lunedì 30 aprile 2012

Ultima analisi (per oggi) sul cazzarismo di Grillo e Grillini

In questi giorni i grillini - sul Tafanus e su Facebook - si sono scatenati in difesa dell'indifendibile guru. In particolare, ci siamo scannati su tre temi:

-a) i sondaggi ormai danno il Grillo proiettato con inarrestabile velocità verso il 112% delle intenzioni di voto;

-b) il Movimento 5 Stelle è un movimento di sinistra;

-c) tutti coloro che non apprezzano il Grillo, sono in queste penose condizioni perchè sono ignoranti. Nel senso che ignorano i programmi degli altri partiti (che peraltro non esistono), e non hanno mai letto il fantastico programma del Grillo.

Inutile dire che ogni mio tentativo di spiegare che i programmi del PD esistono, che sono scaricabili dal sito del PD e persino del Tafanus, è risultato inutile. Così come inutile è risultato ogni tentativo di spiegare che abbiamo letto (la cosa prende 10 minuti) le quattro pagine e mezzo di titoletti chiamate "Programma del Movimento 5 Stelle". Prova ne sia che sul blog abbiamo linkato sia il programma in PDF, che la sua riduzione su word. E altrettanto inutile è stato spiegare che il capitolo ECONIOMIA, nel fantastico programma del Grillo che i grillini adorano ma non hanno letto, è composto da 25 righe contenute in meno di mezza paginetta word.

Allora, una cosa alla volta. Sui sondaggi che denuncuano l'inarrestabile ascesa del Grillo, abbiamo già scritto. Abbiamo parlato a lungo della SWG, che fa i sondaggini online, su un panel di volontari che si iscrivono, con nessun controllo valido a fini di "segmentazione del campione", e votano online, ricevendo in cambio i punti per i regalini. Di fattol la SWG, e solo la SWG - e non da ora ma da due mesi - colloca Grillo sopra il 7%, con un errore sistematico del 40/60% in più rispetto agli istituti seri.

Ma vediamo cosa succede al consenso che circonda il cazzaro quando si passa dalla metodologia CAWI alla metodologia CATI. Non abbiamo dati a livello nazionale della SWG, ma abbiamo i dati per le amministrative - sempre della SWG, ma con metodologia CATI, per Puglia e l'Aquila. Risultati fantastici. Improvvisamente, il 7,8% nazionale diventa in Puglia un 3,0%, e all'Aquila addirittura un miserrimo 1%!

Ma il più bello deve ancora venire. Nelle ormai quotidiane diatribe cogli addormentati a 5 Stelle, sono costretto a sentirmi dire venti volte al giorno che mai si sarebbero aspettati un atteggiamento così ostile da uno come il Tafanus, sedicente di sinistra, contro un partito di sinistra come quello di Grillo.

In effetti, se si chiede in giro se il movimento a 5 Stalle sia di destra o di sinistra, la risposta è plebiscitaria. Eccheccazzo! certo che il M5S è di sinistra! I dati che seguono sono tratti da una ricerca IPR Marketing, metodologia CATI, effettuata il 19 Aprile.

Vediamo cosa succede se si chiede in giro se il M5Stelle sia di sinistra o di destra:

Domanda: Secondo Lei il Movimento 5 Stelle è un partito....

Grillo-percezione

Ebbene, se si escludono coloro che non hanno opinione, o considerano il Movimento una sorta di alga o di ameba apolitica, 34 persone dicono che il M5S è di sinistra, 4 di destra. Un plebiscitario 89% di chi pensa qualcosa sul grillismo, dice che il grillismo sia di sinistra. Ma è proprio così? 

Andiamo a vedere i flussi di voto: per chi hanno votato alle ultime politiche coloro che oggi si dichiarano elettori del comico?

Grillo-flussi1

...ahi ahi ahi... Su cento elettori che oggi voterebbero Grillo, solo un 11% votava a sinistra (4% votava PD, 7% votava sinistra estrema). Fine del voto di sinistra. Un buon 52% arriva da partiti di destra, e/o a matrice razzista e populista (con grossa prevalenza del partito di destra di Di Pietro, e buona presenza di razzisti del PdL e della Lega).

