Fabrizio Rondolino siul "Geniale" - Lo scontro sulle regole che infiamma la vigilia delle primarie del centrosinistra non è soltanto una questione di commi e di circolari interpretative. E tanto meno è, come ha minacciosamente suggerito Pier Luigi Bersani, uno «sfregio» alla «magnifica giornata» di domenica scorsa. Al contrario, l'ottusa resistenza che l'apparato del Pd oppone alle decine di migliaia di cittadini che vorrebbero partecipare alle primarie senza preventivamente dichiararsi bersaniani solleva un problema politico e culturale di prima grandezza. Che si potrebbe riassumere con una domanda: il Pd si rivolge a tutti gli italiani, convinto di poterli convincere nelle urne e rappresentare in Parlamento ed eventualmente al governo, oppure preferisce rinchiudersi nella ridotta neofrontista presidiata dall'apparato e dall'oligarchia?
Le elezioni di primavera - dove voteranno tutti gli italiani, e non soltanto quelli graditi a Bersani - cadono nel momento di massima crisi della cosiddetta Seconda Repubblica: scandali, corruzione, inefficienza hanno ridotto al minimo storico il consenso ai partiti. Il cambiamento non è più un'opzione: è una necessità. Ma perché il cambiamento abbia successo è necessario che si fondi su un consenso elettorale ampio, su una proposta politica capace di aggregare e tranquillizzare anziché dividere e intimorire, su una leadership percepita come unificante anziché divisiva, e per questo capace di mobilitare le energie migliori del Paese.
E qui veniamo al cuore del problema. Tutti i sondaggi sono unanimi nel valutare intorno al 35% una coalizione guidata da Bersani, mentre Renzi, secondo le stesse analisi, potrebbe sfiorare il 45% dei consensi (continua sul "Geniale")
Fabrizio Rondolino è il mitico ex spin-doctor di Massimo D'Alema, passato a stipendio di Paolo Berlusconi. Rondolino parla con nonchalance di "tutti" i sondaggi": ci darebbe cortesemente i links di metà di TUTTI questi sondaggi?
Ma Nicola Porro, stesso "Geniale di Rondolino", sul banchiere delle Caymans che finanzia il ggiovane ggenio Matteo Renzi esprime qualche dubbio... E se lo dice lui..
Se il banchiere del sindaco fa flop
La Zuppa torna oggi ad occuparsi di Davide Serra, il cosiddetto golden boy della finanza londinese che ha organizzato un pranzo elettorale per Matteo Renzi. Già sostenemmo come fosse ridicolo prendersela tanto con l'abbraccio della finanza. È singolare però che nessuno si sia occupato del valore della finanza e dunque di questi mitici fondi Algebris, gestiti da Serra, e residenti alle Isole Cayman. Certo si tratta di strumenti piuttosto opachi, ma con un po' di lavoro ci si accorge che se tutti i golden boy fossero come Serra, addio ai nostri risparmi. Insomma le sue performance sono da brivido.
Ma andiamo per ordine. Alle autorità monetarie delle Isole Cayman risultano iscritte sei licenze Algebris. La prime due risalenti al 19 settembre 2006 (11862 Algebris Global Financials Fund e 11863 Algebris Global Financials Fund L.P.) e che riguardano il primo grande fondo hedge di Serra. In alcune vecchie presentazioni si sosteneva che fossero stati raccolti circa 1,5 miliardi. Oggi la raccolta, secondo le medesime presentazioni, sembrerebbe scesa a 900 milioni, ma su più fondi. Nel frattempo infatti (oltre a quello armonizzato gestito da Morgan Stanley che dovrebbe valere tra i 30 e i 50 milioni di masse gestite) c'è un fondo sui Coco (registrato alle Cayman il 12 agosto del 2011) e un Long only Fund (registrato a maggio del 2011).
La registrazione alle Cayman rende le informazioni sulla consistenza dei fondi e i suoi attivi e disinvestimenti molto opache (continua su "Il Geniale" - Nicola Porro)
Paolo Brosio vota per la Madonna e per Renzi:
Brosio: "Voto Renzi perché va dalla Madonna di Medjugorie
[...] Insomma è la Madonna, quel qualcosa in più che il sindaco di Firenze ha rispetto al segretario del Pd Bersani. "Nel 1992 ho fatto tutta Mani Pulite e per tanti anni non ho più votato, schifato dalla corruzione e dalle ruberie. Ora mi sono riavvicinato, anche se la musica non è cambiata", spiega il giornalista. "Mi piace Renzi". "Il papà e il fratello mi chiamano spesso e anche Matteo è andato dalla Madonna. Ci è andato anche quando non era sposato per chiedere lumi alla Madonna e allo Spirito Santo per indirizzarlo a una vita matrimoniale santa, una cosa meravigliosa. Non vedo tante persone che difendono i valori cristiani" [...] (continua su "Libbbero")
Giuseppe Fioroni - Laureato in medicina e chirurgia all'Università Cattolica del Sacro Cuore, è ricercatore all'Università Cattolica di Roma presso il Policlinico Gemelli [...] Durante la sua giovinezza entrò nel movimento giovanile della Democrazia Cristiana e divenne attivo nell'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI). Divenne in seguito segretario della Dc di Viterbo e fu eletto prima consigliere comunale e poi consigliere provinciale. Nel 1989 fu eletto sindaco di Viterbo e rimase a Palazzo dei Priori fino al 1995 [...] Nel gennaio 2012 l'ex tesoriere della Margherita (Luigi Lusi), è iscritto nel registro degli indagati per aver sottratto, secondo la procura di Roma, ingenti somme di denaro dalle casse del partito. Lusi ha poi sostenuto che parte di tali soldi sono andati a diversi appartenenti al partito, tra cui Fioroni [...] (Fonte: Wikipedia)
Iva Zanicchi: "Le donne del Pdl amano Renzi" - ''Se Renzi decidesse di fare un nuovo partito - ha continuato Zanicchi - secondo me rischia di diventare il primo partito in Italia''. ''Speriamo di no'', ha poi aggiunto con un sorriso. ''A pelle mi piace molto. Ha una grande personalità, + un bravo sindaco, sa parlare alla gente ed è anche un bell'ometto''.
Paolo Guzzanti, stamattina a Omnibus: "Noi avremmo bisogno come il pane di un Matteo Renzi di destra"
I sondaggi di Rondolino
Non c'è un solo sondaggio sul sito ufficiale che dica quanto afferma Rondolino. L'ultimo (e unico) sondaggio fatto dopo il primo turno è quello della IPR Marketinh (field work il 26 novembre). Alla domanda "per chi voterete al ballottaggio" 56% risponde Bersani, 44% risponde Renzi. Ma è da notare che bob c'era ancora stato l'endorsement chiaro e tondo di Vendola, NESSUN sondaggio (se non un foglietto non pubblicato che ha solo Renzi, in puro stile Berluschino) parla di quanto prenderebbe un centrosinistra guitato da Renzi, e quanto uno guidato da Bersani.
Molti commentatori "innamorati" stanno sottolineando che Renzi avrebbe un potere d'attrazione che Bersani non ha per un pezzo di elettorato di destra. Non lo mettiamo in dubbio. Basta vedere chi sponsorizza Renzi. Ma gli stessi "opinionisti" dimenticano di fare la somma algebrica: quanti voti prenderebbe Renzi da destra? e quanti ne perderebbe un centrosinistra che proponesse la premiership di Renzi? Ad occhio, metà degli elettori del PD, e tre quarti degli elettori di SEL.
Meditate, gente, meditate... Tafanus