L'istituto controllato dalla Regione finanzia l'impianto della moglie del governatore. Ben 5 milioni e 600 mila euro di fondi. Storia di un affare di famiglia
(di Marco Guzzetti - l'Espresso)
La pratica della first lady siciliana è stata varata in tempi record: presentata ad aprile del 2008, ha avuto l'ok in soli due mesi.
Il programma di spesa prevede la realizzazione nella tenuta di Ramacca, in provincia di Catania, di un impianto integrato per la produzione di energia solare, per una potenza pari a 992 kwh, su una serra di 20 mila metri quadri. L'Irfis sarà la capofila di un pool di banche che copriranno con quasi 3 milioni, il 50 per cento del costo.
Ma come farà la first lady a restituire il credito? Anche qui entrano in scena gli incentivi. Il piano economico lo spiega chiaramente. L'impianto - che sarà realizzato da Spes engineering, affiliata della rete franchising di Enel.si - verrà gestito da un "Spv", società veicolo previste dalla legge sul "conto energia". All'impresa agricola della Grosso toccheranno incentivi pari a 0,431 euro per ogni kwh prodotto. La stima è di oltre 1 milione e mezzo di kwh annui che faranno incassare alla Spv della famiglia Lombardo oltre 730 mila euro l'anno. Un bel business. Che l'Irfis ha condiviso con entusiasmo. Anche perché l'istituto è al centro di un delicata partita che vede il governo Lombardo contrapposto a Unicredit, nel controllo del pacchetto di maggioranza. Lo scenario vede la Sicilia pronta a cedere lo 0,5 per cento delle azioni detenute in Unicredit, in cambio del 76 per cento dell'Irfis, controllato da piazza Cordusio attraverso il Banco di Sicilia. Il sogno autonomista è utilizzare la licenza bancaria dell'Istituto per creare una banca siciliana.
L'Irfis è una preda ambita: anche la Popolare di Vicenza, presente in Sicilia con il marchio Bancanuova, ha tentato la scalata. Vista di buon occhio dal governo regionale, la proposta del gruppo bancario che fa riferimento a Zonin è stata stoppata dal no di Bankitalia. Tracce di Bancanuova si trovano anche nel progetto di finanziamento che la signora Grosso in Lombardo ha presentato all'Irfis. "Le attività consulenziali" citate nel documento si riferirebbero all'incarico di pr che la first lady sicula ha svolto per Bancanuova, generando un reddito imponibile di circa 200 mila euro l'anno. Secondo conflitto di interessi sfiorato: Bancanuova svolge il servizio di tesoreria per l'assemblea siciliana e gestisce alcuni fondi di rotazione dell'amministrazione regionale per oltre 50 milioni l'anno. A quanto risulta a "L'espresso", però la signora Grosso ha di recente rinunciato a questo incarico.
(19 novembre 2009)
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