lunedì 18 dicembre 2017

Fresche di giornata: il Ministro Padoan butta giù dal piedistallo la Madonna Fiorentina Maria Elena Boschi

La Ministra Tacco 12 fa un'altra brutta caduta, ma per ora sembra che non ci siano speranze che decida di lasciarci al nostro destino (speranze per il PdR, perchè noi ci teniamo al fatto che resti al suo posto... per noi è un "asset", mica un problema!)

20171218-boschi-padoan(Fonte: Il Fatto Quotidiano)

“Io non ho autorizzato nessuno e nessuno mi ha chiesto un’autorizzazione, la responsabilità del settore bancario è in capo al ministro delle Finanze che d’abitudine ne parla con il Presidente del Consiglio“. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in audizione alla Commissione d’inchiesta sulle banche, ha così sparigliato le carte sul caso Etruria e sugli interessamenti dell’allora ministro delle Riforme per la popolare aretina di cui era azionista mentre il padre ne era consigliere di amministrazione prima e vicepresidente poi.

“Non ho mai autorizzato nessuno perché nessuno mi ha mai chiesto autorizzazioni”, ha aggiunto Padoan rispondendo alla domanda del senatore Andrea Augello (Idea) relativa agli incontri - definiti dallo stesso senatore “ricognizioni” - che alcuni ministri hanno avuto con i vertici degli organi di vigilanza e delle banche, per avere informazioni o dare suggerimenti sugli istituti in crisi.

Chiaro il riferimento a Maria Elena Boschi che in un primo momento, due anni fa, aveva garantito all’Aula di non essersi mai occupata della banca di famiglia. Quando poi, negli ultimi sei mesi, è emerso come al contrario se ne sia attivamente interessata nel corso di colloqui con esponenti del sistema bancario, della vigilanza di Borsa e della stessa Bankitalia, la ministra ha ricondotto la sua intensa attività nell’alveo delle proprie prerogative. 

Peccato che il titolare del dicastero a cui fanno capo le banche non abbia avallato la sua linea. Anzi. Con un inatteso colpo di coda Padoan ha rincarato la dose misconoscendo l’operato della collega di governo, di partito e di renzismo. “Ho appreso di questi specifici incontri dalla stampa. Non ho mai autorizzato nessuno a parlare con altri di questioni bancarie né ho richiesto che persone o membri del governo che avessero contatti con esponenti del mondo bancario, venissero a riferire a me”, ha aggiunto precisando di non aver mai incontrato né Pier Luigi Boschi, né l’ex dominus patron di Veneto Banca, Vincenzo Consoli.

Non solo. Il ministro ha anche ridimensionato una volta per tutte lo sventolato ruolo governativo nel commissariamento di Etruria tanto accarezzato sia da Renzi che dalla Boschi. “La proposta di commissariamento è arrivata da Bankitalia. Il contributo (del ministero dell’Economia, ndr) è stato quello di recepire questa cosa”. In questi casi “il governo concorda con l’idea di commissariare e quindi approva”. Un ruolo ben diverso, quindi, da quello di protagonisti rivendicato dall’ex premier e dalla ministra aretina.

Nessun contatto specifico, poi, con l’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, per una possibile integrazione tra la banca milanese ed Etruria. Il ministro ha ricordato: “In questi anni la gestione delle crisi è stata resa più difficile dal fatto che gli strumenti tradizionali non erano più disponibili. Una strategia è stata quella di risolvere i problemi di banche in difficoltà anche attraverso l’intervento di istituti che non lo erano ed erano molto più efficienti. Nel caso delle Venete per esempio c’è stato l’intervento di Intesa SanPaolo. In un contesto del genere il ministro dell’Economia ha continue opportunità di interazione con manager bancari”, ma non c’è stato alcun contatto diretto con Ghizzoni su Banca Etruria.

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Tafanus

 

martedì 5 dicembre 2017

Etruria: “Inquietanti omissioni del pm Roberto Rossi su Boschi senior”.Rossi: “Ho risposto alle domande”

L'ennesima magra di Renzi, di Boschi  e dei suoi cari arriva del Procuratore della Repubblica di Arezzo, competente per territorio su tutto quanto concerne i reati all'interno della Banca Etruria. Non c'è niente di sbagliato che il Procuratore di Arezzo sia colui che indaga su Banca Etruria. Quello che c'è di sbagliato - e molto sbagliato (e ci terremmo molto a scoprire a chi si debba attribuire il merito di questo ennesino autogoal) consiste nel fatto che Roberto Rossi è l'ultimo magistrato al quale si sarebbe dovuto assegnare lla Procura che avrebbe indagato per competenza su Banca Etruria, dal momento che questo magistrato aveva ricoperto - guarda caso - il ruolo di "Consigliere Giuridico" a Palazzo Chigi, quando in quel palazzo imperava Matteo Renzi. E così l'assalto (l'ennesimo) del "giro Renzi" al Governatore Visco, diventa un boomerang, ed ecco perchè: (Fonte: Il Fatto Quotidiano)

