vent'anni l'Italia praticamente non è cresciuta e nessuno accetta la colpa".

Un altro articolo del Newsweek è invece dedicato al ruolo delle donne nel nostro Paese. Con una paginata fotografica di ragazze seminude in televisione e la descrizione - imbarazzante - di Striscia la notizia: "Due uomini di mezz'età in piedi sotto i riflettori, uno fa penzolare da una cintura una treccia d'aglio dalla forma vagamente fallica. Una ragazza striscia sul pavimento, indosso ha un costume di paillette, la scollatura a V profondissima e un perizoma. Prende la treccia d'aglio in mano e se la strofina sul viso mentre l'altro conduttore - si legge sul settimanale - le dice 'dai, girati, fammi dare un'occhiata', e le tocca il sedere. Questo è il prime time in Italia. Una parata di temi pruriginosi, un'espressione del marciume evidente proprio ai vertici del governo, un riflesso del problema più profondo della società rispetto al ruolo delle donne. Una storia senza fine di modelle minorenni, escort a pagamento, ballerine del ventre marocchine che se la spassano con un 74enne presidente del Consiglio".

E ancora, osserva l'articolo di Newsweek: "Proteste e lamentele sono rare, e se ci sono, pochi le ascoltano". Una situazione che Berlusconi "potrebbe aver creato" grazie al fatto che "il 95% del mercato televisivo è sotto il suo controllo" e per questo "è difficile fare una stima di quanto gioco abbia la sua influenza nel modo in cui le donne sono viste e vedono loro stesse. E mentre altri Paesi europei promuovono attivamente l'uguaglianza di genere come un pilastro della prosperità nazionale, Berlusconi ha guidato la carica nella direzione opposta, relegando le donne con la creazione di un modo di vederle solo come oggetti sessuali". E conclude: "E' chiaro che la caduta di Berlusconi, se avverrà, indebolirà la commistione negativa fra politica, media e discriminazione di genere. Ma perché ci siano reali progressi bisognerà riprogrammare il modo di pensare degli italiani, uomini e donne. E non basterà cambiare canale"

venerdì 12 novembre 2010

Seoul, G20 - ...aggiungi un posto a tavola, che c'è un papino in più...

...ma dove lo hanno nascosto, Berlusconi??? eppure è uno che da del tu a Putin e Gheddafi, fa cucù con la Merkerl, e bunga bunga a pagamento, come tutti gli impotenti del mondo... E' colui che ha portato la Russia nella Nato, evitato la guerra Russia-Georgia, ha vinto la champions league, ed è il più grande statista italiano degli ultimi 150 anni. No! proprio non meritava di essere trattato così... Ecco la disposizione dei posti a tavola degli "impotenti del mondo"...

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...fra Obbbama e Merkel? fra Cameron e Medvedev? macchè...

fra il Sud-Africa e il Malawi (...con rispetto parlando...)

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    Zuma Zuma  -   Bunga Bunga  -  Bingu Bingu

mercoledì 10 novembre 2010

Lettera aperta di Luigi Lunari a Roberto Formigoni

Egregio e caro Presidente,

Lunari-luigi non so quale dei Suoi diaconi leggerà questa lettera, ma spero proprio che finisca anche sotto i Suoi occhi. Sono un cittadino con una certa qualificazione professionale: nel mio "mestiere" sono anzi nel gruppetto di testa al mondo, come è facile verificare su Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Lunari .

Pur da sinistra, ho sempre apprezzato la "rettilineità" della Sua vicenda politica, sotto ogni profilo. Un paio di giorni fa leggo sul Corriere della Sera questa frase, riferita a una persona che fino a un minuto prima (riconosco qui la mia ignoranza) mi era del tutto sconociuta:

"...Nicole Minetti, l'ex igienista dentale di Berlusconi e ballerina di Colorado Cafè, in marzo paracadutata dal premier nel "listino bloccato" formigoniano che l'ha fatta eleggere nel Consiglio della Regione Lombardia". Sono corso al sito, ho visto la foto del Consiglio stesso, dove figura una sola donna: evidentemente lei, Nicole Minetti.  (Devo dire però che se anche le donne fossero state dieci, i lunghi capelli, e forse il tubino nero mi avrebbero portato - non so perchè – ad una sicura identificazione). Ora, io sono stato giudice di pace, e so che prima di giudicare è giusto sentire tutte le parti in causa.  Mi piacerebbe sapere da Lei (magari tramite qualcuno dei Suoi innumeri segretari, collaboratori, amanuensi, tirapiedi, portaborse e via dicendo) qualcosa di più di questa storia. Per esempio, le qualificazioni culturali e politiche della suddetta signora, il come e il perchè è arrivata costì dal Colorado Cafè o dalle "stanze" del nostro amato premier. 

