Chi, come me, di professione fa il neuropsichiatra, e,quindi, è abituato a sentire la verità,dai propri pazienti, laici e religiosi, privi delle maschere e dei veli, che invece devono indossare nella quotidianità, sa che l’autentico moralista è soprattutto un realista convinto! Santi più grandi, d’altronde, sono stati proprio coloro che hanno frequentato il peccato, da sant’Agostino a San Francesco. Ai finti moralisti, invece, interessa più la forma che il contenuto, e, per loro, l’Amore è codificato secondo regole rigidissime.
So che può apparire strano, ma non è affatto così : quel che conta è infatti la particolare qualità dell’amore, non l’oggetto... se una persona laica o un prete o un frate o una suora, decide di dedicare la sua vita agli altri, lo fa per Amore . L’amore può essere diviso, però, in tre categorie, tutte e tre parimenti importanti : se amore indirizzato verso il prossimo, viene definito fraterno, quello verso i propri figli è amore materno (o paterno),e il terzo è quello erotico (o sentimentale), che implica un impulso diverso: quello della fusione,e dell’unione (anche solo spirituale) verso un’altra persona.
Ma è proprio necessario l’amore erotico/sentimentale? Sì. Quando esso manca, il risultato è una condizione patologica, chiamata narcisismo, ossia l’assoluta incapacità di amare: per una persona affetta da narcisismo esiste una sola realtà::quella dei suoi propri processi mentali, delle sue sensazioni e dei suoi bisogni. Per questo motivo le persone che hanno perduto la loro capacità di amare eroticamente-sentimentalmente un’altra persona, di solito, ma non sempre, di sesso opposto, sono le più falsamente moraliste… Personalmente, non sono mai riuscita a comprendere perché, chi decide di dedicare la propria vita ai bisogni degli altri, non debba essere libero di vivere la propria sana sessualità, come meglio preferisce... d'altro canto in molte religioni, anche Cristiane, ,non è vietato ai sacerdoti il matrimonio ed il divieto presente nella religione cattolica non deriva da un insegnamento di Cristo.
Da un punto di vista psicologico il saper provare tutte le forme d’amore, anche quello erotico-sentimentale, non è una condizione nociva per la delicata missione di un religioso, anzi potrebbe essere un prezioso strumento per evitare una condizione, quella sì pericolosa, perché potenzialmente patologica: il narcisismo, ovvero l'amore solo per se stessi, purtroppo diffusissimo, soprattutto fra i finti moralisti .
Prof. Isabella De Martini
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