Infine, più di un terzo arriva da quell'area di "irresponsabili ufficiali" che nel 2008 si è rigugiata nella vigliaccheria del non voto.

Infine, la cultura politica. Per quello che ho potuto constatare in questi giorni, NON UNO SOLO dei grillini coi quali sono entrato in contraddittorio (chiamiamolo così) in questi giorni, ha dato prova di aver mai visto - neanche da lontano - il programma. Accusano gli altri di non aver letto questo magnifico documento, ma NON UNO di quelli ai quali ho teso qualche trabocchetto ha superato la prova. C'è gente che non ha fatto una piega neanche quando ho parlato delle 157 pagine del programma di Grillo (per la cronaca, il documento pdf ha 15 pagine, inclusi frontespizi, indici e pagine semivuote. Il tutto, trasferito su word arial 10, occupa 4 paginette e mezza. Ma vediamo quale sia il grado di conoscenza (dichiarato, non accertato) dei "programmi" grilleschi:

Grillo-conoscenza-programma

Ora, forse, possiamo farci una prima sommaria idea di come funzioni il dibattito politico in Italia (e non parlo solo di bocciofile, ma anche di opinion-makers): è dell'altra sera la figuraccia di Formigli che, in pieno, ennesimo dibattito su Grillo, alla millesima intrusione video del cazzaro, quando Rutelli gli ha spiegato che Grillo non si candidava perchè non è candidabile, per via di fedina penale alquanto macchiata, è apparso apparso stranito. Non lo sapeva. Ma ciò non gli impedisce di condurre dibattiti TV con Grillo Prima Stella.

Però non c'è un solo italiano che rinunci a sparare sentenze - positive o negative - su Grillo. Eppure oltre 7 italiani su 10, per loro ammissione, non sanno di cosa parlano. Oppure è proprio per questo, che ci sono tanti "shit's retrievers" che ne parlano inginocchiati in adorazione? Tafanus

 

 

martedì 24 aprile 2012

Finmeccanica, indagato l'ad Orsi: tangente di 10 milioni alla Lega

Roma - (Adnkronos/Ign) - La Procura di Napoli indaga su una presunta mazzetta al Carroccio nell'ambito di una vendita di elicotteri AgustaWestland all'India, di cui avrebbe parlato ai pm l'ex capo delle relazioni esterne di Finmeccanica Borgogni. Ma il Gruppo di Piazza Monte Grappa smentisce. Maroni: ''Insinuazioni fuori dal mondo'' . Belsito ai pm: "Ho agito solo per il partito". La Finanza sequestra undici diamanti

(continua su  www.adnkronos.com)

mercoledì 18 aprile 2012

Caro Monti, com’è che non riesci più a volare? (di Axel)

“Con le tue finestre aperte sulla strada e gli occhi chiusi sulla gente, con la tua tranquillità, lucidità, soddisfazione permanente”, cantava il grande Fabrizio, e pare adattarsi mirabilmente alla descrizione di un presidente del consiglio che pare ignorare bellamente i segnali che gli arrivano da un numero, lo spread, che non fa riferimento alla Spagna (che del resto ha problemi assai maggiori) ma alla politica “tecnica” genuflessa davanti ai poteri forti che tengono in scacco anche questo governo.

Con la banca europea che ha garantito in effetti la sopravvivenza delle banche tramite un’erogazione di denaro fresco a costo risibile il governo Monti ha assicurato la sopravvivenza degli istituti, e con una bella strizzata a pensioni e servizi ha identicamente abbattuto il fabbisogno della macchina statale, senza peraltro toccare rendite di posizione indecenti, quali la possibilità di cumulare pensioni e consulenze per i boiardi di stato, di disporre di capitoli di spesa allucinanti per senatori e parlamentari, oltre che per la presidenza della Repubblica, del Senato e della Camera.

