Designer di fama internazionale, aveva 84 anni. E' morta nella sua casa di Milano, al quartiere Brera. Fra le sue opere più famose il progetto della Gare d'Orsay, a Parigi
...più di mille parole, le immagini di ciò che Gae ha fatto raccontano della sua grandezza...
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L'architetto Gae Aulenti si è spenta nella notte, nella sua casa di Milano, nel quartiere Brera. Avrebbe compiuto a dicembre 85 anni. Pioniera degli archi-star, è uno degli architetti che ha segnato la storia dell'architettura moderna. Fra le sue opere più famose il progetto della Gare d'Orsay e del Museo, a Parigi, realizzato negli anni '80. Aulenti, malata da tempo, aveva fatto l'ultima uscita pubblica lo scorso 16 ottobre, quando aveva ritirato il premio alla carriera conferitole dalla Triennale. Soprannominata "la signora dell'architettura", la Aulenti ha lavorato fino all'ultimo.
Dal 1955 al 1965 fa parte della redazione di "Casabella-Continuità". sotto la direzione di Ernesto Nathan Rogers. Dal 1974 al 1979 è membro del Comitato direttivo della rivista "Lotus International" e dal 1976 al 1978 collabora con Luca Ronconi a Prato al Laboratorio di Progettazione Teatrale. Sul fronte universitario è stata a Venezia assistente di Giuseppe Samonà dal 1960 al 1962, e poi dal 1964 al '69 assistente di Ernesto Nathan Rogers al Politecnico.
Molti i premi e i riconoscimenti che 'la signora dell'architettura' ha ottenuto fra questi: la Legion d'Honneur della Repubblica francese, il premio speciale per la Cultura della Repubblica Italiana e il titolo di commandeur dans l'ordre des Artes et des Lettres.
Nel 2000 ha realizzato il design della stazione della metropolitana di Napoli, piazza Cavour. E' stata anche presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Fra le sue ultime opere va ricordato il restauro di Palazzo Branciforte, a Palermo, dell'aeroporto San Francesco di Perugia e dell'Istituto italiano di cultura a Tokyo. (Repubblica.it)
Voglio inviare attraverso questo post un saluto e le mie condoglianze a Olga Aulenti, la sorella di Gae, con la quale ho avuto rapporti di amicizia e di lavoro negli anni in cui la parola "Cultura", a Milano, si scriveva con la "C" e non con la "q"...
Olga l'ho conosciuta per lavoro in diverse tappe della mia "vita precedente". Una prima volta quando lavorava come TV Producer in Young & Rubicam, una delle agenzie di cui si serviva il gruppo Heinz-Plasmon, nel quale lavoravo all'epoca.
Un'epoca irripetibile, durante la quale si poteva scoprire pensiero, buon gusto, ironia, persino nelle "arti mercantili", come qualcuno ha definito la pubblicità, il design industriale... Rileggendo un articolo di Till Neuberg, che aveva fondato a Milano il primo istituto di Graphic Design e di Art Direction, mi sono imbattuto in questa fotografia di Olga (che per certi aspetti rassomigliava molto a Gae, che sfortunatamente ho incontrato solo una volta, a un party di Olga):
"...per gli spot potevano contare su una vera tv producer. Olga Aulenti, sorella dell'architetta, non era la solita "capoufficio cinema" (come si chiamavano allora), ma una persona moderna e colta che disprezzava cordialmente Carosello. Era una squadra di amici, compatta, a volte persino affettuosa - non solo lavorativa..."
Di quella Milano facevano parte tante belle teste... alcune ho avuto il piacere e il privilegio di conoscerle personalmente, e di conservare, ancora oggi, dei contatti non professionali: Sandro Baldoni (fratello di Enzo, il giornalista-sognatore ucciso in Iraq); Roberto Gariboldi, Giancarlo Livraghi (AD della CPV - Colman, Prentice & Varley, una delle prime agenzie anglosassoni trapiantate in Italia); Bob Noorda (uno dei più grandi desiginers d'Europa, col quale ho avuto il privilegio di collaborare una prima volta per l'ammodernamento del packaging della Plasmon, e una seconda volta per un grande progetto di rifacimento globale dell'immagine della rete dei supermercati della Coop); Lele Panzeri, Annamaria Testa, Köbi Wiesendanger (fratello di Uli, la "W" di TBWA di cui sono stato dirigente per un decennio...)
Ma già a quell'epoca Gae aveva spiccato il volo verso una dimensione di prestigio internazionale. Una donna che ha onorato l'Italia. A sua sorella Olga, per la quale ho nutrito sempre grande stima, invio questo ricordo, e le mie condoglianze, alle quali spero di poter associare quelle dei lettori del Tafanus.
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