venerdì 15 aprile 2011

La morte dell'amico Roberto Arrigoni, che voleva portare cibo e farmaci ai disfgraziati di Gaza

Arrigoni-vittorio Io ho sentito la notizia del rapimento e dell'ultimatum ieri sera, su RaiNews 24. Non ci volevo credere. Con Vittorio c'erano stati sporadici contatti epistolari. Mi aveva contattato quando il Tafanus aveva fatto una serie di posts sui bambini arsi vivi a Gaza. Comunità di sentimenti quasi sempre, ma a volte differenze nel modo di trattare i problemi.

C'era stima reciproca, solidarietà fra bloggers "da battaglia": più monotematico e duro il suo Guerrilla Radio, forse più ironico e generalista il mio.

Stamattina, come per un presentimento, mi sono svegliato tardi, e con una certa reticenza ho accesso la TV su RaiNesw24, ed ho sentito ciò che non avrei voluto sentire. E' una di quelle notizie che fanno male. In primo luogo per Vittorio (che per me arriva, per inciso, dopo Enzo Baldoni...)

In secondo luogo perchè credo che d'ora in poi, quando parleremo dei palestinesi di Gaza, anche noi saremo portati a fare delle differenze... I salafiti, ammazzando come un cane uno che da anni spende la sua vita per aiutare i palestinesi (senza ulteriori specificazioni) di Gaza, hanno danneggiato in misura irreparabile il supporto sincero che molti di noi hanno sempre dato a costoro. D'ora in poi, qualunque cosa accada a Gaza, saremo costretti a fare, seppur inconsciamente, dei distinguo. E questo non mi piace.

Grazie, Vittorio, per quello che hai fatto per Gaza. Io forse, anche se avessi avuto la tua gioventù, non ne sarei stato capace. Antonio

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