domenica 31 luglio 2016

...hanno la facci come il culo...

Filippo-facci

Filippo Facci

Sembrava impossibile che qualcuno riuscisse a scrivere sull'Islam qualcosa di peggio di quanto non abbia già fatto Oriana Fallaci, col carico di veleno che ha caratterizzato l'ultima parte della sua vita (che aveva conosciuto - non ho difficoltà a riconoscerlo - tempi migliori).

Prima che qualche zelante "lettore a metà" mi accusi di scendere in difesa dei tagliagole daesh: STO PARLANDO DI ISLAM, NON DI IS. Sto parlando di quell'Islam che stamattina ha affollato le chiese cattoliche per solidarietà coi cattolici, dopo l'uccisione del parroco di Rouen.

Facci si è prodotto in un magnifico saggio sul razzismo becero e senza retroterra culturale. Un razzismo che parte dalla vescica, e non dal cervello (if any). Peggio di Hitler, che almeno il suo razzismo cercava di condirlo con qualche motivazione meno idiota di quelle usate da Facci.

Male ha fatto facebook a rimuovere la pagina di Facci che riportava lo scritto demenziale, che riportiamo integralmente e senza commenti in calce. I ragazzotti di Zuckerberg, di cultura (si fa per dire) americana, fanno davvero fatica a capire che scemenze del livello di quelle scritte da Facci nuocciono all'autore più se lasciate in pagina che se rimosse. Le scemenze razziste come quelle scritte da Facci andrebbero divulgate, linkate ovunque, diffuse viralmente. Andrebbero lette nelle scuole, e magari anche in qualche procura della Repubblica, visto che, fino a prova contraria, per la Legge Mancino del 25 Giugno 1993, mai abrogata, esiste il reato penale, in Italia, di istigazione all'odio razziale.

L'articolo che segue è quello INTEGRALE di Filippo Facci tratto da LIBERO, il favoloso giornaletto diretto da Littorio Feltri:

Odio l’Islam. Ne ho abbastanza di leggere articoli scritti da entomologi che osservano gli insetti umani agitarsi laggiù, dietro le lenti del microscopio: laddove brulica una vita che però gli entomologi non vivono, così come non la vivono tanti giornalisti e politici che la osservano e la giudicano dai loro laboratori separati, asettici, fuori dai quali annasperebbero e perirebbero come in un’acqua che non è la loro. È dal 2001 che leggo analisi basate su altre analisi, sommate ad altre analisi fratto altre analisi, commenti su altri commenti, tanti ne ho scritti senza alzare il culo dalla sedia: con lo stesso rapporto che ha il critico cinematografico coi film dell’esistente, vite degli altri che si limita a guardare e a sezionare da non-attore, da non-protagonista, da non vivente.

Ma non ci sono più le parole, scrisse Giuliano Ferrara una quindicina d’anni fa: eppure, da allora, abbiamo fatto solo quelle, anzi, abbiamo anche preso a vendere emozioni anziché notizie. Eccone il risultato, ecco alfine le emozioni, le parole: che io odio l’Islam, tutti gli islam, gli islamici e la loro religione più schifosa addirittura di tutte le altre, odio il loro odio che è proibito odiare, le loro moschee squallide, la cultura aniconica e la puzza di piedi, i tappeti pulciosi e l’oro tarocco, il muezzin, i loro veli, i culi sul mio marciapiede, il loro cibo da schifo, i digiuni, il maiale, l’ipocrisia sull’alcol, le vergini, la loro permalosità sconosciuta alla nostra cultura, le teocrazie, il taglione, le loro povere donne, quel manualetto militare che è il Corano, anzi, quella merda di libro con le sue sireh e le sue sure, e le fatwe, queste parole orrende che ci hanno costretto a imparare.