Non parliamo poi della incredibile storia legata al famigerato “rimborso elettorale” ai partiti, il cui utilizzo è ben documentato dagli scandali che stanno emergendo da UDC (dove questo signor Lusi si è appropriato della sciocchezza di 26 milioni di euro pubblici, e dove il resto dei soldi nessuna sa bene dove sia finito) e dalla Lega, dove tre bifolchi hanno saccheggiato il denaro pubblico ad uso e consumo del “cerchio magico” in Lauree e diplomi falsi, beni immobili intestati alla moglie dello scemo del villaggio (Umberto Bossi, e chi se no ?), investimenti in Tanzania che oggi si scopre sono di fatto a fondo perduto, gioielli e macchine per i figli dello scemo.

Alfano-bersani-casini-258x258Quel grande ed attento politico di Bersani, in luogo di sganciarsi dalla giusta arrabbiatura degli Italiani che vedono questi “finanziamenti” come il fumo negli occhi, decide bene di affermare “il mancato finanziamento pubblico ai partiti è antidemocratico”, dimenticandosi che nel 1993 un referendum ha affossato di fatto qualunque erogazione di denaro pubblico alle organizzazioni a delinquere che sono oggi i partiti.

Tutti uguali? ma certamente no, resta il fatto che il cosiddetto “rimborso elettorale” che non deve essere in alcun modo giustificato è stato votato sostanzialmente all’unanimità con l’esclusione dei Radicali: non sarete tutti uguali, ma votare una schifezza del genere non vi fa particolare onore, cari signori del PD.

Il carico da undici ce lo mette un signore che è stato beccato dalla TV tedesca a volare low cost, per poi prendersi il rimborso pieno da eurodeputato: egregio Presidente (la maiuscola è solo per la funzione, non certo per la persona), lo vogliamo dire che sono stati dati una montagna di soldi a partiti e partitini che hanno mangiato a sazietà alimentando la corruzione, primo problema Italiano (ben più grande dell’evasione fiscale, fra l’altro, come attesta la Corte dei Conti, che oggi dobbiamo ripianare caricando di costi i cittadini onesti?

Arriviamo quindi al nostro presidente del consiglio: vede, professor Monti, oggi il suo governo ha bisogno di azioni coraggiose, non idiote. Quindi frasi come quella del “ministro” Fornero che afferma che “o passa il decreto sul lavoro o andiamo a casa”, ben consapevole che si sta parlando della fantasmagorica cifra di 70-80 reintegri l’anno, andrebbero stigmatizzate ferocemente, in quanto (e glielo dice un imprenditore) il problema delle assunzioni non è certo quello del licenziamento per giusta causa, ma il costo complessivo del dipendente, oggi tale per cui chiunque ci pensa tre volte prima di aprire una nuova società.

Vede, benché sia certamente a sua conoscenza, le segnalo lo stesso che in Germania il dipendente costa molto di più che in Italia, ma il carico fiscale sull’assunzione è nettamente più basso: in altri termini il lavoratore prende di più perché lo stato è meno vorace.  Magari anche grazie al fatto che i politici presi con le mani nella marmellata prima si dimettono e poi, se colpevoli, vanno anche in galera.

Invece noi cosa abbiamo? Un parlamento che dopo tangentopoli cambia le leggi sul finanziamento pubblico ai partiti il 5 marzo 1993, quando il governo varò un decreto legge (il decreto Conso, da Giovanni Conso, il Ministro della Giustizia che lo propose) che depenalizzava il finanziamento illecito ai partiti e definito per questo il colpo di spugna.

Il decreto, che recepiva un testo già discusso e approvato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, conteneva un controverso articolo che dava alla legge un valore retroattivo, e che quindi ha compreso anche gli inquisiti di Mani Pulite, di fatto disinnescando i rischi politici di tale indagine (mica per niente D’Alema aveva ai tempi richiesto la famosa “soluzione politica”).

