lunedì 29 ottobre 2012

Srani incontri con la stampa francese

Mi scrive attraverso facebook un giornalista di Paris Match, François De Labarre, per chiedermi un'intervista su Berlusconi, e sulle mie esperienze dirette ai tempi di Brugherio e del primo Centro Edilnord.

...buonasera, ho letto il suo blog, sono giornalista per Paris Match, settimanale francese, e sto scrivendo un libro su Berlusconi, mi piacerebbe parlare con Lei, non tanto per i suoi articoli pertinenti tra l'altro, che per la sua esperienza personale a Brugherio, sarebbe una bella testimonianza... François De Labarre

Gli rispondo, grosso modo, "niente in contrario". Figuriamoci se mi perdo l'occasione di dire la mia su Zio Silvio!

Poi, mosso da curiosità, cerco di saperne di più su questo giornalista, che non conosco. E' da un pezzo che non frequento i settimanali francesi, e quando lo faccio leggo di preferenza "l'Express", il settimanale che nei tempi del massimo splendore del berlusconismo ha fatto la copertina su "Berlusconi, il buffone d'Europa". Lo cerco su Google, e trovo un articolo sullo"Huffington Post", edizione francese, che tende a presentarlo come una specie di destrorso tirapiedi  di Sarkozy:


Ho un attimo di smarrimento, perchè gli ho già dato la mia disponibilità ad incontrarlo. Cerco di saperne di più, aprendo i link contenuti nell'articolo dello Huffington Post, ma non c'è un solo link funzionante. Strano! Aguzzo lo sguardo per capire. e solo allora gli occhi mi vanno su questo riquadro:


Insomma, si tratta di un post che lo Huffington Post ha disattivato, poichè "non verificato": eufemismo per dire che la redazione lo ha verificato, e giudicato una sòla. Ma meglio approfondire... così cerco ancora, e trovo l'articolo di François linkato in calce dal sito missioni-africane, lo leggo, e non ci trovo la figura di un destro cacciatore di immigrati clandestini. Tutt'altro. Ci trovo un articolo che trasuda attenzione e rispetto per questi disgraziati di candidati alla morte nel Canale di Sicilia.

 Ho deciso di accettare l'incontro. Tafanus

Andrea Pancani, il Grillista Camuffato, e lo spoglio per le elezioni in Sicilia

PANCANI ANDREA

Omnibus, una trasmissione che una volta ascoltavo con vero piacere, ma che trovo insopportabile da quando, sempre più spesso, è condotta da questo Andrea Pancani, simpatie malcelate per personaggi di centrodestra, e da mesi palesemente fumilnato sulla via di Genova, e perennemente incazzato con chi osa mettere in discussione la grandezza dell'ex comico genovese. Per quello che può servire, ecco con quali testate ha collaborato (ricordando che giornalisti ed editori si incontrano non per "concorso per titoli ed esami, ma per reciproca cooptazione, come è giusto che sia):

Nato a Napoli il 30 luglio 1961, dopo studi scientifici e di giurisprudenza, Andrea Pancani inizia la sua carriera giornalistica a Roma, nel 1982, presso la redazione di "Olimpico", cooperativa che edita quotidiani regionali e sportivi.

Diviene responsabile della redazione "Cultura/spettacoli" e collabora a programmi radiofonici e televisivi sia per la Rai che per alcune emittenti private. Nell'87 è tra i fondatori di "Vogliadiradio", la prima talk-radio di Roma, finanziata da un gruppo di imprenditori e che annovera tra i commentatori Giulio Andreotti [...]