Odio l’Islam perché l’odio è democratico esattamente come l’amare, odio dover precisare che l'anti-islamismo è legittimo mentre l’islamofobia no, perché è solo paura: e io non ne ho, di paura. Io non odio il diverso: odio l’Islam, perché la mia (la nostra) storia è giudaica, cattolica, laica, greco-latina, rousseiana, quello che volete: ma la storia di un’opposizione lenta e progressiva e instancabile a tutto ciò che gli islamici dicono e fanno, gente che non voglio a casa mia, perché non ci voglio parlare, non ne voglio sapere: e un calcio ben assestato contro quel culo che occupa impunemente il mio marciapiede è il mio miglior editoriale. Odio l’Islam, ma gli islamici non sono un mio problema: qui, in Italia, in Occidente, sono io a essere il loro.

Filippo Facci

Tafanusfacci (il minuscolo è d'obbligo) non osi parlare della MIA storia. La mia storia non è giudaica e non è cristiana. E' semplicemente atea, razionalista, voltairiana. Se gli danno fastidio i culi che ingombrano il SUO marciapiedi, si unisca alle battaglie per dare a quei culi un decente e riservato luogo di cul(t)o. Vedrà che saranno più contenti anche loro di non dover ingombrare coi loro culi e coi loro piedi puzzolenti il suo (?) marciapiedi di Viale Jenner.

E non cerchi il martirio (o meglio: non cerchi di dare l'impressione di cercare il martirio). Ho come un sospetto che lei sia alla busca di un incremento delle comparsate a gettone in TV (vedrà... fioriranno, nelle prossime settimane...). Oppure tenta disperatamente di ottenere che qualche squilibrato le invii un paio di email minatorie, esibendo le quali otterrebbe la scorta h24, il più alto status symbol dei tempi moderni?

Ai "posteriori" l'ardua sentenza. Da parte nostra, diffidiamo il Ministro Angelino Alfano dal dilapidare i soldi nostri per protezioni molto costose e molto ricercate. Abbiamo già dato. A Feltri, alla Santanché, a Belpietro, a Sgarbi e a centinaia di altri loro simili. Solo per il Prof. Biagi non si sono trovati motivi e soldi per una scorta. Se vuole scrivere becere dichiarazioni d'odio "a prescindere" sugli islamici, lo faccia, ma si assuma i suoi rischi, e si impegni fin d'ora a rifiutare qualsiasi eventuale forma di protezione, e qualsiasi comparsata a pagamento in TV.

Con la abituale disistima,

Tafanus

 

 

domenica 17 luglio 2016

Gente perbene: Indagato il cognato di Renzi. Pm: “Riciclò denaro proveniente dall’Unicef”. Legale: “Nessun raggiro a enti umanitari”


(Fonte: Il Fatto Quotidiano)

Andrea Conticini, marito della sorella del presidente del consiglio, è accusato di aver acquisito quote societarie con denaro proveniente da note organizzazioni umanitarie. Denaro fornito dai suoi due fratelli, Alessandro e Luca, accusati di appropriazione indebita. La notizia rivelata dalla Nazione. Andrea è stato agente di Dot Media, società di comunicazione di fiducia di Renzi, di cui è socio il fratello Alessandro. L'avvocato: "Tutti pagamenti regolari"

Il cognato di Matteo Renzi, Andrea Conticini, è indagato dalla Procura di Firenze per riciclaggio e la sua abitazione di Rignano sull’Arno è stata perquisita. Secondo l’accusa avrebbe reimpiegato denaro, movimentato dai suoi due fratelli Alessandro e Luca – a loro volta sotto inchiesta per appropriazione indebita – e proveniente da organizzazioni umanitarie come Unicef e Operation Usa. L’indagine è stata rivelata oggi dalla Nazione di Firenze. Andrea Conticini, manager di origine bolognese, è sposato con Matilde Renzi, sorella del presidente del consiglio. Non solo. Andrea Conticini è stato agente della Dot Media, società di comunicazione di fiducia di Matteo Renzi (ha curato anche il sito “pro trivelle” in occasione del recente referendum). Socio di Dot media è l’altro indagato, Alessandro Conticini.

