Tremonti liquida il tremontismo?
Caro Tremonti, lei ha, quasi sempre la capacità di stupirci. A volte per le cose che dice, a volte per come le contraddice. Scuola Berlusconi, si avverte… mai commentare sulla dichiarazione, attendere sempre, prudentemente, l’immancabile rettifica…
Vede, in genere lei non è declamatore di verità sconvolgenti: piuttosto di banalità prevedibili. Quando La vedo in TV, se resisto al primo impulso (che è quello di prendere a martellate l’elettrodomestico, e Lei stesso attraverso questo simbolismo), mi diverto a fare un gioco: quello di fare, con alcuni secondi di anticipo, il labiale delle Verità Rilevate che arriveranno dalla Sua bocca, puntuali come la Cometa.
Nel 1994 il Suo tormentone è stato il pistolotto contro i Ribaltonisti, dimenticando (problemi di fosforo, oltre che di iodio, nelle “valli”?) che il “genere” è stato inventato dal senatore Luigi Grillo e da Lei.
Nel 2001 il tormentone è stato il “buco”, denunciato non in parlamento (per carità!), ma al compiacente TgUno di Clemente J. Mimun. Un buco che si allargava e si restringeva più volte al giorno, fra i 60.000 e i 90.000 miliardi; insomma, una “forbicina” da “Datamedia” dei tempi peggiori. Alla fine si scoprì che il “buco” era esattamente quell’1,5% sul PIL esattamente previsto in DPEF, quindi il “buco” era esattamente il deficit di bilancio che avete trovato, previsto e scritto, nero su bianco, nell’ultima finanziaria del governo di centro-sinistra.
Negli anni splendidi del Cipria Due, per non farsi mancare niente, ha adottato quattro tormentoni: la Cina, le Due Torri, l’Euro, le Tasse. Inutili sono stati tutti gli sforzi fatti da economisti di varia tendenza per spiegarle che la Cina, l’Euro e le Due Torri c’erano per tutti i paesi dell’eurozona, ma che gli unici ad andare in cacca siamo stati, sotto la Sua sapiente gestione, noi italiani. Era entrato al governo delle Finanze (Superministro, La chiamavano, micacazzi…) con una promessa solenne, fatta dalla scrivania che Quintino Sella aveva indegnamente occupato prima di lei: “se entro il 2006 non arriverò al bilancio in pareggio, mi ritirerò dalla vita politica”. Ben detto, ma mal fatto; Lei, Quintino Sella della Valtellina, ha triplicato “il buco” dei comunisti, portandolo dall’1,7 al 4,8%; ha azzerato l’avanzo primario (5 punti di PIL, mica quattro euri…), e se gli italiani avessero ancora una volta premiato la pregevole opera di governo da voi svolta, Lei sarebbe ancora lì, incollato col culo alla poltrona di Quintino Sella. Col SuperAttak.
Strada facendo, ha trovato modo di farci vedere come Lei sia uno con la schiena dritta: cacciato a pedate dai suoi con l’accusa di aver truccato i conti, ma pronto a ritornare a cuccia al primo fischio di richiamo. SuperAttak, ma anche SuperCoerenza e SuperOrgoglio professionale.
In tutto questo tempo sono riuscito a farle in anticipo il labiale delle cose sagge che avrebbe detto. Oggi, non più: ho letto la Sua intervista su Repubblica, e sono rimasto fulminato… ma come, Giulio Tremonti, il Mito di tutti noi liberali – libertari – liberisti, che prevede: “…Prodi sarà ucciso dal Mercatismo…” Forse la parola “liberismo” le sarà sembrata troppo vicina ai suoi vecchi e collaudati pistolotti…
E poi, la perla: fino a qualche giorno fa, Lei ha sostenuto con molta convinzione, a reti unificate, che per stare nei parametri di Maastricht una finanziaria da 15 miliardi sarebbe “bastata e avanzata”; ora, a fronte di una finanziaria da 35 miliardi (40.000 miliardi di lire in più; lo dico in lire perché so che lei con l’Euro ha qualche difficoltà non marginale), afferma che Prodi ”gnia fa…gnia po’ ffà” a stare sotto il 3% di deficit… Ecco, vede, mi ha rovinato la giornata. Per la prima volta, in 12 anni, non sono riuscito ad indovinare in anticipo il suo labiale…
P.S.: Onorevole Ex SuperMinistro: mi tolga una curiosità: cosa ne ha fatto di tutte quelle belle teorie sulla “Curva di Laffer”, le ha buttate nel cesso?
Suo, con immutata stima (cioè pochina...) Tafanus
Nessun commento:
Posta un commento