Da dicembre 2002 è capo-redattore e attualmente conduce su LA7 il contenitore del mattino "Omnibus" [...] Collabora con diversi quotidiani e periodici (Carlino/Nazione/Giorno, Messaggero, Avvenire, Gente Viaggi, Espansione) [...] è docente di giornalismo alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma, partecipa come chairman a convegni, seminari di aggiornamento professionale e convention di grandi aziende, sindacati ed altre associazioni a carattere nazionale (Telecom, IBM, Cisl, Confcommercio, Federalberghi) [...] (...tutte testate, associazioni, università, aziende nettamente "de sinistra", come si può vedere... NdR)

Andrea Pancani ha una spiccata attitudine per il marketing e le pubbliche relazioni che da sempre coniuga con la professione giornalistica (quest'ultima affermazione è una autocertificazione dell'ometto, quindi dobbiamo prenderla per buona, qualunque cosa sia la sua "spiccata attitudine" NdR)

PERCHE' QUESTA PREMESSA? Perchè stamattina, appena iniziata la trasmissione, e a spoglio non ancora iniziato in Sicilia, l'ometto, raggiante, ci informava che in Sicilia non erano disponibili exit-polls ufficiali, ma spiegava, raggiante, che una non meglio identificata televisione locale, coi possenti mezzi a sua disposizione, aveva condotto per conto suo gli exit-poll, e annunciava i clamorosi risultati in suo possesso: il PdL del 61/0 sotto il 10%, l'UDC di Casini & Cuffaro, da sempre primo partito in Sicilia, sotto il 5%, e, ça va sans dire, grande trionfo di Beppe Grillo.

Vaime-panella
Enrico Vai,e e Tiziana Panella

Finisce la trasmissione di Pancani, inizia Coffee Break condotto dalla intelligente ed ironica Tiziana Panella con Enrico Vaime ospite fisso, e la Panella ci informa che ovviamente certi dati vanno presi per quello che sono, ma tant'è... come invito alla prudenza per non menzionati colleghi, fornisce una curiosità: si è chiuso lo spoglio nel primo paesino scrutinato (il noto Roccafiorita - nome che sembra inventato), dove Mò Vi Mento a 5 Stelle ha preso ben UN voto. Ci scherza su, ma adesso iniziano ad arrivare i voti veri.

Noi seguiremo lo spoglio in diretta, ma, solo per poter fare uscire subito questo omaggio ad Andrea Pancani e al cazzarismo del giornalismo embedded a Grillo, iniziamo dalla fine, e cioè dagli ultimi "voti di pietra" disponibili, cioè quelli risultanti dalla conta delle schede scrutinate, e non dai comunicati trionfalistici del grillismo:

Ore 10,15 Crocetta vince nel comune più piccolo - Spoglio completato a Roccafiorita, in provincia di Messina, il comune più piccolo della Sicilia. Dall'unica sezione vengono fuori 52 preferenze per Rosario Crocetta, 26 per Nello Musumeci, 36 per Gianfranco Miccichè, uno per il grillino Giancarlo Cancelleri, 21 per Cateno De Luca e uno per il leader dei Forconi Mariano Ferro.

Ore 11.05 I primi dati ufficiali smentiscono l'exploit dei grillini - I primi dati ufficiali di Palermo smentiscono l'exit poll che dava il candidato del Movimento 5 stelle Giancarlo Cancelleri in fuga. Le schede delle prime 14 sezioni su 600 vedono il testa a testa tra Nello Musumeci (23,71%), Rosario Crocetta, 23,6%, e Gianfranco Miccichè con il 23,46%. Cancelleri è al 18,14%. Dietro Giovanna Marano con l'8,32%.

Lo sgonfiamento del cazzarismo

 

Ma veniamo al sodo: sono elezioni regionali, e vince chi prende più voti. A quanto pare, gli elettori hanno deciso così (dati non definitivi):

  • Centrosinistra 31,0%
  • Centrodestra  25,0%
  • Grillini 18,2%
  • Altri 25,8%

Cosa se ne faranno adesso i grillini di questi voti? Attendiamo risposte non demagogiche

...e ora il FioRenzino vuole salvaguardare a botte di carta bollata l'anonimato dei suoi elettori... Che vengano da Arcore???

Renzi-prossima-arcorePrimarie, Renzi ricorre al Garante - Bersani: regole fatte a unanimità - Il sindaco di Firenze: il Garante valuti se viola la privacy pubblicare gli iscritti all'albo del centrosinistra. Il segretario: regole votate all'unanimità, sono in mano ai garanti

Primarie, Renzi passa alle vie legali contro la pubblicazione degli iscritti del centrosinistra  e Bersani replica che le regole sono state fatte all'unanimità e che decidono i garanti.

