giovedì 22 maggio 2014

Il vizietto di famiglia - Pier Silvio Berlusconi: i PM di Milano chiedono 3 anni e 2 mesi di galera p

Processo Mediatrade, i pm chiedono 3 anni e 2 mesi per Berlusconi jr. PierSilvio Berlusconi è accusato, insieme a Fedele Confalonieri, di frode fiscale (di luigi Ferrarella - Corriere.it)

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Piersilvio e Fedele: per i PM, compagni di merende?

I pm milanesi Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro hanno chiesto la condanna del presidente e del vicepresidente di Mediaset, Fedele Confalonieri e Piersilvio Berlusconi, rispettivamente a 3 anni e 4 mesi e tre anni e due mesi per frode fiscale sui diritti tv nel processo Mediatrade. I pm hanno anche chiesto al tribunale di confiscare al produttore cinematografico Frank Agrama (per il quale propongono tre anni e otto mesi) 133 milioni di dollari che da anni sono sotto sequestro sui conti svizzeri delle sue società di Hong kong e che per l’accusa proverebbero appunto dalla frode fiscale. Una parte di questi soldi, due milioni 150mila euro, dovrebbero andare a garanzia delle spese di questo processo. Nel determinare le pene per Berlusconi junior e Confalonieri, il pm De Pasquale ha argomentato la ricerca di «un punto di equilibrio da un lato tra la loro volontà di non essere invischiati nel meccanismo fraudolento, quindi nel non averlo impedito, quindi l’essersi adeguati all’andazzo, senza però avere avuto quel ruolo di organizzazione e senza aver tratto quel profitto che nell’altro processo diritti tv-Mediaset ha caratterizzato invece la posizione di Silvio Berlsconi; dall’altro e le loro posizioni formali dovute alle loro cariche nella società rispetto ad una frode molto grande e protratta nel tempo».

Rilevata l’«odiosità» dei comportamenti - Più in generale, la requisitoria dei pm ha lamentato la «assurdità» del fatto che la prescrizione abbia tenuto fuori dal perimetro del processo le imputazioni di appropriazione indebita, «sicché le pene richieste non rispecchiano veramente il livello di odiosità dei singoli comportamenti». La sentenza è prevista per i primi di luglio. Intanto la richiesta di condanna per Berlusconi e Confalonieri, per il processo Mediatrade, provoca la reazione di Forza Italia, che stigmatizza l’«iperattivismo giudiziario» che «rientra a tutti gli effetti nella campagna elettorale»: «È incredibile che, dover aver colpito duramente il Presidente Berlusconi, ora si punti dritto alle aziende che ha fondato, alle persone che da anni le guidano con successo e persino alla sua famiglia».

...ecco che torna la "giustizia ad orologeria... e te pareva... Nel frattempo, noi "giustizialisti abbiamo fatto un sogno: la gabbia...

Gabbio
2205/1900/2000

giovedì 1 maggio 2014

Rivoluzioni finte e bischerate vere: "La Pubblica Amministrazione"? la riformeremo dopo le elezioni...

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Decorative, devote, silenti: le Nuove "veline" del PD

 

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Ieri, come strombazzato da giorni, Matteo Renzi da Frignano sull'Arno ha riformato, in mezza giornata, la Pubblica Amministrazione. Accompagnato dalla inutile ma decorativa ggiovane Marianna Madia, che per nostra fortuna non ha profferito motto.

Dunque, ci siamo. Matteo Renzi mantiene le promesse, e viaggia rapidissimo. Verso il vuoto spinto. Anche la Riforma della PA (così come il mitico "Jobs Act" - inglese da rivedere), è arrivato rapido come il fulmine. Anche la Riforma della PA, come il Jobs Act, è il NULLA impacchettato sotto vuoto spinto. Si apre il "Documento", e si sente il sibilo che si avverte quando si apre una busta di caffé Suerte. Un titolo, e quaranta sottotili.

Per il contenuto, bisognerà aspettare. Tutto rinviato al 13 Giugno. Secondo una sua avvocata d'ufficio, due settimane prima o dopo non cambiano il mondo. E' vero. Due settimane non cambiano il mondo, e quindi tanto varrebbe dare le date giuste. Ma dato che io sono pignolo, ho fatto i conticini: dal 30 Aprile al 13 Giugno intercorrono esattamente 44 giorni, che persino nei collegi dei preti fanno 6,29 settimane, e non due. Provare a dividere 44 per 7 per convincersene.

Con l'abituale modestia berlusconiana, Matteo ha creato un sobrio indirizzo di posta elettronica dove buttare, come in discarica, "eventuali suggerimenti non vincolanti":

rivoluzione@governo.it

In un primo momento ho pensato: scriviamo, scriviamo, scriviamo in massa alla email della "Rivoluzione". Poi mi sono messo alla tastiera, e non è venuto fuori niente. Perchè, esattamente come per il maccheronico "Jobs Act" ("Decreto Lavori", ma allora l'ortografia giusta sarebbe "Jobs' Act"), sotto la copertina in pelle, non c'è nulla. Quindi, prima di chiedere, insultare, suggerire, aspetterò il 13 Giugno, e commenterò i capitoli. Mi riesce difficilissimo commentare un indice.

E poi, come recitava il titolo di un provocatorio spettacolo teatrale che girava nei teatrini alternativi di Bologna negli anni '80, "...sta per scoppiare la rivoluzione e non so cosa mettermi..."

Tafanus

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