Secondo quanto riporta il sito del quotidiano, i pm Luca Turco e Giuseppina Mione indagano su una triangolazione di denaro transitato da importanti organizzazioni come Unicef, di cui Alessandro Conticini ha diretto la sede di Addis Abeba, od Operation Usa e sarebbe finito alla “Play Therapy Africa Limited”, diretta sempre da Alessandro Conticini. Da qui, è la tesi degli inquirenti, i soldi sarebbero poi stati girati sui conti personali dello stesso Alessandro, “in assenza di idonea causale”. Le operazioni sarebbero continuate fino al 2015 e ai due fratelli Luca (gemello di Andrea) e Alessandro (il maggiore) è contestata l’appropriazione indebita. Ma quale sarebbe stato il ruolo del cognato di Matteo Renzi? Per i pm i fondi sarebbero stati poi affidati ad Andrea Conticini, che li avrebbe impiegati, nel 2011, per acquistare quote di una società. Da qui l’accusa di riciclaggio.

Sulle cifre in ballo vige ancora il riserbo, scrive La Nazione, ma si tratterebbe di centinaia di migliaia di euro, tanto da aver allertato la Banca d’Italia, che ha segnalato l’operazione alla Procura di Firenze. Da qui le perquisizioni nelle abitazioni della sorella del premier e a Castenaso (Bologna) dove vivono gli altri due Conticini.

“Contestiamo le accuse, non vi è stata alcuna appropriazione indebita e la stessa prospettazione della procura non si regge dal punto di vista logico e giuridico perché ci saremmo appropriati di somme di una società di cui siamo soci esclusivi”, afferma l’avvocato dei fratelli Conticini, Federico Bagattini. Secondo il legale, il provvedimento di sequestro della Procura non contempla ipotesi di raggiro nei confronti di Unicef e Operation Usa o di altre organizzazione umanitarie. “I soldi ricevuti da queste organizzazioni – afferma Bagattini – sono pagamenti regolari alla Play Therapy Africa limited, avvenuti dopo la verifica dell’effettiva esecuzione dei mandati ricevuti. Quello che si contesta è che poi queste somme, appartenenti alla Play Therapy Africa limited, sarebbero state utilizzate a fini individuali, per interessi privati e non della società”.

Bagattini conferma che è già stato fatto ricorso al tribunale del riesame per ottenere la restituzione di quanto sequestrato nel corso delle perquisizioni effettuate nei confronti di Andrea Conticini e dei fratelli Luca e Alessandro.

 

 

mercoledì 6 luglio 2016

Senza parole... Il "Reparto VIP" in un ospedale convenzionato

Ricevo da un mio parente stretto questa email, che pubblico senza cambiare una virgola:

DSC08054Che pochezza! Sono andato al Policlinico di Monza a rendere visita ad un paziente che doveva essere sottoposto ad un delicato intervento di chirurgia. Reparto "Teodolinda". All’ingresso  del reparto dei pannelli riportano “Reparto VIP” – No, non reparto "solventi" o "paganti", Reparto VIP!  Si diventa VIP pagando una retta giornaliera di molte centinaia di euro.

Che tristezza, l’umanità suddivisa in “normali” ed in “VIP” – Niente di grave, succede! I VIP esistono di fatto nel mondo attuale. Il mortificante, il pacchiano è come per diventare VIP sia sufficiente pagare circa 400 euro al giorno.