RENZI: ALBO VIOLA LA PRIVACY - È stato depositato oggi il ricorso di Matteo Renzi relativo all'albo degli elettori alle primarie. Lo conferma il presidente dell'Autorità per la protezione dei dati personali Antonello Soro. «Il ricorso è di oggi, vediamo di decidere in tempi brevi», spiega Soro. Renzi chiede al Garante di valutare se la pubblicità degli iscritti all'albo del centrosinistra viola le norme sulla riservatezza dei dati personali.

BERSANI: I GARANTI HANNO LE REGOLE - «Sono regole che abbiamo deliberato all'unanimità, adesso ci sono i garanti che devono farle rispettare»: così Pier Luigi Bersani ha commentato il ricorso al garante della Privacy del comitato di Matteo Renzi [...]

LE MOTIVAZIONI DEI RENZIANI, LO STUPORE DI SEL - La segnalazione l'ha presentata oggi il presidente del comitato Renzi, Marco Carrai. Sollecita un intervento «urgente» dell'Authority guidata da Antonello Soro. Urgente perché – sostiene - le primarie sono fra un mese e bisogna evitare alla coalizione «comportamenti illegittimi» e ai cittadini «di subire un danno gravissimo». Ma soprattutto perché il 25 ottobre ci sarà la consegna delle firme e la formalizzazione delle candidature, che comporta anche l'accettazione delle regole.

Con un procedimento pendente, Renzi si tiene le mani libere. Non si può, sostengono i renziani, «imporre» a chi vuol partecipare alle primarie «il rilascio di un consenso alla diffusione o alla pubblicazione dei nomi dei sottoscrittori dell'appello e degli iscritti all'albo degli elettori». Si tratta, spiegano gli avvocati di Renzi, di dati sensibili perché «implicano la manifestazione di opinioni politiche». E obbligando gli elettori a dare il loro consenso, pena l'impossibilità di votare, si lede una libertà costituzionale. Dal momento però che è necessario «impedire brogli», l'unico consenso dovrebbe essere sulla verifica dei dati personali, propone. L'elenco dei votanti, poi, dovrebbe essere consultabile solo per chiarire eventuali irregolarità. Non solo. Con l'occasione, i renziani hanno fatto rientrare dalla finestra l'altro paletto indigesto, la separazione fisica tra il luogo di registrazione e quello di voto, chiedendo un parere sulla registrazione online. «Lo statuto del Pd la prevede, il regolamento delle primarie no», ha ricordato Reggi.

La palla ora è nel campo di Soro, e la questione è delicata perché il presidente dell'Autorità è anche ex capogruppo del Pd alla Camera e schierato, da deputato, in Areadem, ora in forza alla maggioranza di Bersani.

Dal canto suo, Sel ha fatto asse con il segretario Pd. « Siamo stupefatti» dalla mossa del sindaco, dichiara Nicola Fratoianni, «probabilmente, dopo la cena con banchieri e finanzieri a porte chiuse, Renzi si è innamorato della segretezza più assoluta». O forse si vuol «garantire una presenza "discreta" a chi di centrosinistra non è».

Caro Renzino, caro Reggi... (ma quanto caro?),

lasciate che vi spieghiamo un paio di cosette. In primo luogo non si viola nessuna privacy, perchè il voto alle primarie non è un atto obbligatorio. E' facoltativo, ed è riservato a coloro che sono disponibili a sputtanarsi pubblicamente dichiarandosi per iscritto simpatizzanti del centrosinistra. Se questa regola è tanto pesante per i suoi simpatizzanti, dica loro di non andare ad inquinare il voto di una coalizione che è distante da loro, et voilà... la loro privacy è salva. Nessuno saprà che i banchieri delle Caymans, le ive zanicchi e i Giorgi Gori votano per lei ...