Se - come ahimè  sospetto - la cosa è "sporca" (ma ripeto: per un giudizio aspetto la Sua o/e Vostra versione), il tutto è un furto ai danni della cosa pubblica, e quanti vi si sono prestati sono dei "ladri".  In questo caso io non Le chiedo di vergognarsi (perchè in questa valle di lacrime succede questo ed altro), ma neanche di rispondermi che tutto si è svolto in perfetta regola e nel pieno rispetto di ogni legalità.  Perchè in questo caso mi sento di rispondere che se   la "legalità" rende possibili queste cose, la legalità stessa non basta più. 

Come insegnano anche i gesuiti del XVII secolo, di fronte all'impossibilità di ogni altra via, non deve essere esclusa la violenza.  Da tempo vado sostenendo che c'è molta gente in Italia che dovrebbe cominciare ad aver paura ad uscire di casa. Sono un pacifista, considero la qualità di "imbelle" un titolo di merito, mi fanno orrore i kamikaze ispirati dall''integralismo intransigente (compreso Sansone), ma confesso che mi prudono le mani.

Un’ultima cosa:   è possibile entrare a far parte del Consiglio Regionale?  (Un bello stipendio mi farebbe comodo!) Che cosa dovrei fare?  Quanto costa?

Con molti cordiali saluti,

Luigi Lunari

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...Nicole Minetti "prima e dopo la cura"...

Carlo Luigi,

anche se raramente, ti sento sempre con piacere. Spero che le tue richieste siano esaudite. Nel frattempo posso dirti io sulla Nicone Minertti, qualcosa che il rappresentante di Comunione & Ristorazione" non ti dirà mai. Ad un certo punto della sua brillante carriera, la Nicole Minetti, professione Igienista Dentale, per avere costantemente sotto cura i 64 denti di Berlusconi, si era trasferita stabilmente nella villa arcoriana di Cialtronescu. Non è facile tenere in ordine questo sterminato esercito di denti!

Spero anche che vada in porto la tua richiesta non già di un lavoro (il lavoro è faticoso) ma di un posto - e del relativo stipendio - presso il Consiglio Regionale. Just in case, ti chiederei di ricordarti degli amici. Mi accontenteri anche della posizione di tuo portaborse (purchè le tue borse siano leggere (...sai... l'età...).

Con immutato affetto. Un abbraccio a te e a Lola
Antonio

lunedì 8 novembre 2010

Alcune domande a Nichi Vendola

Tafanus Quando abbiamo lanciato il sondaggio sulle primarie del centro-sinistra fra i lettori del Tafanus, abbiamo premesso che non avremmo espresso, neanche sotto tortura, un nostro giudizio sui dieci personaggi entrati nelle nominations, per non influenzare in alcun modo il voto dei lettori. Avremmo mantenuto questa linea finchè il sondaggio non avesse raggiunto i mille voti, e una tendenza alla stabilizzazione dei risultati.

Ora che questo risultato è stato superato, ci sentiamo in diritto e in dovere di iniziare a dare delle risposte. Questo primo post è dedicato a Vendola, non solo perchè è di gran lunga, fino ad oggi, il nome più votato (grazie anche alla visibilità che gli è derivata dal recente congresso di SeL), ma perchè sono stato colpito da un intervento, e da due domande poste da alcuni lettori.

L'intervento è quello di Miriam Mafai su La7, della settimana scorsa. Miriam Mafai è una giovinetta di 85 anni ancora carica di memoria storica e di ironia. Richiesta di un parere sul discorso finale di Vendola, Mafai ha dato un giudizio molto netto, che cerco di riportare fedelmente, ahimé a memoria:

Vendola-nichi-01 -a) Vendola è un grande affabulatore, parla a braccio, crea emozioni, ma se dovessi ricordare una sua proposta associata ad una analisi di fattibilità, non riuscirei a ricordarla.

