LO SPOT PIU' OSCENO DEL MOMENTO - Qualche giorno fa, durante la celebrazione-bis del mio compleanno, qualcuno (non so come sia nato il discorso) conoscendo i miei trascorsi da uomo di marketing, mi ha chiesto quale sia a mio avviso lo spot pubblicitario più brutto in circolazione.
Confesso di essere rimasto spiazzato dalla domanda, perchè come quasi tutti coloro che si sono occupati per decenni di comunicazione, oggi sopporto male gli spot, e quando "passano", e sono lontano da un telecomando, calo in automatico una sorta di saracinesca fra me e lo spot.
Poi, all'improvviso (e forse risvegliato dalla domanda che mi era stata rivolta), lo spot più brutto e osceno del giorno mi è piombato addosso, senza che io abbia fatto nulla per cercarlo...
Non so in quanti lo abbiano visto: è uno spot promozionale del turismo nello Stato di Israele, dedicato - almeno nei titoli - a Tel Aviv e Gerusalemme.
Volendo, lo Stato di Israele, con le sue mille contraddizioni, il vanto dei suoi centri di ricerca accanto alla vergogna della striscia di Gaza, la spiritualità della regione fra Gerusalemme e Nazareth accanto alla brutta, polverosa industrializzazione della zona costiera fra Gaza ed Haifa, la dolcezza delle Middle Banks contrapposta alla bruttezza polverosa della "riserva" sud dove sono segregati i palestinesi, Israele avrebbe potuto puntare ad una difficile operazione di comunicazione volta a stimolare le curiosità di viaggiatori intelligenti e curiosi di capire.
Invece Israele è cascato, a testa in giù, nella becera soluzione - assolutamente incoerente con la complessità e la spiritualità di Israele - di puntare sull'eterno cocktail "cosce-tette-culi", come nelle peggiori edizioni di "Striscia la notizia". L'orrendo spot non è freschissimo (ha alcuni mesi d'età) ma era sparito, ed è stato resuscitato da poco. Meritava invece una morte rapida, dignitosa. e soprattutto definitiva.
Purtroppo non è stato così.
Tafanus
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