Al mitico Reggi, che scrive: «Lo statuto del Pd la prevede, il regolamento delle primarie no», vorremmo solo ricordare che lo statuto è sovraordinato rispetto alle primarie. Il regolamento delle primarie è varato a norma di statuto e sue variazioni regolarmente varate, non viceversa. Affera, Reggi? "

S-O-V-R-A-O-R-D-I-N-A-T-O. Significa che viene SOPRA, significa che viene PRIMA.

Chi desidera partecipare alle primarie del centrosinistra, in quota PD, con le modifiche apportate allo Statuto del PD per consentire candidature multiple, non ha che da accettare le regole delle primarie alle quali vuole partecipare. Altrimenti si organizzi le sue, di primarie, a Rignano sull'Arno, e non rompa le balle alla sinistra. Graaaazzzie!!!!!!!

giovedì 11 ottobre 2012

Destinati ad " Emergency", in gran parte, i fondi raccolti dal Tafanus

Come anticipato alcuni giorni fa, dopo aver cercato, e talvolta avuto, contatti con diversi enti ed associazioni italiane (di cui darò un dettagliato resoconto in un altro post), con le quali non è stato possibile trovare forme soddisfacenti di allocazione dei vostri generosi versamenti, abbiamo finalmente trovato cortese ed efficace collaborazione presso la sede milanese di Emergency.

Colgo l'occasione per ringraziare per la collaborazione le Responsabili "Progetti", Davina Leonzi e Tiziana Santannera, e la Segreteria di Presidenza, Isabella Crippa, che mi hanno aiutato a scegliere un progetto il più vicino possibile allo scopo originario che aveva spinto tanti generosi lettori a mobilitarsi in favore di chi ha bisogno.

Centro-emergencyLa scelta è caduta, alla fine, sul centro di chirurgia di guerra di Lashkar-gah, nel sud dell'Afghanistan, dove guerra, attentati, mine, causano un numero impressionante di morti e di mutilati, che nulla avrebbero a che fare con la guerra. Il 90% delle vittime è rappresentato da civili, e di questi almeno un terzo sono bambini. Bambini mutilati, e spesso anche orfani.

Non è stato possibile, per le norme interne di Emergency, destinare i fondi, in maniera specifica ed esclusiva, ad uno scopo delimitato (orfani di genitori vittime di attentati), ma ad una struttura si. Abbiamo scelto Laskhar-gah perchè purtroppo in questo centro il profilo delle vittime è quasi perfettamente sovrapponibile al profilo che aveva mosso il cuore e il portafogli di chi ha sostenuto la nostra iniziativa.

Forse per capire cosa sia Lashkar-gah, e cosa rappresenti per questo disgraziato territorio il centro di chirurgia di guerra creato da Emergency, più che un elenco di cifre o delle strazianti foto del dolore (sempre di facile effetto), aiuta questo racconto di Roberto Maccaroni, infermiere di Emergency. Il reportage è tratto dal n° 63 della rivista di Emergency.

AFGHANISTAN - Ancora guerra in Helmand, nel sud del Paese - Essere bambini a Lashkar-gah
(un racconto di Roberto Maccaroni)

Radiografia-bambinoContinua la guerra e le vittime sono, come sempre, per il 90% per cento civili. E, come sempre, una su tre è un bambino.

Nadali è un villaggio il cui nome, insieme con quello di Musa Qala e Marja, fa adombrare il volto dei locali come se si parlasse di un parente morto.

Kathema ha 2 anni, pesa 13 chili, ha i capelli cortissimi che la fanno sembrare un maschietto. Dorme, adesso, e tiene appoggiata sulla pancia un'enorme scatola di merendine, proprio sopra al cerotto rosa che le copre tutto l'addome.

Mohammed Nabi ha 5 anni, non dorme, ma non si può nemmeno dire che sia sveglio. Il dato tecnico parla di Glasgow Coma Score 7, in altre parole è in coma. Un turbante di garza bianca gli copre il buco che ha vicino alla tempia, causato dalla scheggia che gli ha perforato la testa.