-b) Anche l'affabulazione deve trovare dei limiti. Quando con gli occhi lucidi Vendola racconta che da bambino in casa sua, tutti riuniti attorno al braciere (perchè erano poveri) ascoltavano papà che spiegava cosa fosse stata la resistenza, la Mafai si fa prendere da bonaria ironia. Sia sulla storia del padre che di sera teneva a dei bambini questi seminars sulla resistenza, sia sull'immagine marginale del braciere. Vendola è del '58. Bambino? Facciamo metà anni '60. Ebbene, la Mafai non ricorda che a metà degli anni '60 ci fossero ancora i bracieri, magari con la pedana rotonda di legno sulla quale tutti poggiavano i piedi infreddoliti. Ho fatto una breve indagine anch'io fra i miei amici. Nessuno ricorda i bracieri a metà anni '60.

-c) Vendola parla come un rottamatore ggiovane ggiovane, ma di fatto ha 52 anni, ed ha sulle spalle 35 anni di politica attiva. Di cosa stiamo parlando?

-d) Infine, qui non si sta parlando delle primarie per la segreteria di SeL, ma delle primarie di una coalizione larga. Quanto larga? Ad oggi, se vuole battere il centro-destra, larga più del 42%. Larga quanto il PD, più l'IdV, più SeL, più l'UDC e/o FLI. Il partito di Vendola, col suo 4,5%, rappresenta circa un elettore su dieci di una ipotetica coalizione costruita non per partecipare, ma per vincere.

Queste le considerazioni di Miriam Mafai, che condivido in toto. Poi ci sono due domande, che richiedono risposte non vaghe. Una mi è stata posta da una nostra lettrice, ed è esattamente questa:

Che rapporti ci sono, e perchè, fra Nichi Vendola, Dante Columella, la Marcegaglia, e Raffaele Crivelli?

Un'altra domanda, invece, intriga me da alcuni mesi. Ma adesso che Nichi Vendola si candida alla guida di una coalizione che è dieci volte più ampia del suo partito, vorrei vederci chiaro. La domanda è questa: 

E' vero che la Regione Puglia si appresta a finanziare un Ospedale di Don Verzè (una sorta di succursale del San Raffaele) in Puglia? E che il finanziamento della Regione sarà di 120 milioni di euro? E se è vero, è possibile sapere da Vendola quali siano le ragioni di questa strana scelta? Con quegli stessi soldi non si poteva finanziare un ospedale pubblico?

Questo è quanto. Iniziamo il dibattito da Vendola, al quale invierò questo post. Se vuole potrà rispondere, come al solito, senza alcuna censura. Tafanus

Columella: condannato a 5 mesi di galera il ras dei rifiuti pugliesi socio di Marcegaglia

(Terra Nostra del 30/09/2010)

Hanno realizzato “costruzioni in contrasto con la pianificazione urbanistica e in totale difformità rispetto al permesso di costruire peraltro illegittimo” in contrada San Tommaso sulla statale 171 tra Altamura e Santeramo. Con questa motivazione Carlo Dante Columella, 66 anni, proprietario e committente dei lavori, titolare della Tra.de.co di Altamura, la consorte Irene Petronella e Alfredo Striccoli, di 60 anni, progettista sono stati condannati dal Tribunale di Bari alla pena di 5 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 20 mila euro.

Columella è coinvolto nell’inchiesta della procura barese sull’intreccio tra politica e affari nella gestione dello smaltimento rifiuti. Columella in consorzio temporaneo di impresa con la Cogeam di Emma Marcegaglia ha progettato una discarica in contrada Grottelline accanto ad una nota area archeologica nell’agro di Spinazzola. A tale proposito gli inquirenti hanno accertato che dall’archivio della Regione sono svaniti gli elaborati sulla valutazione di impatto ambientale. Columella e Marcegaglia a tutti gli effetti di legge sono comproprietari del centro di produzione di combustibile da rifiuti realizzato in provincia di Foggia con denaro pubblico – su spinta di Vendola, inaugurato dall’assessore Losappio ma dopo più di un anno inattivo – proprio accanto all’erigendo inceneritore illegale di rifiuti  (società Eta) della stessa Emma Marcegaglia. Quante singolari coincidenze: sicuramente troppe. Qualcuno ha evidentemente esagerato ai piani alti del palazzo di potere regionale.

