mercoledì 3 giugno 2009

"Elogio della recessione", di Anonimo Lombardo

Libri Ricevo dall'amico Luigi Lunari, commediografo e scrittore, questo "consiglio di lettura":

"...cari amici del Tafanus,

mando anche a voi, nel tentativo di dargli la diffusione che a mio avviso merita, il sommario e i risvolti di copertina dell'ELOGIO DELLA RECESSIONE (ed Time Book, Milano). Lieto se vorrete diffondere il tutto... Sono a vostra disposizione per eventuali chiarimenti, approfondimenti et similia. Cordiali saluti

Luigi Lunari

A N O N I M O    L O M B A R D O

ELOGIO DELLA RECESSIONE

(Manuale di sopravvivenza al tempo della crisi)

Nota biografica

L’Anonimo Lombardo – autore di questo libretto – possiede come ciascuno di noi precisi dati anagrafici. Ha compiuto studi regolari ed ha condotto e conduce vita del tutto normale. Da un punto di vista sociale, appartiene al ceto dei privilegiati,, creato e mantenuto in vita da un sistema di clamorose ingiustizie. Dalla percezione di queste ingiustizie nascono le riflessioni contenute in questo libretto: ma poichè si tratta di cose fortemente sgradite ai padroni del vapore (come appunto l’elogio della recessione, il benvenuto alla crisi, la drastica critica della democrazia) ha pensato bene di nascondersi dietro la formula dell’anonimato, inteso come la soluzione ideale per mettere in circolo certe idee “rivoluzionarie” senza subirne personalmente le conseguenze. Di solito, di fronte a certe idee scomode, si crocifigge o se ne delegittima l’autore. Qui – questa volta – non è possibile. Gettato il sasso, l’autore ha nascosto la mano. Nessuno potrà prendersela con lui, che è come se non esistesse. Restano le idee: povere e nude, come la vera filosofia. E difficilissime da crocifiggere.  

Sunto

La  crisi è inevitabile.  Abbiamo prodotto troppo, e le vetrine sono stracolme di merci invendute e invendibili. Il loro prezzo è magari alquanto basso, poiché per economizzare siamo andati a produrle nei paesi “a basso costo di mano d’opera”.  Ma così facendo abbiamo creato disoccupazione in casa nostra, e il potere d’acquisto del consumatore italiano si è ridotto. Il potere politico sta facendo i tripli salti mortali (incentivi, credito facile, inviti all’innovazione) per tentare di rianimare la produzione e i consumi, ma la verità rimane quella: abbiamo prodotto troppo, bisogna fermarsi, svuotare le vetrine, tornare a una produzione che risponda ai bisogni della gente, e non che la seduca con capricciosi ed inutili gadget secondo la logica del consumismo sprecone e spendereccio. Il fermarsi, il fare un “passo indietro” nella produzione e nei consumi, è quello che oggi viene chiamato “recessione”.

Per il sistema in cui viviamo la recessione è un mostro che incombe minacciosamente e che va combattuto con tutti i mezzi; in questo libretto non solo se ne dimostra l’inevitabilità (come logica conseguenza dell’inevitabile crisi), ma la si interpreta anche come la provvidenziale occasione per il recupero di una dimensione umana della vita, liberata dallo stress della produzione , del consumo, della concorrenza, della guerra economica di tutti contro tutti. Smontati gli artifizi con i quali il sistema in cui viviamo difende e incoraggia gli sprechi del consumismo, queste pagine anticipano il ritratto di un mondo saggiamente ripiegato su se stesso, che rifiuta ogni forma di concorrenza schiavizzante, che anteponga la vita al lavoro, che divida le cose da fare secondo il principio del “lavorare meno, lavorare tutti”, ciascuno recuperando se stesso nella conquista del tempo libero che si renderà disponibile.  Una realtà a misura d’uomo, guidata dall’ideale presenza di un “buon padre di famiglia”, che regoli con giudizio e misura coloro che da lui dipendono.

[Riferimenti per l'acquisto]

Caro Luigi,  

In attesa di poter leggere il libro, mi piacerebbe solo sapere chi si nasconde dietro “l’anonimo lombardo”: per caso sei tu? E in tal caso, perché un libro “anonimo”? Un abbraccio

Antonio Crea, alias Tafanus 

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