Berlusconi: "Non ci ritireremo; in Iraq proseguiamo la missione"
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"La nostra missione umanitaria in Iraq continua nell'ambito di una grande organizzazione quale è l'Onu". Silvio Berlusconi, parlando in diretta telefonica a "Buona Domenica" ha ribadito che l'Italia non si ritirerà dall'Iraq ricordando che il nostro paese "non ha partecipato ad azioni di guerra" perche é solo quando la guerra "si è chiusa" è stato deciso, con un voto parlamentare, di "inviare i nostri soldati".
Tanto per illustrare quanto affermato da Berlusconi, un anno dopo questa affermazione apodittica arriva la “battaglia dei ponti”, ed arrivano le immagini, trasmesse da RaiNews24 ma rifiutate dai canali analogici RAI e da Mediaset, che mostrano all’opera i “nostri ragazzi” del reggimento Tuscania, impegnati a fare il tiro a segno contro iracheni inermi, e a volte forse già feriti, con fucili di precisione e mitragliatrici che si inceppano. Il grido di guerra di uno di questi “portatori di democrazia”?
...cazzo, Luca, quello si muove ancora... annichiliscilo...
Il filmato rifiutato da tutti sarà trasmesso solo a notte fonfa da RaiNews24, ma finirà sul web: per fortuna che c’è Internet... Il filmato può essere visto al link che segue, con Windows Media Pl. Dovrebbe essere proiettato in tutte le scuole...
"Nassiriya agosto 2004, un giorno di guerra"
A Nassirya si svolge la terza battaglia dei "ponti". Nel combattimento furono impegnati carabinieri paracadutisti del reggimento Tuscania, elementi della seconda brigata mobile e dei bersaglieri . Non riteniamo di commentare queste immagini che offriamo agli spettatori per il loro indiscutibile valore documentario. Corsera 08 dicembre 2005
Mediaset ferma il film di Nassiriya - Doveva essere trasmesso da Le Iene. Comunicato dell'azienda: «Rappresentazione dei soldati diversa dalla realtà di ogni giorno»
Traduzione: quello che si vede nel filmato non può essere revocato in dubbio, però non lo trasmettiamo perchè non è che tutti i santi giorni “i nostri ragazzi” facciano il tiro a segno sparando addosso agli iracheni... diamine, noi siamo in Iraq in “missione umanitaria”...
Il filmato, girato da un soldato italiano durante la battaglia dei ponti a Nassiriya nell'agosto del 2004, e trasmesso da RaiNews24, non è stato invece mandato in onda nella puntata de Le Iene. «Si tratta - è scritto in un comunicato dell'azienda - di immagini molto confuse dei nostri soldati sotto attacco (sotto attacco???), commentate da un rappresentante di un'organizzazione denominata osservatorio militare difesa in modo non conforme agli standard giornalistici dell'azienda (...e quali sono questi “standard”, quelli di Emilio Fede & Paolo Liguori?), che danno una rappresentazione della presenza in Iraq dei militari italiani lontana dalla realtà di ogni giorno».
LE IMMAGINI - Il filmato intero dura quasi dodici minuti, comincia quando il sole è alto e si conclude con il buio, con il sottofondo di voci e urla, di inviti a «annichilire un nemico forse ferito e a stare attenti a non coinvolgere altri italiani». Grida e dialoghi sottolineati da detonazioni secche e l' eco di lunghe raffiche. E' il resoconto di alcune fasi della «battaglia dei ponti» che, nell' agosto dello scorso anno, vide impegnati militari italiani contro miliziani sciiti che, a Nassiriya, cercavano di conquistare il controllo di punti nevralgici della città. Nel presentare il filmato, Rai New 24 ha indicato in unità dei carabinieri, dei bersaglieri e in militari della Seconda brigata mobile i soldati italiani impegnati.
I DIALOGHI TRA I MILITARI - Il «sonoro» in presa diretta dei militari è un susseguirsi di indicazioni: «Non sprecate munizioni», «Cosa c'ha in mano?», «Guarda come si muove, il bastardo». Ma anche di avvertimenti: «Ci sono gli italiani, lì sotto», dice qualcuno per sollecitare attenzione a non indirizzare il fuoco dove c' erano postazioni di nostri militari. Qualcuno, poi, per chiedere maggiore prudenza chiede agli altri militari, che vedono in lontananza un uomo spostarsi, «ma siamo sicuri che non sia il nostro?». E ci sono anche incitamenti, quando qualcuno sollecita a neutralizzare un miliziano che apparentemente è a terra ferito. «Annichiliscilo, Luca», è il grido che si sente e non si capisce a quale dei militari che imbracciano un fucile di precisione sia rivolto. Poi, più tardi, quando la radio fa rimbalzare la notizia che il cecchino è stato «annichilito» i commenti sono di soddisfazione e tutti rivolti a Luca, che, all' inizio del filmato, viene «accreditato» di «averne appena fatto fuori due».
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