La Marcegaglia gestirà quasi in toto il ciclo fallimentare dei rifiuti in Puglia a base di incenerimento e quindi di diossine cancerogene. Diamo i numeri. Nel 2005 il governatore Vendola aveva lanciato sulla carta un mirabolante piano che avrebbe dovuto risolvere l’emergenza rifiuti in Puglia e portare al 55 per cento la raccolta differenziata nello spazio di 5 anni. Un lustro più tardi il risultato è a dir poco fallimentare: attualmente si naviga ufficialmente (dati regione) al 15 per cento di spazzatura separata.

Chi lega Vendola e Columella? Allo stato dei fatti, tale Raffaele Crivelli. Ben undici anni fa Columella ha assunto come contabile nella ditta Cobema (di sua proprietà), una discarica per rifiuti speciali di Canosa di Puglia, proprio Crivelli. Lo stesso Crivelli negli anni 80 era stato assessore all’Urbanistica della giunta di Altamura, la medesima che concesse a Columella la prima discarica. Raffaele Crivelli, non un omonimo, dal 1990 al 1992 divenne sindaco. Nel 2004 fa l’assessore ai Lavori pubblici nonché segretario provinciale di Rifondazione. Crivelli Raffaele, sempre lui – niente di male – risulta attivo nella prima campagna elettorale per l’elezione di Vendola a governatore. Nel 2006 Raffaele Crivelli, proprio lui, in buona compagnia dell’ex datore di lavoro Columella e altri 11 soggetti, viene arrestato su ordine della procura di Trani (Bari) con l’accusa di “associazione per delinquere finalizzata alla gestione abusiva della discarica di Canosa e al traffico illecito di rifiuti”.

Crivelli nel 2008 viene assolto, ma la Procura ha proposto appello. Crivelli Raffaele si agita alle calcagna di Vendola nel nuovo partitino su misura. Durante una romantica serata di pioggia Crivelli e Vendola vanno in scena in un comizio ad Altamura, manco a farlo apposta, sotto  l’abitazione  di Dante Carlo Columella. Crivelli quel 2 giugno reggeva solo l’ombrello. Al governatore Nichi Vendola che tanto si pavoneggia da “statista” ribadiamo ancora una volta due domande politicamente scorrette:

  • Carlo Dante Columella ha mai sponsorizzato e/o finanziato le sue campagne elettorali?
  • Che genere di rapporti ha mai intrattenuto e/o intrattiene con il sunnominato Columella?

A Carlo Dante Columella domandiamo:

  • per caso ha mai ordinato a qualcuno di dare una “lezione” ad Alessio Di Palo, il ficcanaso di Radio Regio Stereo?

Vendola: governatore fuori controllo o eterodiretto?

(tratto da  “Il Fatto Quotidiano” del 28 settembre 2010) (link all’articolo):

“Io credo che possano essere costruiti in Puglia tre impianti privati di termovalorizzazione, dove bruciare cdr di qualità e i nostri rifiuti. Possiamo modificare i forni delle cementerie o delle centrali Enel”.
10 marzo 2010 (Vendola e gli inceneritori)

Queste sciamaniche parole risuonano ancora nei timpani dei Pugliesi come tamburi martellanti e impazziti. Giungono due anni dopo un’agghiacciante apologia degli inceneritori, recitata pomposamente dal governatore della Puglia, ormai sempre più immerso nella campagna propagandistica di guru nazionale della sinistra. Era il 2008 e il presidente del tacco italico esaltò il moderno ciclo di rifiuti appulo con questo suggestivo carme: “Abbiamo, nella parte privata, tra termovalorizzatori autorizzati e termovalorizzatori in via di autorizzazione, un numero complessivo di cinque termovalorizzatori che ci fanno guardare con tranquillità al futuro“.

Insomma, una grandeur monnezzara in salsa appula, che si avvaleva del contributo di cantieri e inceneritori griffati Marcegaglia. E infatti tanta e tale fu la gratitudine di Emma che pubblicamente dichiarò sul presidente pugliese: “Vendola è il miglior governatore del Mezzogiorno, la Puglia è una Regione ben gestita, ma Vendola purtroppo non è tutti i governatori del Sud“.