“Normali e Vip”, come tali discriminati e definiti dal picco di spesa che puoi permetterti. Chiarisco, non ho alcunché contro i ricchi, ho moltissimo da ridire contro la vergognosa definizione VIP proposta dal Policlinico di cui sopra.

email firmata

Lorenzin-be4rlusconi-renzi

La Ministra Lorenzin, in varie funzioni

Cara Ministra Lorenzin,

io sono nato e cresciuto nella cultura che le persone si dividano in sane e malate, in oneste e disoneste, in giovani e vecchi, in forti e deboli. Al Policlinico di Monza i malati, i parenti, i baroni, i portantini, i primari, i "pulicessi", i tirocinanti, imparano subito che il mondo si divide in VIP (Very Important People) e VUP (Very Unimportant People).  Lo sappiamo tutti. Di fatto è così. Ma è la prima volta che una istituzione convenzionata col servizio pubblico ufficializza la divisione dei pazienti attraverso questa oscena divisione del mondo fra Vip e Insignificanti. E questa cosa, riguardando dei malati, è semplicemente ributtante.

Cara Ministra, sono sicuro che lei non sia stata informata di questa porcheria, altrimenti, dall'alto della sua cultura medica e della sua attenzione alla "universalità" dell'assistenza sanitaria, avrebbe provveduto immediatamente a far togliere in 24 ore questa enorme, puzzolente porcheria.

Le ho inviato questa comunicazione anche sulla sua email ufficiale lorenzin_b@camera.it , e sui "social" sui quali non fa mancare la sua discreta presenza (praticamente è dappertutto...), e sul suo sito personale. Così domani non potrà dire di non essere stata informata.

Le preannuncio che fra una settimana farò una nuova visitina al reparto "Teodolinda" del Policlinico di Monza, per verificare se questa oscena divisione in "classi" VIP e VUP sia stata rimossa. E che se questo sconcio non sarà stato eliminato (e magari anche "sanzionato"... o è chiedere troppo???), farò tutto quanto è nelle mie (scarse) potenzialità mediatiche per "sciogliere i cani" dell'opinione pubblica: nei confronti di chi ha avuto la bella idea, di chi l'ha attuata, di chi l'ha tollerata, e di chi non l'ha fatta rimuovere, pur avendone dovere e potere.

Tafanus

P.S.: il link a questo post: http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2016/07/senza-parole-il-reparto-vip-in-un-ospedale-pubblico.html

sarà inviato a questi siti, affinchè la Ministra non possa dire, domani, di essere stata all'oscuro della faccenda. Invito chi mi onora della frequentazione di questo sito ad inviare questo link non solo ai siti sottoelencati, ma anche ai loro "contatti", al loro deputato di zona, ai giornali locali e nazionali:

http://www.salute.gov.it/portale/ministro/p4_3.jsp?label=ministro

http://www.beatricelorenzin.it/

lorenzin_b@camera.it

https://www.facebook.com/Beatrice-Lorenzin-143379055723073/

https://twitter.com/bealorenzin?lang=it

 

VIP - dal "Barone Rampante", di Italo Calvino

...mi viene in mente la storia di Cosimo, dal "Barone Rampante" di Italo Calvino. Primogenito, destinato a succedere al padre, il Barone Arminio Piovasco di Rondò (VIP, a modo suo rampante, alla ricerca di riconoscimenti nobiliari). Cosimo si ribella al genitore e all’ordine costituito, a dodici anni sale su una quercia – e da lì in poi vivrà sospeso – solitario signore del dominio degli alberi.

All'ennesimo tentativo del padre N.H. Arminio di farlo scendere dall'albero, Cosimo si rompe le balle. Così racconta la scenetta il fratello di Cosimo:

"...adesso mio fratello avrebbe potuto dare qualche altra nobile risposta, magari una massima latina, che ora non me ne viene in mente nessuna ma allora ne sapevamo tante a memoria. Invece s'era annoiato di star lì a fare il solenne; cacciò fuori lingua e gridò: "...ma io dagli alberi piscio più lontano!..." Frase senza molto senso, ma che troncava netto la questione..."

 

 

 

 

Tafanus: Ricciardi inchioda Meloni in Aula: “Ma cosa festeg...

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