Etruria, M5S: “Inquietanti omissioni del pm Rossi su Boschi senior”. Lui: “Ho risposto alle domande”

Davanti alla commissione parlamentare di inchiesta il procuratore Roberto Rossi ha ricordato che il padre della sottosegretaria non è imputato per la bancarotta dell'istituto, fornendo al Pd l'assist per scaricare le colpe su Bankitalia. Ma non ha parlato dell'altro filone, quello sul falso in prospetto e l'accesso abusivo al credito, in cui è indagato. L'ex consulente del governo Renzi rischia di essere deferito al Csm. E per i renziani l'esultanza diventa boomerang.

Omissioni durante l’audizione sul crac di Banca Etruria davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sulle banche? Falso: nulla è stato nascosto “circa la posizione del consigliere Boschi in relazione alle domande che mi venivano poste”.

Domande, si giustifica ora il pm di Arezzo Roberto Rossi, che riguardavano il processo per la bancarotta dell’istituto in cui il padre del sottosegretario alla presidenza del Consiglio non è coinvolto. E non le indagini ancora in corso. Che, si è poi appreso, riguardano eccome Pier Luigi Boschi. Iscritto proprio dai pm aretini, oltre un anno fa, sia per falso in prospetto sia per accesso abusivo al credito.

A quattro giorni dal suo lungo intervento a Palazzo San Macuto, durante il quale aveva fornito ai renziani l’assist per “assolvere” l’ex vicepresidente e scaricare tutte le colpe del crac su Bankitalia, a finire sotto accusa è il procuratore. Che risponde con una lettera a Pier Ferdinando Casini (riprodotta in calce a questo paragrafo. NdR), presidente della commissione che ha gli stessi poteri della magistratura. “Se non vi ho detto dell’indagine è perché non me l’avete chiesto”, è il succo della sua difesa. Che ha convinto Casini, secondo cui la missiva di Rossi “fornisce una risposta chiara ed esauriente”, aggiungendo che “tutto il resto afferisce ai giudizi politici che ciascun Gruppo ha il diritto di formulare”.

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Questa la lettera che dovrebbe scagionare il procuratore Rossi, e che a me sembra una tar4diva arrampicata su uno specchio insaponato. Ma come... si parla dei possibili reati di Papi Boschi in Banba Etruria, si mette alla gogna la Banca d'Italia, e tu sai che Boschi è indagato da mesi per reati gravissimi, e fai un cenno col capino, e non citi la cosa di tua iniziativa? Cose da pazzi (NdR)

Anche in merito all’istanza del senatore di Idea Andrea Augello (che ha chiesto di accertare l’esistenza di un filone d’indagine nei confronti dei membri del Consiglio di amministrazione di Banca Etruria sulla denuncia di Consob riguardo alle falsificazioni dell’ultimo prospetto per l’emissione di obbligazioni subordinate), per Casini è tutto risolto, visto che “la lettera odierna del procuratore fornisce una risposta chiara ed esauriente” [...]

Resta il fatto, del resto, che per il Partito democratico diventa un boomerang l’esultanza di giovedì scorso, quando gli esponenti più vicini a Renzi avevano dichiarato chiuso il caso Etruria almeno sul fronte delle implicazioni politiche. In tal senso, il senatore dem Marcucci ha annunciato che chiederà personalmente di riconvocare il procuratore di Arezzo.

“Le domande erano sui fatti e non sugli indagati”. “Non ha senso del ridicolo” – “Non ho nascosto nulla circa la posizione del consigliere Boschi in relazione alle domande che mi venivano poste, sostiene Rossi nella missiva. “Le domande hanno riguardato i fatti in oggetto e non, in alcun modo, le persone iscritte nel registro degli indagati”. Del resto,  riporta lo stesso Rossi nella sua lettera citando un passaggio della deposizione, a specifica domanda sull’esistenza di possibili altri indagati, lui ha risposto annuendo con il capo.(...azz...il Procuratore ha annuito col capino... troppo fatica, rispondere con un SI bello sonante?... NdR)

Sufficiente? Secondo il Corriere l‘ex consulente per gli Affari Giuridici del governo Renzi rischia di essere nuovamente deferito al Csm, proprio per aver omesso in audizione di parlare del coinvolgimento di Boschi nel filone di indagini legato all’emissione di obbligazioni subordinate lanciata nel 2013. L’inchiesta nasce da segnalazioni della Consob sul fatto che nel prospetto mancavano informazioni cruciali per gli investitori. L’authority a settembre ha sanzionato gli ex amministratori per 2,7 milioni di euro. Il senatore di Idea Andrea Augello, letta la lettera a Casini, commenta scrivendo che “evidentemente questo magistrato ha ancora un minimo senso del ridicolo e del pudore” e ribadisce “la richiesta di trasmettere i verbali delle audizioni e questa lettera al Csm, chiedendo altresì che il dottor Roberto Rossi venga formalmente convocato per un’audizione testimoniale”.

