La Cassazione conferma la condanna a Cesare Previti per l’affaire Imi-Sir. Previti fu un "intermediario corruttore"; e chiede la riapertura della parte di processo riguardante il Lodo Mondatori. La partita fra Berlusconi e De Benedetti per il controllo della casa editrice potrebbe non essere chiusa.
Le motivazioni dell'Alta Corte: "Gioco di squadra per corrompere; Il giudice Renato Squillante non agì da pubblico ufficiale"
Repubblica.it
ROMA - Gioco di squadra per corrompere. Per assicurare agli eredi Rovelli mille miliardi di risarcimento dell'Imi. Con Cesare Previti "nel ruolo di intermediario corruttore". Eccole le motivazioni della Cassazione che conferma le condanne a Cesare Previti, Attilio Pacifico e Vittorio Metta per corruzione in atti giudiziari nella vicenda Imi-Sir.
Previti. La cassazione definisce da "difensore occulto" il ruolo rivestito dall'ex ministro della Difesa nella controversia civile Imi-Sir. A cinque mesi dalla sentenza definitiva con cui Previti è stato condannato a sei anni di reclusione, la sesta sezione penale della Suprema Corte parla di indizi "gravi, precisi e concordanti" secondo i quali "il ruolo di intermediario-corruttore svolto da Previti emerge in maniera eclatante". La Cassazione, inoltre esclude "perentoriamente" che il Gup di Milano abbia leso le prerogative di parlamentare di Previti, non concedendogli il legittimo impedimento a comparire alle udienze successive alla prima. Per piazza Cavour il Gup ha operato "correttamente" […]
Fascicolo 9520. Non c'è motivo di ritenere che il contenuto dei fascicoli relativi alle vicende Imi-Sir e Lodo Mondadori sia "incompleto", e dunque, vanno rigettati i ricorsi presentati dagli imputati "per palese violazione del diritto di difesa". La Cassazione interviene così, nelle motivazioni della sentenza Imi-Sir/Lodo, in merito al fascicolo 9520/95, dal quale scaturirono entrambi i procedimenti.
Lodo-Mondadori. Con riferimento alle assoluzioni per la vicenda Lodo-Mondadori la Suprema Corte bacchetta la Corte d'Appello di Milano "per aver seguito un'analisi frazionata dei singoli elementi indiziari a carico degli imputati" e per aver "minimizzato la valenza di dati dall'indubbio significato indiziante". Insomma troppo "disinvoltamente" sono stati valutati e "sviliti dati oggettivi", come quello "della stretta contiguità temporale tra il bonifico effettuato dalla Fininvest in favore del Previti in data 14 febbraio 1991 e la pubblicazione della sentenza 'Metta' (24 gennaio 1991)". La Cassazione, allora, chiede un nuovo processo per indagare meglio, tra l'altro, sulla "causale del bonifico bancario" da 2.732.868 dollari inviato dalla Fininvest a Previti.
Ariosto. Le dichiarazioni della testimone Stefania Ariosto non sono state utilizzate dai giudici milanesi come prova dell'episodio di corruzione al giudice Vittorio Metta al centro della vicenda Imi-Sir. Le dichiarazioni dell'Ariosto, continuano i giudici, hanno delineato un "allarmante quadro d'insieme, ma non sono state utilizzate dai giudici milanesi come prova dell'episodio di corruzione al giudice Vittorio Metta".
…insomma, una vittoria su tutta la linea delle “toghe rosse”: confermata la condanna a Previti per la vicenda IMI-Sir; da rifare il pezzo di processo concernente il lodo Monadori. Sbagliato non aver utilizzato la testimonianza della Ariosto. La Bocassini non ha impedito a Previti di fare il suo lavoro da parlamentare. La Bocassini non ha occultato parti del famigerato fascicolo 9520. Non si è capito perché siano passati quasi tre milioni di dollari da Fininvest a Previti. Non si è capito come il giudice Metta – Superman abbia potuto pensare e scrivere 160 pagine di motivazione in 24 ore…
...con tanti saluti alle teorie del complotto delle toghe rosse, ed alle teorie, perennemente utilizzate dai vari Berlusconi, Bondi e Cicchetto, della “giustizia ad orologeria”…
Nessun commento:
Posta un commento