Conclusioni ? Sì. La politica di oggi è il vero cancro Italiano, che pesa in termini di circa 75 miliardi l’anno in costi diretti ed indiretti sul bilancio dello stato. Oggi o la politica si riforma, magari grazie ad azioni davvero coraggiose da parte sua, egregio professor Monti, oppure l’autorevolezza che Le è stata conferita è mal riposta. Faccia quello che deve fare, e lo faccia alla svelta.

Se i “partiti” non la seguiranno in quello che è sacrosanto fare le suggerisco di lasciare la carica: alle prossime elezioni vedremo quale sarà il giudizio degli elettori su questa classe politica di incapaci maneggioni con lo sguardo fisso sui fatti loro, “col permesso di trasmettere e il divieto di parlare”.

Professor Monti, gentilmente, ascolti Fabrizio De Andrè. Perché davvero con i ministri che si è scelto, mi pare che non solo non riesca più a volare, ma nemmeno a saltellare, ed oggi avremmo bisogno di qualcosa di più di un gruppo di galline starnazzanti. Avremmo bisogno di fatti, e non di pugnettte.

Axel

giovedì 12 aprile 2012

Riforma elettorale ABC: una nuova legge-truffa

L'articolo 515 del codice penale castiga (due anni di galera) chi vende merci contraffatte, spacciando la brutta copia per l'originale. E' la truffa delle etichette: ti metto in mano una bottiglia di gassosa, dopo averci incollato sopra il cartellino biondo dello champagne. Sempre bollicine, ma di tutt'altro sapore. Attenti: è esattamente quanto ci sta per capitare. O almeno i nostri politici ci provano. Con la riforma costituzionale, ma soprattutto con quella elettorale. Nelle intenzioni dichiarate, nell'etichetta che campeggia sulla confezione, servono ambedue per dimostrare la capacità di rinnovamento dei partiti, restituendo quote di potere agli elettori. Però se assaggi la bevanda le bollicine diventano altrettante ballicine.

La prima truffa sta nel metodo. Perché dopo tante chiacchiere il Porcellum è ancora vivo e vegeto? Riunioni, vertici, rinvii, bozze che non escono dal bozzolo: la riforma è tutta qui. Loro, i partiti, dicono che non si può mettere troppa carne al fuoco, che prima bisogna licenziare la riforma della Costituzione. Balle, sparate per guadagnare tempo. La nostra Carta non spende una parola sui sistemi d'elezione. E difatti non fu modificata quando, nel 1993, il Mattarellum cancellò il proporzionale. Né nel 2005, quando il centrodestra vi sostituì il Porcellum.

Secondo: il nuovo sistema. Bipolare ma identitario, maggioritario ma proporzionale. Un maggiorzionale. Che però ci inganna promettendo che sceglieremo il premier, indicato da ciascun partito sulla scheda elettorale. Siccome salta l'accordo di coalizione preventivo, siccome è alquanto improbabile che un singolo partito s'accaparri il 51 per cento dei seggi in Parlamento, siccome a quel punto dovrà giocoforza stipulare un'alleanza con altri partiti dopo il voto, l'unica cosa certa è che nessuno dei candidati ufficiali ha speranze di varcare l'uscio di palazzo Chigi. Se Bersani e Casini stipuleranno un patto di governo, il premier sarà una terza persona. Altrimenti l'uno o l'altro dovrebbe accettare un patto leonino.

Sennonché l'accordo su cui convergono i partiti è pieno di false promesse. Ci dicono: oltre al premier, sceglierete finalmente il vostro deputato, il vostro senatore. Non è vero, perché esprimeremo un unico voto (modello tedesco, ma in Germania ne hanno due) sia sul collegio uninominale sia sul plurinominale. Dove troveremo una lista bloccata di 3 o 4 compagni di cordata del candidato principale. Prendere o lasciare.