L’assist al Pd diventa un boomerang – Intanto si riaccendono le polemiche tra Pd e opposizioni sul conflitto di interessi del “Giglio magico”. “L’omissione da parte del procuratore di Arezzo Roberto Rossi è solo l’ultimo degli episodi inquietanti che circondano la vicenda di Banca Etruria“, attacca il deputato Carlo Sibilia. Ricordando come “nei giorni scorsi c’è anche, chi, proprio a seguito dell’audizione in commissione Banche del procuratore, aveva cercato di far credere che Pier Luigi Boschi avesse un ruolo del tutto marginale rispetto alla vicenda di una banca che ha palesato il conflitto d’interessi del Pd”.

Giovedì scorso infatti i renziani avevano raccolto con entusiasmo l’assist di Rossi, che in audizione aveva criticato l’operato di via Nazionale e escluso responsabilità di Boschi senior relativamente alla bancarotta dell’istituto aretino. Non ne è stato chiesto il rinvio a giudizio in quel filone perché, aveva spiegato, “non ha partecipato alle riunioni degli organi della banca che hanno deliberato finanziamenti finiti poi in sofferenza e che costituiscono il reato di bancarotta”.

Il Pd ne ha approfittato per sostenere che le polemiche sulle colpe del padre di uno dei ministri chiave dell’esecutivo Renzi erano “sciocchezze“. E che i risparmiatori truffati devono prendersela solo con la Banca d’Italia di Ignazio Visco. Ora il quadro cambia radicalmente, visto che Boschi senior è indagato per il falso nei prospetti delle obbligazioni subordinate che hanno mandato in fumo i loro soldi.

“Silenzio assordante” -  “Incredibile che la Boschi sia ancora al governo” – “Dopo l’esultanza dei giorni scorsi, oggi dal Pd assistiamo a un silenzio assordante rispetto alle nuove rivelazioni da parte della stampa, relative al procuratore di Arezzo e all’avviso di garanzia nei confronti di Pier Luigi Boschi”, attacca il senatore M5S Carlo Martelli. Miguel Gotor, senatore di Mdp, twitta: “Al di là dell’arroganza mostrata dal Pd nei riguardi del parlamento, il sottosegretario Maria Elena Boschi per ragioni di opportunità politica non dovrebbe trarne dovute conclusioni, le stesse che in questi anni ha chiesto per altri con il ditino alzato?”.

Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini annuncia la richiesta di “un’ispezione in Procura ad Arezzo” e chiosa: “E’ incredibile, di fronte a questa vicenda, che la Boschi sia ancora al governo”.

Nel calendario della commissione non c’è ancora Ghizzoni – Intanto il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta preannuncia: “Chiederò se sia ipotizzabile una nuova audizione del procuratore” in commissione parlamentare di inchiesta. Per ora è stato diffuso solo il calendario di questa settimana. Per ora non è prevista la convocazione dell’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni. Secondo Ferruccio de Bortoli, nel 2015 l’ex amministratore delegato di Unicredit ha ricevuto pressioni dalla Boschi perché il gruppo di piazza Gae Aulenti acquisisse Banca Etruria.

La sottosegretaria, dopo aver minacciato querela per mesi, ha annunciato proprio nelle scorse ore di aver citato in giudizio l’ex direttore del Corriere della Sera in sede civile.

(...afferrato?... La Boschi ha minacciato querela contro Ferruccio De Bortoli dopo le prime indiscrezioni su ciò che rivelava il suo libro sulle pressioni della Boschi su Federico Ghizzoni, in quale si è sempre rifiutato sia di confermare che di smentire; tanto che la Boschi, forse sentendo puzza di bruciato, ha lasciato cadere la querela, e per mesi si è rifiutata persino di rispondere alle domande dei giornalisti sull'argomento. Adesso - guarda caso - arrivati i tempi della prescrizione per una eventuiale querena penale, e forse sotto i fulmini che si addensano sul suo papi, puerela de Bortoli in sede civile. Accetto scommesse: l'ex AD di Unicredit confermerà le accuse di De Bortoli - persona seria - e smentirà la Boschi. NdR)

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Tafanus

 

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