giovedì 26 luglio 2012

Millenovecentotrentasei euro e ottanta centesimi. Questo è, per l'Inail, il valore della vita di un operaio di 32 anni. Questi soldi non basteranno neanche a riportare la salma da Reggio Calabria a Roma. Sarebbe bello sapere come sia stato calcolato questo importo. Perchè un importo coi decimali non può essere frutto di una sparata approssimativa. DEVE essere frutto di un calcolo. Per esempio: il salario orario dell'operaio Cimoli. Oppure la pensione giornaliera del funzionario siciliano Felice Crosta...

No, non può essere così vaga, la cosa. Proviamo a correlare il valore della vita di Matteo  Armellini alle sue capacità residue di produrre reddito. Armellini avrebbe potuto - anzi, dovuto - lavorare ancora almeno 35 anni. Settemilasettecento giorni. O, se preferite, 61.600 ore. In altri termini, la vita di Armellini, come potenziale produttore di reddito, vale, vediamo... esattamente 0,032 € all'ora. Ogni quattro giornate lavorative, un caffè in piedi, al banco.

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