E le incongruenze? La nuova legge elettorale coniugherà una soglia di sbarramento (4 o 5 per cento) con il diritto di tribuna per chi non supera la soglia. Se ne parlò in Francia ai tempi di Le Pen, senza poi farne nulla. Perché la soglia significa o dentro o fuori, non puoi stare con un piede in terra e l'altro sulla luna. Ma se è per questo, anche il premio di maggioranza normalmente si declina al singolare. Altrimenti sarebbe come assegnare due scudetti. Invece i partiti stanno progettando il doppio premio, e magari arriveranno al triplo, come la sigla della nuova maggioranza: ABC, Alfano Bersani Casini. Più che un premio, un viagra. O forse una diga per proteggersi dai barbari, dato che i sondaggi, ahimè, sono in caduta libera.

Quanto alla riforma della Costituzione, anche lì non mancano i raggiri. Come il superamento del bicameralismo perfetto attraverso un bicameralismo "eventuale", pasticcio foriero di bisticci. Come lo scioglimento delle Camere: il premier propone, il presidente della Repubblica dispone. Proposta non vincolante, dunque se quest'ultimo rifiuta s'apre un'altra zuffa al vertice delle istituzioni. Come il dimezzamento dei parlamentari (in realtà la sforbiciata è del 18 per cento). O come il njet sulla democrazia diretta, su nuovi strumenti di decisione e di controllo in mano agli elettori. Niente da fare, anche in questo caso le parole divorziano dai fatti. Una truffa delle etichette, per l'appunto. D'altronde ne avremo un assaggio alle amministrative, dove il Pdl si maschererà da lista civica, Forza Lecco o Forza Trentino o Forza Peppa. Dal teatrino della politica al ballo in maschera. (Michele Ainis - l'Espresso) 
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MICHELE-AINIS
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Chi è Michele Ainis - Professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università Roma Tre. Comincia la sua carriera come docente universitario a Messina, per poi trasferirsi all'Università La Sapienza di Roma, all’Università di Teramo, infine all'Università Roma Tre. Autore di più di 500 articoli, è editorialista su Corriere della Sera, Il Riformista, Italia Oggi, Panorama, Il Sole 24 Ore e La Stampa. Si dedica anche alla saggistica. Il suo primo libro, "L’entrata in vigore delle leggi", datato 1986, apre la strada a più di 10 libri riguardanti la Costituzione e in generale il Diritto. Si arriva così a "L’Assedio. La Costituzione e i suoi nemici" (Longanesi), pubblicato nel gennaio del 2011, un pamphlet in difesa della Costituzione che fa risalire la genesi dell’illegalità imperante in Italia al rapporto che la politica ha con la Carta Costituzionale. Ha pubblicato inoltre un centinaio di saggi scientifici di Diritto Costituzionale.

TafanusQualche volta ci capita: non resistiamo alla tentazione di gridare "l'avevamo detto!". Ma, piaccia o non piaccia, l'avevamo detto. Esattamente 15 giorni fa, il 28 marzo, con un post dal titolo "EVVIVA! Torna il Manuale Cencelli". Concludevamo questo post con le seguenti parole:

"Caro Bersani, ritorna in te... Non c'è NESSUNA RIFORMA che si possa fare con Angelino Alfano e con Casini. Andiamo a votare col Porcellum, se possibile con una coalizione di centro-sinistra, senza inquinamenti coi forlaniani, e con un patto limitato ma chiaro e vincolante cogli altri partiti del centro-sinistra che vorranno aderire. Vinciamo le elezioni, prendiamo il 55% della camera come da porcellum, e poi rapidamente sistemiamo quelle cose che non saranno mai sistemate da patti col segretario di berlusconi e col doppiofornista erede di Forlani. Rinsavisci, ti prego, prima che sia troppo tardi".

Ora non possiamo che esser grati a un'autorità in materia, come Michele Ainis, per avere, con parole ed argomentazioni meno rozze delle nostre, dato peso e sostanza alle nostre artigianali argomentazioni. Bersani, FERMATI! Questa proposta ignobile di legge elettorale è un ignobile incrocio fra stupidità e disonestà. Non te la perdoneremmo. Tafanus.

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