Donverze-berlusconi Parole commoventi “cum laude” furono proferite anche da Don Verzè, il socio spretato di Berlusconi: “Vengo in Puglia per trovare un amico, Vendola. Nichi, fossero come te tutti i politici. Non dovrei parlare di politica, ma ve lo confesso: Silvio Berlusconi è entusiasta di Vendola“.

Molto casualmente la Regione Puglia, a dispetto dello stato disastroso della sanità locale, ha appenarimpinguato le tasche di don Verzé di ben 60 milioni di euro (prima tranche di dindini pubblici, che complessivamente ammontano a 120 milioni di euro) per la costruzione del mega-ospedale “San Raffaele del Mediterraneo”, nuovo polo privato che sarà realizzato a Taranto dalla fondazione San Raffaele di Luigi Verzé.

Su questa inquietante vicenda esistono tomi di inchieste curate dal giornalista Gianni Lannes, tuttora sotto scorta perchè vittima di svariati attentati di stampo mafioso, e dai suoi collaboratori del quotidiano on line “Italia terra nostra“. Gli stessi che recentemente hanno posto a Vendola 25 domande, di cui una, relativa alle scorie sanitarie radioattive prodotte dall’ospedale San Raffaele di Milano e trasferiti nella provincia di Taranto, disinvoltamente elusa del leader della Sel, a suo dire, disinformato anche sul fatto che Don Verzè fosse socio del cavaliere di Arcore.

Ma la campagna autopromozionale ferve ed incombe. Così Nichi, come un maestro sufi illuminato da luce radente, ritorna a bomba nei circuiti mediatici, e stavolta negli studi della trasmissione “In onda”, condotta da Luca Telese e Luisella Costamagna.

Qui, al solito, effonde le sue perle di lugubre e trepido lirismo in risposta alle domande dei due giornalisti: dal bislacco ambientalismo, alla sanità, tintasi beffardamente di un bel rosso vermiglio grazie alla politica capestro locale e sulla quale, alla domanda puntuale di Telese, il politico filosofo sguscia come un’anguilla.

E’ necessario, insomma, “ingentilire il linguaggio e irrobustire il pensiero“, perchè la politica di Grillo, “fatta con il linguaggio di Savonarola, con l’indice puntato, il “j’accuse”, non presuppone la possibilità del dialogo, ma c’è un monologo che talvolta è virulento, che coglie dappertutto elementi di complotto e di congiura“.

Ma a proposito di monologhi privi di contraddittorio e di letali virulenze, mi permetto di linkare un dovizioso flashback, incentrato sulla surreale situazione di Modugno, cittadina a un pugno di chilometri da Bari. Una località che rappresenta, a tutti gli effetti, tra molossi industriali e una centrale turbogas da 800 mgW (marchiata De Benedetti), ”la punta di diamante” dell’inquinamento ambientale barese e un focolaio generoso di tumori e di leucemie. Tutta la tragica storia delle scorie vendoliane è qui. Storia sulla quale Nichi e il parterre politico pugliese continua nello stile delle tre scimmiette a tapparsi occhi, orecchie e bocca, senza fornire un brandello di risposta o disertando inviti a confronti pubblici. Come ormai avviene da quattro lunghi anni.

martedì 2 novembre 2010

Il Bunga Bunga di Berlusconi sulla stampa estera - L'immagine dell'Italia sempre più in alto, come la grappa Bocchino

Villa-san-martino-x

-1) El Mundo
Un escándalo erótico-festivo vuelve a salpicar a Berlusconi

-2) El Pais
Una menor marroquí implica a Berlusconi en otro turbio episodio sexual

-3) El Pais
"Liberadla, es la sobrina de Mubarak"

-4) The Guardian
Silvio Berlusconi denounces furore over links with 17-year-old girl

-5) La Libre Belgique
Nouveau scandale sexuel autour de Berlusconi  en Italie

-6) Les Echos
Berlusconi: la gauche veut des explications sur un scandale sexuel

-7) Liberation
Berlusconi et la petite voleuse

-8) La Nacion
Otro escándalo sexual salpica a Berlusconi

-9) The Washington Post
Berlusconi dismisses prostitute reports as 'trash'

-10) The Telegraph
Silvio Berlusconi gave me cash after we had sex, says teenager

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...

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