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Federico Aldrovandi ammazzato una seconda volta. Il tribunale di Ferrara ha condannato a tre anni e sei mesi i quattro poliziotti accusati di eccesso colposo nell'omicidio di Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni morto il 25 settembre 2005 durante un intervento di polizia. Alla lettura della sentenza i genitori del ragazzo si sono abbracciati piangendo e in aula sono partiti applausi.
"Volevo che a mio figlio fossero restituiti giustizia, rispetto e dignità", ha detto il padre di Federico. "Mio figlio non era un drogato, era un ragazzo di 18 anni che amava la vita e che quella mattina non voleva morire". Sua moglie è sembra stata convinta della colpevolezza degli agenti: "Ci sono stati momenti in cui ho avuto paura che se la potessero cavare, ma in fondo ci ho sempre creduto. Ora quei quattro non devono più indossare la divisa". [...] Il pm Nicola Proto aveva chiesto condanne per tre anni e otto mesi.
L'accusa è di aver ecceduto nel loro intervento, di non aver raccolto le richieste di aiuto del ragazzo, di aver infierito su di lui in una colluttazione imprudente usando i manganelli che poi si sono rotti. La parte civile ha ricostruito sotto quattro angolazioni diverse le difficoltà per raggiungere non la verità ma il processo stesso, sostenendo che la morte di Federico sia addebitabile alla colluttazione con gli agenti (nel corso della quale si ruppero due manganelli) e all'ammanettamento del giovane a pancia in giù con le mani dietro la schiena. Posizione che, secondo i loro consulenti, avrebbe causato un'asfissia posturale. A questa causa va aggiunta la tesi di un cardiopatologo dell'Università di Padova, il professor Thiene, secondo il quale il cuore avrebbe subito un arresto dopo aver ricevuto un colpo violento [...] [Repubblica]
Sono feice della soddisfazione dei genitori, ma c'è qualcosa che non mi consente di condividerla. Un ragazzo è stato ammazzato a 18 anni, e gli assassini sono stati condannati a tre anni e mezzo: poco più dei tre anni ai quali possono essere condannati la badante ucraina e il suo "datore di lavoro", se la badante non ha i documenti in regola. Non vedo il nesso, non vedo la proporzione. Le "norme d'ingaggio" prevedono che si continui ad infierire su un ragazzino ormai inerme, steso per terra, tanto delicatamente da spezzare due manganelli??? ma questi "tutori dell'ordine" quale mai impegno ci hanno messo, a picchiare un ragazzino inerme? No, signori Aldrovandi... se voi siete contenti, cercherò di esserlo anch'io, per solidarietà con voi. Ma non trovo elementi di grande soddisfazione che siano stati condannati a poco più di quanto può beccare una brava badante "sans papièrs". Tafanus
"Volevo che a mio figlio fossero restituiti giustizia, rispetto e dignità", ha detto il padre di Federico. "Mio figlio non era un drogato, era un ragazzo di 18 anni che amava la vita e che quella mattina non voleva morire". Sua moglie è sembra stata convinta della colpevolezza degli agenti: "Ci sono stati momenti in cui ho avuto paura che se la potessero cavare, ma in fondo ci ho sempre creduto. Ora quei quattro non devono più indossare la divisa". [...] Il pm Nicola Proto aveva chiesto condanne per tre anni e otto mesi.
Sono feice della soddisfazione dei genitori, ma c'è qualcosa che non mi consente di condividerla. Un ragazzo è stato ammazzato a 18 anni, e gli assassini sono stati condannati a tre anni e mezzo: poco più dei tre anni ai quali possono essere condannati la badante ucraina e il suo "datore di lavoro", se la badante non ha i documenti in regola. Non vedo il nesso, non vedo la proporzione. Le "norme d'ingaggio" prevedono che si continui ad infierire su un ragazzino ormai inerme, steso per terra, tanto delicatamente da spezzare due manganelli??? ma questi "tutori dell'ordine" quale mai impegno ci hanno messo, a picchiare un ragazzino inerme? No, signori Aldrovandi... se voi siete contenti, cercherò di esserlo anch'io, per solidarietà con voi. Ma non trovo elementi di grande soddisfazione che siano stati condannati a poco più di quanto può beccare una brava badante "sans papièrs". Tafanus
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