Kathema e Mohammed sono fratello e sorella e sono arrivati insieme da Nadali, dove un razzo ha colpito la loro casa. Non abbiamo potuto togliere la scheggia a Mohammed; Kathema, invece, è stata sottoposta a un intervento di tre ore e dovrà rimanere in ospedale ancora a lungo. Oggi era il giorno di visita dei parenti: è venuta la mamma. Mohammed Nabi è rimasto immobile, con gli occhi chiusi e la bocca spalancata, la stessa espressione che ha da venerdì.

Kathema no, piangeva forte: mi hanno detto che chiedeva del padre. La donna, in piedi in mezzo ai due letti vicini della rianimazione, non si è mossa: non un gesto, non una parola. E rimasta ferma in piedi per 10 minuti, guardando i figli. Chissà quante volte, prima di venerdì, avrà dovuto inseguirli per tenerli a bada... Adesso che sono lì, in due letti lontani non più di un metro, è immobile. Fa un solo gesto per prendere dalla borsa la scatola di merendine e appoggiarla su Kathema. Poi si volta verso di noi per un saluto, coprendosi il volto con il velo scuro e pesante. Ho chiesto al collega dove fosse il padre.

Adulto-bambinoMai fare domande del genere in Helmand, la risposta è scontata: il padre è morto in un attentato qualche mese prima. Sono arrivati all'ora di pranzo, prima lei, avvolta in  una delle coperte che si usano qui - lana acrilica con motivi floreali - , poco dopo lui. Bibi Hajera, 12 anni, non ha più la gamba destra. Sotto il ginocchio ha un'enorme ferita dalla quale spunta un osso lungo e lucido. L'altro arto è innaturalmente girato verso l'esterno, quasi ad angolo retto. Ha un paio di lacci emostatici alle gambe e due flebo alle braccia.

Mirza ha 8 anni e ha la testa rasata di fresco come si usa per i maschietti in questa stagione calda. Anche lui non ha più una gamba, la sinistra, anche lui ha un laccio emostatico a metà coscia, al di sotto del quale pendono brandelli di carne bruciata. Si intravede il femore. L'altra gamba ha il ginocchio rotto in più punti e il piede bluastro; la lastra del bacino dirà che anche la pelvi è completamente aperta ed esposta per una ferita profonda dell'inguine.

Hanno tutti e due la maschera dell'ossigeno, tutti e due lo stesso tipo di flebo. Si lamentano con un filo di voce e chiamano entrambi il padre... L'uomo aspetta fuori dal Pronto soccorso, guarda fisso a terra e piange. La mattina presto un gruppo di talebani lo aveva avvisato di non uscire di casa perché stavano minando il campo di oppio proprio di fronte all'abitazione: volevano tendere un agguato alle truppe governative che sarebbero passate di lì dopo poche ore. Chissà perché, poco dopo quell'avviso, ha deciso di caricare Mirza e Bibi sul loro somaro, per portarli in città...

Questa è, a Lashkar-gah, una giornata di ordinario dolore.

Sedie-a-rotelleMa per fortuna il centro di Emergency non è la fabbrica del dolore, e grazie al "Centro Chirurgico per Vittime di Guerra Tiziano Terzani" di Emergency (questo è il nome ufficialie) ci sono anche tante occasioni di gioia...

Il Centro è l'unica struttura sanitaria gratuita e di qualità disponibile in tutta la regione di Helmand, epicentro della guerra afgana. Emergency ha aperto il Centro nel 2004; gli ambiti di intervento sono la chirurgia per vittime di guerra e la traumatologia. Il 60% dei pazienti ricoverati è curato per ferite di guerra causate da bombe, mine antiuomo, pallottole. Oltre un terzo dei pazienti ha meno di 14 anni.

Il Centro chirurgico è dedicato al giornalista e uomo di pace Tiziano Terzani. Questi i numeri che raccontano cosa abbia fatto il Centro in 8 anni:

  • Pazienti trattati in ambulatorio: 73.541
  • Pazienti ricoverati: 14.360
  • Interventi chirurgici: 17.510.

