lunedì 8 febbraio 2010

Uomini (e donne) "del fare". Expo 2015 impantanata e senza soldi - ora spunta l'ipotesi della rinuncia

Expo-2015-logo ...l'avevamo scritto subito, in piena masturbazione collettiva sul fagiolo borlotto. I numeri assunti dalla Moratti & C. per "vincere" questa lotteria, erano una cosa demenziale. Ora, alla vigilia della bancarotta dell'impresa, i nostri articoli (linkati in basso) diventano profetici... Tafanus

Anche se nessuno lo ammetterà mai, anzi tutti lo smentiranno, con le elezioni regionali tra un mese e spiccioli, l'operazione 2015 è infatti al suo ennesimo (forse ultimo) bivio. L'opzione finale: andare avanti o lasciar perdere

[di Giuseppina Piano - Repubblica ediz. Lombardia]

Il preventivo è già calato di un terzo. Ma non basta ancora. Expo senza fondi. Con l'ipotesi estrema sul tavolo di Berlusconi: rinunciare all'evento. Expo di nuovo impantanata tra fondi che non ci sono, con il budget essenziale già sceso da 3,2 miliardi a 2, ma con il buio fitto sui soldi che ci dovranno mettere enti locali e soprattutto i privati. Ed Expo in attesa di un uomo della provvidenza, di un super-commissario con poteri speciali da protezione civile che recuperi tutti i mesi perduti. Una tenaglia, soldi e tempi, che ha di nuovo mandato in crisi il dossier 2015. (mi permetto di correggere la peraltro precisissima autrice dell'articolo: durante la "grande festa della vittoria" del marzo 2008, i miliardi di investimenti annunciati erano non 3,2 ma 14 (quattordici); e ora non se ne trovano due??? Questi dementi volevano investire 14 milioni di € per 28 milioni di visitatori??? un miliardo di vecchie lire per ogni visitatore? ma perchè non sono stati internati subito? NdR)

Da qui il mandato affidato da Berlusconi all'uomo delle missioni impossibili: Bruno Ermolli. A lui il compito di salvare in extremis l'Expo dal pantano in cui è invischiata da sempre, o di firmarne il certificato di morte. (Super Ermolli, quello che doveva "salvare" L'alitalia, I suppose... NdR)

Anche se nessuno lo ammetterà mai, anzi tutti lo smentiranno, con le elezioni regionali tra un mese e spiccioli, l'operazione 2015 è infatti al suo ennesimo (forse ultimo) bivio. Nei ragionamenti del premier e del ministro Tremonti, fonti accreditate raccontano con pudore che è spuntata l'opzione finale: andare avanti o lasciar perdere, rinunciando a ospitare l'Esposizione universale che fino al prossimo 30 aprile non è ancora registrata al Bie di Parigi, il Bureau internazionale che assegna ogni cinque anni le fiere mondiali.

Il commissario. In Parlamento è arrivato lo stop agli emendamenti inseriti nel Milleproroghe per anticipare qualche soluzione ai guai della società Expo. Uno su tutti: concedere alla spa di Stanca di spendere anche per la gestione ordinaria parte dei fondi che il governo ha stanziato per le opere. La società ha chiuso il 2009 con un rosso di 8,5 milioni e per il 2010 si stima un disavanzo di 15 milioni. Lucio Stanca ripete che «è chiaro che questa società avrà un disavanzo fino al 2014 e solo allora potrà avere dei ricavi». Verissimo. Il problema è che i creditori non possono aspettare se i soci non ci mettono capitali. A questo punto ci vorrà un decreto del governo: si vedrà se e quando arriverà.

Nel frattempo la presidenza del Consiglio di decreto ne ha fatto un altro, concedendo al sindaco Moratti poteri speciali per velocizzare i cantieri in città. Proprio in vista dell'Expo. Abbinata al progetto di legge per la Protezione civile Spa, la faccenda ha ridato fiato al nutritissimo fronte di chi ormai si è convinto che il destino sia segnato: se l'Expo sarà confermata, arriverà un commissario plenipotenziario che potrà fare e disfare, per dribblare la burocrazia. Che a Roma si siano convinti della necessità del commissariamento in pochi, ormai, dubitano. Che il ruolo sarà affidato proprio a Guido Bertolaso, tanto più dopo l'annuncio sulla sua imminente promozione a ministro, non è invece così scontato (...abbiate fede... per Rambolazzo non è mai troppo tardi... e comunque nessuno al mondo potrebbe fare peggio di Lucio Stanca, quello che doveva colmare il digital divide nel Ruanda, ma nel frattempo lo ha lasciato intatto persino in Lombardia. NdR)

La candidata ideale sarebbe Letizia Moratti. Ma il doppio ruolo, sindaco e supercommissario, le consentirebbe di giocare la partita per il secondo mandato a Palazzo Marino? E poi ci sono le incognite Lega e Formigoni, che non staranno con le mani in mano, soprattutto se le Regionali dovessero riservar loro piacevoli sorprese. E Stanca? A lui resterebbe comunque la gestione (depotenziata) della società Expo per l'organizzazione dell'evento. (07 febbraio 2010)

Fuori-di-testa 

I "fuori di testa"

A volte poter dire (e scrivere, e dimostrare) che di questo atto di demenza pura avevamo scritto già da 23 mesi (Gennaio 2008), fornisce una sorta di balsamo malsano che lenisce in parte le ferite. Il balsamo dell'avevamo detto. Quando tutto il mondo politico (ahimé anche di centro-sinistra) partecipava alla "Grande Festa Aiazzone", con elogi bi-partisan incrociati, sul "successo" dell'assegnazione dell'Expò a Milano noi, come al solito "comunisti e disfattisti", scrivevamo un articolo, dal titolo profetico:  [Prima di masturbarci sul fagiolo borlotto], nel quale eravamo stati fin troppo poco ottimisti sulla fine ingloriosa dell'Expò. Ne abbiamo riscritto, in termini sempre più ragionatamente pessimistici, 10 mesi dopo (Marzo 2009), con un secondo articolo: [Prima di masturbarci sul fagiolo borlotto/2]

Per una volta, chiediamo ai lettori del Tafanus di dare uno sguardo a questi nostri due vecchi articoli. Tutto era prevedibile, anzi previsto. Solo la banda dei dementi non era riuscita a fare una piccola divisione: 14 miliardi di investimenti per 28 milioni di visitatori? Un miliardo di lire di investimento per OGNUNO dei visitatori "attesi"?? Una Milano che per 5 mesi, ogni giorno, sarebbe stata capace di affrontare l'impatto di circa 200.000 visitatori, con punte di 260.000??? E a nessuno che sia venuto in mente di chiamare la neurodeliri.., Tafanus

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