giovedì 3 novembre 2022

Cara Premieressa Meloni, quando mettiamo in galera per sei anni i dirigenti di CasaPound?

Una storia ventennale: Lo sgombero della sede di CasaPound mai realizzato

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Siamo arrivati al 2022, e questa mattina è stato sgomberato tra gli scontri il circolo di Casal Bertone di CasaPound: «Noi andremo avanti sulla strada della legalità, non ci faremo intimidire e proseguiremo su questa strada», ha detto il sindaco Roberto Gualtieri.

L’anno prossimo saranno 20 anni che il movimento neofascista occupa abusivamente un’altra sede, quella di via Napoleone III numero 8, nel quartiere Esquilino, a Roma, e il sindaco Gualtieri ha promesso di intervenire.

Secondo il comune, a rendere complicato lo sgombero della storica sede sarebbe la funzione abitativa dell’edificio, mentre in passato c’erano stati problemi per via della proprietà, poi la responsabilità è stata data alla prefettura e così di anno in anno il movimento ha continuato a occupare l'edificio.

L'edificio è di proprietà dell’Agenzia del Demanio, mentre i diritti del suo utilizzo appartengono al ministero dell’Istruzione che, per anni, ha utilizzato i suoi spazi come uffici. Nel 2019 la Corte dei conti ha deciso di citare in giudizio sia i dipendenti del Demanio sia quelli del ministero dell’Istruzione per danno erariale.

Secondo il procuratore regionale Pio Silvestri «il bene immobile, di proprietà dello stato, appartiene al patrimonio indisponibile ed era in uso governativo al Miur, il quale lo ha utilizzato per oltre quarant’anni, per le proprie finalità istituzionali, come sede di alcuni uffici dell’Amministrazione centrale». 

L'occupazione poi, ha detto il procuratore, «sarebbe stata tollerata senza peraltro che né il titolare del diritto di uso governativo (Miur) né il titolare dei diritti demaniali (Agenzia), abbiano mai avviato le azioni amministrative, civili e penali del caso, finalizzate allo sgombero e al risarcimento dei danni». Non solo, nessuno ha mai nemmeno fatto un tentativo per chiedere agli occupanti di pagare l’affitto.

La procura ha contestato un danno concreto di 4,5 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 3,4 milioni di danni per le omesse azioni civili e penali. Nel 2021, la Corte dei conti ha però deciso che nessuno avrebbe dovuto pagare niente.

I tentativi di Raggi

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Fino ad ora tra comune, retto da sindaci di diverso colore, e governo, ognuno ha dato la colpa all’altro. Le proprietà infatti è dello stato, ma gli sgomberi devono essere stabiliti di comune accordo tra il comune e la prefettura. Durante il suo mandato l’ex sindaca Raggi si è mossa chiedendo l’intervento dell’esecutivo e criticandolo per l’inazione. 

L’ultimo capitolo risale al 2020. A giugno è stata completata la procedura del sequestro dell'immobile, non ancora lo sgombero. Il decreto di sequestro preventivo è stato comunicato ai leader di CasaPound: Gianluca Iannone, Davide di Stefano, Simone Di Stefano e Alberto Palladino.

Per lo sgombero la decisione è dunque passata al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Raggi ha scritto sui social: «Ci auguriamo che il ministero dell’Economia –  che controlla l’Agenzia del demanio – ci segua in questa battaglia»

Il ministero dell’Economia, retto dall’allora ministro e oggi sindaco di Roma Roberto Gualtieri (Pd), aveva replicato: «Gentile sindaca @virginiaraggi, come sa, il Mef ha da tempo intrapreso tutte le iniziative per il ripristino della #legalità. Ha emesso un'ordinanza di sgombero e ha sollecitato la sua esecuzione che, come noto, spetta alla prefettura in raccordo con Roma Capitale. Buon lavoro», si legge in un tweet. 

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Gentile Premieressa,

adesso Ella ha l'occasione di dimostrare che le cose, in termini di rispetto della legalità, sono finalmente cambiate.  Adesso ha una maggioranza straripante, e un ex prefetto di ferro agli Interni. Lei, oltre che Premieressa, è anche la custode di Law & Order (oltre che di Dio, Patria e Famiglia). Al primo consiglio dei ministri ha giustamente varato un provvedimento che fra le altre cose punisce con la galera fino a sei anni le occupazioni abusive e gli assembramenti di più di 50 persone. Una pena giusta, uguale o superiore a quelle previste per rapina, occultamento di cadavere, bancarotta frasudolenta. Quisquilie, rispetto al pericolo rappresentato dai Rave Parties!

Ella ha tutta la nostra ammirazione per aver approvato l'uso della forza manganellatrice contro quei giovani estremisti di sinistra che pretendevano di mettere uno striscione. Se possiamo darLe un consiglio... La prossima volta faccia individuare il Primo Responsabile di queste adunate sediziose, e autorizzi che sia legato con una catena ad un camion, e trascinato per tutte le vie della Capitale. Sarebbe un giusto esempio da dare alla marmaglia comunista, che crede di poter impunemente mettersi contro chi sta pensando di legiferare in favore dei venti milioni di italiani a rischio povertà. Siamo certi che entro il 31 marzo 2023 troverà le risorse e varerà un de-cretino per ridurre di 12 euro al mese (ma solo alle famiglie con reddito inferiore a 10.000 euro all'anno) per i restanti giorni di costo del riscaldamento). 

A coloro che dovessero avere la sfortuna di guadagnare 11.000 euro all'anno (lordi) raccomandi di scaldarsi con la seguente terapia:

 Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò!

A volte stringersi a coorte può salvare dalla morte per ipotermia. Intanto potremmo procedere con la flat-tax. I ceti più abbienti guadagneranno un fracco di soldi in più, e forse alcuni potranno mandare 10 euro al mese alla Croce Rossa Italiana.

Con deferenza, suo Tafanus

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