Primarie, Renzi ricorre al Garante - Bersani: regole fatte a unanimità - Il sindaco di Firenze: il Garante valuti se viola la privacy pubblicare gli iscritti all'albo del centrosinistra. Il segretario: regole votate all'unanimità, sono in mano ai garanti
Primarie, Renzi passa alle vie legali contro la pubblicazione degli iscritti del centrosinistra e Bersani replica che le regole sono state fatte all'unanimità e che decidono i garanti.
RENZI: ALBO VIOLA LA PRIVACY - È stato depositato oggi il ricorso di Matteo Renzi relativo all'albo degli elettori alle primarie. Lo conferma il presidente dell'Autorità per la protezione dei dati personali Antonello Soro. «Il ricorso è di oggi, vediamo di decidere in tempi brevi», spiega Soro. Renzi chiede al Garante di valutare se la pubblicità degli iscritti all'albo del centrosinistra viola le norme sulla riservatezza dei dati personali.
BERSANI: I GARANTI HANNO LE REGOLE - «Sono regole che abbiamo deliberato all'unanimità, adesso ci sono i garanti che devono farle rispettare»: così Pier Luigi Bersani ha commentato il ricorso al garante della Privacy del comitato di Matteo Renzi [...]
LE MOTIVAZIONI DEI RENZIANI, LO STUPORE DI SEL - La segnalazione l'ha presentata oggi il presidente del comitato Renzi, Marco Carrai. Sollecita un intervento «urgente» dell'Authority guidata da Antonello Soro. Urgente perché – sostiene - le primarie sono fra un mese e bisogna evitare alla coalizione «comportamenti illegittimi» e ai cittadini «di subire un danno gravissimo». Ma soprattutto perché il 25 ottobre ci sarà la consegna delle firme e la formalizzazione delle candidature, che comporta anche l'accettazione delle regole.
Con un procedimento pendente, Renzi si tiene le mani libere. Non si può, sostengono i renziani, «imporre» a chi vuol partecipare alle primarie «il rilascio di un consenso alla diffusione o alla pubblicazione dei nomi dei sottoscrittori dell'appello e degli iscritti all'albo degli elettori». Si tratta, spiegano gli avvocati di Renzi, di dati sensibili perché «implicano la manifestazione di opinioni politiche». E obbligando gli elettori a dare il loro consenso, pena l'impossibilità di votare, si lede una libertà costituzionale. Dal momento però che è necessario «impedire brogli», l'unico consenso dovrebbe essere sulla verifica dei dati personali, propone. L'elenco dei votanti, poi, dovrebbe essere consultabile solo per chiarire eventuali irregolarità. Non solo. Con l'occasione, i renziani hanno fatto rientrare dalla finestra l'altro paletto indigesto, la separazione fisica tra il luogo di registrazione e quello di voto, chiedendo un parere sulla registrazione online. «Lo statuto del Pd la prevede, il regolamento delle primarie no», ha ricordato Reggi.
La palla ora è nel campo di Soro, e la questione è delicata perché il presidente dell'Autorità è anche ex capogruppo del Pd alla Camera e schierato, da deputato, in Areadem, ora in forza alla maggioranza di Bersani.
Dal canto suo, Sel ha fatto asse con il segretario Pd. « Siamo stupefatti» dalla mossa del sindaco, dichiara Nicola Fratoianni, «probabilmente, dopo la cena con banchieri e finanzieri a porte chiuse, Renzi si è innamorato della segretezza più assoluta». O forse si vuol «garantire una presenza "discreta" a chi di centrosinistra non è».
Caro Renzino, caro Reggi... (ma quanto caro?),
lasciate che vi spieghiamo un paio di cosette. In primo luogo non si viola nessuna privacy, perchè il voto alle primarie non è un atto obbligatorio. E' facoltativo, ed è riservato a coloro che sono disponibili a sputtanarsi pubblicamente dichiarandosi per iscritto simpatizzanti del centrosinistra. Se questa regola è tanto pesante per i suoi simpatizzanti, dica loro di non andare ad inquinare il voto di una coalizione che è distante da loro, et voilà... la loro privacy è salva. Nessuno saprà che i banchieri delle Caymans, le ive zanicchi e i Giorgi Gori votano per lei ...
Al mitico Reggi, che scrive: «Lo statuto del Pd la prevede, il regolamento delle primarie no», vorremmo solo ricordare che lo statuto è sovraordinato rispetto alle primarie. Il regolamento delle primarie è varato a norma di statuto e sue variazioni regolarmente varate, non viceversa. Affera, Reggi? "
S-O-V-R-A-O-R-D-I-N-A-T-O. Significa che viene SOPRA, significa che viene PRIMA.
Chi desidera partecipare alle primarie del centrosinistra, in quota PD, con le modifiche apportate allo Statuto del PD per consentire candidature multiple, non ha che da accettare le regole delle primarie alle quali vuole partecipare. Altrimenti si organizzi le sue, di primarie, a Rignano sull'Arno, e non rompa le balle alla sinistra. Graaaazzzie!!!!!!!
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