Avete capito bene. Sei interventi chirurgici al giorno, da otto anni. Un intervento ogni 4 ore, giorno e notte, giorni feriali e giorni festivi inclusi. Ogni giorno può essere un giorno festivo, a Lashkar-gah. Quando si strappa una vita alla morte, quando si restituisce il sorriso a un bambino, o un bambino alla famiglia, o a ciò che ne rimane...

Avremmo potuto stupirvi con effetti speciali... ma preferiamo  mostrarvi le immagini di Emergency e dei pazienti curati in questo centro, più che la causa del loro arrivo. Quanto vale la felicità di un bimbo per la ritrovata mobilità? O il sorriso di un padre?

Come procederemo

Dopo i recessi dalla donazione (a dire il vero molto modesti) rimangono a disposizione circa 3.500 euro, coi quali faremo un invio mensile di 250 euro fino ad esaurimento delle scorte. Dobbiamo infatti mettere in conto che possano arrivare anche altre richieste di recesso (anche se a questo punto la cosa appare altamente improbabile). Noi speriamo, invece, che qualcuno voglia rimpolpare la somma disponibile. O attraverso di noi, o - meglio ancora - versando direttamente ad Emergency, al sito per i contributi specifici destinati a Lashkar-gah, di cui forniamo il link

In calce riproduciamo la schermata del saldo del conto paypal dopo l'effettuazione del primo versamento, già avventuo oggi. A don Paolo Farinella inviamo invece periodicamente il file excel dettagliato con ogni singola transazione.

Vi daremo puntualmente conto dei singoli interventi a favore di Lashkar-gah, con la speranza che ciò possa stimolare molti di noi ad andare avanti, sulla strada della solidarietà verso i più deboli. Grazie, grazie a tutti. Tafanus

 

sabato 6 ottobre 2012

Un vero democratico, il Civati! di "quelli che la libertà d'opinione"

E bravo il "social trattino democratico" Giuseppe Civati, autocertificato Pippo Ciwati! Un vero democratico, di "quelli che la libertà d'opinione"

Civati-giuseppeDunque, ho letto sul suo sito suo sito  questa demenziale considerazione:

"...non ho capito bene il senso dell’intemerata di ieri del segretario nazionale del Pd a proposito dei «fascisti del web». Non l’ho capita, perché se qualcuno ti dà dello zombie e tu zombie non lo sei, ci devi solo ridere sopra. E dimostrare che sei vitale, vitalissimo, se proprio proprio..."

Ho lasciato un mio commento: "...e no, caro Ciwati, se qualcuno mi da dello zombie, e io non ritengo di essere uno zombie, non solo gli do del fascista, ma anche dello stronzo: dello "stronzo fascista".

Inutile dire che il mio commento è sparito esattamente in 30 secondi. Peccato non aver preso uno screenshot, ma tanto, a che serve, con gente così perbenino come il Ciwati? Poi mi è venuto in mente: costui, che predica tolleranza e libertà d'opinione, paladino della non violenza del linguaggio (altrui) è lo stesso Ciwati che sul sito "prossimaitalia.it", cogestito con l'allora compare di rottamazione Matteo Renzi, non si rivolgeva mai ai commentatori. Solo io, prima di essere bannato, ho avuto l'onore di una lunga serie di suoi commenti. Quale onore!

Avevo chiesto tre volte come mai Renzi fosse sparito dal sito. Alla terza volta, colui che se ti insultano devi porgere l'altra guancia, mi ha prima sciolto contro i suoi cani, istigandoli a non rispondermi perchè ero chiaramente ed evidentemente un troll. Quando mi sono deciso a dimostrargli che non ero un troll, ma un blogger impegnato a condurre un sito che riceveva dieci volte le visite di prossimaitalia, e fornendogli lo screenshot dei dati Alexa, non mi ha più dato del troll.

Con la sua infinita tolleranza e bontà, quasi da chierichetto, si è limitato a bannarmi.

...E brahohoho!, er sciur Ciwati da Monsa... si vede che non si resta indenni, se sottoposti per anni alla vicinanza fisica col villone di Arcore... Ci dev'essere qualcosa nell'aria. Come la diossina a Seveso. Tafanus

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...

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